HeartonEarth2014n.1
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heartonearth Report – Supplemento settimanale de Le Colline dell'Albegna - Reg. Trib.le d Grosseto n° 5 del 01/9/1984 / Dir. Resp.le: ALESSANDRO BALDASSERINI<br />
REDAZIONE: ANDREA ANGELINI (Vice Direttore) / MARCO SCHIANO (Coordinatore) / SASHA O' ROURKE (Reportage & Rubriche)<br />
FILIPPO FORTE (Cronache) / FRANCESCO SCOTTO (Web-Grafica) / SACHA PAGANINI & MASSIMO CARTA (Editorialisti)<br />
COLLABORATORI: DONATELLA RAUGEI (R@dici) / ALBERTO MARINI (Cultura) / DIANORA TINTI (CuorediTerra)<br />
ALESSANDRO BALDASSERINI EDITORE – Loc. IL CAMEROTTO snc / 58018-MONTE ARGENTARIO (GR) – Telefono: 334 – 1578503<br />
heartonearthnews.wordpress.com; cuorediterra.blogspot.it; twitter@HeartonEarth; www.italiangeoparksproject.it; facebook<br />
Anno 4 XXXI / N° 1 (81)<br />
23 - 30 Gennaio 2014<br />
filu 'e ferru<br />
Il n° 26-27 è stato letto da 21.783 LETTORI<br />
(FONTE: GOOGLE)<br />
LA STORIA DELLASETTIMANA<br />
Geoparco<br />
Sardegna:<br />
TUTTA LA<br />
di ALESSANDRO BALDASSERINI<br />
Caro Babbo, rammento come fosse ieri<br />
quella domenica dell'ottobre '76 (avevo<br />
da poco compiuto 16 anni): mi<br />
consegnasti la tua “Lettera 22”, il<br />
cronometro e il tesserino-stampa per<br />
accedere allo stadio. “Oggi la cronaca<br />
della partita la fai tu. Mi raccomando:<br />
un cronista non deve mai essere<br />
fazioso. Ricordati che domani<br />
quell'articolo lo leggeranno anche i<br />
tifosi della squadra avversaria...”. Che<br />
semplice e straordinaria lezione di<br />
giornalismo! Ricordo anche la tua<br />
frase preferita: “Bisogna sempre<br />
guardare avanti. Chi si ferma è<br />
perduto!”. Caro Babbo, prometto di<br />
non deluderti. E GRAZIE per tutto.<br />
VERITA'<br />
ESCLUSIVO – LE CARTE<br />
DELL'INTRIGO:<br />
ECCO I DOCUMENTI<br />
DELL'EUROPEAN GEOPARKS<br />
NETWORK<br />
*****<br />
(Servizi da pag. 4)
La scomparsa di Leopoldo Baldasserini<br />
Grande attestazione<br />
d'affetto al nostro Direttore<br />
Grande manifestazione di cordoglio e affetto nei riguardi del nostro Direttore, Alessandro<br />
Baldasserini, in occasione della scomparsa del padre Leopoldo, “Babbo Leo” come tutti noi<br />
lo chiamavamo. Messaggi sono giunti un po' da tutta Italia: soprattutto dalla Sardegna. A<br />
cominciare dal telegramma giunto in redazione:<br />
In questa triste circostanza porgiamo le nostre più sentite condoglianze. Il<br />
Commissario Pier Luigi Pillola, il Direttore Francesco Usalla e il personale tutto<br />
del Parco Geominerario della Sardegna.<br />
Di seguito, tutti gli altri messaggi pervenuti<br />
Carissimi, Vi prego gentilmente, anche a nome di tutto lo staff del Parco<br />
Geominerario, di voler trasmettere ad Alessandro e ai suoi cari le nostre più<br />
sentite condoglianze. Un caro saluto e un abbraccio dalla Sardegna,<br />
Gian Luigi<br />
Caro Alessando, leggo ora del grave lutto che ti ha colpito. So che si prova. Ti<br />
sono vicino e ti abbraccio con molto affetto.<br />
Alberto Monteverde, Iglesias<br />
Caro Alessandro sentite condoglianze. Un abbraccio.<br />
Greca Angioni, Iglesias<br />
Massimo Carta, unitamente alla Redazione di "Gazzetta del Sulcis Iglesiente",<br />
prende parte al cordoglio che ha colpito l'amico fraterno Alessandro<br />
Baldasserini per la perdita dell'amato genitore. In questo particolare triste<br />
momento giunga ad Alessandro la più sentita solidarietà, sicuro che il distacco<br />
del Padre non cancellerà i tanti preziosi ricordi. Un abbraccio.<br />
Massimo, Carbonia<br />
Vi prego di far pervenire al Direttore Baldasserini e ai suoi familiari le mie<br />
sentite condoglianze anche a nome dell'Associazione Pozzo Sella e della Consulta<br />
delle Associazioni del Parco Geominerario.<br />
Giampiero Pinna, Iglesias<br />
Caro Alessandro, so che è un momento molto difficile. Posso solo dirti che ti<br />
siamo vicini.<br />
Alberto Marini, Cagliari<br />
Esprimo sentite condoglianze ed un caro abbraccio per Alessandro, con affetto<br />
Gavino Dettori, Cagliari<br />
Lunga vita ai figli, così augurano sempre i genitori anche quando ci lasciano.<br />
Ciao caro Alessandro, Gavino<br />
Caro Alessandro, ho appreso della scomparsa del tuo caro babbo e partecipo<br />
sentitamente al tuo grande dolore. Il Tuo Amico Nino Granara, Cagliari<br />
Con grande e sincero affetto partecipo al dolore del carissimo Alessandro<br />
Baldasserini per la perdita del padre Leopoldo. Gianni Ranieri, Roma
Condoglianze Alessandro, fatti coraggio, la vita continua, stai vicino a tua<br />
sorella mi raccomando.<br />
Tuo Carlo Giannarelli, Grosseto<br />
Condoglianze da parte di tutta la redazione di Vivere a Cagliari.<br />
Piergiorgio Carlini<br />
Caro Alessandro ti siamo molto vicini in questo momento di grande dolore.<br />
Sentirsi vicini aiuta un po' e ci scaldiamo il cuore per quello che possiamo. Ti<br />
abbracciamo con affetto,<br />
Maria Torresani e Maurizio Serafini, Roma<br />
Abbiamo appreso la triste notizia. Ti siamo vicini in questo momento così<br />
doloroso. Un abbraccio forte,<br />
Rossana e Gigi, Roma<br />
Carissimo, ho appreso la triste notizia, mi spiace infinitamente e ti sono tanto<br />
vicina. Tvb, Tiziana, Roma<br />
Caro Alessandro, commossa ti abbraccio, Donatella Raugei, Massa Marittima<br />
Le mie più vive condoglianze, Angelo Atzeni, Iglesias<br />
Con affetto, Michela Gabellini, Rimini<br />
Ti sono vicino con il pensiero. Un grande abbraccio, Marisa Rossi, Orbetello<br />
Ciao Ale, un fraterno abbraccio, Pippo Ghira, Roma<br />
Sentite condoglianze Alessandro. Un affettuoso abbraccio.<br />
Paolo Mastracca, Orbetello<br />
Condoglianze :-((( Isabella di Monluca, New York<br />
Sincere condoglianze, Daniele Tonini, Gavorrano<br />
Ciao Alessandro, ti mando un sincero abbraccio. Daniela Artetino, Cagliari<br />
Ciao Alessandro, ho saputo di tuo padre... ti faccio le mie più sentite<br />
condoglianze. Un abbraccio e a presto.<br />
Marco Sabatini, Vice Presidente Provincia Grosseto<br />
Un grosso abbraccio, ciao. Stefania Carotti, Porto Ercole<br />
Le mie più sentite condoglianze, Alessandro. A presto! Ciao.<br />
Sandro Mezzolani, Iglesias<br />
Ciao Alessandro, ho appreso del triste lutto che ti ha colpito. Mi spiace<br />
moltissimo per il tuo papà. Sentite condoglianze. Elsa Melis, Cagliari<br />
Coraggio, querido! Stella Manzi, Buenos Aires<br />
Sentite condoglianze, Fiora Bonelli, Monte Amiata<br />
Condoglianze, Francesco Emme, Università di Cagliari<br />
Ti siamo vicini, Michele Casalini, CRI Orbetello<br />
Caro Alessandro, un forte abbraccio, Renzo Leoni, Grosseto<br />
Un caro saluto, Claudia Popescu, Milano<br />
Al collega Alessandro le nostre più sentite condoglianze<br />
Redazione “Il Tirreno”<br />
Le più vive condoglianze dalla Redazione de La Nazione<br />
UNA CADUTA DI STILE<br />
(R. d. R.) - Ognuno si comporta come meglio crede, e l'indifferenza è preferibile all'ipocrisia. Ma il<br />
silenzio del Geoparco delle Colline Metallifere dove, per ben sei anni, Alessandro ha rivestito l'incarico di<br />
responsabile della comunicazione , è stata una vergognosa caduta di stile “istituzionale” e di buon gusto.
