Dentro la materia - Circolo Didattico di Caluso
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SCIENZE<br />
Tema per attività sperimentale:<br />
“DENTRO LA MATERIA” dal linguaggio comune al linguaggio scientifico ( fusione,<br />
soli<strong>di</strong>ficazione, trasformazioni fisiche, chimiche…modellizzazione <strong>di</strong> atomi)<br />
Progetto del percorso:<br />
• Comprendere che nei passaggi <strong>di</strong> stato cambia il legame che unisce le molecole, non le<br />
molecole<br />
• se si rompono i legami che tengono unite le particelle-molecole allo stato solido, le sostanze<br />
<strong>di</strong>ventano liquide,gassose<br />
• per mo<strong>di</strong>ficarne lo stato <strong>di</strong> aggregazione occorre scaldare<br />
• il calore come modo <strong>di</strong> dare energia alle varie sostanze<br />
• nel trasferimento <strong>di</strong> energia , <strong>la</strong> causa delle trasformazioni<br />
• processi <strong>di</strong> fusione oltre l’acqua: burro, cera,stagno<br />
• evoluzione trasformazione fisica in trasformazione chimica dovuta a molto calore<br />
• riflessione sul termine scaldare- per essere efficace l’energia deve essere trasferita in mo<strong>di</strong> e<br />
quantità adatte<br />
• Gli stati dell’acqua<br />
• riflessione sul termine abituale “fondere”<br />
• ricerca <strong>di</strong> frasi con <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> sciogliere<br />
• per esplorare i processi <strong>di</strong> fusione: fabbricare candele colorate e profumate<br />
• verifica: testo in<strong>di</strong>viduale fantastico se fossi una moleco<strong>la</strong> <strong>di</strong> cera<br />
cosa sono le molecole<br />
• partire dalle conoscenze sulle formule chimiche già incontrate attraverso letture H2O, IL SALE<br />
ECC<br />
• comprendere che le lettere e i numeri sono formule chimiche che <strong>di</strong>cono come è fatta <strong>la</strong> particel<strong>la</strong><br />
più picco<strong>la</strong> che si può <strong>di</strong> una sostanza<br />
• esperienze <strong>di</strong> reazioni chimiche con <strong>materia</strong>li e suggerimenti del gruppo <strong>di</strong> scienze ( incontro<br />
Polveriera)<br />
• reazioni chimiche con <strong>materia</strong>li portati dagli alunni : superchimica, il piccolo chimico, ecc. ecc..<br />
Una esperienza <strong>di</strong> cucina dal punto <strong>di</strong> vista chimico:<br />
Bruciare una pasta<br />
• osservazioni<br />
• arrivare al<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> atomo come particellina che forma <strong>la</strong> particel<strong>la</strong>-moleco<strong>la</strong><br />
• verifica: ogni alunno scrive cosa pensa <strong>di</strong> aver capito.<br />
Facciamo i popcorn in c<strong>la</strong>sse:<br />
riflessione sulle trasformazioni chimiche delle sostanze organiche<br />
Cosa c’è dentro un chicco <strong>di</strong> mais<br />
Cosa succede in un popcorn che scoppia in padel<strong>la</strong><br />
Perché cambia il sapore, <strong>la</strong> consistenza, l’odore<br />
2
Cosa fa il calore?<br />
avviare riflessioni approfon<strong>di</strong>te sul<strong>la</strong> struttura del<strong>la</strong> <strong>materia</strong><br />
arrivare a una modellizzazione <strong>di</strong> tipo chimico delle trasformazioni visibili nel pop-corn<br />
osservazione <strong>di</strong> quanto avviene e raccolta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>zi per ricostruire <strong>la</strong> sequenza temporale e<br />
ripercorrere <strong>la</strong> cronistoria del<strong>la</strong> trasformazione<br />
verifica: prova a raccontare dal punto <strong>di</strong> vista del seme come cambiano le sue proprietà…<br />
riflettere su cosa si capisce da una formu<strong>la</strong> chimica<br />
-esperienza su cande<strong>la</strong> che brucia<br />
La combustione del<strong>la</strong> stearina permette <strong>di</strong> formalizzare le conoscenze sulle trasformazioni<br />
e porta al<strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> una storia chimica<br />
La ruggine<br />
Le fantamolecole<br />
Con piccoli oggetti che simbolizzano gli atomi e altri oggetti che simbolizzano i legami<br />
tra gli atomi si costruiscono fantamolecole e si trovano le fantaformule<br />
È un gioco che affronta importanti conoscenze <strong>di</strong> chimica<br />
Per pre<strong>di</strong>sporre il progetto mi sono avvalsa del testo “<strong>Dentro</strong> <strong>la</strong> <strong>materia</strong>” Carocci –<br />
scuo<strong>la</strong>facendo e i <strong>materia</strong>li <strong>di</strong> C. Fiorentini.<br />
La realizzazione <strong>di</strong> un poster che raccontasse, in sintesi, l’attività svolta in c<strong>la</strong>sse quarta re<strong>la</strong>tivamente<br />
alle proprietà delle sostanze, è stata una ottima occasione per verificare gli appren<strong>di</strong>menti e riprendere<br />
gli argomenti trattati, per proseguire nel percorso “dal linguaggio comune al linguaggio scientifico”.<br />
In partico<strong>la</strong>re, quest’anno cercheremo <strong>di</strong> entrare “ dentro <strong>la</strong> <strong>materia</strong>”<br />
3
-L’anno scorso abbiamo compreso che tutte le sostanze sono formate da particelle che si chiamano<br />
molecole, come “si tengono insieme” le molecole secondo voi?<br />
-Disegna il “dentro” <strong>di</strong> una sostanza liquida, una solida e una gassosa e scrivi le tue ipotesi.<br />
IPOTESI<br />
- Per me nello stato solido sono collegate da stanghette che le rendono attaccate,nello stato liquido<br />
sono formate da molle che a loro volta sono composte da particelle, nello stato gassoso i legami tra le<br />
particelle si sono <strong>di</strong>strutti. Dimitri.<br />
- quando un cubetto <strong>di</strong> ghiaccio si scioglie, le molecole ci sono ancora, ma si staccano completamente.<br />
Ionut<br />
- In un solido le particelle sono attaccate da “bastoncini invisibili”, in un liquido si staccano un po’<strong>di</strong><br />
più, ma non sono prpprio staccate, in un gas le particelle sono staccate, perché è il calore che stacca.<br />
Sharon<br />
- Stato solido: per me c’è una forza <strong>di</strong> attrazione fra le piccole particelle che legano le molecole.Stato<br />
liquido: il calore <strong>di</strong>strugge alcune particelle, rendendo più libere le molecole. Stato gassoso: le<br />
particelle sono state tutte <strong>di</strong>strutte e le molecole fluttuano in aria staccate fra loro. Alessandro<br />
- Per me allo stato liquido le molecole sono collegate grazie a minuscole particelline collegate tra loro<br />
grazie ad una forza <strong>di</strong> attrazione. La forza è minore, perciò le particelline si muovono e si allontanano,<br />
ma non si <strong>di</strong>sperdono., in un solido le molecole sono attratte da una forza come quel<strong>la</strong> dei magneti,<br />
quin<strong>di</strong> molto potente, nei gas le molecole esercitano una forza che respinge <strong>la</strong> forza <strong>di</strong> un’altra<br />
moleco<strong>la</strong>, quin<strong>di</strong> si respingono e si allontanano. Lorenzo<br />
- Secondo me le molecole si tengono perché hanno come una forza <strong>di</strong> attrazione e quin<strong>di</strong> si attaccano,<br />
nel caso dei liqui<strong>di</strong> le molecole si staccano un po’, nei gas invece si staccano del tutto.<br />
Veronica<br />
- Per me c’è una forza <strong>di</strong> attrazione tra le molecole, si forma un qualcosa <strong>di</strong> misterioso (soli<strong>di</strong>),<br />
nei liqui<strong>di</strong> penso ci siano dei fili <strong>di</strong> attrazione che collegano le molecole, nei gas invece ci sono delle<br />
cariche magnetiche che collegano le molecole. Fabio<br />
- Nei soli<strong>di</strong> le molecole si tengono unite come un reticolo con serpentelli che si appiccicano alle<br />
molecole, nello stato liquido i serpentelli si sono staccati, nel<strong>la</strong> situazione dei gas le molecole si<br />
<strong>di</strong>spargono. Vanessa<br />
- Solido: le molecole sono comprese, perché racchiuse in un “contenitore” molto stretto. Per lo stato<br />
liquido dell’acqua, in confronto allo stato solido le particelle sono un po’ più libere, perché il<br />
“contenitore “ viene sciolto, però sono ancora collegate con una sostanza che le tiene unite, per lo<br />
stato gassoso, <strong>la</strong> temperatura è alta e <strong>la</strong> sostanza si è tolta. Emanuele<br />
- Secondo me le particelle sono attaccate da gambine invisibili più lunghe o più corte, più e<strong>la</strong>stiche o<br />
