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V. Fiocchi Nicolai, Kult u S. Magno a Fondi u svjetlu najnovijih arheoloških istraživanja<br />
da Napoli 17 . Nel testo si dice che Paterno – un egiziano originario di Alessandria<br />
– prima di fermarsi a Fondi, proveniente dall’Egitto, avrebbe fatto<br />
sosta „in villa quae Fregellanus dicitur, alias Ceperanus” 18 , cioè, appunto<br />
a Ceprano, dove anche la critica moderna concordemente localizza l’antica<br />
mansio di Fregellanum della via Latina, menzionata dall’Itinerarium Antonini<br />
19 . Il narratore, cioè, con il riferimento a Fregellanum, avrebbe voluto<br />
in qualche modo collegare i nuovi luoghi di culto di Magno e Paterno a<br />
Fondi con quello originario di Magno a Fabrateria Nova (= Ceprano) 20 .<br />
3. La testimonianza del Martirologio Geronimiano e la documentazione<br />
appena ricordata non lasciano dunque adito a dubbi nel riconoscere<br />
nell’antica Fabrateria il luogo di culto originario di S. Magno – l’area<br />
funeraria in cui fu sepolto (che forse varrebbe la pena indagare archeologicamente)<br />
– così come peraltro aveva già rilevato negli anni Trenta del<br />
Novecento il grande agiografo Ippolito Delehaye 21 (il santo si deve dunque<br />
ritenere un martire di Fabrateria e non di Fondi). A Fondi, tuttavia, il<br />
suo culto arrivò e si sviluppò, radicandosi nel sito del monastero che dal<br />
santo prendeva nome per lo meno dall’anno 979, quando il „cenovium<br />
Sancti Magni” è (con sicurezza) per la prima volta citato in un documento<br />
del Codex Diplomaticus Caietanus (fi g. 2) 22 . E’ plausibile che il culto di<br />
S. Magno sia giunto a Fondi a seguito dell’arrivo di sue reliquie, che, col<br />
tempo, come si riscontra non di rado nella storia del culto dei santi, sarebbero<br />
state ritenute le spoglie di un vero martire di Fondi, morto e sepolto<br />
nella città dell’Appia 23 . Tale ulteriore sviluppo del culto di S. Magno trovò<br />
la sua „uffi cializzazione” negli scritti agiografi ci medievali che celebrano<br />
le gesta del martire, insieme a quelle di Paterno, ormai nella città di<br />
Fondi, nel luogo, come si diceva, ove sorgeva il monastero intitolato a S.<br />
Magno (si tratta della passio S. Magni (nelle sue recensioni BHL, 5167,<br />
17. Infra, p. 3, nota 24.<br />
18. Acta Sanctorum, Augusti, IV, Parisiis et Romae 1867, p. 403.<br />
19. Cfr. P. G. MONTI, Carta archeologica, cit., pp. 91-92, n. 32; S. PIETROBONO,<br />
In Fabrateria, cit., p. 53, 80-81.<br />
20. E’ interessante notare che presso Ceprano esisteva nel medioevo una chiesa di S.<br />
Paterniano (P. G. MONTI, Carta archeologica, cit., p. 92, n. 32, 3; S. PIETROBONO, In<br />
Fabrateria, cit., p. 102), ove il nome del santo può forse considerarsi corrotto da Paterno.<br />
21. Cfr. H. DELEHAYE, Commentarius, cit., p. 451: ID., Les origines du culte des<br />
martyrs, Bruxelles 1933, p. 308; vedi pure M. SIMONETTI, Addendum, cit., p. 344.<br />
22. Tabularium Casinense, I, Codex Diplomaticus Cajetanus, Casini 1887, pp. 137-<br />
140, n. 74.<br />
23. V. <strong>FIOCCHI</strong> NICOLAI, I monumenti, cit., pp. 175-177; G. LUONGO, Agiografi a,<br />
cit., pp. 233-234; cfr. pure F. CARCIONE, S. Magno, cit., pp. 26-31.<br />
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