LA STORIA DELLA SETTIMANA<br />
GEOPARCO SARDEGNA:<br />
LE CARTE DELL'INTRIGO<br />
ESCLUSIVO / Il dossier del Coordination Committee<br />
Le contestazioni di Zouros, il silenzio di Burlando, la<br />
pantomima di Grimaldi, l'ambiguità di McKeever,<br />
il ruolo dell'Unesco: ecco i retroscena di un “caso”<br />
sconcertante che farà molto discutere...<br />
“Carta canta” e scripta manent. Eccoli qui, i<br />
documenti dell'intrigo, messo nero su bianco con<br />
tanto di firme. Eccolo, il “dossier” di un caso surreale<br />
e sconcertante, dove errori e supponenza, doppi e<br />
tripli giochi, gelosie e incompetenza, ignavia e<br />
irresponsabilità la fanno da padroni. Ecco la “pistola<br />
fumante” di quanto heartonearth andava asserendo, a<br />
partire da quel fatidico 5 febbraio 2011 quando per<br />
primi scrivemmo: “vogliono estromettere il Parco<br />
della Sardegna dalla Rete dei Geoparchi Unesco”.<br />
Carta canta: e hai voglia, stavolta, a smentire, a dire<br />
che questo giornale “diffonde false informazioni”... Ci<br />
provi, mister Zouros, se trova il coraggio e la faccia<br />
tosta. Perchè quelli che da oggi pubblichiamo sono i<br />
documenti ufficiali del Coordination Committee e il<br />
relativo scambio epistolare con il Geoparco della<br />
Sardegna. Da dove emerge un atteggiamento<br />
strumentale e pretestuoso nei confronti del Parco<br />
sardo e che crea un precedente pericoloso nei<br />
confronti di altri Parchi, vedi le Colline Metallifere. E<br />
dove lo stesso ruolo dell'Unesco viene sminuito e<br />
ridicolizzato. Ma non c'è solo questo, in quelle carte:<br />
vi è anche la drammatica inadeguatezza del Ministero<br />
dell'Ambiente, con la sua ottusa ed incapace (ma<br />
strapagata...) burocrazia, che non sa far valere le<br />
ragioni di uno Stato e anzi scappa dalle proprie<br />
responsabilità. E c'è, soprattutto, l'assordante silenzio<br />
del Coordinatore nazionale del Forum dei Geoparchi:<br />
che, anziché supportare i colleghi della Sardegna,<br />
mantiene un atteggiamento ambiguo e si defila<br />
facendo mancare il proprio sostegno, venendo meno al<br />
proprio ruolo. Questo è il desolante quadro che si<br />
profila davanti, dopo la lettura di questi documenti.<br />
Documenti che ora andiamo a riepilogare,<br />
ricostruendo l'intera vicenda che sta mettendo a<br />
repentaglio la stessa esperienza del Parco della<br />
Sardegna, abbandonato a sé stesso da un Presidente di<br />
Regione incapace. Una vicenda che parte da lontano,<br />
di Filippo Forte e Sacha Paganini<br />
dal 1998, quando lo Stato Italiano e l'Unesco<br />
sancirono ufficialmente, con tanto di firme e bolli, che<br />
il Parco Geominerario veniva nominato “primo<br />
Geoparco del mondo”. Checchè se ne dica: perchè<br />
“carta canta”...<br />
LA CARTA DI CAGLIARI<br />
Bisogna partire da qui per comprendere tutto ciò che<br />
avverrà successivamente: il 30 settembre 1998, il<br />
Governo italiano nella persona del Ministro<br />
dell'Ambiente Edo Ronchi e l'UNESCO, tramite il<br />
Vice Direttore Generale Vincenzo Iaccarino, firmano<br />
la “Carta di Cagliari” con la quale si dichiarava<br />
ufficialmente “il Parco Geominerario Storico<br />
Ambientale della Sardegna quale primo parco al<br />
mondo della Rete dei Geositi/Geoparchi”. Tenete bene<br />
a mente quanto sopra scritto, perchè di vitale<br />
importanza nel prosieguo della storia. Passano gli<br />
anni: nel 2000 viene istituito “in cooperazione con<br />
l'Unesco” il Global Geoparks Network (GGN) e<br />
successivamente – sempre “sotto gli auspici<br />
dell'Unesco” – l'European Geoparks Network (EGN).<br />
Che nel 2006 “invita” il Parco Geominerario della<br />
Sardegna ad aderire alla Rete proprio in virtù di quel<br />
precedente. Nota bene: l'EGN e il GGN non sono<br />
organismi ufficiali dell'Unesco, ma puntano ad<br />
ottenerne il riconoscimento (dovrebbe avvenire<br />
quest'anno, ma ne parliamo a parte NdR) per<br />
partecipare ai Programmi Intergovernativi, leggi<br />
finanziamenti. Ecco dunque l'invito alla Sardegna, che<br />
giustamente rivendica il proprio status ottenuto grazie<br />
a quella dichiarazione da parte dell'Unesco. La qual<br />
cosa non viene vista di buon occhio dai responsabili<br />
del Coordination Committee dell'EGN, Zouros e<br />
McKeever, i quali tendono fin dall'inizio a sminuirne<br />
la portata e il valore. Anzi, boccerebbero fin da subito<br />
il Parco sardo, contestandogli proprio la “mancata<br />
continuità territoriale”, essendo il Parco suddiviso in 8<br />
(Continua pag. 5)
LE CARTE DELL'INTRIGO<br />
specifiche aree, così come istituito dal Ministero<br />
dell'Ambiente e avallato dalla Direzione Generale<br />
dell'Unesco. Ma si può fare uno “sgarbo” proprio<br />
all'Unesco? Certo che no: ecco allora Zouros e<br />
McKeever (che aveva effettuato l'ispezione)<br />
accogliere obtorto collo il Parco della Sardegna, con<br />
una curiosa prescrizione. Quella, cioè, di nominare lo<br />
stesso McKeever e Margarethe Patzak (la<br />
rappresentante dell'Unesco in seno al Coordination<br />
Committee) “mentori” del Parco per risolvere nel<br />
corso degli anni “i problemi sollevati dal Comitato”,<br />
riguardanti cioè la “continuità territoriale”. E' da<br />
ribadire come il Parco della Sardegna fu “invitato”<br />
(“the EGN have agreed to invite you to become a<br />
member of the network”) ad aderire alla Rete e non<br />
presentò domanda di candidatura come gli altri Parchi.<br />
Nel ringraziare, l'allora Direttore Luciano Ottelli<br />
sottolineò come dal punto di vista gestionale ed<br />
amministrativo “esiste un'unica gestione centrale del<br />
sistema, ad Iglesias, da cui deriva la sua più affidabile<br />
coesione”.<br />
IL “GIALLO” DEL 2011<br />
Arriviamo così all'agosto 2011, all'ispezione di<br />
verifica quadriennale, quella del famoso “cartellino<br />
giallo”. E qui proprio di giallo bisogna parlare: la<br />
relazione dei Commissari non è affatto negativa, tanto<br />
da assegnare 775/1000 al termine della verifica. E la<br />
questione della “continuità territoriale” non viene<br />
minimamente contestata. Il Coordination Committee<br />
la tira, invece, nuovamente in ballo, oltre ad altre<br />
problematiche amministrative. Ma va oltre: nella<br />
lettera (del 31 ottobre), nel motivare l'ammonizione, fa<br />
riferimento alle dimissioni di Ottelli. Ma Ottelli in<br />
agosto era nel pieno del suo mandato, e nel Report dei<br />
commissari non ve n'è peraltro alcun cenno. La<br />
riunione del Coordination Committee, in cui venne<br />
deciso il “cartellino giallo” si tenne in settembre, e<br />
solo dopo Ottelli si dimise. E allora, come poteva<br />
Zouros inserire le dimissioni di Ottelli tra le<br />
motivazioni dello “yellow card”? Ed eccoci al 2013,<br />
all'ispezione di Richard Watson e Ana Ruiz Conde, il<br />
cui rapporto favorevole abbiamo anticipato nel n°<br />
17/2013: considerati “ormai superati i punti critici del<br />
2011”, si sottolineava come “il confine amministrativo<br />
e operativo del Parco” fosse “il perimetro costiero<br />
della Sardegna”. Elementare Watson!, titolammo quel<br />
servizio. Ma Zouros, nella riunione del Coordination<br />
Committee svoltasi nel Cilento, cambia nuovamente<br />
le carte in tavola e, dopo una dura reprimenda alla<br />
commissaria spagnola (Watson era assente) che<br />
rimase talmente sconvolta da scoppiare in lacrime,<br />
impone una votazione (da cui si astenne<br />
polemicamente Alessandra Casini, del Parco Colline<br />
Metallifere, ritenendola pretestuosa) in cui viene<br />
deciso un supplemento d'istruttoria contestando<br />
ancora una volta la mancata continuità territoriale,<br />
malgrado che Patrick McKeever – ora rappresentante<br />
