N. 1 - Gennaio/Febbraio - Istituto Neurotraumatologico Italiano
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ISTITUTO NEUROTRAUMATOLOGICO ITALIANO<br />
Periodico Bimestrale Anno VII - N. 1 - <strong>Gennaio</strong>-<strong>Febbraio</strong> 2008<br />
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. 70% - DCB - Roma<br />
Editoriale<br />
Gli speculatori della salute<br />
Non è facile, in certi campi della medicina,<br />
liberarsi dalle ciarlatanerie che<br />
continuano a imperversare fraudolentemente,<br />
spacciando rimedi di dimostrata<br />
inefficacia per “toccasana”.<br />
Una delle branche particolarmente ricche<br />
per gli speculatori della salute sono, senza<br />
alcun dubbio, le malattie reumatiche.<br />
Di norma i prodotti o le specialità<br />
farmaceutiche, che si adoperano<br />
per le cure delle diverse<br />
malattie reumatiche o artritiche,<br />
sono sottoposte, prima di essere<br />
messe in commercio, a serissimi<br />
studi clinici controllati che ne<br />
attestano e documentano l’efficacia<br />
e le relative controindicazioni.<br />
Purtroppo il corso di queste<br />
malattie conosce fluttuazioni<br />
caratterizzate da fasi di successo, quindi di<br />
remittenza sintomatologica o guarigioni totali,<br />
a fasi di insuccesso terapeutico senza obiettivi<br />
segni di miglioramento. È evidente, e più che<br />
giustificato, che persone tormentate da dolori,<br />
gonfiori, rigidità articolari, deformazioni e<br />
altri tipi di sofferenza, che non hanno reagito<br />
positivamente alle terapie ufficiali praticate, si<br />
rivolgano a cure controverse, o ancora allo<br />
stato sperimentale o a ciarlatanerie di ogni<br />
genere. Non si può negare che, sottoporsi a<br />
queste forme di terapie irregolari, distoglie il<br />
malato dai trattamenti collaudati ed efficaci,<br />
con il risultato che, oltre a sostenere spese<br />
salate per il costo di questi fasulli rimedi, il più<br />
delle volte si verifica un peggioramento del<br />
quadro clinico della malattia.<br />
D’altronde non c’è verso, da parte del medico<br />
curante o dello specialista, di dissuadere il<br />
paziente dall’abbandonare i metodi tradizionali<br />
e fare ricorso a trattamenti stravaganti, come<br />
il braccialetto di rame o altri amuleti, o a tisane<br />
e pozioni di ciarlatani che, notoriamente,<br />
sfruttano le condizioni di emotività per depredarli.<br />
Purtroppo questi spacciatori di trovate eterodosse<br />
riscuotono fiducia fino a quando il<br />
paziente non si rende conto della innocuità del<br />
rimedio somministratole, o si verifica qualche<br />
rischio. I pazienti, che da sempre si affidano<br />
alle forme alternative di medicina, con la speranza<br />
di ottenere qualche sollievo o nei confronti<br />
delle sofferenze che molte forme di reumartropatie<br />
arrecano, non si rendono conto<br />
che questi non agiscono in alcun modo sulla<br />
malattia vera e propria, né sul dolore che ne è<br />
la conseguenza, ma, ove si dovesse verificare<br />
qualche apparente diminuzione della sintomatologia,<br />
questa va attribuita soltanto all’impressione<br />
o, in termini scientifici, all’effetto<br />
“Placebo”.<br />
Il nostro è un atteggiamento decisamente<br />
negativo sulle illecite prescrizioni in medicina,<br />
ma soprattuto siamo furibondi contro quegli<br />
speculatori della salute che spacciano al mercato<br />
nero farmaci le cui impurità, in essi conte-<br />
nute, sono di grave nocumento alla salute per<br />
la loro tossicità.<br />
A tale proposito vorremmo ricordare al lettore<br />
le “Diavolerie” che, purtroppo in tempi passati<br />
e ancora oggi, sono oggetto di traffici illeciti<br />
per la cura delle malattie reumatiche. Cominciamo<br />
da un unguento “puzzolente” a base di<br />
Dimetilsolfossido (DMSO) che<br />
adoperano per i cavalli come<br />
antinfiammatorio, per lo stesso<br />
scopo fu usato per gli esseri umani<br />
affetti da artrite senza alcun beneficio.<br />
Da ricordare anche il Veleno<br />
di Cobra, anch’esso un unguento,<br />
si vende ancora in qualche mercato<br />
orientale, privo di ogni effetto<br />
benefico. Il Gerovital, una innocente<br />
procaina, spacciato da una<br />
certa Aslan come rimedio efficace<br />
contro l’artrite. L’estratto di un<br />
mollusco del New England contro l’artrite, un<br />
vero disastro. La goccia del sangue tolta dal frate<br />
in corrispondenza del tendine di Achille. Un<br />
estratto ricavato dalle formiche boliviane per la<br />
cura dell’artrite reumatoide.<br />
Comunque se qualcuno, per qualsiasi motivo,<br />
dovesse decidere di ricorrere a questi e ad<br />
altri trattamenti non sottoposti a controlli, che<br />
per mancanza di spazio non abbiamo potuto<br />
elencare, si assicuri che la sua malattia non ne<br />
subisca un danno.<br />
Prof. Delfo Galileo Faroni<br />
Tessera Sanitaria<br />
Indispensabile<br />
in famacia<br />
Icittadini sono invitati a portare sempre<br />
con se, quando vanno in farmacia, la<br />
tessera sanitaria della persona che utilizza<br />
il farmaco.<br />
In questo modo il farmacista potrà rapidamente<br />
leggere automaticamente il codice e<br />
riportarlo sullo scontrino fiscale, permettendo<br />
così al cittadino di dedurre la spesa<br />
dalla dichiarazione dei redditi. A questo<br />
proposito l’Agenzia delle Entrate informa<br />
che i cittadini che non avessero ancora<br />
ricevuto la tessera sanitaria o che l’avessero<br />
smarrita si possono rivolgere alla propria<br />
ASL; i cittadini che non abbiano ancora<br />
il codice fiscale possono rivolgersi ad<br />
un qualunque ufficio dell’Agenzia delle<br />
Entrate; in quanto sostitutivo del tesserino<br />
di codice fiscale, un eventuale duplicato<br />
della tessera sanitaria può essere richiesto<br />
anche all’Agenzia delle Entrate via internet,<br />
via telefono o recandosi presso un<br />
qualunque ufficio delle Entrate; per ulteriori<br />
informazioni è possibile andare sul<br />
sito www.sistemats.it ovvero chiamare il<br />
numero verde 800 030 070.<br />
Ministero della Salute<br />
Cure ai nati<br />
prematuri<br />
Nel corso degli ultimi decenni, profondi<br />
progressi diagnostico-terapeutici,<br />
sia sul versante ostetrico sia su<br />
quello neonatale, hanno immesso<br />
nell’agire professionale atti clinici<br />
che, da eccezionali, sono diventati<br />
frequenti.<br />
Il gruppo di lavoro “Cure perinatali nelle<br />
età gestazionali estremamente basse (22-<br />
25 settimane)”, istituito nell’aprile 2007<br />
dal Ministero della Salute e coordinato dal<br />
presidente del Consiglio superiore sanità, ha<br />
messo a punto un documento conclusivo, trasmesso<br />
al Consiglio superiore di sanità impegnato<br />
nell’estensione di un parere sulla stessa<br />
tematica. Il documento - condiviso all’unanimità<br />
dai rappresentanti dell’Iss, delle Società<br />
scientifiche e delle associazioni di ginecologia<br />
e ostetricia, pediatria, neonatologia, medicina<br />
perinatale e medicina legale - ha come finalità<br />
quella di contribuire alla definizione di<br />
apposite Raccomandazioni rivolte agli operatori<br />
sanitari coinvolti nell’assistenza alla gravidanza,<br />
al parto e al neonato estremamente<br />
pretermine. Nel testo si sottolinea che “nel<br />
corso degli ultimi decenni, profondi progressi<br />
diagnostico-terapeutici, sia sul versante ostetrico<br />
sia su quello neonatale, hanno immesso<br />
nell’agire professionale atti clinici che, da<br />
eccezionali, sono diventati frequenti. Non è<br />
più un fatto straordinario prestare cure mediche<br />
al travaglio di parto e al neonato di bassissima<br />
età gestazionale. Questa situazione interagisce<br />
con la società nel suo complesso e le<br />
decisioni ad essa connesse coinvolgono<br />
importanti aspetti umani, etici, deontologici,<br />
medico-legali, economici ed organizzativi”.<br />
Data questa premessa, nel documento si precisa<br />
che: la prevalenza di nascite in età gestazionali<br />
estreme è bassa (meno di 2 casi su 1000<br />
nati vivi); i lavori scientifici non sono numerosi<br />
e non sempre metodologicamente robusti<br />
a causa delle diverse modalità di arruolamento<br />
delle popolazioni in studio e della lunghezza<br />
del follow-up dei nati; la prevalenza di<br />
disabilità e di morte varia con l’epoca gestazionale,<br />
comportando riflessioni sulle scelte<br />
assistenziali più appropriate; nella valutazione<br />
del neonato, l’età gestazionale è considerata il<br />
parametro più indicativo di maturazione.<br />
Per quanto riguarda le modalità di cura e<br />
assistenza rispetto alle età gestazionali il<br />
documento indica che: tra 22 + 0 e 22 + 6<br />
settimane “al neonato devono essere offerte<br />
solo le cure compassionevoli, salvo in quei<br />
casi, del tutto eccezionali, che mostrassero<br />
capacità vitali”; tra 23 + 0 e 23 + 6 settimane<br />
“quando sussistano condizioni di vitalità, il<br />
neonatologo, coinvolgendo i genitori nel pro-<br />
PREMIO AILA 2007<br />
STILI DI VITA IN PASSERELLA<br />
a pag. 3<br />
LA BELLEZZA FA BENE?<br />
Fabiola Mosciatti<br />
a pag. 4<br />
AMMORTIZZATORI<br />
PER LA COLONNA<br />
a pag. 5<br />
cesso decisionale, deve attuare adeguata assistenza,<br />
che sarà proseguita solo se efficace”;<br />
tra le 24 + 0 e 24 + 6 settimane “il trattamento<br />
intensivo è sempre indicato e va proseguito<br />
in relazione alla sua efficacia”; a partire dalle<br />
25 + 0 settimane di età gestazionale vi è elevata<br />
probabilità di sopravvivenza, anche se<br />
dipendente da cure intensive.<br />
Nelle raccomandazioni che sono suggerite<br />
agli operatori sanitari nell’assistenza alla gravidanza,<br />
al parto e al neonato estremamente<br />
pretermine (22-25 settimane) si precisa che<br />
“ogni decisione deve essere individualizzata e<br />
condivisa con i genitori, sulla base delle condizioni<br />
cliniche del neonato alla nascita e non<br />
può prescindere dalla valutazione dei dati di<br />
mortalità e disabilità riportati in letteratura<br />
riferiti alla propria area”.<br />
Il documento sottolinea che “il neonato non<br />
sottoposto a cure intensive, perché considerato<br />
non vitale, ha diritto a cure compassionevoli.<br />
Deve essere trattato con rispetto, amore e<br />
delicatezza. A tali cure è anche candidato il<br />
neonato, pur rianimato inizialmente, che non<br />
dimostri possibilità di sopravvivenza e per il<br />
quale il trattamento venga considerato non<br />
efficace ed inutile”.<br />
In ogni ambito di decisione, ai genitori<br />
deve essere offerto il massimo supporto sul<br />
piano psicologico.<br />
Per i bambini dimessi dalle terapie intensive<br />
si raccomanda inoltre il follow-up almeno<br />
fino all’età scolare. (M.S.)