più dure nei soli<strong>di</strong>, le particelle <strong>di</strong> un liquido sono più staccate, nel gas le molecole sono staccate<br />
- Secondo me in un solido sono unite da una specie <strong>di</strong> cordone ombelicale, in un liquido sono<br />
collegate da un filo fragile e fine , in un gas sono staccate. Bruno<br />
4
- Allo stato solido ci sono dei fili che li tengono pressati, nei liqui<strong>di</strong> i legami delle particelle si<br />
allungano e le particelle sono meno pressate, nei gas le particelle non sono più attaccate, i legami si<br />
sono staccati. Michele<br />
- Per me ci sono come degli e<strong>la</strong>stici, che con il cambiamento <strong>di</strong> temperatura o si allungano o si<br />
restringono, faccio l’esempio dell’acqua, quando <strong>la</strong> temperatura scende e quin<strong>di</strong> gli e<strong>la</strong>stici si<br />
stringono, invece, quando <strong>la</strong> temperatura aumenta l’acqua si trasforma in vapore e gli e<strong>la</strong>stici si<br />
allungano. Andreea<br />
- Per me le molecole si tengono da una forza magnetica e da fili che si al<strong>la</strong>rgano e si stringono. Erica<br />
- Secondo me le molecole sono unite da una attrazione come delle ca<strong>la</strong>mite. Giacomo<br />
-Nei soli<strong>di</strong> ci sono dei fili che tengono le molecole, anche nei liqui<strong>di</strong> c è qualcosa che le tiene unite e<br />
nei gas c è una forza magnetica. Francesco<br />
- Faccio l’esempio del ghiaccio: ci sono come fi<strong>la</strong>ture immobili che tengono unite le molecole fra loro.<br />
Queste fi<strong>la</strong>ture sono unite alle molecole come se all’interno avessero delle “ra<strong>di</strong>ci”. All’interno <strong>di</strong><br />
queste fi<strong>la</strong>ture ci sono ancora altre fi<strong>la</strong>ture con dei forellini. Più ti avvicini alle “ra<strong>di</strong>ci” più ci sono<br />
forellini piccolissimi rispetto alle fi<strong>la</strong>ture. Più aumenta il calore più, per una reazione i forellini si<br />
<strong>di</strong><strong>la</strong>tano e le “ra<strong>di</strong>ci si seccano e si tendono moltissimo. Se aumenta ancora <strong>di</strong> più il calore, ma <strong>di</strong><br />
molto, i legami si spezzano, perché, tendendosi le fi<strong>la</strong>ture <strong>di</strong>ventano sottilissime, intanto i fori si<br />
<strong>di</strong><strong>la</strong>tano ed ecco perché si strappano …quin<strong>di</strong> le molecole si <strong>di</strong>sperdono . Andrea<br />
- Secondo me le particelle del ghiaccio sono collegate tra loro con dei fili, nel caso dei soli<strong>di</strong> sono<br />
corti e rigi<strong>di</strong>, se metti il ghiaccio a contatto del calore i fili <strong>di</strong>ventano più molli, e<strong>la</strong>stici e fini, se<br />
riscal<strong>di</strong> ancora <strong>di</strong> più questi fi<strong>la</strong>menti si <strong>di</strong>sintegrano . Stefano<br />
CONFRONTIAMO LE NOSTRE IPOTESI:<br />
si leggono e confrontano i <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>segni ed al<strong>la</strong> fine si conclude che…<br />
- Ci sono legami che uniscono le particelle, nel caso dell’acqua le sue molecole non cambiano, è<br />
sempre acqua , cambia il modo in cui sono legate tra loro .<br />
Tra le molecole delle sostanze c è una forza invisibile, come quel<strong>la</strong> dei magneti che le tiene unite.-<br />
FONDERE : modelli e linguaggi<br />
Propongo una esperienza <strong>di</strong> cucina: <strong>la</strong> fusione del burro .<br />
La trasformazione del burro da solido a “molle” porta ancora una volta l’attenzione dei ragazzi su<br />
“come si tengono “ le particelle che compongono le sostanze.<br />
5
Il burro solido è color avorio, ha una<br />
consistenza pastosa è untuoso<br />
BURRO SOLIDO<br />
Se togliamo calore, ve<strong>di</strong>amo che le molecole si stanno avvicinando, cioè si stanno ricostruendo i<br />
legami, si tratta <strong>di</strong> una trasformazione fisica<br />
Se togliamo calore, ve<strong>di</strong>amo che le molecole si stanno avvicinando, cioè si stanno ricostruendo i<br />
legami, si tratta <strong>di</strong> una trasformazione fisica. Il burro soli<strong>di</strong>fica.<br />
6<br />
1. Abbiamo scaldato il burro, dopo poco<br />
tempo le molecole si sono staccate,<br />
cioè i legami tra <strong>di</strong> loro si sono<br />
indeboliti, ma sono sempre molecole<br />
<strong>di</strong> burro.<br />
2. Le molecole si agitano, si muovono<br />
acquistano energia cinetica. La forza<br />
che lega le molecole smette <strong>di</strong><br />
funzionare ad una certa temperatura,<br />
più aumenta <strong>la</strong> temperatura, più i<br />
legami si rompono….si tratta <strong>di</strong><br />
BURRO FUSO
Se <strong>la</strong>sciamo a lungo il burro sul fuoco …<br />
OSSERVIAMO che <strong>la</strong> sostanza burro non si trasforma in vapore ma, in una cosa marrone, sembra<br />
caramello e manda odore <strong>di</strong> bruciato, non è più burro…si sta carbonizzando!<br />
COSA SARA’ SUCCESSO?<br />
Il calore ha <strong>di</strong>strutto anche i legami tra le particelline delle molecole.<br />
Le particelline che compongono le molecole del burro ( carbonio, idrogeno ed ossigeno), si<br />
ricompongono in modo <strong>di</strong>verso e formano nuove sostanze, cioè quel<strong>la</strong> cosa marroncina e puzzolente.<br />
E’ UNA TRASFORMAZIONE FISICA CHE EVOLVE IN TRASFORMAZIONE CHIMICA.<br />
Scaldare è un modo <strong>di</strong> dare energia cinetica alle particelle delle varie sostanze. La causa delle<br />
trasformazioni si deve cercare nei trasferimenti <strong>di</strong> energia.<br />
Per essere efficace l’energia deve essere trasferita in mo<strong>di</strong> e quantità adeguati.<br />
UN ALTRO PROCESSO DI FUSIONE<br />
Domanda ins. :<br />
“Cosa succede quando una cande<strong>la</strong> è accesa?”<br />
1. primo momento: <strong>la</strong> stearina fonde, cambiano le proprietà, cioè <strong>la</strong> consistenza, <strong>la</strong> densità,<br />
l’untuosità, <strong>la</strong> pastosità…<br />
2. secondo momento : <strong>la</strong> stearina scompare, c’è una combustione, si formano nuove sostanze<br />
che <strong>la</strong>sciano odore <strong>di</strong> bruciato e tracce <strong>di</strong> fumo.<br />
- Oggi fabbricheremo candele colorate e profumate-<br />
Descrivo verbalmente l’esperienza e poi chiedo loro <strong>di</strong> registrare cosa serve. Ognuno fa una lista <strong>di</strong><br />
<strong>materia</strong>li che poi confrontiamo e trascriviamo:<br />
1. candele <strong>di</strong> cera bianca<br />
2. rimasugli <strong>di</strong> pastelli a cera<br />
3. formine<br />
4. stoppino<br />
5. forellino<br />
6. pento<strong>la</strong><br />
7. pentolino<br />
8. acqua<br />
Spiego cosa significa mettere a “bagnomaria”<br />
COSA FARE?<br />
7
1. spezzettare le candele e i pastelli a cera.<br />
Perché?<br />
“ E’ come quando abbiamo sciolto il ciocco<strong>la</strong>to delle uova <strong>di</strong> Pasqua l’anno scorso, se lo grattugi o fai<br />
i pezzi piccoli si scioglie prima…”<br />
Dapprima gli alunni, <strong>di</strong>visi in gruppi, provano a rompere le cande<strong>la</strong> con le mani: alcuni affermano che<br />
è troppo dura, serve il martello, altri, dopo aver<strong>la</strong> tenuta in mano, si accorgono che il calore, forse, ha<br />
reso più molle <strong>la</strong> cande<strong>la</strong>. Ogni gruppo trova poi un modo per frantumar<strong>la</strong> in parti piccole: c’è chi<br />
prova con le forbici, facendo scaglie “come il sapone”; chi martel<strong>la</strong>, ma si accorge che <strong>la</strong> cera rimane<br />
appiccicata e prova a spezzettar<strong>la</strong> con le <strong>di</strong>ta…<br />
2. togliere lo stoppino.<br />
Durante il <strong>la</strong>voro si osserva come è fatto lo stoppino: sembra formato da un intreccio <strong>di</strong> fili, e un<br />
alunno ricorda <strong>di</strong> aver osservato che è come se risucchiasse <strong>la</strong> cera fusa ..<br />
3. fondere a bagnomaria <strong>la</strong> cera.<br />
Questa operazione è condotta da me, con gli alunni a debita <strong>di</strong>stanza; sottolineo a loro <strong>la</strong> necessità, se<br />
si volesse rifare l’esperienza a casa, <strong>di</strong> chiedere <strong>la</strong> supervisione <strong>di</strong> un adulto.<br />
4. aggiungere i pastelli sbricio<strong>la</strong>ti<br />
5. in ultimo l’essenza<br />
8
quando <strong>la</strong> cera si è completamente fusa…<br />
6. inserire lo stoppino in una formina e rovesciare <strong>la</strong> cera, tenendo lo stoppino <strong>di</strong>ritto.<br />