dell'Unesco – avesse dato il suo parere favorevole alla<br />
riconferma della Sardegna nel Network. Sì, proprio<br />
lui, il “mentore”, che faceva quel giorno anche le veci<br />
della Patzak assente. E qui comincia il bello (si fa per<br />
dire...). Cosa contestava Zouros? Che se il confine del<br />
Parco fosse stato il perimetro costiero, allora esso era<br />
diverso ed eccedeva di oltre il 10% quello della<br />
cartografia presentata nel 2007 (quella cioè del<br />
Decreto istitutivo ministeriale) e che allora l'iter di<br />
ammissione andava rifatto ex novo. Scrive infatti<br />
Zouros: “Il comitato di coordinamento EGN ha<br />
osservato che nella relazione (dei commissari) appare<br />
la seguente dichiarazione : E 'chiaro che il geoparco<br />
opera in tutta la Sardegna in modo che il confine<br />
amministrativo e operativo del geoparco è la costa<br />
della Sardegna . Se questo è corretto , il territorio del<br />
Geoparco si estende oltre il 10 % di quello originale e<br />
un nuovo dossier deve essere presentato”. Questo<br />
perchè, sempre secondo il Coordinatore dell'EGN, “il<br />
geoparco appare ancora comprensivo di 8 aree<br />
separate ciascuna con la propria identità ma che<br />
l'identità complessiva del geoparco attuale è carente. Il<br />
concetto di un geoparco comprendente una serie di<br />
aree separate in questo modo non si adatta con il<br />
modello utilizzato dai Geoparchi europei e globali che<br />
considerano un Geoparco come comprendente un<br />
unico spazio con un confine ben definito. Il comitato<br />
di coordinamento EGN ha ritenuto che un ulteriore<br />
chiarimento è necessario”. Di fronte a questa<br />
ennesima contestazione, il Parco prepara le sue<br />
controdeduzioni, e per evitare di dover ricominciare<br />
l'iter di ammissione da capo stende una relazione in<br />
cui le 8 aree del Parco vengono presentate come<br />
collegate tra di loro dalla rete ferroviaria e<br />
sentieristica creata nel secolo scorso per congiungere<br />
le zone minerarie così da configuare, nel contesto di<br />
un unicum identitario amministrativo e culturale, un<br />
“corridoio” unificatore, fermo restando che la<br />
perimetrazione del Parco non può essere cambiata<br />
essendo stata decretata da un atto governativo. E al<br />
contempo si sottolinea come tale perimetrazione fu<br />
accettata, nel 1998, dall'Unesco al momento dei<br />
riconoscimento del Parco. Per non saper leggere nè<br />
scrivere, i dirigenti del Parco inviano la bozza a<br />
Zouros, McKeever e Burlando chiedendo loro un<br />
parere preventivo.<br />
McKEEVER'S VERSION<br />
Mentre quest'ultimo emula Capitan Schettino dandosi<br />
alla macchia non rispondendo mai per non prendere<br />
posizione, McKeever si esibisce in un ardito esercizio<br />
d'equilibrismo. Del resto, si trova in una situazione<br />
imbarazzante: ora rappresenta l'Unesco, ma è sodale<br />
di Zouros. Non può entrare in rotta di collisione con la<br />
Patzak, ma cerca di aiutare il vecchio amico. E' ben<br />
(Continua pag. 6)
LE CARTE DELL'INTRIGO<br />
conscio che la dichiarazione del 1998 pesa come un<br />
macigno e fa pendere la bilancia dalla parte della<br />
Sardegna. Allora cosa fa? Con ben due e-mail, nega<br />
che l'Unesco nel 1998 abbia riconosciuto il Parco<br />
come Geoparco e afferma che quella di Cagliari, in<br />
sostanza, è una “Carta” straccia... Secondo lui, mai<br />
l'Unesco ha usato i termini di “Unesco Geopark” e<br />
“Geopark Network” in riferimento al Parco della<br />
Sardegna. This is untrue, dear Mr. McKeever: è una<br />
colossale panzana. A parte il fatto che nelle lettere del<br />
dicembre 1997 e luglio 1998 inviate al Parco dal<br />
Direttore del Dipartimento Scienze delle Terra e dal<br />
Vice Direttore Generale si parla chiaramente di<br />
“Network of Geosites” (quando, per l'appunto, i<br />
Geoparks Network erano di là da venire...), nella<br />
“Carta di Cagliari” c'è scritto (ricordate?) Rete dei<br />
Geositi/Geoparchi. Ed è firmata proprio dal Vice<br />
Direttore Generale dell'Unesco! Il bello è che lo stesso<br />
McKeever si guarda bene dall'inviare, per conoscenza,<br />
queste e-mail agli uffici Unesco competenti, forse per<br />
evitare spiacevoli richieste di chiarimento... Che ora<br />
forse sarebbe opportuno che l'autorevole organismo<br />
internazionale facesse. Ma non finisce qui,<br />
ovviamente. Zouros risponde che la “Railwayconnection”<br />
è suggestiva” ma espone seri dubbi sulla<br />
sua applicabilità. Il Parco allora replica facendo<br />
intendere, senza fare nomi, che l'idea del<br />
“collegamento” delle 8 aree tramite la rete ferroviaria<br />
e sentieristica, è stata “suggerita” proprio da<br />
qualcuno del Coordination Committee. Chi? Se non è<br />
stato Zouros in persona, forse si tratta di quel<br />
qualcuno che ora non risponde più alle e-mail per<br />
evitare imbarazzanti confronti? La lettera del Parco è<br />
illuminante: “Durante il meeting dell’EGN<br />
Coordination Committee del 3 settembre 2013<br />
avvenuto presso il Geoparco del Cilento Vallo di<br />
Diano, da parte del coordinatore EGN venivano<br />
suggerite alla delegazione del Parco Geominerario<br />
della Sardegna delle possibili soluzioni volte a<br />
superare la criticità dovuta alla presenza delle “8 aree<br />
staccate. Tra le diverse soluzioni proposte, la maggior<br />
parte riguardanti corridoi materiali o immateriali,<br />
abbiamo riconosciuto come il miglior percorso<br />
tecnicamente percorribile quello di evidenziare una<br />
serie di corridoi tra le aree che potessero di fatto<br />
collegare fisicamente le diverse aree territoriali del<br />
Parco, non incrementando l'intera area del geoparco<br />
del 10 %. Abbiamo trovato eccellente questo<br />
suggerimento e a questo proposito proponiamo al<br />
Comitato di Coordinamento EGN che venga<br />
riconosciuto al Parco Geominerario l’utilizzo dei vari<br />
tracciati delle linee ferroviarie della Sardegna che<br />
attraversano le otto aree, non solo come rete di<br />
connessione storico-culturale ma anche tangibile,<br />
fisica e geografica tra le stesse. Questa rete di<br />
connessione in questo modo garantirebbe al Parco un<br />
territorio di competenza fisicamente unitario e<br />
cancellerebbero il presunto attuale handicap delle 8<br />
aree separate. Tale configurazione viene chiaramente<br />
giustificata sotto il profilo storico e tecnico per le sue<br />
motivazioni”. Il Parco peraltro insiste: “il Parco<br />
Geominerario della Sardegna appare ancora articolato<br />
in 8 aree territoriali, così come sanciscono sia il<br />
Decreto Istitutivo ministeriale del 2001 sia lo statuto<br />
del Parco del 2004. Sottolineiamo con fermezza che<br />
l’articolazione del Parco in aree diverse è un aspetto<br />
di natura esclusivamente fisica poiché la gestione<br />
manageriale totale del Parco è omogenea e unitaria.<br />
Tutti i progetti e le attività coinvolgono e si<br />
riferiscono allo stesso tempo e modo per tutte le otto<br />
aree, con cui è avvenuto il suo riconoscimento nel<br />
1998 da parte dell’UNESCO”. Apriti Cielo! Zouros sa<br />
che da questo lato ha torto marcio e allora cosa fa?<br />
Prende carta e penna e rivolta, ancora una volta, la<br />
frittata. Premesso che “un Geoparco è un territorio<br />
coerente e unico e non corrisponde a una collezione di<br />
siti geologici collegati o meno da significati storici”,<br />
pone al Parco questa domanda: “Possono i visitatori<br />
del Geoparco camminare, pedalare o viaggiare lungo<br />
la linea principale e le diramazioni della rete<br />
ferroviaria che collega le otto aree?". E qui la<br />
pretestuosità e l'ipocrisia raggiungono il suo apice:<br />
nella relazione inviata dal Parco, infatti, cè scritto<br />
