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Componenti Consiglio Pastorale Parrocchiale - Diocesi di Como

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4<br />

E<br />

ccoci ancora al nostro “Qui oratorio”<br />

<strong>di</strong> questo numero! Che <strong>di</strong>re? Vorrei<br />

in questo anno dell’Eucaristia riportare<br />

una me<strong>di</strong>tazione che il vescovo <strong>di</strong> Milano<br />

card. Dionigi Tettamanzi ha fatto sul<br />

valore educativo degli oratori in rapporto<br />

a una crescita <strong>di</strong> fede basata proprio<br />

sulla centralità della Messa.<br />

«Vorrei che ogni Oratorio fosse capace<br />

<strong>di</strong> partire da dove si trova ognuno <strong>di</strong><br />

noi, per aiutarlo a esprimere pienamente<br />

la propria libertà e a spiccare il<br />

volo della propria maturità – e, quin<strong>di</strong>,<br />

della propria vocazione – realizzata<br />

fino al suo destino finale, <strong>di</strong> gioia<br />

senza limiti, in cielo, dove tutti saremo<br />

uniti in Gesù risorto.<br />

È possibile? Sì! Certamente! Se però<br />

conserviamo e sviluppiamo le tre<br />

caratteristiche fondamentali della<br />

comunità cristiana che educa i propri<br />

figli in Oratorio:<br />

- un Oratorio che “nasce dalla<br />

Domenica”,<br />

- un Oratorio che “conduce<br />

all’Eucaristia”,<br />

- un Oratorio che è sempre “domenicale”<br />

anche nella vita <strong>di</strong> tutti i giorni».<br />

Mi sembrano parole molto belle e<br />

soprattutto impegnative! E Noi? Bella<br />

domanda! Speriamo che tutto il nostro<br />

impegno e le nostre gioie siano davvero<br />

in questa <strong>di</strong>rezione!<br />

Ricor<strong>di</strong>amo qui solo alcune delle esperienze<br />

<strong>di</strong> questo ultimo tratto <strong>di</strong> cammino:<br />

proprio due domeniche belle assieme…nel<br />

nome <strong>di</strong> Gesù!<br />

La domenica missionaria del pranzo<br />

dei popoli<br />

E così per una domenica l’oratorio ha<br />

potuto vivere nel pieno spirito missionario<br />

e quaresimale una giornata intera<br />

insieme. Dopo la celebrazione della S.<br />

Messa che ci ha visto tutti intorno alla<br />

mensa del Signore, in oratorio abbiamo<br />

potuto sperimentare un’occasione<br />

importante per meglio rendersi conto <strong>di</strong><br />

come il mondo vive realmente. Aiutati da<br />

Qui Oratorio<br />

un gioco, tutti i presenti, dai piccoli ai<br />

gran<strong>di</strong>, hanno in modo del tutto casuale,<br />

pescato un biglietto che definiva l’appartenenza<br />

ad uno specifico stato del<br />

mondo. Ognuno <strong>di</strong> noi si è trovato classificato<br />

tra uno dei tre gran<strong>di</strong> gruppi che<br />

popolano la terra: i ricchi, i poveri in via<br />

<strong>di</strong> sviluppo e i poverissimi. I ricchi seduti<br />

ad una tavola imban<strong>di</strong>ta hanno potuto<br />

gustare un pranzo completo, dall’antipasto<br />

al dolce. I poveri in via <strong>di</strong> sviluppo<br />

seduti sulla panca si sono cibati <strong>di</strong> un<br />

piatto <strong>di</strong> riso con i piselli e un po’<br />

d’acqua. I poverissimi seduti per terra<br />

si sono accontentati <strong>di</strong> poco riso scon<strong>di</strong>to<br />

con un bicchiere d’acqua. Le reazioni<br />

a queste <strong>di</strong>visioni e <strong>di</strong>fferenze sono<br />

state le più <strong>di</strong>verse ma tutti hanno preso<br />

coscienza in modo concreto del problema<br />

della povertà e della mancanza <strong>di</strong><br />

cibo. Anche i numeri degli appartenenti<br />

ai gruppi era proporzionato alla realtà<br />

attuale: il 20% <strong>di</strong> tutta la popolazione del<br />

mondo è considerato ricco, il 30% poveri<br />

in via <strong>di</strong> sviluppo e il 50% poverissimi.<br />

E ancora il 20% dell’umanità usa l´80%

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