Kurzarbeit. Riduzione dell'orario lavorativo in Germania - Italia Lavoro
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KURZARBEIT<br />
RIDUZIONE DELL’ORARIO LAVORATIVO IN GERMANIA<br />
Scheda analitica 1<br />
CAPITOLO I. DATI GENERALI<br />
Contesto<br />
La <strong>Kurzarbeit</strong> (KUG) è la misura attraverso cui lo Stato sostiene i lavoratori e le<br />
aziende che devono ridurre l’orario <strong>lavorativo</strong> per far fronte a situazioni di crisi o<br />
ristrutturazione. Il suo scopo è facilitare la conservazione di posti di lavoro e delle<br />
competenze professionali che si mantengono attive nella cont<strong>in</strong>uità delle mansioni<br />
lavorative. Gestita dalla Bundesagentur für Arbeit (BA), l’agenzia federale per<br />
l’impiego della <strong>Germania</strong>, la <strong>Kurzarbeit</strong> prevede un’<strong>in</strong>tegrazione salariale per<br />
compensare la perdita dovuta alla riduzione dell’orario di lavoro e un rimborso<br />
parziale o totale dei contributi previdenziali dei lavoratori colpiti da questo regime.<br />
Essa <strong>in</strong>centiva anche la riqualificazione dei lavoratori nei periodi di <strong>in</strong>attività, cioè<br />
nelle ore non lavorate.<br />
La <strong>Kurzarbeit</strong> è stata <strong>in</strong>trodotta per la prima volta nel 1910 e nel tempo ha subito<br />
diverse modifiche al f<strong>in</strong>e di adeguarla ai cambiamenti avvenuti nel mercato del<br />
lavoro. I momenti di maggior ricorso a questa misura, e nei quali essa ha dimostrato<br />
ampia funzionalità, sono il 1991, a seguito della riunificazione tedesca, per sostenere<br />
il mercato del lavoro della <strong>Germania</strong> dell’Est, e il 1993, durante la crisi del settore<br />
manifatturiero e dell’<strong>in</strong>dustria dell’auto.<br />
L’attuale congiuntura di crisi economica ed occupazionale rappresenta il terzo<br />
momento di <strong>in</strong>cremento eccezionale della richiesta di riduzione dell’orario di lavoro.<br />
In questo contesto, la misura è stata rafforzata nell’ambito del cosiddetto “II<br />
pacchetto contro la crisi economica”, approvato dal governo nel febbraio 2009. In<br />
particolare, sono stati resi più flessibili i requisiti di eleggibilità delle imprese (per<br />
esempio possono usufruirne anche le agenzie <strong>in</strong>ter<strong>in</strong>ali) e vi è stato un aumento<br />
quantitativo dei benefit (ampliamento dell’arco temporale da 18 a 24 mesi).<br />
F<strong>in</strong>anziamento<br />
La misura è f<strong>in</strong>anziata dai contributi versati dai datori di lavoro e lavoratori per la<br />
disoccupazione ord<strong>in</strong>aria. Il FSE concorre a cof<strong>in</strong>anziare le attività formative previste<br />
nell’ambito della misura. Il Fondo Europeo per la Globalizzazione è stato <strong>in</strong>vece s<strong>in</strong>o<br />
ad ora utilizzato marg<strong>in</strong>almente, soltanto <strong>in</strong> tre casi considerati non rappresentativi<br />
del settore <strong>in</strong>dustriale del paese.<br />
1 Scheda elaborata dallo Staff PRI di <strong>Italia</strong> <strong>Lavoro</strong> nell’ambito del progetto “Supporto alla Transnazionalità” (PON FSE). La<br />
documentazione di riferimento e i dati sono stati raccolti nel corso di una visita tecnica presso la Bundesagentur für Arbeit (BA) a<br />
Dicembre 2009.<br />
PON FSE - Progetto “Supporto alla Transnazionalità”<br />
1