chiaramente che vi è in progettazione uno studio di<br />
fattibilità realizzato con la Regione Sardegna per il<br />
ripristino della linea, così come sia già in funzione la<br />
“Rete” dei sentieri di S. Barbara, in collaborazione<br />
con le Associazioni della Consulta del Parco<br />
Geominerario. E poi, in questa ottica, dove sarebbe la<br />
continuità territoriale nel Geoparco delle Azzorre in<br />
un contesto di nove isole separate tra loro<br />
dall'Oceano? I visitatori, in quel caso, cosa fanno?<br />
Visitano il Parco nuotando da un'isoletta all'altra?<br />
LA PROPOSTA... INDECENTE<br />
Quindi Zouros, anticipando il giudizio negativo che<br />
dovrà essere espresso il prossimo marzo, afferma che<br />
la proposta “di integrare le otto aree tramite il<br />
collegamento ferroviario che fa parte della<br />
archeologia industriale dell'isola, non soddisfa i<br />
requisiti dell’ EGN”. Ma, non volendo entrare in<br />
contrasto con l'UNESCO (ne va del riconoscimento<br />
ufficiale e i relativi finanziamenti...) assume un<br />
atteggiamento conciliante e suggerisce a sua volta una<br />
soluzione: siccome “la regola di base è che i<br />
Geoparchi globali sono singoli territori, ma in quasi<br />
tutti i casi il territorio di un Geoparco comprende<br />
terreni pubblici e privati, così che un Geoparco<br />
globale non utilizza mai il 100 % di quel territorio per<br />
le sue attività”, tanto che “per le attività dei geoparchi<br />
tutti usano aree specifiche, soprattutto quelle che<br />
sono di proprietà pubblica all’interno del territorio”,<br />
una possibile soluzione, accettabile per le richieste del<br />
(Continua pag. 7)
LE CARTE DELL'INTRIGO<br />
Comitato di Coordinamento, “è un nuovo accordo tra<br />
il Parco Geominerario della Sardegna e la Regione<br />
Sardegna la quale darà al Parco Geominerario<br />
l’autorizzazione alla supervisione dei siti del<br />
patrimonio geologico in tutta la Sardegna e la<br />
responsabilità per la tutela e promozione del<br />
patrimonio geologico sardo. Così il piano di lavoro<br />
proposto del Parco Geominerario della Sardegna può<br />
essere esteso per includere il perimetro costiero della<br />
Sardegna, come il confine unificante del Geoparco. Le<br />
otto aree minerarie potrebbero rimanere come le aree<br />
fondamentali per la tutela del patrimonio minerario<br />
sardo secondo la legge . Le attività del Geoparco<br />
saranno concentrate sulle stesse otto aree, ma il Parco<br />
Geominerario sarà responsabile per la tutela e la<br />
promozione anche dei restanti siti del patrimonio<br />
geologico sardo”. Semplice, no? E tutto questo,<br />
secondo lui, da realizzare entro il 28 febbraio... Senza<br />
contare che a metà mese ci sono le elezioni regionali,<br />
ci sarebbe il piccolo particolare che andrebbe chiesto<br />
al Ministero dell'Ambiente di varare un nuovo<br />
Decreto. Insomma, un modo elegante per mettere il<br />
Parco fuori gioco ed evitare al tempo stesso le<br />
eventuali rimostranze dell'Unesco.<br />
GRIMALDI “PONZIO PILATO”<br />
Ma il Ministero dell'Ambiente, in questo contesto,<br />
che posizione ha preso? Sarebbe bastata, direte voi,<br />
una letterina al Coordination Committee in cui si<br />
esprime un semplice concetto: “Il Parco Geominerario<br />
è denominato della Sardegna proprio perchè agisce<br />
nel contesto dell'intera Isola, in cui sono racchiuse le<br />
otto aree, come da Decreto istitutivo e come sancito<br />
dal riconoscimento dell'Unesco”. Punto e stop. Invece,<br />
cosa fa l'ineffabile Grimaldi? Ecco la sua risposta a<br />
Granara: nella prima lettera (ne ha scritte ben due:<br />
considerato il suo stipendio, sono venute a costare<br />
all'erario pubblico 5.000 euro l'una...) assume i panni<br />
di Ponzio Pilato – specialità della casa... – e dichiara<br />
che “questa Direzione con la Rete dei Geoparchi non<br />
è chiamata a svolgere alcun ruolo”. Poi, sollecitato dal<br />
Commissario che chiedeva una presa di posizione a<br />
sostegno delle tesi del Parco, replica esibendosi in una<br />
esilarante contorsione: “Nel rammentare che in Italia i<br />
Geoparchi sono seguiti dal Forum Nazionale che ha<br />
come referente il Parco Regionale del Beigua in<br />
Liguria (ergo: Maurizio Burlando) si suggerisce di<br />
prendere contatto con il Forum per ottenere supporto<br />
rispetto alla procedura di rivalidazione in atto”.<br />
Proprio così: e ci sarebbe da piegarsi in due dalle<br />
risate se non fosse tutto drammaticamente vero.<br />
Proprio quel Burlando che per due mesi ha fatto il<br />
“vago”, abdicando di fatto al proprio ruolo (che, per<br />
fortuna, tra un mese è in scadenza...) e accettando<br />
supinamente i diktat di Zouros. Succede sempre così:<br />
dopo il dramma segue sempre la farsa! (1-Continua)<br />
PASTICCIO IN<br />
SALSA GRECA<br />
di ALESSANDRO BALDASSERINI<br />
Tutto si può dire, di Nickolas Zouros, tranne che non<br />
sia una persona coerente. E adesso che abbiamo letto<br />
tutte le carte del Dossier-Sardegna, si capiscono tante<br />
cose... Si ccapisce, ad esempio, cosa intendesse dirmi<br />
Mr. Valiakos (braccio destro del “nostro”) quella<br />
dolce sera dell'agosto 2010 quando, in un momento<br />
d'inusitato relax, nel riepilogare i geoparchi italiani<br />
non citò la Sardegna: “ah già, Sardinia – replicò di<br />
fronte al mio stupore – eeeh, no Sardinia...”. Quelle<br />
parole mi ritornarono in mente, nel febbraio del 2011,<br />
quando le nostre, sempre “bene informate”, fonti ci<br />
segnalarono il rischio d'estromissione del Parco<br />
sardo dalla Rete dei Geoparchi. Riportammo la<br />
notizia e pubblicammo articoli in perfetta solitudine,<br />
sbeffeggiati e accusati di essere dei “visionari”. Il<br />
tempo, e aggiungo: purtroppo, ci ha dato ragione. E'<br />
dal 2007 che Zouros persegue con determinata<br />
perseveranza questo scopo: non deve mai essergli<br />
andato giù il fatto di esser stato “costretto”<br />
dall'Unesco ad invitare il Parco Geominerario<br />
nell'European Geoparks Network (che, al contrario, è<br />
ancora tenuto in anticamera dall'autorevole<br />
Consesso), e cerca tutti gli appigli possibili per<br />
riuscirvi. Arrivando a creare un vero e proprio<br />
“pasticcio in salsa greca” che ora però potrebbe<br />
creare un imbarazzante precedente. Perchè con il<br />
criterio adottato per il Parco della Sardegna sono<br />
diversi i Geoparchi che adesso sono “a rischio”. A<br />
confezionare questo indigesto pasticcio, e qui bisogna<br />
dirla tutta, non è stato comunque solo Zouros:<br />
lasciando stare il flebile e pallido McKeever, che dire<br />
di Ugo “Schettino” Cappellacci? Avrebbe avuto tutto<br />
il tempo per dare sostanza e concretezza al Geoparco,<br />
invece di dileguarsi, magari approntando quel Piano<br />
di cui ora tanto si parla e che lo stesso Zouros<br />
maliziosamente adesso suggerisce... E poi, “Ponzio<br />
Pilato” Grimaldi: le sue lettere (tranquilli, le<br />
pubblichiamo nel prossimo numero...) sono un<br />
capolavoro d'insipienza, ridicola e ottusa<br />
burocrazia.Arriva perfino a negare l'evidenza:<br />
“Questa Direzione con i Geoparchi non è chiamata a<br />
svolgere alcun ruolo”. E allora, di grazia, cosa ci sta<br />
a fare l'Ispra (diretta emanazione del suo<br />
Dipartimento) nel Forum nazionale dei Geoparchi?<br />
Già, il Forum... Grimaldi, con involontario ma<br />
irresistibile umorismo, invita il Parco a chiedere aiuto<br />
al suo Coordinatore. Proprio colui che in tutta questa<br />
storia brilla per assenza e ambiguità. Burlando chi?<br />
Speriamo solo che ora l'Unesco, in vista del<br />
riconoscimento, dia un'occhiata più attenta a questi<br />
“furbetti del geoparchino” e detti regole più serie.
