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Restauri AL complesso monumentale di Santa Croce - Onduline

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La referenza <strong>Onduline</strong><br />

<strong>Restauri</strong> <strong>AL</strong> <strong>complesso</strong> <strong>monumentale</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Santa</strong> <strong>Croce</strong><br />

Dopo il restauro, il <strong>complesso</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Croce</strong> è <strong>di</strong>ventato<br />

la sede permanente delle<br />

sessioni dell’organismo<br />

World Political Forum<br />

voluto da Michail Gorbaciov.<br />

Da questo gioiello<br />

dell’architettura italiana<br />

potranno essere lanciati,<br />

e quin<strong>di</strong> realizzati, i gran<strong>di</strong><br />

progetti <strong>di</strong> governance<br />

<strong>di</strong> cui oggi il mondo ha<br />

assolutamente bisogno<br />

SCHEDA TECNICA<br />

Impresa: Mazziotta Costruzioni Snc Di Mazziotta Girolamo & C.<br />

Direttore lavori:<br />

Durata lavori rifacimento<br />

copertura:<br />

Committente:<br />

Arch. Voarino<br />

Ottobre 2006 - aprile 2007<br />

Azienda Agricola Pira<br />

Superficie copertura: Mq 5.000<br />

Prodotto <strong>Onduline</strong> utilizzato: Sottocoppo (Ondabase 190)<br />

Ètornato all’antico splendore il <strong>complesso</strong> <strong>monumentale</strong> <strong>di</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Croce</strong> <strong>di</strong><br />

Bosco Marengo (<strong>AL</strong>). Il percorso per il suo recupero era iniziato nel <strong>di</strong>cembre<br />

del 2004, con un accordo <strong>di</strong> programma che prevedeva il restauro<br />

e la conservazione della chiesa, dello spazio museale e delle aree destinate ad attività<br />

culturali. Le finalità dell’intervento sono consistite nel conservare e proteggere<br />

un bene <strong>di</strong> rilevante valore storico ed architettonico, “uno dei più singolari e<br />

significativi del secondo Cinquecento italiano”; completare le opere già avviate<br />

30<br />

<strong>Onduline</strong> Opinion n. 26 - settembre 2007


nell’ambito delle manifestazioni<br />

dell’anno giubilare<br />

(2000), «non sufficienti ad<br />

assicurare la completa e<br />

piena funzionalità degli spazi<br />

interessati»; consentire al<br />

Comune <strong>di</strong> Bosco Marengo<br />

l’allestimento del Museo<br />

Vasariano; garantire allo<br />

stesso Comune ed agli altri<br />

enti coinvolti “una più organica<br />

e continuativa programmazione<br />

delle attività<br />

espositive, museali, culturali<br />

e <strong>di</strong> spettacolo” e la possibilità<br />

<strong>di</strong> una effettiva e sistematica<br />

fruizione degli<br />

spazi da parte del pubblico;<br />

consentire al World Political<br />

Forum (organismo voluto<br />

da Michail Gorbaciov) <strong>di</strong><br />

svolgere nella chiesa e negli<br />

altri spazi le prossime<br />

sessioni plenarie e altre attività<br />

connesse; dare avvio<br />

La referenza <strong>Onduline</strong><br />

al processo <strong>di</strong> ristrutturazione dell’intero<br />

<strong>complesso</strong>. L’intervento è<br />

stato sud<strong>di</strong>viso in due lotti: il primo<br />

ha riguardato il restauro e l’adeguamento<br />

funzionale della chiesa,<br />

l’altro le opere e<strong>di</strong>li relative alla chiesa<br />

e quelle e<strong>di</strong>li ed impiantistiche<br />

relative al Museo Vasariano. Nel<br />

rifacimento della copertura, deteriorata<br />

per tutta la sua superficie<br />

(5.000 mq) l’impresa Mazziotta<br />

Costruzioni si è affidata alla lastra<br />

ondulata fibrobituminosa ONDA-<br />

BASE 190 <strong>di</strong> <strong>Onduline</strong> Italia. Questo<br />

particolare accorgimento offre<br />

una valida protezione contro<br />

eventuali infiltrazioni garantendo<br />

al contempo una continua ventilazione<br />

della struttura.<br />

<strong>Onduline</strong> Opinion n. 26 - settembre 2007<br />

31


La referenza <strong>Onduline</strong><br />

SCHEDA STORICA<br />

SANTA CROCE, UN GIOIELLO ARCHITETTONICO<br />

La chiesa <strong>di</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Croce</strong>, che sorge maestosa nella quiete<br />

