Piano degli Interventi - Comune di Vigonza

Comune di Vigonza 

Piano degli Interventi 

Adottato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 59 del 01.08.2011. 

Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 76 del 28.10.2011. 

Efficace dal 24.11.2011. 

Variante parziale n. 2: 

Adottata con deliberazione di Consiglio Comunale n. 92 del 21.12.2011 

Approvata con deliberazione di Consiglio Comunale n. 20 del 12.03.2012. 


Variante parziale n. 3: 

Adottata con deliberazione di Consiglio Comunale n. 12 del 23.02.2012 

Approvata con deliberazione di Consiglio Comunale n. 35 del 02.05.2012. 


Studio di Valutazione di Compatibilità Idraulica con allegati 

(allegato a Variante parziale n.1 al P.I.) 

giugno 2012

Comune di Vigonza 

Piano degli Interventi 

Sindaco Nunzio Tacchetto 

Segretario Comunale Daniela Guzzon 

Responsabile del settore Enzo Ferrara 

Coordinamento generale Antonio Buggin 

Contributi: 

Valori storici Tullio Cigni 

Suolo e sottosuolo Jacopo De Rossi 

Agro Ambiente Giacomo De Franceschi 

Rischio idraulico Giuliano Zen 

Piano delle acque 2P Ingegneria & associati 

Ufficio di piano: 

Saul Manfrin, Devis Calzavara, Tommaso Benato, Fortunato Amore, 

Silvia Lazzarin, Daniela Zotti, Antonella Pittarello

INDICE 

PIANO DEGLI INTERVENTI 2011 – PARTE 1 – VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA - 06/2011 - VIGONZA (PD) - PAG. 1 

1 - PREMESSA ______________________________________________________________________________ 2 

2 – ABBREVIAZIONI E SIMBOLOGIA ____________________________________________________________ 2 

3 - ANALISI DELLE PRECIPITAZIONI ____________________________________________________________ 3 

4 - IDROGRAFIA, GEOMORFO-PEDOLOGIA ED IDROGEOLOGIA ______________________________________ 3 

5 - IL RISCHIO IDRAULICO____________________________________________________________________ 3 

6 - SCELTE STRATEGICHE DEL PAT _____________________________________________________________ 4 

7 – PREVISIONI URBANISTICHE DEL PI__________________________________________________________ 7 

7.01 – Scheda idraulica per accordo n°1 ________________________________________________________ 11 









8 - CONCLUSIONI __________________________________________________________________________ 20


1 - PREMESSA 

La presente relazione ed i relativi allegati costituiscono la Valutazione di Compatibilità 

Idraulica (VCI) del Piano degli Interventi 2011 di Vigonza – parte 1 (PI-2011); la VCI è 

redatta ai sensi della Delibera della Giunta Regionale del Veneto n°3637/2002 e s.m.i. Dopo 

la D.G.R. n°3637 del 13/12/2002 è necessario valutare la compatibilità idraulica dei nuovi 

strumenti urbanistici; la procedura deve essere applicata "… agli strumenti urbanistici generali 

o varianti generali o varianti che comportino una trasformazione territoriale che possa 

modificare il regime idraulico". Dalla valutazione si deve desumere "che non viene aggravato 

l'esistente livello di rischio idraulico né viene pregiudicata la possibilità di riduzione attuale e 

futura di tale livello"; la valutazione deve indicare "le misure compensative introdotte nello 

strumento urbanistico ai fini del rispetto delle condizioni esposte". 

La presente relazione è relazionata alla Valutazione di Compatibilità Idraulica del Piano 

di Assetto del Territorio Comunale di Vigonza (VCI-PAT); la VCI-PAT ha definito le linee 

strategiche che regolano l’espansione edilizia ed urbanistica con rispetto alle dinamiche 

idrauliche del territorio. La VCI-PI-2011 deve considerarsi inoltre relazionata al Piano delle 

Acque 2011 (PA-2011); il PA-2011 è stato commissionato dal Comune di Vigonza al fine di 

programmare dal punto di vista delle opere pubbliche il rientro dalle criticità idrauliche 

presenti sul territorio. La VCI-PAT verrà richiamata nella definizione delle opere di mitigazione 

idraulica previste al PI-2011 mentre il PA-2011 verrà richiamato soprattutto con l’obiettivo di 

dimostrare l’inesistenza di interferenze fra le opere pubbliche previste dal PA-2011 e le 

previsioni urbanistiche operative del PI-2011. 

2 – ABBREVIAZIONI E SIMBOLOGIA 

ATO = Ambito Territoriale Omogeneo 

PA = Piano delle Acque di Vigonza 

PA-2011 = Piano delle Acque di Vigonza adottato nel 2011 

PAT = Piano Assetto del Territorio di Vigonza 

PATI = Piano Assetto Territorio Intercomunale (Comunità Metropolitana) 

PI = Piano degli Interventi 

PI-2011 = Piano degli Interventi, parte 1, anno 2011, del Comune di Vigonza 

SUA = Strumento Urbanistico Attuativo 

Tce = Tempo di corrivazione esterno (vedi VCI-PAT per la definizione) 

VCI = Valutazione di Compatibilità Idraulica 

VCI-PAT = VCI del Piano di Assetto del Territorio


3 - ANALISI DELLE PRECIPITAZIONI 

Nel predisporre la presente VCI-PI-2011 è stato rivisto lo studio delle precipitazioni 

tipiche del territorio di Vigonza al fine di acquisire la curva di possibilità pluviometrica a 3 

parametri in sostituzione di quella a 2 parametri determinata in sede di VCI-PAT. Sono state 

quindi rielaborate con funzione statistico-probabilistica alla Gumbel le piogge intense di 0.25, 

0.5, 0.75, 1, 3, 6, 12 e 24 ore relative alla stazione pluviometrica di Padova a blocchi di tre 

durate alla volta; in tal modo è stato possibile derivare la curva delle precipitazioni massime 

annue per il tempo di ritorno di 50 anni nella forma a 3 parametri h=at/(b+t) c (essendo h la 

precipitazione in mm, t la durata di precipitazione in ore ed a, b e c opportuni coefficienti). I 

risultati delle elaborazioni per piovosità a tempo di ritorno di 50 anni portano ai seguenti 

valori: a=68,99, b=0,188, c=0,802. La stazione di Padova è relativamente vicina a Vigonza e 

si ritiene che i risultati delle elaborazioni statistiche siano attendibilmente estendibili anche al 

territorio oggetto di PI. Sono stati elaborati i dati pubblicati dall’ex Ufficio Idrografico e 

Mareografico di Venezia fino al 1994, integrati con valori caratteristici di piovosità intensa 

massima annua ottenuti attraverso il servizio meteo dell’Arpav di Teolo. 

