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Memoriale della Shoah 27 gennaio 2013 (.pdf 3541 KB)

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DOCUMENTAZIONE CONTENUTA NELLA CARTELLA<br />

MEMORIALE DELLA SHOAH DI MILANO<br />

• Che cos’è Pag. 1<br />

- Principi progettuali Pag. 4<br />

- Struttura del progetto Pag. 5<br />

- L’area del <strong>Memoriale</strong> Pag. 6<br />

- L’area del Laboratorio <strong>della</strong> Memoria Pag. 8<br />

• A che punto siamo Pag. 9<br />

• Scheda di sintesi Pag. 12<br />

• La Fondazione <strong>Memoriale</strong> <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong> di Milano Pag. 13<br />

Contact: Barabino & Partners<br />

Danila Sabella<br />

d.sabella@barabino.it<br />

Francesca Manco<br />

f.manco@barabino.it<br />

Tel. 02.72.02.35.35<br />

Milano, 25 <strong>gennaio</strong> <strong>2013</strong>


30 <strong>gennaio</strong> 1944<br />

Uno spazio per<br />

favorire la convivenza<br />

civile<br />

La nascita del<br />

progetto<br />

IL MEMORIALE DELLA SHOAH DI MILANO (BINARIO 21)<br />

Che cos’è<br />

Il <strong>Memoriale</strong> <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong> di Milano (Binario 21) sorge in un’area <strong>della</strong> Stazione Centrale<br />

situata al di sotto dei binari ferroviari ordinari. L’area era originariamente adibita<br />

al carico e scarico dei vagoni postali e aveva accesso diretto a Via Ferrante<br />

Aporti. Tra il 1943 e il 1945 questo fu il luogo in cui centinaia di ebrei furono caricati<br />

su vagoni merci, che venivano sollevati tramite un elevatore e trasportati così<br />

al sovrastante piano dei binari. Una volta posizionati alla banchina di partenza, venivano<br />

agganciati ai convogli diretti ad Auschwitz-Birkenau e altri campi di sterminio<br />

e di concentramento o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano.<br />

Dagli stessi binari partirono anche<br />

numerosi deportati politici, destinati al<br />

campo di concentramento di Mauthausen<br />

o ai campi italiani.<br />

Sul convoglio partito dal binario 21 nella<br />

fredda mattina del 30 <strong>gennaio</strong> 1944<br />

c’era Liliana Segre: aveva 13 anni e<br />

partì con suo padre, morto ad<br />

Auschwitz. Liliana Segre è una dei<br />

pochissimi superstiti: dei 605 ebrei<br />

deportati quella mattina tornarono a<br />

casa soltanto in ventidue.<br />

Il progetto nasce con l’obiettivo di materiale iconografico © Morpurgo de Curtis Architetti Associati<br />

realizzare - nello stesso luogo in cui<br />

ebbe inizio a Milano l’orrore <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong> - uno spazio che non solo ci “ricordi di<br />

ricordare”, rendendo omaggio alle vittime dello sterminio, ma che rappresenti anche<br />

un contesto vivo e dialettico in cui rielaborare attivamente la tragedia <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong>.<br />

Un luogo di commemorazione, quindi, ma anche uno spazio per costruire il futuro<br />

e favorire la convivenza civile. Il <strong>Memoriale</strong> vuole essere, infatti, un luogo di<br />

studio, ricerca e confronto: un memoriale per chi c’era, per chi c’è ora ma soprattutto<br />

per chi verrà.<br />

La storia del <strong>Memoriale</strong><br />

Il progetto di realizzazione del <strong>Memoriale</strong> <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong> di Milano nasce nel 2002,<br />

originariamente promosso dall'Associazione Figli <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong>, dalla Comunità Ebraica<br />

di Milano, dalla Fondazione Centro Documentazione Ebraica Contemporanea, dall'Unione<br />

delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Comunità di Sant'Egidio.<br />

1


La nascita <strong>della</strong><br />

Fondazione <strong>Memoriale</strong><br />

<strong>della</strong> <strong>Shoah</strong><br />

di Milano<br />

La posa <strong>della</strong> prima<br />

pietra<br />

La campagna di<br />

raccolta fondi<br />

L'idea iniziale di costruire un Museo <strong>della</strong> Memoria<br />

si trasforma presto in un progetto più ampio, che<br />

affianca ad una struttura "commemorativa" un Laboratorio<br />

in cui rielaborare la tragedia <strong>della</strong> violenza nazifascista.<br />