CAPITOLO II. MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO<br />
Il regime di tempo <strong>lavorativo</strong> ridotto comprende tre tipologie di<br />
compensazioni:<br />
Tipologie<br />
Tipologia<br />
KUG-Ciclica/<br />
congiunturale<br />
(§ 170 SGB III)<br />
È la tipologia<br />
più diffusa<br />
KUG-Stagionale<br />
(§ 216b SGB III)<br />
KUG-Transfer<br />
(§ 175 SGB III)<br />
Cause<br />
Perdita di lavoro per ragioni economiche o a causa di eventi<br />
straord<strong>in</strong>ari da cui derivano riduzioni salariali. Prevede il<br />
mantenimento del posto di lavoro nella medesima azienda.<br />
Perdita di lavoro <strong>in</strong> nuove aziende durante la stagione<br />
<strong>in</strong>vernale (dicembre-marzo) o per eventi meteorologici<br />
accidentali. Rivolta prevalentemente al settore edilizio.<br />
Perdita di lavoro dovuta a processi di ristrutturazione<br />
aziendale. Si attiva mediante un atto bilaterale di risoluzione<br />
del contratto <strong>lavorativo</strong> tra lavoratore ed azienda. Per un<br />
anno i dipendenti vengono contrattualizzati a tempo<br />
determ<strong>in</strong>ato da una società di transfer (equivalente ad una<br />
società di somm<strong>in</strong>istrazione italiana), la quale ricerca una<br />
nuova collocazione. Vige il divieto di essere ricontrattati<br />
dall’impresa orig<strong>in</strong>aria.<br />
Requisiti per le aziende<br />
Requisiti per<br />
l’accesso<br />
all’<strong>in</strong>dennità<br />
Procedura di<br />
richiesta e<br />
Le imprese di qualsiasi dimensione e settore hanno diritto al sussidio pubblico per la<br />
settimana lavorativa ridotta nei casi <strong>in</strong> cui:<br />
- vi sia un forte calo della produzione con conseguente dim<strong>in</strong>uzione dei<br />
fabbisogni di mano d’opera. Prima della sua attuale riforma, a carattere<br />
transitorio, per accedere alla <strong>Kurzarbeit</strong> almeno 1/3 dei dipendenti doveva<br />
essere colpito dalla mancanza di lavoro, con una perdita di retribuzione di<br />
almeno il 10% della retribuzione mensile (p.e. 20 dipendenti, almeno 7 colpiti<br />
con una perdita di almeno il 10%). Se sussiste questo presupposto, tutti i<br />
dipendenti possono essere messi <strong>in</strong> regime di <strong>Kurzarbeit</strong>. Durante l’attuale<br />
periodo di crisi (f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e del 2010) un’azienda può optare per ricevere un<br />
rimborso solo per quei lavoratori <strong>in</strong> regime di orario ridotto (> del 10%).<br />
- La mancanza di lavoro sia dovuta a ragioni economiche ed abbia carattere<br />
temporaneo.<br />
- Vi sia il requisito di <strong>in</strong>evitabilità della <strong>Kurzarbeit</strong>, ovvero l’azienda abbia già<br />
provveduto a tutte le altre possibili forme di riduzione (utilizzo del numero di<br />
ore <strong>in</strong> eccedenza presenti nella Banca Ore; concessione /utilizzo delle ferie<br />
non godute).<br />
- Vi sia un accordo tra l’azienda e la rappresentanza dei lavoratori (o con la<br />
totalità dei lavoratori co<strong>in</strong>volti qualora non esista rappresentanza s<strong>in</strong>dacale).<br />
Requisiti per i lavoratori<br />
La misura è applicabile ad ogni lavoratore di aziende <strong>in</strong> regime di orario ridotto (f<strong>in</strong>o<br />
a 0 ore) con una riduzione salariale superiore al 10% dello stipendio mensile lordo.<br />
Hanno diritto ai benefici sia i lavoratori dipendenti che coloro con contratti a tempo<br />
