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HARDWARE
La nipponica Bakoon è sbarcata in Italia appena un anno fa
presentando al Top Audio il riuscitissimo Amp 31, che oltre ad
essere stato recensito con un giudizio ampiamente positivo sul numero
106 di Maggio di AudiophileSound, è divenuto il mio amplificatore di
riferimento per le sue spiccate caratteristiche di linearità, neutralità e
proporzionalità nella riproduzione del messaggio sonoro.
Recentemente nel catalogo aziendale della distribuzione italiana
troviamo l'aggiunta di due nuovi prodotti facenti parte della serie 1:
il preamplificatore phono per testine MC Equa 11 e l'amplificatore
integrato a stato solido Amp 11.
L'Amp 11, oggetto di questa prova, può considerarsi in tutto e per
tutto il fratello minore dell'Amp 31, difatti salta subito all'occhio che
le sue ridotte dimensioni (195 mm (W) x 195 mm (D) x 40.5 mm (H))
e nel contempo il ridotto wattaggio ed il costo pressochè dimezzato,
lo fanno rientrare in un range di prodotti entry level che contestualmente
conservano le basi della filosofia di Akira Nagai tesa, dopo anni
e anni di ricerca, al raggiungimento dell'estrema neutralità di riproduzione.
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Bakoon:
Amp II
Lorenzo Maria Zarone
bakoon amp II con alimentazione separata
«L'Amp 11 è un amplificatore a transistor costruito con una
configurazione dual mono che alloggia in uno chassis
interamente in alluminio ricavato dal pieno, eroga 10 watt per
canale ed ha un piccolo corpo di alimentazione separata che si
collega al telaio principale tramite un cavetto rosso tripolare.»
Progetto e costruzione
L'Amp 11 è un amplificatore a transistor costruito con una configurazione
dual mono che alloggia in uno chassis interamente in alluminio
ricavato dal pieno, eroga 10 watt per canale ed ha un piccolo
corpo di alimentazione separata che si collega al telaio principale
tramite un cavetto rosso tripolare. Il cavo in questione mi ha dato l'impressione
di essere estremamente fragile soprattutto per le sue piccole
connessioni ed oltretutto è leggermente corto tanto da non poter
distanziare a sufficienza il corpo dell'alimentazione da quello principale.
Parlando dell'alimentazione separata è importante sottolineare che
l'amp 11 ha anche una versione Reference dove quest'ultima (l'alimentazione)
ha le stesse dimensioni dell'amplificatore.
Nella parte frontale oltre al classico logo dell'azienza collocato in
basso a sinistra troviamo un piccolo LED che evidenzia l'accenzione
dell'apparecchio mentre nell'angolo in alto a destra una manopola
piatta a scomparsa per il controllo del volume.
Il ‘piccolo di casa Bakoon’ conta unicamente due ingressi di linea

posizionati nella parte posteriore: un RCA
sbilanciato ed uno in corrente Satri Link, selezionabili
tramite un interruttore posizionato al
centro della parte posteriore ma di difficile
accesso perché dalle dimensioni estremamente
ridotte.
Accanto agli ingressi le connessioni per gli
altoparlanti robuste e di ottima fattura che accettano
con facilità cavi con terminazioni a bananina
e con qualche problema, dovuto ai
prolungamenti dello chassis nella parte superiore
e posteriore ed al ristretto spazio, cavi
con terminazione a forchetta.
Sempre di piccolissime dimensioni il tasto
di accensione on/off posizionato sulla sinistra
del telaio.
L'apparecchio di Nagai San vanta anch'esso
l'utilizzo della circuitazione Satri (vedi AudiophileSound
n. 106, nda), divenuta ormai l'inconfondibile
marchio di fabrica dell'azienda
coreana, dove tutti i componenti relegati in
una schedina assemblata con il montaggio
SMD, danno come risultato finale ai test
eseguiti al banco di prova una contenuta
presenza di distorsione ed un perfetto decadimento
armonico.
L'ascolto
Ho avuto in prova il piccolo Bakoon per due
mesi e dopo un periodo ampio di rodaggio ho
percepito nell'immediato una sensazione di
aria e controllo sulle frequenze medio alte
che ricorda in pieno le caratteristiche del più
costoso Amp 31.
Ascoltanto entrambe gli apparecchi testa a
testa con una coppia di Audio Note AZ3 e
pilotate dalla fonte digitale costituita da meccanica
liquida e convertitore DAC 3 Lazzari ‘per
Audiophile Sound’, l'Amp 11 ha suscitato in me
le stesse impressioni per quel che concerne
la velocità di riproduzione, le dinamiche e la
timbrica del ‘fratello maggiore’, solo in misura
minore.
La differenza, invece, più grande che ho notato
è stato il controllo sulle basse frequenze.