aspettare che <strong>la</strong> cera soli<strong>di</strong>fichi..<br />
Dopo l’esperienza chiedo loro <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare e descrivere…<br />
Un esempio :<br />
. La cera solida è untuosa, oleosa, lucida, duttile ( termine che suggerisco e <strong>di</strong> cui si ricerca il<br />
significato sul <strong>di</strong>zionario), <strong>la</strong> cera liquida è scivolosa, bollente, densa, profumata, e, in questo caso <strong>di</strong><br />
color rosso.<br />
Si conducono poi osservazioni collettive :<br />
“Abbiamo notato che <strong>la</strong> cera ha cominciato a fondere ad una certa temperatura, l’acqua non bolliva<br />
ancora;dopo circa una decina <strong>di</strong> minuti <strong>la</strong> cera era completamente fusa; <strong>la</strong> maestra ha fatto trabal<strong>la</strong>re il<br />
pentolino con <strong>la</strong> cera …che per poco non si è rovesciato nel<strong>la</strong> pento<strong>la</strong> grande! A questo punto<br />
abbiamo tolto calore,cioè abbiamo fatto raffreddare <strong>la</strong> cera. Dopo circa 5 minuti, nel<strong>la</strong> formina più<br />
picco<strong>la</strong>, <strong>la</strong> cera si è soli<strong>di</strong>ficata.”<br />
Conclu<strong>di</strong>amo <strong>la</strong> lezione osservando che ogni sostanza ha uno specifico punto <strong>di</strong> fusione ( nel caso<br />
del<strong>la</strong> cera a circa 80 gra<strong>di</strong>), cioè” le molecole si staccano ad una temperatura precisa”.<br />
Domande alunni: “Lo stagno per saldare a che temperatura fonde? E il ferro?” Li invito a fare<br />
ricerche.<br />
Il passaggio inverso al<strong>la</strong> fusione è <strong>la</strong> soli<strong>di</strong>ficazione, per ottener<strong>la</strong> bisogna raffreddare; le molecole<br />
delle sostanze si uniscono e restituiscono all’ambiente l’energia che hanno assorbito per staccarsi.<br />
In un primo momento <strong>la</strong> formina è bollente, poi lentamente <strong>di</strong>venta tiepida, ma <strong>la</strong> cera all’interno non<br />
è ancora completamente solida.<br />
Dopo alcuni giorni….togliamo le formine ed ecco le candele<br />
9
acqua…”<br />
- Come mai?<br />
- Da dove arriva?<br />
“Quando abbiamo tolto <strong>la</strong> formina, <strong>la</strong> cera era solida, ma in fondo c’era<br />
“Sul fondo delle candele sono rimasti dei buchini, è il posto che teneva l’acqua”<br />
Qualcuno si ricorda che durante l’esperienza : “ ..Luigina inavvertitamente ha rovesciato il contenitore<br />
, così è entrata l’acqua. Quando <strong>la</strong> cera si è soli<strong>di</strong>ficata, l’acqua è rimasta sul fondo del<strong>la</strong> formina …<br />
quin<strong>di</strong> l’acqua è più pesante del<strong>la</strong> cera…allora <strong>la</strong> cera può galleggiare sull’acqua..”<br />
Proviamo<br />
infatti <strong>la</strong> cera galleggia !!!<br />
Due alunni si ricordano che, durante l’estate hanno visto posare sull’acqua molti lumini accesi che si<br />
allontanavano poi sull’acqua del mare.<br />
-“ Allora abbiamo trovato un altro modo per separare le sostanze che formano un miscuglio<br />
omogeneo: <strong>la</strong> soli<strong>di</strong>ficazione”<br />
Interviene L. “ Io ho provato a fare un esperimento con una misce<strong>la</strong> <strong>di</strong> acqua ed alcool; per separare le<br />
due sostanze le ho messe nel freezer: l’acqua si è soli<strong>di</strong>ficata , ma l’alcool è rimasto liquido”<br />
Come facciamo a far soli<strong>di</strong>ficare?<br />
“In c<strong>la</strong>sse non c’è <strong>la</strong> temperatura adatta, fuori forse se <strong>la</strong> temperatura scende a meno 1, 2 inferire a<br />
zero gra<strong>di</strong>…l’altra notte è scesa a –4 gra<strong>di</strong>, si può vedere al mattini presto, appena arriviamo in c<strong>la</strong>sse”<br />
…Purtroppo <strong>la</strong> temperatura si è alzata e non possiamo control<strong>la</strong>re l’ipotesi, qualcuno propone <strong>di</strong><br />
realizzare l’esperimento a casa e poi <strong>di</strong> riferire.<br />
INS.immaginate <strong>di</strong> prendere due cubetti <strong>di</strong> ghiaccio, uno lo mettete in un pentolino sul fuoco, l’altro<br />
fuori dal freezer, cosa succede?<br />
Tutti hanno avuto esperienze in merito e stabiliscono che:<br />
10
Sul fuoco… fuori, sul tavolo<br />
Si fonde in fretta si fonde più lentamente, riceve calore dall’ambiente,<br />
. quando <strong>la</strong> temperatura è maggiore del<strong>la</strong> sua.<br />
Acqua<br />
+calore<br />
GHIACCIO ACQUA<br />
- calore<br />
è una trasformazione reversibile, cioè è possibile trasformare l’acqua in ghiaccio e il ghiaccio in acqua<br />
quante volte si vuole.<br />
Acqua e ghiaccio sono <strong>la</strong> stessa sostanza<br />
- Quali sostanze che abbiamo visto si comportano come l’acqua?<br />
- “Il burro,<strong>la</strong> cande<strong>la</strong>, il ciocco<strong>la</strong>to e lo stagno, perché ho visto che quando si salda è fuso, poi<br />
indurisce e unisce i pezzi..”<br />
Sono soli<strong>di</strong> che si trasformano per riscaldamento e per raffreddamento tornano soli<strong>di</strong>, infatti<br />
+calore fusione<br />
BURRO BURRO FUSO<br />
-calore soli<strong>di</strong>ficazione<br />
è una trasformazione reversibile<br />
LE TRASFORMAZIONI FISICHE SONO REVERSIBILI<br />
Diamo ora molto calore all’acqua<br />
Gli alunni osservano a turno, poi descrivono, si leggono poi le osservazioni:<br />
- l’acqua, anche se è ancora tiepida, inizia ad evaporare<br />
- al<strong>la</strong> base del contenitore si formano bolle<br />
- dal<strong>la</strong> superficie si alza fumo<br />
- l’acqua <strong>di</strong>minuisce<br />
Non tutti sono d’accordo che si tratti <strong>di</strong> fumo, perché “..Non si tratta <strong>di</strong> fumo, perché il fumo è<br />
prodotto dal<strong>la</strong> combustione ed è formato <strong>di</strong> nuove sostanze che a loro volta si formano per<br />
combinazione <strong>di</strong>verse delle molecole.”<br />
11
È VAPORE!!! È FUMO<br />
Mettiamo sul contenitore con l’acqua un coperchio…sul coperchio si formano gocce<br />
“perché l’acqua evaporando, viene a contatto con il coperchio più freddo e si CONDENSA<br />
l’acqua evapora ad una temperatura inferiore a 100 gra<strong>di</strong>!”<br />
“Allora quando inizia a bollire sarà vicina a 100 gra<strong>di</strong>”<br />
INS. L’acqua continua a ricevere calore dal<strong>la</strong> fiamma, <strong>la</strong> temperatura aumenta?<br />
La maggior parte pensa che potrà aumentare, ma molto poco, perché il calore dell’ebollizione viene<br />
completamente utilizzato per rompere i legami tra le molecole che si spandono nell’ambiente.<br />
IL VAPORE funzionamento <strong>di</strong> una macchina a vapore<br />
Nonno Sebastiano fa vedere il funzionamento <strong>di</strong> una macchina a vapore: si tratta <strong>di</strong> un modello<br />
<strong>di</strong>dattico che fa proprio al caso nostro, così capiremo meglio come viene sfruttata <strong>la</strong> forza del vapore e<br />
come avvengono le trasformazioni <strong>di</strong> energia.<br />
COMINCIA LA LEZIONE…<br />
12
“Questa esperienza è stata utile, perché ci ha<br />
permesso <strong>di</strong> vedere e capire come avviene il<br />
trasferimento <strong>di</strong> energia: nonno Sebastiano ha<br />
messo l’acqua nel<strong>la</strong> caldaia, ha messo il<br />
combustibile nel<strong>la</strong> camera <strong>di</strong> combustione, ha<br />
innescato il combustibile…<br />
Il vapore arriva al pistone e lo fa muovere<br />
avanti e in<strong>di</strong>etro e fa girare il vo<strong>la</strong>no (ruota)<br />
che a sua volta trasmette l’energia, attraverso<br />
le cinghie <strong>di</strong> trasmissione, agli utensili come<br />
<strong>la</strong> mo<strong>la</strong>, un trapano e una sega”<br />
13<br />
Dopo poco tempo si è formato il vapore (<br />
100 gra<strong>di</strong>), aprendo una valvo<strong>la</strong> a<br />
contrappeso si è sentito un fischio che<br />
avverte quando <strong>la</strong> pressione è troppo alta, le<br />
molecole <strong>di</strong> vapore cercano una via <strong>di</strong> uscita,<br />
perché occupano più spazio, si spezzano i<br />
legami che le univano,quin<strong>di</strong> si incana<strong>la</strong>no<br />
lungo un tubo…<br />
A questo punto del <strong>la</strong>voro invito i ragazzi a costruire una mappa …<br />
“ Interessante e <strong>di</strong>vertente”<br />
Mentre il nonno spiega, c’è chi, abile nel<br />
<strong>di</strong>segno, schematizza a “volo d’uccello” <strong>la</strong><br />
struttura del<strong>la</strong> macchina.
