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Siamo degli innamorati un po' nerd. E giriamo nudi ... - Chiara Meattelli

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Come John e Yoko, ma in versione reloaded<br />

136 • FLAIR 12.2010<br />

— Dai camerini della Ro<strong>un</strong>dhouse, <strong>un</strong>a delle “sale da concerto” londinesi più cool, vedo <strong>un</strong>a piuma<br />

sbucare da <strong>un</strong> cappello a bombetta. È Sean Lennon, 35enne dal cognome ingombrante (è il figlio di John e<br />

Yoko, aveva cinque anni quando il papà fu assassinato, ndr): ha la stessa ironia dry del padre e <strong>un</strong> marcato<br />

accento newyorkese, che fa <strong>un</strong>o strano effetto (è pur sempre il figlio di <strong>un</strong>’icona british...). Accanto a lui c’è<br />

la fidanzata, la top model Charlotte Kemp Muhl, 23 anni, musicista- prodigio: insieme sono The Ghost of A<br />

Saber Toothed Tiger e stanno promuovendo “Acoustic Sessions”: <strong>un</strong> folk psichedelico con le loro voci che si<br />

fondono in armonie incantevoli. Hanno anche fondato <strong>un</strong>’etichetta discografica, la Chimera Records, che<br />

gestiscono dall’appartamento dove vivono insieme ad altri soci e amici (tutte donne, inclusa Yuka Honda,<br />

storica ex di Sean). Verrebbe da definirli bohémien snob: usano «la cucina e gli scantinati come uffici»,<br />

chiamano “ripostiglio” <strong>un</strong>a stanza con <strong>un</strong> bel pianoforte nel mezzo e vivono a downtown Manhattan...<br />

CHARLOTTE E SEAN VIVONO<br />

A NEW YORK, IN UN<br />

APPARTAMENTO-FACTORY.<br />

Com’è nata la band?<br />

Sean Lennon— È partito tutto dal bisogno di creare <strong>un</strong> progetto che ci permettesse di passare<br />

del tempo insieme. Quando ci siamo fidanzati, quattro anni fa, sapevamo che non saremmo<br />

potuti durare se lei avesse continuato a girare il mondo come modella e io come artista.<br />

È buffo: in genere quando due persone si conoscono tendono a svelare subito le proprie<br />

qualità, ma Charlotte ha impiegato più di <strong>un</strong> anno prima di dirmi che scriveva musica.<br />

Mi ha suonato <strong>un</strong>a sua canzone e sono rimasto stregato dal suo “quoziente melodico”.<br />

Charlotte Kemp— Non volevo essere la milionesima persona a riempirlo di cd e “demo”.<br />

Sono timida, lui mi ha aiutata a prendere coraggio e a uscire finalmente dalla mia corazza...<br />

Le liriche di Schrodinger’s Cat giocano intorno a <strong>un</strong><br />

paradosso di fisica quantistica: chi di voi due è il secchione?<br />

S. L. — <strong>Siamo</strong> due <strong>nerd</strong>! Ci ispiriamo molto agli articoli letti nelle riviste scientifiche, mischiamo<br />

energie, magie, scoperte di questo secolo: crediamo nella possibilità di <strong>un</strong> futuro bizzarro.<br />

C. K.— Spesso usiamo la scienza come metafora per parlare di relazioni sentimentali. Anche i film per noi sono<br />

la grande fonte d’ispirazione, ci piacciono le colonne sonore-leggenda di Ennio Morricone e Nino Rota.<br />

Per fondare la piccola Chimera Records lei, Sean, ha lasciato <strong>un</strong>a major...<br />

S. L.— Il futuro è nelle mani delle etichette indie. Ufficialmente la Chimera Records è nata due anni<br />

fa, è <strong>un</strong>a “fabbrica” a gestione familiare. Viviamo insieme ai nostri collaboratori, tutti amici musicisti,<br />

pittori, artisti. Insieme ci occupiamo d’ogni cosa: dalla grafica delle copertine, al sito, al merchandising.<br />

C. K.— <strong>Siamo</strong> tutte donne: il povero Sean è sommerso da tonnellate di estrogeni! È <strong>un</strong> lavoro<br />

estremamente creativo ma anche pieno di responsabilità, che ci ha fatto crescere molto.<br />

Dopo la vostra collaborazione artistica, sono in molti ad avervi paragonato a John e Yoko...<br />

C. K.— Ed è molto fastidioso: insinuano che li imitiamo solo perché siamo <strong>un</strong> uomo e <strong>un</strong>a donna<br />

che si amano e fanno musica insieme. In realtà, io ho <strong>un</strong>a personalità molto differente da<br />

quella di Yoko, che tra l’altro aveva diversi anni più di John ed era per lui <strong>un</strong>a figura materna.<br />

S. L.— A me non turba quanto lei... Sono abituato. È come se ti dessero <strong>un</strong> cazzotto in faccia per<br />

decenni: alla fine non ci fai più caso. Mi fermano per strada, anche cinque volte al giorno, da<br />

quando sono bambino: dicono che assomiglio a mio padre o mi scambiano per il mio fratellastro<br />

Julian. Se Charlotte avesse <strong>un</strong>a band con qualsiasi altra persona, questo non accadrebbe e mi dispiace<br />

averle rifilato <strong>un</strong> peso del genere. Io ho imparato a conviverci: è la mia storia, la mia vita.

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