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Elenco Alfabetico - CCIAA della Spezia

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12<br />

Introduzione<br />

Non si può compiutamente affrontare l’analisi in oggetto senza aver prima fornito un quadro<br />

generale del settore nautico in ambito nazionale e regionale.<br />

A questo proposito è anzitutto da rilevare come la nautica da diporto stia attraversando in<br />

Italia una fase di costante crescita ( + 143% in 4 anni), favorita anche da un rapido processo<br />

di riconversione industriale che interessa sia importanti aree portuali ( Liguria, Toscana,<br />

Marche), che rilevanti aree industriali interne ( Piemonte, Emilia, Lombardia): ciò permette di<br />

sostenere che tale settore risulta essere tra i più dinamici e competitivi nell’attuale contesto<br />

economico del nostro paese.<br />

Il trend positivo del comparto risale senza dubbio agli anni 1999-2000, quando si è realizzata<br />

una crescita <strong>della</strong> produzione rispettivamente del 16,5% e del 18%, accompagnata da<br />

un notevole incremento delle esportazioni (172% circa negli ultimi anni sino a raggiungere<br />

l’80% di export sul totale <strong>della</strong> quota di mercato).<br />

Quest’ultimo dato, se da un lato dimostra l’apprezzamento per i nostri prodotti nel mercato<br />

internazionale, dall’altro potrebbe rappresentare un pericoloso punto di debolezza in caso di<br />

crisi dei mercati e recessione economica.<br />

Sembra quindi opportuno potenziare la quota di mercato nazionale attraverso adeguati<br />

provvedimenti legislativi finalizzati ad incentivare la vendita di imbarcazioni (vedi legge<br />

172/2003) e migliorare la dotazione infrastrutturale (porti, approdi, ormeggi, strutture turistiche),<br />

tuttora carente rispetto alla domanda di turismo nautico nazionale ed internazionale.<br />

E’ inoltre indispensabile, visto l’emergere di nuovi paesi competitori (Asia, Est Europa), introdurre<br />

significative innovazioni produttive, tecnologiche e professionali, così da consentire<br />

all’Italia di mantenere il ruolo di primo piano attualmente ricoperto nello scenario mondiale (<br />

1° posto in Europa per fatturato, 3° posto in Europa per produzione dopo Francia e Germania,<br />

1° posto al mondo per produzione di mega yacht, occupazione <strong>della</strong> filiera in continuo aumento).<br />

La struttura produttiva <strong>della</strong> nautica a livello nazionale è composta da un totale, secondo<br />

alcune stime, di circa 5.000 imprese con oltre 19.000 addetti; è però da notare che <strong>della</strong> filiera<br />

<strong>della</strong> nautica fanno parte imprese che operano anche in altri settori produttivi (Falegnami,<br />

installatori, tappezzieri ecc…). Il totale delle imprese pare dunque ammontare attorno alle<br />

7.000, con circa 25.000 addetti ed un fatturato di 2 miliardi di euro ( mancano tuttavia da<br />

questo conteggio i dati relativi ai servizi ed al turismo nautico).<br />

Passando ad individuare le caratteristiche generali del modello produttivo italiano è subito<br />

da sottolineare la forte presenza di piccole e piccolissime imprese artigiane, come confermato<br />

dalla media nazionale di addetti per impresa (9 rispetto ai 16 dell’Europa).<br />

Esse si contraddistinguono per un elevato grado di specializzazione ed una complementarietà<br />

produttiva necessaria alla realizzazione del prodotto finale; flessibilità e specializza-

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