Ci soffermiamo poi sul linguaggio quoti<strong>di</strong>ano per confrontarlo con quello scientifico:<br />
14
Per verificare <strong>la</strong> comprensione <strong>di</strong> quanto appreso possiamo anche inventare una storia fantastica e<br />
<strong>di</strong>segnare<br />
15
Un viaggio dentro, dentro, dentro…<br />
COSA SONO LE MOLECOLE<br />
Per avvicinarsi sempre <strong>di</strong> più all’uso <strong>di</strong> un linguaggio chimico formalizzato devo sapere quali<br />
conoscenze hanno i ragazzi del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse sulle formule chimiche; per fare questo propongo il gioco<br />
delle carte. Preparo cartoncini su cui scrivo strane parole e numeri…con qualche in<strong>di</strong>zio, i ragazzi<br />
devono scoprire <strong>di</strong> cosa si tratta ..<br />
a turno presentano le loro ipotesi ai compagni…si registrano sul quaderno le osservazioni:<br />
“Siamo stati agevo<strong>la</strong>ti nel <strong>la</strong>voro da due in<strong>di</strong>zi H2O e CO2. E’ il nome <strong>di</strong> sostanze a noi già note, poi<br />
in base a quelle abbiamo proceduto con ipotesi. Secondo noi C,H O sono le iniziali <strong>di</strong> CARBONIO,<br />
IDROGENO e OSSIGENO. Alcuni, collegandosi a ciò che avevano osservato sulle etichette<br />
dell’acqua hanno pensato che Na è so<strong>di</strong>o, Cl è il cloro del<strong>la</strong> piscina …ci viene in mente CLORURO <strong>di</strong><br />
SODIO, MA NON RIUSCIAMO A RICORDARCI DI COSA SI TRATTA!!!”<br />
“Lorenzo ipotizza che <strong>la</strong> C e <strong>la</strong> u è il rame. Per noi queste sigle non possono essere solo simboli,<br />
perché ci sono anche i numeri. Per noi i numeri in<strong>di</strong>cano:<br />
• il numero <strong>di</strong> molecole contenute nell’insieme <strong>di</strong> una sostanza,<br />
• il numero <strong>di</strong> particelline che compongono <strong>la</strong> moleco<strong>la</strong> <strong>di</strong> una sostanza<br />
allora forse nel caso dell’acqua ci sono 2 particelline <strong>di</strong> idrogeno e una <strong>di</strong> ossigeno che unite formano<br />
l’acqua. “<br />
Vanessa si ricorda <strong>di</strong> avere letto Cu SO4 su un sacchetto contenente verderame che suo nonno usa<br />
nel<strong>la</strong> vigna.<br />
Quin<strong>di</strong> conclu<strong>di</strong>amo che si tratta <strong>di</strong> FORMULE!!!<br />
Cioè “una cosa picco<strong>la</strong> che contiene un insieme <strong>di</strong> sostanze”<br />
“Allora CO2 CONTIENE UNA PARTICELLINA DI CARBONIO E 2 DI OSSIGENO, insieme<br />
formano <strong>la</strong> moleco<strong>la</strong> <strong>di</strong> anidride carbonica…<br />
Noi l’abbiamo incontrata gia molte volte a proposito <strong>di</strong> inquinamento, <strong>di</strong> fotosintesi, <strong>di</strong> energia e <strong>di</strong><br />
respirazione” ( attraverso i cartoni animati del corpo umano).<br />
INSEGNANTE: noi stessi buttiamo fuori carbonio, spesso apriamo le finestre per cambiare aria,<br />
altrimenti ci viene mal <strong>di</strong> testa,da dove arriva secondo voi?<br />
Ci sono tante risposte che hanno a che fare con il sangue, ma non tutti sono d’accordo, perciò<br />
deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> rimandare <strong>la</strong> <strong>di</strong>scussione.<br />
Ins. Se pestassimo il sale fino a ridurlo in una polverina fine, fine scopriremo che il sale è formato da<br />
una particellina <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o e una <strong>di</strong> cloro, insieme formano una moleco<strong>la</strong> <strong>di</strong> sale.<br />
O2 è UNA MOLECOLA DI OSSIGENO… I ragazzi si <strong>di</strong>vertono a riconoscere che “ allora è formata<br />
da due particelline <strong>di</strong> ossigeno”<br />
C6H12O6…”Se <strong>la</strong> smontassimo potremo ottenere anidride carbonica e acqua”<br />
Richiedo ai ragazzi <strong>di</strong> scrivere ciò che hanno capito:<br />
17
“Quelle che abbiamo visto con lettere e numeri sono FORMULE CHIMICHE e <strong>di</strong>cono come è fatta <strong>la</strong><br />
moleco<strong>la</strong> <strong>di</strong> una sostanza. La formu<strong>la</strong> tra queste più complessa è quel<strong>la</strong> dello zucchero perché contiene<br />
24 particelline.”<br />
UNA CALDA ESPERIENZA…<br />
La pasta è formata da amido: <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> chimica è C6H10O5, è molto simile a quel<strong>la</strong> dello zucchero,<br />
infatti l’amido è un tipo <strong>di</strong> zucchero, contiene 6 particelline <strong>di</strong> carbonio, 10 <strong>di</strong> idrogeno e 5 <strong>di</strong><br />
ossigeno.<br />
Abbiamo bruciato <strong>di</strong>rettamente sul fuoco <strong>la</strong> pasta<br />
si forma fumo bianco, fumo nero, una puzza che brucia <strong>la</strong> go<strong>la</strong> e …dopo<br />
carbone che sporca le mani…<br />
CHE FINE HA FATTO L’AMIDO?<br />
“ Le particelline del<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong> dell’amido si sono <strong>di</strong>vise, quin<strong>di</strong> non è più amido, perché l’ossigeno e<br />
l’idrogeno si sono separati e poi si sono ricombinati in modo da formare fumo,puzza e carbonio, cioè<br />
cenere.<br />
E’ una trasformazione chimica irreversibile, non si riuscirà più ad ottenere <strong>la</strong> penna-pasta.”<br />
18
Gli stu<strong>di</strong>osi delle trasformazioni delle sostanze si chiamano CHIMICI.<br />
Le particelle si chiamano MOLECOLE.<br />
Quelle che noi abbiamo chiamato particelline che formano <strong>la</strong> moleco<strong>la</strong> si chiamano ATOMI.<br />
Possiamo <strong>di</strong>re che una moleco<strong>la</strong> <strong>di</strong> amido è formata da ATOMI <strong>di</strong> carbonio(6),<br />
idrogeno(10),ossigeno(5), legati insieme così strettamente che solo <strong>la</strong> COMBUSTIONE (fuoco) riesce<br />
a separarli, <strong>di</strong>viderli.<br />
Le formule chimiche sono un elenco <strong>di</strong> quello che sta dentro al<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong>. Ogni sostanza ha una<br />
formu<strong>la</strong> chimica.<br />
La ricerca viene con<strong>di</strong>visa tra i compagni<br />
Due alunni propongono <strong>di</strong> realizzare in c<strong>la</strong>sse l’esperienza <strong>di</strong> fusione dello stagno e si organizzano per<br />
procurare gli strumenti necessari ed illustrare ai compagni :<br />
“Dimi e Andrea portano un saldatore e lo stagno<br />
Lo stagno è una lega Sn, è un buon conduttore. La fusione avviene circa a 250 gra<strong>di</strong>.<br />
Abbiamo visto che co<strong>la</strong> e soli<strong>di</strong>fica molto rapidamente.<br />
19
Serve per riparare i chip, i circuiti, per riunire pezzi <strong>di</strong> metallo, per costruzioni artistiche. Anche<br />
questa è una trasformazione fisica.”<br />
Fabio porta a scuo<strong>la</strong> uno scatolone:<br />
SUPERCHIMICA!!! Ci sono tutti i <strong>materia</strong>li per provare a realizzare reazioni chimiche…<br />
Ci sono le sostanze e il libro che descrive gli esperimenti<br />
Le reazioni chimiche sono trasformazioni che avvengono dopo che alcune sostanze chimiche si<br />
uniscono ad altre.<br />
Le reazioni chimiche sono tante, ma si possono raggruppare in quattro tipi principali.<br />
SPERIMENTIAMO<br />
1. Carbonato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o Na2 CO3 e solfato <strong>di</strong> rame Cuso4<br />
2. Sciogliamo le sostanze con acqua in 2 provette, poi le uniamo…<br />
20
3. Imme<strong>di</strong>atamente è come se le sostanze conge<strong>la</strong>ssero, si formano fiocchetti azzurri. In pratica il<br />
rame ha sostituito il so<strong>di</strong>o e il so<strong>di</strong>o ha sostituito il rame. Si è formato carbonato <strong>di</strong> rame e solfato <strong>di</strong><br />
so<strong>di</strong>o<br />
4. <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> è Cuco3+Na2 SO4<br />
E’ una reazione chimica <strong>di</strong> sostituzione<br />
Una reazione per <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> idrogeno<br />
1. serve idrogenosolfato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o e una <strong>la</strong>mina <strong>di</strong> magnesio<br />
2. mettiamo NaHSO4 +H2O+Mg<br />
3. imme<strong>di</strong>atamente si sono formate bollicine <strong>di</strong> idrogeno<br />
Si è formata una nuova sostanza, l’idrogeno<br />
<strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> idrogeno dura per parecchio tempo<br />
è una reazione <strong>di</strong> combinazione o sintesi, perché si forma una nuova sostanza<br />
21
UNA MAGIA!!!<br />
<strong>materia</strong>le occorrente: una cande<strong>la</strong>, un piattino, un vasetto <strong>di</strong> vetro e acqua in fondo al piattino.<br />