2 <strong>Gennaio</strong>-<strong>Febbraio</strong> 2008 - N. 1<br />
La Befana, (termine che è correzione<br />
di Epifania, cioè manifestazione) è<br />
nell’immaginario collettivo un mitico<br />
personaggio con l’aspetto da vecchia che<br />
porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e<br />
il 6 gennaio.<br />
La sua origine si perde nella notte dei<br />
tempi, discende da tradizioni magiche precristiane<br />
e, nella cultura popolare, si fonde con<br />
elementi folcloristici e cristiani: la Befana<br />
porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù<br />
Bambino dai Magi.<br />
L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro<br />
ed ampio, un grembiule con le tasche, uno<br />
scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in<br />
testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto<br />
vivacizzato da numerose toppe colorate. Si<br />
rifà al suo aspetto la filastrocca (la Befanata)<br />
che viene recitata in suo onore:<br />
CITTÀ BIANCA<br />
“La Befana vien di notte<br />
con le scarpe tutte rotte<br />
col cappello alla romana<br />
viva viva la Befana!”<br />
Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni<br />
di una scopa, sotto il peso di un sacco stracolmo<br />
di giocattoli, cioccolatini e caramelle<br />
(sul cui fondo non manca mai anche una buona<br />
dose di cenere e carbone), passa sopra i tetti e<br />
calandosi dai camini riempie le calze lasciate<br />
appese dai bambini. Questi, da parte loro, preparano<br />
per la buona vecchia, in un piatto, un<br />
mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino.<br />
Il mattino successivo insieme ai regali troveranno<br />
il pasto consumato e l’impronta della<br />
mano della Befana sulla cenere sparsa nel<br />
piatto.<br />
Nella società contadina e preindustriale,<br />
salvo rari casi, i doni consistevano in caramelle,<br />
dolcetti, noci e mandarini, insieme a dosi più<br />
o meno consistenti (a insindacabile giudizio<br />
della Befana) di cenere e carbone, come punizione<br />
delle inevitabili marachelle dell’anno.<br />
La Befana, tradizione tipicamente italiana,<br />
non ancora soppiantata dalla figura “straniera”<br />
di Babbo Natale, rappresentava anche<br />
l’occasione per integrare il magro bilancio<br />
familiare di molti che, indossati i panni della<br />
Più “abitante” e meno “paziente”<br />
Riflessione sul significato di essere ospite all’interno della Residenza<br />
sanitaria assistenziale di Veroli<br />
L’attività occupazionale della Divisione Città Bianca di Veroli (FR) ha ormai da<br />
tempo iniziato un percorso di umanizzazione volto a rendere la struttura non solo<br />
il luogo del recupero della salute fisica ma anche della serenità e del benessere psichico.<br />
L’ingresso di un anziano in una struttura residenziale rappresenta un cambiamento<br />
radicale di vita che interviene a modificare completamente tutte le principali<br />
coordinate di spazio, di tempo e di abitudini a cui ciascuno fa riferimento nella<br />
quotidianità: se l’ambiente che lo circonda è ricco di stimoli, sarà più facile la conservazione<br />
dei processi cognitivi e della sfera emotiva ed affettiva, e permetterà<br />
all’anziano ricoverato in R.S.A. di sentirsi un po’ più “abitante” e meno “paziente”.<br />
L’idea della casa e i connotati propri di un ambiente domestico riaffiora principalmente<br />
nei momenti di vita comune, soprattutto in quello della tavola apparecchiata:<br />
per questo è stato ideato innanzitutto il Laboratorio di cucina dove il<br />
paziente può riprendere a svolgere le attività di vita quotidiana in un ambiente<br />
familiare e ricco di riferimenti personali.<br />
Un altro progetto in fase di realizzazione riguarda l’intervento creativo, da effettuare<br />
in alcuni ambienti della clinica, finalizzato alla creazione di uno spazio che<br />
partecipa alla cura dell’ospite, ovvero un ambiente gradevole e colorato, con simboli<br />
e stimoli appropriati tali da facilitare gli anziani con disturbi dell’orientamento<br />
affinché mantengano il più possibile l’autonomia, recuperino la propria dignità<br />
e si sentano accolti e protetti come a casa propria.<br />
Il paziente affetto da demenza infatti non è orientato nello spazio e con il progredire<br />
della malattia avrà sempre più difficoltà a muoversi anche in spazi noti.<br />
Il paziente in questa fase non può più negare le perdite e così progressivamente<br />
si ritira dal mondo cessando di mantenersi in un ordine spazio-temporale.<br />
Se dunque si forniscono punti di riferimento spaziali, temporali e relazionali, con<br />
l’obiettivo preciso di ricondurre ogni gesto compiuto ad una dimensione domestica,<br />
si permette al paziente di riappropriarsi di quegli strumenti che gli consentono<br />
di ritrovare un rapporto con se stesso e con le dimensioni spazio-temporali.<br />
Si è giunti infine all’apertura del Salone di bellezza “Profumi e balocchi”.<br />
Quando i nostri pazienti si guardano allo specchio e si accorgono di come e<br />
quanto siano cambiati con il passare degli anni ed il sopraggiungere di malattie<br />
invalidanti, esclamano sempre la solita frase: “Come sono diventato brutto!”.<br />
Per questo il nostro compito è quello di difenderne l’equilibrio relazionale ed<br />
affettivo, così minato, anche attraverso una adeguata “cura del sé” che si rifletta<br />
sul proprio e personale “sentirsi vivi “ e quindi “utili”.<br />
La persona anziana non smette di essere “persona” ed anche se perde l’iniziativa<br />
o la capacità di eseguire autonomamente le cure igieniche, deve essere stimolata<br />
e aiutata a sentirsi pulita e in ordine come ciascuno di noi si vuole sentire e,<br />
comunque, rispettandone sempre abitudini personali.<br />
Barbara de Simone<br />
Villa Alba Fonte Nuova<br />
La tombola della Befana<br />
Vecchia, quella notte tra il 5 il 6 gennaio, passavano<br />
di casa in casa ricevendo doni, perlopiù<br />
in natura, in cambio di un augurio e di un<br />
sorriso.<br />
Oggi, se s’indossano gli abiti della Befana,<br />
lo si fa per rimpossessarsi del suo ruolo;<br />
dispensatrice di regali e di piccole ramanzine<br />
per gli inevitabili capricci di tutti. Dopo un<br />
periodo in cui era stata relegata nel dimenticatoio,<br />
ora la Befana sta vivendo una seconda<br />
giovinezza, legata alla riscoperta e alla valorizzazione<br />
delle antiche radici e della più<br />
autentica identità culturale.<br />
Quest’anno la Befana a Villa Alba di Fonte<br />
Nuova, è arrivata con qualche ora di anticipo.<br />
Infatti, sabato 5 gennaio 2008, gli educatori<br />
del settore residenziale, hanno organizzato<br />
una simpatica “Tombola della Befana”. Una<br />
“Tombolata” diversa dalla tradizionale, al<br />
posto dei famosi “numeretti”, nomi di oggetti,<br />
animali, di persone ect.. al fine di coinvolgere<br />
tutti gli utenti nel gioco più famoso delle festività<br />
natalizie. È stata una divertente mattinata;<br />
trepidazione, grida di vittoria, non sono mancati<br />
e la nostra Befana ha portato ai nostri cari<br />
ospiti di Villa Alba simpatici doni.<br />
Tutti in... castagna<br />
Venerdì 9 novembre 2007, una vera e propria<br />
giornata autunnale, naturalmente<br />
con pioggia, che ha contribuito a modificare il<br />
programma dell’evento “ A Villa Alba tutti<br />
in….. castagna”.<br />
Eh si! Una giornata dedicata alla specialità<br />
vera e propria della stagione d’autunno.<br />
Nonostante la pioggia, che non ha permesso<br />
di allestire la “brace” all’aperto, operatori e<br />
utenti del Centro di Riabilitazione “Villa<br />
Alba” di Fonte Nuova (Roma), non si sono<br />
scoraggiati, anzi con molta celerità, all’inter-<br />
no della cucina le castagne le hanno preparate<br />
al “forno”. Sono state molto gradite dai<br />
numerosi familiari, invitati per l’occasione,<br />
che così hanno potuto trascorrere un vero<br />
momento di condivisione non solo di festa ma<br />
anche d’emozioni che gli utenti di “Villa<br />
pagina a cura di Antonio Cuozzo<br />
Alba” hanno saputo dimostrare nel preparare<br />
questa giornata.<br />
Per finire, la cara Teresa, ha recitato una<br />
simpatica poesia sulla “Castagna”, augurando<br />
a tutti i presenti di ritrovarci ogni anno tra la<br />
fine d’ottobre e l’inizio di novembre, per poter<br />
essere ancora “tutti in Castagna ... a Villa<br />
Alba”.