ESCLUSIVO / Ecco i documenti del caso-Sardegna<br />
Il Dossier delle ambiguità<br />
Pubblichiamo di seguito i più significativi documenti che compongono<br />
il “Dossier-Sardegna” dell'European Geoparks Network<br />
E McKeever fa il pesce in barile...<br />
Cominciamo con la seconda e-mail inviata da Patrick McKeever al Parco, in cui sminuisce e<br />
cerca anzi di annullare il valore del riconoscimento Unesco del 1998. Come potete leggere,<br />
la mail viene inoltrata a tutti i referenti della Rete dei Geoparchi ma NON, per opportuna<br />
conoscenza, agli uffici competenti dell'Unesco, tra cui la Direzione Generale, la<br />
Commissione Italiana nonché Margarethe Patzak. Dear Patrick, why not?<br />
Prof. Patrick J Mc Keever<br />
Chief of Section, Global Earth Observation<br />
Secretary of the IGCP<br />
EES/GEO<br />
Natural Sciences Sector/Bureau 5.08<br />
United Nations<br />
Educational, Scientific and<br />
Cultural Organization<br />
1, rue Miollis<br />
F-75732 Paris cedex 15<br />
Tel.: +33 (0) 145 684 117<br />
Fax: +33 (0) 145 685 822<br />
http://www.unesco.org/science/earth<br />
Da: "Mc Keever, Patrick J." <br />
A: "Roberto Rizzo" ;<br />
<br />
Cc: ; ; "Francesco Muntoni"<br />
; ;<br />
; ;<br />
; "Zouros Nikolaos" ; "'Gerencia<br />
Comarca Sobrarbe'" ; <br />
Data invio: mercoledì 4 dicembre 2013 12.34<br />
Oggetto: RE: integrative note for clarification the draft version of the dossier<br />
Pagina 1 di 2<br />
11/12/2013<br />
Dear Roberto<br />
Many thanks for your email. Again I wish to refer to my email to you of November 15. In particular the<br />
following text:<br />
Following the General Conference of UNESCO in 1997, it was agreed to put in the work programme of<br />
UNESCO (document 29C/5) a line (paragraph 02036) stating that, “Initiatives will also be taken to promote<br />
a global network of geosites having special geological features.” In a letter of December 2 1997, the then<br />
Director of the Division of Earth Sciences issued a letter to the Permanent Delegate of Italy to UNESCO<br />
stating that “….I am pleased to inform you that the 29th General Conference of UNESCO adopted the<br />
proposal to create a Network of Geosites and has instructed the Secretariat to proceed with the<br />
establishment of such a Network.” The letter also notes that “…we acknowledge with thanks receipt of the<br />
excellent proposal entitled “Geological and Mining Park of Sardinia.” This proposal will be examined in the<br />
near future by a group of experts. We do indeed anticipate that the Park will become the first to be<br />
included in the Network of Geosites.” Please note that nowhere is the term Geopark used, nor is the term<br />
Geopark Network. A subsequent letter from UNESCO on July 30 1998, referred to “...following the decision of
the General Conference of UNESCO to create a Network of Geosites…….The Environmental and Mining<br />
Historical Geopark of Sardinia has been officially included in the Network”. Please note that nowhere in the<br />
letters sent by UNESCO on December 2 1997 or on July 30 1998 was the term Geopark (other than in the<br />
name of your territory) or UNESCO Geopark used. What was referred to was a “Network of Geosites.” This<br />
network was infact never established in UNESCO, even though UNESCO was authorised to do so. Instead it<br />
was later superseded by the creation of the European and then in 2004, the Global Geoparks Network.<br />
I hope that this clarifies the relationship between the Sardinian Global Geopark and UNESCO.<br />
With kind regards<br />
Patrick<br />
LA REPLICA DEL PARCO<br />
Ora diamo spazio alla replica del Parco Geominerario. Questa, in realtà, è la seconda<br />
richiesta di chiarimenti avanzata al Coordination Committee a proposito della bozza di<br />
soluzione della perimetrazione del Geoparco attraverso la “rete di collegamento”<br />
ferroviaria. Ai lettori più attenti non sfuggirà il riferimento a un preciso “suggerimento”<br />
fornito da “un componente” del Coordination Committee a tal merito...<br />
Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna<br />
(Art. 114 comma 10, Legge n. 388 del 23.12.2000 - D. Min. Amb. Del 16.10.2001)<br />
Via Monteverdi, 16 – 09016 Iglesias (CI) – Tel. +39 0781 255066 Fax +39 0781 255065 – Cod. Fisc. 90020080926<br />
Email: segreteria@parcogeominerario.sardegna.it Web : www.parcogeominerario.eu<br />
ATTN. PROF. NICKOLAS ZOUROS<br />
EUROPEAN GEOPARKS NETWORK<br />
Cellule de coordination du réseau des<br />
European Geoparks,<br />
Réserve Géologique de Haute-Provence<br />
BP 156 – 04005 Digne les Bains cedex<br />
FRANCE<br />
Mail : egncoordinator@hotmail.com<br />
Caro Prof. Zouros,<br />
Con questo documento cerchiamo di portare un chiarimento sulla fattibilità della nostra proposta che vede<br />
l’utilizzo della rete ferroviaria della Sardegna come valido strumento di collegamento delle aree territoriali<br />
del nostro Parco Geominerario così come richiesto dal Comitato di Coordinamento EGN relativo ai confini<br />
del territorio del Parco Geominerario per il quale lo stesso Coordinamento EGN ha espresso una forte<br />
perplessità e preoccupazione già durante l’entrata nella rete nel maggio 2007. Durante il meeting dell’EGN<br />
Coordination Committee del 3 settembre 2013 avvenuto presso il Geoparco del Cilento Vallo di Diano, da<br />
parte del coordinatore EGN venivano suggerite alla delegazione del Parco Geominerario della Sardegna delle<br />
possibili soluzioni volte a superare la criticità dovuta alla presenza delle “8 aree staccate”. Tra le diverse<br />
soluzioni proposte, la maggior parte riguardanti corridoi materiali o immateriali, abbiamo riconosciuto come<br />
il miglior percorso tecnicamente percorribile quello di evidenziare una serie di corridoi tra le aree che<br />
potessero di fatto collegare fisicamente le diverse aree territoriali del Parco, non incrementando l'intera area<br />
del geoparco del 10 %. Abbiamo trovato eccellente questo suggerimento e a questo proposito<br />
proponiamo al Comitato di Coordinamento EGN che venga riconosciuto al Parco Geominerario
l’utilizzo dei vari tracciati delle linee ferroviarie della Sardegna che attraversano le otto aree, non solo<br />
come rete di connessione storico-culturale ma anche tangibile, fisica e geografica tra le stesse. Questa<br />
rete di connessione in questo modo garantirebbe al Parco un territorio di competenza “fisicamente”<br />
unitario e cancellerebbero il presunto attuale handicap delle 8 aree “separate”. Tale configurazione<br />
viene chiaramente giustificata sotto il profilo storico e tecnico per le sue motivazioni. Effettivamente il<br />
Parco Geominerario della Sardegna appare ancora articolato in 8 aree territoriali, così come sanciscono sia il<br />
Decreto Istitutivo ministeriale del 2001 sia lo statuto del Parco del 2004 (punto 8 di questa lettera).<br />
Sottolineiamo con fermezza che l’articolazione del Parco in aree diverse, alla cui delimitazione si è giunti nel<br />
modo come spiegato al punto 6, è un aspetto di natura esclusivamente fisica poiché la gestione manageriale<br />
totale del Parco è omogenea e unitaria come spiegato nei punti 7 e 8. Tutti i progetti e le attività coinvolgono<br />
e si riferiscono allo stesso tempo e modo per tutte le otto aree. Nella lettera del 25 maggio 2007 in cui il<br />
Parco Geominerario della Sardegna è stato accettato come nuovo membro EGN, anche se il Comitato di<br />
Coordinamento EGN aveva già espresso dubbi circa l'esistenza delle 8 unità di territorio “tuttavia, data la<br />
recente impostazione storica del Parco Geominerario, la EGN ha deciso di invitarvi a diventare un membro<br />
della rete". Il contesto storico di cui è riassunto nei paragrafi 2 , 3 , 4 , 5 , 6, 7 , 8. Per altro, tenendo sempre<br />
presente il fatto che tutta la superficie della Sardegna è stata oggetto di intensa attività di ricerca e<br />