determ<strong>in</strong>ato. Sono esclusi i dipendenti pubblici <strong>in</strong> quanto non suscettibili di riduzione<br />
del tempo <strong>lavorativo</strong>.<br />
Non esistono requisiti temporali relativi all’anzianità (es. un lavoratore con 1 giorno<br />
di anzianità può accedervi).<br />
Il rapporto di lavoro non deve essere già <strong>in</strong> recesso.<br />
La procedura di applicazione della misura è articolata <strong>in</strong> due fasi:<br />
PON FSE - Progetto “Supporto alla Transnazionalità”<br />
2
mantenimento<br />
dell’<strong>in</strong>dennità<br />
1) L’impresa che <strong>in</strong>tenda attuare la settimana lavorativa ridotta avvalendosi dei<br />
benefici pubblici previsti deve <strong>in</strong>oltrare una richiesta ufficiale di ricorso alla<br />
<strong>Kurzarbeit</strong> presso la sede locale dell’agenzia pubblica per l’impiego<br />
(Arbeitsagenturen), dichiarando che:<br />
- a causa di una dim<strong>in</strong>uzione congiunturale della domanda di beni e servizi è<br />
<strong>in</strong>tervenuta una perdita del fatturato e, di conseguenza, vi è m<strong>in</strong>ore necessità<br />
di impiego dei lavoratori;<br />
- presumibilmente questa situazione migliorerà nei successivi 18 mesi,<br />
permettendo un ritorno al normale orario <strong>lavorativo</strong>;<br />
- il ricorso alla misura è <strong>in</strong>evitabile <strong>in</strong> quanto è stata <strong>in</strong>tentata ogni altra<br />
modalità per sopperire alla caduta della domanda.<br />
2) La BA verifica questi presupposti ed emette un atto amm<strong>in</strong>istrativo ufficiale <strong>in</strong> cui<br />
viene concesso l’utilizzo dello strumento <strong>Kurzarbeit</strong>. L’impresa dovrà fornire alla BA<br />
dei resoconti mensili sull’andamento della produzione f<strong>in</strong>alizzati a r<strong>in</strong>novare la<br />
richiesta dei benefici. Viene sottoscritto un accordo tra la Bundesagentur für Arbeit,<br />
l’impresa ed il lavoratore <strong>in</strong> base al quale l’impresa si impegna a non licenziare ed il<br />
lavoratore accetta di lavorare meno ore e ricevere conseguentemente un salario<br />
<strong>in</strong>feriore.<br />
I benefici per le aziende ed i lavoratori hanno una durata massima di 18 mesi (24 mesi<br />
f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e del 2009 e 18 per le aziende che accedono alla <strong>Kurzarbeit</strong> dal 2010).<br />
Benefici<br />
(<strong>in</strong> base<br />
all’aggiornamento<br />
della misura per il<br />
periodo febbraio<br />
2009 - dicembre<br />
2010)<br />
Benefici per le aziende<br />
Lo Stato si fa carico per i primi 6 mesi del 50% dei versamenti previdenziali dovuti ai<br />
lavoratori <strong>in</strong> regime di <strong>Kurzarbeit</strong>, rimborsandoli all’azienda. Il rimborso ascende a<br />
100% dal 7 mese.<br />
La possibilità di rimborso totale è usufruibile anche nei primi 6 mesi qualora l’azienda<br />
provveda ad organizzare corsi di riqualificazione professionale.<br />
Da osservare che il contributo pubblico ai versamenti previdenziali rappresentano un<br />
forte <strong>in</strong>centivo per le aziende.<br />
I contributi previdenziali per i periodi di lavoro perduti a causa della riduzione<br />
dell’orario <strong>lavorativo</strong> corrispondono all’80% della quota versata <strong>in</strong> situazione di<br />
normalità.<br />