I valori a tempo di ritorno di 50 anni che hanno permesso di determinare i parametri a, 

b e c sono: per t=0,31 ore h=37,41 mm; per t=0,73 ore h=53,73 mm; per t=0,93 ore 

h=58,92 mm; per t=2,77 ora h=79,73 mm; per t=6,17 ore h=96,63 mm; per t=7,82 ore 

h=102,02 mm; per t=16 ore h=118,32 mm; infine per t=24 ore h=128,68 mm. La 

regressione non lineare multipla presenta una varianza spiegata al 99,99% 

4 – IDROGRAFIA, GEOMORFO-PEDOLOGIA ED IDROGEOLOGIA 

Per una compiuta illustrazione dell’idrografia del territorio comunale di Vigonza si 

rimanda al PA-2011 e alla VCI-PAT. Nella presente VCI-PI-2011 verranno ripresentate le 

informazioni sufficienti ad inserire le zone oggetto di regolamentazione urbanistica rispetto al 

contesto idrografico locale. Per quanto riguarda il sistema fognario intubato sono state 

utilizzate le informazioni riassunte nel quadro conoscitivo del PA-2011. 

Per una compiuta illustrazione della geomorfogia, della pedologia e dell’idrogeologia 

del territorio comunale di Vigonza si rimanda al PA-2011 e alla VCI-PAT. Nella presente VCI- 

PI-2011 verranno ripresentate le informazioni sufficienti ad inserire le zone oggetto di 

regolamentazione urbanistica rispetto al contesto geomorfo-pedologico ed idrogeologico 

locale (vedi successive schedature da paragrafo 7.01 a paragrafo 7.09).


5 - IL RISCHIO IDRAULICO 

Per una compiuta illustrazione del rischio idraulico e delle aree a pericolosità idraulica si 

rimanda al PA-2011 e alla VCI-PAT. Nella presente VCI-PI-2011 verranno ripresentate le 

informazioni necessarie a correlare le zone oggetto di regolamentazione urbanistica rispetto al 

rischio idraulico locale (vedi schedature da paragrafo 7.01 a paragrafo 7.09). 

6 - SCELTE STRATEGICHE DEL PAT 

A beneficio del lettore richiamano brevemente le principali scelte strategiche inerenti le 

procedure di mitigazione idraulica operate in sede di PAT attraverso la VCI del PAT stesso e 

che dovranno integralmente essere rispettate, qualora compatibili, per ogni intervento del PI- 

2011: 

1) nelle nuove urbanizzazioni continuare nell'imposizione di fognature di tipo separato; 

2) adottare tecniche di detenzione concentrata o distribuita; 

3) dimensionare generosamente i volumi interrati e ridurre al minimo le pendenze in 

modo da accentuare l'effetto di invaso; 

4) adottare sempre e comunque il principio di stabilizzazione idraulica nelle varie 

forme; 

5) è implicitamente (sempre) adottato il principio secondo il quale la polverizzazione 

delle previsioni di governo urbanistico comporta che non sono mai ininfluenti gli effetti degli 

interventi di modificazione urbanistica ed edilizia dei suoli, anche se l’area interessata risulta 

di trascurabile superficie. 

6) è adottato in modo generalizzato il principio di stabilizzazione idraulica base (la 

portata al colmo di piena risultante dal drenaggio di un’area deve essere costante prima e 

dopo la trasformazione dell’uso del suolo in quell’area). E’ obbligatorio quindi prevedere 

volumi di stoccaggio temporaneo dei deflussi che compensino, mediante azione laminante, 

l'accelerazione dei deflussi e la riduzione dell'infiltrazione. 

7) in ogni ATO deve essere sempre quindi garantito il mantenimento, il ripristino, la 

valorizzazione del reticolo dei canali e deve essere garantito il recupero dei luoghi degradati o 

trasformati, in contrasto con il carattere geologico e idraulico dell’ambiente locale; 

8) è acquisita la suddivisione del territorio in zone esposte al rischio idraulico (terreni 

idonei all’edificazione con prescrizioni, dove deve essere applicato il principio di stabilizzazione 

idraulica deduttiva e dove vanno previsti interventi di messa in sicurezza idraulica 

preliminarmente all’intervento), zone poco esposte al rischio idraulico o a scarsa pericolosità 

idraulica (terreni idonei all’edificazione imponendo il solo rispetto del principio di 

stabilizzazione idraulica deduttiva) e zone molto esposte al rischio idraulico (corsi d’acqua 

minori, fiume Brenta, ecc…) a cui corrispondono quindi terreni non idonei all’edificazione;


9) con il PAT è stato predeterminato il tempo di corrivazione esterno Tce su tutto il 

territorio comunale (allegato 4 alla VCI-PAT); il valore da adottare nei calcoli idraulici viene 

determinato attraverso l’esponente correttivo 0,8 e non deve essere mai inferiore a 1 ora. 

10) con il PAT sono state precisate le fasce di rispetto idraulico; 

11) devono essere adottati principi di buona pratica per il corretto utilizzo del territorio 

agricolo: cura dei corsi d'acqua, mantenimento della funzionalità dei fossi e delle rogge, 

manutenzione e la pulizia obbligatoria delle aree che costituiscono invaso naturale di raccolta 

delle acque, precedenza agli interventi volti a conservare e valorizzare gli specchi d’acqua 

esistenti; obbligo di piantumazione di specie adatte al consolidamento delle sponde; 

12) i nuovi interventi di impermeabilizzazione del suolo non devono aumentare i 

coefficienti di deflusso ed i coefficienti udometrici relativamente alle singole aree di 

intervento, così da garantire la compatibilità con le condizioni idrografiche della rete scolante 

collocata a valle; 

13) ad intervento urbanistico/edilizio eseguito la rete di smaltimento delle acque 

piovane deve essere sempre in grado di sviluppare valori di portata massima almeno non 

superiore a quella stimabile nella situazione che precede l’intervento stesso, con riferimento 

ad un tempo di pioggia pari al tempo di corrivazione della zona oggetto di intervento 

(stabilizzazione idraulica base o invarianza idraulica). Per determinati interventi areali (es. 

nuove aree residenziali) o lineari (es. strade/piste ciclabili) o per determinate direzioni di 

sviluppo insediativo, è obbligatorio l’applicazione del concetto di stabilizzazione idraulica 

deduttiva o induttiva in funzione di caratteristiche specifiche del rischio idraulico locale; 

14) deve essere incentivato l’uso di schemi costruttivi che rendano permeabili le 

pavimentazioni destinate agli stalli di sosta veicolare pubblici/privati; le pavimentazioni 

devono essere realizzate su di un opportuno sottofondo che garantisce l'efficienza del 

drenaggio ed una capacità di invaso (porosità efficace) non inferiore ad una lama d'acqua di 

