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Le nuove norme sui procedimenti di separazione e divorzio

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lo riguar<strong>di</strong><br />

<strong>Le</strong> <strong>nuove</strong> <strong>norme</strong> <strong>sui</strong> <strong>proce<strong>di</strong>menti</strong> <strong>di</strong> <strong>separazione</strong> e <strong>di</strong>vorzio<br />

e dopo la Convenzione europea <strong>di</strong> Strasburgo sull esercizio del<br />

<strong>di</strong>ritto dei fanciulli del 25.1.96, ratificata con la <strong>Le</strong>gge 20.2.2003 n. 77<br />

cui il minore ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere sentito nei <strong>proce<strong>di</strong>menti</strong> che lo riguardano-,<br />

mi sembra <strong>di</strong>fficile poter ipotizzare che dal gennaio 2006 nel giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> sepa-<br />

razione (ove l au<strong>di</strong>zione del minore è molto più utile che nel giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> <strong>di</strong>vor-<br />

zio) il Presidente non possa sentire il minore quando, in presenza <strong>di</strong> un affi-<br />

damento conteso, ritenga l au<strong>di</strong>zione stessa necessaria o anche solo forte-<br />

mente opportuna nell interesse del minore.<br />

Si pensi all ammissibilità <strong>di</strong> una sentenza non definitiva sul solo status<br />

della <strong>separazione</strong>.<br />

Già con la sentenza n. 15248 resa a sezioni unite il 3.12.2001 la<br />

Cassazione ha sottolineato l autonomia concettuale tra domanda (e relativa<br />

pronuncia) <strong>di</strong> <strong>separazione</strong> e domanda (e relativa pronuncia) <strong>di</strong> addebito, legit-<br />

timando in tal modo l emanazione <strong>di</strong> una sentenza sul solo status delle parti.<br />

8) RECLAMABILITA<br />

DEI PROVVEDIMENTI PROVVISORI<br />

E noto che sino alla introduzione della normativa n. 80/2005 sulla que-<br />

stione della reclamabilità o meno dei provve<strong>di</strong>menti provvisori emessi dal<br />

Presidente e degli altri provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> analoga natura emessi dal g.i. nel<br />

corso del giu<strong>di</strong>zio si registrava un notevole spaccamento tra la giurisprudenza<br />

<strong>di</strong> merito, quasi compattamente orientata a negare la reclamabilità dei prov-<br />

ve<strong>di</strong>menti in questione e la dottrina che invece affermava tale reclamabilità e<br />

che plaudeva all orientamento in tal senso espresso dal Tribunale <strong>di</strong> Genova,<br />

<strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>ceva vivesse in splen<strong>di</strong>da solitu<strong>di</strong>ne nel panorama della giuri-<br />

sprudenza italiana.<br />

L entrata in vigore, in data 1.3.2006, della normativa <strong>di</strong> cui alla <strong>Le</strong>gge<br />

14.3.2005 n. 80 ha riacceso la questione in esame .<br />

Già nei primissimi commenti della suddetta normativa si era infatti sotto-<br />

lineato, da taluni, che il legislatore, nulla <strong>di</strong>cendo al riguardo, aveva perso una<br />

24<br />

per

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