della campagna, è l’esempio più significativo <strong>di</strong> architettura<br />

tardo rinascimentale dell’alessandrino. E<strong>di</strong>ficato tra il 1566 e<br />

il 1572 su progetto del perugino Ignazio Danti e parzialmente<br />

mo<strong>di</strong>ficato nel Sei e Settecento, nonostante le devastazioni<br />

e spoliazioni belliche subite nel corso dei secoli il <strong>complesso</strong><br />

domenicano ha conservato l’impronta e il carattere<br />

iniziali. Fondatore <strong>di</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Croce</strong> fu il boschese Antonio Ghislieri<br />

(1504-1572), eletto papa il 7 Gennaio 1566 con il nome<br />

<strong>di</strong> Pio V. Con la bolla “Praeclarum quidem opus”, emanata il<br />

primo agosto dello stesso anno, l’unico pontefice piemontese<br />

della lunga storia del cattolicesimo deliberò che nei pressi<br />

del suo paese natale iniziasse la costruzione <strong>di</strong> un convento<br />

e <strong>di</strong> una chiesa destinata fra l’altro ad accogliere le sue<br />

spoglie (ciò che in realtà non avvenne, poiché il sepolcro si<br />

trova a Roma nella Basilica <strong>di</strong> <strong>Santa</strong> Maria Maggiore). Chiesa<br />

e convento furono affidati da Pio V all’Or<strong>di</strong>ne dei Frati Pre<strong>di</strong>catori<br />

Domenicani, cui egli stesso apparteneva (vi entrò<br />

LA DIFFICOLTÀ DI UN RESTAURO<br />

quattor<strong>di</strong>cenne, assumendo il nome <strong>di</strong> Michele). Salvo il periodo<br />

napoleonico, vi officiarono fino al 1854 quando - per<br />

effetto della legge Siccar<strong>di</strong> - il convento fu incamerato dallo<br />

Stato insieme ai ricchi posse<strong>di</strong>menti in gran parte procuratigli<br />

dallo stesso Pio V. Nel 1860 il convento fu trasformato in<br />

quartier generale, poi in clinica oftalmica e in ultimo (fino al<br />

1989) in riformatorio. L’architettura esterna della chiesa, impreziosita<br />

da un bel portale, ha le linee ariose tipiche del Rinascimento<br />

ed è caratterizzata da una facciata in marmo e<br />

pietra, <strong>di</strong> gusto classicheggiante, e da fianchi in laterizio. L’interno,<br />

a navata unica con volta a botte e <strong>di</strong>eci cappelle laterali<br />

intercomunicanti, custo<strong>di</strong>sce pregevoli opere giunte fino<br />

a noi nonostante profanazioni e saccheggi abbiano portato<br />

alla <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> parte del ricco corredo costituito <strong>di</strong> <strong>di</strong>pinti,<br />

arre<strong>di</strong> sacri, paramenti, corali, co<strong>di</strong>ci e libri miniati.<br />

La considerevole estensione - inscrivibile in un rettangolo <strong>di</strong><br />

circa 75 x 98 metri - del <strong>complesso</strong> boschese è <strong>di</strong> fatto il motivo<br />

che ha impe<strong>di</strong>to nell’ultimo ventennio un reale e concreto<br />

recupero dell’intero compen<strong>di</strong>o nonostante gli sforzi<br />

da più parti attivati. Le eccezionali qualità, in spazi e in valori<br />

storico-artistici, che fanno dell’ex <strong>complesso</strong> conventuale<br />

domenicano un vero unicum a livello regionale, insieme<br />

alla particolare ubicazione - un piccolo comune alessandrino<br />

- hanno molto limitato le possibilità d’intervento, che dovevano<br />

essere giocate in una realtà decisamente sotto<strong>di</strong>mensionata,<br />

sia a livello economico sia a livello operativo,<br />

per valorizzare un insieme <strong>di</strong> tale portata, rendendo il bene<br />

una sorta <strong>di</strong> cattedrale nel deserto. Il tema del recupero, della<br />

rifunzionalizzazione e della valorizzazione <strong>di</strong> un <strong>complesso</strong><br />