Il secondo benefit consiste nel re<strong>in</strong>tegro della quota parte di perdita salariale relativa<br />
alla riduzione dell’orario di lavoro da parte dai Servizi Pubblici per l’Impiego (vedere<br />
più avanti). In questo modo l’azienda conserva la sua forza lavoro, non dovendo<br />
sostenere gli oneri e le difficoltà relative alla contrattualizzazione di nuovo personale<br />
una volta cessato il periodo di crisi.<br />
Come nel caso precedente, anche se il titolare del beneficio dell’<strong>in</strong>tegrazione<br />
salariale è il lavoratore, la responsabilità di effettuare il pagamento ricade<br />
sull’impresa.<br />
Sono previsti anche altri supporti ed <strong>in</strong>centivi alle imprese che offrono opportunità<br />
formative ai propri lavoratori colpiti dalla riduzione dell’orario <strong>lavorativo</strong>. Il supporto<br />
f<strong>in</strong>anziario può coprire la totalità dei costi (compresi sussidi per il trasporto e per<br />
l’assistenza ai bamb<strong>in</strong>i) nei casi <strong>in</strong> cui l’attività formativa conduce ad un titolo<br />
professionale (per lavoratori che ne sono privi) o consiste <strong>in</strong> un cof<strong>in</strong>anziamento (tra<br />
il 20% e l’80% dei costi) per quei lavoratori già <strong>in</strong> possesso di una qualifica<br />
professionale.<br />
PON FSE - Progetto “Supporto alla Transnazionalità”<br />
3
Benefici economici per i lavoratori<br />
Attualmente la Bundesagentur für Arbeit rimborsa il 60% (67% <strong>in</strong> caso di dipendente<br />
con figli) della retribuzione netta decurtata per le ore non lavorate. 2 Questi valori<br />
corrispondono a quelli del sussidio di disoccupazione.<br />
Azioni sui<br />
lavoratori<br />
beneficiari<br />
L’unica azione prevista <strong>in</strong> questo campo dalla <strong>Kurzarbeit</strong> riguarda la riqualificazione<br />
professionale dei lavoratori mediante percorsi di aggiornamento delle competenze da<br />
realizzare durante le ore non lavorate.<br />
Tuttavia, ad oggi il meccanismo previsto non ha funzionato. Infatti, solo il 5% delle<br />
aziende beneficiarie ed il 3% dei lavoratori <strong>in</strong> regime di orario ridotto hanno usufruito<br />
dei benefit previsti, ovvero del rimborso completo dei contributi previdenziali<br />
contemplato qualora l’azienda organizzi corsi di formazione. La causa pr<strong>in</strong>cipale di<br />
questo fallimento è da ricercare nella difficoltà degli enti di formazione di<br />
organizzare le attività formative nelle ore e nei giorni non lavorati.<br />
Ciononostante, la possibilità di aumentare s<strong>in</strong>o al 100% l’entità del contributo<br />
pubblico a cambio di riqualificazione professionale si mantiene vigente. Sono<br />
chiaramente esclusi da questa opportunità quei corsi che l’azienda è comunque<br />
tenuta ad organizzare, ad esempio sulla normativa <strong>in</strong> materia di sicurezza.<br />
Nel caso <strong>in</strong> cui le competenze acquisite nell’ambito del corso di formazione siano<br />
spendibili nell’<strong>in</strong>tero mercato del lavoro, la copertura dei costi è del 100%. Da<br />
segnalare <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e la direttiva del FSE di f<strong>in</strong>e 2008 (ESF-Richtl<strong>in</strong>ie v.18.12.08, Änderung<br />
v.10.03.09) che promuove <strong>in</strong>terventi di riqualificazione professionale dei lavoratori <strong>in</strong><br />
regime di <strong>Kurzarbeit</strong>. E’ possibile offrire tali corsi anche ai lavoratori che hanno un<br />
