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GLI ATOMI E LA LUCE<br />

GIULIO STANCARI<br />

Università <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>, Dipartimento <strong>di</strong> Fisica<br />

Istituto Nazionale <strong>di</strong> Fisica Nucleare, Laboratori Nazionali <strong>di</strong> Legnaro<br />

I.T.A. Zanelli, Reggio Emilia<br />

Insegnare l'atomo nel biennio, ITIS "Leonardo da Vinci," Carpi (MO), 10 marzo 2004 1


STRUTTURA DELL’INCONTRO<br />

DELL INCONTRO<br />

IDEE: IDEE:<br />

evoluzione delle conoscenze sugli atomi grazie alla<br />

loro interazione con la ra<strong>di</strong>azione elettromagnetica.<br />

SEMINARIO: SEMINARIO:<br />

come possiamo manipolare gli atomi con la<br />

luce, con esempi tratti da linee <strong>di</strong> ricerca attuali.<br />

LABORATORIO: LABORATORIO:<br />

<strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> esercizi e proposte <strong>di</strong>dattiche;<br />

cosa insegnare sull’atomo sull atomo e come.<br />

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PRIMA PARTE:<br />

PROPRIETÀ PROPRIETÀ<br />

DEGLI ATOMI<br />

E DELLA LUCE<br />

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IN PRINCIPIO…<br />

PRINCIPIO<br />

1879: muore Maxwell; nasce Einstein<br />

Svariate in<strong>di</strong>cazioni che la materia sia formata da ATOMI e<br />

MOLECOLE:<br />

• reazioni chimiche<br />

• teoria cinetica dei gas (Boltzmann, Maxwell, ~1850)<br />

• sistema perio<strong>di</strong>co (Mendeleev, 1869)<br />

Ma quali sono le loro proprietà?<br />

La LUCE è un’onda elettromagnetica<br />

(Maxwell 1873, Hertz 1888).<br />

Ma cosa può oscillare a 10 15 Hz?<br />

Come interagiscono RADIAZIONE e MATERIA?<br />

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SPETTRO DI CORPO NERO<br />

I corpi incandescenti emettono luce.<br />

Il corpo nero è un sistema a temperatura costante<br />

capace <strong>di</strong> assorbire ra<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> qualsiasi lunghezza<br />

d’onda. È quin<strong>di</strong> in equilibrio termico con la ra<strong>di</strong>azione.<br />

Esempio: cavità con forellino.<br />

Kirchhoff (1860): (emissione) / (assorbimento) =<br />

funzione universale <strong>di</strong> frequenza e temperatura<br />

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Stefan (1879):<br />

area proporzionale<br />

a T 4<br />

SPETTRO DI CORPO NERO<br />

legge <strong>di</strong><br />

Wien (1893)<br />

Planck (1900): lo spettro può essere spiegato assumendo<br />

la materia formata da oscillatori la cui energia assume<br />

valori <strong>di</strong>screti hν (ipotesi ad hoc)<br />

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SPETTRO DI CORPO NERO<br />

Einstein (1905):<br />

• la ra<strong>di</strong>azione può essere pensata come un gas <strong>di</strong><br />

particelle <strong>di</strong> energia hν (ipotesi del quanto <strong>di</strong> luce);<br />

• nell’interazione materia-ra<strong>di</strong>azione, gli scambi <strong>di</strong><br />

energia avvengono in quanti hν (principio euristico)<br />

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EFFETTO FOTOELETTRICO<br />

Einstein (1905) applica il<br />

principio euristico alla<br />

spiegazione dell’effetto<br />

fotoelettrico<br />

E max = hν – P<br />

Scoperto da Hertz nel 1887<br />

(prima della scoperta<br />

dell’elettrone!).<br />

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EFFETTO FOTOELETTRICO<br />

Verifica sperimentale <strong>di</strong> Millikan (1916). “Dovetti<br />

ammettere che l’equazione era perfettamente verificata,<br />

nonostante l’irragionevole ipotesi del quanto <strong>di</strong> luce.”<br />

E max = hν – P<br />

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EFFETTO COMPTON<br />

L’ipotesi del quanto <strong>di</strong> luce<br />

acquista cre<strong>di</strong>to quando<br />

Compton (1923) <strong>di</strong>mostra che,<br />

nelle interazioni elementari, la<br />

luce si comporta come una<br />

particella (FOTONE) <strong>di</strong><br />

energia hν ed impulso hν/c<br />

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DALLA A ALLA Z<br />

Dalla <strong>di</strong>ffusione della luce da parte <strong>di</strong> varie sostanze,<br />

