Scarica la versione PDF a "pagina singola" - Chitarra Acustica
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iteniamo (plurale ‘plurale’, non<br />
‘maiestatis’) utile e doveroso completare<br />
i servizi sul<strong>la</strong> XIII edizione<br />
dell’Acoustic Guitar Meeting di<br />
Sarzana presentando John Gorka<br />
sia in modo un po’ ‘didascalico’,<br />
sia successivamente in modo meno<br />
scontato in quanto, d’accordo<br />
con lo stesso artista e con il nostro<br />
‘capitano’ Andrea Carpi, percorrere<br />
un binario diverso, raccontare<br />
una storia, una storia di amicizia,<br />
intimità, sensibilità e… treni (sicuramente<br />
uno di troppo), può fornire<br />
una chiave di lettura diversa,<br />
nuova, anche se saldamente legata<br />
al<strong>la</strong> grande tradizione del nostro<br />
strumento. Del resto, sapete<br />
benissimo come il cuore pulsante<br />
di Sarzana non sia soltanto <strong>la</strong> chitarra,<br />
ma <strong>la</strong> gente che si incontra<br />
e che <strong>la</strong> vive.<br />
Perché John Gorka<br />
Potrei iniziare semplicemente<br />
dicendo “perché è John Gorka”:<br />
perché personalmente lo ritengo<br />
uno dei pochissimi in grado di<br />
proseguire <strong>la</strong> grande tradizione<br />
del<strong>la</strong> canzone d’autore a un livello<br />
paragonabile a quello dei grandi<br />
c<strong>la</strong>ssici, perché è cantautore per<br />
cantautori, mai sopra le righe, mai<br />
scontato, perché è cantastorie e<br />
chitarrista dotato di tecnica poco<br />
più che elementare ma estremamente<br />
efficace, in grado di colpire<br />
proprio per <strong>la</strong> leggerezza con cui<br />
accompagna una voce splendida e<br />
perché, aspetto di importanza fondamentale,<br />
al recente Meeting di<br />
Sarzana ha colpito profondamente<br />
tutti i presenti, nessuno escluso.<br />
Per questo ritengo, ma non sono<br />
il solo, che l’apertura del Meeting<br />
al<strong>la</strong> canzone d’autore sia un<br />
aspetto fondamentale da considerare<br />
per il movimento del<strong>la</strong> chitarra<br />
acustica tutta.<br />
Cosa segna<strong>la</strong>re<br />
Sarò sincero, non troverete<br />
un’incisione che è una che non<br />
valga i soldi che costa, a testimoniare<br />
una serie di pubblicazioni di<br />
livello qualitativo sempre molto alto.<br />
Anche nel caso in cui il nostro<br />
ha registrato con una band, questa<br />
mai è sopra le righe, sempre al<br />
servizio dell’artista e del<strong>la</strong> canzone.<br />
Non parliamo poi del<strong>la</strong> qualità delle<br />
registrazioni: se osservate le etichette<br />
per cui John ha pubblicato<br />
e pubblica tuttora, riconoscerete<br />
due etichette che hanno fatto del<strong>la</strong><br />
qualità un vero e proprio manifesto.<br />
Irrinunciabili sono tutti i dischi<br />
registrati per <strong>la</strong> Red House, a cui<br />
deve essere aggiunto il Land of<br />
the Bottom Line che ne diffuse il<br />
talento purissimo. Qualcuno un<br />
po’ di maniera (After Yesterday e<br />
Old Future’s Gone) in cui si tentò<br />
<strong>la</strong> via del<strong>la</strong> ‘Americana’ o del ‘New<br />
Country’, via che fu causa di fraintendimento<br />
dell’artista, che si vide<br />
etichettato un po’ in tutti i modi,<br />
specie in seguito agli anni trascorsi<br />
a Nashville e alle col<strong>la</strong>borazioni con<br />
Nancy Griffith. Sappiate che John<br />
Gorka nel 1996 decise di <strong>la</strong>sciare <strong>la</strong><br />
Windham Hill, complice <strong>la</strong> tendenza<br />
dell’etichetta ad essere, per gli<br />
intenti dell’autore, un filino troppo<br />
‘commerciale’. Inoltre, le radici in<br />
New Jersey (a poche uscite dopo<br />