coltivazione mineraria, in virtù delle modalità con cui il Parco Geominerario è stato concepito, facendo cioè<br />
riferimento alle sue radici profonde, radicate in ambito territoriale sia regionale sia nazionale, oltre al modo<br />
con cui è avvenuto il suo riconoscimento nel 1998 da parte dell’UNESCO, non ultime le sue dimensioni e<br />
peculiarità strutturali, riteniamo che esso sia caratterizzato da una configurazione decisamente più complessa<br />
rispetto a quella tipica dei geoparchi più classici. Ulteriormente chiediamo cortesemente al coordinamento<br />
EGN la possibilità che il Parco Geominerario, proprio per le sue peculiarità, possa essere considerato in<br />
modo speciale come un’eccezione alla regola rispetto ai confini unitari del Parco, anche in virtù del suo<br />
riconoscimento internazionale avvenuto precedentemente all’introduzione della regola.<br />
Tuttavia, prima di affrontare qualsiasi tipo di discussione o argomentazione crediamo che sia importante<br />
sottolineare alcuni aspetti oggettivi che caratterizzano il "DNA" del nostro Geoparco e che fin dalla sua<br />
nascita costituiscono la sua peculiarità intangibile, ripetiamo, riconosciuti invalidi dall’UNESCO (vedi punto<br />
5). Questi aspetti sono riassunti nei seguenti punti: 1. Il Parco Geominerario ha radici profonde, la sua<br />
istituzione è il risultato di un lungo processo che nasce dalla coscienza di numerosi studiosi, appassionati,<br />
amanti del proprio territorio che hanno intuito il valore e le potenzialità del grande patrimonio tecnico,<br />
scientifico e culturale rappresentato dalla millenaria epopea mineraria che ha interessato tutto il territorio<br />
della Sardegna. 2. la Regione Autonoma della Sardegna, con deliberazione n. 30/6 del 25.07.1997 (doc. 1),<br />
ha promosso e voluto la costituzione del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna. In esso<br />
sono compresi i siti minerari più rilevanti di tutta la Sardegna i quali risultano essere maggiormente<br />
concentrati nella Sardegna SW (Aree Sulcis, Iglesiente, Guspinese-Arburese) e SE (Aree Sarrabus e Gerrei).<br />
3. La Regione Autonoma della Sardegna ha quindi stabilito di istituire il Parco Geominerario Storico e<br />
Ambientale della Sardegna, e di caratterizzarlo per mezzo di 8 aree territoriali distinte (Monte Arci, Orani-<br />
Guzzurra-Sos Enattos, Funtana Raminosa, Argentiera-Nurra- Gallura, Sarrabus-Gerrei, Sulcis, Iglesiente,<br />
Arburese-Guspinese), con una superficie parco complessiva di 3.800 Kmq.<br />
4. Lo scopo del Parco Geominerario della Sardegna è la protezione e la valorizzazione di tutto il patrimonio<br />
geologico e minerario della Sardegna. Ciascuna area che lo caratterizza è altamente peculiare in relazione<br />
alle caratteristiche geologiche, mineralogiche e petrografiche, paleon-tologiche, alla singolare storia<br />
dell’attività mineraria e per le tecniche di coltivazione spesso innovative sotto il profilo internazionale.<br />
Particolare attenzione viene inoltre riservata agli aspetti storici ed archeologici dei territori, strettamente<br />
correlati al mondo minerario; vengono infine inclusi anche le risorse naturali e gli aspetti di ripristino<br />
ambientale rivolti alla riabilitazione del paesaggio delle aree minerarie dismesse.<br />
5. La definitiva ed attuale configurazione strutturale del Parco Geominerario Storico e Ambientale della<br />
Sardegna trae origine dal dossier che la Regione Autonoma della Sardegna ha presentato all’UNESCO nel<br />
mese di settembre 1997 a Parigi. Il dossier costituisce, quindi, la base fondamentale del riconoscimento del<br />
Parco Geominerario della Sardegna, avvenuto sempre nel 1997, come “primo parco della costituenda rete<br />
mondiale” dei geositi/geoparchi dell’UNESCO da parte dell’assemblea generale dell’UNESCO e con il<br />
voto unanime dei 170 delegati rappresentanti di diverse 170 nazioni.<br />
6. Il Direttore della Divisione delle Scienze della Terra, con nota del 2.12.1997, comunicava alla<br />
Commissione Italiana dell’UNESCO, che l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza<br />
e la Cultura, “nel giudicare come eccellente la proposta della Regione Sarda, ha deciso di considerare il<br />
Parco Geominerario, Storico ed Ambientale della Sardegna primo esempio emblematico della nuova rete<br />
mondiale di Geositi/Geoparchi istituita nel corso della stessa Conferenza Generale.” Inoltre, “il 30 luglio
1998, a conclusione delle valutazioni positive espresse da un gruppo internazionale di esperti, è stata<br />
sottoscritta a Parigi la dichiarazione ufficiale di riconoscimento, formalizzata pubblicamente con la<br />
sottoscrizione della “Carta di Cagliari”, il 30 settembre 1998, alla presenza delle massime autorità<br />
dell’UNESCO e del Governo italiano.”<br />
7. L’attività di ricerca e coltivazione mineraria risulta diffusa e distribuita eterogeneamente su tutto il<br />
territorio sardo. Il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, come già evidenziato, risulta<br />
articolato in 8 aree territoriali distribuite “a macchia di leopardo” su tutto il territorio regionale. Queste aree<br />
rappresentano le zone dove in Sardegna le miniere risultano più densamente concentrate, e costituiscono la<br />
sintesi dal punto di vista storico, scientifico e tecnico di tutta l’attività mineraria in Sardegna. La<br />
numerazione progressiva delle aree non è casuale, bensì si colloca secondo un percorso cronologico dove lo<br />
sfruttamento delle risorse minerarie si intreccia nel tempo con l’evoluzione dell’uomo mediterraneo.<br />
L’attività estrattiva in Sardegna, infatti, si sviluppa, a partire da circa 9 mila anni fa, dai tempi dello<br />
sfruttamento dell’ossidiana del M. Arci e prosegue attraverso il talco delle popolazioni prenuragiche di Orani<br />
fino alle miniere di rame di Funtana Raminosa, fondamentali per lo sviluppo della metallurgia del bronzo<br />
nell’Età Nuragica. L’attività mineraria ha continuato nel tempo, senza interruzioni, in epoca fenicia, punica e<br />
poi romana con svariate tipologie di coltivazione (Argentiera-Nurra-Gallura,) trovando, infine, la sua<br />
massima espressione nei distretti minerari della Sardegna SW (Sarrabus-Gerrei, Sulcis, Iglesiente e<br />
Guspinese-Arburese,) certamente di dimensioni e significato rilevanti anche alla scala europea, contribuendo<br />
in maniera determinante allo sviluppo della rivoluzione industriale.<br />
8. Il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna costituisce pertanto un sistema omogeneo di<br />
beni immateriali (a valenza storica, scientifica, sociale e naturalistica), in coerente relazione gli uni con<br />
gli altri che costituiscono la peculiarità e l’identità complessiva del Parco, non rinvenibile in altri<br />
contesti.<br />
9. La sua ripartizione in otto aree territoriali è stata recepita nel decreto ministeriale istitutivo del 16<br />
ottobre 2001, con la cartografia allegata, e nello statuto dell’Ente approvato nel 9 marzo 2004. Il<br />
Decreto istituivo e lo statuto garantiscono al Parco Geominerario della Sardegna una conduzione<br />
manageriale unitaria in termini sia di funzione di indirizzo, con un consiglio direttivo che assume decisioni<br />
unitarie con regole a maggioranza, sia di gestione amministrativa, con l’affidamento ad un unico direttore<br />
generale tutta l’organizzazione amministrativa. Questi requisiti sono fissi e non possono essere cambiati dai<br />
vertici del Parco Geominerario poiché sono strettamente collegati alla legge istitutiva del Parco e pertanto,<br />
nessun intervento può essere svolto per una configurazione diversa. 10. La contestualizzazione unitaria<br />
dell’attività mineraria su tutto il territorio della Sardegna, è anche storicamente testimoniata efficacemente<br />
dalla molteplicità delle Compagnie minerarie che si sono avvicendate nel tempo nella proprietà delle<br />
concessioni. Diverse miniere presenti in più aree territoriali avevano come proprietario la stessa società<br />