Esperienza: accen<strong>di</strong>amo <strong>la</strong> cande<strong>la</strong> e poi copriamo con il vasetto <strong>di</strong> vetro, dopo poco tempo <strong>la</strong> cande<strong>la</strong><br />
si spegne e quasi imme<strong>di</strong>atamente l’acqua risale nel vasetto.<br />
Secondo noi è semplice trovare una risposta:<br />
“ La cande<strong>la</strong> si è spenta, perché ha consumato tutto l’ossigeno e l’acqua è salita perché ha preso il<br />
posto dell’ossigeno”.<br />
Allora dove è finito l’ossigeno? E’ scomparso?<br />
Non è facile trovare risposte e i ragazzi tentano <strong>di</strong> trovare ipotesi p<strong>la</strong>usibili, ad una compagna viene in<br />
mente che forse nel<strong>la</strong> combustione l’ossigeno si è combinato con <strong>la</strong> stearina e in questa combinazione<br />
si è formata anidride carbonica! E’ proprio così.<br />
In questa combinazione si è formata anidride carbonica che, più pesante dell’aria è scesa in basso e si<br />
è sciolta nell’acqua; inoltre <strong>la</strong> fiamma del<strong>la</strong> cande<strong>la</strong> si è spenta, quin<strong>di</strong> l’aria nel barattolo si è<br />
raffreddata, cioè le sue molecole sono <strong>di</strong>ventate più strette, e perciò hanno occupato meno spazio,<br />
<strong>la</strong>sciandolo all’acqua.<br />
Limatura <strong>di</strong> ferro e una soluzione <strong>di</strong> solfato <strong>di</strong> rame:<br />
Sostanza <strong>di</strong> colore rosso scuro<br />
dopo alcune ore si nota un cambiamento: sul<strong>la</strong> limatura si deposita una sostanza <strong>di</strong> color rossiccio<br />
scuro e <strong>la</strong> soluzione <strong>di</strong>venta verdolina. Cosa sarà successo?<br />
Al<strong>la</strong> <strong>la</strong>vagna si scrive <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> Fe+Cu S O 4<br />
22<br />
Liquido ver<strong>di</strong>no<br />
Limatura <strong>di</strong> ferro
Quasi come un gioco i ragazzi intuiscono che forse il ferro è <strong>di</strong>ventato:<br />
Fe Cu S O4 e <strong>la</strong> cosa rossa è rame, perché il rame è rosso…<br />
Proprio così:<br />
Il ferro ha sostituito il rame e il rame è precipitato sul fondo, ricoprendo <strong>la</strong> limatura <strong>di</strong> ferro. È una<br />
reazione <strong>di</strong> sostituzione.<br />
DAL SEME AL POPCORN <strong>la</strong> chimica in cucina<br />
Fare i popcorn in c<strong>la</strong>sse significa offrire <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> osservare un processo <strong>di</strong> trasformazione e si<br />
ottiene al<strong>la</strong> fine un prodotto conosciuto dai bambini che, in via eccezionale, perché durante le<br />
esperienze non si assaggia mai, possono anche mangiarlo.<br />
Si osservano i semi e se ne descrivono le proprietà:<br />
…è duro, non si spezza con le <strong>di</strong>ta…si riesce a scalfire con <strong>la</strong> punta delle forbici…è giallo, dentro c’è<br />
farina, non ha sapore e neanche odore …<br />
Qualcuno <strong>di</strong>segna :<br />
Dopo aver <strong>di</strong>scusso su cosa c’è dentro, si fanno i popcorn con <strong>la</strong> macchinetta portata da uno <strong>di</strong> loro,<br />
c’è chi propone <strong>di</strong> pesare i semi e allora si cerca <strong>la</strong> bi<strong>la</strong>ncia e si ipotizza che sicuramente i popcorn<br />
peseranno <strong>di</strong> meno, perché dentro “ c’è aria come una spugna”.<br />
23<br />
Si immagina <strong>la</strong> <strong>materia</strong> fatta <strong>di</strong><br />
molecole …” dentro al seme le<br />
molecole sono unite e strette” il<br />
seme è solido
La trasformazione è “scoppiettante” e poiché non abbiamo messo il coperchio, i popcorn saltano fuori<br />
dal<strong>la</strong> macchinetta e intanto l’intenso profumo riempie l’au<strong>la</strong>…” C’è odore <strong>di</strong> cinema “ <strong>di</strong>ce un<br />
ragazzo.<br />
Al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> cottura si osserva che non tutti i semi sono esplosi, qualche seme non si è aperto bene,<br />
alcuni semi sembrano bruciacchiati.<br />
Con questi in<strong>di</strong>zi li invito a raccontare, dal punto <strong>di</strong> vista del seme, come cambiano le sue proprietà,<br />
cosa succede dentro, durante <strong>la</strong> trasformazione. I ragazzi <strong>di</strong>segnano e commentano sul loro quaderno<br />
in<strong>di</strong>vidualmente.<br />
Ricostruiscono <strong>la</strong> sequenza temporale e ripercorrono <strong>la</strong> cronistoria del<strong>la</strong> trasformazione:<br />
24
In tutti i <strong>di</strong>segni si nota <strong>la</strong> trasformazione e l’agitazione interna; tutti <strong>di</strong>segnano il calore che agita le<br />
particelle. In alcuni <strong>di</strong>segni le particelle prima sono unite e compatte poi <strong>di</strong>radate, il seme perde <strong>la</strong><br />
forma originaria e si trasforma in qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso, le particelle sono confuse, <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nate.<br />
L’esperienza dei popcorn invita a immaginare modelli <strong>di</strong> struttura microscopica del<strong>la</strong> <strong>materia</strong> coerenti<br />
con i cambiamenti.<br />
DIVENTARE RUGGINE<br />
Durante le vacanze <strong>di</strong> Natale assegno, come <strong>la</strong>voro da svolgere a casa, una nuova esperienza <strong>di</strong><br />
chimica. Consegno ad ogni ragazzo una paglietta <strong>di</strong> ferro con <strong>la</strong> seguente in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro: “<br />
Appoggia <strong>la</strong> paglietta <strong>di</strong> ferro in un piattino e versale sopra un po’ <strong>di</strong> acqua. Osserva cosa succede<br />
dopo alcune ore e alcuni giorni”. I ragazzi portano <strong>la</strong> paglietta a casa e descrivono le varie fasi<br />
dell’esperienza con <strong>di</strong>segni e testi.<br />
Al<strong>la</strong> ripresa delle lezioni tutti gli alunni portano a scuo<strong>la</strong> il risultato del<strong>la</strong> loro esperienza:<br />
Una alunna ad<strong>di</strong>rittura ha realizzato un cartellone con foto e <strong>di</strong>dascalie:<br />
Tutti i ragazzi sui quaderni hanno descritto e registrato le loro osservazioni.<br />
Ho notato che in questa attività, sebbene svolta a casa, ogni alunno ha applicato modalità <strong>di</strong><br />
osservazione , registrazione e documentazione apprese in c<strong>la</strong>sse, in modo personale, talvolta<br />
originale. Ecco alcuni esempi:<br />
25
In c<strong>la</strong>sse si confrontano le descrizioni, le ipotesi e si procede con un <strong>la</strong>voro collettivo che riassume <strong>la</strong><br />
prima fase <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro.<br />
LE PROPRIETA’ DELLA PAGLIETTA DI FERRO.<br />
• è retico<strong>la</strong>ta, bucherel<strong>la</strong>ta, sfi<strong>la</strong>cciata<br />
• è composta da fili sottilissimi, attorcigliati, aggrovigliati<br />
• è grigia, argentata<br />
• si può deformare, schiacciare,model<strong>la</strong>re<br />
• è spugnosa<br />
• è <strong>di</strong>fficile da rompere con le mani, si possono usare le forbici<br />
• perde i “peli”, ma non <strong>la</strong>scia colore sulle mani<br />
• è ruvida perché gratta e punge, ma è anche morbida, perché si può schiacciare<br />
• ha odore <strong>di</strong> ferro<br />
• è attirata dal<strong>la</strong> ca<strong>la</strong>mita<br />
• può <strong>di</strong>ventare ruggine<br />
27
PROPRIETA’ DELLA PAGLIETTA ARRUGGINITA<br />
• colore mattone<br />
• è friabile, sgreto<strong>la</strong>bile<br />
• si tratta <strong>di</strong> polvere, sporca le <strong>di</strong>ta e <strong>la</strong> carta<br />
• non è model<strong>la</strong>bile, si rompe<br />
• è secca, asciutta<br />
• ha un odore che pizzica il naso, ma poi non si sente<br />
• non è attirabile dal<strong>la</strong> ca<strong>la</strong>mita<br />
• non può ritornare ferro<br />
COME E’ SUCCESSO CHE I FILI DI FERRO SI SONO TRASFORMATI IN<br />
RUGGINE?<br />
A turno i ragazzi ipotizzano:<br />
• Per me è come l’ossidazione del<strong>la</strong> me<strong>la</strong>, cioè si forma una specie <strong>di</strong> pellico<strong>la</strong> sopra il ferro.<br />
• La massa del<strong>la</strong> paglietta è aumentata, ma il volume è <strong>di</strong>minuito, perché ossidandosi ha<br />
ri<strong>la</strong>sciato l’ossido <strong>di</strong> ferro nell’acqua, quin<strong>di</strong> ha anche cambiato il colore dell’acqua.<br />
• Il mio papà vende l’antiruggine che è un antiossidante, serve a non fare arrugginire il ferro.<br />
• Si crea una specie <strong>di</strong> barriera che protegge dall’umi<strong>di</strong>tà e dall’ossigeno.<br />
