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Percorso Assistenziale Paziente iperteso

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PERCORSI ASSISTENZIALI DELLE PATOLOGIE CRONICHE<br />

PERCORSO DIAGNOSTICO – TERAPEUTICO<br />

PER LA GESTIONE INTEGRATA DEL PAZIENTE IPERTESO<br />

Hanno collaborato alla stesura del percorso:<br />

(in ordine alfabetico)<br />

Dott. Stefano Giaconi<br />

UO Malattie Cardiovascolari – H Pontedera<br />

Dott. Carlo Giustarini<br />

UO Malattie Cardiovascolari – H Volterra<br />

Dott. Mauro Maccari<br />

Dipartimento Cure Primarie<br />

Dott. Paolo Stefani<br />

MMG Zona Pisana<br />

Dott. Giuseppe Tartarini,<br />

UO Malattie Cardiovascolari – H Pontedera


Dott.ssa Antonella Tomei<br />

Dipartimento Cure Primarie<br />

Hanno contribuito lla stesura del percorso:<br />

(in ordine alfabetico<br />

Dott. ssa A. Lucarini (UO Malattie Cardiovascolari VDE<br />

Dott. S. M. Viani (UO Malattie Cardiovascolari VDE)<br />

Dott. E. Orsini (UO Malattie Cardiovascolari VDE)<br />

Dott. A. Topi (UO Malattie Cardiovascolari VDE)<br />

Dott. S. M. Viani (UO Malattie Cardiovascolari VDE)<br />

Infermiere Coordinatore P. Dal Canto (UO Malattie Cardiovascolari)<br />

Introduzione<br />

L’ipertensione arteriosa rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare conosciuti e una delle più frequenti cause<br />

di richiesta di prestazione medica.<br />

L’ipertensione non è una malattia ma una condizione patologica definita arbitrariamente e dovuta al concorso di fattori sia<br />

genetici che ambientali: è una variabile continua, che presenta innumerevoli variazioni nelle 24 ore, in relazione a stress fisici e/o<br />

mentali.<br />

VARIAZIONE DEI VALORI PRESSORI IN BASE AL TIPO DI MISURAZIONE<br />

Tipo di Misurazione<br />

Sistolica<br />

(mm Hg)<br />

Diastolica<br />

(mm Hg)<br />

Ambulatoriale o ricovero 140 90<br />

Monitoraggio delle 24 ore 125-130 90


Diurna 130-135 85<br />

Notturna 120 70<br />

Domiciliare 130-135 85<br />

Perché un soggetto possa essere definito <strong>iperteso</strong>, il rilievo di valori pressori elevati va effettuato in condizioni<br />

standardizzate (**) e confermato in almeno altre due occasioni oltre alla prima ottenendo le misurazioni con metodica tradizionale<br />

nello studio del medico(**) (office blood pressure).<br />

- Linee Guida delle Società Europee dell’Ipertensione e di Cardiologia -<br />

Classificazione della pressione arteriosa<br />

CATEGORIA<br />

SISTOLICA mmHg DIASTOLICA mmHg<br />

Ottimale < 120 < 80<br />

Normale 120 - 129 80 - 84<br />

Normale-alta 130 - 139 85 - 89<br />

Ipertensione di grado 1 (lieve) 140 - 159 90 - 99<br />

Ipertensione di grado 2 (moderata) 160 - 179 100 - 109<br />

Ipertensione di grado 3 (grave) > = 180 > = 110<br />

Ipertensione sistolica isolata > = 140 < 90<br />

Prevalenza nella popolazione delle varie forme di ipertensione arteriosa<br />

• Ipertensione essenziale 92-94%<br />

• Ipertensione renale<br />

- parenchimale2-3%


- nefrovascolare 1-2%<br />

• Ipertensioni endocrine - iperaldosteronismo primario 0.3%<br />

- s. di Cushing


• Alto numero di pazienti ipertesi noti (che sanno di esserlo) ma non sono trattati adeguatamente<br />

• Alta incidenza delle malattie (soprattutto cardiovascolari) correlate all’ipertensione (il 45 – 50% delle morti nella popolazione<br />

occidentale è dovuto alle malattie CV).<br />

Da importanti studi epidemiologici sia internazionali (NHANES, condotto negli Stati Uniti) che nazionali (studio RIFLE, PAMELA) è risultato<br />

infatti evidente come:<br />

• la percentuale dei soggetti ipertesi che sa di essere tale sia molto bassa (circa 50 – 70 %),<br />

