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Edizione 03/04<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong><br />

Tendenze nell’alimentazione<br />

Non solo una questione di gusto<br />

Profilo<br />

La Campbell Soup Company


Editoriale<br />

Care lettrici e cari lettori,<br />

nella storia d’apertura di questo numero<br />

ci occupiamo da vicino delle tendenze nel<br />

campo dell’alimentazione. Apprenderete tra<br />

l’altro quale ruolo svolgono, in questo contesto,<br />

le mutate abitudini ed e<strong>sig</strong>enze in fatto<br />

di consumo.<br />

Il fatto che, su tale sfondo, la confezione<br />

asettica in cartone si stia imponendo sempre<br />

più quale variante di successo, è dimostrato<br />

dalla storia del successo della Campbell Soup<br />

Company. Nella rubrica Profilo descriviamo<br />

la realizzazione dell’Aseptic Center of<br />

Campbell’s in Canada: l’attuale apice della<br />

collaborazione tra l’impresa Campbell’s e<br />

SIG Combibloc.<br />

Inoltre Vi invitiamo a seguirci in un<br />

viaggio culinario alla scoperta del continente<br />

sudamericano. Nella nostra rubrica Culture<br />

Vi attende la molteplicità di questa cucina<br />

straordinariamente esotica.<br />

Novità interessanti anche sul fronte del<br />

mercato delle bevande: la svizzera Bischofszell<br />

AG e l’impresa taiwanese Tai Hwa sono<br />

state le prime in tutto il mondo a scegliere il<br />

nuovo formato piccolo combifitSmall con<br />

cannuccia. Nella rubrica Novità scoprirete il<br />

perché.<br />

Tutto questo e molto altro ancora anche<br />

in Internet: nel nostro magazine online<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> troverete non solo<br />

l’ultimo numero della nostra pubblicazione<br />

per la clientela, ma anche, come sempre,<br />

tante altre informazioni supplementari:<br />

notizie d’attualità, link d’interesse, grandi<br />

gallerie di immagini e ricette da leccarsi i<br />

baffi.<br />

Vi auguriamo una piacevole lettura di<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>!<br />

Stefan Walliser,<br />

Managing Director SIG Combibloc America<br />

Inverno<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>, inverno 2004 Editore SIG Combibloc International AG, Industrieplatz, CH-8212 Neuhausen am Rheinfall Responsabile dei contenuti<br />

Dr. Bettina Horenburg Redazione Dr. Bettina Horenburg, Carmen Stegmüller, Heike Thevis, Evelyn Gruber, Attakrit Singhaseni, Brigitte Rinscheid, Bianca Roßkopf,<br />

Juliana Winkel, Luciana Galvao, Andrea Eisenmann, Sandra Taylor, Dr. Isabella Claßen, RTS Rieger Team Concetto e realizzazione RTS Rieger Team Werbeagentur GmbH,<br />

Düsseldorf Fotografie SIG Combibloc, Getty Images, Zefa, Stockfood, Hans-Jürgen Burkard, Wolfgang Flamisch, Inter Ikea Systems B.V. Litografia Weß + Lüer GmbH,<br />

Willich Stampa Druckerei Schlösser, Mönchengladbach Contatto telefono: +41 52 674 7756, fax: +41 52 674 8124, e-mail: carmen.stegmueller@<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong> Internet<br />

www.<strong>sig</strong><strong>combibloc</strong>.com, <strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> pubblicato nelle lingue tedesca, inglese, spagnola, francese, italiana, portoghese, polacca e russa. Tutti i diritti riservati. Gli<br />

articoli contrassegnati con il nome dell’autore non rispecchiano in tutti i casi l’opinione dell’editore. La ristampa e la diffusione elettronica, anche parziali, di articoli è<br />

possibile esclusivamente previa autorizzazione della redazione.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

Achim Lubbe,<br />

Managing Director SIG Combibloc South America


Indice 2/3<br />

Tema Pagina<br />

Editoriale & note redazionali 2<br />

Novità<br />

Vive combishape! 4<br />

Eckes-Granini France offre da subito i suoi succhi del marchio Joker in combishape.<br />

In forma per il latte Premium 5<br />

Il leader di mercato ceco Hlinsko ha scelto combifitMidi per il suo latte Premium Tatra.<br />

