Sincope e rischio lavorativo: ruolo del medico del lavoro e ...
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G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl, 303-305 © PI-ME, Pavia 2011<br />
http://gimle.fsm.it ISSN 1592-7830<br />
F. Barbic 1 , L. Angaroni 2 , M. Orlandi 2 , G. Costantino 2 , F. Dipaola 3 , D. Borleri 4 , R. Borchini 5 , F. D’Adda 4 ,<br />
F. Perego 2 , M. Borella 6 , A. Galli 7 , M. Solbiati 2 , E. Scanella 2 , G. Casazza 8 , P. Seghizzi 9 , R. Furlan 1,10<br />
<strong>Sincope</strong> e <strong>rischio</strong> <strong>lavorativo</strong>: <strong>ruolo</strong> <strong>del</strong> <strong>medico</strong> <strong>del</strong> <strong>lavoro</strong><br />
e stratificazione globale <strong>del</strong> <strong>rischio</strong><br />
1 Unità Sincopi Ospedale “Bolognini”, Seriate, Bergamo; Associazione di Ricerca sulle Neuroscienze; Università di Milano<br />
2 Medicina Interna Ospedale “L. Sacco”, Milano<br />
3 Medicina Interna, “Istituti Clinici di Perfezionamento”, Sesto S. Giovanni, Milano<br />
4 Medicina <strong>del</strong> Lavoro “Ospedali Riuniti”, Bergamo<br />
5 Medicina <strong>del</strong> Lavoro Ospedale di Varese<br />
6 Dipartimento di Emergenza Ospedale di Legnano, Milano<br />
7 Dipartimento di Emergenza Ospedale di Vimercate, Milano<br />
8 Statistica Medica, Ospedale “L. Sacco”, Milano<br />
9 Servizio Sanitario Aziendale “Italcementi Group”, Bergamo<br />
10 Università di Milano<br />
RIASSUNTO. Per la stratificazione <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> occupazionale di<br />
un paziente con sincope che deve riprendere la propria attività<br />
lavorativa non sono ad oggi disponibili criteri o indicatori<br />
validati. In occasione di un evento formativo su sincope e<br />
<strong>rischio</strong> occupazionale, 149 medici <strong>del</strong> <strong>lavoro</strong> (ML) sono stati<br />
arruolati con lo scopo di testare un metodo semiquantitativo<br />
basato sull’impiego <strong>del</strong>la Visual Analogue Scale (VAS) per la<br />
stima <strong>del</strong> danno potenzialmente derivante ad un lavoratore nel<br />
corso <strong>del</strong>lo svolgimento di alcuni compiti lavorativi<br />
caratterizzati da differenti livelli di <strong>rischio</strong> per la sicurezza.<br />
Sono stati valutati i seguenti 5 compiti lavorativi: 1, guida senza<br />
passeggeri; 2, manipolazione di sostanze tossiche; 3, attività in<br />
prossimità di superfici calde o fiamme libere; 4, attività medica<br />
invasiva; 5, attività d’ufficio. L’utilizzo <strong>del</strong>la VAS ha fornito per<br />
ognuno dei compiti lavorativi considerati gli indicatori di entità<br />
<strong>del</strong> danno D e di probabilità che il danno si verifichi P in caso di<br />
sincope <strong>del</strong> lavoratore; il prodotto P x D, rappresenta un<br />
indicatore di <strong>rischio</strong> globale per ogni compito <strong>lavorativo</strong>. I ML<br />
hanno fornito per i 5 compiti lavorativi considerati una scala di<br />
<strong>rischio</strong> crescente per il paziente con sincope. In particolare, il<br />
compito #3 è risultato caratterizzato da un profilo di <strong>rischio</strong><br />
paragonabile a quello <strong>del</strong>l’attività di guida. Questo strumento,<br />
sebbene necessiti di validazione esterna, sembra in grado di<br />
fornire indicatori utili per l’espressione <strong>del</strong> giudizio di idoneità<br />
lavorativa nel soggetto con sincope.<br />
ABSTRACT. SYNCOPE AND WORK: ROLE OF THE OCCUPATIONAL<br />
PHYSICIAN AND GLOBAL RISK STRATIFICATION. Safety risk for subjects<br />
suffering from syncope while working has not been as yet addressed<br />
by occupational medicine. The present study was aimed at evaluating<br />
a new developed methodology for job tasks risk stratification in<br />
patients with syncope. During a work-shop on syncope and<br />
occupational risk, 149 occupational physicians (OP) with about 10<br />
years of clinical experience were asked to fulfil a Visual Analogue<br />
Scale (VAS) concerning the doctor’s estimated potential damage (D)<br />
to the worker and the probability of a damage to occur (P) should<br />
syncope take place during the job task. Five job tasks characterized<br />
by different risk for safety (1, driving; 2, toxic products handling; 3,<br />
job performed closed to hot surfaces o free flames; 4, surgical<br />
