Primi passi della radiologia militare
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Nel febbraio 1896, all’Ospedale St. Perre di Bruxelles per realizzare<br />
una prima radiografia <strong>della</strong> mano fu richiesta una esposizione di<br />
quaranta minuti, con il tubo radiologico posto a venti centimetri di<br />
distanza (Van Tiggelen R., JBR-BTR, 78: 280-302; 1995).<br />
Nel maggio 1896 Giuseppe Alvaro aveva adottato tempi di esposizione<br />
di 20 - 30 minuti, o più, a seconda dello spessore <strong>della</strong> parte da<br />
radiografare, ponendo il tubo RX alla distanza di 20 - 30 centimetri<br />
(Mould R.F., “A Century of X-Rays and Radioactivity in Medicine,<br />
Institute of Physics Publishing, 1993).<br />
Prima <strong>della</strong> fine del 1896, tuttavia, col perfezionarsi delle<br />
apparecchiature e del materiale sensibile, i tempi si erano ridotti ad<br />
alcuni secondi per la radiografia di una mano, ma rimanevano ancora<br />
dell’ordine dei minuti per una proiezione del tronco (Eisemberg R. L.,<br />
“Radiology. An Illustrated History”, Mosby-Year Book, 1992).