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Le Fortificazioni del litorale di Palau - Palau Turismo

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per i cannoni, prospiciente tre troniere che si aprivano<br />

verso il mare. Gli ambienti comprendevano:<br />

le latrine, il deposito <strong>del</strong>le polveri, il magazzino<br />

d ’ a rt i g l i e r i a , l ’ a l l oggio per il capo posto, la camerata<br />

per i soldati, la cucina e la <strong>di</strong>spensa, con sottostante<br />

cisterna per l’acqua.<br />

La spesa per la sua costruzione ammontava a<br />

Lire 36’000, cifra troppo alta per le modeste<br />

finanze <strong>del</strong> Regno, e l’idea <strong>del</strong>la sua costruzione<br />

venne subito abbandonata.<br />

Ma la fortificazione passiva, tra<strong>di</strong>zionale,<br />

stava per cedere il passo a<br />

quella attiva, costituita dalle artiglierie<br />

opportunamente postate e organizzate nei<br />

così detti “forti”, <strong>di</strong>slocati in un sistema che permetteva<br />

<strong>di</strong> colpire col tiro efficace <strong>del</strong>le armi<br />

tutto il terreno circostante fino al mare largo, e<br />

costituiva un’unica opera, definita “campo trincerato”<br />

a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 2-4 km dalla piazza, alla<br />

quale veniva riservato un compito <strong>di</strong>fensivo<br />

secondario.<br />

Dal 1887 si ritornò, quin<strong>di</strong>, a pensare a questa<br />

zona come centro strategico, determinante non<br />

più in relazione al solo vicino confine francese<br />

ma al ben più vasto scacchiere <strong>del</strong><br />

Me<strong>di</strong>terraneo Occidentale. L’arcipelago e la prospiciente<br />

costa sarda <strong>di</strong>vennero una terribile piazzaforte<br />

rispondente alle più moderne concezioni<br />

europee in tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera. <strong>Le</strong> artiglierie<br />

da costa dovevano permettere alla flotta <strong>di</strong> uscire,<br />

a seconda <strong>del</strong>le opportunità, attraverso una<br />

<strong>del</strong>le due imboccature e dominare il passaggio<br />

<strong>del</strong>le Bocche <strong>di</strong> Bonifacio; mettere al sicuro le<br />

navi; impe<strong>di</strong>re che il nemico, in assenza <strong>del</strong>la<br />

flotta, giungesse a prendere possesso <strong>del</strong> bacino<br />

interno e a stabilirvisi stabilmente; rendere minima<br />

l’efficacia <strong>di</strong> un bombardamento sistematico<br />

che si sarebbe potuto tentare dall’esterno <strong>del</strong>lo<br />

arcipelago contro le navi e il materiale raccolto<br />

all’interno <strong>del</strong>la rada.<br />

Il settore che si trovava più esposto a imponenti<br />

attacchi terrestri era quello costituito<br />

dalla parte settentrionale <strong>del</strong>la Sardegna, che<br />

fronteggia l’Arcipelago da Punta Sardegna al Capo<br />

Ferro. Dall’interno <strong>del</strong>l’isola facevano capo al <strong>litorale</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Palau</strong>:<br />

“(…) 1º - La rotabile <strong>del</strong>la Gallura provenien -<br />

te da Tempio che, alla cantoniera <strong>di</strong> Bassacutena,<br />

raccoglie l’altro ramo rotabile procedente da<br />

S.Teresa <strong>di</strong> Gallura, non chè la strada pei caval -<br />

li scendente per la valle <strong>di</strong> Liscia.<br />

2º - La strada pei cavalli che dalla baia <strong>di</strong><br />

Terranova girando ad occidente i golfi <strong>di</strong><br />

Congianus e d’Arzachena, per la valle <strong>del</strong> Sorau<br />

tra i massicci <strong>di</strong> Monte Canu e <strong>del</strong>la Porcareccia<br />

