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I sinkholes in Sardegna - Ispra

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396<br />

3. - CONCLUSIONI<br />

In <strong>Sardegna</strong> le aree a maggior rischio <strong>s<strong>in</strong>kholes</strong><br />

sono distribuite nel Sulcis-Iglesiente, nei Comuni<br />

di Iglesias, Villamassargia, Carbonia, Nuxis, Narcao<br />

e S. Anna Arresi. Fenomeni locali sono stati segnalati<br />

nei Comuni di Cagliari, Teulada e S. Antioco,<br />

ma alla luce degli studi effettuati non ricoprono<br />

particolare attenzione per numero e dimensioni.<br />

L’evoluzione delle conoscenze riguardanti la<br />

morfogenesi dei fenomeni di subsidenza e l’<strong>in</strong>dividuazione<br />

di aree <strong>in</strong>teressate dai <strong>s<strong>in</strong>kholes</strong> ha prodotto,<br />

anche all’<strong>in</strong>terno delle Istituzioni Regionali, una<br />

maggiore consapevolezza della problematica, con<br />

la conseguente necessità di <strong>in</strong>dividuare e regolamentare<br />

le aree a rischio attraverso la normativa<br />

specifica <strong>in</strong> materia di dissesto idrogeologico<br />

(Delibera regionale N° 13/22 del 4 Marzo 2008).<br />

I <strong>s<strong>in</strong>kholes</strong> censiti si collocano ai bordi di piane<br />

alluvionali, Piana del Cixerri, Piana di Narcao.<br />

Interessano coperture cont<strong>in</strong>entali di spessore<br />

NISIO S.<br />

Fig. 17 - S<strong>in</strong>khole <strong>in</strong> allargamento nell’area di Caput Acquas.<br />

- S<strong>in</strong>khole <strong>in</strong> expansion <strong>in</strong> Caput Acquas area.<br />

variabile, sovrapposte a bedrock carbonatico carsificato.<br />

Hanno diametri che talvolta superano i 30<br />

m e profondità che hanno raggiunto i 15 m.<br />

I fenomeni più pericolosi, verificatesi nei pressi<br />

di <strong>in</strong>frastrutture, sono stati repent<strong>in</strong>amente<br />

ricolmati con materiale gradato o messi <strong>in</strong> sicurezza<br />

con rec<strong>in</strong>zioni.<br />

Si è riscontrato tuttavia che a partire dal 1997 i<br />

fenomeni si sono <strong>in</strong>tensificati, con neoformazioni<br />

segnalate all’<strong>in</strong>izio del 2001.<br />

La cause <strong>in</strong>nescanti sono pr<strong>in</strong>cipalmente da<br />

ricollegarsi alle variazioni del livello di falda, generate<br />

presumibilmente da attività antropiche, svolte<br />

periodicamente e/o simultaneamente, quali:<br />

sovraemungimento attraverso pozzi per uso idropotabile,<br />

eduzione dalla falda freatica e dalla falda<br />

profonda conf<strong>in</strong>ata per l’avanzamento dell’attività<br />

m<strong>in</strong>eraria, sovrasfruttamento di sorgenti.<br />

Tutte le azioni rivolte all’utilizzo <strong>in</strong>discrim<strong>in</strong>ato<br />

delle acque sotterranee e superficiali hanno causato<br />

attraverso la ripetuta e prolungata variazione

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