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La donna dura e l'uomo rotto - Fazi Editore

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Roma, 13 Settembre 2007<br />

<strong>La</strong> <strong>donna</strong> <strong>dura</strong> e l’uomo <strong>rotto</strong><br />

Incontro con Mary e Joe di Alessia Polli<br />

Incontro Mary e Joe nel quartiere <strong>La</strong>urentino, una delle tante arterie periferiche di Roma. C’è il sole, eppure la cosa non<br />

sembra alleggerirli molto. “Tutta ‘sta luce c’ammazza”, mi dice Mary. È poggiata sul bordo di una panchina. “Coce”, fa dopo un<br />

po’, in romanesco stretto. Le gambe ben distanziate, le mani accartocciate in grembo. Ha due segni deboli sotto agli occhi,<br />

l’aria spiegazzata di chi ha passato l’ennesima notte in bianco. Joe invece se ne sta in piedi, poggiato al fusto di un alberello<br />

scheletrico. Accanto a lui il suo cagnolino microscopico, Sid. Si tengono a distanza. È uno dalle pose studiate, Joe. Ha un<br />

ghigno tirato che imbarazza e un abito nero di gabardine sigillato fino al collo (ha i petti della giacca tirati su e neanche un<br />

centimetro di pelle scoperta). Faccio due passi in avanti per farmi sentire meglio. Mi schiarisco la voce. Non mi sono preparata<br />

niente, improvviso.<br />

A MARY:<br />

Dimmi di te, Mary.<br />

Sono una <strong>donna</strong> <strong>dura</strong>. Schiva e scura.<br />

A JOE:<br />

Dimmi di te, Joe.<br />

Sono l’uomo nero e sono Rotto, Joe Rotto.<br />

A MARY:<br />

<strong>La</strong> prima volta che hai visto Joe, hai pensato…<br />

Ma<strong>donna</strong>, quant’è brutto.<br />

A JOE:<br />

<strong>La</strong> prima volta che hai visto Mary, hai pensato…<br />

Sta male.<br />

A MARY:<br />

Joe dice che la vita è una questione di stile. Sei d’accordo?<br />

Magari.<br />

A JOE:<br />

Mary dice che tutte le sconcezze vengono da un posto orribile. Sei d’accordo?<br />

Anche Disneyland è sconcia.<br />

A MARY:<br />

Che vita fai, Mary?<br />

Una vita di merda.<br />

A JOE:<br />

Che vita fai, Joe?<br />

Una vita impegnativa, però sto molto all’aperto.<br />

A MARY:<br />

Prepari la colazione per tutti, porti i figli a scuola, rammendi calzini e pantaloni e con un occhio tieni a bada il sugo. È così che<br />

si sopravvive?<br />

E mio marito dove lo metti?<br />

A JOE:<br />

Spacci roba di classe, fai sparire i cadaveri, ricatti tutti i tuoi debitori. È così che si sopravvive?<br />

È così che si vive!<br />

A MARY:<br />

Cose di periferia. Fai un elenco.<br />

Fetore, zozzimma.<br />

A JOE:<br />

Cose di periferia. Fai un elenco.<br />

Cielo grigio, aria inquinata, puzza, palazzi orrendi, alberi secchi, gente depressa, il miglior posto dove spacciare.<br />

A MARY:<br />

Non esiste dolore più grande di quello… Finisci la frase.


Che prova una che si è sposata un maiale.<br />

A JOE:<br />

Non esiste dolore più grande di quello… Finisci la frase.<br />

Che prova un debitore se non mi paga.<br />

A MARY:<br />

Se avessi avuto un’alternativa, cosa saresti stata?<br />

Miss Frattocchie.<br />

A JOE:<br />

Se avessi avuto un’alternativa, cosa saresti stato?<br />

Sid.<br />

A MARY:<br />

Vorresti dire a Joe…<br />

Mangia un po’ di più.<br />

A JOE:<br />

Vorresti dire a Mary…<br />

Di stare attenta, il mondo è <strong>rotto</strong>.<br />

SEMPRE A JOE:<br />

Una curiosità poi. Com’è che ti porti sempre dietro il tuo cane, Sid?<br />

Quale cane?

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