activity; 5, office job) were identified. OP correctly stratified the risk<br />
associated to the different job tasks in patients with syncope.<br />
Unexpectedly, task #3 was given a risk similar to that obtained in<br />
drivers. This might be of paramount clinical and social importance<br />
when patients with syncope have to return to their job tasks.<br />
Key words: syncope, work, occupational risk.<br />
Introduzione<br />
La sincope è definita come una perdita di coscienza<br />
determinata da una ipoperfusione cerebrale globale e transitoria.<br />
Essa è caratterizzata da una rapida insorgenza,<br />
breve durata ed un recupero spontaneo e completo (1). Si<br />
manifesta nella popolazione generale al di sopra dei 20<br />
anni con un’incidenza globale pari a 6.2 casi/1000 persone/anno<br />
(2). Il 3% degli accessi in pronto soccorso e il<br />
6% dei ricoveri ospedalieri sono dovuti ad episodi sincopali<br />
(3).<br />
In una casistica di oltre 600 soggetti che si sono presentati<br />
in PS per sincope, il 50% degli accessi riguarda individui<br />
di età compresa tra i 18 e i 65 anni (4) e quindi potenziali<br />
lavoratori. L’80% di questi pazienti risulta a basso<br />
<strong>rischio</strong> per eventi clinici maggiori nel breve termine e<br />
sono spesso dimessi. Inoltre, dati <strong>del</strong> nostro gruppo suggeriscono<br />
che il <strong>rischio</strong> di recidiva di sincope in questa fascia<br />
di età sia pari a circa il 14% ad un anno dal primo<br />
evento sincopale e che la maggior parte <strong>del</strong>le recidive si<br />
verifichino nei primi sei mesi. Qualora la perdita di coscienza<br />
si manifesti durante lo svolgimento di un’attività<br />
lavorativa ad elevato <strong>rischio</strong> per la sicurezza, il danno per<br />
il lavoratore o per terze persone potrebbe essere ingente.<br />
Si pensi infatti al <strong>lavoro</strong> in quota, alla guida professionale<br />
di automezzi o di mezzi di cantiere o ad attività in prossimità<br />
di organi in movimento.<br />
In letteratura sono disponibili numerose scale per aiutare<br />
il <strong>medico</strong> di Pronto Soccorso a stratificare il <strong>rischio</strong><br />
clinico <strong>del</strong> paziente con sincope (5-8) al fine di orientare<br />
al ricovero ospedaliero o alla dimissione con successiva<br />
valutazione ambulatoriale. Non sono invece disponibili indicatori<br />
che aiutino il Medico <strong>del</strong> Lavoro a valutare l’idoneità<br />
di un paziente con sincope nel momento di riprendere<br />
la propria attività lavorativa. Solo la Canadian Cardiovascular<br />
Society ha fornito alcuni indicatori numerici<br />
che, partendo da un <strong>rischio</strong> di incidente stradale a causa di<br />
sincope considerato accettabile (1/20000)/anno, consentono<br />
di stabilire quali pazienti possono riprendere la guida
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e dopo quanto tempo dall’evento sincopale di riferimento<br />
(9). Tali indicatori dipendono dal tempo di guida, dal tipo<br />
di veicolo guidato, dal <strong>rischio</strong> di recidiva a 1 anno e dalla<br />
probabilità che, come conseguenza di una sincope alla<br />
guida, si verifichi effettivamente un incidente (9). Alla<br />
luce di queste premesse il gruppo di <strong>lavoro</strong> multidisciplinare,<br />
istituito nel 2009 dalla Società Italiana di Medicina<br />
<strong>del</strong> Lavoro e Igiene Industriale (SIMLII) e dalla Società<br />
Italiana di Medicina Interna (SIMI), per lo studio <strong>del</strong>la<br />
sincope e <strong>del</strong> suo impatto sul <strong>rischio</strong> occupazionale ha<br />
proposto un metodo articolato, parzialmente ispirato a<br />
quello utilizzato dalla Canadian Cardiovascular Society,<br />
per stratificare in modo globale il <strong>rischio</strong> <strong>del</strong> lavoratore<br />
che ha avuto sincope prima <strong>del</strong>la ripresa <strong>del</strong>la propria attività<br />
lavorativa. Uno degli elementi principali che entrano<br />
nel mo<strong>del</strong>lo di stratificazione globale <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> <strong>del</strong> lavoratore<br />
con sincope riguarda la stima <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> associato<br />
ad un determinato compito <strong>lavorativo</strong>.<br />
Materiali e metodi<br />
In occasione di un work-shop su sincope e <strong>rischio</strong> <strong>lavorativo</strong>,<br />