Come l'Amp 31 può fregiarsi del fatto che la
sua amplificazione è di una neutralità e di un
impeccabbile bilanciamento, l'Amp 11 cede
proprio sul controllo dei bassi, che evidentemente
appaiono maggiormente colorati. Mi
ha dato la sensazione di ascoltare un valvolare,
se pur di buon livello, ma con quella
connotazione particolare che evidenzia una certa
colorazione e spinta in basso che porta lontano
dall'idea del perfetto bilanciamento delle
frequenze.
Durante l'ascolto dell'ultimo album di Hiromi,
Voice, uscito per l'etichetta Telarc, in trio con
Anthony Jackson al contrabbasso e Simon
Phillips alla batteria, la ricostruzione scenica
raggiunge un buon livello offrendo una stabile
messa a fuoco degli strumenti ed espandendo
inoltre generosamente le dimensioni del palcoscenico.
Il pianoforte del giovanissimo talento
giapponese gode di una buona timbrica, d'altronde
come tutti gli altri strumenti nel momento
in cui occupano una fetta di frequenze che non
scende troppo in basso. Difatti, il problema
ritorna sempre lì, proprio quando il contrabbasso
accompagna pizzicando sulla prima
ottava torna a far capolino la senzazione di
squilibrio spingendo troppo in avanti il corpo
dello strumento.
Nel brano A Scarsity OF Miracles tratto
dall'omonimo album dei A King Krimson Project,
l'Amp 11 è velocissimo sui transienti ed offre
una quantità soddisfacente di dettaglio contestualmente
ad una elevata linearità sul deca-
bakoon amp II - front
«Ho percepito nell'
immediato una
sensazione di aria e
controllo sulle frequenze
medio alte che ricorda
in pieno le
caratteristiche del
più costoso
Amp 31...»
bakoon amp II - back
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HARDWARE
dimento armonico. La chitarra di Robert Fripp
ed il sax di Mel Collins suonano morbidi e materici,
le timbriche risultano nel complesso
abbastanza fedeli offrendo in ogni caso una
apprezzabilissimo controllo dinamico sulla
batteria.
Passando all'analogico ho riscontrato il
primo problema pratico dell'avere un unico
ingresso linea RCA, infatti non avendo più a
disposizione il preamplificatore phono Bakoon
per la connessione in corrente Satri Link, ho
dovuto affrontare l'antipatica operazione di
scablaggio del digitale per collegare l'analogico
tramite il pre-phono della Lehmann Black
Cube ed il giradischi Avid Diva 2/braccio SME
4 corredato con la testina 2M Black della
Ortofon. Il comportamento dell'apparecchio,
iniziata la prova con l'ascolto del vinile, è
eccellente, infatti ancor più viene fuori la sua
peculiarità di rotondità nell'evoluzione armonica
in brani come Horizons e la successiva
suite Supper's Ready del disco Foxtrott dei
Genesis nella prima rara stampa inglese.
Buono il bilanciamento tonale, un suono
globale veloce, dettagliato ed incredibilmente
pulito.
Nel disco 70th Birthday Concert di Duke
Ellington, nella edizione 180 grammi uscita
per Pure Pleasure Records, l'orchestra che
accompagna l'ormai settantenne pianista
gode di una grande dose di ariosità e di un
eccellente equilibrio timbrico e dinamico. Il
pianoforte suona veloce, piacevole ed emozionante
e conferisce all'ascolto una sensazione
di profonda naturalezza ed incredibilile vitalità.
Conclusioni
Dal punto di vista puramente strutturale ho
riscontrato dei limiti pratici nell'apparecchio
dovuti soprattutto alla presenza di un unico
ingresso RCA, difatti con questa configurazione
e non avendo a disposizione un conver-
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bakoon amp II - top
«...un problema
pratico che ho
riscontrato
era di avere un
unico ingresso
linea RCA...»
titore digitale o un pre-phono della medesima
azienda risulta impossibile collegare simultaneamente
una fonte digitale ed una analogica.
Per quel che concerne invece le qualità
soniche, i parametri generali di ascolto sono
di buon livello posto il leggero squilibrio
timbrico e tonale che riguarda le frequenze
basse, maggiormente percepibili nell'ascolto
digitale.
Risulta tutto sommato un buon apparecchio
per la sua fascia di prezzo, ma dal mio
punto di vista se la scelta della vostra nuova
amplificazione vira sull'azienda Bakoon mi
sento di consigliare, spendendo circa 1400 Euro
in più, l'Amp 31 che risulta essere un apparecchio
completo per la versatilità di utilizzo
e sicuramente più curato, neutrale e raffinato
per quel che concerne i parametri di
riproduzione. Lorenzo Maria Zarone
Distribuzione:
Prezzo: