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Innovare - Grado Zero Espace Srl

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Bonifica delle discariche<br />

di rischio come introdotta nel<br />

nuovo testo unico ambientale.<br />

Di seguito, le problematiche<br />

connesse alla individuazione e<br />

caratterizzazione delle discariche<br />

da bonificare hanno costituito<br />

tema di dibattito, con presentazione<br />

di metodi innovativi,<br />

come ad esempio il telerilevamento,<br />

e delle correnti tecniche<br />

in uso a livello internazionale<br />

per fornire criteri di valutazione<br />

della priorità e guidare<br />

le scelte di intervento.<br />

Studi sulle impermeabilizzazioni<br />

di fondo delle discariche<br />

hanno mostrato che tali barriere<br />

hanno la funzione di attenuare<br />

e ritardare la migrazione<br />

del percolato verso l’acquifero<br />

sottostante e non è possibile<br />

pensare che invece costituiscano<br />

una garanzia di contenimento<br />

per tempi illimitati. Da<br />

qui la necessità di valutare l’efficienza<br />

delle barriere di fondo<br />

e di conoscere i processi di attenuazione<br />

del percolato negli<br />

acquiferi, al fine di poter valutare<br />

l’impatto ambientale atteso.<br />

L’applicazione di modelli di<br />

flusso e trasporto dei contaminanti<br />

contenuti nel percolato<br />

permette di descrivere i fenomeni<br />

di contaminazione, anche<br />

se, come è emerso dalle relazioni<br />

presentate, l’affidabilità<br />

delle previsioni ottenute dipende<br />

in modo rilevante dalla accuratezza<br />

dei valori utilizzati<br />

per i parametri caratteristici degli<br />

acquiferi che, a causa delle<br />

inevitabili eterogeneità, risulta<br />

in molti casi discutibile.<br />

E’ stato quindi discusso il problema della valutazione<br />

del rischio legata a processi d’inquinamento<br />

della falda, con particolare riferimento<br />

al trasporto di contaminanti nei mezzi porosi<br />

naturalmente eterogenei. A tale scopo, a partire<br />

dalla descrizione di una procedura generale<br />

per la definizione del rischio, sono state fornite<br />

indicazioni e riferimenti utili per affrontare<br />

il problema. Particolare attenzione è stata<br />

posta nei confronti dei meccanismi di evoluzione<br />

dei soluti negli acquiferi naturali, la cui<br />

schematizzazione risulta essere di fondamentale<br />

importanza per individuare la “pericolosità”<br />

da utilizzare nella valutazione quantitativa<br />

del rischio. Per quanto riguarda le tecnologie,<br />

l’aerazione in situ si va affermando come<br />

sistema di intervento ambientalmente sostenibile,<br />

sia come trattamento tale da consentire il<br />

raggiungimento di uno stato finale della discarica<br />

compatibile con la data situazione locale,<br />

sia come necessario pretrattamento prima dello<br />

scavo e trattamento dei rifiuti depositati<br />

(Landfill Mining). Le modalità costruttive e<br />

operative dell’aerazione in situ sono state illustrate<br />

in dettaglio con presentazione di casi di<br />

applicazione in scala reale in Italia e all’estero.<br />

Il seminario si è concluso con la visita a un<br />

impianto di bonifica di una vecchia discarica.<br />

Informazioni dettagliate sul Seminario appena<br />

concluso e su altri eventi futuri sono disponibili<br />

sul sito:<br />

www.sardiniasymposium.it ■<br />

INNOVARE • 3 • 2006 7

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