15 cm; 

15) é obbligatorio salvaguardare le vie di deflusso dell’acqua per garantire lo scolo e 

contenere il ristagno. In particolare è obbligatorio: a) salvaguardare e/o ricostituire i 

collegamenti con fossati o corsi d’acqua esistenti; b) le rogge ed i fossati non devono subire 

interclusioni o perdere la funzionalità idraulica; c) eventuali ponticelli o tombotti interrati 

devono garantire una luce di passaggio mai inferiore a quella maggiore fra la sezione 

immediatamente a monte o quella immediatamente a valle della parte di fossato a pelo 

libero; d) l'eliminazione di fossati o volumi profondi a cielo libero non può essere attuata 

senza la previsione di adeguate misure di compensazione idraulica; e) nella realizzazione di 

nuove arterie stradali, ciclabili o pedonali, contermini a corsi d’acqua o fossati, si deve evitare 

il tombamento dando la precedenza ad interventi di spostamento; 

16) nelle aree a verde la configurazione plano-altimetrica, quando possibile, deve 

agevolare l’assorbimento di parti non trascurabili di precipitazione defluenti dalle aree 

impermeabili limitrofe e contribuire, nel contempo, alla laminazione dei contributi di piena in 

transito nelle reti idrografiche; 

17) negli interventi edilizi ed urbanistici evitare di ridurre i volumi invasabili delle aree 

interessate e favorire la creazione di nuove aree di libera esondazione;


18) é vietato pregiudicare con gli interventi edilizi e/o urbanistici la realizzabilità di 

opere destinate ad attenuare o eliminare le cause di pericolosità idraulica in zona; 

19) se la zona di intervento edilizio o urbanistico coinvolge direttamente uno scolo o 

canale a valenza pubblica (consorziale, comunale, di competenza del Genio Civile regionale o 

dello Stato, vedi PA-2011) si dovrà preferibilmente definire la distribuzione planivolumetrica 

dell'intervento in modo che le aree a verde siano distribuite e concentrate lungo le sponde 

dello scolo o canale. Questo anche per permettere futuri interventi di mitigazione e la 

manutenzione della via d’acqua; 

20) nelle zone ove possono verificarsi, o anche solo prevedersi, fenomeni di 

esondazione e ristagno incontrollato di acqua (vedi cartografia sul rischio idraulico del PA- 

2011 e della VCI-PAT) è meglio evitare la costruzione di volumi interrati o, in alternativa, 

prevedere adeguati sistemi di impermeabilizzazione/drenaggio, e quanto necessario per 

impedire allagamenti dei locali interrati. Il piano di imposta dei fabbricati dovrà essere 

convenientemente fissato su di una quota superiore al piano campagna medio circostante; 

tale quota dovrà essere superiore al piano campagna medio circostante di una quantità da 

precisare attraverso una analisi morfologica locale alla luce dei fenomeni esondativi o di 

ristagno idrico storicamente accaduti o prevedibilmente possibili fissato il tempo di ritorno; 

21) sono vietati interventi di tombinamento o di chiusura di fossati esistenti, anche 

privati, a meno di evidenti ed indiscutibili necessità attinenti la pubblica o privata sicurezza o 

comunque da solide e giustificate motivazioni. In caso di tombinamento occorrerà provvedere 

alla ricostruzione planoaltimetrica delle sezioni idriche perse secondo configurazioni che 

ripristinino la funzione iniziale sia in termini di volume che di capacità di smaltimento delle 

portate. 

22) se l'intervento interessa canali pubblici consortili o demaniali, anche se non iscritti 

negli elenchi delle acque pubbliche, tenere conto che la fascia di 10 m dal ciglio superiore 

della scarpata, o del piede esterno della scarpata esterna dell'argine esistente, è soggetta alle 

prescrizioni del R.D. 368/1904. L’intervento o il manufatto entro la fascia dovrà essere 

specificamente autorizzato a titolo precario, fermo restando l'obbligo di tenere 

completamente sgombera da impedimenti una fascia di almeno 4 m. Sono vietate nuove 

edificazioni entro la fascia di 10 m; 

23) quando possibile favorire la predisposizione di tecniche di stoccaggio temporaneo 

di acqua meteorica per il riutilizzo successivo a fini di irrigazione o altro (esempio utilizzo 

industriale o per prevenzione incendi); 

24) quando possibile incentivare la realizzazione di tetti a giardino o semplicemente 

inerbiti, anche in ambito urbano. Ciò reca beneficio sia per la gestione quantitativa dell’acqua 

di pioggia (mitigazione idraulica) e sia per la gestione qualitativa dell’acqua di pioggia 

(mitigazione ambientale); 

25) la realizzazione di ogni intervento edilizio e/o urbanistico, sia di natura pubblica che 

privata, che comporta un aumento della superficie impermeabile uguale o superiore a 1.000 

m 2 netti, dovrà essere accompagnato dal parere idraulico sulle opere compensative di 

mitigazione idraulica rilasciato dal Consorzio competente per zona, previa presentazione della 

relativa pratica corredata da elaborati grafici esaustivi. In particolare gli elaborati dovranno


ricomprendere i dati plani-altimetrici della zona di intervento e le descrizioni dei particolari a 

significatività idrologica ed idrografica, sia dello stato di fatto che di progetto, con indicazioni 

del percorso di deflusso delle acque di pioggia fino al primo ricettore consortile; 

26) nei piani urbanistici attuativi il progetto delle opere di mitigazione idraulica deve 

sempre indicare lo schema idraulico che collega l’area di intervento con la rete consortile o 

con fiumi o canali a valenza regionale definendo tutte le eventuali affossature private o linee 

fognarie interessate dal percorso dell’acqua di pioggia; 

27) nelle pratiche di acquisizione del parere idraulico da parte del Consorzio di Bonifica 

competente il Consorzio stesso ha titolo per richiedere nei calcoli di mitigazione idraulica (in 

particolare nella dimostrazione circa il rispetto del principio della stabilizzazione idraulica base, 

deduttiva o induttiva) che la portata di laminazione, espressa in l/s, non sia in ogni caso 

superiore al valore 5 moltiplicato per l’estensione dell’area di interesse espressa in ettari; 

28) negli interventi di costruzione di nuove strade comunali all’interno di aree SIC o 

ZPS, oltre alle opere di mitigazione idraulica (trattamento quantitativo delle acque di pioggia) 

devono obbligatoriamente essere realizzati sistemi per il trattamento qualitativo dell’acqua di 

pioggia (rimozione degli inquinanti secondo le norme statali in vigore); parallelamente è 

obbligatorio predisporre e rendere operativo un progetto per la manutenzione e pulizia degli 

stessi sistemi di rimozione; 