sono stati arruolati 149 medici <strong>del</strong> <strong>lavoro</strong> (ML),<br />
con una esperienza clinica media di circa 10 anni. Ad<br />
ognuno dei medici arruolati è stato chiesto di stimare,<br />
sulla base <strong>del</strong>la loro esperienza, il danno potenzialmente<br />
derivante al lavoratore in caso di sincope e la probabilità<br />
che il danno effettivamente si realizzi per 5 compiti lavorativi<br />
predeterminati.<br />
Per ogni compito <strong>lavorativo</strong> considerato, i ML dovevano<br />
utilizzare una Visual Analogue Scale (VAS, Figura<br />
1) per stimare il danno (D) potenzialmente derivante al<br />
lavoratore in caso di perdita di coscienza e la probabilità<br />
(P) che il danno stimato si possa effettivamente verificare.<br />
Danno (D): quanto grave potrebbe essere il massimo<br />
danno causato dalla sincope per il lavoratore? (0 = nessun<br />
danno; 10 = danno molto grave o morte).<br />
Probabilità (P): qual’è la probabilità che il danno massimo<br />
si verifichi se il lavoratore dovesse avere una sincope?<br />
(0 = nessuna probabilità; 10 = alta probabilità o certezza).<br />
Il prodotto PxD consente di pesare in modo globale il<br />
<strong>rischio</strong> stimato per ogni compito <strong>lavorativo</strong>.<br />
I 5 compiti lavorativi valutati sono: 1, guida senza passeggeri;<br />
2, manipolazione di sostanze tossiche; 3, attività<br />
in prossimità di superfici calde o fiamme libere; 4, attività<br />
sanitaria invasiva; 5, attività d’ufficio.<br />
Gli indicatori D, P e PxD sono espressi per ogni compito<br />
<strong>lavorativo</strong> come valore medio ± DS.<br />
Risultati<br />
Figura 1. Visual Analogue Scale (VAS) per la stima <strong>del</strong> danno e <strong>del</strong>la sua probabilità<br />
nel caso in cui la sincope si verificasse durante un determinato compito <strong>lavorativo</strong><br />
La totalità dei 149 ML arruolati (63% uomini) ha consegnato<br />
il questionario adeguatamente compilato. Il 53%<br />
dei ML ha un’esperienza clinica superiore a 10 anni, il<br />
65% lavora come Medico Competente presso aziende <strong>del</strong><br />
territorio, il 16% presso Servizi di Prevenzione <strong>del</strong>le ASL,<br />
l’11% presso servizi ospedalieri di Medicina <strong>del</strong> Lavoro.<br />
Il 74% dei ML riferisce di considerare il sintomo sincope<br />
come rilevante per l’espressione <strong>del</strong> giudizio di idoneità<br />
lavorativa.<br />
I risultati ottenuti relativi agli indicatori D, P e PxD per<br />
ognuno dei 5 compiti lavorativi considerati sono riportati<br />
nella Tabella I. Si evidenzia come gli indicatori hanno<br />
consentito di creare una scala crescente di <strong>rischio</strong> per i 5<br />
compiti lavorativi considerati. Inoltre, nonostante la guida<br />
sia ritenuta un’attività ad alto <strong>rischio</strong> per il soggetto con<br />
sincope, altri compiti quali ad esempio il # 3 (attività<br />
svolta in prossimità di superfici calde o fiamme libere) è<br />
risultata paragonabile alla guida.<br />
Discussione<br />
La stratificazione globale <strong>del</strong><br />
<strong>rischio</strong> di un lavoratore che ha<br />
avuto uno o più episodi sincopali è<br />
fondamentale per aiutare il Medico<br />
<strong>del</strong> Lavoro nel momento <strong>del</strong>la ripresa<br />
<strong>del</strong>l’attività lavorativa <strong>del</strong><br />
paziente con sincope.<br />
Tra i molteplici elementi che<br />
devono essere considerati nell’identificazione<br />
di tale complesso indicatore<br />
sintetico di <strong>rischio</strong>, un aspetto<br />
importante è rappresentato dalla<br />
possibilità di ordinare differenti<br />
compiti lavorativi in termini di <strong>rischio</strong><br />
per il lavoratore e per eventuali<br />
terze persone in caso di perdita<br />
di coscienza <strong>del</strong> lavoratore stesso.<br />
L’identificazione di un compito<br />
a <strong>rischio</strong> per la sicurezza e la stima
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Tabella I. Valori medi degli indicatori di danno D, di probabilità P e P x D per i 5 compiti lavorativi considerati<br />
<strong>del</strong>l’entità <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> stesso è infatti un elemento fondamentale<br />
che, integrato con la stima <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> clinico di<br />