Subentra così l'esigenza di usufruire di<br />

una superficie più ampia rispetto a quella pensata<br />

in origine: dai circa 5.000 mq originari, il progetto architettonico<br />

arriva, nel 2008, a prevedere uno spazio<br />

di circa 7.000 mq.<br />

Con l'obiettivo di riportare alla luce il ricordo delle deportazioni e di stimolare, al contempo, la<br />

coscienza collettiva, emerge l'ipotesi di costruire il <strong>Memoriale</strong> in prossimità del Binario 21, presso<br />

la Stazione Centrale di Milano. Tra tutti i luoghi che in Europa sono stati teatro delle deportazioni,<br />

questo è il solo ad essere rimasto intatto.<br />

Nel 2004 viene elaborato un progetto preliminare<br />

da parte dell'Architetto Guido Morpurgo<br />

insieme al Professor Eugenio Gentili Tedeschi;<br />

questa prima versione, presentata nel<br />

novembre dello stesso anno alla Società<br />

Grandi Stazioni, attraversa nel corso degli anni<br />

un'importante evoluzione. Nel luglio 2005<br />

esso viene presentato, comprensivo di alcuni<br />

aggiornamenti, agli Uffici <strong>della</strong> Presidenza <strong>della</strong> Repubblica.<br />

Con la nascita <strong>della</strong> Fondazione <strong>Memoriale</strong> <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong> di Milano, nel 2007, il progetto,<br />

nel frattempo interamente rielaborato ed ampliato agli architetti Guido Morpurgo<br />

ed Annalisa de Curtis - Morpurgo de Curtis ArchitettiAssociati -, si definisce in maniera<br />

più dettagliata, e nel settembre 2008 ne viene presentata pubblicamente una nuova versione<br />

in occasione dell’accordo siglato tra Ferrovie dello Stato Italiane e la Fondazione<br />

<strong>Memoriale</strong> <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong> per la cessione delle aree.<br />

Il 26 <strong>gennaio</strong> 2010 ha luogo la cerimonia di posa <strong>della</strong> prima pietra per la realizzazione<br />

del <strong>Memoriale</strong>.<br />

A fine dicembre 2010, ultimati la realizzazione degli uffici, delle opere strutturali <strong>della</strong> biblioteca<br />

e il restauro delle superfici originarie, i lavori vengono interrotti per mancanza di fondi<br />

e la Fondazione decide di promuovere una campagna di sensibilizzazione e raccolta donazioni<br />

per rendere possibile il proseguimento del progetto.<br />

Nel <strong>gennaio</strong> 2012 Ferruccio de Bortoli ed Enrico Mentana prestano i propri volti e<br />

la propria voce a una campagna di sensibilizzazione, finalizzata ad ottenere i fondi<br />

necessari al completamento del progetto.<br />

2


Un nuovo indirizzo<br />

per il <strong>Memoriale</strong><br />

La nascita del<br />

“cuore” del <strong>Memoriale</strong><br />

Il 26 <strong>gennaio</strong> 2012, a farsi portavoce del ricordo delle vittime dei lager nazisti è l’intera<br />

cittadinanza milanese, che partecipa a una maratona pubblica di letture relative<br />

ai drammi <strong>della</strong> discriminazione, <strong>della</strong> deportazione e del genocidio, con l’obiettivo<br />

di aiutare la Fondazione <strong>Memoriale</strong> nel proseguimento dei lavori di<br />

costruzione.<br />

All’iniziativa partecipano anche volti noti <strong>della</strong> cultura e dello spettacolo, tra cui, per<br />

citarne solo alcuni, Gad Lerner, Roberto Vecchioni, Flavio Oreglio, Andree Ruth<br />

Shammah.<br />

Un contributo importante al progetto arriva, a fine 2012, dalla riqualificazione<br />

approvata dal Comune di Milano del tratto di via Ferrante Aporti antistante il<br />

<strong>Memoriale</strong>, che prende il nome di Piazza Edmond J. Safra, di grande impatto in<br />

relazione sia alla riqualificazione dell’area che alla sicurezza e alla fruibilità del <strong>Memoriale</strong>.<br />