Cerimonia inaugurale in Cina 5<br />

Alla fine di novembre 2004 è stato inaugurato il nuovo stabilimento di confezionamento in Cina.<br />

Minima differenza – enorme risultato 6<br />

La svizzera Bischofszell AG e l’impresa taiwanese Tai Hwa sono state le prime al mondo a<br />

proporsi nel formato combifitSmall.<br />

Titolo<br />

Non più la solita minestra 10<br />

Riflessioni sul gusto ovvero cosa ci sarà in tavola in futuro: trend dell’alimentazione<br />

e la loro importanza per l’industria degli imballaggi.<br />

Ritratto<br />

Il Signore dei Mobili 18<br />

Come Ingvar Kamprad ha creato il più grande gruppo nel settore dei mobili al mondo<br />

e che cosa vuol dire IKEA. Scoprite le possibilità.<br />

Culture<br />

Un mix esotico 20<br />

Un continente e le sue cucine. Un viaggio gastronomico in America latina.<br />

Profilo<br />

La ricetta del successo 24<br />

La Campbell Soup Company e SIG Combibloc scrivono un nuovo capitolo<br />

della loro storia di successo in comune.<br />

Panorama<br />

La conservazione degli alimenti 28<br />

Nell’ultima puntata della nostra serie sulla storia della conservazione<br />

degli alimenti, parliamo dell’era moderna.<br />

Nuovo stabilimento a Wittenberg 30<br />

Alla fine del luglio 2004 è entrato in produzione un nuovo stabilimento di confezionamento<br />

a Wittenberg, in Germania. Avendo la sede anche compiuto i suoi primi dieci anni, c’erano due<br />

motivi per festeggiare.<br />

Limitare i danni insieme 32<br />

Del nuovo Carton User Group (CUG) in Gran Bretagna e del suo impegno per<br />

una maggiore efficienza.<br />

Per festeggiare questo giorno 33<br />

Quando qualcuno compie trent’anni: SIG Combibloc Ltd. in Gran Bretagna ha<br />

festeggiato il suo trentesimo anniversario.<br />

Ambiente<br />

Un motivo per festeggiare 34<br />

Un affare pulito: la relazione dell’apertura ufficiale dell’impianto di riciclaggio<br />

nella cittadina scozzese di Leslie.<br />

Bilancio positivo 35<br />

Un affare pulito II: la Alliance for Beverage Cartons and the Environment (ACE) di<br />

Bruxelles ha reso note le quantità di imballaggi riciclati e riutilizzati nel 2003.<br />

Gli articoli contrassegnati con i seguenti pittogrammi contengono nella rivista online anche<br />

testi link<br />

foto file audio video<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Novità<br />

Vive combishape!<br />

Il produttore francese di succhi di frutta Eckes-Granini France è la prima ditta al mondo a<br />

portare sul mercato succhi Premium nella confezione innovativa combishape. Si presenteranno<br />

in veste nuova i succhi Joker ai gusti uva, multifrutta, mela e arancia.<br />

Dal settembre 2004 i succhi «Joker»<br />

stanno conquistando gli scaffali di vendita<br />

francesi nella confezione asettica in cartone<br />

dalla forma ovale combishape cs R020. «È<br />

bella, pratica, moderna e simbolizza il carattere<br />

naturale alla base del nostro marchio»,<br />

dichiara Sylvain Jungfer, amministratore delegato<br />

di Eckes-Granini France. L’azienda è<br />

entusiasta dell’idea, del de<strong>sig</strong>n, della praticità<br />

e dell’unicità di «Ovaline» – questo il<br />

nome con cui la confezione combishape viene<br />

distribuita presso Eckes-Granini France.<br />

Premium a tutto tondo<br />

Queste qualità hanno spinto il produttore<br />

francese di succhi di frutta a passare<br />

all’inusuale confezione asettica in cartone<br />

di SIG Combibloc per il rilancio dell’apprez-<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