recidiva di sincope, dovrebbe aiutare il Medico <strong>del</strong> Lavoro<br />
a decidere se un paziente può o meno riprendere la propria<br />
attività lavorativa e a quali condizioni.<br />
Il metodo più rigoroso per quantificare il <strong>rischio</strong> associato<br />
alla perdita di coscienza durante lo svolgimento di differenti<br />
compiti lavorativi sarebbe quello di valutare il danno<br />
che il lavoratore ha subito a causa <strong>del</strong>la sincope verificatasi<br />
durante la propria attività lavorativa. Tuttavia tale strumento<br />
richiederebbe uno studio di popolazione lavorativa molto<br />
ampio dato il numero elevato di compiti lavorativi da considerare<br />
e la prevalenza <strong>del</strong>la sincope nella popolazione in<br />
età lavorativa. Inoltre, la sincope come causa d’incidente<br />
occorso durante un’attività lavorativa a <strong>rischio</strong>, può spesso<br />
restare misconosciuta o non adeguatamente indagata.<br />
Il gruppo di <strong>lavoro</strong> SIMLII-SIMI, dopo un’accurata<br />
valutazione dei dati disponibili in letteratura, ha optato per<br />
proporre il metodo semiquantitativo basato sull’uso <strong>del</strong>la<br />
VAS che in ultima analisi diventa il modo per cercare di<br />
quantificare il parere di persone “esperte”. Infatti, un precedente<br />
studio pilota condotto dal gruppo di <strong>lavoro</strong> su un<br />
numero limitato di 15 ML esperti aveva evidenziato come<br />
gli indicatori proposti fossero effettivamente in grado di<br />
ordinare compiti lavorativi caratterizzati da differente <strong>rischio</strong><br />
per la sicurezza con una valutazione da parte dei partecipanti<br />
abbastanza uniforme. Abbiamo quindi deciso di<br />
utilizzare lo stesso metodo con un elevato numero di ML<br />
in occasione <strong>del</strong> work-shop su sincope e <strong>rischio</strong> <strong>lavorativo</strong><br />
svoltosi alla Fondazione <strong>del</strong> <strong>lavoro</strong> di Pavia lo scorso novembre.<br />
Considerando l’indicatore P x D, che ha consentito<br />
di pesare non solo il massimo danno atteso per il lavoratore<br />
ma anche il fattore probabilità, i 5 compiti lavorativi<br />
sono stati ordinati in una scala crescente di <strong>rischio</strong>.<br />
Al livello inferiore si colloca il compito 1 (attività d’ufficio),<br />
seguita dal compito 4 (attività sanitaria invasiva),<br />
quindi il compito 2 (movimentazione di materiale tossico),<br />
il compito 1 (guida senza passeggeri) e infine il compito 3<br />
(attività svolta in prossimità di superfici calde o fiamme libere).<br />
Quest’ultimo compito, secondo il parere dei ML<br />
partecipanti, è stato considerato a maggior <strong>rischio</strong> per il lavoratore,<br />
seppure di poco, rispetto alla guida verosimilmente<br />
perché la probabilità P che il lavoratore, a seguito<br />
<strong>del</strong>la perdita di coscienza, possa effettivamente farsi male<br />
è stata considerata leggermente superiore rispetto a quanto<br />
stimato per la guida.<br />
In conclusione i dati ottenuti evidenziano come il metodo<br />
proposto per la stratificazione <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> in caso di<br />
sincope associato a un determinato compito <strong>lavorativo</strong><br />
può essere utilmente applicato anche ad altri compiti a <strong>rischio</strong><br />
per la sicurezza. Inoltre la stessa metodologia potrebbe<br />
essere utilizzata per stimare il <strong>rischio</strong> anche per<br />
terze persone che possono essere coinvolte in modo rilevante<br />
nel caso il lavoratore abbia una perdita di coscienza<br />
mentre lavora. I risultati ottenuti, integrati dal <strong>rischio</strong> di<br />
recidiva sincopale, dovrebbero facilitare il Medico <strong>del</strong> Lavoro<br />
nel difficile compito di esprimere una idoneità lavorativa.<br />
Quest’ultima da un lato dovrebbe tutelare la sicurezza<br />
<strong>del</strong> lavoratore e dei terzi dall’altro evitare un indebito<br />
allontanamento <strong>del</strong> paziente dal proprio <strong>lavoro</strong>.<br />
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Richiesta estratti: Franca Barbic - Unità Sincopi, Associazione di Ricerca sulle Neuroscienze, Ospedale Bolognini, Seriate (Bergamo),<br />
Italy - Tel. +39 035 3063380, +39 035 3063913, Cell. +39 3281072365, E-mail: francabarbic@virgilio.it