Lo svelamento <strong>della</strong> targa intitolata a Edmond J. Safra ha luogo il <strong>27</strong> <strong>gennaio</strong> <strong>2013</strong><br />

durante la cerimonia inaugurale del progetto, alla presenza <strong>della</strong> Signora Safra.<br />

In questa data il “cuore” del <strong>Memoriale</strong> <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong> di Milano, ovvero l’area dedicata<br />

alla testimonianza degli eventi, vede infatti la luce aprendosi, per un primo periodo,<br />

alle visite di alcune scolaresche milanesi e nazionali.<br />

3


Principi progettuali<br />

Il principio di base di realizzare un <strong>Memoriale</strong> anziché un museo <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong>, ha<br />

orientato le scelte progettuali: il sito è stato innanzitutto riportato, per quanto possibile,<br />

al suo aspetto originario, restituendo così a questo luogo la sua condizione<br />

di documento e reperto.<br />

La necessità di conservare sostanzialmente inalterati gli spazi ferroviari dove si svolsero<br />

le deportazioni e, in generale, di rendere sempre percepibile l’identità specifica<br />

di quest’area <strong>della</strong> Stazione Centrale di Milano, evidenziandone i caratteri spaziali<br />

e materici, ha rappresentato uno dei fondamenti del progetto.<br />

Lo spazio è stato dunque preliminarmente preparato mediante la demolizione di<br />

tutti gli elementi aggiunti nel dopoguerra e il ripristino delle superfici originarie delle<br />

strutture portanti, riportate al loro stato originale: cemento armato faccia a vista, senza<br />

colorazioni o interventi di revisione estetica degli originari difetti di esecuzione e dei<br />

segni del tempo che le superfici recano con evidenza.<br />

Il calcestruzzo, realizzato per uno spazio industriale e segnato dal tempo, è un punto<br />

nodale <strong>della</strong> metodologia d’intervento, principalmente per il messaggio che l’immagine<br />

“archeologica” del materiale veicola.<br />

Questo aspetto di contaminazione fra materia, tempo e memoria del luogo, costituisce<br />

infatti un elemento imprescindibile del progetto.<br />

4


Due aree integrate<br />

Struttura del progetto<br />

La struttura si articola su due aree principali: il <strong>Memoriale</strong>, zona dedicata alla testimonianza<br />

degli eventi, e il Laboratorio <strong>della</strong> Memoria, sistema di spazi integrati dedicato<br />

allo studio, alla ricerca e alla documentazione, all’incontro e al dialogo.<br />

<strong>Memoriale</strong> - Pianta piano terreno<br />

<strong>Memoriale</strong> - Pianta piano interrato<br />

materiale iconografico © Morpurgo de Curtis Architetti Associati<br />

materiale iconografico © Morpurgo de Curtis Architetti Associati<br />

5


Prima e seconda<br />

campata: l’atrio e<br />

il ricevimento dei<br />

visitatori<br />

Terza campata:<br />

inizio del percorso<br />

e Sala delle<br />

Testimonianze<br />

Il <strong>Memoriale</strong> <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong>, che si estende complessivamente su una superficie di<br />

circa 7.000 mq, si sviluppa su due piani, piano terreno e piano interrato, ed è caratterizzato<br />

dal rispetto <strong>della</strong> morfologia originaria del luogo al fine di mantenere la specificità<br />

dell’identità del sito di deportazione. Si tratta di un sistema di spazi integrati<br />

in sequenza, che delineano un percorso che ha inizio con la "Sala delle testimonianze",<br />

riempita dalle voci dei sopravvissuti sino a giungere allo spazio di manovra<br />

dei vagoni, chiamato "Binario <strong>della</strong> Destinazione ignota", per concludere con il "Muro<br />

dei Nomi", emblema del ricordo del dramma <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong>.<br />

L’area del <strong>Memoriale</strong><br />

L’area del <strong>Memoriale</strong> rappresenta il “cuore”<br />

del progetto stesso.<br />

L'atrio del <strong>Memoriale</strong> è l'ingresso originario<br />

alle aree di manovra in cui nel 1944 fecero il<br />

proprio ingresso i camion che trasportavano i<br />

deportati.<br />

Questo ambiente è dominato da un lungo<br />

muro, simbolicamente lacerato al centro, nel quale<br />

è incisa la grande scritta “indifferenza”, quin-<br />

materiale iconografico<br />

© Morpurgo de Curtis Architetti Associati<br />

tessenza, secondo Liliana Segre, deportata da questi spazi, del motivo per il<br />

quale la <strong>Shoah</strong> è stata possibile. Quest'area ospita una lunga rampa che compensa<br />

il dislivello dell'area offrendo una continuità tra le sezioni <strong>della</strong> struttura.<br />