28
• Io ho fatto due esperimenti, ho <strong>la</strong>sciato un pezzo <strong>di</strong> paglietta completamente sommerso<br />
dall’acqua, non è successo niente. L’altro pezzo <strong>di</strong> paglietta non era completamente sommerso,<br />
quin<strong>di</strong> era a contatto con l’ossigeno dell’aria e si è arrugginito. Per ottenere <strong>la</strong> ruggine ci vuole<br />
<strong>la</strong> combinazione dell’ossigeno e dell’acqua.<br />
A questo punto facciamo una ricerca sul <strong>di</strong>zionario …<br />
RUGGINE- sostanza <strong>di</strong> colore bruno-rossastro che si forma per ossidazione sul<strong>la</strong> superficie del ferro<br />
esposta all’aria e all’umi<strong>di</strong>tà.<br />
OSSIDAZIONE-combinare una sostanza con l’ossigeno, è una reazione chimica.<br />
Anche le formule chimiche possono venirci in aiuto, perché ci <strong>di</strong>cono quanti atomi e quali atomi<br />
formano una sostanza: quale sarà <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> chimica del<strong>la</strong> ruggine?<br />
Come un gioco propongono al<strong>la</strong> <strong>la</strong>vagna : F (ferro) O e sicuramente H2O, ma non sappiamo i<br />
numeri!!!<br />
Fe 2 O3 n H2O<br />
È LA FORMULA CHIMICA DELLA RUGGINE dove n in<strong>di</strong>ca il numero variabile delle molecole <strong>di</strong><br />
acqua<br />
Li invito a pensare ad una storia dove i protagonisti sono gli elementi osservati. La <strong>di</strong>scussione<br />
collettiva porta all’e<strong>la</strong>borazione <strong>di</strong> nuove idee, perché permette <strong>di</strong> mettere in comune i modelli mentali<br />
e si concordano alcuni punti fermi.<br />
Si struttura il testo del<strong>la</strong> storia e si drammatizza .<br />
LA FAMIGLIA FERRO DIVENTA FAMIGLIA RUGGINE<br />
La famiglia Ferro si trovava in casa sua: i Ferro erano molto rigi<strong>di</strong>, molto uniti e si somigliavano tutti<br />
come gemelli. I vicini <strong>di</strong> casa, signori Aria,erano abituati a fare lunghi viaggi e no tornavano per mesi<br />
e mesi, ma solo i cugini Ossigeno rimanevano impiantati davanti al<strong>la</strong> porta <strong>di</strong> casa del<strong>la</strong> famiglia<br />
Ferro: avrebbero voluto fare amicizia, ma i signori Ferro non li volevano fra i pie<strong>di</strong> e <strong>la</strong> porta era<br />
sempre sbarrata.<br />
Un giorno quegli impiccioni del<strong>la</strong> famiglia Acqua bussarono al<strong>la</strong> porta dei Ferro e ficcanasando<br />
ovunque aprirono tutto: frugarono nei cassetti, aprirono le finestre…Approfittando dell’occasione,<br />
furtivamente, ma con coraggio gli Ossigeno entrarono in casa e furono subito simpatici ai Ferro. I<br />
Ferro e gli Ossigeno erano reciprocamente attratti e decisero <strong>di</strong> imparentarsi, così le loro<br />
caratteristiche cambiarono, mesco<strong>la</strong>ndosi: I Ferro <strong>di</strong>ventarono più socievoli, meno rigi<strong>di</strong> e con un<br />
nuovo look un po’ punk, ma meno resistenti, per questo ahimè <strong>la</strong> loro vita non fu tanto lunga.<br />
I nuovi signori Ruggine infatti un giorno fecero una gita con i Vento e non si fecero più rivedere…<strong>di</strong><br />
loro rimase solo un residuo arancione!<br />
E’ il linguaggio delle formule ad offrire un canovaccio concreto per <strong>la</strong> storia fantastica.<br />
Dal testo fantastico al<strong>la</strong> realtà.<br />
Si fa strada l’idea che l’acqua abbia indebolito i legami tra gli atomi <strong>di</strong> ferro, così l’ossigeno dell’aria<br />
è potuto entrare e si è unito strettamente al ferro.<br />
COME POSSONO LEGARSI OSSIGENO E FERRO ?<br />
• Appena l’ossigeno entra in contatto con il ferro viene subito attirato, come <strong>la</strong> forza invisibile<br />
del<strong>la</strong> ca<strong>la</strong>mita.<br />
• <strong>Dentro</strong> l’atomo <strong>di</strong> ferro c’è una sostanza, tipo attack,che “incol<strong>la</strong>” l’ossigeno e forma <strong>la</strong><br />
ruggine, una attrazione chimica.<br />
• Secondo me è come un fulmine, cioè il fulmine è attirato dal ferro.Questo avviene anche con<br />
l’ossigeno. Quin<strong>di</strong> è una forza <strong>di</strong> attrazione come quel<strong>la</strong> dei fulmini.<br />
29
• Il ferro e l’ossigeno, senza l’aiuto dell’acqua, è come due ca<strong>la</strong>mite con lo stesso polo. Invece<br />
con l’acqua una delle due ca<strong>la</strong>mite si gira e quin<strong>di</strong> le ca<strong>la</strong>mite si attraggono.<br />
In attività <strong>di</strong> scienze sperimentali sarebbe stato opportuno dare <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> drammatizzare <strong>la</strong><br />
storia del<strong>la</strong> ruggine ricostruendo molecole con <strong>materia</strong>li vari adatti a raccontare <strong>la</strong> trasformazione;<br />
non <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> un <strong>la</strong>boratorio e pur <strong>la</strong>vorando come se <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse lo fosse, non sempre è<br />
possibile far “fare”, allora, come proposto da alcuni , <strong>la</strong> storia è stata rie<strong>la</strong>borata in forma <strong>di</strong><br />
fumetto. Inventare un fumetto è come allestire un palcoscenico che consente ad ognuno <strong>di</strong> entrare<br />
meglio nel<strong>la</strong> situazione narrativa e dare significato al<strong>la</strong> trasformazione.<br />
Ecco alcuni esempi :<br />
30
Come spesso facciamo, riflettiamo più in generale su quanto stiamo facendo: completare insieme un<br />
cloze porta a <strong>di</strong>scutere, esprimersi, ricercare il significato dei termini, evolvere il proprio linguaggio,<br />
che, da approssimativo ,<strong>di</strong>venta via via più preciso:<br />
Si capisce che tutto , ma proprio tutto è fatto <strong>di</strong> atomi…ogni alunno scrive il nome <strong>di</strong> alcuni atomi (<br />
idrogeno, ossigeno, carbonio, azoto, ferro, so<strong>di</strong>o, cloro, uranio ecc. ecc)<br />
Ci soffermiamo a ragionare su una frase che potrebbe far parte del linguaggio comune: …atomi <strong>di</strong><br />
legno, <strong>la</strong> confrontiamo con …atomi del legno; si tratta semplicemente <strong>di</strong> artico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> preposizione<br />
“<strong>di</strong>” in “del”, ma il significato è tutt’altro:<br />
“ …c’è una grossa <strong>di</strong>fferenza, perché le molecole sono il risultato <strong>di</strong> combinazioni <strong>di</strong> atomi<br />
provocate da cause naturali o per opera dell’uomo( si riferiscono alle reazioni chimiche fatte in<br />
c<strong>la</strong>sse). Le molecole a loro volta si uniscono e formano <strong>la</strong> <strong>materia</strong>.”<br />
Cerchiamo sul <strong>di</strong>zionario il termine “combinazione” e, dal punto <strong>di</strong> vista scientifico lo sostituiamo con<br />
“aggregazione”.<br />
Formalizziamo e sintetizziamo le nostre osservazioni e appren<strong>di</strong>menti in uno schema al quale, rispetto<br />
a prima , aggiungiamo <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> ossidazione.<br />
32
UNA CANDELA CHE BRUCIA<br />
I ragazzi hanno esperienza <strong>di</strong> candele accese. Cosa succede quando una cande<strong>la</strong> è accesa?<br />
Propongo una riflessione su quanto detto da Faraday a proposito delle caratteristiche e i “fenomeni”<br />
del<strong>la</strong> cande<strong>la</strong>: “ Non c’è legge che governi l’universo che non entri in gioco nel fenomeno <strong>di</strong> una<br />
cande<strong>la</strong> in combustione…” Cosa intendeva <strong>di</strong>re? Proviamo ad accendere una cande<strong>la</strong> e ripensiamo<br />
alle esperienze compiute.<br />
Partenza : è una sostanza solida, <strong>di</strong>venta liquida ed evapora…<br />
Lo stoppino “risucchia” <strong>la</strong> cera liquida : questo avviene per capil<strong>la</strong>rità.( fenomeno osservato bene<br />
durante <strong>la</strong> fabbricazione <strong>di</strong> candele colorate).<br />
33<br />
La cera dentro il cucchiaio prima<br />
fonde, poi frigge e fuma. I vapori si<br />
incen<strong>di</strong>ano e <strong>la</strong> cera si consuma .<br />
Se confrontiamo una cande<strong>la</strong> da compleanno e una da lumino, mentre <strong>la</strong> prima si consuma, <strong>la</strong><br />
seconda percettivamente non sembra consumata.<br />
Osservando altri lumini usati per gli esperimenti, notano che in alcuni casi <strong>la</strong> formina è quasi vuota e<br />
in alcuni è visibile un “ buco”: “se avessimo una bi<strong>la</strong>ncia adatta si potrebbero pesare, allora sì che si<br />
vede che <strong>la</strong> cera si consuma..”
