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Siamo degli innamorati un po' nerd. E giriamo nudi ... - Chiara Meattelli

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134 • FLAIR 12.2010<br />

«<strong>Siamo</strong> <strong>degli</strong> <strong>innamorati</strong><br />

<strong>un</strong> po’ <strong>nerd</strong>.<br />

Facciamo indie-rock<br />

sempre in due.<br />

Ci ispiriamo<br />

alla fisica quantistica.<br />

E <strong>giriamo</strong> <strong>nudi</strong> per casa.<br />

Anche a voi<br />

ricordiamo qualc<strong>un</strong>o?»<br />

SONO LA COPPIA-FENOMENO DELLA MUSICA USA.<br />

COMPONGONO A LETTO, VIVONO IN UNA FACTORY AL FEMMINILE,<br />

HANNO UNA LORO ETICHETTA E UN ALBUM IN USCITA. SEAN<br />

LENNON E CHARLOTTE KEMP SI RACCONTANO SENZA ESCLUSIONE<br />

DI COLPI. E QUANDO PARLANO DEL PAPÀ EX BEATLE E DI UNA MAMMA<br />

INGOMBRANTE È UN MATCH DI PUGILATO...<br />

Intervista e foto di CHIARA MEATTELLI<br />

Come John e Yoko, ma in versione reloaded<br />

CHARLOTTE KEMP MUHL,<br />

23 ANNI E SEAN LENNON,<br />

35, FIGLIO DI JOHN<br />

LENNON E YOKO ONO.<br />

FIDANZATI DA QUATTRO<br />

ANNI, HANNO FONDATO<br />

L’ETICHETTA INDIE<br />

CHIMERA RECORDS.


Come John e Yoko, ma in versione reloaded<br />

136 • FLAIR 12.2010<br />

— Dai camerini della Ro<strong>un</strong>dhouse, <strong>un</strong>a delle “sale da concerto” londinesi più cool, vedo <strong>un</strong>a piuma<br />

sbucare da <strong>un</strong> cappello a bombetta. È Sean Lennon, 35enne dal cognome ingombrante (è il figlio di John e<br />

Yoko, aveva cinque anni quando il papà fu assassinato, ndr): ha la stessa ironia dry del padre e <strong>un</strong> marcato<br />

accento newyorkese, che fa <strong>un</strong>o strano effetto (è pur sempre il figlio di <strong>un</strong>’icona british...). Accanto a lui c’è<br />

la fidanzata, la top model Charlotte Kemp Muhl, 23 anni, musicista- prodigio: insieme sono The Ghost of A<br />

Saber Toothed Tiger e stanno promuovendo “Acoustic Sessions”: <strong>un</strong> folk psichedelico con le loro voci che si<br />

fondono in armonie incantevoli. Hanno anche fondato <strong>un</strong>’etichetta discografica, la Chimera Records, che<br />

gestiscono dall’appartamento dove vivono insieme ad altri soci e amici (tutte donne, inclusa Yuka Honda,<br />

storica ex di Sean). Verrebbe da definirli bohémien snob: usano «la cucina e gli scantinati come uffici»,<br />

chiamano “ripostiglio” <strong>un</strong>a stanza con <strong>un</strong> bel pianoforte nel mezzo e vivono a downtown Manhattan...<br />

CHARLOTTE E SEAN VIVONO<br />

A NEW YORK, IN UN<br />

APPARTAMENTO-FACTORY.<br />

Com’è nata la band?<br />

Sean Lennon— È partito tutto dal bisogno di creare <strong>un</strong> progetto che ci permettesse di passare<br />

del tempo insieme. Quando ci siamo fidanzati, quattro anni fa, sapevamo che non saremmo<br />

potuti durare se lei avesse continuato a girare il mondo come modella e io come artista.<br />

È buffo: in genere quando due persone si conoscono tendono a svelare subito le proprie<br />

qualità, ma Charlotte ha impiegato più di <strong>un</strong> anno prima di dirmi che scriveva musica.<br />

Mi ha suonato <strong>un</strong>a sua canzone e sono rimasto stregato dal suo “quoziente melodico”.<br />

Charlotte Kemp— Non volevo essere la milionesima persona a riempirlo di cd e “demo”.<br />

Sono timida, lui mi ha aiutata a prendere coraggio e a uscire finalmente dalla mia corazza...<br />

Le liriche di Schrodinger’s Cat giocano intorno a <strong>un</strong><br />

paradosso di fisica quantistica: chi di voi due è il secchione?<br />

S. L. — <strong>Siamo</strong> due <strong>nerd</strong>! Ci ispiriamo molto agli articoli letti nelle riviste scientifiche, mischiamo<br />

energie, magie, scoperte di questo secolo: crediamo nella possibilità di <strong>un</strong> futuro bizzarro.<br />

C. K.— Spesso usiamo la scienza come metafora per parlare di relazioni sentimentali. Anche i film per noi sono<br />

la grande fonte d’ispirazione, ci piacciono le colonne sonore-leggenda di Ennio Morricone e Nino Rota.<br />

Per fondare la piccola Chimera Records lei, Sean, ha lasciato <strong>un</strong>a major...<br />

S. L.— Il futuro è nelle mani delle etichette indie. Ufficialmente la Chimera Records è nata due anni<br />

fa, è <strong>un</strong>a “fabbrica” a gestione familiare. Viviamo insieme ai nostri collaboratori, tutti amici musicisti,<br />

pittori, artisti. Insieme ci occupiamo d’ogni cosa: dalla grafica delle copertine, al sito, al merchandising.<br />

C. K.— <strong>Siamo</strong> tutte donne: il povero Sean è sommerso da tonnellate di estrogeni! È <strong>un</strong> lavoro<br />

estremamente creativo ma anche pieno di responsabilità, che ci ha fatto crescere molto.<br />