Barkla (1911) deduce il numero Z <strong>di</strong> elettroni per atomo<br />

Stu<strong>di</strong>ando i raggi X caratteristici emessi dai materiali<br />

bombardati con elettroni energetici, Moseley (1914)<br />

or<strong>di</strong>na gli elementi secondo il numero atomico Z,<br />

anziché il peso atomico A.<br />

L’interazione ra<strong>di</strong>azione-materia fornisce le basi quantitative<br />

per l’or<strong>di</strong>namento della tavola perio<strong>di</strong>ca e per la scoperta<br />

<strong>di</strong> sette elementi “mancanti”<br />

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SPETTRI ATOMICI<br />

Verso la metà del 1800, Kirchhoff, Bunsen, Plücker, Ångström<br />

ed altri pongono le basi della spettroscopia atomica<br />

Gli spettri<br />

• sono caratteristiche fondamentali delle sostanze<br />

• permettono <strong>di</strong> scoprire nuovi elementi (Cs, Rb, ...)<br />

• aiutano ad indagare la composizione dei corpi celesti<br />

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H<br />

He<br />

Na<br />

Fe


SPETTRI ATOMICI IMMUTABILI?<br />

Faraday (1862) cerca invano <strong>di</strong> rivelare variazioni spettrali<br />

indotte da intensi campi magnetici<br />

Zeeman riesce ad osservare un allargamento delle righe<br />

del so<strong>di</strong>o (1896) e una moltiplicazione delle righe del<br />

cadmio (1897)<br />

Lorentz e Zeeman interpretano il risultato:<br />

la forza magnetica agente su una particella carica (“ione”)<br />

in movimento legata all’atomo ne mo<strong>di</strong>fica la frequenza<br />

<strong>di</strong> rivoluzione. Stima <strong>di</strong> e/m.<br />

Sono quin<strong>di</strong> queste particelle responsabili delle<br />

proprietà degli spettri atomici.<br />

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MODELLO DI BOHR<br />

Balmer (1885) trova una formula empirica<br />

che riproduce le righe spettrali dell’idrogeno<br />

Per spiegarne lo spettro, Bohr (1913) propone un modello<br />

rivoluzionario dell’atomo <strong>di</strong> idrogeno basato su due ar<strong>di</strong>te<br />

ipotesi:<br />

• l’elettrone si muove attorno al nucleo su orbite<br />

stazionarie, senza perdere energia per irraggiamento<br />

• le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> energia tra orbite <strong>di</strong>fferenti sono<br />

quantizzate E m – E n = hν<br />

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ASSORBIMENTO ED EMISSIONE<br />

Einstein (1917) ipotizza che<br />

siano TRE i processi<br />

fondamentali nell’interazione<br />

ra<strong>di</strong>azione materia:<br />

• ASSORBIMENTO<br />

• EMISSIONE SPONTANEA<br />

• EMISSIONE STIMOLATA<br />

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ASSORBIMENTO ED EMISSIONE<br />

Materia e ra<strong>di</strong>azione non scambiano soltanto energia,<br />

ma anche impulso (quantità <strong>di</strong> moto)<br />

L’ipotesi è confortata dall’elegante nuova<br />

derivazione dello spettro <strong>di</strong> corpo nero.<br />

Un’altra spettacolare conferma è venuta<br />

dall’invenzione del laser.<br />

[A. Einstein, Phys. Zeit. 18, 121 (1917)]<br />

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IL LASER<br />

Se in un materiale (“mezzo attivo”) si riescono ad avere più<br />

elettroni in uno stato eccitato rispetto a quelli allo stato<br />

fondamentale (“inversione <strong>di</strong> popolazione”), il processo <strong>di</strong><br />

emissione stimolata produce un’aumento a cascata<br />

del numero <strong>di</strong> fotoni<br />

(Light Amplification by Stimulated Emission of Ra<strong>di</strong>ation)<br />

Per un regalo della natura, la luce così prodotta è altamente<br />

• monocromatica<br />

• coerente<br />

• collimata<br />

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BREVE STORIA DEL LASER<br />

