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UN CASO DI PEMFIGO PALMOPLANTARE LUETICO Maschio F ...

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DERMATOLOGIA NEONATALE: <strong>UN</strong> <strong>CASO</strong> <strong>DI</strong> <strong>PEMFIGO</strong> <strong>PALMOPLANTARE</strong> <strong>LUETICO</strong><br />

<strong>Maschio</strong> F, Cutrone M., Chirico M., Cosmo L., Cavicchioli P., Semenzato R., Montesanto G.,<br />

Ruaro F.<br />

Unità Operativa di Pediatria – Ospedale Umberto I di Mestre<br />

Negli ultimi anni si è assistito in Italia ad un incremento dei casi di denuncia di sifilide primaria e<br />

secondaria , forse come conseguenza della forte immigrazione di persone dall ' Est europeo e<br />

dalle regioni sub-sahariane, zone in cui la percentuale di sifilide nelle donne in età fertile arriva fino<br />

al 10%.<br />

Per tale motivo, dopo molti anni, sta ridiventando possibile vedere anche nei punti nascita italiani<br />

casi di sifilide congenita neonatale. Caso clinico: G. nasceva alla 33a settimana di gravidanza,<br />

secondogenita, da parto vaginale per travaglio precipitoso e inarrestabile. Genitori albanesi,<br />

entrambi disoccupati. La madre, di 25 anni, non ha eseguito alcun controllo durante la gravidanza.<br />

Si segnalava placenta ipertrofica e pallida. Intubata in sala parto (Apgar 1al 1 ' e 5 al 5 ' ) e<br />

ricoverata in Patologia neonatale per di stress respiratorio (MMI 3° stadio) e prematurità. L ' esame<br />

obiettivo alla nascita evidenziava PN di 2090 g, e rivelava segni clinici fortemente indicativi d '<br />

infezione congenita quali epatosplenomegalia associati a manifestazioni mucoso-cutanee peculiari<br />

della sindrome luetica quali il pemfigo palmo-plantare, tali da indurre all ' esecuzione di esami<br />

mirati per sifilide.Nelle foto 1 e 2 è infatti possibile notare l’aspetto caratteristico del pemfigo<br />

luetico, con lesioni bollose biancastre di 0,5 - 1 cm di diametro, a localizzazione esclusiva palmoplantare,<br />

elemento importante nella diagnosi differenziale sia con altre forme bollose neonatali a<br />

distribuzione “diffusa” (epidermolisi bollosa, SSS), sia localizzata (“bolle da suzione”, limitate agli<br />

arti superiori) . In G. era inoltre evidente uno sfondo di eritema diffuso con tonalità “rameica” (ben<br />

distinguibile dall’ eritema fisiologico del neonato) , e, nell’immediato post partum, una rapida<br />

tendenza all’erosione delle bolle (foto 3). Altro segno caratteristico della sindrome è stata la rinite<br />

cronica con abbondanti secrezioni per oltre un mese dalla nascita, ittero precoce con segni di<br />

colostasi , alterazione degli enzimi pancreatici .<br />

Gli esami hanno confermato il sospetto di lue congenita con neurosifilide :<br />

* VDRL 1:64 TPHA 1: 5120 (madre VDRL 1:16 TPHA 1: 2560) nel siero<br />

* IGM antitreponema con tecnica Western Blot positivo nel sangue e nel liquor<br />

* Pcr = 12mg\dl GB = 12630 Hb = 13,7 Ht = 44,6 Piastrine = 52000<br />

* TORCH , HIV ,HCV , HBV, emocoltura = negative<br />

La rx delle ossa lunghe e del torace non ha evidenziato alla nascita segni di lesioni ossee.<br />

G . stata trattata con penicillina G ev 150.000 U /kg die per 14 giorni . Il monitoraggio settimanale<br />

ha evidenziato una progressiva diminuzione dei titoli anticorpali (VDRL 1:2 e TPHA 1: 1280 nel<br />

siero a due mesi di vita), con completa negativizzazione della VDRL liquorale a sei mesi di vita .<br />

Conclusione: Solo il 30 % dei figli delle madri infette e non adeguatamente trattate presenta un<br />

quadro sintomatologico così caratteristico come il caso qui presentato. E ' importante quindi<br />

sospettare una sifilide congenita anche in tutti i casi di neonati che presentano eruzioni cutanee<br />

accompagnate da epatosplenomegalia e rinite persistente anche in assenza del classico pemfigo<br />

palmoplantare, soprattutto se non sono state eseguiti screening infettivologici prenatali<br />

Raccomandiamo pertanto la necessità di eseguire a tutte le donne in gravidanza e in particolar<br />

modo nelle popolazioni a rischio, un doppio screening ematologico per sifilide alla 28a s.g e al<br />

momento del parto, come previsto dalle recenti indicazioni del CDC, dal momento che la sifilide<br />

congenita è causa di morte fetale e perinatale nel 40% dei casi di donne con infezione in<br />

gravidanza non trattata, mentre il trattamento pennicillinico in gravidanza risulta ampiamente valido<br />

ed efficace ad eliminare il contagio transplacentare.


Foto n.1 Foto n.2 Foto n. 3<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

Walker DG, Walker GJ.Forgotten but not gone: the continuing scourge of congenital<br />

syphilis.Lancet Infect Dis. 2002 Jul;2(7):432-6. Review.<br />

Liu CC, So WC, Lin CH, Yeh TF.Congenital syphilis: clinical manifestations in premature infants.<br />

Scand J Infect Dis. 1993;25(6):741-5.

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