Catalogo Elettronico Il Circolo n.425 - Febbraio 2013 - Euroclub

A quattro anni da La solitudine dei numeri primi
il caso editoriale della stagione
Il secondo romanzo. Ovvero,
la sfida suprema. Dopo
un caso editoriale come
La solitudine dei numeri
primi (oltre due milioni di
copie in Italia e 4 all’estero,
vincitore del Premio Strega
e del Campiello Opera
Prima) erano in molti ad
attendere al varco Paolo
Giordano. Il nuovo libro del
giovane scrittore torinese
avrebbe saputo replicare il
successo di quel debutto
travolgente? Con Il corpo
umano Giordano supera
a pieni voti la prova, per
di più scegliendo un tema
decisamente non facile. La
scintilla gli è venuta nel dicembre
2010, realizzando
un reportage per “Vanity
Fair”. Dove? In una base
italiana nel sud dell’Afghanistan,
tra i suoi coetanei in
uniforme.
DAI “NUMERI PRIMI”
AI COMPAGNI IN
ARMI
In gergo si definisce fob,
“forward operating base”,
ed è un avamposto
all’imbocco nord della valle
del Gulistan. Lì si trova
da centonovantuno giorni
il tenente medico Egitto
che, pur potendo rientrare
in Italia, ha scelto di fermarsi
ad aspettare il contingente
successivo. Ed
IL CORPO UMANO
Cos’è una famiglia? Perché scoppia una guerra?
Come si diventa un soldato?
Un plotone di militari italiani dà vita a un’intensa storia corale.
eccoli arrivare, i ragazzi
del tormentato maresciallo
René. Li conosciamo, uno
dopo l’altro, a cominciare
dall’imberbe caporalmaggiore
Ietri, prigioniero di un
rapporto simbiotico con la
madre. Tutt’altra pasta dello
spaccone Cederna, militare
fin nel midollo, che si è
fatto tatuare il primo verso
dell’Iliade sulla schiena e
sogna di entrare nei corpi
speciali. Poi c’è Torsu, innamorato
di una fidanzata
virtuale conosciuta in chat,
Camporesi, con moglie e
figlio a casa, e la determinata
Zampieri, che deve
dimostrare ogni giorno di
valere quanto i compagni
maschi. Dopo mesi di inat-
tività, un incarico arriva
finalmente a interrompere
la routine. Non si tratta di
una missione bellica, ma si
preannuncia ugualmente
pericolosa. Il plotone dovrà
scortare un convoglio
di camionisti afghani fino a
Herat: cinquanta chilometri
da percorrere in quattro
giorni, a passo d’uomo,
lungo una valle tortuosa
come un intestino attorcigliato,
con un occhio al
sentiero disseminato di mine
e l’altro alle colline arroventate
da dove, da un momento
all’altro, minacciano
di piovere colpi di mortaio.
In quello spazio e in quel
tempo sospesi, dietro ogni
curva puoi trovarti faccia a
faccia con il fuoco nemico.
O con il tuo destino.
LA FRAGILITÀ
UMANA, DENTRO
E FUORI IL CAMPO
DI BATTAGLIA
A quei ragazzi, che all’Arma
hanno sacrificato tutto,
rimane un solo bene: il proprio
corpo. Ed è una fisicità
che Giordano pone sotto
l’obiettivo fin dal titolo, descrivendola
e indagandola
nell’intero spettro delle
sue funzioni. Il corpo dei
suoi soldati striscia, corre,
si contorce. Rabbrividisce,
suda, sanguina, defeca.
Persino nei momenti di tregua
apparente, nelle notti
avvolte dal silenzio innaturale
del deserto, il corpo
parla attraverso il lavorio
degli organi interni, la sequenza
irregolare del respiro.
Sono quelli gli istanti
dove più forte pulsa il cuore
del romanzo: stretti tra
desideri, rimorsi e paure,
siamo tutti anime in guerra.
Edizione Mondadori € 19,00
Edizione Club € 15,20
Risparmio € 3,80
288 pagine
Codice 822023
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