basso livello professionale.<br />
N.B.: la richiesta dei sussidi per la qualificazione o dei rimborsi dei contributi<br />
pensionistici a f<strong>in</strong>i di riqualificazione possono essere effettuati soltanto dalle imprese,<br />
non dai s<strong>in</strong>goli lavoratori.<br />
CAPITOLO III. RISULTATI<br />
Beneficiari<br />
A f<strong>in</strong>e 2009 i valori della disoccupazione a livello nazionale erano <strong>in</strong> leggero aumento,<br />
attestandosi <strong>in</strong>torno al 7,6%, lo 0,5% <strong>in</strong> più rispetto al 2008. Vi sono tuttavia forti<br />
differenze regionali: 12/13% nei nuovi Laender e nel Nord, a fronte del 4% <strong>in</strong> Baviera.<br />
In questo contesto, la <strong>Kurzarbeit</strong> è stata utile per prevenire la disoccupazione. A<br />
giugno 2009 circa 1.422.000 persone di oltre 36.000 imprese lavoravano secondo lo<br />
schema di orario ridotto, ricevendo l’<strong>in</strong>tegrazione salariale dal governo. A giugno<br />
2008 i dati <strong>in</strong>dicavano 1.383.000 lavoratori.<br />
La perdita media di ore di lavoro dei lavoratori <strong>in</strong> regime ridotto è stata del 31,2%.<br />
Questo dato equivale a 448.000 posti di lavoro a tempo <strong>in</strong>determ<strong>in</strong>ato. Il 78% dei<br />
lavoratori beneficiari della misura sono uom<strong>in</strong>i giovani. Ciò si spiega per il fatto che il<br />
settore manifatturiero, tra i più colpiti dalla crisi, impiega tradizionalmente uom<strong>in</strong>i.<br />
Nel mese di aprile 2009 i percettori di sussidi di disoccupazione erano 1.180.000.<br />
Secondo i dati della Bundesagentur für Arbeit, il programma ha avuto un forte<br />
riscontro nelle aziende high-tech, con lavoratori altamente qualificati e difficilmente<br />
rimpiazzabili.<br />
La distribuzione dei lavoratori <strong>in</strong> regime di riduzione dell’orario <strong>lavorativo</strong> per settori<br />
produttivi era la seguente (dati giugno 2009):<br />
2 Esempio del calcolo di importo per l’<strong>in</strong>tegrazione salariale: nel caso di un lavoratore con una retribuzione lorda<br />
mensile di 3.200€ (2,251.54 € netti), che <strong>in</strong> virtù della dim<strong>in</strong>uzione dell’orario di lavoro scende a 1.500 € (1,196.62 €<br />
netti), l’importo <strong>in</strong>tegrativo da erogare è pari a 695.18€. Sommando <strong>in</strong>fatti i due ultimi netti, il lavoratore riceverà un<br />
salario netto di 1,891.80 € rispetto al salario di 2.251,54 €che percepiva prima della riduzione dell’orario di lavoro.<br />
PON FSE - Progetto “Supporto alla Transnazionalità”<br />
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Metal-production and process<strong>in</strong>g 117.000 35,3%<br />
Eng<strong>in</strong>eer<strong>in</strong>g 240.000 24,7%<br />
Manufacture of Metal-products 175.000 22,3%<br />
Manufacture of electric equipment 75.000 21,9%<br />
Automotive <strong>in</strong>dustry 175.000 21,5%<br />
Temporary work 24.000 3,1%<br />
Il ricorso alla misura, <strong>in</strong>izialmente più diffuso tra le grandi e medie aziende, negli<br />
ultimi mesi ha co<strong>in</strong>volto significativamente anche le piccole aziende.<br />
A giugno 2009, l’8.1% dei lavoratori di aziende con più di 500 lavoratori si trovava <strong>in</strong><br />
regime di riduzione dell’orario <strong>lavorativo</strong>. Nelle regioni del sud e dell’ovest della<br />
