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W lo sport sicuro - Associazione Alessandro Bini

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e che, oltre alle metodiche diagnostiche attualmente eseguite come obbligo di<br />

legge, dovrebbe essere utilmente integrato da un ecocardiogramma eseguito<br />

almeno una volta nel corso della ‘vita <strong>sport</strong>iva’.<br />

Le notizie ottenute andrebbero inserite in un data base, gestito dalla Regione di<br />

appartenenza, e consultabile, previa autorizzazione preventiva da tutti i medici<br />

<strong>sport</strong>ivi ivi operanti. La Medicina <strong>sport</strong>iva, eliminate la Medicina scolastica, la<br />

visita di leva e la Medicina preventiva universitaria, rimane oggi l’unica in grado<br />

di effettuare uno screening di massa sul<strong>lo</strong> stato di salute dei nostri giovani. Filtro<br />

che potrebbe fornire una mole enorme di dati epidemio<strong>lo</strong>gico-statistici al quale<br />

attingere per controllare <strong>lo</strong> stato di salute di una ampia fascia di popolazione e<br />

varare programmi di promozione sanitaria.<br />

La prevenzione secondaria è costituita dalla diffusione della Cultura dell’emergenza<br />

applicata al<strong>lo</strong> Sport; con questo termine indichiamo l’insieme di conoscenze<br />

teoriche ed abilità pratiche che possono consentire al non-sanitario, grazie alla<br />

messa in atto del massaggio cardiaco, della respirazione artificiale e dell’utilizzo<br />

del defibrillatore, di salvare la vita ad una persona vittima di un arresto cardiaco.<br />

La Fondazione Giorgio Castelli onlus ha lavorato concretamente per la diffusione<br />

di questa Cultura, soprattutto nell’ambito del<strong>lo</strong> Sport : grazie al supporto fornito<br />

dall’Azienda regionale per l’emergenza sanitaria -ARES 118- sono stati addestrati<br />

e certificati, al mese di novembre 2009, alla BLS-D , 2500 operatori <strong>sport</strong>ivi che<br />

seguono i giovani negli impianti <strong>sport</strong>ivi situati particolarmente a Roma e provincia.<br />

Sono stati distribuiti, in altrettanti impianti, 160 defibrillatori semiautomatici<br />

di ultima generazione acquistati dalla Fondazione o frutto di donazioni e cessioni<br />

da parte di Privati ed Enti istituzionali (Regione Lazio, Provincia di Roma). Siamo<br />

so<strong>lo</strong> all’inizio e moltissimo lavoro resta da compiere: le difficoltà nascono dall’<br />

approccio, sovente problematico, dei cittadini nei confronti del primo soccorso<br />

e dalla vastità del territorio su cui operare. Ma siamo convinti che risultati lusinghieri<br />

non mancheranno se le nostre motivazioni continueranno ad essere sostenute<br />

dalle istituzioni.<br />

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Tutla ed educazionesanitaria

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