Proseguendo verso l'interno, la struttura prevede uno spazio dedicato alle mostre<br />

temporanee e all'accoglienza dei visitatori, comprensivo di un'area guardaroba e<br />

di un punto informazioni.<br />

La terza campata ospita gli allestimenti permanenti<br />

del <strong>Memoriale</strong>. L'Osservatorio<br />

affacciato sull’area dei binari segna l'inizio<br />

del percorso all'interno del <strong>Memoriale</strong>.<br />

Si tratta di un elemento di forma<br />

tronco-conica che si affaccia all’interno dell’area<br />

dei binari consentendo l’osservazione<br />

attraverso un sistema di vetri e lenti di una<br />

materiale iconografico © Morpurgo de Curtis Architetti Associati<br />

parte dell’area. Questo primo allestimento<br />

è dotato di sei postazioni di ricerca individuale, da cui poter consultare un<br />

monitor con sistema acustico in cuffia.<br />

6


Quarta campata:<br />

il Binario <strong>della</strong><br />

Destinazione<br />

ignota<br />

Quinta campata:<br />

il Muro dei Nomi e<br />

il Luogo di Riflessione<br />

Un primo richiamo storico alla tragedia <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong> è poi offerto dal "Monolite",<br />

una sorta di prisma sospeso lungo circa 14 metri, nel quale vengono proiettati video<br />

interattivi tramite funzioni touch screen.<br />

Segue una sequenza di sette ambienti nei quali è<br />

possibile assistere alle testimonianze video-registrate<br />

dei sopravvissuti: si tratta <strong>della</strong> Sala delle<br />

Testimonianze, una serie di superfici di proiezione<br />

e sette spazi virtualmente cubici <strong>della</strong> dimensione<br />

di 4x4 mt, che offre anche una visuale diretta<br />

<strong>della</strong> banchina in cui avvenivano le deportazioni.<br />

materiale iconografico<br />

© Morpurgo de Curtis Architetti Associati<br />

Lo spazio <strong>della</strong> quarta campata ospita il Binario <strong>della</strong> Destinazione ignota,<br />

banchina originariamente utilizzata per il carico e scarico dei vagoni postali che appartiene<br />

all’area di manovra ferroviaria: attraverso un carrello traslatare e un montavagoni,<br />

avveniva il sollevamento dei carri al livello del piano dei binari, lo stesso<br />

delle banchine passeggeri. Al fine di mantenere l'area il più inalterata possibile, il<br />

progetto non prevede installazioni in questa zona.<br />

Da qui i visitatori possono attraversare due dei quattro vagoni originali e accedere<br />

così alla successiva banchina, raggiungibile anche grazie a due passerelle situate<br />

alle estremità del convoglio.<br />

Il percorso dei visitatori continua con l'area del Muro dei Nomi, posizionato lungo<br />

tutta la seconda banchina, sul quale si leggono i nomi di tutti coloro che furono deportati<br />

dalla Stazione Centrale di Milano alla volta dei campi di sterminio.<br />

Il percorso del <strong>Memoriale</strong> termina con il Luogo di Riflessione, un allestimento a<br />

forma troncoconica con diametro di circa 10 metri, situato nella fossa di traslazione nord,<br />

isolato rispetto agli altri spazi del <strong>Memoriale</strong> per favorire il raccoglimento dei visitatori.<br />

Il Luogo di Riflessione incarna la necessità di ricordare la tragedia dello sterminio<br />

e l'importanza di rielaborarla internamente, per farla propria e trasmetterla così alle<br />

generazioni future.<br />

Per questo motivo, proprio questo luogo rappresenta il collegamento tra le due aree<br />

del <strong>Memoriale</strong> e del Laboratorio <strong>della</strong> Memoria. Dopo essere stato nel Luogo <strong>della</strong><br />

Riflessione, infatti, il visitatore ha accesso alla biblioteca e agli altri spazi del<br />