<strong>Gennaio</strong>-<strong>Febbraio</strong> 2008 - N. 1<br />
Da sinistra, Jessica Faroni, Francesco Bove,<br />
Eleonora Daniele, Francesco Di Mare<br />
G irolamo<br />
Sirchia, ex ministro della Salute<br />
per la legge contro il fumo e la campagna<br />
contro l’obesità; Daniela Paola Viglione,<br />
presidente Agi per le iniziative editoriali a<br />
favore della donna; padre Paolo Scarafoni,<br />
rettore dell’università Europea di Roma per la<br />
promozione del master “Donna cultura e<br />
società”; Lella Costa, per l’impegno nella<br />
lotta contro l’osteoporosi; Augusta Lagostena<br />
Bassi, avvocato, per la lotta alla violenza sessuale<br />
sulle donne; Cesara Buonamici, per<br />
l’impegno professionale senza rinunciare al<br />
ruolo di donna; la cantante e attrice Serena<br />
Un momento del dibattito. Da sinistra, Donato Greco, Girolamo Sirchia,<br />
Franco Di Mare, Jessica Faroni, Roberto Bernabei<br />
Rossi per l’immagine che rappresenta le<br />
nuove generazioni, sono queste le sette personalità<br />
che hanno ricevuto, alla fine dello scorso<br />
novembre presso il Chiostro del Bramante<br />
di Roma, il premio Aila “Progetto donna”,<br />
giunto alla VI edizione.<br />
Il premio (una scultura che rappresenta un<br />
sinuoso corpo di donna), è indetto dalla Fondazione<br />
Aila Onlus per la lotta contro l’artrosi<br />
e l’osteoporosi e riservato alle personalità che<br />
si sono distinte con la loro attività a favore<br />
della donna in tutti i settori, dalla cultura, la<br />
ricerca scientifica e la politica, al cinema, la<br />
comunicazione, l’arte e lo spettacolo.<br />
«Si vive più a lungo ed è necessaria una<br />
maggiore cura del nostro corpo» afferma il<br />
professor Francesco Bove, presidente dell’AI-<br />
LA «ed in particolar modo della nostra struttura<br />
scheletrica e articolare con una specifica<br />
attenzione agli stili di vita per la prevenzione».<br />
Per dare un maggiore contributo all’informazione<br />
e alla divulgazione delle problematiche<br />
relative all’artrosi e all’osteoporosi, l’AI-<br />
LA ha presentato in occasione dell’edizione<br />
2007 del Premio una tavola rotonda presieduta<br />
dal professor Girolamo Sirchia, alla quale<br />
hanno partecipato nomi illustri come il Direttore<br />
del TG 2 Salute Luciano Onder, il vice-<br />
Jessica Faroni premia Paolo Scarafoni<br />
presidente AILA Jessica Veronica Faroni, il<br />
Direttore del Dipartimento di Geriatria del<br />
Policlinico Gemelli di Roma Roberto Bernabei,<br />
la conduttrice di Uno Mattina Eleonora<br />
Daniele, il Direttore del Dipartimento Prevenzione<br />
e Comunicazione del ministero della<br />
Salute Donato Greco, l’Ordinario di Ortopedia<br />
e Traumatologia dell’Università “Tor Vergata”<br />
di Roma Umberto Tarantino e il Direttore<br />
INRAN Amleto D’Amicis.<br />
Il dibattito è stato moderato dal giornalista<br />
RAI Franco Di Mare, che ha aggiunto al messaggio<br />
della Fondazione AILA una parola in<br />
più a favore dell’informazione, della sensibilizzazione<br />
e quindi della prevenzione per le<br />
patologie che sono sotto l’influenza di stili di<br />
vita errati come<br />
l’osteoporosi e l’artrosi.<br />
Nelle scorse edizioni<br />
il Premio è stato<br />
consegnato a nomi<br />
illustri come Livia<br />
Turco, Roberto Napoletano,<br />
Stefania Sandrelli,<br />
Gigi D’Alessio,<br />
Virna Lisi, Manuela<br />
Arcuri, Cristina Parodi.<br />
Tra gli ospiti che<br />
erano presenti al Chio-<br />
stro del Bramante:<br />
Amii Stewart, Marina<br />
Ripa Di Meana, Erika<br />
Bernardi, Caterina Balivo, Michela Quattrociocche,<br />
Mirco Coratti, Janet De Nardis, Matteo<br />
Branciamore e il Principe Guglielmo Giovannelli.<br />
La prevenzione, è stato ricordato nel corso<br />
della tavola rotonda, sarà sempre più un elemento<br />
fondamentale nelle politiche del nostro<br />
paese perché con l’aumento della popolazione<br />
anziana, grazie all’allungamento della speranza<br />
di vita, la cura dei cittadini sarà sempre più<br />
gravosa per i governi. La prevenzione e i giusti<br />
stili di vita sono quindi un diritto ma anche<br />
un dovere dei cittadini.<br />
«Parlando di prevenzione delle malattie,<br />
attraverso un corretto stile di vita, credo sarebbe<br />
giusto abbassare il prezzo di frutta e verdura,<br />
che costano troppo. Colpevolizzare solo il<br />
singolo cittadino per la sua obesità è sbagliato<br />
se poi le istituzioni non intervengono, ad<br />
esempio, sul prezzo degli alimenti più salubri».<br />
È l’opinione di Girolamo Sirchia, ex<br />
ministro della salute. Sirchia ha ricordato<br />
l’anomalia del nostro paese che spende molto<br />
denaro per il welfare, orientandosi però più<br />
sulle pensioni che sulla sanità e sulla salute<br />
dei cittadini. Proprio per dare un diverso indirizzo<br />
alle politiche del welfare, ha ricordato<br />
Donato Greco (capo dipartimento prevenzio-<br />
Al Chiostro del Bramante<br />
Stili di vita, un investimento per il futuro<br />
In occasione dell’assegnazione del Premio AILA “Progetto Donna”, giunto alla VI edizione, si è tenuta<br />
una tavola rotonda sui corretti comportamenti all’interno della quale è stato sottolineato il concetto<br />
di prevenzione che sarà sempre più un elemento fondamentale nelle politiche del nostro paese visto<br />
l’aumento della popolazione anziana.<br />
Da sinistra, Francesco Bove, Umberto Tarantino,<br />
Eleonora Daniele<br />
Da sinistra, Francesco Bove, Girolamo Sirchia, Daniela Viglione, Eleonora Daniele, Augusta Lagostena<br />
Bassi, Jessica Faroni, Paolo Scarafoni, Serena Rossi, Lella Costa, Cesara Buonamici<br />
ne e comunicazione del ministero della salute)<br />
il ministero della salute ha avviato a maggio il<br />
programma “Guadagnare salute”: un’iniziativa<br />
nazionale di<br />
informazione,<br />
comunicazione ed<br />
educazione su quattro<br />
fattori di rischio<br />
(e le modalità per<br />
contrastarli): fumo,<br />
alcol, scarsa attività<br />
fisica, dieta scorretta.<br />
La Fondazione<br />
AILA Onlus per la<br />
lotta all’artrosi e<br />
osteoporosi, da più<br />
di 10 anni, si batte<br />
per una migliore<br />
conoscenza ed una<br />
maggiore sensibilizzazione<br />
da parte dei<br />
cittadini e delle istituzioni nei confronti di<br />
queste due patologie altamente invalidanti.<br />
Con la percentuale di anziani più alta in<br />
Europa, l’Italia è colpita in maniera dilagante<br />
dall’osteoporosi che interessa il 13% della<br />
popolazione femminile tra i 50 e i 59 anni, il<br />
28% di quella tra i 60 e i 69 anni, addirittura il<br />
3<br />
42% delle donne italiane tra i 70 e i 79 anni.<br />
L’osteoporosi è una malattia caratterizzata<br />
da una ridotta massa scheletrica e da un dete-<br />
Da sinistra, Francesco Bove, Eleonora Daniele, Lella Costa, Jessica Faroni<br />
rioramento della microarchitettura del tessuto<br />
osseo, con conseguente aumento della fragilità<br />
scheletrica e del rischio di frattura. Una<br />
donna su tre dopo la menopausa è colpita dal<br />
“Tarlo silenzioso” che si verifica soprattutto a<br />
causa di un’alimentazione povera di calcio e<br />
vitamina D, vita sedentaria, fumo e alcool.<br />
Invito alla scrittura<br />
C’è chi scrive per diletto e chi con le parole, più o meno, ci campa. Alla base di entrambi,<br />
comunque, c’è sempre una parola: passione. Passione per scrivere una canzone, una poesia,<br />
un’elegia, un racconto, un romanzo, un saggio, un libro, un articolo, insomma qualunque<br />
cosa che sia in grado di raccontare emozioni e che susciti interesse in chi legge.<br />
Scrivere è come viaggiare. E che senso ha viaggiare e non raccontare? Raccontare il viaggio<br />
come trasferimento da un luogo all’altro, ma anche come viaggio delle idee, nella fantasia,<br />
nella realtà complessa che ci circonda. Il viaggio come metafora per incontrare l’altro, per<br />
tornare là dove si è partiti e scoprire con gli altri luoghi, storie, suoni e parole. Il viaggio<br />
come narrazione di sé, delle proprie emozioni e desideri. Viaggiare vicino e lontano per scoprire<br />
nuovi “amici” e interagire con loro.<br />
Ebbene è proprio questo che vi vogliamo proporre (alcuni lo sanno già): un viaggio nel<br />
mondo della scrittura, nella sua pratica, nella conoscenza di nuovi testi e nuovi autori, nell’esplorazione<br />
dell’interiorità e nella sua espressione. Da qui l’invito rivolto a tutti affinché<br />
inviino in redazione i loro racconti le loro poesie, le loro esperienze di vita, i loro articoli, le<br />
loro opere letterarie, qualunque riga che sia in grado di descrivere un’emozione, un fatto.<br />
Tutti troveranno spazio sulle colonne di questo giornale e se la partecipazione dovesse essere<br />
consistente (come auspichiamo che sia), si prenderà in considerazione anche l’ipotesi di<br />
istituire un “premio letterario” la cui assegnazione potrebbe avvenire in occasione del prossimo<br />
Natale.<br />
Per ulteriori informazioni si può chiamare la redazione di INInews e in particolare il dott.<br />
Luciano Pecchi al n. 06 47822478, oppure scrivere una mail al seguente indirizzo: ininews@gruppoini.it.<br />
Luciano Pecchi
4 <strong>Gennaio</strong>-<strong>Febbraio</strong> 2008 - N. 1<br />
Salute e Società<br />
La bellezza è un analgesico?<br />
Stando a un articolo pubblicato su un quotidiano nazionale, una fotografia<br />
della famosa e bella Paris Hilton avrebbe indotto topi maschi a sopportare<br />
meglio il dolore. Vero o falso? Sentiamo nell’intervista che segue il pensiero<br />
di un neurologo di chiara fama: la dottoressa Jessica Faroni.<br />
Dottoressa Faroni, è possibile che l’imcava la ferita molte meno volte rispetto alla<br />
magine di una bella donna, in particolare di femmina».<br />
Paris Hilton, allevia le sofferenze dei «In realtà – prosegue la dottoressa Faroni –<br />
maschi affetti da dolore?<br />
sono studi molto seri che tendono a farci capi-<br />
Jessica Veronica Faroni<br />
La foto di una bella donna seminuda<br />
potrebbe avere l’effetto di un analgesico.<br />
La notizia arriva dall’ Universi-<br />
«Ho sentito personalmente il Professore<br />
che ha pubblicato questa notizia, il quale ha<br />
smentito completamente il fatto di aver usato<br />