zata gamma di succhi di frutta «Joker».«I<br />

nostri inimitabili succhi ‹Joker› dalla nuova<br />

ricetta meritano una confezione altrettanto<br />

inconfondibile che rispecchi le qualità positive<br />

dei nostri prodotti all’esterno», sottolinea<br />

Sylvain Jungfer.<br />

Il numero 1 in Europa<br />

Eckes-Granini France fa parte del gruppo<br />

Eckes-Granini, che grazie alla sua ben<br />

elaborata strategia di internazionalizzazione<br />

è riuscita, a partire dagli anni ’90, ad imporsi<br />

sui mercati europei quale produttore numero<br />

1 di bevande a base di frutta. Attraverso<br />

le sue sedi in dieci paesi europei, il<br />

gigante dei succhi di frutta esporta i suoi<br />

prodotti in 70 paesi in tutto il mondo. In<br />

Francia, Eckes-Granini France è il leader del<br />

mercato dei succhi di frutta con una quota<br />

del 19%. Eckes-Granini France dai suoi stabilimenti<br />

a Sarre-Union e Macon produce e<br />

commercializza i marchi «Joker», «Réa» e<br />

«granini».«Joker» è, sul mercato francese,<br />

il numero 1 dei succhi di frutta confezionati<br />

in asettico.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/news


In forma per il latte Premium<br />

La nuova linea combifitMidi è ideale per il branding differenziato di marchi Premium.<br />

Anche sul mercato del latte nella Repubblica Ceca.<br />

Dalla metà del 2004 la latteria ceca<br />

Hlinsko punta su combifitMidi (1.000 ml).<br />

Questa confezione riunisce in sé un de<strong>sig</strong>n<br />

moderno e un handling perfezionato.<br />

combifitMidi è disponibile negli abituali volumi<br />

per le confezioni formato famiglia<br />

(500 ml, 750 ml e 1.000 ml) e può quindi<br />

essere visto quale anello mancante tra lo<br />

snello formato Premium e i formati standard.<br />

Una partnership orientata al futuro<br />

Dal 1996 Hlinsko e SIG Combibloc collaborano<br />

insieme con successo. Il formato<br />

che ha dato il via alla partnership è stato<br />

<strong>combibloc</strong>Compact, seguito nel 2001 da<br />

<strong>combibloc</strong>Standard. Il rilancio del latte UHT<br />

Tatra nel formato combifitMidi è l’attuale<br />

apice della collaborazione. Da questo riposizionamento<br />

nel segmento medio del mercato,<br />

l’azienda punta alla conquista di nuovi<br />

mercati. Hlinsko sta inoltre preparando<br />

l’introduzione del prodotto Premium nel<br />

settore UHT «Moccacino» nel formato<br />

combifitMidi (500 ml).<br />

Cerimonia inaugurale in Cina<br />

Nel novembre 2004 è stato inaugurato con una cerimonia ufficiale il nuovo stabilimento di<br />

confezionamento di SIG Combibloc a Suzhou presso Shanghai.<br />

In occasione della cerimonia inaugurale tenutasi<br />

a Suzhou è stato realizzato un logo.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/news<br />

Dopo il saluto ufficiale di apertura, i<br />

circa 250 ospiti hanno avuto modo di visitare<br />

lo stabilimento. Attualmente, a Suzhou<br />

viene stampato, tagliato su misura, forato e<br />

<strong>sig</strong>illato il materiale di imballaggio importato<br />

– già laminato – dalla sede di produzione<br />

in Tailandia. Già dal luglio 2004 i clienti<br />

cinesi vengono riforniti di contenitori in<br />

cartone asettico per bevande prodotti nella<br />

sede di Suzhou.<br />

Novità 4/5<br />

Il latte UHT Tatra nella nuova confezione<br />

è disponibile in tutte e tre i livelli di grasso<br />

(0,5%, 1,5% e 3,6%).<br />

Una fine riuscita<br />

Subito dopo il termine della cerimonia<br />

di apertura, il pomeriggio stesso si è tenuto<br />

il SIG Business Forum, dedicato a temi internazionali<br />

e a temi specifici del mercato<br />

cinese. La manifestazione si è quindi conclusa<br />

con una serata di gala, arricchita da<br />

spettacolari rappresentazioni artistiche e<br />

accompagnamento musicale.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/news<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Novità<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Minima differenza –<br />

enorme risultato<br />

Differenziare i propri prodotti da quelli della concorrenza e offrire plusvalore al consumatore:<br />

Novità 6/7<br />

con questi obiettivi in mente, la svizzera Bischofszell Nahrungsmittel AG e l’impresa taiwanese<br />