Dopo la vostra collaborazione artistica, sono in molti ad avervi paragonato a John e Yoko...<br />

C. K.— Ed è molto fastidioso: insinuano che li imitiamo solo perché siamo <strong>un</strong> uomo e <strong>un</strong>a donna<br />

che si amano e fanno musica insieme. In realtà, io ho <strong>un</strong>a personalità molto differente da<br />

quella di Yoko, che tra l’altro aveva diversi anni più di John ed era per lui <strong>un</strong>a figura materna.<br />

S. L.— A me non turba quanto lei... Sono abituato. È come se ti dessero <strong>un</strong> cazzotto in faccia per<br />

decenni: alla fine non ci fai più caso. Mi fermano per strada, anche cinque volte al giorno, da<br />

quando sono bambino: dicono che assomiglio a mio padre o mi scambiano per il mio fratellastro<br />

Julian. Se Charlotte avesse <strong>un</strong>a band con qualsiasi altra persona, questo non accadrebbe e mi dispiace<br />

averle rifilato <strong>un</strong> peso del genere. Io ho imparato a conviverci: è la mia storia, la mia vita.


138<br />

Come John e Yoko, ma in versione reloaded<br />

Ha mai pensato di rin<strong>un</strong>ciare alla musica per timore di questo paragone?<br />

S. L.— Mai. Sembra il solito cliché, ma per me la musica non è mai stata <strong>un</strong>a scelta quanto <strong>un</strong>a necessità, persino<br />

il modo in cui penso è <strong>un</strong>a melodia. Mangio e respiro note e accordi; tutti i miei amici sono musicisti.<br />

Si dice che Mark Ronson collaborerà con voi per il nuovo album...<br />

È vero che scrivete canzoni dentro a <strong>un</strong> ripostiglio?<br />

C. K.— Lo chiamiamo ripostiglio, ma è <strong>un</strong>o spazio piuttosto grande, ci teniamo dentro tutti i nostri vestiti<br />

e <strong>un</strong> pianoforte con il silenziatore, per non svegliare le altre “inquiline”... Poi quando abbiamo del tempo<br />

libero, ci piace fare colazione in <strong>un</strong> caffè, disegnare il nostro diario personale, come facevamo p<strong>un</strong>tualmente<br />

<strong>un</strong>a volta, tornare a casa e coccolarci a letto, scrivere canzoni e giocare tutta la notte a videogame.<br />

S. L.— Per me, la giornata libera ideale è quella in cui dormo (“Il tempo<br />

che ti piace buttare non è buttato” era <strong>un</strong>o dei motti di John Lennon... ndr).<br />

CHE COPPIA! SEAN E CHARLOTTE<br />

IN VERSIONE LIVE, SUL PALCOSCENICO<br />

DELLA ROUNDHOUSE DI LONDRA,<br />

DOVE HANNO SUONATO I BRANI<br />

DELL’ALBUM ACOUSTIC SESSIONS.<br />

S. L.— Mark è <strong>un</strong> mio caro amico fin dall’infanzia, ci darà <strong>un</strong>a mano a produrre parte del<br />

nuovo disco. È quasi pronto: non sarà acustico come questo, avrà sonorità tendenti al pop.<br />

C. K.— Mark ci compensa, porta <strong>un</strong>a componente, per così dire, commerciale<br />

alla nostra musica, che ha <strong>un</strong>o stile dissonante e <strong>un</strong> po’ strambo.<br />

D<strong>un</strong>que lei, Charlotte, ha abbandonato la carriera di modella...<br />

C. K.— Faccio il minimo indispensabile, per investire nella nostra etichetta. Non<br />

ho mai pensato di fare la modella per tutta la vita: posare davanti a <strong>un</strong>a macchina<br />

fotografica non è certo <strong>un</strong> lavoro stimolante, anche <strong>un</strong>a scimmia potrebbe farlo.<br />

Dalle immagini che vi scattano in giro per New York sembra<br />

che la moda sia importante per voi...<br />

S. L.— Amo i vestiti! Credo siano <strong>un</strong>a forma d’arte essenziale, soprattutto<br />

perché hanno <strong>un</strong>a f<strong>un</strong>zione pratica. Un dipinto, o la stessa musica,<br />

sono necessari allo spirito ma nel giorno dell’apocalisse avrai com<strong>un</strong>que<br />

bisogno di <strong>un</strong> paio di scarpe e di <strong>un</strong> cappotto per coprirti dal freddo!<br />

C. K.— Per casa <strong>giriamo</strong> <strong>nudi</strong>, ormai i nostri coinquilini non<br />

ci fanno più caso. Ma quando usciamo ci piace essere eleganti:<br />

mi diverte apparire formale anche nelle situazioni che non<br />

lo richiedono, come andare al cinema o al supermercato...<br />

Su YouTube ho visto <strong>un</strong> filmato di voi due in Papua Nuova Guinea. Come ci siete finiti?<br />

S. L.— <strong>Siamo</strong> entrambi appassionati di bird-watching e quello è tra i paesi migliori per farlo, anche<br />

se è pericoloso. Nelle foresta pluviale abbiamo anche incontrato tribù di cannibali. Ho provato<br />

a vendere Charlotte in cambio di qualche maiale ma non l’hanno voluta, era troppo bianca...<br />

Sean, l’8 dicembre è l’anniversario della morte di suo padre. Sono passati trent’anni.<br />

• FLAIR 12.2010<br />

S. L.— Io e Charlotte, quel giorno, saremo in tour in Francia. Chiamerò mia madre per assicurarmi che stia<br />

bene, come faccio sempre in quella data. Credo che il 9 dicembre lei abbia organizzato <strong>un</strong> concerto per lui...<br />

chiara meattelli

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