Townes (1953) <strong>di</strong>mostra la fattibilità della tecnica con<br />

le microonde (maser ad ammoniaca a due livelli)<br />

Schawlow e Townes (1958) propongono tecniche<br />

per ottenere luce visibile<br />

Maiman (1960) costruisce il primo <strong>di</strong>spositivo che<br />

amplifica luce visibile (laser a rubino)<br />

Javan (1961) sviluppa il laser ad elio-neon (nell’infrarosso)<br />

Nel 1962 <strong>di</strong>versi gruppi costruiscono laser a <strong>di</strong>odo<br />

semiconduttore (GeAs)<br />

1964: laser a ioni Ar + e a CO 2<br />

1966: laser a colorante<br />

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IL LASER He-Ne<br />

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LA LUCE NEI MATERIALI<br />

A <strong>di</strong>fferenza dei livelli energetici degli atomi liberi (gas),<br />

l’energia degli elettroni nella materia condensata<br />

è confinata in bande<br />

I metalli possono assorbire praticamente qualsiasi<br />

lunghezza d’onda visibile, riemettendo imme<strong>di</strong>atamente<br />

i fotoni assorbiti.<br />

Appaiono così opachi e <strong>luci<strong>di</strong></strong>.<br />

Gli isolanti e i semiconduttori assorbono solo ra<strong>di</strong>azione<br />

con energia superiore alla soglia <strong>di</strong> assorbimento ottico.<br />

Se questa soglia cade nel visibile (materiali i<strong>di</strong>ocromatici),<br />

l’oggetto appare colorato.<br />

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(Collegamento con<br />

elettronica, chimica<br />

fisica, mineralogia)<br />

BANDE ENERGETICHE<br />

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IN SINTESI<br />

La RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA si comporta,<br />

nei processi microscopici, come un insieme <strong>di</strong> quanti<br />

(fotoni) <strong>di</strong> energia hν e quantità <strong>di</strong> moto hν/c<br />

Gli ATOMI e le MOLECOLE sono<br />

sistemi elettromagnetici(*) complessi.<br />

La loro energia può assumere solo<br />

valori <strong>di</strong>screti E n, E m, ... (nei gas) o<br />

confinati in bande (nella materia condensata)<br />

Dallo stu<strong>di</strong>o della RADIAZIONE, degli ATOMI e della loro<br />

INTERAZIONE sono nate<br />

• la RELATIVITÀ<br />

• la MECCANICA QUANTISTICA<br />

• le TEORIE QUANTISTICHE DI CAMPO<br />

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SVILUPPO DELLA TEORIA QUANTICA<br />

(da Pais, 1991) Kirchhoff<br />

Bunsen<br />

Bohr<br />

Heisenberg<br />

Balmer<br />

MECCANICA<br />

DELLE MATRICI<br />

Wien<br />

Planck Einstein<br />

Dirac Schrö<strong>di</strong>nger<br />

TEORIA<br />

QUANTISTICA<br />

DEI CAMPI<br />

Bose<br />

de Broglie<br />

MECCANICA<br />

ONDULATORIA<br />

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SECONDA PARTE:<br />

MANIPOLARE ATOMI E MOLECOLE<br />

CON LA LUCE<br />

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CONFINARE GLI ATOMI: PERCHÉ? PERCHÉ?<br />

Campi <strong>di</strong> ricerca:<br />

– Condensazione <strong>di</strong> Bose-Einstein<br />

– Interferometria atomica<br />

– Spettroscopia <strong>di</strong> precisione<br />

– Atomi ra<strong>di</strong>oattivi: verifica del modello standard e stu<strong>di</strong>o del nucleo<br />

Applicazioni pratiche:<br />

– Misurazione del tempo con fontane atomiche<br />

Sviluppi inter<strong>di</strong>sciplinari:<br />

– Manipolazione <strong>di</strong> macromolecole (DNA) e microorganismi con “pinze pinze<br />

ottiche” ottiche<br />

I premi Nobel 1997 (Chu, Cohen-Tannoudji, Phillips) e<br />

2001 (Cornell, Ketterle, Wieman) hanno riconosciuto i<br />

contributi <strong>di</strong> alcuni dei pionieri in questo campo<br />

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PRIME TRAPPOLE MAGNETICHE<br />

