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bill callahan - Chiara Meattelli

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32 | BUSCA<br />

Bill Callahan ha l’occhio spento,<br />

sguardo imperscrutabile,<br />

una tazza di caffè tra le mani<br />

e i piedi scalzi. E’ felice? E’ triste?<br />

Nessuno può dirlo.<br />

Eppure mi sento privilegiata d’incontrare uno<br />

dei protagonisti più elusivi della scena alternativa.<br />

Con lui già è un’impresa ottenere un’intervista<br />

via telefono (preferisce le mail),<br />

e invece eccomi qui, seduta al suo fianco<br />

nel labirintico backstage del Barbican<br />

a disquisire sui vortici esistenziali<br />

prima dello show.<br />

testo e foto di <strong>Chiara</strong> <strong>Meattelli</strong><br />

L’APOCALISSE<br />

DI<br />

BILL<br />

CALLAHAN


Sono bastati dieci minuti di conversazione<br />

a confondermi le idee sulla percezione dell’universo<br />

ma non mi sarei aspettata nulla<br />

di meno dall’uomo in grado di scrivere<br />

frasi tipo: “The pain and frustration is not<br />

mine, it belongs to the cattle” (il dolore e la frustrazione<br />

non sono miei, appartengono ai bovini).<br />

Apocalypse sono sette nuove canzoni (e 40 minuti<br />

di musica), che tracciano un percorso incantevole<br />

fuori e dentro la mente dell’ex Smog, attraversando<br />

i suoi umori con testi di cinematografico effetto.<br />

Non c’è nulla di lineare o standard nella costruzione<br />

di brani come America! o Baby’s Breath,<br />

eppure, rimangono impressi nella mente come tormentoni<br />

country-rock dagli arrangiamenti imprevedibili.<br />

A due anni di distanza dall’acclamato<br />

Sometimes I Wish We Were An Eagle, Callahan offreforseilsuodiscopiùaccessibilemaaltempostesso<br />