Laboratorio: dalla percezione alla rielaborazione.<br />

7


La Biblioteca e<br />

la sala dei<br />

Memoriali<br />

L’Auditorium e<br />

le altre aree<br />

del Laboratorio<br />

L’area del Laboratorio <strong>della</strong> Memoria<br />

Nel Laboratorio <strong>della</strong> Memoria è situata la Biblioteca,<br />

che potrà ospitare fino a 45.000 volumi. Le pareti<br />

<strong>della</strong> Biblioteca sono in vetro, e garantiscono un isolamento<br />

acustico adeguato e necessario a fronte <strong>della</strong><br />

vicinanza del trasporto ferroviario.<br />

La Biblioteca ospita 4 librerie: la principale, sul<br />

lato ovest, si articola su tre livelli in corrispondenza<br />

<strong>della</strong> sala lettura e su un unico livello in corrispondenza<br />

<strong>della</strong> sala ricerca e consultazione a piano<br />

terreno; la seconda libreria, ad est, è posizionata nella<br />

sala lettura al piano interrato; la terza, a nord, si articola<br />

su due livelli; la quarta, a sud, è posizionata sui<br />

due piani del ballatoio appeso in corrispondenza <strong>della</strong><br />

facciata <strong>della</strong> biblioteca verso il patio.<br />

Alla biblioteca e centro studi sarà affidata la riunione<br />

del patrimonio di conoscenza raccolto dal Centro<br />

di Documentazione Ebraica Contemporanea, affinché<br />

esso sia esteso e reso disponibile alla città, in<br />

particolare ai giovani. Il volume in acciaio e ferro che<br />

la contiene si estende ad occupare simbolicamente<br />

il vuoto inizialmente sperimentato dai visitatori<br />

una volta entrati all’interno del <strong>Memoriale</strong>, facendolo<br />

esperire come sottrazione e mancanza.<br />

Oltre la Biblioteca si trova la Sala dei Memoriali, dotata di diverse postazioni che<br />

daranno accesso alla connessione web con il network di tutti i Memoriali e musei<br />

del mondo dedicati alla <strong>Shoah</strong>, che svolgerà anche l’importante funzione di spazio<br />

dedicato alla didattica estendibile anche al patio antistante.<br />

L'area dell'Auditorium si estende per 30 metri e ha<br />

una capienza prevista di 200 posti. E' pensata<br />

come uno spazio dedicato a proiezioni, presentazioni<br />

e momenti di confronto e dibattito.<br />

L'area al piano terreno del Laboratorio <strong>della</strong> Memoria<br />

comprende uno spazio adibito a mostre ed esposizioni<br />

temporanee e un Bookshop specialistico sulla<br />

materia.<br />

materiale iconografico<br />

© Morpurgo de Curtis Architetti Associati<br />

materiale iconografico<br />

© Morpurgo de Curtis Architetti Associati<br />

materiale iconografico<br />

© Morpurgo de Curtis Architetti Associati<br />

8


La prima fase dei<br />

lavori<br />

La seconda fase<br />

dei lavori<br />

IL MEMORIALE DELLA SHOAH DI MILANO (BINARIO 21)<br />

A che punto siamo<br />

Le opere sono state ripartite in tre fasi: dicembre 2009 – novembre 2010, settembre<br />

2011 – <strong>gennaio</strong> 2012 e luglio 2012 - <strong>gennaio</strong> <strong>2013</strong>.<br />

La prima fase si è preliminarmente concentrata sulla ricostituzione dell’originale<br />

continuità spaziale tra le diverse parti dell’area, attraverso l’esecuzione delle demolizioni<br />

e rimozioni necessarie e la realizzazione delle principali opere di restauro<br />

conservativo interno, volte al recupero <strong>della</strong> matericità delle superfici autentiche<br />

delle strutture portanti in cemento armato a vista, segnate dal tempo e dall’uso.<br />

Questa operazione, una sorta di "scavo archeologico", ha permesso di riportare<br />

gli spazi del <strong>Memoriale</strong> al proprio aspetto originario, restituendo così a<br />

questo luogo la sua condizione di documento e reperto.<br />

Nel primo stralcio è stata demolita una parte consistente del solaio portante del piano<br />

terreno verso strada, per realizzare un unico spazio a doppia altezza col piano interrato.<br />

