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Le politiche per la promozione dell'energia ... - DSpace - Inea

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In generale, al biodiesel sono applicate tariffe inferiori rispetto all’etanolo.<br />

L’UE applica tariffe che vanno dal 4,99% <strong>per</strong> l’olio di soia al 9,6% <strong>per</strong> l’olio di<br />

colza. Il fatto che queste tariffe siano su<strong>per</strong>iori a quelle, in realtà nulle, in vigore<br />

<strong>per</strong> i semi oleosi è una pratica, nota come tariff esca<strong>la</strong>tion, diffusa anche <strong>per</strong> altri<br />

settori in quei paesi che vogliono proteggere <strong>la</strong> propria industria di trasformazione<br />

basata sull’importazione delle materie prime.<br />

Nell’ambito del commercio internazionale di biocarburanti, è in atto un contenzioso<br />

tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti riguardo al biodiesel. Sotto accusa,<br />

da parte dei produttori europei di biodiesel - associati nell’European Biodiesel Board<br />

(EBB) - sono i sussidi americani, adottati nel 2004, nel<strong>la</strong> misura massima di<br />

264$ <strong>per</strong> m 3 , equivalenti a circa 200€ <strong>per</strong> tonnel<strong>la</strong>ta, <strong>per</strong> miscele anche minime di<br />

biodiesel quali il B99,9 10 che può essere esportato nell’Unione Europea e beneficiare<br />

dei sussidi europei. La misce<strong>la</strong> B99 sarebbe esportata dagli USA nell’Ue in<br />

quantità rilevanti e venduta ad un prezzo di dumping pari a circa 120-180€/t. Il sussidio,<br />

nato <strong>per</strong> favorire i produttori statunitensi ha finito <strong>per</strong> sostenere i produttori<br />

del sud est asiatico e del sud America, che o<strong>per</strong>ando una triango<strong>la</strong>zione attraverso<br />

gli Stati Uniti riescono a <strong>per</strong>cepire i sussidi statunitensi e, ove presenti, quelli<br />

dei paesi europei di destinazione finale. L’incentivo è considerato così alto da aver<br />

determinato anche delle esportazioni di biodiesel dall’Europa verso gli Stati Uniti<br />

con successiva re-importazione. Oltre alle proteste dei produttori europei il sussidio<br />

americano alle miscele di biodiesel ha riscontrato una crescente opposizione<br />

interna essendo stato stimato un costo <strong>per</strong> i contribuenti di 782 milioni di dol<strong>la</strong>ri<br />

che si aggiungono ai 504 che vanno a beneficio del biodiesel prodotto negli USA<br />

(Carriquiry e Babcock, 2008). L’incentivo è stato abolito a partire dal 1° gennaio<br />

2010 ma reintrodotto nel 2011.<br />

Nell’Ue <strong>la</strong> Commissione ha istituito nel 2009 un dazio anti-dumping ed un<br />

dazio controvalore provvisorio con il reg. 183/2009, resi definitivi con il successivo<br />

reg. 599/2009 dopo aver compiuto un’inchiesta sulle importazioni di biodiesel puro<br />

e in miscele su<strong>per</strong>iori al 20% provenienti dagli USA, avendo dimostrato un danno<br />

economico <strong>per</strong> i produttori europei. I dazi anti-dumping vanno da 68,60 a 198 €/t,<br />

equivalenti a 0,9-0,25 €/l mentre i dazi controvalore variano da 211,20 a 237 €/t,<br />

equivalenti a 0,24-0,27 €/l. Ciononostante, nell’agosto del 2010 <strong>la</strong> Commissione,<br />

su richiesta dell’EBB, ha a<strong>per</strong>to un’inchiesta sul<strong>la</strong> possibile elusione delle misure<br />

anti-dumping e delle misure compensative istituite dai citati rego<strong>la</strong>menti, mediante<br />

triango<strong>la</strong>zioni di biodiesel prodotto negli Stati Uniti e destinato al mercato euro-<br />

10 Misce<strong>la</strong> allo 0,1%.<br />

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