29) La fruibilità dei corsi d’acqua per scopi ludici ed ecologici è ammessa 

esclusivamente se compatibile con un ottimale funzionamento idraulico dei corsi stessi e 

previo parere vincolante della competente Autorità Idraulica; 

30) nella progettazione dei nuovi interventi che comportano una riduzione della 

permeabilità il ripristino dei volumi idrici persi potrà avvenire mediante realizzazione di invasi 

superficiali o profondi (detenzione idraulica). Si dovrà in ogni caso destinare una superficie 

pari ad almeno 500 m 2 /ha finalizzata alla realizzazione di invasi superficiali, salvo motivate 

necessità che impediscano il rispetto di questa ultima prescrizione in funzione della 

destinazione d’uso o delle caratteristiche della zona. Nel caso in cui gli invasi fossero posti 

all’esterno dell’ambito di intervento al progetto delle opere di mitigazione idraulica deve 

essere allegata opportuna convenzione, firmata da tutti gli aventi causa, finalizzata a 

garantire nel tempo la vita tecnica e l’efficienza del sistema di mitigazione idraulica; 

31) la progettazione idraulica in caso di nuove urbanizzazioni non dove limitarsi al solo 

ambito di intervento ma deve considerare lo stato di fatto delle zone contermini e lo stato di 

fatto del bacino idrografico di appartenenza. Se il sedime di una futura urbanizzazione risulta 

interessato da ristagni di acqua di pioggia durante i grandi eventi di precipitazione l’eventuale 

innalzamento della quota media del piano campagna dovrà essere compensato attraverso la 

realizzazione di ulteriori volumi di invaso (aggiuntivi rispetto a quelli definiti in funzione della 

superficie impermeabilizzata) intervenendo, ad esempio, sulla rete superficiale esistente.


7 – PREVISIONI URBANISTICHE DEL PI 

In allegato A viene visualizzato sul territorio comunale il sedime dei 9 accordi 

pubblico-privato che definiscono i contenuti programmatori del PI–2011. 

Per ognuno dei 9 accordi i risultati delle analisi specialistiche inerenti l’idraulica 

vengono riassunti nei paragrafi da 7.01 a 7.09; qualora l’accordo pubblico-privato si 

concretizza in normazione urbanistica priva di implicazioni di modificazioni idrologiche dell’uso 

del suolo del corrispondente paragrafo viene presentata la Asseverazione circa la non 

necessità di procedere alla VCI. 

Accordo N°1. E’ riferito ad un’area prevista a servizi nel PRG vigente di Vigonza (vedi 

allegato B1). Con l’accordo l’area viene zonizzata come area residenziale di trasformazione, 

soggetta a strumento attuativo con i seguenti parametri urbanistici: a) superficie d’ambito 

14.800 m 2 , b) indice fondiario 1,2 m 3 /m 2 , c) volume realizzabile 17.760 m 3 , d) numero di 

piani fuori terra 3, e) superficie da cedere al Comune 8.500 m 2 (verde pubblico + parcheggio 

+ piazza). 

La figura seguente da una indicazione di massima su come saranno distribuite le aree 

(valevole anche ai fini dei calcoli idraulici di massima presentati al paragrafo 7.01):


Accordo N°2. Riguarda la traslazione di una volumetria edificabile di 1.000 m 3 

prevista nel PRG come lotto edificabile, da aggiungere ad un edificio in costruzione, come 

sopraelevazione di un piano. A seguito della traslazione, l’area oggi prevista edificabile 

(perimetro più piccolo, vedi allegato B2) diviene area a verde privato. 

Accordo N°3. L’area prevista nel PRG vigente come zona D a verde pubblico e 

parcheggio diviene a parcheggio (vedi allegato B3). Superficie interessata 2.002 m 2 . 

Accordo N°4. L’area prevista nel PRG vigente come area produttiva, diviene in parte 

produttiva e in parte residenziale (vedi allegato B4). Superficie residenziale 3.449 m 2 , 

superficie produttiva 4.800 m 2 . 

Accordo N°5. Cambio di destinazione d’uso da area agricola ad area residenziale 

(vedi allegato B5). Superficie oggetto di modifica urbanistica 9.300 m 2 , indice urbanistico 1 

m 3 /m 2 , volume massimo edificabile 9.300 m 3 . Intervento soggetto a SUA. 

Accordo N°6. La previsione urbanistica prevede la sola traslazione di area da zona a 

servizi a zona A e da zona C a zona a servizi (vedi allegato B6). E’ necessaria per realizzare 

l’invaso richiesto dal Consorzio di Bonifica a fini idraulici per la stabilizzazione idraulica 

(mitigazione per detenzione) di un precedente intervento sull’area. Non viene aggiunto 

volume e non si aumenta l’impermeabilizzazione dell’area. Nuova area avente superficie 506 

m 2 . 

Accordo N°7. L’area nel PRG vigente è 50% parcheggio e 50% verde pubblico. 

Cambia il 50% del verde pubblico che diventa zona D (vedi allegato B7). La zona D 

ammonta a complessivi 3.918 m 2 , la zona a parcheggio presenta una superficie di 3.661 m 2 . 

Accordo N°8. Una area destinata a servizi nel PRG vigente diventa zona D soggetta a 

SUA (vedi allegato B8). Superficie complessiva 19.461 m 2 . 

Accordo N°9. Una area con destinazione d’uso a servizi diventa in parte area 

residenziale e in parte area a servizi (vedi allegato B9). Superficie interessata complessiva


4.925 m 2 ; previsto un parcheggio per 900 m 2 , verde pubblico per 365 m 2 , area residenziale 

per 3.000 m 2 . Il volume edificabile complessivo ammonta a 4.500 m 3 . Intervento soggetto a 

SUA. 

Segue la valutazione idraulica dettagliata per ognuno degli accordi pubblico-privato 

intrapresi dal Comune di Vigonza, accordi che compongono il PI-2011. L’illustrazione della 

metodologia di analisi e di calcolo idraulico presentata nelle schedature successive è 

recuperabile nella VCI-PAT. 

Ogni scheda: 

1) inquadra urbanisticamente la zona interessata dall’accordo pubblico privato; 

2) definisce i caratteri idrografici, idrogeologici ed idraulici principali; 

3) riprende le principali criticità idrauliche in essere in corrispondenza al sedime 

oggetto di variante e nelle aree limitrofe; 

4) riprende le principali conclusioni del PA-2011 per l’area in questione e dimostra la 

non interferenzialità fra opere idrauliche imposte dal PA ed opere necessarie a realizzare 

l’intervento edilizio-urbanistico; 

5) riprende le metodologie di mitigazione idraulica imposte dalle scelte strategiche 

della VCI-PAT; 

6) espone un calcolo di massima dei volumi necessari ad acquisire la mitigazione 

idraulica dell’intervento; 

7) ripropone le principali norme di corretta modificazione dell’uso del suolo imposte dal 

VCI-PAT con riferimento alla zona oggetto di accordo.