Al suo interno sono state realizzate le strutture in cemento armato e in<br />

acciaio a vista <strong>della</strong> futura biblioteca, che comprendono il cosiddetto "muro ovest"<br />

coi suoi ballatoi, sul quale verrà successivamente allestita la libreria in legno<br />

principale.<br />

Il grande solaio al piano interrato su cui appoggia la biblioteca e in futuro l’auditorium,<br />

è stato costruito con una speciale tecnologia che isola questi ambienti dalle vibrazioni<br />

prodotte dal passaggio dei treni sul soprastante piazzale dei binari.<br />

Sono stati inoltre realizzati il blocco uffici <strong>della</strong> Fondazione <strong>Memoriale</strong> <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong><br />

di Milano e il nucleo servizi igienici del piano terra, oltre ai volumi degli ascensori<br />

e al cilindro in cemento armato appeso al solaio del piano rialzato (40 tonnellate)<br />

che conterrà la scala di accesso al piano interrato.<br />

Nella seconda fase dei lavori si sono realizzati: i serramenti di facciata col restauro<br />

delle cancellate esistenti; la rampa dell’atrio d’ingresso che consente l’accesso agli<br />

spazi interni; le murature del guardaroba, delle postazioni di ricerca, del bookshop<br />

e <strong>della</strong> sala regia; i pavimenti in cemento industriale lisciato (esclusi biblioteca e<br />

auditorium); le strutture portanti del Luogo di Riflessione nella zona dei binari.<br />

Sono inoltre costruiti la scala di accesso al piano interrato e il secondo nucleo dei<br />

servizi igienici.<br />

9


La posa delle<br />

targhe, in ricordo<br />

dei convogli partiti<br />

del Binario 21<br />

La terza fase dei<br />

lavori<br />

Opere e lavorazioni<br />

in completamento<br />

10<br />

Sul versante tecnologico si è provveduto a dotare il <strong>Memoriale</strong> dei necessari<br />

impianti.<br />

Particolare valore simbolico ha assunto l’inserimento, nella banchina di fronte<br />

al previsto Muro dei Nomi, di venti targhe in cemento con caratteri in bronzo che<br />

ricordano tutti i convogli di deportati, di cui ad oggi si ha notizia, partiti da<br />

questa area per i campi nazifascisti di sterminio, di concentramento e di transito.<br />

Il 26 <strong>gennaio</strong> 2012, è stata posata la prima di queste targhe, in memoria del convoglio<br />

del 30 <strong>gennaio</strong> 1944 Milano–Auschwitz, col quale, tra gli altri, è stata<br />

deportata anche Liliana Segre.<br />

L'ultima tranche di opere realizzate comprende al piano terreno il completamento<br />

dell'atrio d'ingresso, del muro dell'Indifferenza, <strong>della</strong> rampa di accesso e la<br />

realizzazione del Luogo di Riflessione.<br />

Nell'area dei binari "<strong>Memoriale</strong>" è stata completata la posa delle targhe che ricordano<br />

i convogli delle deportazioni, è stata collocata la passerella di collegamento<br />

tra le due banchine e sono stati restaurati i quattro vagoni originali a cura del<br />

C.I.F.I (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani - sezione di Milano). E' inoltre stata completata<br />

la scala circolare appesa di collegamento col piano interrato, dove è stata<br />

realizzata la parte edile dell'auditorium e completato il sistema del foyer e dei servizi<br />

per il pubblico.<br />

Sono state inoltre completate tutte le dotazioni impiantistiche meccaniche ed<br />

elettriche ed è stato realizzato l'intero sistema di illuminazione del piano terreno.<br />

La facciata è stata pulita ad opera di Grandi Stazioni ed è stata realizzata la pavimentazione<br />

<strong>della</strong> piazza Edmond J. Safra a cura del Comune di Milano.<br />

Le opere e le lavorazioni ancora in fase di completamento riguardano cinque<br />

principali ambiti: la biblioteca, l'auditorium, gli allestimenti permanenti, gli<br />

spazi di supporto e l'ingresso nord.<br />

La biblioteca sarà dotata <strong>della</strong> scala e dell'ascensore interni, oltre che dell'involucro<br />

in vetro e ferro che dovrà isolare dal rumore l'intero volume. Saranno completati<br />

i ballatoi in acciaio, realizzati i pavimenti e la rampa di collegamento con l'archivio,<br />

montati tutti gli arredi su misura: librerie e scalette di servizio, tavoli per lo studio<br />

e la consultazione, il desk di accoglienza e la postazione bibliotecari. Dovranno altresì<br />

essere realizzati gli impianti ordinari, antincendio e il sistema di illuminazione.<br />

L'auditorium sarà allestito con le poltroncine, il palco e i suoi arredi e la sala regia.<br />

Verrà altresì completato il sistema delle uscite di emergenza e saranno realizzati<br />

gli impianti di illuminazione, audio e videoproiezione.