<strong>Germania</strong> la settimana lavorativa ridotta è molto più diffusa che nel resto del paese.<br />
Rispetto alla formazione, come già detto, solo il 5% delle aziende <strong>in</strong> KUG ha richiesto<br />
<strong>in</strong>terventi di riqualificazione per il 3% dei lavoratori <strong>in</strong> KUG, per un valore<br />
complessivo di 62.916 persone, delle quali:<br />
- 15.012 unità f<strong>in</strong>anziate da Fondi nazionali,<br />
- 47.904 unità f<strong>in</strong>anziate da FSE (5.393 <strong>in</strong> KUG Transfer; 42.511 <strong>in</strong> KUG congiunturale<br />
e stagionale).<br />
Attualmente non esistono <strong>in</strong> <strong>Germania</strong> ricerche empiriche f<strong>in</strong>alizzate ad effettuare<br />
una valutazione attendibile dell’efficienza e dell’efficacia della misura <strong>in</strong> oggetto.<br />
Ciononostante, il parere prevalente è che la <strong>Kurzarbeit</strong> sia un dispositivo adeguato<br />
per fronteggiare situazioni di crisi congiunturali.<br />
La disoccupazione registrata ufficialmente <strong>in</strong> <strong>Germania</strong> si attesta <strong>in</strong>torno ai 3.346.000<br />
di unità 3 . In base ad una stima <strong>in</strong>dipendente (luglio 2009) riportata dall’agenzia<br />
federale del lavoro, la disoccupazione sarebbe aumentata di 320.000 unità<br />
(raggiungendo 3.666.000 unità), se non fosse <strong>in</strong>tervenuto il regime di <strong>Kurzarbeit</strong>.<br />
Impatti<br />
Secondo la BA, l’adozione della KUG è il secondo fattore ad avere contribuito ad<br />
arg<strong>in</strong>are gli effetti dell’attuale crisi occupazionale. Il primo e di gran lunga più<br />
significativo è il buon funzionamento del dialogo sociale. La cooperazione tra le<br />
aziende e le rappresentanze dei lavoratori ha <strong>in</strong>fatti consentito che entrambi le parti<br />
sostenessero i sacrifici necessari per palliare gli effetti della recessione e preparare la<br />
prospettiva di “dopo-crisi”. Le aziende hanno r<strong>in</strong>unciato a licenziare mentre i<br />
lavoratori hanno accettato un abbassamento del proprio salario. Grazie a ciò, la<br />
<strong>Germania</strong> sta riuscendo a garantire non solo un m<strong>in</strong>or disagio sociale, quanto<br />
soprattutto l’<strong>in</strong>tegrità della forza lavoro e della sua capacità produttiva, tenuto conto<br />
anche dei bassi tassi di crescita demografica del paese e dell’<strong>in</strong>evitabile<br />
impoverimento professionale che subisce la manodopera disoccupata. Le imprese, <strong>in</strong><br />
particolare, ne hanno ravvisato i vantaggi nel medio periodo, potendo trattenere il<br />
proprio personale e risparmiare qu<strong>in</strong>di sui costi che avrebbero dovuto sostenere nel<br />
futuro se avessero dovuto reclutare e formare nuovo personale, una volta superata la<br />
situazione di crisi.<br />
Un altro <strong>in</strong>dicatore del riscontro positivo della <strong>Kurzarbeit</strong> è l’alto numero di imprese<br />
e lavoratori che vi hanno aderito: a livello nazionale, circa 3,8 dipendenti su 100 sono<br />
<strong>in</strong> regime di KUG.<br />
Si nota un maggior ricorso alla misura nella <strong>Germania</strong> occidentale (4,1%), a fronte di<br />
circa il 2,6% nella <strong>Germania</strong> orientale.<br />
Rispetto ai settori produttivi, il KUG sembra aver contributo:<br />