Tai Hwa sono state le prime a decidere di proporsi con il nuovo formato piccolo combifitSmall<br />

con cannuccia. Abbiamo chiesto loro il perché.<br />

Nuovo in combifitSmall: I prodotti GOLD<br />

multivitamine, Hawaii e succo d’uva rosso di<br />

Bischofszell Nahrungsmittel AG (BINA).<br />

Con combifitSmall (nei volumi da 250,<br />

300, 330 e 350 ml) SIG Combibloc amplia la<br />

sua gamma di prodotti combifit con il tipico<br />

lato superiore inclinato con un pratico piccolo<br />

formato «da passeggio». Da approfondite analisi<br />

di mercato risulta che questa novità ha ottime<br />

possibilità di avere lo stesso successo delle<br />

varianti più grandi combifitPremium (nei volumi<br />

da 500, 750 e 1.000 ml), combifitMagnum<br />

(1.500 ml) e del formato altrettanto nuovo<br />

combiftMidi (500, 750 e 1.000 ml), già presenti<br />

sui mercati internazionali.<br />

La confezione perfetta<br />

In tutti i suoi formati, combifit è una<br />

confezione stabile e snella, con il lato anteriore<br />

bombato e quello posteriore concavo.<br />

Grazie a tale forma, la confezione è comoda<br />

da tenere in mano e può essere disposta<br />

in file senza inutile spreco di spazio sia sugli<br />

scaffali di vendita, sia in fase di trasporto.<br />

Ideata quale pratica confezione per il<br />

consumo «da passeggio», combifitSmall si<br />

rivolge a due gruppi target: adulti dinamici<br />

e bambini. Essa è dotata di una cannuccia<br />

pieghevole che, con un diametro fino a<br />

6 mm, è molto più larga delle cannucce<br />

d’uso comune e permette quindi di bere il<br />

prodotto in modo molto più semplice.<br />

Flessibilità di impiego<br />

Un vantaggio decisivo per l’industria<br />

delle bevande è il fatto che il confezionamento<br />

in combifitSmall possa avvenire con<br />

una macchina <strong>combibloc</strong> di comprovata efficienza.<br />

Solo una stazione di formatura, che<br />

dona alla confezione la sua forma tipica,<br />

completa l’impianto di confezionamento.<br />

Per l’impostazione di formati diversi a<br />

parità di volume di macchina e stazione di<br />

formatura ci vogliono solo 5 minuti.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Novità<br />

Remo Manz, direttore marketing per Bischofszell<br />

Nahrungsmittel AG.<br />

Intervista con BINA<br />

La Bischofszell Nahrungsmittel AG<br />

(BINA) è stata la prima ditta in Europa a decidere<br />

di adottare il nuovo formato ridotto<br />

combifitSmall, con il quale essa desidera<br />

portare avanti il successo avuto con combifit.<br />

Dal luglio 2004 il breakfast drink Actilife e i<br />

prodotti GOLD multivitamine, succo d’uva<br />

rosso e Hawaii sono disponibili nella nuova<br />

confezione asettica dal formato ridotto<br />

combifit con cannuccia. Nell’intervista Remo<br />

Manz, direttore marketing di Bina, spiega<br />

come mai ha scelto combifitSmall e che cosa<br />

si aspetta dal nuovo formato.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>: Perché avete deciso<br />

di presentarvi sul mercato con il nuovo formato<br />

ridotto combifitSmall?<br />

Sig. Manz: Dai tassi di crescita della<br />

confezione da 1 litro combifitPremium abbiamo<br />

visto che i consumatori reagiscono<br />

molto bene a questa confezione. Le bevande<br />

nella confezione in cartone combifit sono<br />

viste quali prodotti Premium con valore<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

aggiunto. Ora vorremmo portare avanti<br />

questo successo con combifitSmall nel comparto<br />

dei formati ridotti.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>: Prima di decidere<br />

per combifitSmall avete condotto molte<br />

analisi di mercato. Con che risultati?<br />

Sig. Manz: Lo scopo dell’analisi di mercato<br />

era capire quale confezione trovava un<br />

riscontro positivo soprattutto presso il gruppo<br />

target dei bambini. Quindi, nell’analisi<br />

sono state verificate le tendenze d’acquisto<br />

non solo dei consumatori adulti, ma anche<br />

dei bambini. Le persone intervistate potevano<br />

esprimere le loro preferenze tra diverse<br />

confezioni e buste in cartone in tutti i formati<br />

e le dimensioni possibili. combifitSmall<br />

è stata la confezione preferita in assoluto.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>: Nella fase di selezione<br />