Guidare particelle cariche è relativamente facile, data<br />

l’intensità delle forze elettriche e magnetiche (forza <strong>di</strong><br />

Lorentz): F = q ( E + v × B ). Esempi: tubi cato<strong>di</strong>ci,<br />

spettrometri, acceleratori, ecc.<br />

La prima trappola per particelle<br />

neutre sfrutta la forza agente su<br />

un <strong>di</strong>polo magnetico in campo<br />

magnetico non uniforme<br />

F x = µ • grad B x.<br />

Viene utilizzata per intrappolare<br />

neutroni (Paul et al., 1978)<br />

Lo stesso principio viene applicato alla prima trappola<br />

per atomi (Phillips et al., 1985)<br />

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LA TRAPPOLA DIPOLARE<br />

Un fascio laser focalizzato induce un <strong>di</strong>polo elettrico oscillante<br />

nella particella neutra, che viene intrappolata nel campo elettrico<br />

non omogeneo del laser stesso: F x = p • grad E x<br />

(proposta: Letokhov 1968, Ashkin 1978;<br />

realizzazione: Chu et al., 1986)<br />

Questo tipo <strong>di</strong> trappola (“pinze ottiche”) funziona per atomi,<br />

macromolecole (DNA) e anche esseri viventi (batteri)!<br />

Problemi tecnici:<br />

• forza poco intensa; per essere intrappolati gli atomi<br />

debbono essere lenti<br />

• la <strong>di</strong>ffusione della luce riscalda gli atomi<br />

• il volume della trappola è molto piccolo (10 -3 mm 3 )<br />

Come sono stati risolti? Con quali conseguenze?<br />

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IMPULSO TRASFERITO PER DIFFUSIONE<br />

Un atomo investito da luce risonante può assorbire<br />

energia e impulso dai fotoni (Einstein, 1917)<br />

L’atomo ritorna<br />

allo stato<br />

fondamentale<br />

(emissione<br />

spontanea o<br />

stimolata)<br />

rilasciando<br />

energia e<br />

impulso sotto<br />

forma <strong>di</strong> fotone<br />

L’assorbimento <strong>di</strong><br />

impulso avviene<br />

lungo la <strong>di</strong>rezione<br />

<strong>di</strong> propagazione<br />

della luce, mentre<br />

l’emissione<br />

spontanea è<br />

isotropa<br />

In me<strong>di</strong>a, nel tempo vi è un trasferimento netto <strong>di</strong><br />

impulso, detto forza <strong>di</strong>ffusiva: F x = = (hν/c) / (2τ)<br />

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RAFFREDDAMENTO DOPPLER<br />

(Hänsch, Schawlow 1975; Wineland, Dehmelt 1975)<br />

Due fasci laser si propagano<br />

in <strong>di</strong>rezioni opposte, entrambi<br />

con frequenza più bassa<br />

della frequenza <strong>di</strong> risonanza<br />

dell’atomo. L’atomo si muove<br />

nella <strong>di</strong>rezione del fascio 1.<br />

Per effetto Doppler, nel sistema <strong>di</strong><br />

riferimento <strong>di</strong> quiete dell’atomo, il<br />

fascio 1 è ancora più lontano dalla<br />

risonanza, mentre il fascio 2 viene<br />

assorbito. La forza <strong>di</strong>ffusiva <strong>di</strong>venta<br />

una forza viscosa proporzionale a –v.<br />

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“MELASSA MELASSA OTTICA” OTTICA<br />

Applicando il principio del raffreddamento Doppler in tre<br />

<strong>di</strong>mensioni, i fasci laser <strong>di</strong>vengono per gli atomi come un<br />

fluido estremamente viscoso (Chu et al., 1985)<br />

Le cosiddette “melasse ottiche” rendono possibile lo<br />

sviluppo delle trappole <strong>di</strong>polari, ma suggeriscono anche<br />

un nuovo tipo <strong>di</strong> trappola...<br />

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LA TRAPPOLA MAGNETO-OTTICA (MOT)<br />

Dalibard (1986) propone <strong>di</strong> combinare due effetti:<br />

• “melassa ottica” per rallentare gli atomi;<br />

• effetto Zeeman per confinarli.<br />

Nasce la trappola magneto-ottica, realizzata per la prima<br />

volta dai gruppi <strong>di</strong> Pritchard e Chu (1987) e perfezionata<br />

da Wieman et al. (1990).<br />

È oggi una delle trappole<br />

più utilizzate, per atomi sia<br />

stabili che ra<strong>di</strong>oattivi.<br />

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L’ESPERIMENTO ESPERIMENTO TRAPRAD<br />

L’Istituto Nazionale <strong>di</strong> Fisica Nucleare (<strong>INFN</strong>), l’Istituto<br />

Nazionale per la Fisica della Materia (INFM) e tre<br />

Università (<strong>Ferrara</strong>, Pisa e Siena) stanno collaborando per<br />

realizzare una trappola magneto-ottica per il francio<br />

(ra<strong>di</strong>oattivo) presso i Laboratori Nazionali <strong>di</strong> Legnaro (PD)<br />