una foto di Paris Hilton. Lui si occupa del<br />
comportamento del dolore e ha condotto quere<br />
meglio questo complesso meccanismo del<br />
dolore. La dinamica del dolore è diversa e<br />
coinvolge sia la genetica, quindi la struttura di<br />
ognuno di noi, sia il fattore emozionale perché<br />
legato agli stati d’animo di ognuno di noi. Il<br />
Paris Hilton<br />
ragazza, osservare una foto di una bella<br />
donna ha un effetto benefico. Anche una<br />
donna trae beneficio dalla visione di una<br />
tà californiana di San Diego (USA) dove i sto studio sui ratti. Ha posto di fronte al topo- Professore che ha pubblicato questo studio si bella foto. Una bella immagine ha effetto<br />
ricercatori hanno notato che, dopo un’inieziolino, al quale era stata iniettata una soluzione occupa proprio di questo. E’ lo stesso che ha antistress?<br />
ne, nei topi maschi il dolore passa prima se che provocava dolore, una foto di una figura pubblicato uno studio sugli analgesici e la «Sono dell’avviso che l’estetica, su tutto,<br />
nella gabbia è presente la foto di Paris Hilton. femminile. Davvero il comportamento del diversa azione che hanno tra uomo e donna; abbia un ruolo fondamentale. Nel posto dove<br />
Come dire: guardare una donna succintamen- topolino maschio rispetto a quello della fem- addirittura ha osservato che nelle donne con lavoro (le cliniche del Gruppo INI, n.d.r.) si è<br />
te vestita o addirittura svestita fa bene alla mina era diverso, cioè il topolino maschio lec- capelli rossi e carnagione chiara determinati cercato di dare al paziente un’immagine<br />
salute.<br />
tipi di analgesici aveva- diversa. Pensi a un ospedale vuoto, freddo,<br />
La domanda sorge spontanea: è possibile<br />
no un effetto maggiore». senza un quadro; immagini ora un paziente<br />
che chi guarda una foto di una bella ragazza<br />
Cosa si cerca di stu- che sta male allo stesso modo ma che si trova<br />
possa evitare di prendere una medicina, un<br />
diare e dove si vuole un ambiente caldo intorno. Pensi alla cromo-<br />
analgesico? Sicuramente a molti uomini vede-<br />
arrivare, perché dietro terapia, cioè a quanto i colori hanno effetto sul<br />
re fotografie di belle donne crea effetti posi-<br />
una notizia del genere nostro benessere, sui nostri stati d’animo. Il<br />
tivi ma da qui a dire che la foto discinta di<br />
c’è sempre uno scien- soffitto della camera dei bambini di che colo-<br />
Paris Hilton possa essere sostitutiva di una<br />
ziato che vuole ragre si dipinge? Si cerca di dipingerlo di blu,<br />
medicina per chi ha problemi seri e reali pare<br />
giungere uno scopo? cioè di un colore che calma».<br />
un po’ eccessivo. Però se gli scienziati ameri-<br />
«Si vuole arrivare, e<br />
cani hanno fatto ricerche in tal senso e hanno<br />
un giorno forse sarà pos- Nell’articolo pubblicato su Il Giornale, il<br />
ottenuto questo tipo di risultati fa piacere a<br />
sibile, a fare una mappa quotidiano che riportava la notizia, è stata<br />
tutti.<br />
del dolore individuale in citata Paris Hilton, la bionda ereditiera. Cosa<br />
Giriamo, comunque, la domanda a chi di<br />
modo da poter scegliere ne pensa? «Sicuramente. Una persona bionda<br />
dolore se ne intende, a un neurologo, alla<br />
il farmaco il più possibi- viene vista come meno aggressiva dal topolino.<br />
dott.ssa Jessica Faroni in particolare, che su<br />
le adatto a ognuno di Il topolino riconosce la figura maschile come<br />
tale argomento è stata intervistata all’interno<br />
noi».<br />
predatore e quella femminile no; il fatto che<br />
della trasmissione televisiva “Tempi Moder-<br />
Comunque per un abbia colori chiari, in questo senso, aiuta».<br />
ni” in onda su Rete 4.<br />
Antonio Canova, Paolina Bonaparte Borghese<br />
uomo vedere una bella<br />
Fabiola Mosciatti<br />
Imaschi che smettono di fumare hanno un<br />
rapido miglioramento (anche dopo sole<br />
24-36 ore di astinenza) dell’emodinamica<br />
peniena e della capacità erettile. Sono questi<br />
gli effetti benefici derivanti dalla sospensione<br />
dei fattori di rischio e descritti all’interno<br />
di uno studio, condotto presso l’Università<br />
degli Studi di Modena, volto a registrare la<br />
relazione cronologica fra astinenza dal fumo e<br />
progresso della funzione erettile, che è stato<br />
presentato durante un recente Congresso<br />
nazionale della SIA - Società Italiana di<br />
Andrologia.<br />
Diverso il caso dell’abuso di sostanze alcoliche.<br />
Un altro studio condotto su un campione<br />
di pazienti affetti da DE (disfunzione erettile)<br />
il cui consumo di alcolici appariva come<br />
unico e preponderante fattore di rischio, ha<br />
evidenziato come la sospensione dell’alcol<br />
abbia migliorato, dopo sei mesi, la funzionalità<br />
erettile solo in un terzo dei casi. Nei restanti<br />
due terzi la situazione dopo la sospensione è<br />
migliorata soltanto nei pazienti ai quali è stato<br />
prescritto un inibitore della fosfodiesterasi 5.<br />
Fumo e alcol nemici dei maschi<br />
Le defaillance provocate da cattivi stili di vita sono state ampiamente dimostrate. Esistono tuttavia novità circa gli<br />
effetti derivati dalla sospensione di questi fattori rischio. La necessità di riconoscere il ruolo dell’andrologo nella diagnosi<br />
e nella terapia dell’infertilità di coppia. L’effetto positivo del ciocolato sulla sessualità della donna.<br />
Buone notizie, invece, per gli appassionati<br />
delle due ruote. E’ stato identificato, infatti, un<br />
modello di sella per bicicletta in grado di limitare<br />
al minimo la compressione delle strutture<br />
del pavimento pelvico, proteggendo, così, la<br />
perfusione sanguigna del pene, evitando possibili<br />
conseguenze sull’erezione.<br />
Il nuovo tipo di sella ha una nuova concezione<br />
geometrica, è stato spiegato, e i punti<br />
fondamentali sono 4: il peso del corpo poggia<br />
solo sulle due tuberosità ischiatiche (sotto i<br />
glutei); la punta ha la forma di un becco<br />
d’aquila così da lasciar liberi i genitali che non<br />
vi poggiano; il lato posteriore è aperto, permettendo<br />
alla colonna spinale di non premere,<br />
evitando torsioni alla colonna stessa; è bucata<br />
al centro, contribuendo così ad una migliore<br />
dispersione del calore proveniente dall’area<br />
genitale.<br />
Nel corso dell’incontro sono stati inoltre<br />
presentati nuovi studi che confermano l’impatto<br />
negativo dell’infertilità sulla sessualità<br />
dei singoli coniugi. Il 40% dei casi di infertilità<br />
di coppia è da ricondurre a patologie<br />
maschili. Patologie che in gran parte possono<br />
essere prevenute con visite andrologiche compiute<br />
nella prima infanzia o nell’adolescenza e<br />
con la trasmissione di alcune semplici nozioni<br />
comportamentali per evitare l’insorgere di<br />
problemi di infertilità in età adulta, o risolte<br />
con un corretto approccio diagnostico e terapeutico.<br />
Dal congresso è stata quindi ribadita la<br />
necessità di riconoscere il ruolo dell’andrologo<br />
nella diagnosi e nella terapia dell’infertilità<br />
di coppia, oggi troppo spesso trascurate a<br />
favore di un immediato ricorso alle tecniche di<br />
fecondazione assistita (che generalmente produce<br />
risultati positivi solo nel 20-30% dei<br />
casi).<br />
Ma risolvere un problema di infertilità è<br />
importante anche per ristabilire l’equilibrio<br />
all’interno della coppia. Durante il congresso<br />
sono emerse, infatti, interessanti considerazioni<br />
sull’influenza negativa della condizione di<br />
infertilità sull’armonia sessuale. Stando a uno<br />
studio condotto dal Dipartimento di Scienze<br />
Ginecologiche, Perinatologia e Puericoltura e<br />
dalla Facoltà di Psicologia dell’Università “La<br />
Sapienza” di Roma su 94 coppie infertili sottoposte<br />
ad un pre-screening per riproduzione<br />
assistita, si evidenzia, infatti, la stretta correlazione<br />
tra sterilità e disfunzioni sessuali con<br />
una maggiore incidenza nelle donne, sia esse<br />
“portatrici” della causa di infertilità, che “partner”<br />
di maschi infertili.<br />
Le conseguenze dell’infertilità vanno, poi,<br />
ad incidere anche sul<br />
tono dell’umore e sui<br />
livelli d’ansia di un individuo.<br />
E ancora una<br />
volta, a farne le spese<br />
sono più frequentemente<br />
le donne. Un altro studio<br />
condotto dall’Unità<br />
Operativa di Urologia<br />
dell’<strong>Istituto</strong> Scientifico<br />
Universitario San Raffaele<br />
di Milano, volto ad<br />
analizzare le variabili<br />
psicometriche significative<br />
di coppie infertili<br />
per causa maschile, ha<br />
messo in luce come la<br />
partner femminile evidenzi una maggior caduta<br />
dell’umore e un aumentato livello d’ansia.<br />
Cresce anche l’attenzione del mondo andrologico<br />
per la sessualità femminile. Le disfunzioni<br />
sessuali femminili (generalmente distinte in<br />
disordini del desiderio sessuale, della fase di<br />
eccitamento, della fase orgasmica e relativi al<br />
dolore associato all’attività sessuale), dunque,<br />
diventano sempre più oggetto di ricerca per la<br />
scienza andrologica. Il testosterone, ormone<br />
ben conosciuto nel maschio, è presente anche<br />
nella donna ove è stato oramai dimostrata la<br />
sua importanza per una adeguata funzione<br />
sessuale.<br />
Gli androgeni (testosterone, DHEA e metiltestosterone),<br />
infatti, nella donna raggiungono<br />
concentrazioni nel sangue notevolmente supe-<br />
Luciano Pecchi<br />
(Continua a pag. 8)
<strong>Gennaio</strong>-<strong>Febbraio</strong> 2008 - N. 1<br />
Stenosi lombare e spaziatore interspinoso<br />
X-Stop, nuovi “ammortizzatori” per la colonna<br />
Francesco Bove spiega la semplicità dell’operazione<br />
chirurgica: mezz’ora di intervento senza effetti collaterali<br />
“La stenosi<br />
lombare e lo spaziatore<br />
interspinoso” è l’argomento che il<br />
prof. Francesco Bove, primario<br />
ortopedico della Divisione INI di Grottaferrata,<br />
ha trattato all’interno della trasmissioni<br />
“Sabato, domenica e…”, in onda su Rai Uno<br />
prima della vigilia di Natale 2007. Durante il<br />
programma sono state trasmesse le immagini<br />
di un intervento chirurgico ad hoc registrate<br />