• la percentuale dei soggetti ipertesi trattati e ben controllati non raggiunga spesso il 25%.<br />

Si ravvisa quindi la necessità di individuare i soggetti a rischio (inteso come rischio cardiovascolare globale) ed i pazienti con<br />

valori pressori elevati, al fine di fornire una educazione ed un approccio corretto per la terapia farmacologica e non farmacologica<br />

dell’ipertensione arteriosa, proprio per prevenire le complicanze, ridurre al minimo l’ospedalizzazione ed ottimizzare la spesa sanitaria<br />

in questo settore.<br />

Ipertensione e Rischio cardiovascolare globale<br />

Altri Fattori di<br />

rischio,<br />

Danno d’organo<br />

subclinico<br />

Patologia<br />

Normale<br />

Normale<br />

Alta<br />

Pressione Arteriosa<br />

Ipertensione<br />

1° Grado 2° Grado 3° Grado<br />

No altri fattori di<br />

rischio<br />

Rischio medio<br />

rischio aggiuntivo<br />

Basso<br />

rischio aggiuntivo<br />

Moderato<br />

rischio aggiuntivo<br />

Elevato<br />

1-2<br />

fattori di rischio<br />

≥ 3 fattori di rischio,<br />

Sindrome metabolica,<br />

Danno d’organo<br />

subclinico<br />

Diabete<br />

rischio aggiuntivo<br />

Moderato<br />

rischio aggiuntivo<br />

Basso<br />

rischio aggiuntivo<br />

Elevato<br />

rischio aggiuntivo<br />

Moderato<br />

rischio aggiuntivo<br />

molto Elevato


Evidenza di patologie<br />

cardiovascolari<br />

o renali<br />

rischio aggiuntivo<br />

molto Elevato<br />

Un peso particolare deve essere dato, nel fornire le raccomandazioni per il controllo della ipertensione arteriosa, alla medicina<br />

basata sulle prove scientifiche (Evidence Based Medicine), agli accordi tra gli esperti e, per quanto riguarda la strategia del trattamento,<br />

alla stratificazione del rischio cardiovascolare come indicatore aggiuntivo per poter stimare i benefici assoluti da attendersi come<br />

conseguenza del trattamento.<br />

Il corretto approccio alla patologia ipertensiva comprende quindi, la prevenzione primaria, ove possibile, una diagnosi precoce e<br />

una corretta terapia con un intervento diretto educativo e di responsabilizzazione del paziente <strong>iperteso</strong> e dei suoi familiari .<br />

Ruolo cruciale quindi, è rivestito dal MMG, pur rimanendo fondamentale la collaborazione e l’interazione con gli Specialisti del<br />

Settore. E’ infatti il MMG che deve agire in campo preventivo, terapeutico e di follow-up sul paziente <strong>iperteso</strong> e, come hanno dimostrato<br />

diverse esperienze, favorire l’adesione del paziente al percorso assistenziale.<br />

L’ipertensione arteriosa riveste inoltre una particolare importanza per la farmaco-economia, infatti:<br />

• ha una elevata prevalenza nella popolazione adulta ,<br />

• è un pesante fattore di rischio cardiovascolare,<br />

• è connessa a complicanze inabilitanti,<br />

• richiede una terapia di durata indeterminata (per tutta la vita),<br />

• il suo trattamento comporta una elevata spesa.<br />

Oltre al prezzo d’acquisto dei farmaci non va però dimenticata l’incidenza sui costi determinata dalla frequenza dei controlli clinici e<br />

degli esami di laboratorio, i ricoveri ospedalieri, le spese di trasporto affrontate dai pazienti, le assenze dal lavoro, la qualità della vita<br />

ed infine la mancata aderenza del paziente alla terapia.<br />

Per quanto riguarda la non aderenza (compliance) alla terapia da parte degli ipertesi è stato dimostrato che determina un notevole<br />

peggioramento del rapporto costo beneficio: una bassa compliance infatti influenza l'insorgenza di un maggior numero di eventi<br />

cardiovascolari anche in pazienti a basso rischio e quindi di un corrispondente aumento dei costi.<br />