intrigante, al pari della voce: un baritono che non<br />

tradisce alcuna emozione, emozionando.<br />

Callahan è l’uomo che tutto osserva, senza mai sbilanciarsi<br />

con i giudizi. Entrare nel suo mondo significa<br />

immergersi in un immaginario di riflessioni,<br />

metafore e infinite possibilità, non solo musicali.<br />

Mentre ascolto i suoi ragionamenti, liberati senza<br />

freno o apparente consecutio logica, mi chiedo<br />

a cosa pensa durante le infinite pause tra una frase<br />

e l’altra, quando fissa il vuoto...<br />

Scrivi liriche poetiche e dalla narrativa cinematografica:<br />

com’è il processo di composizione,<br />

pensi prima al testo o alla musica?<br />

Mi occupo sempre prima del testo, scrivo anche<br />

un intero album di sole parole, come se fosse un<br />

piccolo libro. Scelgo l’ordine in cui voglio che i testi<br />

compaiano nell’album seguendo una logica che<br />

forse ha senso solo per me. In seguito penso alla<br />

musica: questo è l’unico modo in cui lavoro.<br />

In un certo senso, è come se ogni tuo disco fosse<br />

un concept album...<br />

Sì, in genere è così; senz’altro è successo per quest’ultimo<br />

e per il precedente e quasi in tutti gli altri.<br />

Come componi?<br />

Con la chitarra da solo, poi chiamo una band, cerco<br />

musicisti adatti al sound che desidero da un determinato<br />

disco.<br />

Per gliultimiduealbum, haisuonato con la stessa<br />

band?<br />

No, sono musicisti diversi, li cambio sempre.<br />

In genere quando si trova un buon team con cui<br />

lavorarenonsicercaaltro,perchécambiareogni<br />

volta?<br />

Perché sento che le mie idee sono diverse ogni volta<br />

e hanno bisogno di cose diverse. Apocalypse, a<br />

differenza del disco precedente, volevo fosse suonato<br />

in maniera molto libera, sciolta e che lasciasse<br />

spazi, silenzi.<br />

Uno dei miei versi preferiti è nella canzone Free’s:<br />

“To be free in a field of questions” (essere liberi<br />

in mezzo a un campo di domande, NdR).<br />

Cosa intendi dire, che essere liberi significa in<br />

realtà farsi un mucchio di domande?<br />

Tutti dicono che la libertà è una grande cosa ma<br />

non dicono che può anche confondere ed essere<br />

in qualche modo travolgente: se sei libero di fare<br />

qualsiasicosapuoianchesentirtioppressodallepossibilità.<br />

Quella canzone ha diversi significati, parla<br />

anche dell’America o comunque di trovarsi in un<br />

paese considerato libero (l’America è conosciuta<br />

anche come “land of the free”, NdR). Specialmente<br />

quando vai all’estero e ti senti un rappresentante<br />

del tuo paese e gli altri hanno un’idea predeterminata<br />

del posto da cui provieni. Quel pezzo parla<br />

di questo ma anche del fatto che i tuoi concittadini<br />

hanno la responsabilità di lasciare che tu sia<br />

te stesso, anche se questo significa non rappresentare<br />

le tue origini: hai la libertà di non essere una<br />

persona tipica dal tuo paese.<br />

Ticonsiderounodegliartisticontemporaneipiù<br />

liberi in assoluto, almeno in quanto a libertà<br />

creativa...<br />

Quella canzone non deve essere necessariamente<br />

riguardo ciò che ho appena detto ma è sulla libertà<br />

di ogni genere.<br />

Mi piace molto anche America! Ma quando<br />

l’ascolto non capisco bene quali siano i tuoi sentimenti:<br />

c’è sarcasmo, oppure odio e amore per<br />

il tuo paese?<br />

Dovrebbe essere una canzone positiva o almeno<br />

neutrale, non vuole esprimere giudizi. E’ raccontata<br />

dalpuntodivistadell’osservatore,descrivefatti.Non<br />

voleva essere una condanna ma credo che in molti<br />

l’abbiano intesa con sarcasmo. A volte quando<br />

si dicono le cose in modo diretto, la gente pensa<br />

siano uno scherzo, perché non ci sono abituati. Il<br />

pubblico si aspetta che un musicista scriva sempre<br />

con ironia o doppi sensi.<br />

Eppure suona strano quando dici: “I never served<br />

my country”, non ti ci vedo proprio come<br />

un soldato dell’esercito...<br />

Non c’è sarcasmo, solo rimpianto. Credo che in passato<br />

servire l’esercito del proprio paese fosse una<br />

cosa più romantica di oggi: Kris Kristofferson,<br />

Johnny Cash e tutti quelli che nomino in quel brano,<br />

erano arruolati.<br />

Finora non ti eri curato di politica nella tua musica,<br />

cos’è cambiato?<br />

Immagino le cose siano cambiate dopo l’11 settembre.<br />

La gente odiava gli USA già da prima ma<br />

dopo quella data anche all’interno dell’America per<br />

la prima volta è sorto un dubbio: “Forse siamo davvero<br />

delle teste di cazzo?”. Dopo l’11 settembre anche<br />

gli americani hanno maturato questa convinzione,<br />

o così mi è parso. Questa canzone vuole<br />

essere una sorta di peptoc (antiacido, NdR) per<br />

<br />

BUSCA | 33


sentire di nuovo un buon sentimento nel sentirsi<br />

americano.<br />

A quale apocalisse ti riferisci con il titolo dell’album,<br />

hai avuto qualche rivelazione ultimamente?<br />

Sì... Sai che dicono che la nostra percezione è fatta<br />

da fotografie, che la nostra realtà è formata da<br />

immagini ferme e non possiamo vedere il movimento,<br />

perché tutto cambia costantemente; è la<br />

nostra mente a prendere questa serie di fotografie<br />

e renderle dinamiche come in un film. Dunque<br />

pensavo alla piccola morte che esiste tra ciascuna<br />

di queste immagini. Anche se si tratta di un millisecondo,<br />

c’è un tempo tra la percezione di ciascuna<br />

immagine in cui non esiste nulla: l’apocalisse è proprio<br />

in quel minuscolo momento di morte.<br />

Oddio, non ci avevo mai pensato, temo che ora<br />

non potrò farne a meno!<br />

(Ride, NdR)<br />

Nelle tue canzoni hai “messo da parte Dio” e fatto<br />

sembrare la religione come una fase dell’infanzia:<br />