di un nuovo formato in cartone si tiene<br />

conto di molti fattori. Quali sono stati i<br />

fattori che Vi hanno spinto a scegliere<br />

SIG Combibloc?<br />

Piccolo è bello: il breakfast drink Actilife<br />

di BINA.<br />

Sig. Manz: La flessibilità della produzione<br />

è per noi molto importante. Ora siamo<br />

in grado di confezionare con un’unica macchina<br />

prodotti diversi in volumi diversi per<br />

diversi gruppi target. Diamo inoltre enorme<br />

valore al servizio di consulenza personalizzata,<br />

ai brevi tempi di reazione e all’ottimo<br />

servizio assistenza di SIG Combibloc.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>: Prevedete già di<br />

includere nuovi prodotti nella gamma<br />

combifitSmall?<br />

Sig. Manz: Senza dubbio siamo interessati<br />

ad aumentare le vendite. In tal senso,<br />

pensiamo sia all’opportunità di prodotti per<br />

esportazione, oppure anche a svolgere il<br />

ruolo di co-packer per le ditte alla ricerca di<br />

una soluzione dalla qualità così elevata.


Punto di richiamo al POS: il tè al limone ready<br />

to drink di Tai Hwa nel nuovo formato ridotto<br />

combifitSmall.<br />

La richiesta presso Tai Hwa<br />

Nel giugno del 2004 Tai Hwa ha lanciato<br />

sul mercato taiwanese il suo tè al limone<br />

ready to drink «WOW« nel nuovo formato<br />

ridotto combifitSmall. Con vendite quotidiane<br />

di 10.000 confezioni, il nuovo formato supera<br />

ogni aspettativa. Colin Wen, direttore<br />

marketing per Tai Hwa, ci parla dell’introduzione<br />

di combifitSmall.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>: Quali sono stati i<br />

motivi che vi hanno spinto a introdurre sul<br />

mercato questo nuovo formato?<br />

Sig. Wen: La confezione combifitSmall<br />

dal formato innovativo offre una serie di<br />

opportunità di differenziare il proprio prodotto<br />

da quelli nelle normali confezioni in<br />

cartone, attirando quindi più attenzione da<br />

parte del consumatore. La cannuccia dal<br />

diametro più largo di 6 mm perfeziona inoltre<br />

il piacere della bevanda, fatto, questo,<br />

che aumenta ulteriormente il valore della<br />

confezione asettica in cartone e di rimando<br />

l’interesse che il commercio moderno ripone<br />

in questo tipo di confezione.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>: Questo prodotto può<br />

essere considerato di alta qualità ovvero<br />

Premium?<br />

Sig. Wen: Il nome giapponese del marchio,<br />

il de<strong>sig</strong>n semplice e chiaro della confezione<br />

e la scelta delle confezioni combifitSmall:<br />

tutti questi sono fattori che rispecchiano<br />

l’eccellente posizione del prodotto. Il prezzo<br />

finale di vendita di 10 dollari taiwanesi trasmette<br />

però al contempo al consumatore<br />

l’impressione di un ottimo rapporto qualità/<br />

prezzo.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>: Che reazioni avete<br />

ottenuto presso i commercianti al dettaglio?<br />

E presso i consumatori finali?<br />

Sig. Wen: Nei sondaggi d’opinione condotti<br />

dopo l’introduzione del prodotto, sia i<br />

commercianti al dettaglio che i consumatori<br />

hanno reagito in modo molto buono. I<br />

commercianti al dettaglio ritengono che<br />

questo formato sia originale, e quindi attraente<br />

per il consumatore. I consumatori<br />

hanno detto di essere rimasti colpiti dalla<br />

Novità 8/9<br />

Colin Wen, direttore marketing per Tai Hwa.<br />

confezione nello scaffale di vendita, e di avere<br />

per questo deciso di provare il prodotto.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>: combifitSmall ha effettivamente<br />

dato a Tai Hwa un vantaggio<br />

competitivo sul mercato taiwanese dei tè<br />

ready to drink?<br />

Sig. Wen: La straordinaria performance<br />

del tè al limone nel formato combifitSmall<br />

ha in effetti superato ogni nostra aspettativa.<br />

Nella catena Familymart si registra una<br />

media di vendite quotidiane di circa 10.000<br />

confezioni – un risultato migliore a quello<br />

del leader di mercato Nestea. Non c’è alcun<br />

dubbio che questa confezione abbia dato a<br />

Tai Hwa un enorme vantaggio in termini di<br />

competitività sul mercato taiwanese delle<br />

bevande.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/news<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Titolo<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

Tra «zero voglia» di cucinare e la cucina come cult: la preparazione delle<br />

pietanze sta attraversando un periodo di profondi mutamenti sociali.