presso la sala operatoria del Reparto di chirurgia<br />
ortopedica della Divisione INI di Grottaferrata<br />
(Via di Sant’Anna s.n.c., Grottaferrata,<br />
Roma).<br />
La stenosi lombare è un restringimento del<br />
canale vertebrale che causa la compressione<br />
delle radici nervose. Il sintomo più caratteristico<br />
di questa malattia è la cosiddetta claudicatio<br />
o “zoppia spinale”, rappresentata dall’incapacità<br />
da parte del paziente di percorrere<br />
a piedi lunghi percorsi.<br />
Lo spaziatore interspinoso è un nuovo tipo<br />
di intervento, che Bove esegue a Grottaferrata,<br />
il cui scopo è quello di “fare spazio” intorno<br />
ai nervi sofferenti e rinforzare le capacità<br />
di carico della colonna vertebrale.<br />
Si tratta di minuscoli cilindri rivestiti di<br />
plastica impiantati nella colonna vertebrale<br />
per eliminare il dolore alla schiena, la difficoltà<br />
nel camminare, la posizione curva: in una<br />
parola, debellare per sempre la stenosi del<br />
canale lombare, una delle patologie più frequenti<br />
negli over 50. La nuova frontiera si<br />
chiama “X-Stop”, un’operazione chirurgica<br />
mini invasiva, che dura mezz’ora e non ha<br />
effetti collaterali. Una procedura innovativa,<br />
praticata già da diversi centri in tutta Italia,<br />
che sta conoscendo in questi mesi un vero e<br />
proprio boom. Anche perchè, garantisce il<br />
professor Francesco Bove «tutti i problemi si<br />
risolvono immediatamente dopo l’intervento.<br />
Il paziente rinasce, può camminare senza più<br />
difficoltà, non avverte dolore, in una parola: si<br />
rialza immediatamente la qualità della sua<br />
vita».<br />
L’intervento si basa su un principio semplicissimo:<br />
si tratta in sostanza, spiega Bove, «di<br />
applicare dei nuovi ammortizzatori alla colonna,<br />
laddove quelli originali si sono logorati<br />
per via dell’età, non consentendo più ai nervi,<br />
che vengono compressi dalla dilatazione del<br />
disco e dall’artrosi che restringe i canali, di<br />
Artrosi degenerativa di anca e ginochio<br />
I successi della chirurgia protesica<br />
Gli incontri e le giornate di studio che<br />
si tengono alla Divisione Grottaferrata<br />
del Gruppo INI fanno il punto su<br />
questa malattia con l’intento di offrire<br />
un valido contributo all’aggiornamento<br />
dei medici di medicina generale,<br />
ortopedici e fisiatri.<br />
è una delle più frequenti<br />
patologie dei nostri giorni, causa di<br />
L’artrosi<br />
notevole invalidità, con grave disagio<br />
del cittadino ed alti costi per la società.<br />
L’incidenza di questa patologia è notevolmente<br />
aumentata in concomitanza con l’allungamento<br />
della vita e la sua importanza è<br />
diventata più rilevante in una società moderna,<br />
dinamica e sempre più esigente come<br />
quella odierna. Attualmente possiamo dire che<br />
l’artropatia degenerativa colpisce circa l’80-<br />
90% dei soggetti al di sopra dei 60 anni e in<br />
altissima percentuale colpisce le grandi articolazioni<br />
dell’anca e del ginocchio.<br />
Quando la degenerazione articolare diventa<br />
importante la terapia medica e fisioterapica<br />
non riescono a garantire una qualità della vita<br />
accettabile ed è sempre più alto il numero di<br />
soggetti che necessitano di un intervento chirurgico<br />
che sia, per quanto possibile, risolutivo.<br />
In questo sono di notevole aiuto la ricerca<br />
scientifica e l’avanzamento tecnologico, che<br />
hanno permesso il raggiungimento di una tecnica<br />
chirurgica sicura e l’utilizzo di materiali<br />
biocompatibili. La chirurgia protesica rappresenta<br />
un traguardo importante nella nostra<br />
società e ha permesso la riduzione dei problemi<br />
legati alla invalidità derivante da una artropatia<br />
cronica degenerativa dell’articolazione<br />
coxo-femorale e del ginocchio.<br />
Si calcola che ogni anno negli Stati Uniti<br />
debbano ricorrere a soluzioni di tipo chirurgico<br />
per l’anca circa 250.000 persone, in Italia<br />
40.000. Molti, talvolta giovanissimi, sono vittime<br />
di incidenti stradali o sportivi cui conseguono<br />
traumi gravi alle articolazioni. Ma a<br />
determinare la diminuzione o addirittura la<br />
perdita completa della funzionalità di un’articolazione<br />
sono soprattutto malattie congenite<br />
o gravi e diffuse come l’artrosi. L’artrosi, eti-<br />
svolgere normalmente il loro compito. Il che<br />
porta a deambulazione intermittente, dolore, e<br />
la tipica posizione incurvata, perchè il corpo<br />
istintivamente cerca di riaprire i canali semichiusi».<br />
Una patologia che non aveva soluzione,<br />
se non con un intervento molto invasivo e<br />
dai risultati incerti. «Oggi invece inseriamo un<br />
cilindro rivestito di plastica, del diametro di<br />
10-12 millimetri, tra le spinose, impedendo<br />
chettata comunemente come “acciacco” che si<br />
accompagna all’invecchiamento è in realtà<br />
una vera e propria malattia. E’ di fatto la più<br />
importante causa di sofferenza di tutto l’apparato<br />
muscolo-scheletrico che porta a danni<br />
irreversibili e invalidanti. Essa è la più diffusa<br />
tra le malattie reumatiche (63,5% dell’intera<br />
patologia reumatica), le quali colpiscono l’1%<br />
dei giovani sino a 18 anni, l’8% dei soggetti in<br />
età lavorativa (da 19 a 60 anni) e circa l’80%<br />
degli anziani.<br />
Di fronte a tale situazione il Gruppo INI,<br />
<strong>Istituto</strong> <strong>Neurotraumatologico</strong> <strong>Italiano</strong>, organizza<br />
incontri e giornate di studio dedicate<br />
alla “patologia artrosica dell’anca e del ginocchio”,<br />
presso la propria Divisione di Grottaferrata<br />
per fare il punto su questa malattia con<br />
l’intento di offrire un valido contributo all’aggiornamento<br />
dei medici di medicina generale,<br />
ortopedici e fisiatri.<br />
L’obiettivo, infatti, è quello di fornire ai<br />
partecipanti le conoscenze per riconoscere<br />
una artrosi dell’anca e del ginocchio, quali<br />
possono essere le condizioni predisponenti,<br />
conoscere le modificazioni che riguardano il<br />
tessuto cartilagineo, capirne il suo decorso cli-<br />
5<br />
loro di restringersi e garantendo quindi lo spazio<br />
necessario ai nervi che ci passano in<br />
mezzo, ed eliminando il conflitto discoartrosico».<br />
Un intervento che si fa in anestesia locale,<br />
dura mezz’ora e «risolve subito i problemi»,<br />
anche se la legislazione («che purtroppo<br />
non si è ancora aggiornata sui progressi medici»,<br />
osserva Bove) impone all’operato due<br />
giorni di ricovero. Malgrado sempre più<br />
pazienti si rivolgano alle strutture che praticano<br />
l’operazione, secondo Bove si può fare<br />
ancora di più sul piano dell’informazione,<br />
«per far capire a chi soffre di questa patologia<br />
che esiste una soluzione efficace e rapida, una<br />
cosa molto importante soprattutto per gli<br />
anziani». (L.P.)<br />
nico, saper indirizzare il paziente ai corretti<br />
esami strumentali.<br />
Stando ai risultati di una ricerca condotta<br />
da Aila e Unicab è emerso che i medici di<br />
famiglia hanno un comportamento che appare<br />
molto lontano da una autentica cultura di prevenzione.<br />
Il medico di base, infatti, ha parlato<br />
o dato consigli spontaneamente (di sua iniziativa)<br />
di artrosi alle sue pazienti solo nel 23%<br />
dei casi. Questo valore è pari a circa il 12% tra<br />
le donne di età compresa tra i 18 e i 44 anni,<br />
sale al 17% tra le donne di età compresa tra 45<br />
e 59 anni, raggiunge il 44% tra le donne con<br />
più di 60 anni. La prescrizione di esami di<br />
controllo (sia su iniziativa del medico che a<br />
richiesta del paziente) si attesta attorno al<br />
27%: passando dal 18% tra i giovani (18-44<br />
anni), al 20% tra le donne di età media (45-59<br />
anni), al 45% tra le donne mature (60 anni e<br />
oltre).<br />
Nel corso dei meeting vengono illustrate la<br />
meticolosità e la precisione dell’intervento chirurgico<br />
anche con riprese in diretta televisiva a<br />
circuito chiuso e si forniscono nozioni sul<br />
decorso post-operatorio e sulla riabilitazione<br />
dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico.<br />
Giorgia Pecchi
6 <strong>Gennaio</strong>-<strong>Febbraio</strong> 2008 - N. 1<br />
Il 20% degli adolescenti (giovani fra i 14<br />
e i 17 anni) del Lazio presenta una qualche<br />
forma di disagio, in almeno un paio<br />
dei seguenti campi della vita: in famiglia, a<br />
scuola, nel rapporto con gli amici oppure nella<br />
fruizione del tempo libero; e tale disagio si<br />
manifesta anche nella pratica di comportamenti<br />
trasgressivi o violenti. Questi sono alcuni<br />
dei principali risultati di un’indagine realizzata<br />
dal Censis, che sono stati presentati a<br />
Roma, presso l’Assessorato alle Politiche<br />
Sociali della Regione Lazio da Anna Coppotelli,<br />
Assessore Politiche Sociali Regione<br />
Lazio e Giuseppe Roma, Direttore Generale<br />
del Censis. Vediamo in particolare quali sono<br />
le cifre della ricerca.<br />
I mercoledi della Salute<br />
Disagio giovanile,<br />
dal bullismo alla<br />
depressione<br />
“Disagio giovanile, dal bullismo alla<br />
“Disagio depressione”, giovanile, è questo il dal titolo bullismo del secondo alla<br />
depressione”, incontro de I mercoledì è questo della il titolo Salute, del secondo che si è<br />
incontro tenuto il 15 de novembre I mercoledì 2007 della a Palazzo Salute, Pigna- che si<br />
ètelli, tenuto a Roma. il 15 novembre 2007 a Palazzo<br />
Pignatelli, Voluti dal Gruppo a Roma. INI, <strong>Istituto</strong> Neurotrauma-<br />
Voluti tologico dal <strong>Italiano</strong>, Gruppo e INI, dall’Accademia <strong>Istituto</strong> Neurotrau- romana<br />
matologico di Scienze mediche <strong>Italiano</strong>, e biologiche, e dall’Accademia I mercoledì<br />
romana della Salute di Scienze trattano mediche argomenti e biologiche, di carattereI<br />
medico mercoledì scientifico della Salute più trattano dal punto argomenti di vista di<br />
divulgativo carattere medico che prettamente scientifico tecnico. più dal punto di<br />
L’iniziativa vista divulgativo rientra che nella prettamente filosofia tecnico. operativa<br />