mineraria.<br />
11. L'attività mineraria, che ha interessato tutta la superficie dell’Isola, risulta intimamente connessa alla<br />
nascita ed allo sviluppo in Sardegna della Rete di Collegamento Ferroviario, grazie anche alla necessità<br />
fattiva di spostamento dei materiali prodotti dall'attività mineraria tra le diverse aree di estrazione, la<br />
movimentazione di operai e genti, il trasporto di legname per l'industria e il collegamento tra le varie aree<br />
industrializzate. 12. I vari tracciati ferroviari che interessano tutto il territorio della Sardegna, come si<br />
può evincere dalle Cartografie allegate e dai dati storici, creano una Rete di Connessione e di<br />
Collegamento fisico tra le otto aree territoriali del Parco Geominerario Storico e Ambientale della<br />
Sardegna. Si desume, infatti, con molta chiarezza il ruolo di congiunzione svolto dalle Ferrovie in favore<br />
delle aree che contraddistinguono il Parco Geominerario. Tale connessione è documentata dagli spostamenti<br />
di operai, macchinari, materiali, merci e quant’altro tra le otto principali zone Minerarie della Sardegna oltre<br />
che tra i Porti che costituivano, all’inizio della storia mineraria Sarda, un’unica fonte di collegamento con il<br />
resto del Mondo. Tale attività di connessione tra le “genti” svolta prima dai “sentieri” minerari e<br />
successivamente dalle ferrovie, dalle strade e non ultimo dalle rotte marittime, è documentato sia<br />
dall’appartenenza del Parco Geominerario alla “Rotta dei Fenici del Mediterraneo” sia dai reperti e<br />
ritrovamenti dei primi scambi di ossidiana sarda con i popoli che si affacciavano da sempre nel “mare<br />
nostrum” e non solo. 13. Il Parco Geominerario della Sardegna ha segnalato che da tempo sta svolgendo, in<br />
collegamento con la Regione Sardegna, uno studio, finalizzato alla tutela ed alla valorizzazione del sistema<br />
ferroviario, dei sentieri e degli itinerari storico-culturali che nel periodo minerario hanno rappresentato il<br />
collegamento fisico tra le 8 aree territoriali del Parco Geominerario (doc. 3); e ciò perché a nostro modo di<br />
vedere la valorizzazione e tutela dei vecchi tracciati ferroviari possono soddisfare pienamente le esigenze<br />
della EGN di un unico confine. Confidando nella Vostra continua collaborazione, vi ringraziamo se vorrete<br />
fornire suggerimenti o proposte alternative a sostegno e vi salutiamo con viva cordialità.
LA PRETESTUOSA RISPOSTA DI ZOUROS<br />
E concludiamo con la risposta di Zouros. Non c'è che dire: un capolavoro d'ipocrisia...<br />
EUROPEAN GEOPARKS NETWORK<br />
Cellule de coordination du réseau des European Geoparks<br />
Réserve Géologique de Haute-Provence<br />
BP 156 – 04005 Digne les Bains cedex France<br />
Mail : egncoordinator@hotmail.com<br />
December 4, 2013<br />
Roberto Rizzo<br />
Parco Geominerario Storico E Ambientale della Sardegna,<br />
Via Monteverdi 16<br />
09016 Iglesias CI<br />
Sardegna - Italia<br />
Osservazioni della EGN AC in merito alla risposta del Parco Geominerario della Sardegna sull’esito<br />
della rivalidazione.<br />
Gent. Dott. Rizzo,<br />
vorremmo ringraziarvi per il vostro messaggio del 4 dicembre, successivo a quello del 30 ottobre con<br />
documentazione allegata, in riscontro alla lettera EGN del 16 settembre in merito alla decisione del Comitato<br />
di Coordinamento sulla rivalidazione del Parco Geominerario.<br />
Vale la pena ricordare che la decisione del Comitato di Coordinamento è stato approvata all'unanimità<br />
dall’Ufficio GGN in occasione del meeting nell'isola di Jeju in Corea il 10 settembre .<br />
Siamo lieti di informarvi che i membri EGN AC hanno discusso ampiamente questi documenti attraverso lo<br />
scambio di e-mails, anche se la decisione deve essere presa dall'assemblea del Comitato di Coordinamento<br />
EGN a Sobrarbe il prossimo mese di marzo.<br />
La bozza del documento preparato dal Parco Minerario della Sardegna guarda soprattutto al passato con<br />
riflessioni sulla storia dell’attività mineraria e ferroviaria ma, per l’EGN è necessaria una soluzione per il<br />
futuro. La bozza progettuale non fornisce un'idea più chiara di come il Parco Minerario della Sardegna<br />
intenda creare un Geoparco unitario o un singolo territorio partendo dalle otto singole aree. Nella bozza<br />
progettuale vengono continuamente menzionati “siti” e il documento non fa riferimento ad un unico<br />
territorio. Uno dei principali problemi riguardanti il vostro accenno alla Sardegna come il "primo parco della<br />
rete mondiale di UNESCO Geositi / Geoparchi , " è stato già chiarito dal Direttore del Settore Scienze della<br />
Terra dell'UNESCO, il Prof. Patrick Mc Keever. Per quanto riguarda il problema principale, che è il confine<br />
del Geoparco, vorremmo sottolineare quanto segue:<br />
A. La soluzione sottoposta alla decisione del EGN CC è quella di integrare gli otto siti tramite il<br />
collegamento ferroviario che fa parte della archeologia industriale dell'isola . Questa soluzione propone<br />
anche una descrizione en-route della geologia , storia naturale e elementi ambientali. In questa interessante<br />
soluzione il Geoparco diventerebbe un Geoparco costituito da un percorso lineare con ramificazioni<br />
secondarie. Tuttavia, questa soluzione proposta solleva una questione: "Possono i visitatori del Geoparco<br />
camminare, pedalare o viaggiare lungo la linea principale e le diramazioni della rete ferroviaria che collega<br />
le otto aree" ? Tale domanda richiede una risposta perché il collegamento ferroviario sarebbe il fattore<br />
integrativo di questo Geoparco. I visitatori devono poter accedere al collegamento e ai suoi componenti. B.<br />
Secondo la dichiarazione costitutiva EGN ( EGN Charta ) un Geoparco è un territorio coerente e unico e non<br />
corrisponde a una "collezione di siti geologici " collegati o meno da significati storici. Questo è uno dei punti
fondamentali del concetto di Geoparco. I geoparchi EGN / GGN sono evoluti nel corso degli ultimi dieci<br />
anni e sono riusciti a modificare anche il concetto cinese dei Geoparchi che inizialmente era connesso al<br />
riconoscimento di "siti geologici ". L'anno scorso, dopo un simile procedura di rivalidazione con "cartellino<br />
giallo", un Geoparco cinese costituito da due aree venne unificato creando un unico confine. Oggi è<br />
diffusamente accettato che nessuna designazione seriale di siti geologici o minerari possa essere accettata nel<br />
GGN. I Geoparchi devono essere sviluppati come unici territori e la loro evoluzione verso le politiche<br />
territoriali deve trovare risposta positiva presso la popolazione locale. Questo tipico problema di "raccolta<br />
siti geologici " è ancora presente e nascosto in "progetti Geopark" che si stanno sviluppando in Africa e Sud<br />
America. Questo concetto, maggiormente legato ai "siti geologici " e non ad una comprensione ad hoc di<br />
Geoparco come un "territorio ", giace lontana da qualsiasi logica di politica territoriale di sviluppo<br />
sostenibile del territorio ed è un grande pericolo per l'intero processo Geopark. I Geoparchi devono essere<br />
coerenti a livello internazionale ed evitare le designazioni seriali di " siti geologici " che non hanno nulla a<br />
che fare con il concetto Geopark . E’ un punto fondamentale il fatto che un Geoparco debba avere un<br />
territorio ben definito e coerente che consenta un lavoro adeguato con le comunità coinvolte. Le esperienze<br />
EGN /GGN e gli sforzi per migliorare lo sviluppo regionale nei nostri Geoparchi dipendono principalmente<br />
dal convincere la popolazione locale, le autorità e coloro che prendono decisioni politiche. Questo sarà<br />
efficace solamente in un unico territorio. Quindi è evidente che la soluzione proposta per la sua valutazione<br />
al Comitato di coordinamento, di integrare le otto aree tramite il collegamento ferroviario che fa parte della<br />
