il tempo libero - Viguzzolo – Un Paese Per Tutti
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Cultura di Cinzia Rescia<br />
<strong>Un</strong> patrimonio culturale da salvare:<br />
u dialet ad Vicsö<br />
Ormai da diversi anni, alcuni appassionati della parlata locale stanno portando avanti nelle pagine di questo annuale<br />
un proposito a volte più evidente alle volte meno: la raccolta e catalogazione di parole, modi di dire, proverbi, conte,<br />
canti e racconti della tradizione orale in dialetto viguzzolese. La domanda è “<strong>Per</strong>ché?”<br />
Credo fermamente che ogni dialetto sia lo strumento perfetto<br />
per la gente che lo parla di descrivere la propria realtà,<br />
la propria cultura, <strong>il</strong> proprio ambiente. Non esistono<br />
lingue o dialetti migliori di altre e non esistono lingue<br />
superiori proprio perché ogni idioma serve a chi lo parla<br />
per esprimere ciò che è e da dove viene, ovvero la propria<br />
storia.<br />
Il dialetto è tipico di una zona, è un elemento essenziale<br />
per definire la natura di un paese. Non dobbiamo dimenticare<br />
che alla nascita dello Stato (non-nazione) italiano, la<br />
lingua italiana era parlata dal 3% circa della popolazione<br />
della penisola; questo non perché vi fosse ignoranza diffusa,<br />
ma semplicemente perché si parlava ladino, m<strong>il</strong>anese,<br />
veneto, francese, piemontese, viguzzolese, ma non<br />
l‟italiano.<br />
Il progressivo abbandono del dialetto è iniziato nel secondo<br />
dopoguerra, nel nome di una supposta crescita culturale,<br />
quasi che le parlate storiche fossero qualcosa da cancellare.<br />
Escluso dall‟ambito scolastico, anche <strong>il</strong> dialetto<br />
viguzzolese è oggi in condizioni quantomeno precarie,<br />
tanto che, nel giro di un paio di generazioni, potrebbe<br />
scomparire del tutto. Il passaggio è peraltro logico: c‟è<br />
ancora una generazione che lo capisce e lo parla, la generazione<br />
successiva si limiterà a comprenderlo ma non ad<br />
ut<strong>il</strong>izzarlo e l‟ultimo stadio (che ci auguriamo non arrivi)<br />
potrebbe corrispondere alla morte <strong>–</strong> l‟ennesima <strong>–</strong> di una<br />
parlata m<strong>il</strong>lenaria.<br />
È indubbio che soprattutto in una situazione di tale emergenza<br />
non si possa indugiare oltre, ma occorrono interventi<br />
mirati, e soprattutto diversificati.<br />
Sicuramente <strong>il</strong> primo passo è rendersi conto che <strong>il</strong> nostro<br />
dialetto è un prezioso bene culturale. In un‟epoca in cui<br />
giustamente è riconosciuto <strong>il</strong> valore dei beni monumentali<br />
e ambientali, e si cerca di tutelarli nel modo più incisivo<br />
possib<strong>il</strong>e, è necessario che lo stesso avvenga per le<br />
parlate dialettali. Se <strong>Viguzzolo</strong> perdesse <strong>il</strong> suo dialetto,<br />
un pezzo della sua storia, della sua cultura m<strong>il</strong>lenaria<br />
andrebbe perduto. Scomparirebbe quell‟insieme di sensazioni,<br />
sonorità, emozioni che solo <strong>il</strong> dialetto ci sa dare<br />
perché è parte delle nostre radici.<br />
Proprio per questo motivo, è necessario far crollare <strong>il</strong><br />
pregiudizio che classifica <strong>il</strong> dialetto come una “lingua di<br />
serie B” rispetto all‟italiano. Il dialetto, da un punto di<br />
vista glottologico, è un idioma a sé stante, di pari dignità<br />
all‟italiano (cioè al toscano), che si è evoluta parallelamente<br />
a questo. Il dialetto è, a tutti gli effetti, in grado di<br />
esprimere ogni tipo di emozione e di sentimento.<br />
Occorrerebbe dunque, proprio in quanto consapevoli di<br />
74 Qui <strong>Viguzzolo</strong> 2010<br />
ciò, procedere alla tutela incisiva di quanto è esistente.<br />
<strong>Un</strong> lavoro a ritroso verso <strong>il</strong> passato, ma con lo sguardo<br />
proiettato avanti, verso le generazioni future. Si tratta,<br />
cioè, di trasformare <strong>il</strong> dialetto in un patrimonio da tramandare<br />
e da far apprezzare in tutta la sua ricchezza e<br />
valenza culturale alle giovani generazioni.<br />
Come si può dunque procedere concretamente in questa<br />
direzione?<br />
- Innanzitutto, parlare in dialetto senza vergogna, senza<br />
timore di sembrare “poco colti”: parlando in viguzzolese<br />
si parla una lingua con tutti i crismi. E soprattutto parlarlo<br />
con i giovani e lasciare che anche loro provino a parlarlo,<br />
senza deriderli nel caso in cui dicano “di strafusari”: correggerli<br />
sì, ma incoraggiandoli a parlare in dialetto.<br />
- Registrare su un supporto audio o video <strong>il</strong> dialetto, specialmente<br />
quello parlato dai vecchi che ancora hanno una<br />
pronuncia senza troppe contaminazioni.<br />
All‟interno dell‟Associazione Culturale Viguzzolese si è<br />
creato un gruppo di lavoro i cui membri, pur non avendo<br />
competenze specialistiche in dialettologia, ma da semplici<br />
amatori della parlata locale, vogliono creare un archivio<br />
multimediale del dialetto viguzzolese.<br />
In particolare, <strong>il</strong> lavoro prevede:<br />
raccolta di registrazioni audio Mp3 e video della dizione<br />
dialettale, di espressioni tipiche, modi di dire,<br />
proverbi, canti, conte, ecc.; questo, al fine di conservare<br />
memoria della reale pronuncia della nostra parlata,<br />
che nessuna trascrizione fonetica, per quanto accurata,<br />
può adeguatamente restituire a chi conosca poco<br />
o niente <strong>il</strong> dialetto;<br />
catalogazione per argomenti dei f<strong>il</strong>e ricevuti;<br />
pubblicazione sul sito dell‟ACV del materiale raccolto<br />
in forma ipertestuale, multimediale e interattiva.<br />
L‟invito a collaborare, dunque, è chiaro: salviamo tutti<br />
insieme… „u noster dialet!‟ ed è rivolto a tutti coloro che<br />
sono sensib<strong>il</strong>i a questo tema.<br />
Ci auguriamo di cuore che questo progetto possa realizzarsi<br />
e con l‟aiuto di tutti i viguzzolesi potremo impegnarci<br />
a salvaguardare e tramandare „u dialet ad Vicsö‟!!!<br />
Chiunque abbia a cuore <strong>il</strong> dialetto può registrare su un<br />
supporto audio o video brani della nostra parlata e consegnarne<br />
una copia a: Mauro Sartor, Sergio Ponta o a Alberto<br />
Contardi, altrimenti può inviare una ma<strong>il</strong> a questo<br />
indirizzo di posta elettronica: dialetto@viguzzolocultura.it<br />
con allegato <strong>il</strong> f<strong>il</strong>e da archiviare.