del L’iniziativa Gruppo rientra INI sempre nella attento filosofia alla operativa prevenzione<br />
del Gruppo e alla INI cura sempre dei cittadini. attento alla Aver preven- scelto<br />
come zione e secondo alla cura appuntamento dei cittadini. il Aver tema scelto del<br />
disagio come secondo giovanile appuntamento dopo i ricorrenti il tema fatti del di<br />
cronaca disagio giovanile ha infatti dopo lo scopo i ricorrenti di richiamare fatti di<br />
l’attenzione cronaca ha su infatti un lo argomento, scopo di richiamare quello del<br />
disagio l’attenzione giovanile su un appunto, argomento, che produce quello fatti del<br />
di disagio bullismo giovanile e di violenza, appunto, talvolta che produce enfatizzati fatti<br />
eccessivamente di bullismo e di dai violenza, media, talvolta che interessano enfatizzale<br />
nostre<br />
ti eccessivamente<br />
scuole.<br />
dai media, che interessa-<br />
Un<br />
no le<br />
fenomeno<br />
nostre scuole.<br />
che, stando ai dati presentati al<br />
13°<br />
Un fenomeno<br />
congresso<br />
che,<br />
della<br />
stando<br />
Società<br />
ai<br />
europea<br />
dati presentati<br />
di psichiatria<br />
al 13° congresso<br />
infantile e<br />
della<br />
adolescenziale,<br />
Società europea<br />
coinvolge<br />
di<br />
in Italia il 25% dei ragazzi in età scolare,<br />
psichiatria infantile e adolescenziale, coin-<br />
mentre in alcuni paesi del mondo raggiunge<br />
volge in Italia il 25% dei ragazzi in età sco-<br />
persino punte del 40-50%. Dalle indagini di<br />
lare, mentre in alcuni paesi del mondo rag-<br />
Telefono Azzurro e Eurispes emerge poi che<br />
giunge persino punte del 40-50%. Dalle<br />
il 43,2% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni<br />
indagini di Telefono Azzurro e Eurispes<br />
subisce brutti scherzi da parte dei coetanei.<br />
emerge poi che il 43,2% dei bambini tra i 7<br />
Il 39,6% afferma di subire provocazioni e<br />
e gli 11 anni subisce brutti scherzi da parte<br />
prese in giro reiterate nel tempo, mentre il<br />
dei coetanei. Il 39,6% afferma di subire pro-<br />
33,6% viene offeso ripetutamente e senza<br />
motivo.<br />
vocazioni<br />
Esistono<br />
e prese<br />
però<br />
in giro<br />
anche<br />
reiterate<br />
casi<br />
nel<br />
più<br />
tempo,<br />
gravi:<br />
il<br />
mentre<br />
20,2%<br />
il 33,6%<br />
dei ragazzi<br />
viene offeso<br />
dichiara<br />
ripetutamente<br />
di essere<br />
minacciato<br />
e senza motivo.<br />
dai coetanei<br />
Esistono<br />
o ragazzi<br />
però anche<br />
più gran-<br />
casi<br />
di,<br />
più<br />
il<br />
gravi:<br />
12,6%<br />
il<br />
di<br />
20,2%<br />
subire<br />
dei<br />
furti<br />
ragazzi<br />
di oggetti<br />
dichiara<br />
o cibo,<br />
di<br />
mentre essere minacciato il 12,1% sostiene dai coetanei di essere o ragazzi stato vitti- più<br />
ma grandi, di maltrattamenti il 12,6% di subire ripetuti furti da parte di oggetti di coeo<br />
tanei. cibo, mentre il 12,1% sostiene di essere<br />
stato All’incontro vittima di del maltrattamenti 15 novembre ripetuti 2007 sono da<br />
intervenuti: parte di coetanei. prof.ssa Anna Oliverio Ferraris<br />
(psicologa, All’incontro psicoterapeuta, del 15 novembre docente 2007 di psico- sono<br />
logia intervenuti: dello sviluppo, prof.ssa Università Anna Oliverio di Roma Ferraris “La<br />
Sapienza”); (psicologa, psicoterapeuta, dott.ssa Maria Nicoletta docente Aliber- di psiticologia<br />
(neuropsichiatria dello sviluppo, infantile Università del di Gruppo Roma<br />
INI); “La Sapienza”); prof.ssa Laura dott.ssa Volpini Maria (docente Nicoletta di psicologia<br />
Aliberti giuridica, (neuropsichiatria Università infantile di Roma “La del<br />
Sapienza”); Gruppo INI); dott. prof.ssa Domenico Laura Mazzullo Volpini (psichiatra,<br />
(docente psicoterapeuta); di psicologia giuridica, prof.ssa Università Gabriella<br />
de di Roma Angelis “La (preside Sapienza”); Liceo dott. classico Domenico statale<br />
“Socrate”). Mazzullo (psichiatra, psicoterapeuta);<br />
La prof.ssa relazione Gabriella introduttiva de Angelis è stata (preside tenuta Liceo dalla<br />
Dottoressa classico statale Jessica “Socrate”). Faroni, Neurologo.<br />
Indagine del Censis<br />
Bullismo, genitori poco presenti<br />
IN FAMIGLIA<br />
28,8%<br />
È la percentuale di coloro che<br />
discutono in famiglia delle cose<br />
che li riguardano<br />
In famiglia. E’ soprattutto in famiglia che<br />
le condizioni di vita dei giovani con sintomi di<br />
disagio si differenziano da quelle dei giovani<br />
che non mostrano avere problematiche particolari;<br />
infatti: solo il 28,8% di essi ha modo di<br />
discutere in famiglia delle cose che li riguardano;<br />
e ciò comporta che in quasi il 15% delle<br />
case di questi ragazzi si vive un clima di tensione<br />
conflittuale, e nell’11% viene percepita<br />
una mancanza totale di comunicazione; si<br />
parla poco della scuola (capita soltanto al<br />
45,7%) o del loro futuro (solo al 36%) e<br />
magari si parla più spesso di gossip o personaggi<br />
dello spettacolo (nel 14,5% dei casi,<br />
mentre nelle altre famiglie accade solo nel<br />
6,6% dei casi). Per i ragazzi a disagio, poi, il<br />
contrasto con i genitori si concentra sui comportamenti<br />
che i genitori disapprovano (il<br />
33,1% rispetto al 15,4% degli altri ragazzi che<br />
non manifestano disagio). E’ più raro che ci<br />
siano situazioni di aiuto nei compiti (solo il<br />
36%) oppure l’accompagnamento a mostre e<br />
musei (37,5%) o consigli sul leggere libri<br />
(meno del 15%), mentre queste possibilità<br />
nelle famiglie senza disagio adolescenziale<br />
sono tutte percentualmente più significative.<br />
Il rapporto con i libri differenzia in modo<br />
netto i ragazzi a disagio: ben il 52,6% non<br />
legge alcun libro di contro al 28,8% degli altri<br />
ragazzi.<br />
A scuola. Tutti i ragazzi intervistati, sia<br />
quelli con forme di disagio sia gli altri hanno<br />
un comune giudizio negativo sulla scuola, tuttavia<br />
per motivazioni prettamente adolescenziali,<br />
ovvero per l’eccessivo carico di studi,<br />
orari troppo pesanti, troppi compiti ecc. (lo<br />
pensa il 62,7%), il poco ascolto delle esigenze<br />
degli studenti (52,5%) e l’inadeguatezza delle<br />
strutture, aule, laboratori (46,2%); però i<br />
ragazzi a disagio sono molto meno convinti<br />
che l’istruzione offra maggiori opportunità<br />
nella vita (solo il 48,3% rispetto al 74,2%<br />
degli altri), piuttosto credono che la scuola<br />
non sia importante, perché la vita è molto<br />
diversa rispetto agli insegnamenti scolastici (il<br />
19,3%, contro il 5,6% degli altri), oppure che<br />
non serva a niente, perché sono altre le cose<br />
(soldi, notorietà, ecc.) che contano nella vita<br />
(il 13,1% rispetto all’1%). Si dividono i ragazzi<br />
a disagio dagli altri nel giudizio sugli insegnanti:<br />
il 33,9% dei primi valuta positivamente<br />
le loro attività, contro all’81,7% degli altri),<br />
ma sono concordi nel ritenere che gli insegnanti<br />
hanno linguaggi e modalità di comunicazione<br />
troppo lontani da quelli dei giovani e<br />
Fotografia degli adolescenti a disagio nel Lazio<br />
A SCUOLA<br />
48,3%<br />
È la quota dei ragazzi a disagio<br />
che ritiene l’istruzione non offrire<br />
molte opportunità nella vita<br />
non rappresentano modelli da emulare. Le<br />
famiglie dei ragazzi a disagio sono poi più<br />
distanti dalla scuola visto che solo il 17,6%<br />
(contro il 40% degli altri ragazzi) coopera e<br />
interagisce in modo propositivo, mentre il<br />
21,5% delle stesse delega tutto agli insegnanti.<br />
Appare inoltre considerevole l’esposizione<br />
dei ragazzi a disagio a fatti di bullismo: il<br />
42,4% ha assistito direttamente a prese in giro<br />
insistenti, molestie, quasi il 34% a piccoli<br />
furti, il 31% alla diffusione di droghe leggere,<br />
quasi il 40% a scherzi pesanti, il 27,5% ad<br />
aggressioni fisiche, il 36,4% a offese, insulti,<br />
minacce, il 16,7% a le estorsioni di denaro,<br />
poco meno del 30% a dinamiche di esclusioni<br />
dalle compagnie.<br />
I comportamenti trasgressivi. Tra i comportamenti<br />
rilevati più frequentemente dai<br />
TRASGRESSIONE<br />
41,1%<br />
Sono gli studenti a disagio<br />
che adottano prevalentemente<br />
i comportamenti antisalutari<br />
minori intervistati, sia a disagio che non, si<br />
individua: fumare sigarette (il 75,7% tra gli<br />
studenti a disagio contro il 73,5% degli altri<br />
studenti), viaggiare sui trasporti pubblici<br />
senza biglietto (il 72,8% tra gli studenti non<br />
disagiati contro il 77,2% degli studenti che<br />
manifestano disagio); ubriacarsi ogni tanto (il<br />
71,1% tra i disagiati; il 55,6% tra i non disagiati),<br />
fumare spinelli (il 65,4% degli studenti<br />
a disagio contro il 48,5% dei non disagiati). A<br />
fare la differenza e a caratterizzare il segmento<br />
degli studenti a disagio sono i comportamenti<br />
anti-salutari, come l’assunzione di farmaci<br />
per migliorare le proprie performance,<br />
presenti nell’ambiente di vita del 41,1% degli<br />
studenti a disagio. Ed infine la ricerca ha potuto<br />
rilevare un diffuso giustificazionismo di<br />
questi comportamenti fra i giovani. (C.S.)<br />
Maratona di New York<br />
I pettorali della solidarietà<br />
All’edizione 2008, la partecipazione<br />
degli atleti vicini al nostro Gruppo<br />
sanitario sarà ispirata ai valori della<br />
beneficenza.<br />
Anche lo scorso 2007, come consuetudine<br />
ormai, ci siamo recati a New<br />
York per l’evento più importante del<br />
running mondiale: la Maratona.<br />
L’atmosfera era come sempre elettrizzante<br />
e la città mantiene intatto il suo fascino che<br />
anzi cresce man mano che la si conosce<br />
meglio di anno in anno.<br />
Come sempre l’iscrizione alla gara e il<br />
viaggio non sono potuti avvenire in maniera<br />
autonoma e svincolata dal solito tour operator<br />
di cui per correttezza non farò il nome, che<br />
gestisce il monopolio delle iscrizioni alla<br />
maratona dall’Italia. Ovviamente avendo a<br />
che fare con migliaia di richieste ogni anno -<br />
gli italiani sono il paese con maggiori iscritti<br />