Questo rappresenta purtroppo ancora un grave problema come dimostrato da uno studio italiano condotto su circa 19mila pazienti<br />

di età pari o superiore a 35 anni, senza alcun evento cardiaco pregresso. provenienti dagli archivi informatici di 400 medici di Medicina<br />

Generale e contenuti nel database Health Search/Thales, pubblicato su Circulation in quest’ultimo mese.<br />

Al termine del follow-up durato circa 4,6 anni, soltanto il 18% dei pazienti ha mostrato di seguire in maniera ottimale le cure<br />

antipertensive. In questi pazienti è stata registrata una riduzione del 38% del rischio cardiovascolare rispetto ai soggetti con bassa<br />

compliance (hazard ratio 0,62).


PERCORSI INTRATERRITORIALI:IPERTENSIONE ARTERIOSA<br />

(sperimentali ed applicati ai Moduli del Chronic Care Model)<br />

Processo 1. : IDENTIFICAZIONE DEI PAZIENTI<br />

Procedure<br />

Identificazione soggetti<br />

categoria da normale<br />

alta (Sistolica >139<br />

mmHg e/o diastolica<br />

>89) in poi dagli archivi<br />

MMg/modulo<br />

Post-ricovero<br />

Professionisti:<br />

Ruoli<br />

MMG<br />

Medici ospedalieri<br />

verso MMG<br />

Sede della<br />

prestazione<br />

Ambulatorio/ modulo<br />

Tempistica Indicatori Note<br />

90 gg<br />

90 gg<br />

% su popolazione assistita<br />

da singolo MMG/modulo<br />

% su popolazione assistita<br />

da singolo MMG/modulo<br />

Processo 2. : ARRUOLAMENTO DEI PAZIENTI


Procedure Professionisti:ruoli Sede della prestazione<br />

Contatto con i pazienti Infermiere/medico Ambulatorio/ modulo<br />

identificati<br />

Inserimento in percorso MMG/infermiere<br />

Ambulatorio modulo<br />

counseling<br />

Tempistica Indicatori Note<br />

TO: inizio della sperimentazione<br />

Entro 90 gg dal contatto<br />

n° contatti/n° pazienti<br />

x100<br />

n° contattati/n° inseriti<br />

=>1<br />

Processo 3. : COUNSELING DEI PAZIENTI


Contatto<br />

Procedure<br />

Valutazione<br />

Professionisti<br />

Ruoli<br />

Infermiere/MMG<br />

Infermiere<br />

Infermiere<br />

Sede della prestazione<br />

Ambulatorio/Modulo<br />

Ambulatorio/Modulo<br />

Educazione (anche attraverso<br />

materiale cartaceo)<br />

Ambulatorio/Modulo<br />

Tempistica Indicatori Note<br />

Ogni 6 mesi<br />

Ogni 6 mesi<br />

Ogni 6 mesi<br />

L’Inf. misura la P.A., valuta il BMI ed i seguenti parametri<br />

ematochimici del paz. : azotemia, creatininemia, sodiemia,<br />

potassiemia, uricemia, colesterolemia totale,HDL e<br />

LDL es. urine ed es. emocromocitometrico.<br />

Nel caso che la P.A. e i parametri risultino nella norma<br />

programma i successivi controlli con cadenza annuale;<br />

se la P.A non risulta nella norma (140/90 mmHg) e/o i<br />

parametri non sono nella norma o non verificati da oltre<br />

un anno, provvede a programmare gli esami indicati e<br />

contestualmente invia il pz a visita dal MMG.<br />

L’Inf.aggiorna la scheda informatizzata del paz. annotando<br />

anche la terapia che il paz. assume.<br />

L’Inf .ogni 6 mesi effettua:<br />

• il counseling dei pz. con valutazione dell’autocontrollo,<br />

del piano dietetico e dello stile di vita.<br />

• interventi di educazione sanitaria.<br />

Nel caso che gli obiettivi non siano raggiunti, invia il pz al<br />

MMG/Modulo c/o l’ambula-torio.<br />

Processo 4. : FOLLOW UP DEI PAZIENTI


Procedure<br />

controllo pazienti<br />