archeologia industriale dell'isola, non soddisfa i requisiti dell’ EGN . C. La regola di base è che i Geoparchi<br />
globali sono singoli territori. Ma in quasi tutti i casi il territorio di un Geoparco comprende terreni pubblici e<br />
privati . Così un Geoparco globale non utilizza mai il 100 % di quel territorio per le sue attività . Per le<br />
attività dei geoparchi tutti usano aree specifiche, soprattutto quelle che sono di proprietà pubblica all’interno<br />
del territorio. La parte restante è solitamente costituita da terreni agricoli, ecc. Così una possibile soluzione,<br />
accettabile per le richieste del Comitato di Coordinamento, è un nuovo accordo tra il Parco Geominerario<br />
della Sardegna e la Regione Sardegna la quale darà al Parco Geominerario l’autorizzazione alla supervisione<br />
dei siti del patrimonio geologico in tutta la Sardegna e la responsabilità per la tutela e promozione del<br />
patrimonio geologico sardo. Così il piano di lavoro proposto del Parco Geominerario della Sardegna può<br />
essere esteso per includere il perimetro costiero della Sardegna, come il confine unificante del Geoparco. Le<br />
otto aree minerarie potrebbero rimanere come le aree fondamentali per la tutela del patrimonio minerario<br />
sardo secondo la legge . Le attività del Geoparco saranno concentrate sulle stesse otto aree, ma il Parco<br />
Geominerario sarà responsabile per la tutela e la promozione anche dei restanti siti del patrimonio geologico<br />
sardo. D. Nel caso in cui la soluzione di cui sopra sia accettata, al piano di lavoro del Parco Geominerario<br />
della Sardegna dovrebbero essere apportate le seguenti modifiche:<br />
1 . Il Parco Geominerario della Sardegna dovrebbe adottare il perimetro costiero come il confine unificante<br />
del territorio riconosciuto come Geoparco. 2 . Nel piano di lavoro proposto il sistema ferroviario e i percorsi<br />
di collegamento devono essere sovrapposti su una carta geologica dell’isola alle zone minerarie e<br />
comprendere una breve descrizione della geologia dell'isola. 3 . Il sistema ferroviario e la rete di sentieri<br />
possono essere identificati come la spina dorsale del Geoparco. 4 . I siti importanti ( geologici ,<br />
geomorfologici , costieri , archeologici, storici , ambientali, culturali e agricoli ), che sono attualmente al di<br />
fuori dei confini delle aree minerarie dovrebbero essere evidenziati e inclusi nella lista dei "geositi" e<br />
possono essere siti che già attraggano i visitatori. 5 . La proposta dovrebbe anche indicare se le rete dei binari<br />
in disuso e dei sentieri, o parte di questi, siano già predisposti per percorrerli in bicicletta e/o a piedi o se il<br />
Geoparco intenda sviluppare queste quali rotte ricreative. 6 . La revisione del confine costiero delle isole per<br />
il Geoparco implica una nuova domanda d’applicazione (quella originale + la nuova mappa indicante il<br />
nuovo confine e la consistente estensione della superficie territoriale + l'accordo con l’Autorità Regionale +<br />
una descrizione completa della zona di estensione e delle sue caratteristiche) . Quale estensione, questa<br />
nuova applicazione non ricade nel massimale delle due applicazioni all’anno per Paese, per cui esula dalle<br />
due applicazioni italiane di quest’anno. Possiamo accettare tale documento entro il 28 febbraio 2014.<br />
Restiamo in attesa dei vostri commenti e proposte alternative ai punti di cui sopra. I membri del comitato<br />
consultivo EGN unanimemente vi inviano i loro migliori saluti e sperano sinceramente che il Parco<br />
Geominerario della Sardegna possa superare le attuali difficoltà e rispondere positivamente ai punti di cui<br />
sopra. La rete supporta il Parco Geominerario della Sardegna ed è pronta ad assistervi in ogni modo<br />
possibile. I nostri coordinatori sono disposti a scrivere lettere di sostegno a chiunque riteniate utile o a porre<br />
in essere qualsiasi altra azione riteniate possa essere necessaria. Infine, se avete bisogno di qualsiasi<br />
chiarimento ulteriore , consiglio o assistenza non esitate a contattare uno o entrambi i coordinatori EGN .<br />
Distinti saluti<br />
Prof. Nickolas Zouros - Dr. Kristin Rangnes / Coordinatori EGN
Continua l'iniziativa dopo il disastro della Sardegna<br />
Nominiamo Cagliari<br />
capitale della Cultura<br />
Europea 2019<br />
Petizione al Governo per un segnale di rinascita<br />
LA PETIZIONE PER<br />
#CAGLIARI<br />
CAPITALE2019<br />
Al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri On.<br />
Enrico Letta; Al Sig. Ministro dei Beni Culturali<br />
Massimo Braj: Ill.mi Signori,<br />
la tragedia che ha sconvolto la Sardegna è sotto gli<br />
occhi di tutti. Un'intera Regione è in ginocchio: ma,<br />
nel sottolineare il pronto intervento della Protezione<br />
Civile e la generosità di un intero Paese in soccorso e<br />
a sostegno di quelle sventurate popolazioni, non va<br />
dimenticato che da anni il “problema-Sardegna” è<br />
stato accantonato, per non dire volutamente<br />
dimenticato. Per anni, l'Isola è stata “terra di<br />
saccheggio”: un'autentica Perla, che in qualsiasi<br />
altra parte del mondo sarebbe stata tutelata e<br />
valorizzata, è stata invece “violentata” da una<br />
dissennata e disastrosa “politica industriale” che ne<br />
ha deturpato i connotati territoriali e morali. Oggi,<br />
questa splendida Isola (splendida malgrado gli sfregi<br />
arrecatagli) è piegata in due, costretta e quasi<br />
“abituata” ad elemosinare. Eppure, questa terra –<br />
che tanto ha dato per lustro e prestigio alla Nazione –<br />
ha tuttavia mantenuto intatto il proprio orgoglio e la<br />
propria vitalità: che aspettano solo un segno di<br />
fiducia, di rispetto, di sostegno, per essere<br />
sprigionati. Nei prossimi mesi dovrà essere scelta la<br />
città italiana nominata “Capitale della Cultura<br />
Europea 2019”: delle 19 in lizza, ne sono rimaste sei,<br />
tra cui Cagliari. Chiediamo perciò che, in un atto di<br />
responsabilità, coraggio e sensibilità, il Consiglio dei<br />
Ministri della Repubblica Italiana, su indicazione del<br />
Ministro dei Beni e Attività Culturali, indichi e<br />
designi la città di Cagliari quale unica sede<br />
candidata ad ospitare tale prestigioso Evento.<br />
Sarebbe non solo un atto di “risarcimento” verso<br />
tutta un'Isola quanto il modo migliore per porre le<br />
basi di una Rinascita economica e culturale. Un atto<br />
di cui poter un giorno andare fieri.<br />
PER SOTTOSCRIVERE<br />
LA PETIZIONE<br />
Per sottoscrivere la petizione basta<br />
inviare nome, cognome, città,<br />
professione e/o incarico ricoperto<br />
presso Enti, Associazioni ecc. a:<br />
E-MAIL:<br />
italiangeoparksproject@gmail.com<br />
SMS: al 334 1578503<br />
FACEBOOK: Clicca “Mi Piace”<br />
e scrivi il tuo messaggio su:<br />
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TWITTER:<br />
https://twitter.com/HeartonEarth<br />
#cagliaricapitale2019<br />
diventa follower e ritwitta!<br />
NUOVE<br />
ADESIONI<br />
Continuano ad arrivare le adesioni alla nostra<br />
petizione promossa affinchè il Governo nomini<br />
Cagliari quale candidata unica italiana per<br />
diventare Capitale della Cultura Europea 2019.<br />
Tra quelle pervenute, citiamo stavolta:<br />
Maria Grazia Frau, H3G Cagliari; Rossana<br />
Giannarini, Università della Tuscia, Tarquinia;<br />
Coordinamento Comitati Ambientalisti della<br />
Maremma, Grosseto; Alberto Badas, Artista,<br />
Cagliari; Giacomino De Sole, Palermo; Gianni<br />
Fanni, Commercialista, Cagliari;<br />
Angelo Atzeni, Cagliari.
CONTROCOPERTINA<br />
Il FotoReportage<br />
DALLE PAROLE ALLE IMMAGINI<br />
IN MEMORIA DI<br />
LEOPOLDO BALDASSERINI<br />
1925 – 2014<br />
Andrea Angelini<br />
Sacha Paganini<br />
Marco Schiano<br />
Filippo Forte<br />
Sasha O' Rourke<br />
Francesco Scotto<br />
Partecipa:<br />
Dianora Tinti<br />
heartonearth