- ad una dim<strong>in</strong>uzione dei dipendenti nel settore dell’<strong>in</strong>dustria di trasformazione<br />
e <strong>in</strong> altri settori (<strong>in</strong>ter<strong>in</strong>ale);<br />
- all’aumento del numero di dipendenti del settore ristorazione e del settore<br />
educativo.<br />
3 Dati riferiti a Novembre 2010.<br />
PON FSE - Progetto “Supporto alla Transnazionalità”<br />
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Commenti e<br />
confronti con la<br />
situazione italiana<br />
Sul piano f<strong>in</strong>anziario, il costo dei sussidi ai disoccupati e dei sussidi per la settimana<br />
lavorativa ridotta è pressoché il medesimo, tuttavia nel secondo caso, la<br />
Bundesagentur für Arbeit deve solamente farsi carico di compensare la perdita<br />
salariale di lavoratori che comunque conservano il proprio posto di lavoro.<br />
La <strong>Kurzarbeit</strong> è una misura ampiamente collaudata per prevenire la<br />
disoccupazione <strong>in</strong> contesti di crisi congiunturale. Funziona attraverso un<br />
meccanismo l<strong>in</strong>eare: lo Stato <strong>in</strong>terviene f<strong>in</strong>anziariamente per compensare la<br />
perdita salariale conseguente la riduzione dell’orario <strong>lavorativo</strong>. Si fa <strong>in</strong>oltre<br />
carico del 100% degli oneri previdenziali a patto che l’azienda organizzi attività di<br />
riqualificazione per i propri lavoratori (<strong>in</strong> caso contrario, il rimborso dei<br />
versamenti è del 50%). A partire dal settimo mese il rimborso è del 100% <strong>in</strong><br />
maniera <strong>in</strong>condizionata. Per il periodo 2009-2010 la misura è stata potenziata,<br />
soprattutto per estenderne la durata e per favorire un maggior numero di<br />
lavoratori.<br />
La validità della misura è ampiamente riconosciuta <strong>in</strong> <strong>Germania</strong> da tutti gli attori<br />
del mercato del lavoro. Manca tuttavia un sistema di monitoraggio che consenta<br />
un’analisi più approfondita e a carattere longitud<strong>in</strong>ale degli effetti della misura<br />
nel medio e lungo periodo. Tuttavia, durante la visita di <strong>Italia</strong> <strong>Lavoro</strong> alla BA<br />
(dicembre 2009), alcuni osservatori tedeschi hanno segnalato che secondo l’OECD<br />
sarebbe preferibile non forzare la d<strong>in</strong>amica del mercato del lavoro attraverso la<br />
“protezione” dei posti di lavoro da parte dello Stato. Sarebbe cioè consigliabile<br />
che i lavoratori espulsi ritrov<strong>in</strong>o una collocazione <strong>in</strong> base all’andamento della<br />
reale capacità di assorbimento del mercato. La Bundesagentur für Arbeit non<br />
condivide questa visione.<br />
Nell’attuale situazione di recessione, sono proprio la <strong>Germania</strong> e l’<strong>Italia</strong> (grazie<br />
alla <strong>Kurzarbeit</strong> la prima e alla Cassa Integrazione la seconda) a riportare le<br />
migliori performance europee rispetto al contenimento della disoccupazione. Ma<br />
<strong>in</strong> entrambi i paesi esistono motivati dubbi circa la possibilità di re<strong>in</strong>tegrazione<br />
nelle aziende di appartenenza da parte dei lavoratori beneficiari degli<br />
ammortizzatori sociali. Tale preoccupazione scaturisce anche dai dati del PIL. La<br />
<strong>Germania</strong> e l’<strong>Italia</strong> sono <strong>in</strong>fatti i paesi che registrano il calo più alto nell’area<br />