7.01 – Scheda idraulica per accordo n°1 

Strumento urbanistico: PI, vedi estratto in allegato B1 ovvero le carte urbanistiche del PI 

Tipo di zona: area residenziale (per le Norme Idrauliche da osservare si veda il paragrafo 6 o la VCI-PAT) 

Superficie: 14.800 m 2 

Bacino idrografico: sottobacino scolo Cavinello entro il territorio comunale (vedi allegato F1) 

Recapito consigliato: dopo laminazione allo scolo Cavinello direttamente o a mezzo fossato lato est (vedi allegato D1 e allegato E1) 

Coefficiente afflusso attuale: stimato nel valore 0,10 (vedi allegato C1). Stima da affinare in sede di pratica edilizia. 

Coefficiente afflusso di progetto: ipotizzato il valore 0,63 (vedi allegato B1); valore da precisare definitivamente in sede di pratica edilizia. 

Criticità: ricade in area idonea a condizione (vedi PAT di Vigonza) 

Ricade in area a rischio inondazione o ristagno idrico: SI (vedi allegato I1) 

Rimodellazione morfologica: SI. E’ consigliabile garantire un gradiente fra le quote stradali contermini e il piano di calpestio 

dei corpi di fabbrica (da precisare attraverso una analisi locale in sede di pratica edilizia finale) 

Falda: fra 0 e 2 m dal p.c. (fonte PATI Comunità Metropolitana di Padova) 

Continuità idraulica: dopo laminazione allo scolo Cavinello direttamente o indirettamente a mezzo fossato minore (vedi allegato D1 e allegato E1) 

Terreno: tessitura prevalentemente limoso-argillosa (poco permeabile). Vedi allegato G1. 

Consorzio competente: Consorzio Acque Risorgive, sede di Mirano 

Obbligo parere idraulico Consorzio: SI (vedi paragrafo 6 norme VCI-PAT) 

Metodo mitigazione idraulica: rispetto della stabilizzazione idraulica deduttiva e della stabilizzazione idraulica induttiva tarata su 5 l/s/ha 

(vedi paragrafo 6). Tempo di corrivazione esterno Tce pari a 60 minuti (valore dedotto dalla cartografia di VCI- 

PAT come da estratto in allegato H1, dopo correzione con esponente 0,8 e controllo che il valore ottenuto non 

sia inferiore a 60 minuti). 

Modalità di acquisizione invaso: detenzione diffusa o concentrata a cielo aperto o intubata (modalità consigliata), trincea drenante con 

dispersione nel primo suolo (da valutare ma sconsigliabile). 

Interferenze con previsione PA: il Piano delle Acque prevede in futuro il risezionamento e la pulizia del fossato lato est con adeguamento degli 

attraversamenti (garantire nell’attività di modifica d’uso idrologico del suolo una fascia di rispetto idraulico sul 

lato est del SUA). Vedi allegato L1 (estratto PA). 

Criticità evidenziate dal PA: il Piano delle Acque evidenzia uno stato di sofferenza idraulica per il fossato sul lato est del sedime di intervento 

Vedi allegato M1 (estratto PA). 

La variante urbanistica va asseverata: NO. 

Modalità di acquisizione invaso utilizzata nei presenti calcoli di massima: detenzione distribuita utilizzando tubi rettangolari armati 

Tempo di corrivazione attuale: 60 min (stima da perfezionare in sede di pratica edilizia finale) 

Tempo di corrivazione ad intervento realizzato: 55 min (stima da perfezionare in sede di pratica edilizia finale) 

Coefficiente udometrico attuale (l/s/ha): 17,05 

Coefficiente udometrico futuro (l/s/ha): 110,60 

Portata massima attuale (l/s): 25,23 

Portata massima futura (l/s): 163,63 

Portata massima attuale con Tce (l/s): 25,23 

Portata specifica di laminazione (l/s/ha): 17,05 

Portata di laminazione (l/s): 25,23 

Durata pioggia critica (min): 136 

Coefficiente udometrico critico (l/s/ha): 62,63 

Volume specifico d’invaso critico (mc/ha): 412,7 

Volume d’invaso necessario (mc): 610.8 

Fascia di lavoro (cm): 100 

Lunghezza canale d’invaso (m): 611 

Diametro foro di laminazione (mm): 109 

Nota: Se il Consorzio di Bonifica impone il rispetto della stabilizzazione idraulica induttiva (tarato sulla portata specifica massima di laminazione di 5 

l/s/ha come indicato al paragrafo 6) si ottiene un aumenta del volume invaso necessario. Con le ipotesi fatte sarebbe necessario un invaso di 778 mc (525,6 

mc/ha) ovvero una lunghezza di collettore scatolare 100x100 mxm di 778 m con diametro della bocca tassata allo scarico pari a 59 mm; la portata di 

laminazione specifica sarebbe ovviamente di 5 l/s/ha.




Tipo di zona: area a verde privato (per le Norme Idrauliche da osservare si veda il paragrafo 6 o la VCI-PAT) 

Superficie: circa 1.200 m 2 

Bacino idrografico: sottobacino scolo Perarolo entro il territorio comunale (vedi allegato F2) 

Recapito consigliato: dopo laminazione allo scolo Perarolo attraverso locale tubo in cls DN100 cm (vedi allegato D2 e allegato E2) 




Ricade in area a rischio inondazione o ristagno idrico: NO (vedi allegato I2) 

Rimodellazione morfologica: NO. 


Continuità idraulica: dopo laminazione scarico al contermine tubo cls DN100 cm (vedi allegato D2 e allegato E2) 

Terreno: tessitura prevalentemente sabbiosa (mediamente permeabile). Vedi allegato G2. 


Obbligo parere idraulico Consorzio: NO (vedi paragrafo 6 norme VCI-PAT) 


(vedi paragrafo 6). Tempo di corrivazione esterno pari a 125 minuti (valore dedotto dalla cartografia di VCI-PAT 

come da estratto in allegato H1, dopo correzione con esponente 0,8 e controllo che il valore ottenuto non sia 

inferiore a 60 minuti). 

Modalità di acquisizione invaso: detenzione diffusa o concentrata a cielo aperto o intubata (modalità consigliata) 

Interferenze con previsione PA: non esistono interferenze evidenti con le previsioni di intervento locale del Piano delle Acque. Vedi allegato L2 

(estratto PA). 

Criticità evidenziate dal PA: il Piano delle Acque evidenzia uno stato di sofferenza idraulica lungo la strada provinciale sul lato est del sedime 

di intervento. Vedi allegato M2 (estratto PA). 