Proviamo a raccogliere con un contenitore <strong>di</strong> vetro il fumo <strong>di</strong> una cande<strong>la</strong> accesa<br />
Il contenitore si appanna e toccando con il <strong>di</strong>to si sente bagnato…<br />
si forma nero fumo, come <strong>la</strong> pasta quando è carbonizzata, è una sostanza come carbone, sporca le<br />
mani, puzza …<br />
Dove va <strong>la</strong> cera?<br />
L’attività svolta con le formule favorisce ipotesi re<strong>la</strong>tive a “<strong>di</strong> cosa è fatta <strong>la</strong> cera”. Proprio a<br />
partire da ciò che osservano nel<strong>la</strong> raccolta del fumo del<strong>la</strong> cande<strong>la</strong>, i ragazzi propongono :<br />
“ ..<strong>di</strong> sicuro c’è H2O, poi c’è anche CO2, . <strong>la</strong> cera <strong>di</strong>venta carbone ,<br />
allora C.”<br />
Sono sod<strong>di</strong>sfatti <strong>di</strong> riuscire ad immaginare, ma il problema che si<br />
pongono è “…come or<strong>di</strong>niamo gli atomi e quanti sono?”<br />
Cerchiamo allora <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> del<strong>la</strong> stearina, le nostre candele sono <strong>di</strong><br />
cera sintetica. (C17H35COOO)3 C3H5<br />
La formu<strong>la</strong> chimica, pur nel<strong>la</strong> sua complessità, aiuta a dare<br />
informazioni sul<strong>la</strong> trasformazione.<br />
“ Si trasforma in nuove sostanze, perché gli atomi del<strong>la</strong> stearina si<br />
aggregano in modo <strong>di</strong>verso.”<br />
Ora rive<strong>di</strong>amo <strong>la</strong> frase <strong>di</strong> Faraday e spieghiamo<strong>la</strong> con parole nostre: “<br />
Bruciando <strong>la</strong> cande<strong>la</strong> parto da una sostanza solida che si trasforma in liquido, poi in gas. La stearina<br />
liquefatta ricade verso il basso per <strong>la</strong> forza <strong>di</strong> gravità. Lo stoppino si solleva per effetto del<strong>la</strong><br />
capil<strong>la</strong>rità. Si genera energia sotto forma <strong>di</strong> luce e calore. Nello stesso tempo avvengono reazioni<br />
chimiche che ci permettono <strong>di</strong> capire <strong>di</strong> cosa è fatta una sostanza”.<br />
SCHEMA DELLA STORIA<br />
34
COSTRUIRE FANTAMOLECOLE<br />
Per dare senso alle formule e immaginare modelli che riguar<strong>di</strong>no sia <strong>la</strong> forma tri<strong>di</strong>mensionale e<br />
l’organizzazione spaziale delle molecole, sia gli spostamenti <strong>di</strong> atomi e i cambiamenti <strong>di</strong> struttura che<br />
avvengono nelle trasformazioni chimiche, propongo un gioco: costruire fantamolecole e scrivere<br />
fantaformule, utilizzando oggetti …<br />
Metto a <strong>di</strong>sposizione <strong>materia</strong>li vari:<br />
35<br />
La formu<strong>la</strong> e le<br />
conoscenze<br />
aiutano ad<br />
immaginare<br />
che il carbonio,<br />
l’idrogeno e<br />
l’ossigeno<br />
delle molecole<br />
originarie,<br />
combinate con<br />
l’ossigeno<br />
dell’aria<br />
formano<br />
l’anidride<br />
carbonica,<br />
l’acqua e altre<br />
sostanze allo<br />
stato gassoso.
Per rendere più significativo il <strong>la</strong>voro, stabilisco delle regole che vinco<strong>la</strong>no le costruzioni.<br />
“Materiali a <strong>di</strong>sposizione: cotton fioc, spugnette, <strong>di</strong>schetti <strong>di</strong> cotone,strisce <strong>di</strong> p<strong>la</strong>stica, <strong>di</strong>schetti <strong>di</strong><br />
cartone, “fiori” <strong>di</strong> polistirolo.Per tenere insieme gli elementi useremo col<strong>la</strong>, pinzatrice…<br />
Le strisce devono formare anelli, i cotton fioc si devono unire solo dalle estremità, non possono stare<br />
insieme <strong>di</strong>schetti <strong>di</strong> cartone e spugnette.<br />
Formare 2 gruppi; ogni gruppone si sud<strong>di</strong>vide in tre sottogruppi. Ogni gruppone sceglie i <strong>materia</strong>li (<br />
gli stessi elementi e nel<strong>la</strong> stessa quantità) e le seguenti consegne valgono per tutti i sottogruppi:<br />
primo sottogruppo- costruire una struttura utilizzando tutti gli elementi;<br />
secondo sottogruppo- costruire due strutture uguali e, con gli elementi rimasti altre strutture più<br />
piccole senza che nessun elemento rimanga sciolto;<br />
terzo sottogruppo- costruire tre strutture uguali e, con gli elementi rimasti, altre strutture più piccole<br />
senza che nessun elemento rimanga sciolto.”<br />
Le fasi <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro sono:<br />
• Progettazione<br />
• Ripartizione dei <strong>materia</strong>li<br />
• Realizzazione<br />
• Rappresentazione grafica<br />
• Descrizione scritta<br />
costruire 2 strutture uguali….<br />
36<br />
costruire 3 strutture uguali….
costruire un’unica struttura, utilizzando tutti<br />
gli elementi…<br />
2 strutture<br />
37<br />
struttura unica…<br />
3 strutture<br />
Per tenere insieme gli elementi delle strutture si utilizza col<strong>la</strong> a caldo, attaccatutto, cucitrice…<br />
I <strong>di</strong>segni che rappresentano le fantamolecole presentano le caratteristiche delle formule <strong>di</strong> struttura e<br />
in<strong>di</strong>cano <strong>la</strong> <strong>di</strong>sposizione spaziale dei vari componenti e i loro legami. Nel <strong>di</strong>segno <strong>la</strong> tri<strong>di</strong>mensionalità
è ovviamente appiattita e solo il punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> ognuno mette in rilievo gli elementi e <strong>la</strong> loro<br />
organizzazione spaziale.<br />
Le strutture vengono appese in c<strong>la</strong>sse, mettendo vicino quelle fatte con gli stessi elementi:<br />
I ragazzi colgono nelle strutture appese somiglianze con le molecole rappresentate sui libri…<br />
Anche descrivere per scritto non è semplice:<br />
“Noi siamo partiti da un <strong>di</strong>schetto <strong>di</strong> cartone, ai due <strong>la</strong>ti abbiamo fissato con lo scotch due strisce <strong>di</strong><br />
p<strong>la</strong>stica gial<strong>la</strong> e sia che all’estremo <strong>di</strong> destra e quello <strong>di</strong> sinistra abbiamo aggiunto un <strong>di</strong>schetto <strong>di</strong><br />
cartone. Ai fantatomi che abbiamo fissato per ultimi, abbiamo attaccato con lo scotch una striscia <strong>di</strong><br />
p<strong>la</strong>stica gial<strong>la</strong> e a destra dell’ultima e a sinistra del<strong>la</strong> prima, formando un angolo <strong>di</strong> 90 gra<strong>di</strong>. Alle<br />
ultime quattro strisce abbiamo attaccato sopra, su ognuno, i fiori <strong>di</strong> polistirolo. La nostra <strong>di</strong>fficoltà era<br />
<strong>di</strong> tenere i pezzi insieme e <strong>di</strong> fissare il polistirolo con <strong>la</strong> pinzatrice.<br />
La nostra fantamoleco<strong>la</strong> assomiglia al<strong>la</strong> paglietta <strong>di</strong> ferro nel<strong>la</strong> fase <strong>di</strong> trasformazione in ruggine,<br />
quando l’ossigeno entra in contatto.<br />
La fantaformu<strong>la</strong> è Pg 6 Fp4 Cr 3…………….<br />
Pg sta per p<strong>la</strong>stica gial<strong>la</strong> Fp sta per fiori <strong>di</strong> polistirolo Cr è il cartone “<br />
“Abbiamo iniziato a pensare <strong>la</strong> struttura moleco<strong>la</strong>re. Successivamente abbiamo cominciato a fissare<br />
con <strong>la</strong> pisto<strong>la</strong> a caldo i fantatomi, cioè do<strong>di</strong>ci spugnette , 11 <strong>di</strong>scetti <strong>di</strong> cotone e 27 cotton fioc.<br />
Abbiamo formato una specie <strong>di</strong> casa, partendo dal<strong>la</strong> base e alzandoci. Il nostro unico problema è stato<br />
che <strong>la</strong> nostra fantamoleco<strong>la</strong> era instabile. Ci fa pensare ad una moleco<strong>la</strong> solida come quel<strong>la</strong> del burro.<br />
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Se aumenta il calore <strong>di</strong>venta liquida, quin<strong>di</strong> è una trasformazione fisica, se aumenta ancora il calore,<br />
gli atomi si aggregano in modo totalmente <strong>di</strong>verso e <strong>la</strong> trasformazione è chimica.”<br />
“Io e il mio gruppo abbiamo cominciato da una base <strong>di</strong> cartone: con <strong>la</strong> col<strong>la</strong> a caldo abbiamo fissato<br />