11<br />

Una parte particolarmente significativa delle opere di completamento è rappresentata<br />

dagli allestimenti permanenti previsti nell'area centrale del <strong>Memoriale</strong>: la postazione<br />

di accoglienza, l'Osservatorio, il Monolite introduttivo e le sette Stanze delle Testimonianze,<br />

oltre al Muro dei Nomi definitivo, da realizzare sull'intero sviluppo <strong>della</strong><br />

seconda banchina interna che si estende per 67 metri.<br />

Gli spazi di supporto da completare sono, al piano terreno, il guardaroba generale<br />

e il bookshop; al piano interrato la sala Memoriali, l'archivio <strong>della</strong> biblioteca, il guardaroba<br />

del foyer dell'auditorium, le scalette di collegamento col patio.<br />

L'ingresso nord dovrà essere completato col sistema scala-piattaforma monta-persone<br />

e con l'inserimento dell'ascensore nell'apposito volume già realizzato.<br />

Una consistente parte di queste lavorazioni potrà essere realizzata in officina e montata<br />

in sito. Le opere più complesse e impegnative quali la biblioteca, il completamento<br />

dell'auditorium e l'allestimento degli spazi di servizio, potranno essere effettuate<br />

anche senza interrompere l'accesso del pubblico al <strong>Memoriale</strong>, testimoniando in<br />

presa diretta il processo di completamento come attività offerta alla vista dei visitatori.


IL MEMORIALE DELLA SHOAH DI MILANO (BINARIO 21)<br />

Scheda di sintesi<br />

Superfici generali (SLP)<br />

- Piano Terreno / Rialzato: 5.670,00 mq<br />

- Piano Interrato: 1.390,00 mq<br />

- Totale: 7.060,00 mq<br />

Biblioteca: 424 mq (246 mq al piano terreno e<br />

178 mq al piano interrato)<br />

Luogo di riflessione: 60 mq<br />

Uffici <strong>della</strong> Fondazione: 220 mq<br />

Bookshop: 96 mq<br />

Auditorium: 268 mq<br />

Spazio mostre temporanee: 250 mq<br />

Inizio cantiere: Dicembre 2009<br />

12


LA FONDAZIONE MEMORIALE DELLA SHOAH DI MILANO<br />

Patrocinio<br />

• Presidenza del Consiglio<br />

Sostegno<br />

• Unione Nazionale Antidiscriminazioni Razziali<br />

Fondatori <strong>della</strong> Fondazione <strong>Memoriale</strong> <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong> di Milano<br />

• Unione Comunità Ebraiche Italiane<br />

• Ferrovie dello Stato Italiane SpA<br />

• Associazione Figli <strong>della</strong> <strong>Shoah</strong><br />

• Fondazione Centro di Documentazione<br />

Ebraica Contemporanea<br />

• Comunità Ebraica di Milano<br />

• Comune di Milano<br />

• Provincia di Milano<br />

• Regione Lombardia<br />

• Comunità di Sant’Egidio<br />

13


Sostenitori<br />

• Esselunga – Bernardo Caprotti<br />

• Comitato Foresta dei Giusti<br />

• Bolton Group<br />

• Fondation Philanthropique<br />

Edmond J. Safra<br />

• Europa Risorse<br />

• Intesa SanPaolo<br />

• Unicredit<br />

Partner<br />

• Barabino & Partners<br />

14


Sponsor tecnici<br />

• Honeywell<br />

• Omikron Design Milano<br />

• Impresa Percassi<br />

• Philips<br />

• Spotlight<br />

• Tre Ci Luce<br />

• Fondazione Corriere <strong>della</strong> Sera<br />

• Zumtobel<br />

• Occhio<br />

• CIFI<br />

• Vitali<br />

15

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