Non più la solita minestra<br />

Lo sviluppo di stili e abitudini alimentari<br />

diversi è stato segnato da svariati fattori:<br />

la crescente razionalizzazione nell’ambito<br />

della produzione tecnica ha ottimizzato i<br />

metodi per la fabbricazione di alimenti; le<br />

modalità produttive industriali, le nuove<br />

tecniche di refrigerazione, l’impiego di sostanze<br />

conservanti e di additivi alimentari<br />

hanno rivoluzionato la gamma di alimenti<br />

offerti, senza contare l’introduzione di<br />

nuove tecnologie di confezionamento e distribuzione.<br />

Un progresso simile è stato<br />

accompagnato e consolidato da profondi<br />

cambiamenti sociali.<br />

La fine delle tavolate<br />

Sino agli anni sessanta del XX secolo,<br />

l’assunzione di cibo era caratterizzata in<br />

primo piano dall’appagamento del senso di<br />

fame e dall’evento sociale che si svolgeva al<br />

momento dei pasti. Al giorno d’oggi, però,<br />

mangiamo sempre più spesso da soli. Inve-<br />

ce dei pasti, che erano delle colonne temporali<br />

nel corso della giornata, subentra una<br />

catena di piccoli spuntini e snack. La consistenza<br />

materiale di questi stuzzichini oscilla<br />

tra quella delle bombe caloriche e quella dei<br />

prodotti «light», portando i consumatori a<br />

muoversi costantemente tra il peccato e l’espiazione.<br />

L’importanza dell’alimentazione<br />

va dal genere voluttuario ai medicinali.<br />

Per di più, anche il fabbisogno alimentare<br />

giornaliero ha subito delle modifiche<br />

sostanziali. Da un lato, sono diventate sempre<br />

più rare le persone che svolgono lavori<br />

pesanti. Al giorno d’oggi lavoriamo prevalentemente<br />

seduti, consumando molto<br />

meno energia rispetto alla generazione dei<br />

nostri nonni. Nelle fabbriche o nei cantieri,<br />

sono le macchine a rilevare quelle attività<br />

che assorbono la maggior parte delle forze.<br />

Dall’altro lato, invece, una mutata consapevolezza<br />

in materia di salute e corpo spinge<br />

molte persone a controllare il proprio apporto<br />

Titolo 10/11<br />

Fino a qualche anno fa, il solo scopo del cibo era quello di essere saporito e di saziare, mentre<br />

ora le e<strong>sig</strong>enze nei confronti degli alimenti sono cambiate. Per esempio, i prodotti di oggi devono<br />

essere facili da reperire e semplici da preparare, favorire la buona salute e avere un effetto<br />

dimagrante. Tutti requisiti che giocano un ruolo importante anche nella scelta della confezione.<br />

Proviamo per un attimo a guardare al di là del nostro piatto.<br />

Un’alternativa che fa tendenza: cibi pronti<br />

che rendono più facile cucinare piatti rapidi e<br />

freschi a casa.<br />

calorico. Snack leggeri tra i pasti, piatti veloci<br />

a ridotto contenuto calorico o insalate ricche<br />

di fibre continuano a sostituire i pasti grassi.<br />

Un mondo nuovo e bello<br />

La scomparsa dei ritmi e delle forme di<br />

lavoro tradizionali modifica in maniera<br />

sostanziale le abitudini legate alla cucina<br />

e all’alimentazione. Prossimamente, in un<br />

mondo lavorativo deregolamentato, nel<br />

quale si lavorerà 24 ore al giorno, la gente<br />

non avrà più spazio per dedicarsi alla preparazione<br />

dei pasti. Mentre l’importanza di<br />

cucinare nella vita quotidiana diminuisce, è<br />

sempre maggiore il tempo che viene dedicato<br />

a tale attività durante i fine settimana.<br />

Cucinare è diventato anche un lusso. Numerosi<br />

libri sommergono i consumatori di<br />

ricette e i cuochi televisivi mescolano e friggono<br />

su tutti i canali. Eppure – o proprio<br />

per questo – oggi si assiste ad un aumento<br />

della richiesta di piatti pronti e veloci so-<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Titolo<br />