sopra due cartoncini uniti a V. Abbiamo continuato pinzando dei cilindri <strong>di</strong> p<strong>la</strong>stica gial<strong>la</strong> ai cartoncini<br />
così da andare verso l’alto e poi abbiamo proseguito verso destra e sinistra arrotondando <strong>la</strong> moleco<strong>la</strong>.<br />
Con i fiori <strong>di</strong> polistirolo abbiamo decorato i <strong>di</strong>schetti <strong>di</strong> cartone, unendoli con col<strong>la</strong>, però il polistirolo<br />
si fondeva, allora li abbiamo pinzati. In base al <strong>materia</strong>le, siamo riusciti, con le iniziali dei nomi dei<br />
vari fantatomi a scrivere <strong>la</strong> formu<strong>la</strong>: Pg 20 Fp 15 Cr 11. Per ottenere il risultato finale abbiamo<br />
faticato, perché i cilindri <strong>di</strong> p<strong>la</strong>stica si deformavano e non ci permettevano <strong>di</strong> tenere in pie<strong>di</strong> <strong>la</strong><br />
struttura. La fantamoleco<strong>la</strong> ci fa pensare al<strong>la</strong> cande<strong>la</strong> in combustione, perché da solida con il calore, i<br />
legami si <strong>di</strong>struggono e gli atomi si aggregano in modo <strong>di</strong>verso formando altre molecole <strong>di</strong> altre<br />
sostanze.”<br />
“Dopo aver preso il <strong>materia</strong>le necessario abbiamo assemb<strong>la</strong>to i pezzi senza l’uso <strong>di</strong> col<strong>la</strong> per vedere<br />
come potevamo fare. Poi abbiamo iniziato ad assemb<strong>la</strong>re 5 <strong>di</strong>schetti <strong>di</strong> cotone con l’attack, poi<br />
abbiamo attaccato ai <strong>di</strong>schetti 10 cotton-fioc, a ogni cotton-fioc abbiamo messo una spugna. Abbiamo<br />
ottenuto 2 fantamolecole uguali e con i pezzi rimasti ne abbiamo fatte altre due più piccole; non ci<br />
sono state partico<strong>la</strong>ri <strong>di</strong>fficoltà, solo nel mettere <strong>la</strong> col<strong>la</strong> e i pezzi nel posto giusto. Le nostre<br />
fantamolecole sono solide. Dopo abbiamo scritto le formule: Sp5 Cf 10 Ce 5 per le “stelle”, mentre<br />
per quel<strong>la</strong> con 5 cotton fioc e 1 spugna Sp1 Cf 5, per l’altra picco<strong>la</strong> invece Sp1Cf3 Ce 1.<br />
Può assomigliare al fumo <strong>di</strong> una cande<strong>la</strong>, cioè quando ri<strong>la</strong>scia gli atomi delle sostanze che poi si<br />
combinano in modo <strong>di</strong>verso.”<br />
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“Prima <strong>di</strong> tutto abbiamo <strong>di</strong>viso il <strong>materia</strong>le in due parti uguali. Per costruire il modello <strong>di</strong> moleco<strong>la</strong><br />
siamo partiti dal<strong>la</strong> base <strong>di</strong> cartone. Intorno al<strong>la</strong> base abbiamo attaccato con lo scocht, 4 pezzi <strong>di</strong><br />
polistirolo, ad essi abbiamo aggiunto 4 pezzi <strong>di</strong> p<strong>la</strong>stica gial<strong>la</strong> arrotondata. Sul<strong>la</strong> base abbiamo<br />
attaccato un pezzo <strong>di</strong> p<strong>la</strong>stica in orizzontale. Sopra ad esso abbiamo messo un altro pezzo <strong>di</strong> cartone in<br />
verticale e poi ai fianchi altri 2 pezzi <strong>di</strong> p<strong>la</strong>stica. Dopo abbiamo aggiunto altri 2 pezzi <strong>di</strong> cartone e<br />
ancora 2 pezzi <strong>di</strong> p<strong>la</strong>stica. Sopra a tutto abbiamo messo tre pezzi <strong>di</strong> polistirolo. Con i pezi rimasti<br />
abbiamo costruito una fantamoleco<strong>la</strong> a forma <strong>di</strong> casetta. La formu<strong>la</strong> delle due fantamolecole gran<strong>di</strong> è<br />
Pg9 Fp7Cr4, quel<strong>la</strong> più picco<strong>la</strong> ha questa formu<strong>la</strong>:Pg2Fp1Cr3. Le fantamolecole ci fanno pensare ai<br />
popcorn, perché <strong>la</strong> fantamoleco<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> ci sembra il seme, mentre le altre quando il seme esplode,<br />
cioè quando è in fase <strong>di</strong> trasformazione!”<br />
.<br />
“ Abbiamo <strong>di</strong>viso il <strong>materia</strong>le in 3 parti uguali. Il <strong>materia</strong>le per ogni struttura è:4 spugnette, 3 cotone,<br />
9 cottonfioc. Abbiamo fatto 3 strutture uguali e una più picco<strong>la</strong>. Ognuno aveva in mente un progetto e<br />
facendo molta fatica siamo arrivati a una conclusione. Per tenere insieme questi elementi abbiamo<br />
usato l’attac e <strong>la</strong> pisto<strong>la</strong> per <strong>la</strong> col<strong>la</strong> a caldo. La forma delle nostre fantamolecole somiglia ad una casa<br />
non alzata. Le nostre fantaformule sono: (Sp4Cf9Ce3)3 e Cf2Ce2.<br />
Sp sarebbe per spugnette, Ce per <strong>di</strong>schetti <strong>di</strong> cotone, Cf per cottonfioc. Per noi le nostre fantamolecole<br />
ci fanno pensare al<strong>la</strong> moleco<strong>la</strong> del ferro che poi pian piano si <strong>di</strong>sgrega e si combina in modo <strong>di</strong>verso.”<br />
Le descrizioni vengono lette e commentate, al termine si mettono insieme tutte le osservazioni.<br />
“ Le strutture appese somigliano ai modelli <strong>di</strong> molecole che abbiamo visto sui libri…rappresentano<br />
fantamolecole; i <strong>materia</strong>li messi insieme sono fantatomi che le compongono e i legami sono le colle,<br />
le pinzate. Abbiamo capito che non tutto si lega con tutto e devono esserci sempre tutti gli elementi,<br />
sia quando da una grande moleco<strong>la</strong> se ne formano <strong>di</strong> più piccole, sia quando queste si uniscono per<br />
formare un nuovo composto. Questo <strong>la</strong>voro ci fa capire bene che in una trasformazione le molecole<br />
<strong>di</strong>ventano altre molecole: gli elementi vengono ricombinati in composti con caratteristiche <strong>di</strong>verse.<br />
Nel nostro gioco abbiamo usato “ colle”per tenere insieme tutto, nel<strong>la</strong> realtà “chimica” non c’è col<strong>la</strong>,<br />
altrimenti sarebbe segnata nel<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>, o meglio non c’è una col<strong>la</strong> “<strong>materia</strong>le”, ma legami potenti e<br />
invisibili”<br />
I modelli permettono una efficace rappresentazione mentale <strong>di</strong> come potrebbero essere “attaccati”<br />
atomi <strong>di</strong>versi e aprono strade per <strong>la</strong> comprensione <strong>di</strong> concetti più precisi e specifici.<br />
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Con le rappresentazioni delle tante esperienze ( più o meno formalizzate), si conclude il percorso. Il<br />
linguaggio chimico si aggiunge a quelli già padroneggiati dai ragazzi e descrive con maggior<br />
precisione le esperienze <strong>di</strong> trasformazioni effettuate e raccontate in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi. Su queste<br />
conoscenze <strong>di</strong> base si potranno costruire storie <strong>di</strong> trasformazioni più complesse.<br />
COME CONTROLLARE QUANTO REALMENTE APPRESO DAGLI ALUNNI ?<br />
I ragazzi raccontano, descrivono, pongono domande…<strong>la</strong> registrazione puntuale delle loro<br />
osservazioni, dei loro interventi mi permette <strong>di</strong> “rego<strong>la</strong>re” il livello delle attività proposte e <strong>di</strong><br />
soffermarsi sui passaggi che, nonostante l’esperienza, non risultano così chiari; soprattutto quando, da<br />
una fase descrittiva, si passa al<strong>la</strong> ricerca delle connessioni causa-effetto, generalizzazioni…<br />
Come conclusione <strong>di</strong> questo “viaggio dentro <strong>la</strong> <strong>materia</strong>” intendo proporre ai ragazzi <strong>la</strong> lettura <strong>di</strong> un<br />
testo scientifico, tratto da Encarta kids, riguardante le trasformazioni. In partico<strong>la</strong>re porrò attenzione<br />
al<strong>la</strong> loro capacità <strong>di</strong> “traduzione”del linguaggio scientifico formale in reale comprensione, tramite<br />
collegamenti alle esperienze pregresse.<br />
Le insegnanti del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse 5b<br />
Luigina Actis Oreglia<br />
Cristiana Praolini<br />
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