sul<strong>la</strong> NJ Turnpike vive quell’altro<br />
italo-ir<strong>la</strong>ndese, quello che scrisse<br />
di ‘fabbriche e oscurità’… ) e le<br />
tematiche delle canzoni fecero sì<br />
che John Gorka fosse etichettato<br />
persino come il nuovo Springsteen:<br />
beh, nul<strong>la</strong> di più sbagliato; qui<br />
siamo al<strong>la</strong> presenza di una carriera<br />
e di una forma di canzone che,<br />
pur rispettando i canoni tradizionali<br />
del<strong>la</strong> canzone d’autore americana,<br />
è del tutto originale.<br />
Ma… sì, c’è un ma: John Gorka<br />
è artista da palco, per <strong>la</strong> gente,<br />
pare trovarsi maggiormente a<br />
proprio agio di fronte o in mezzo a<br />
delle persone che sono pronte ad<br />
ascoltare le sue storie (ci arriveremo).<br />
John Gorka potrebbe porsi<br />
nelle migliori condizioni di fronte<br />
al<strong>la</strong> bolgia impazzita di uno stadio<br />
così come a poche persone presenti<br />
in una stanza, e l’effetto sarebbe<br />
esattamente lo stesso, identico:<br />
toccare ciascuno dei presenti<br />
in un modo profondo ed efficace,<br />
ottenendone l’immediato silenzio<br />
teso ad ascoltare l’unica cosa che<br />
27<br />
chitarra acustica 1 duemi<strong>la</strong>undici<br />
John Gorka<br />
a Sarzana<br />
ar<br />
conta, le canzoni, cantate da una<br />
delle voci sicuramente più belle del<br />
panorama musicale attuale.<br />
A costo di fare a cazzotti con chi<br />
vi precede nel<strong>la</strong> fi<strong>la</strong> per accaparrarsi<br />
l’ultima copia disponibile, dovete<br />
avere il dvd The Gypsy Life, a<br />
qualunque costo… ne vale <strong>la</strong> pena,<br />
tanto il male fisico poi passa. Come<br />
definirlo? Concerto privato, ‘concept<br />
concert’… non lo so, so solo<br />
che una volta inserito il prezioso<br />
dischetto nel lettore, <strong>la</strong> prima cosa<br />
che sorprende è l’atmosfera intima<br />
del contesto: un tappeto, qualche<br />
pianta, qualche microfono, una<br />
chitarra, un mandolino, un pianoforte<br />
e un basso elettrico (suonato<br />
da Michael Manring). E poi? Poi…<br />
<strong>la</strong> chitarra acustica che suona come<br />
una… chitarra di legno, il basso<br />
caldo e naturale che suona come<br />
un basso e <strong>la</strong> voce sorprendente<br />
per <strong>la</strong> presenza e <strong>la</strong> pulizia, tale da<br />
rendere il gruppetto presente lì dietro<br />
a voi. Tecnicamente par<strong>la</strong>ndo<br />
il dvd è una meraviglia: non ci sono<br />
riverberi e<strong>la</strong>stici, equalizzazioni<br />
pesanti, compressioni… macché,<br />
il tutto suona in modo assolutamente<br />
e finalmente naturale, in un<br />
modo splendido che rende onore a<br />
uno dei più grandi cantautori oggi<br />
viventi. Poche cose, ma quelle giuste<br />
nel momento giusto e al posto<br />
giusto, una serie di canzoni che inducono<br />
il sottoscritto a una perversa<br />
ricerca di aggettivi, peraltro inutile<br />
in quanto nessuno renderebbe<br />
onore a un documento così bello e<br />
così prezioso.<br />
Un po’ di storia<br />
Del<strong>la</strong> discografia di John Gorka<br />
abbiamo già detto. Vediamo ora di<br />
capire i perché (o provarci almeno)<br />
che portano un personaggio qui in<br />
Italia semisconosciuto ad essere<br />
considerato uno dei maggiori cantautori<br />
in attività.<br />
Gli inizi lo vedono studente di<br />
Storia e Filosofia ed ospite fisso nel<br />
locale di Godfrey Daniels, una delle<br />
istituzioni musicali del<strong>la</strong> parte orientale<br />
del<strong>la</strong> Pennsylvania: un piccolo<br />
caffè e sa<strong>la</strong> d’ascolto di quartiere<br />
che, come spesso accadeva, si