non complicati<br />

MMG<br />

Professionisti<br />

Ruoli<br />

Processo 4. : PAZIENTI NON STABILIZZATI<br />

Sede della prestazione<br />

Ambulatorio MMG/<br />

Modulo<br />

Tempistica Indicatori Note<br />

L’Inf. ogni 6 mesi programma i seguenti<br />

esami ematochimici: il MMG vidsita i paziente<br />

ogni 12 mesi.<br />

Annualmente profilo lipidico, funzionalità<br />

renale e quadro elettrolitico; ogni 12 mesi<br />

ECG; ogni 36-48 mesi ECG e Visita Cardiologica;<br />

ogni 36-48 mesi fondo dell’occhio.<br />

Il cardiologo provvederà a programmare<br />

ad intervalli utili l’ ECO cuore o altri esami<br />

strumentali.<br />

Procedure<br />

controllo pazienti complicati<br />

MMG<br />

Professionisti:<br />

Ruoli<br />

Sede della prestazione<br />

Ambulatorio MMG/<br />

Modulo<br />

Tempistica Indicatori Note<br />

Il MMG invia il paz non stabilizzato (paz<br />

in cui è fallito l’obiettivo di mantenere i<br />

valori della PA malgrado variazioni terapeutiche<br />

e/o modificazioni dello stile<br />

di vita o in cui siano comparse complicanze)<br />

allo specialista Cardiologo di riferimento.<br />

Misure terapeutiche in base ai valori di pressione arteriosa


Altri Fattori di<br />

rischio,<br />

Danno<br />

d’organo subclinico<br />

Patologia<br />

Normale<br />

Pressione Arteriosa (mmHg)<br />

Normale<br />

Alta<br />

Ipertensione<br />

1° Grado 2° Grado 3° Grado<br />

No altri fattori<br />

di rischio<br />

NESSUN INTERVENTO<br />

MODIFICA STILE DI VITA<br />

per alcuni mesi,<br />

quindi, se pressione non<br />

controllata,<br />

terapia farmacologia<br />

1-2<br />

fattori di rischio<br />

>3 fattori di<br />

rischio,<br />

Sindrome metabolica,<br />

Danno<br />

d’organo subclinico<br />

MODIFICA STILE DI VITA<br />

MODIFICA<br />

STILE DI VI-<br />

TA<br />

+ considerare<br />

terapia farmacologia<br />

+ terapia farmacologia<br />

+ terapia farmacologia<br />

immediata<br />

+ terapia farmacologia<br />

immediata<br />

Diabete<br />

+ terapia farmacologia<br />

Evidenza di<br />

patologie<br />

cardiovascolari<br />

o<br />

renali<br />

MODIFICA STILE DI VITA<br />

+ terapia farmacologia immediata


Scelta dei farmaci antiipertensivi<br />

-Linee Guida delle Società Europee dell’Ipertensione e di Cardiologia-<br />

Danno d’organo sub-clinico<br />

Ipertrofia ventricolare sinistra ACEI CA ARB<br />

Aterosclerosi asintomatica CA ACEI<br />

Microalbuminuria ACEI ARB<br />

Danno renale ACEI ARB<br />

Eventi patologici<br />

Pregresso ictus<br />

Qualsiasi farmaco dotato di efficacia antipertensiva<br />

Pregresso IMA BetaB ACEI ARB<br />

Angina pectoris BetaB CA<br />

Scompenso cardiaco Diuretici BetaB ACEI ARB AntiAldosteronici<br />

Fibrillazio. Atriale -parossistica ARB ACEI<br />

- permanente BetaB CA non-diidropiridinici<br />

Insufficienza renale/proteinuria ACEI ARB Diuretici dell’ansa<br />

Vasculopatia periferica CA<br />

Condizioni Particolari<br />

Ipertensione Sistolica isolata Diuretici CA<br />

Sindrome metabolica ACEI ARB CA<br />

Diabete mellito ACEI ARB<br />

Gravidanza CA Metildopa BetaB<br />

Razza nera Diuretici CA<br />

Abbreviazioni. ACEI: ACE-inibitori; CA: calcio antagonisti; ARB: bloccanti recettoriali dell’angio-tensina II:; BetaB: betabloccanti; IMA: infarto miocardio<br />

acuto

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