come vedi l’umanità adesso, dove credi<br />

stia andando?<br />

Credo che forse non stiamo andando da nessuna<br />

parte e siamo in qualche modo bloccati: nulla succede<br />

davvero. C’è sempre stata la sensazione che<br />

il mondo sarebbe finito, da centinaia di anni,<br />

quandoparlavanodelgiornodelgiudizio:Dioavrebbe<br />

fatto piovere rane, scatenato alluvioni e altre cose<br />

del genere... Ora si leggono le stesse cose sui giornali:<br />

il surriscaldamento globale, i ghiacci che si sciolgono<br />

e la fine giungerà presto. Sembra che nulla sia<br />

cambiato da quando la bibbia è stata scritta e mi<br />

facrederechepartedellacondizioneumanasiapensare<br />

che tutto andrà sempre peggio. Come se la nostra<br />

mente fosse programmata con questi pensieri,<br />

che nulla sarà bello come una volta e la fine è imminente...<br />

Non so, ho cominciato a pensare a queste<br />

cose da poco, non ho ancora del tutto sviluppato<br />

tale ragionamento...<br />

Tutto ciò, ha nulla a che vedere con il vortex di<br />

cui parli nel tuo recente romanzo Letters to<br />

Emma Bowlcut?<br />

(Fa una lunga pausa, NdR) Il vortex è un’eternità<br />

prefissata, un posto eterno dove nulla cambia, immagino<br />

che in fin dei conti sia un concetto simile.<br />

Ti preoccupi del vortex tutti i giorni o solo ogni<br />

tanto?<br />

Non è che mi preoccupa... E’ come per le fotografie<br />

di cui parlavo prima, è qualcosa che esiste sempre,<br />

come una realtà calma. Poi, sopra tutte queste<br />

cose ci sono le nostre vite e quello che facciamo,<br />

i nostri lavori, ecc. Il vortex è la realtà calma e<br />

pacifica che sta sotto.<br />

Intendi che le nostre occupazioni sono solo distrazioni<br />

per non pensare al vortex?<br />

34 | BUSCA<br />

Credo che ciascuno abbia due voci dentro di sé. C’è<br />

una voce calma e quella maniacale. Questointendo.<br />

Il romanzo che hai scritto ha una forma epistolare<br />

e pertanto simile a un testo di canzone.<br />

Mi chiedo se ti è venuta voglia di scrivere un altro<br />

libro, un romanzo vero e proprio?<br />

Sì, ne sto scrivendo uno proprio adesso ma ci vorrà<br />

del tempo, forse anni prima che venga alla luce.<br />

Come ti vengono in mente nomi meravigliosi<br />

come Emma Bowlcut e Baron Von Pirate Pants?<br />

(Ride, NdR), Non lo so!<br />

Parli spesso di cavalli e di natura cos’è che ti attrae...<br />

La gente ha cominciato a notare che parlo di natura<br />

qualche anno fa, non so perché... è successo.<br />

Alla fine che altro c’è? La natura è la vita, non puoi<br />

nominare nulla che non sia natura. Anche se<br />

scrivessi di marziani nello spazio, sarebbe comunque<br />

natura, tutto è natura per me. E’ tutto una<br />

metafora, potrei anche riferirmi a cose non reali:<br />

un albero, un uccello potrebbe rappresentare<br />

una cosa o l’altra...<br />

Gli uccellini ti devono piacere particolarmente,<br />

li nomini spesso...<br />

Forse perché sono gli animali più comuni che si notano<br />

nel posto in cui vivo, Austin, Texas.<br />

I tuoi concerti sono sempre un’esperienza molto<br />

intensa, ho notato che spesso ti impalli con<br />

la gente in prima fila e mi sono sempre chiesta:<br />

chissà cosa sta pensando? Ora te lo posso chiedere.<br />

Ci vuole molta concentrazione per suonare la chitarra,<br />

cantare e stare al passo con la band, credo<br />

che principalmente provo a concentrarmi, a non<br />

sbagliare. Forse avrò uno sguardo strano sul volto,<br />

non saprei. A volte osservo la gente, vedo cosa fanno<br />

ma non troppo altrimenti commetto errori.<br />

Ultimamente hai fatto più interviste e concerti<br />

in piccoli negozi di dischi di quanti ne hai fatti<br />

in passato, mi chiedo se questo ha nulla a che<br />

fare con il sopravvivere come artista nel mondo<br />

morente dell’industria musicale?<br />

No,nonhanullaachefareconquello.Mipiacesuonare<br />

in record stores perché è un’esperienza piuttosto<br />

intensa ed è un posto strano dove mettere<br />

alla prova la tua musica. Quanto alle interviste, ne<br />

ho fatta qualcuna in più per far contenti quelli dellacasadiscografica.Nonc’entranonullaitempiduri,<br />

non vedo correlazione, non penso che aumentino<br />

i guadagni se concedo più interviste, altrimenti<br />

le farei sempre!<br />

Dunque la crisi discografica non ti interessa?<br />

Una volta mi preoccupavo a riguardo, ragionavo<br />

su come le cose potessero cambiare e su come aumentare<br />

i guadagni. Poi, un paio di anni fa ho realizzato<br />

che è un problema della discografica, non<br />

devo essere io a pensare alle possibili soluzioni. Dopotutto<br />

l’etichetta ricava parte degli introiti attraverso<br />

i miei dischi dunque è nel loro interesse.<br />

Mi è molto piaciuta la tua cover di Kate Bloom<br />

The Breeze/ My Baby Cries: ci sono altri musicisti<br />

relativamente sconosciuti che ti piacciono?<br />

Certo, ce ne sono diversi... C’è un artista giamaicano<br />

che si chiama Keith Hudson, ora è morto, ma ha<br />

fatto diversi album reggae solisti oltre ad essere produttore;<br />

mi piace tutto quello su cui ha lavorato.<br />

Sei un fan del reggae? Non l’avrei mai detto...<br />

Sì, l’ascolto molto.<br />

La tua carriera è stata una delle più interessanti<br />

degli ultimi venti anni, sei un artista estremamente<br />

prolifico, non ti prendono mai momenti<br />

in cui pensi: “Che diavolo faccio adesso?”<br />

No, ho sempre tonnellate d’idee, dopo che ho fatto<br />

un album magari penso di non sapere nemmeno<br />

più scrivere una canzone... Poi ricominciano a venirmi<br />

su idee. Non mi preoccupo, faccio solo ciò<br />

che mi piace.<br />

Hai mai avuto un tono di voce alto?<br />

Quando ero bambino, oggi non imbrocco bene le<br />

note alte, dovrei lavorarci su!

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