<strong>monumentale</strong> è chiaramente legato all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un<br />

uso compatibile con le sue caratteristiche peculiari - quando<br />

quello originale non risulti più percorribile - e che riesca<br />

contestualmente a conciliare le istanze legate ad una irrinunciabile<br />

azione <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e restauro dei caratteri storico-artistici<br />

e monumentali - straor<strong>di</strong>nariamente significativi<br />

per <strong>Santa</strong> <strong>Croce</strong> - con le necessità derivanti dalla attivazione<br />

<strong>di</strong> nuove funzioni con le relative opere e<strong>di</strong>li ed impiantistiche<br />

del caso. L’abbandono della funzione <strong>di</strong> riformatorio<br />

e <strong>di</strong> casa penale, che il <strong>complesso</strong> conventuale ha, suo malgrado,<br />

ospitato dalla fine del secolo XIX agli anni Novanta<br />

del XX, se da un lato è stato motivo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione per l’eliminazione<br />

<strong>di</strong> una destinazione incompatibile che aveva ulteriormente<br />

e pesantemente minato i valori dell’impianto cinquecentesco<br />

- già a<strong>di</strong>bito a usi militari dopo la soppressio-<br />

32<br />

<strong>Onduline</strong> Opinion n. 26 - settembre 2007


La referenza <strong>Onduline</strong><br />

ne napoleonica - dall’altro ha determinato nuovo degrado prodotto<br />

dall’assenza <strong>di</strong> frequentazione. Assenza, quin<strong>di</strong>, anche<br />

delle in<strong>di</strong>spensabili opere manutentive che, <strong>di</strong> fatto, sono il<br />

primo passo per la conservazione <strong>di</strong> un bene nel tempo.<br />

Il considerevole intervento legato alle manifestazioni dell’anno<br />

giubilare (Legge 7 agosto 1997 n° 270 art.3) - che ha interessato<br />

in particolare l’ala ovest del chiostro piccolo o “dei<br />

Morti” - non si è <strong>di</strong>mostrato risolutivo, anche solo per tale parte<br />

del grande <strong>complesso</strong>, e non ha che rinvigorito i timori che<br />

da tempo paventavano gli Enti <strong>di</strong> Tutela: ancora l’ipotesi <strong>di</strong><br />

funzioni poco congruenti con i monumentali spazi e che, per<br />

la loro stessa caratteristica - ambienti attrezzati per l’accoglienza<br />

a “basso costo” dei pellegrini - non contribuivano a<br />

valorizzare realmente il bene lasciando anche nell’impossibilità<br />

<strong>di</strong> recuperare e restaurare degnamente le notevolissime<br />

presenze decorative che in tale occasione erano emerse.<br />

▼<br />

NOME<br />

Se è un professionista e pensa <strong>di</strong> avere una referenza significativa da pubblicare in cui sia stato<br />

utilizzato un prodotto <strong>Onduline</strong> spe<strong>di</strong>sca questo coupon al n° <strong>di</strong> FAX 0583.264582,<br />

oppure via POSTA a: <strong>Onduline</strong> Italia S.p.a., via Sibolla 52/53, 55011 Altopascio (LU),<br />

La redazione La contatterà per valutare la possibilità <strong>di</strong> una pubblicazione in questa rubrica.<br />

INDIRIZZO<br />

COGNOME<br />

CITTÀ CAP PROV.<br />

TELEFONO<br />

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PRODOTTO ONDULINE UTILIZZATO<br />

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Firma<br />

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<strong>Onduline</strong> Opinion n. 26 - settembre 2007<br />

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