La variante urbanistica va asseverata: SI. Trattasi infatti di un ripristino alle condizioni di permeabilità (terreno vegetale) di un terreno attualmente 

impermeabilizzato. Inoltre l’area interessata è di estensione contenuta e non ricade in zona a pericolosità 

idraulica. 

ASSEVERAZIONE DEL PROGETTISTA 

Il sottoscritto progettista del Primo Piano Interventi di Vigonza 2011, anche sulla scorta delle 

considerazioni precedenti, 

ASSEVERA 

che l’accordo n°2 del Primo Piano Interventi 2011 di Vigonza, essendo correlato a 

modificazioni alle previsioni di PRG prive di correlazione significativa con problematiche 

idrauliche del territorio; 

non necessita di valutazione di compatibilità idraulica. 

Vigonza, giugno 2011 il progettista




Tipo di zona: area a parcheggio pubblico (per le Norme Idrauliche da osservare si veda il paragrafo 6 o la VCI-PAT) 


Bacino idrografico: sottobacino scolo Perarolo entro il territorio comunale (vedi allegato F3) 

Recapito consigliato: dopo laminazione al locale tubo di fognatura bianca cls DN80 cm (vedi allegato D3 e allegato E3) 





Rimodellazione morfologica: NO. 


Continuità idraulica: dopo laminazione scarico al contermine tubo di fognatura bianca cls DN80 cm (vedi allegato D3 e allegato E3) 





(vedi paragrafo 6). Tempo di corrivazione esterno Tce pari a 148 minuti (valore dedotto dalla cartografia di 

VCI-PAT come da estratto in allegato H1, dopo correzione con esponente 0,8 e controllo che il valore ottenuto 

non sia inferiore a 60 minuti). 


dispersione nel primo suolo (da valutare) 

Interferenze con previsione PA: non esistono interferenze evidenti con le previsioni future di intervento previste dal Piano delle Acque. Vedi 

allegato L3 (estratto PA). 

Criticità evidenziate dal PA: il Piano delle Acque non evidenzia particolari criticità idrauliche in corrispondenza al sedime di intervento. 

La variante urbanistica va asseverata: NO. 

Modalità di acquisizione invaso utilizzata nei presenti calcoli di massima: detenzione concentrata con tubazioni a diametro maggiorato 













Volume d’invaso necessario (mc): 73 


Lunghezza tubi d’invaso (m): 93 



l/s/ha come indicato al paragrafo 6) si ottiene un aumento del volume invaso necessario. Con le ipotesi fatte sarebbe necessario un invaso di 137 mc (686,9 

mc/ha) ovvero una lunghezza di collettore diametro 100 cm di 175 m con diametro della bocca tassata allo scarico pari a 30 mm; la portata di laminazione 

specifica sarebbe ovviamente di 5 l/s/ha. In rispetto alle prescrizioni del paragrafo 6 é obbligatorio realizzare gli stalli di sosta con tecnica drenante e ciò 

comporterà valori di volumi d’invaso più bassi (nei calcoli esposti si è considerato che gli stalli di sosta risultano bitumati e quindi impermeabili).




Tipo di zona: area produttiva e residenziale (per le Norme Idrauliche da osservare si veda il paragrafo 6 o la VCI-PAT) 

Superficie: 3.449+4.800 = 8.249 m 2 

Bacino idrografico: sottobacino scolo Negrisia entro il territorio comunale (vedi allegato F4) 

Recapito consigliato: dopo laminazione alla rete di fossati secondari a sud afferenti lo scolo Negrisia (vedi allegato D4 e allegato E4) 





Rimodellazione morfologica: SI. E’ necessario garantire un gradiente fra le quote stradali contermini e il piano di calpestio 



Continuità idraulica: dopo laminazione a fossati secondari afferenti il bacino del Negrisia (vedi allegato D4 e allegato E4) 





(vedi paragrafo 6). Tempo di corrivazione esterno Tce pari a 210 minuti (valore dedotto dalla cartografia di VCI- 




Interferenze con previsione PA: non esistono evidenti interferenze con le previsioni locali future di intervento del Piano delle Acque. Vedi allegato 

L4 (estratto PA). 


La variante urbanistica va asseverata: NO 

Modalità di acquisizione invaso utilizzata nei presenti calcoli di massima: detenzione concentrata con tubazioni rettangolari a sezione maggiorata 













Volume d’invaso necessario (mc): 590,17 




Nota: Il calcolo rispetta implicitamente il rispetto della stabilizzazione idraulica induttiva (5 l/s/ha come indicato al paragrafo 6) essendo la 

portata di laminazione pari a 3,9 l/s/ha. Nel rispetto delle prescrizioni del paragrafo 6 sarà obbligatorio realizzare gli stalli di sosta con tecnica drenante e 

ciò comporterà valori di volumi d’invaso più bassi (nei calcoli esposti si è considerato che gli stalli di sosta risultino bitumati e quindi impermeabili).




Tipo di zona: area residenziale (per le Norme Idrauliche da osservare si veda il paragrafo 6 o la VCI-PAT) 


Bacino idrografico: sottobacino scolo Negrisia entro il territorio comunale (vedi allegato F5) 

Recapito consigliato: dopo laminazione allo scolo Negrisia (vedi allegato D5 e allegato E5) 





Rimodellazione morfologica: SI. E’ necessario garantire un gradiente fra le quote stradali contermini e il piano di calpestio 



Continuità idraulica: dopo laminazione allo scolo Negrisia (vedi allegato D5 e allegato E5) 









dispersione nel primo suolo (da valutare ma sconsigliabile) 

Interferenze con previsione PA: non esistono evidenti interferenze con le future e locali previsioni di intervento del Piano delle Acque. Vedi 





















Nota: Il calcolo rispetta implicitamente il concetto di stabilizzazione idraulica induttiva (5 l/s/ha come indicato al paragrafo 6) essendo la portata 

di laminazione pari a 3,57 l/s/ha. In rispetto alle prescrizioni del paragrafo 6 é obbligatorio realizzare gli stalli di sosta con tecnica drenante e ciò 

comporterà valori di volumi d’invaso più bassi (nei calcoli esposti si è considerato che gli stalli di sosta risultano bitumati e quindi impermeabili).