prattutto da parte dei lavoratori. I ménage<br />

dei single o quelli con due fonti di reddito<br />

rimpiazzano sempre più la tipica struttura<br />

famigliare degli anni 50 e 60, che prevedeva<br />

la presenza di una casalinga non lavoratrice.<br />

I cambiamenti legati al comportamento nel<br />

tempo libero fanno il resto. Per questo,<br />

molte persone preferiscono oggi una pizza<br />

pronta alla noiosa preparazione di un pasto.<br />

La mancanza di tempo e le modifiche alle<br />

strutture sociali creano i presupposti per<br />

spuntini fuori pasto rapidi e poco complicati:<br />

la base ideale per i fast food e i prodotti<br />

convenience.<br />

Dalle mani alla bocca<br />

Non importa che si tratti di hamburger,<br />

sushi, dim sum o involtini di ogni genere: il<br />

fast food è di moda. Gli snack veloci da consumare<br />

per strada stanno attraversando un<br />

enorme boom e ovunque le città vengono<br />

sempre più caratterizzate dalle filiali delle<br />

grandi catene di fast food. L’ampio successo<br />

riscontrato dai ristoranti fast food è dovuto a<br />

diversi motivi: la standardizzazione dei piatti,<br />

la rinuncia a qualsiasi tipo di cerimoniali a<br />

tavola, i prezzi relativamente bassi. Un altro<br />

segreto della loro popolarità è da ricercare nel<br />

fatto che anche i bambini vengono trattati<br />

come clienti in piena regola. Ne sono una te-<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

stimonianza i banconi di vendita piuttosto<br />

bassi, i numerosi regali che accompagnano il<br />

pasto o i giocattoli che ormai invadono tutti i<br />

fast food più grandi.<br />

Sotto il termine «fast food» non rientrano<br />

soltanto i «classici» (hamburger, salsicce e<br />

patatine fritte), ma anche i panini, le polpette<br />

fresche, la pizza, le zuppe e le insalate<br />

pronte. Ciò che accomuna tutti questi alimenti<br />

è la rapidità di preparazione e la capacità<br />

di saziare rapidamente. Oltre al contenuto<br />

e al tipo di preparazione, anche il modo in<br />

cui si mangia è tipico: un pasto da fast food<br />

non viene gustato in tranquillità, bensì velocemente,<br />

spesso stando in piedi oppure<br />

davanti al computer in ufficio.<br />

Sebbene sia ormai una pratica diffusa, i<br />

pasti veloci hanno una cattiva fama perché<br />

simbolo di un’alimentazione non equilibrata<br />

e poco sana. Un’affermazione simile è sicuramente<br />

fondata per alcuni cibi: hamburger,<br />

patatine fritte, ecc. contengono per lo più<br />

(troppi) grassi nocivi e sale, senza contare che<br />

non forniscono l’adeguato apporto di vitamine,<br />

sali minerali e oligoelementi. Eppure, il<br />

fast food non è necessariamente fast food. I<br />

componenti e la qualità possono variare a seconda<br />

del prodotto e della modalità di preparazione.<br />

Dopo tutto, i fast food offrono anche<br />

insalate e succhi di frutta, grazie ai quali è<br />

Una volta erano i pasti a dare un ritmo alla nostra giornata.<br />

Oggi è sempre più il lavoro a dare un ritmo ai nostri pasti.


possibile seguire un’alimentazione sana e macrobiotica.<br />

All’insegna della comodità<br />

A causa della mancanza di tempo, della<br />

frammentazione della vita quotidiana e delle<br />

variazioni alle abitudini di consumo, non è<br />

ormai più possibile immaginarsi la società<br />

moderna senza un’alimentazione basata sui<br />

prodotti convenience. Molti di questi piatti<br />

possono essere preparati in maniera rapida e<br />

semplice nel microonde. Esistono piselli e carote<br />

surgelati, zuppe e pizze pronte, sughi,<br />

preparati da forno, hamburger vegetali sottovuoto<br />

o salmone in pasta sfoglia.<br />

Gli «alimenti comodi» presentano diverse<br />

sfaccettature, tra le quali compaiono anche<br />

Il fast food è da tempo parte integrante della nostra cultura alimentare. Bambini e<br />