sbarca al Parau.(…)”<br />

Oltre a queste importanti comunicazioni la vicinanza<br />

e la natura stessa <strong>del</strong> terreno presso i<br />

porti Liscia e Pollo, permettevano a truppe e<br />

materiali sbarcati dai nemici <strong>di</strong> poter, con facili-<br />

Aerofotogrammetria<br />

che in<strong>di</strong>ca la<br />

localizzazione <strong>del</strong>la<br />

Batteria <strong>di</strong> Monte<br />

Altura, <strong>del</strong>la strada<br />

<strong>di</strong> accesso e <strong>del</strong><br />

terreno circostante<br />

<strong>di</strong> proprietà<br />

demaniale.<br />

5<br />

Batteria Vittorio<br />

Emanuele: pianta.<br />

Disegno conservato<br />

presso l’ISCAG <strong>di</strong><br />

Roma all’interno <strong>di</strong><br />

un atllante<br />

compilato nel 1852<br />

tà, investire il lato occidentale <strong>del</strong>le alture <strong>di</strong><br />

Punta Sardegna e <strong>del</strong>le Baracce che sovrastano il<br />

<strong>litorale</strong> palaese.<br />

Si <strong>di</strong>stinguevano, pertanto, due <strong>di</strong>rezioni principali<br />

d’attacco: l’una ad occidente, abbastanza agevole,<br />

segnata dalla rotabile, che avrebbe portato<br />

l’attaccante <strong>di</strong> fronte alle suddette alture <strong>di</strong><br />

Punta Sardegna, che per la vicinanza all’ancoraggio<br />

interno e per l’andamento <strong>del</strong>le dorsali rocciose,<br />

si prestavano ad essere munite d’un sistema<br />

d’opere atto a contrastare seriamente gli<br />

approcci da quel lato, coprendo ogni passaggio.<br />

L’altra <strong>di</strong>rettrice d’attacco, che risultava più <strong>di</strong>sagevole<br />

per mancanza <strong>di</strong> strade, si sarebbe potuta<br />

sviluppare nella valle <strong>del</strong> Sorao, sul versante<br />

occidentale <strong>del</strong> massiccio <strong>del</strong>la “Porcareccia”,<br />

ovvero dal fondo <strong>del</strong> golfo <strong>di</strong> Arzachena per il<br />

versante orientale <strong>del</strong>lo stesso massiccio. Questa<br />

<strong>di</strong>rettrice veniva fronteggiata dalle alture <strong>del</strong>le<br />

Baragge e <strong>di</strong> Capo d’Orso, che dominano lo sbocco<br />

<strong>del</strong>la valle <strong>del</strong> Sorao e il <strong>litorale</strong> <strong>di</strong> Porto<br />

Palma, nell’isola <strong>di</strong> Caprera; ma bisogna osservare<br />

che, se gli attaccanti fossero riusciti a stabilirsi<br />

sul versante orientale, che dalla dorsale <strong>di</strong><br />

“Porcareccia” scende a Porto Palma, avrebbero<br />

potuto controbattere le posizioni <strong>del</strong>le Baragge e<br />

<strong>di</strong> Capo d’Orso e battere <strong>di</strong>rettamente l’ancoraggio<br />

interno, nonchè prendere <strong>di</strong> rovescio le batterie<br />

<strong>del</strong>la testata <strong>del</strong>lo sbarramento orientale, tra<br />

Punta Rossa <strong>di</strong> Caprera e Tre Monti, dominando<br />

lo specchio d’acqua <strong>del</strong>l’imboccatura <strong>di</strong> <strong>Le</strong>vante.<br />

L’attacco principale che dall’interno <strong>del</strong>l’isola <strong>di</strong><br />

Sardegna poteva svilupparsi contro la costa,<br />

avrebbe avuto per <strong>di</strong>rettrice principale la strada<br />

Tempio-<strong>Palau</strong>. Esaminando la carta geografica si

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