Tipo di zona: zona residenziale A e zona a servizi (per le Norme Idrauliche da osservare si veda il paragrafo 6 o la VCI-PAT) 

Superficie: complessivamente circa 3.700 m 2 

Bacino idrografico: sottobacino scolo Fossa Crea vecchia (vedi allegato F6) 

Recapito consigliato: dopo laminazione alla futura vasca di laminazione in previsione sulla parte a servizi (vedi allegato D6 e allegato E6) 





Rimodellazione morfologica: NO 


Continuità idraulica: dopo laminazione scarico al futuro invaso richiesto dal Consorzio per l’edificazione sulle aree contermini 



Obbligo parere idraulico Consorzio: NO (vedi paragrafo 6 norme VCI-PAT) 






Interferenze con previsione PA: non esistono evidenti interferenze con le future e locali previsioni di intervento del Piano delle Acque. Vedi 



La variante urbanistica va asseverata: SI. Trattasi infatti di un ripristino alle condizioni di permeabilità di un terreno attualmente impermeabilizzato o in 

previsione di essere edificato. Inoltre l’area interessata è di estensione contenuta e non ricade in zona a 

pericolosità idraulica. Il terreno oggetto di modifica d’uso urbanistico del suolo sarà in parte destinato a invaso 

di laminazione per interventi edilizio-urbanistici contermini (destinazione urbanistica a servizi). 

ASSEVERAZIONE DEL PROGETTISTA 

Il sottoscritto progettista del Primo Piano Interventi di Vigonza 2011, anche sulla scorta delle 

considerazioni precedenti, 

ASSEVERA 

che l’accordo n°6 del Primo Piano Interventi 2011 di Vigonza, essendo correlato a 

modificazioni a previsioni urbanistiche prive di correlazione significativa con 

problematiche idrauliche del territorio; 

non necessita di Valutazione di Compatibilità Idraulica. 

Vigonza, giugno 2011 il progettista




Tipo di zona: zona a parcheggio pubblico e zona D (per le Norme Idrauliche da osservare si veda il paragrafo 6 o la VCI-PAT) 

Superficie: 3.918+3.661 = 7.579 m 2 

Bacino idrografico: sottobacino scolo Rio dell’Arzere entro il territorio comunale (vedi allegato F7) 

Recapito consigliato: dopo laminazione al contermine tubo di fognatura bianca cls DN80 cm (vedi allegato D7 e allegato E7) 





Rimodellazione morfologica: SI. Va garantito un gradiente fra le quote stradali contermini e il piano di calpestio 













Interferenze con previsione PA: non deve essere compromesso il raddoppio della locale fognatura bianca (intervento previsto dal Piano delle 

Acque). Vedi allegato L7 (estratto PA). 

Criticità evidenziate dal PA: il Piano delle Acque evidenzia uno stato di sofferenza idraulica in relazione al sedime di intervento. Vedi allegato 

M7 (estratto PA) 


Modalità di acquisizione invaso utilizzata nei presenti calcoli di massima: detenzione concentrata con tubazione a diametro maggiorato 










Durata pioggia critica (min): 164,4 

Coefficiente udometrico critico (l/s/ha): 70 







l/s/ha come indicato al paragrafo 6) si ottiene un aumento del volume invaso necessario. Con le ipotesi fatte sarebbe necessario un invaso di 519,2 mc 

(685,03 mc/ha) ovvero una lunghezza di collettore diametro 120 cm di 459 m con diametro della bocca tassata allo scarico pari a 40 mm; la portata di 

laminazione specifica sarebbe ovviamente di 5 l/s/ha. In rispetto alle prescrizioni del paragrafo 6 sarà obbligatorio realizzare gli stalli di sosta con tecnica 

drenante e ciò comporterà valori di volumi d’invaso più bassi (nei calcoli esposti si è considerato che gli stalli di sosta risultano bitumati e quindi 

impermeabili).




Tipo di zona: zona D soggetta a SUA (per le Norme Idrauliche da osservare si veda il paragrafo 6 o la VCI-PAT) 



Recapito consigliato: dopo laminazione al contermine tubo di fognatura bianca cls DN40 cm (vedi allegato D8 e allegato E8) 


















Interferenze con previsione PA: non deve essere compromesso il raddoppio della locale fognatura bianca (intervento previsto dal Piano delle 

Acque). Vedi allegato L8 (estratto PA). 

Criticità evidenziate dal PA: il Piano delle Acque evidenzia uno stato di sofferenza idraulica in corrispondenza al sedime di intervento. Vedi 

allegato M8 (estratto PA). 




















l/s/ha come indicato al paragrafo 6) si ottiene un aumento del volume invaso necessario. Con le ipotesi fatte sarebbe necessario un invaso di 1326,7 mc 

(681,7 mc/ha) ovvero una lunghezza di collettore rettangolare 120x120 cmxcm di 921 m con diametro della bocca tassata allo scarico pari a 65 mm; la portata 

di laminazione specifica sarebbe ovviamente di 5 l/s/ha. In rispetto alle prescrizioni del paragrafo 6 sarà obbligatorio realizzare gli stalli di sosta con 

tecnica drenante e ciò comporterà valori di volumi d’invaso più bassi (nei calcoli esposti si è considerato che gli stalli di sosta risultano bitumati e quindi 

impermeabili).




Tipo di zona: area residenziale e area a servizi (per le Norme Idrauliche da osservare si veda il paragrafo 6 o la VCI-PAT) 



Recapito consigliato: dopo laminazione al contermine fossato con scarico sullo scolo Rio Dell’Arzere (vedi allegato D9 e allegato E9) 








Continuità idraulica: dopo laminazione scarico al contermine fossato con sbocco allo scolo Rio Dell’Arzere (vedi allegato D9 e allegato E9) 





(vedi paragrafo 6). Tempo di corrivazione esterno pari a 240 minuti (valore dedotto dalla cartografia di VCI- 





Interferenze con previsione PA: non sono evidenti interferenze fra previsioni di intervento del Piano delle Acque e le opere previste dall’accordo 

n°9. Vedi allegato L9 (estratto PA). 



Modalità di acquisizione invaso utilizzata nei presenti calcoli di massima: detenzione concentrata con tubazioni a sezione maggiorata 













Volume d’invaso necessario (mc): 289 





l/s/ha come indicato al paragrafo 6) si ottiene un aumento del volume invaso necessario. Con le ipotesi fatte sarebbe necessario un invaso di 292 mc 

(593,2 mc/ha) ovvero una lunghezza di collettore diametro 120 cm di 258 m con diametro della bocca tassata allo scarico pari a 33 mm; la portata di 

laminazione specifica sarebbe ovviamente di 5 l/s/ha. In rispetto alle prescrizioni del paragrafo 6 sarà obbligatorio realizzare gli stalli di sosta con tecnica 

drenante e ciò comporterà valori di volumi d’invaso più bassi (nei calcoli esposti si è ipotizzato che gli stalli di sosta risultano bitumati e quindi impermeabili).