alla maratona- la qualità della assistenza ai<br />
clienti ne risente e soprattutto i prezzi sono a<br />
mio avviso troppo alti. Ma tralasciando questo,<br />
a me sembra assurdo che un gruppo di<br />
ragazzi che si allenano tutto l’anno insieme e<br />
che costituiscono praticamente una società<br />
sportiva numerosa e attiva non riescano ad<br />
avere la possibilità di accedere ai pettorali<br />
gara in maniera autonoma, e si trovino quindi<br />
vincolati ai pacchetti viaggio di questa agenzia<br />
che prevedono alberghi troppo da turismo<br />
di massa che comunque fanno pagare le stanze<br />
a un prezzo di un albergo italiano di lusso.<br />
Stefano Risi<br />
(Continua a pag. 8)
<strong>Gennaio</strong>-<strong>Febbraio</strong> 2008 - N. 1<br />
Il doping nello sport<br />
Vittorie sporche<br />
La legge italiana non prevede un regolamento preciso per la gestione di sostanze che servono per potenziare la prestazione<br />
sportiva, per annullare la sensazione di dolore o fatica, per accrescere la massa muscolare. Resta il fatto che vincere<br />
con l’inganno non rientra affatto nello spirito sportivo, senza contare che le sostanze dopanti spesso e volentieri<br />
risultano essere pericolose per la salute stessa degli atleti.<br />
Da qualche anno a questa parte, purtroppo<br />
e molto spesso non si parla<br />
più di vittorie, successi, nuovi<br />
record sportivi stabiliti, bensì di inchieste per<br />
doping, squalifiche, raggiri.<br />
In realtà cos’è il doping di cui si parla<br />
tanto?<br />
Stando a quanto pubblicato sul sito paginemediche.it,<br />
vanno sotto il nome generico di<br />
doping tutta una serie di preparati chimici che<br />
Educazione continua in medicina<br />
Crediti per il triennio<br />
2008-2010<br />
In base al Rep. Atti n. 168/CSR della Presidenza<br />
del Consiglio dei Ministri il 1 agosto<br />
2007 è stato siglato l’accordo Stato-Regioni<br />
concernente il “Riordino del sistema di Formazione<br />
continua in Medicina”.<br />
Nell’accordo è riportato, tra l’altro, che ogni<br />
operatore sanitario deve acquisire 150 crediti<br />
formativi nel triennio 2008-2010 secondo<br />
la seguente ripartizione: 50 crediti/anno<br />
(minimo 30 e massimo 70 per anno) per un<br />
totale di 150 nel triennio 2008-2010.<br />
In particolare, dei 150 crediti formativi del<br />
triennio 2008-2010, almeno 90 dovranno<br />
essere “nuovi” crediti, mentre fino a 60<br />
potranno derivare dal riconoscimento di crediti<br />
formativi acquisiti negli anni della sperimentazione<br />
a partire dall’anno 2004 fino<br />
all’anno 2007.<br />
Le misure legate agli incentivi e/o alle sanzioni<br />
che interverranno in ordine all’acquisizione<br />
dei crediti formativi saranno adottate<br />
e rese note a seguito di un confronto con<br />
i soggetti interessati (parti sociali, organizzazioni<br />
di categoria, ecc.).<br />
Per l’anno 2007 è stato confermato il debito<br />
formativo per gli operatori sanitari fissato in<br />
n. 30 (trenta) crediti formativi, mentre il<br />
programma sperimentale di educazione continua<br />
in medicina è finito il 31 dicembre<br />
2007. (E.S.)<br />
servono per potenziare la prestazione sportiva,<br />
per annullare la sensazione di dolore o fatica,<br />
per accrescere la massa muscolare.<br />
Com’è risaputo, la legge italiana non prevede<br />
un regolamento preciso per la gestione di<br />
questi preparati; in pratica, chi fa uso di questi<br />
preparati non commette reato, quindi non<br />
incorre in sanzioni civili né penali, ma soltanto<br />
in squalifiche comminate dai comitati sportivi,<br />
poiché solo in quel campo hanno commesso<br />
una violazione. Tuttavia, anche le federazioni<br />
sportive non sono d’accordo né sulle<br />
sostanze proibite, né sull’applicazione delle<br />
sanzioni.<br />
I controlli anti-doping vengono effettuati<br />
all’inizio delle gare, tramite il prelievo di 2<br />
campioni di urine; i primi controlli vengono<br />
effettuato su un primo campione e, se risultano<br />
positivi, vengono confermati dalle analisi<br />
effettuate sul secondo campione. Non sempre<br />
però le sostanze dopanti vengono riconosciute,<br />
poiché spesso sono talmente simili a quelle<br />
prodotte dall’organismo che i controlli non<br />
riescono a “stanarle” e poi non sempre i metodi<br />
per analizzare le urine in cerca di sostanze<br />
dopanti sono adeguati alle sottigliezze e ai<br />
sistemi che vengono escogitati per sfuggire ai<br />
controlli.<br />
Va anche detto, e non è un’affermazione<br />
secondaria, che le sostanze dopanti sono spesso<br />
nocive per la salute. A fronte di risultati<br />
La compilazione delle ricette<br />
Sotto accusa<br />
La proverbiale brutta scrittura dei medici è responsabile di circa il 61% degli<br />
errori negli ospedali statunitensi.<br />
La compilazione di ricette e prescrizioni<br />
da parte dei medici è sotto<br />
accusa. Ma i camici bianchi hanno<br />
ora un prezioso alleato nelle tecnologie: grazie<br />
all’uso di palmari in corsia, questo tipo<br />
di errori è diminuito di ben il 66 per cento,<br />
come risulta da una recente metanalisi, condotta<br />
negli ospedali americani. Eppure, gli<br />
errori in ospedale causati dalla scrittura<br />
incomprensibile dovrebbero fare alzare la<br />
guardia, considerando che basta un semplice<br />
decimale fuori posto per sbagliare dosaggio,<br />
con conseguenze anche gravi sulla salute del<br />
paziente. Per non parlare dei nomi dei farmaci<br />
che spesso sono simili. Qualche esempio?<br />
L’antidepressivo Celexa e l’antinfiam-<br />
nello sport e nel proprio aspetto fisico, gli<br />
sportivi devono fare i conti con effetti collaterali<br />
non molto “secondari”. Gli stimolanti, per<br />
esempio, agiscono sulla stanchezza e sulla<br />
sensazione di dolore, permettendo così allo<br />
sportivo di andare ben oltre i propri limiti. Gli<br />
stimolanti però, in caso di abuso, possono portare<br />
ad uno scompenso cardiaco, dovuto principalmente<br />
all’aumento di battiti e di pressione<br />
e possono provocare dipendenza. Anche gli<br />
analgesici servono per alleviare il dolore che<br />
potrebbe inficiare la prestazione sportiva dopo<br />
un incidente o un trauma (per esempio ciò che<br />
accade ai calciatori quando hanno problemi ai<br />
legamenti o alle ginocchia). Queste sostanze<br />
sono sicuramente pericolose, perché danno<br />
assuefazione.<br />
Molto conosciuti sono gli anabolizzanti,<br />
che grande successo e fama hanno avuto<br />
soprattutto durante gli anni ‘80, quando era di<br />
moda il body building, l’apparenza fisica e la<br />
dimostrazione del corpo statuario. Gli anabolizzanti,<br />
infatti, vengono utilizzati per accrescere<br />
la massa muscolare; sono ormoni<br />
maschili naturali che inducono cambiamenti<br />
durante la pubertà dei giovani maschi. Gli<br />
anabolizzanti artificiali, invece, portano<br />
all’esasperazione questi cambiamenti e provocano,<br />
a lungo andare, tumori al fegato, danni<br />
al sistema cardiocircolatorio, impotenza e sterilità.<br />
Altre due categorie meno conosciute<br />
matorio di nuova generazione Celebrex, lo<br />
psicofarmaco Zyprexa e l’antistaminico Zyrtec.<br />
«Questi errori sono pericolosi non solo<br />
per i pazienti - sottolinea Tatyana Shamliyan,<br />
a capo dello studio della University of<br />
Minnesota - ma anche per i medici che li<br />
commettono. A nessuno piace fare errori,<br />
soprattutto quando si ha a che fare con la<br />
salute della gente». La metanalisi ha preso in<br />
considerazione i dati emersi da 12 studi sul<br />
tema, ricerche che analizzavano sia le prescrizioni<br />
tradizionali che quelle via PC. I<br />
sistemi informatici per compilare ricette<br />
sono attualmente in uso solo nel 9 per cento<br />
degli ospedali Usa.<br />
Manuela Mizzoni<br />
L’angolo delle<br />
convenzioni<br />
7<br />
sono quelle dei diuretici e degli ormoni peptidici;<br />
i primi sono utilizzati in quelle discipline<br />
in cui il peso è fondamentale, poiché permettono<br />
allo sportivo di calare di peso, grazie<br />
all’eliminazione dei liquidi; i secondi, invece,<br />
incidono sulla prestazione sportiva vera e propria<br />
in quanto stimolano la produzione di altre<br />
sostanze preposte all’ossigenazione dei tessuti<br />
e al controllo di emozioni e stress. I primi<br />
possono provocare danni alla circolazione e ai<br />
reni, i secondi possono incidere negativamente<br />
su tutto il corpo, in quanto bloccano la produzione<br />
naturale delle sostanze naturali.<br />
(paginemediche.it)<br />
In questa sezione del giornale pubblichiamo<br />
le convenzioni per le agevolazioni<br />
concesse a tutti i deipndenti del<br />
Gruppo Sanitario INI (inclusi i dipendenti<br />
delle società Villa Alba, Giulia,<br />
Edilsan, Ristorante Planet). Le condizioni<br />
viariano a seconda della azienda<br />
sottoscrittrice la convenzione, mentre<br />
gli sconti saranno praticati dietro presentazione<br />
dei tesserini di riconosciemtno<br />
dei dipendenti.<br />
MODA & MODO<br />
Abbigliamento e accessori per la casa<br />
Via del Cardello, 32 - 00184 Roma;<br />
Tel. 06 4882675<br />
Sconto del 20% su capi di abbigliamento:<br />
Jeans Paul Gaultier, Alysi Bikkemberg,<br />
Jeans Up Star, Bea Yuk Mui, Calvin Klein;<br />
borse: Gambini.<br />
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Via XXIV Maggio, 18 - 00047 Marino<br />
(RM); Tel. 06 9384315<br />
Sconto fino al 15% su tutti i prodotti della<br />
parafarmacia sanitaria.<br />
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CAT SPORT ROMA<br />
Articoli sportivi<br />
I punti vendita del Gruppo Sportivo CAT<br />
SPORT in cui possono recarsi i dipendenti<br />
sono situati in:<br />
- Via Mozart, 71 - 00159 Roma; Tel. 06<br />
4061453.<br />
- Centro Commerciale Le Palme, Via<br />
Tiburtina Valeria, km. 22,300 - 00011<br />
Tivoli Terme (RM); Tel. 0774 375985.<br />
Sconto del 30% dal prezzo di listino per le<br />
scarpe sportive.<br />
Sconto del 25% sull’abbigliamento sportivo.<br />
IL GIOIELLO<br />
Via Fontana Maggiore, 70 - 00040 Rocca<br />
Priora (RM); Tel. 06 9472139<br />
Sconto del 15% per l’acquisto di oggetti<br />
preziosi. Vendita di oro usato o da rottamare<br />
alle migliori quotazioni di mercato.