Un solo altro gruppo al mondo è finora riuscito nell’impresa<br />

(Orozco et al., SUNY Stony Brook, 1996)<br />

Il francio è un sistema molto promettente per misure <strong>di</strong> fisica<br />

atomica, nucleare e subnucleare<br />

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APPARATO TRAPRAD (<strong>INFN</strong> Legnaro)<br />

BERSAGLIO 197 Au<br />

+3 kV<br />

1200 K<br />

18 O 6+<br />

100 MeV<br />

210 Fr +<br />

MOT<br />

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MOT PER RUBIDIO (<strong>INFN</strong> Legnaro)<br />

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TERZA PARTE:<br />

PROPOSTE DIDATTICHE<br />

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ATTIVITÀ ATTIVITÀ<br />

1: RADIAZIONE E MATERIA<br />

Associare a ciascuna regione dello spettro<br />

elettromagnetico la lunghezza d’onda, la frequenza e<br />

l’energia del fotone corrispondente. Mettere in evidenza<br />

l’energia dei legami chimici e nucleari e la definizione <strong>di</strong><br />

ra<strong>di</strong>azione ionizzante.<br />

Approfon<strong>di</strong>mento: effetti biologici della ra<strong>di</strong>azione<br />

(es. telefoni cellulari, forni a microonde, ra<strong>di</strong>azione<br />

ultravioletta, ...)<br />

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itorna<br />

h = 6.62606876(52) × 10 –34 J s 1 eV = 1.602176462(63) × 10 –19 J<br />

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ATTIVITÀ ATTIVITÀ<br />

2: POSIZIONE DI UN FOTONE<br />

Considerare la risoluzione in frequenza dell’occhio<br />

umano. Utilizzare il principio <strong>di</strong> indeterminazione per<br />

calcolare la corrispondente incertezza sulla posizione del<br />

fotone. Confrontare il risultato con la <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> coni<br />

e bastoncelli.<br />

Approfon<strong>di</strong>mento: il meccanismo fisiologico della visione<br />

e della percezione dei colori.<br />

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POSIZIONE DI UN FOTONE<br />

L’occhio umano può facilmente <strong>di</strong>stinguere l’arancione<br />

(λ a = 585 nm) dal giallo (λ g = 580 nm). La corrispondente<br />

risoluzione in frequenza è<br />

La risoluzione sull’impulso del fotone è Δp = h Δν/c.<br />

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POSIZIONE DI UN FOTONE<br />

Applicando il principio <strong>di</strong> indeterminazione <strong>di</strong> Heisenberg<br />

(Δx) • (Δp) ¸ h/(4π) si può calcolare la minima incertezza<br />

sulla posizione del fotone:<br />

Nell’occhio umano, i bastoncelli (<strong>di</strong>ametro 2 µm) sono<br />

molto sensibili ma non permettono <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere i colori. I<br />

coni (<strong>di</strong>ametro 6 µm) sono meno sensibili, ma rendono<br />

possibile la visione a colori.<br />

Coni più piccoli non migliorerebbero la risoluzione<br />

spaziale dell’occhio.<br />

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Libri<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

– J. Perrin, “Gli Gli atomi” atomi (E<strong>di</strong>tori Riuniti, 1981)<br />

– A. Pais, “Sottile Sottile è il Signore… Signore La scienza e la vita <strong>di</strong> Albert Einstein” Einstein<br />

(Bollati Boringhieri, 1991)<br />

– A. Pais, “Inward Inward Bound: of Matter and Forces in the Physical World” World<br />

(Oxford University Press, 1986)<br />

– I. Asimov, “Il Il libro <strong>di</strong> fisica” fisica (Mondadori, 1986)<br />

– A. Frova, “Luce, Luce, colore, visione” visione (BUR, 2003)<br />

Articoli <strong>di</strong> rassegna<br />

– S. Chu, “Intrappolamento Intrappolamento laser <strong>di</strong> particelle neutre,” neutre, Le Scienze (aprile<br />

1992)<br />

– W. D. Phillips e H. J. Metcalf, “Raffreddamento Raffreddamento e intrappolamento <strong>di</strong><br />

atomi,” atomi, Le Scienze 225, 225,<br />

10 (maggio 1987)<br />

– D. Kleppner, “A A short history of atomic physics in the twentieth<br />

century,” century, Rev. Mod. Phys. 71, 71,<br />

S78 (1999)<br />

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