8 - CONCLUSIONI 

In occasione della stesura della prima parte del Primo Piano Interventi del Comune di 

Vigonza 2011 (L.R. n°11/2004) viene redatta la presente Valutazione di Compatibilità 

Idraulica ai sensi delle D.G.R. del Veneto n°3637/2002 e s.m.i. 

La VCI richiama i risultati dell’attività conoscitiva messa in atto nel PAT per una 

definizione compiuta dei caratteri meteorologici, per acquisire una conoscenza dettagliata del 

sistema di drenaggio superficiale e per acquisire una conoscenza sufficientemente 

approfondita del sistema fognario. Vengono altresì richiamati i caratteri idrogeologici, 

morfologici e pedologici del territorio e vengono messe in evidenza le problematiche 

idrauliche. Il Piano delle Acque (PA), ultimamente adottato dal Comune di Vigonza, viene più 

volte ripreso con l’obiettivo precipuo di evidenziare la non interferenzialità fra le opere 

previste dallo stesso PA e le opere urbanistico-edilizie che conseguiranno al PI-2011. 

Sulla scorta delle scelte strategiche di natura idraulica operate in sede di PAT, per 

ognuno degli accordi pubblico-privato che compongono il Piano degli Interventi 2011, sono 

definiti e precisati gli accorgimenti costruttivi che permetteranno l’edificazione e 

l’urbanizzazione in rispetto alle problematiche territoriali di natura idraulica. 

Nelle schedature idrauliche (paragrafi) numerate 7.01, 7.03, 7.04, 7.05, 7.07, 7.08 e 

7.09 vengono evidenziate prescrizioni e norme specifiche per ridurre o annullare l’impatto 

sull’idraulica del territorio delle corrispondenti previsioni urbanistiche. Le schedature elencano 

prescrizioni finalizzate alla regolamentazione della dinamica edilizia con riferimento alla 

conformazione urbanistica futura. Dette schedature saranno di riferimento durante l’istruttoria 

per ottenere i Permessi a Costruire o durante le istruttorie relative alle Denuncie di Inizio 

Attività o alle istruttorie di Segnalazione Certificata di Inizio Attività. 

Le schedature 7.02 e 7.06, riferite rispettivamente agli accordi pubblico-privati n°2 e 

n°6 concludono, previa giustificazione idraulica, con la asseverazione che i corrispondenti 

accordi non interferiscono con le dinamiche idrauliche del territorio, ne possono 

compromettere l’esecuzione di azioni o opere destinate a risolvere le problematiche idrauliche 

in essere. 

Vigonza, giugno 2011 Il tecnico


ALLEGATO A 

Posizione e numerazione delle aree oggetto del Piano Interventi 2011 – parte 1 

sul territorio comunale di Vigonza 

(aree di interesse numerate e perimetrale in verde, immagine fuori scala)


Piano degli Interventi - 2011 

Previsione PRG vigente 

ALLEGATO B1 

Previsione urbanistica PI-2011 e PRG vigente per variazione n°1 

(immagini fuori scala) 

q




ALLEGATO B2 


(immagini fuori scala)




ALLEGATO B3 






ALLEGATO B4 






ALLEGATO B5 






ALLEGATO B6 






ALLEGATO B7 






ALLEGATO B8 






ALLEGATO B9 




ALLEGATO C1 

Ortofoto situazione attuale del terreno per variazione n°1 



ALLEGATO C2 




ALLEGATO C3 




ALLEGATO C4 




ALLEGATO C5 




ALLEGATO C6 




ALLEGATO C7 




ALLEGATO C8 




ALLEGATO C9 




ALLEGATO D1 

Rete idrografica principale afferente al terreno oggetto di variazione n°1 



ALLEGATO D2 




ALLEGATO D3 




ALLEGATO D4 




ALLEGATO D5 




ALLEGATO D6 




ALLEGATO D7 




ALLEGATO D8 




ALLEGATO D9 




ALLEGATO E1 

Rete idrografica secondaria/locale afferente al terreno oggetto di variazione n°1 

(immagini fuori scala, rettangolo rosso=zona di intervento)


ALLEGATO E2 


(immagini fuori scala, rettangolo rosso = zona di intervento)


ALLEGATO E3 




ALLEGATO E4 




ALLEGATO E5 




ALLEGATO E6 




ALLEGATO E7 




ALLEGATO E8 




ALLEGATO E9 




ALLEGATO F1 

Bacino idrografico di appartenenza del terreno oggetto di variazione n°1 

(immagini fuori scala, perimetrazione rossa = zona di intervento secondo numerazione)


ALLEGATO F2 




ALLEGATO F3 




ALLEGATO F4 




ALLEGATO F5 




ALLEGATO F6 




ALLEGATO F7 




ALLEGATO F8 




ALLEGATO F9 




ALLEGATO G1 

Litologia e fascie di rispetto idraulico per il terreno oggetto di variazione n°1 

(immagini fuori scala, estratto dalla cartografia idraulica del PAT, retino celeste=substrato limoso-argilloso)


ALLEGATO G2 


(immagini fuori scala, estratto dalla cartografia idraulica del PAT, retino rosso=substrato sabbioso)


ALLEGATO G3 


(immagini fuori scala, estratto dalla cartografia idraulica del PAT, retino fucsia=substrato sabbioso)


ALLEGATO G4 




ALLEGATO G5 




ALLEGATO G6 




ALLEGATO G7 




ALLEGATO G8 




ALLEGATO G9 




ALLEGATO H1 

Tempo di corrivazione esterno per il terreno oggetto di variazione n°1 

(immagini fuori scala, estratto dalla cartografia idraulica del PAT)


ALLEGATO H2 




ALLEGATO H3 




ALLEGATO H4 




ALLEGATO H5 




ALLEGATO H6 




ALLEGATO H7 




ALLEGATO H8 




ALLEGATO H9 




ALLEGATO I1 

Rischio idraulico per il terreno oggetto di variazione n°1 



ALLEGATO I2 




ALLEGATO I3 




ALLEGATO I4 




ALLEGATO I5 




ALLEGATO I6 




ALLEGATO I7 




ALLEGATO I8 




ALLEGATO I9 




ALLEGATO L1 

Previsioni opere idrauliche da parte del Piano delle Acque adottato da Vigonza 

presso il terreno oggetto di variazione n°1 (quadrato rosso) 

(immagini fuori scala, estratto dalla cartografia idraulica del PA-2011)


ALLEGATO L2 





ALLEGATO L3 





ALLEGATO L4 





ALLEGATO L5 





ALLEGATO L6 





ALLEGATO L7 





ALLEGATO L8 





ALLEGATO L9 





ALLEGATO M1 

Criticità evidenziate dal Piano delle Acque adottato da Vigonza 




ALLEGATO M2 





ALLEGATO M7 





ALLEGATO M8

Piano degli Interventi - Comune di Vigonza

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