(Continua da pag. 4)<br />
Fumo e alcol nemici dei maschi<br />
riori a quelle degli estrogeni, anche durante il<br />
periodo riproduttivo, e tendono a ridursi con<br />
l’età. Basti pensare che in una donna di 20<br />
anni tali livelli sono esattamente il doppio<br />
rispetto a una di 40, spiegando, così, la maggior<br />
incidenza dei disturbi sessuali nell’età<br />
avanzata.<br />
Sempre sul fronte delle disfunzioni sessuali<br />
femminili sono stati presentati i risultati di<br />
interessanti studi da cui emerge un’importante<br />
correlazione con età della donna e obesità.<br />
Per quanto riguarda il primo aspetto, uno studio<br />
condotto dall’Unità Operativa di Urologia<br />
La nostra conoscenza della città ci permetterebbe<br />
di scegliere sistemazioni più caratteristiche,<br />
con date di partenza più flessibili e con<br />
risparmi considerevoli anche sul costo del<br />
volo.<br />
Per questi motivi dal prossimo anno ho in<br />
mente di tentare una via di accesso diversa ai<br />
pettorali della maratona di New York, grazie<br />
al fatto che gli organizzatori americani sono<br />
molto attenti alle iniziative di beneficenza e ai<br />
gruppi che si fanno promotori di tali iniziative<br />
sono concesse delle agevolazioni per avere i<br />
numeri gara. In questo modo potremmo unire<br />
la nostra passione per la corsa ad una attività<br />
sociale di grande importanza e inoltre metterci<br />
in contatto diretto con l’organizzazione<br />
dell’Ospedale San Raffaele di Milano ha valutato,<br />
da un punto di vista statistico, le correlazioni<br />
esistenti tra funzione sessuale ed età in<br />
un gruppo di donne non in menopausa (208<br />
soggetti tra i 20 e i 49 anni).<br />
I risultati hanno evidenziato che il processo<br />
di invecchiamento possa essere significativamente<br />
rapportato con le modifiche di due<br />
parametri di funzione sessuale tra i più legati<br />
alla biologia della persona: desiderio sessuale<br />
e lubrificazione vaginale, anche indipendentemente<br />
dallo stato menopausale. Quindi, se da<br />
una parte si ridimensiona, per così dire, il<br />
ruolo notoriamente negativo<br />
della menopausa sulla sessualità<br />
della donna lo studio indica,<br />
soprattutto, che bisogna prestare<br />
attenzione alla stessa fin da<br />
giovane per poter intervenire<br />
precocemente e con maggior<br />
efficacia.<br />
Per quanto riguarda il problema<br />
dell’obesità, uno studio<br />
condotto presso il Centro per la<br />
Prevenzione, diagnosi e terapia<br />
delle complicanze dell’obesità -<br />
Divisione Medicina d’urgenza -<br />
Aornas “Garibaldi” di Catania<br />
ha dimostrato una maggior prevalenza<br />
di disfunzioni sessuali<br />
in donne obese rispetto al gruppo<br />
di controllo.<br />
Chi, invece, non ha problemi<br />
di sovrappeso, può trovare un<br />
aiuto nel cioccolato. Un’indagine<br />
condotta presso l’Unità<br />
Operativa di Urologia dell’Ospedale<br />
San Raffaele di<br />
Milano ha, infatti, dimostrato<br />
l’effetto positivo di questo alimento<br />
sulla sessualità della<br />
donna.<br />
Luciano Pecchi<br />
(Continua da pag. 6)<br />
I pettorali della solidarietà<br />
Direttore scientifico<br />
Prof. Delfo Galileo Faroni<br />
Direttore editoriale<br />
Jessica Faroni<br />
Direttore responsabile<br />
Luciano Pecchi<br />
e-mail: ininews@gruppoini.it<br />
Registrazione Tribunale di Roma<br />
n. 64/2002 del 15 - 2 - 2002<br />
Editore Giulia s.r.l.<br />
Via Torino, 122 - Roma<br />
Tel. 06 4821464 - Fax 06 48912686<br />
Stampa: Balzanelli S.r.l.<br />
Via A. Einstein, 4/6<br />
00015 Monterotondo Scalo (RM)<br />
della maratona più affascinante del mondo.<br />
Per quanto riguarda la gara che si è svolta il 4<br />
novembre 2007 non si può non sottolineare il<br />
fatto che molti degli atleti che seguo hanno<br />
fatto registrare il primato personale sulla<br />
distanza, tra i quali spicca il nome di Jessica<br />
Faroni con il tempo di 4h10’ che migliora il<br />
suo record di quasi 20 minuti.<br />
Il prossimo anno la aspettiamo sotto le 4<br />
ore insieme a qualcuno che magari vorrà<br />
cimentarsi in questa impresa per la prima<br />
volta.<br />
Stefano Risi<br />
INI<br />
ISTITUTO<br />
NEUROTRAUMATOLOGICO<br />
ITALIANO<br />
Divisione GROTAFERRATA<br />
Casa di Cura Accreditata con il SSN - Certificata UNI EN ISO 9001:2000<br />
Via S.Anna, snc - 00046 Grottaferrata (Roma) - Tel. 06942851<br />
Direttore sanitario: Dott. Giuseppe Pulvirenti<br />
Servizi ambulatoriali<br />
Acceleratore lineare 18M e V<br />
(Resp. Dr. M. Nappa)<br />
Allergologia (Resp. Dr.ssa A. Lintas)<br />
Ambulatorio di Ecografia<br />
(Resp. Dr. G. Magnani)<br />
Capillaroscopia (Resp. Dr.ssa I. D’Emilia)<br />
Cardiologia (Resp. Dr. R. Berionne)<br />
Centro antidiabetico (Resp. Dr. R. Scalpone)<br />
Centro di alta specializ. per la cura delle cefalee<br />
(Resp. Dr.ssa J. Faroni)<br />
Centro per la cura della Sclerosi multipla<br />
(Resp. Dr.ssa J. Faroni)<br />
Centro per la diagnosi e cura della Malattia di<br />
Parkinson (Resp. Dott. L. Calandriello)<br />
Centro di Odontoiatria (Resp. Prof. C. di Paolo)<br />
Centro per la cura dell’obesità e sovrappeso<br />
(Resp. Dr. L. Pecchioli)<br />
Centro per la cura della sordità, del russamento<br />
e delle apnee notturne (Resp. Dr. L. Pecchioli)<br />
Chirurgia Generale (Resp. Dr. M. Di Renzo)<br />
Dermatologia (Resp. Gianluca Pagnanelli)<br />
Diagnostica per immagini<br />
(Resp. Dr. G. Brughitta)<br />
Endocrinologia (Resp. Prof. G. Messina)<br />
Endoscopia digestiva (Resp. Dr. Pecchioli)<br />
Epatologia e malattie infettive (Prof. C. De Bac)<br />
Fisiochinesiterapia (Resp. Dr. Ernesto Cotichelli)<br />
Ginecologia (Resp. Prof. Iride Bosi)<br />
Laboratorio analisi (Resp. Dr. G. Tofini)<br />
Medicina nucleare (Resp. Dr. C. Barbarossa)<br />
Neurochirurgia (Resp. Dr. S. Coscia)<br />
Neurologia (Resp. Dr. L. Calandriello)<br />
Oculistica (Resp. Dr. L. Iacobelli)<br />
Ortopedia e traumatologia (Resp. Prof. f. Bove)<br />
Psicologia clinica (Resp. Dott.ssa C. Semerari)<br />
Reumatologia (Resp. Prof. D.G. Faroni)<br />
Urologia e andrologia (Resp. Dr. F. De Marco)<br />
Litotrissia articolare (Resp. Dr. N. Campaniello<br />
e Dr. L. Pietrosanti)<br />
Come arrivare<br />
alla Divisione Grottaferrata<br />
In auto<br />
Da Roma GRA<br />
SS 511 Anagnina per 2.2 Km fino al Bivio di Via<br />
della Mola Cavona. Al semaforo girare a destra e<br />
percorrere via della Mola Cavona per 900 m. girare<br />
a sinistra per vicolo della Mola percorrendola per<br />
3,4 Km. All’incrocio con Via di S. Anna girare a<br />
destra e percorrere via di S. Anna per 300 metri, al<br />
bivio svoltare a sinistra.<br />
In treno<br />
Roma Termini/Frascati/Roma Termini<br />
Andata<br />
Roma Termini - Frascati linea FM4 in 30 minuti<br />
circa, con fermate intermedie a Capannelle e Ciampino.<br />
Primo treno da Roma Termini alle ore 5,46<br />
ultima partenza da Roma Termini alle ore 21,52<br />
con frequenza ogni ora circa.<br />
Ritorno<br />
Frascati - Roma Termini linea FM4 in 30 minuti<br />
circa con fermate intermedie a Ciampino e Capannelle.<br />
Primo treno da Frascati alle ore 5,11, ultima<br />
partenza da Frascati alle ore 22,31 con frequenza<br />
ogni ora circa.<br />
Roma<br />
Grande Raccordo Anulare<br />
Via Laurentina<br />
Via Ardeatina<br />
Via Appia<br />
Via Tuscolana<br />
Via Casilina<br />
Grottaferrata<br />
Marino INI<br />
Albano<br />
Genzano<br />
Frascati<br />
Zagarolo<br />
Autostrada A1 Roma/Napoli<br />
Via Latina<br />
Lago<br />
Albano<br />
Lago<br />
di Nemi Velletri<br />
Lanuvio<br />
Palestrina<br />
Attività di Ricovero<br />
Raggruppamento di medicina<br />
(Resp. Prof. D.G. Faroni)<br />
Unità funzionale di medicina cardiologica<br />
(Resp. Dr. F. Bussaglia)<br />
Unità funzionale di medicina neurologica<br />
(Resp. Dr. L. Calandriello)<br />
Unità funzionale di medicina reumatologica<br />
(Resp. Prof. D.G. Faroni)<br />
Unità funzionale di medicina urologica<br />
(Resp. Dr. F. De Marco)<br />
Unità funzionale per le malattie disfunzionali<br />
(Resp. Dr. L. Pecchioli)<br />
Raggruppamento di riabilitazione<br />
(Primario Prof. F. Rigato)<br />
Divisione di chirurgia ortopedica<br />
(Primario Prof. F. Bove)<br />
Unità funzionale di oncologia<br />
(Resp. Dr. G. Lanzetta)<br />
Attività in Day Hospital<br />
Day Hospital oncologico (Resp. Dr. G. Lanzetta)<br />
Day Hospital riabilitativo (Resp. Prof. F. Rigato)<br />
Day Hospital medico (Resp. Dr. I. D’Emilia)<br />
Day Hospital chirurgico (Resp. Prof. F. Bove)<br />
Servizi<br />
Religiosi, bar, edicola giornali, parcheggio, sportello<br />
Bancomat Sanpaolo - INI<br />
Roma Termini/Marino/Roma Termini<br />
Andata<br />
Roma Termini - Marino linea FM4 (linea per Albano<br />
Laziale) in 30 minuti circa con fermate intermedie<br />
a Capannelle e Ciampino. Primo treno da Roma<br />
Termini alle ore 5,51, ultima partenza da Roma<br />
Termini alle ore 21,06 con frequenza ogni ora circa.<br />
Ritorno<br />
Marino - Roma Termini linea FM4 (linea da Albano<br />
Laziale) in 30 minuti circa con fermate intermedie<br />
a Ciampino e Capannelle. Primo treno da Marino<br />
alle ore 6,20, ultima partenza da Marino alle ore<br />
22,36 con frequenza ogni ora circa.<br />
In autobus<br />
Andata<br />
Da Roma Anagnina a Grottaferrata, in 30 minuti<br />
circa, prima partenza alle ore 05,00 ultima partenza<br />
alle ore 23,40 con frequenza ogni ora circa.<br />
Ritorno<br />
Da Grottaferrata a Roma Anagnina, in 30 minuti<br />
circa, prima partenza alle ore 05,15 ultima partenza<br />
alle ore 23,40 con frequenza ogni ora circa.<br />
Servizio navetta<br />
Gratuito e giornaliero (il sabato pomeriggio e i<br />
festivi non è attivo)<br />
INI - Frascati 7.45 / 10.00 / 12,05 / 14,05 / 16,05<br />
/ 18,05<br />
Frascati - INI 8.30 / 10.30 / 12.30 / 14.30 / 16.30<br />
/ 18.30<br />
INI - Albano 9.05 / 11.05 / 13.05 / 15.05 / 17,05<br />
ALBANO - INI 9.30 / 11.30 / 13.30 / 15.30 / 17.30<br />
INI - Marino una corsa ogni ora a partire dalle ore<br />
7.05 fino alle ore 19.05<br />
MARINO - INI una corsa ogni ora a partire dalle<br />
ore 17.15 fino alle ore 18.40<br />
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