Relazione Dott. Gazzano - Università degli Studi di Pisa
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Sperimentazione in vivo:<br />
limiti dei modelli animali<br />
Dr Angelo <strong>Gazzano</strong><br />
Me<strong>di</strong>co Veterinario<br />
Responsabile del benessere <strong>degli</strong><br />
animali utilizzati a fini sperimentali<br />
Università <strong>di</strong> <strong>Pisa</strong><br />
www.etovet.it
Osservazione scientifica e<br />
ricerca sperimentale<br />
• L’informazione scientifica si ottiene essenzialmente in due mo<strong>di</strong>:<br />
con l’OSSERVAZIONE SCIENTIFICA e tramite la RICERCA<br />
SPERIMENTALE.<br />
• L’osservazione scientifica è una “ricerca descrittiva” in cui la<br />
relazione <strong>di</strong> causa-effetto tra due avvenimenti può essere dedotta<br />
ma non provata oltre un ragionevole dubbio. Ad esempio il nesso<br />
esistente tra il fumo ed i tumori polmonari.<br />
• Nell’esperimento scientifico è coinvolto un <strong>di</strong>segno e l’analisi dei<br />
dati sperimentali nelle popolazioni sottoposte a <strong>di</strong>fferenti<br />
trattamenti per <strong>di</strong>mostrare la relazione causa-effetto.<br />
• La ricerca sperimentale è spesso basata sui risultati della ricerca<br />
descrittiva.
Il limite etico dei modelli animali<br />
• La sperimentazione in vivo su animali presenta due tipi <strong>di</strong> limiti<br />
che la espongono alle critiche dell’opinione pubblica e <strong>di</strong> una<br />
parte del mondo scientifico.<br />
• LIMITE ETICO - La sperimentazione animale ha un “costo etico”<br />
in quanto gli animali sono riconosciuti in grado <strong>di</strong> provare<br />
dolore, sofferenza ed angoscia.<br />
• Il riconoscere l’animale simile all’uomo da un punto <strong>di</strong> vista<br />
psicologico se da un alto rende più atten<strong>di</strong>bile il risultato<br />
scientifico <strong>di</strong> un esperimento, dall’altro lo rende eticamente<br />
meno accettabile.
Le cinque libertà del Comitato<br />
Brambell<br />
1) Libertà dalla sete, dalla fame e dalla malnutrizione.<br />
2) Libertà dal <strong>di</strong>sagio.<br />
3) Libertà dal dolore e dalla malattia.<br />
4) Libertà <strong>di</strong> esprimere un comportamento normale.<br />
5) Libertà dallo stress e dalla paura.
I limiti scientifici dei modelli<br />
animali<br />
• LIMITE SCIENTIFICO - La sperimentazione utilizza gli animali<br />
come modelli causali analoghi (CAM).<br />
• MODELLO ANIMALE - “Organismo vivente con un processo<br />
patologico trasmesso geneticamente, spontaneamente acquisito<br />
o indotto, che in uno o più aspetti ha stretta similitu<strong>di</strong>ne con lo<br />
stesso fenomeno che si verifica nell’uomo”. (Wessler, 1976)<br />
• I modelli animali offrono solo un’approssimazione della patologia<br />
umana e non possono riprodurre esattamente il processo<br />
patologico umano; contribuiscono però a far comprendere e ad<br />
approfon<strong>di</strong>re i meccanismi del processo, a in<strong>di</strong>viduare un<br />
trattamento farmacologico più specifico e a trovare possibili mo<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> prevenzione”. (Wessler, 1976)
I limiti scientifici dei modelli<br />
animali<br />
• La funzione primaria dei test sugli animali è quella <strong>di</strong> scoprire i<br />
meccanismi causali che producono e <strong>di</strong>rigono il corso della<br />
patologia negli animali ed estendere questi risultati per analogia<br />
ed in via induttiva all’uomo.<br />
• La generalizzazione i da modello animale a soggetto umano<br />
modellato è basata sulla vicinanza filogenetica tra i soggetti,<br />
presupponendo che questa vicinanza evolutiva implichi una<br />
vicinanza anche nei meccanismi fisiologici, patologici e<br />
molecolari stu<strong>di</strong>ati.