euro. Anche per queste ragioni, come hanno tra l’altro sottol<strong>in</strong>eato gli<br />
<strong>in</strong>terlocutori della BA, la vera sfida su cui devono già <strong>in</strong>iziare a confrontarsi i<br />
paesi europei consiste nella exit strategy, con particolare riferimento alla<br />
capacità delle politiche del mercato del lavoro di accompagnare il rilancio<br />
dell’economia con misure atte a sostenere la crescita dell’occupazione,<br />
soprattutto delle fasce più deboli e nelle aree più colpite dalla crisi.<br />
Disoccupazione<br />
Ottobre 2008 Ottobre 2009 Variazione<br />
Δ Pil durante la<br />
recessione<br />
<strong>Italia</strong> 7.0 8.0 +1.0 -6.5<br />
<strong>Germania</strong> 7.1 7.5 +0.4 -6.4<br />
Francia 8.1 10.1 +2.0 -3.2<br />
Spagna 13.2 19.3 +6.1 -4.6<br />
Area Euro 7.9 9.8 +1.9 -5.1<br />
USA 6.6 10.2 +3.6 -3.8<br />
Se <strong>in</strong> aggregato i mercati del lavoro della <strong>Germania</strong> e dell’<strong>Italia</strong> evidenziano una<br />
buona capacità di tenuta, non altrettanto avviene rispetto alle asimmetrie<br />
territoriali <strong>in</strong>terne. Nei due casi persiste <strong>in</strong>fatti un forte divario occupazionale tra<br />
le regioni più sviluppate e quelle tradizionalmente più arretrate. In quanto ai<br />
giovani, <strong>in</strong>vece, la <strong>Germania</strong> vanta il m<strong>in</strong>or aumento del tasso di disoccupazione<br />
(+1,3), a fronte del +4.5 <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> e di una media europea del 4.4.<br />
A quest’ultimo risultato può aver contribuito anche la <strong>Kurzarbeit</strong>. In <strong>Germania</strong>,<br />
<strong>in</strong>fatti, a differenza dell’<strong>Italia</strong>, tutti i lavoratori hanno accesso alla <strong>Kurzarbeit</strong>,<br />
<strong>in</strong>dipendentemente dalle tipologie di imprese e dei contratti di lavoro, mentre nel<br />
nostro paese gli ammortizzatori sociali, <strong>in</strong> prevalenza a carattere categoriale,<br />
cautelano primariamente i lavoratori dipendenti, penalizzando le possibilità di<br />
PON FSE - Progetto “Supporto alla Transnazionalità”<br />
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<strong>in</strong>gresso e re-<strong>in</strong>gresso dei precari, <strong>in</strong> maggioranza giovani.<br />
Sul piano dell’impianto operativo, <strong>in</strong>vece, la <strong>Kurzarbeit</strong> sembra essere più<br />
semplice del nostro sistema di W2W, <strong>in</strong> quanto non prevede un legame organico<br />
con misure attive. Per quanto sia un elemento <strong>in</strong>teressante la subord<strong>in</strong>azione<br />
dell’entità dei contributi pubblici all’implementazione di percorsi di<br />
riqualificazione dei lavoratori, non più del 3% dei beneficiari della <strong>Kurzarbeit</strong> vi ha<br />
partecipato. D’altra parte, l’aspetto centrale di questa misura non è<br />
l’aggiornamento delle competenze professionali, quanto la difesa di posti di<br />
lavoro di fronte a crisi di breve durata.<br />
Rispetto alla formazione dei lavoratori, gli analisti tedeschi sottol<strong>in</strong>eano un dato<br />
condiviso anche <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, ovvero la maggiore pert<strong>in</strong>enza ed efficacia degli<br />
<strong>in</strong>terventi quando questi sono organizzati dalle e nelle aziende.<br />
PON FSE - Progetto “Supporto alla Transnazionalità”<br />
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