Fattori che influenzano la<br />
ripetibilità del modello animale<br />
Qualità genetica Ceppo, linea, tipo <strong>di</strong> allevamento,<br />
fornitore<br />
Biologia<br />
Sesso, età, peso corporeo<br />
Stato <strong>di</strong> salute<br />
Nutrizione<br />
Animali convenzionali, SPF<br />
Dieta controllata. Qualità dell’acqua<br />
Gabbie Tipo, <strong>di</strong>mensioni, lettiera, numero<br />
animali/gabbia<br />
Ambiente <strong>di</strong> stabulazione Ventilazione, temperatura, umi<strong>di</strong>tà %,<br />
luce, rumore<br />
Trasporto<br />
Mezzi <strong>di</strong> trasporto, gabbia, alimentazione<br />
Animal Care<br />
Qualificazione del personale<br />
Tecniche sperimentali Addestramento del personale addetto,<br />
standar<strong>di</strong>zzazione, tempi <strong>di</strong> intervento
Fattori che influenzano<br />
l’atten<strong>di</strong>bilità del modello animale<br />
• La FALLACIA FUNZIONALE – credere che la somiglianza<br />
funzionale implichi la somiglianza causale.<br />
• La FALLACIA FILOGENETICA – credere che la continuità<br />
filogenetica garantisca la somiglianza causale tra soggetti.<br />
• La maggior parte delle proprietà significative <strong>di</strong> un organismo<br />
sono <strong>di</strong> tipo relazionale quin<strong>di</strong> anche due specie che con<strong>di</strong>vidano<br />
un comune bagaglio biochimico possono reagire in modo<br />
completamente <strong>di</strong>fferente a timoli uguali o paragonabili
Fattori che influenzano<br />
l’atten<strong>di</strong>bilità del modello animale<br />
• Più il modello animale è lontano nella scala zoologica dall’uomo,<br />
meno sarà pre<strong>di</strong>ttivo.<br />
• Gli stu<strong>di</strong> sul Parkinson hanno <strong>di</strong>mostrato che le scimmie<br />
presentano una sintomatologia simile a quella umana mentre i<br />
topi non presentano a volte il tremore agli arti.<br />
• La scelta del modello animale non è sempre effettuata in base a<br />
criteri i “scientifici” i” ma in base al costo, alla <strong>di</strong>sponibilitàibilità ealla<br />
pressione dell’opinione pubblica e dei mass-me<strong>di</strong>a.
Fattori che influenzano<br />
l’atten<strong>di</strong>bilità del modello animale<br />
• DIFFERENZE DI SPECIE - la correlazione con l’uomo negli<br />
esperimenti condotti anche su altre specie è <strong>di</strong> circa il 60%.<br />
Anche tra le <strong>di</strong>verse specie <strong>di</strong> ro<strong>di</strong>tori la correlazione non supera<br />
il 70%. Anche le scimmie possono <strong>di</strong>fferire in modo sostanziale<br />
dall’uomo.<br />
• DIFFERENZE DI FARMACOCINETICA E TOSSICITÀ DELLE<br />
SOSTANZE - le <strong>di</strong>fferenze con l’uomo derivano dal livello<br />
metabolico, le caratteristiche dell’assunzione <strong>di</strong> cibo ed acqua, il<br />
pH nel tratto gastroenterico, la temperatura corporea, la<br />
<strong>di</strong>stribuzione del grasso corporeo, le vie <strong>di</strong> eliminazione, la<br />
presenza <strong>di</strong> proteine carrier o ligan<strong>di</strong>.
Fattori che influenzano<br />
l’atten<strong>di</strong>bilità del modello animale<br />
• ETÀ - per motivi economici e logistici spesso si usano animali<br />
giovani che possono non presentare gli effetti delle sostanze<br />
sperimentate che si manifestano in età avanzata.<br />
• SESSO - molti esperimenti sono condotti tra<strong>di</strong>zionalmente su un<br />
solo sesso (spesso quello maschile) ed i risultati trasposti nella<br />
specie umana anche per l’altro sesso.<br />
• COSTI DELLA RICERCA - il mantenimento <strong>degli</strong> stabulari e <strong>di</strong><br />
uno staff qualificato è molto costoso e ciò può ridurre il numero<br />
<strong>di</strong> ripetizioni <strong>di</strong> un esperimento.
Fattori che influenzano<br />
l’atten<strong>di</strong>bilità del modello animale<br />
• MORTALITÀ COME EFFETTO COLLATERALE - a volte la<br />
mortalità provocata da una sostanza <strong>di</strong>pende dal fatto che gli<br />
animali non riescono ad alimentarsi o a bere per alcune ore e<br />
quin<strong>di</strong> muoiono.<br />
• MULTIFATTORIALITÀ – spesso le malattie sono provocate da più<br />
fattori che è <strong>di</strong>fficile o impossibile riprodurre nel modello animale.<br />
• STRESS – alcune specie animali si stressano con estrema<br />
facilità: movimentazione all’interno del laboratorio, gabbie non<br />
arricchite, manipolazioni, cambiamenti frequenti <strong>di</strong> gabbia e <strong>di</strong><br />
gruppo sociale, presenza <strong>di</strong> troppi ro<strong>di</strong>tori maschi nella stessa<br />
gabbia.
Fattori che influenzano<br />
l’atten<strong>di</strong>bilità del modello animale<br />
• TRADIZIONE - spesso si assiste ad un approccio alla<br />
sperimentazione animale più legato alla tra<strong>di</strong>zione, cioè alla<br />
ripetizione <strong>di</strong> pratiche utilizzate da sempre nel laboratorio che ad<br />
una vera e propria standar<strong>di</strong>zzazione dei meto<strong>di</strong>.<br />
• MODELLI ACUTI DI FENOMENI CRONICI - c’è un’enorme<br />
pressione per avere modelli animali che sviluppino rapidamente<br />
malattie croniche e con lenta insorgenza ma questo può alterare<br />
la sintomatologia della malattia nell’animale.<br />
• GENE TARGETING – tecnica utilizzata t per mettere a punto<br />
modelli animali con mutazioni inserite nei geni. Non sempre i<br />
risultati ottenuti nei topi transgenici sono stati ottenuti anche<br />
nell’uomo.
Fattori che influenzano<br />
l’atten<strong>di</strong>bilità del modello animale<br />
• “IN VIVO VERITAS” - spesso c’è la tendenza a pensare a priori<br />
che il modello animale sia superiore ad altre forme <strong>di</strong><br />
sperimentazione anche se molti esperimenti sugli animali non<br />
sono validati, cioè non se ne conoscono la riproducibilità, i limiti<br />
<strong>di</strong> sensibilità...<br />
• UTILITÀ PER PROVE PRECLINICHE – Pochi sono gli stu<strong>di</strong> che<br />
hanno verificato se i risultati dei test preclinici effettuati<br />
sull’uomo erano in accordo con i risultati ottenuti con la<br />
sperimentazione animale. Uno stu<strong>di</strong>o condotto da Pound nel 2004<br />
ha <strong>di</strong>mostrato come in alcuni casi i risultati della ricerca sugli<br />
animali fossero da considerarsi irrilevanti ai fini della decisione <strong>di</strong><br />
intraprendere le prove precliniche i sull’uomo.
Lavorando con strumenti<br />
imperfetti<br />
• Rendersi conto delle limitazioni della sperimentazione animale<br />
che richiede <strong>di</strong> essere migliorata.<br />
• Standar<strong>di</strong>zzare e validare i meto<strong>di</strong>.<br />
• Combinare più strumenti per superare la debolezza <strong>di</strong> uno dei<br />
mezzi sperimentali a <strong>di</strong>sposizione.<br />
• Smettere <strong>di</strong> credere e cominciare a dubitare …. (T. Hartung)
Lavorando con strumenti<br />
imperfetti<br />
“Noi, come scienziati, dobbiamo ammettere che i modelli sono<br />
semplicemente modelli! Sebbene una certa robustezza statistica<br />
sia certamente necessaria negli stu<strong>di</strong> con animali, bisogna<br />
accettare che il modello non ricapitola (e spesso non può<br />
ricapitolare) la sofisticata fisiologia umana. Esistono somiglianze<br />
tra arance e mele (entrambe sono tonde e contengono semi) ma è<br />
meglio che un ricercatore si focalizzi sul melo se è interessato a<br />
conoscere gli intimi i dettagli del suo frutto. Allo stesso modo<br />
qualsiasi modello animale che non sia un primate può ricapitolare<br />
solo in misura molto limitata la fisiologia umana.” (R. Sifers)