giovani ne adorano il sapore e il modo non complicato di alimentarsi.<br />

la possibilità di essere ripartiti e richiusi facilmente,<br />

nonché la velocità e la semplicità di<br />

preparazione all’interno della confezione<br />

stessa nel microonde.<br />

Proprio i prodotti convenience, quali<br />

piatti o miscele pronti, hanno alle spalle, a livello<br />

nazionale ed internazionale, un’evoluzione<br />

sorprendente. Tramite l’impiego di tecnologie<br />

intelligenti per la produzione, la<br />

conservabilità, il confezionamento e l’immagazzinamento,<br />

lo scopo è quello di sviluppare<br />

concetti alimentari per trarre vantaggio dagli<br />

indici di crescita di questo mercato. In futuro,<br />

saranno soprattutto le ricette interessanti, le<br />

lavorazioni di maggiore qualità e le confezioni<br />

a misura di consumatore a stimolare il mercato.<br />

Per far avvicinare anche gli scettici al<br />

Titolo 12/13<br />

mercato dei prodotti convenience, il contributo<br />

decisivo può essere apportato dai cibi<br />

precotti, che semplificano le operazioni di cottura<br />

in casa, oppure da singoli componenti<br />

pronti di una portata, tramite i quali è possibile<br />

completare un piatto. Lo sviluppo di nuove<br />

idee di mercato non dovrebbe limitarsi soltanto<br />

al prodotto, bensì coinvolgere tutti i processi<br />

compresi tra l’acquisto e la consumazione,<br />

oppure limitarsi al miglioramento della confezione<br />

o al cambiamento delle dimensioni delle<br />

varie porzioni, ovvero alla semplificazione<br />

della suddivisibilità di prodotti semplici.<br />

Nonostante la popolarità dei cibi convenience<br />

e del consumo fuori casa, il pensiero<br />

legato a benessere e salute in campo alimentare<br />

si sta affermando sempre di più. Gli<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Titolo<br />

alimenti arricchiti di vitamine e sostanze nutritive<br />

(functional food) godono di un’approvazione<br />

sempre maggiore.<br />

Naturalmente sani<br />

L’origine del trend alla base degli alimenti<br />

funzionali è da ricercare in Giappone.<br />

È da qui che è approdato negli Stati Uniti e,<br />

più tardi, anche in Europa. Il termine<br />

«functional food» indica quegli alimenti ai<br />

quali il consumatore attribuisce proprietà<br />

che possono incentivare la salute, aumentare<br />

il rendimento o combattere le malattie.<br />

Yogurt con lattobacilli selezionati per migliorare<br />

la flora intestinale, barrette di<br />

cereali con vitamine e acido folico per sostenere<br />

le funzioni cardiache, bevande sportive<br />

arricchite di vitamine o margarina con<br />

sostanze per la riduzione del colesterolo:<br />

l’elenco degli alimenti diventa sempre più<br />

lungo. I prodotti vengono integrati da sostanze<br />

nutritive prevalentemente naturali,<br />

quali minerali, vitamine, fibre (liquide) o<br />

colture batteriche probiotiche. Un tipo di<br />

alimento funzionale «naturale» è il latte<br />

materno, che contiene, per esempio, dei lipidi<br />

necessari ai neonati per lo sviluppo del<br />

proprio cervello, ragione per la quale i produttori<br />

di alimenti per bambini si orientano<br />

alle sostanze contenute nel latte materno.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

In futuro a tavola<br />

Chi vuole alimentarsi in maniera moderna,<br />

deve prestare attenzione ai contenuti.<br />

Per le persone più anziane è con<strong>sig</strong>liabile<br />

il latte addizionato di Omega, contenente<br />

due acidi grassi non saturi. Le donne gravide<br />

possono fare uso di barrette di cereali<br />

con betaglucosio e acido folico, mentre i genitori<br />

dovrebbero fornire ai propri figli la<br />

dose giornaliera di calcio con una gustosa<br />

pastina in brodo.<br />

In futuro, la domanda centrale per ciascun<br />

cliente di un supermercato non sarà<br />

più «Cosa vuoi mangiare?», bensì «Cosa<br />

vuoi raggiungere mangiando?». Aumentare<br />

la densità ossea o stimolare il metabolismo?<br />

Combattere la carenza di ferro? Rassodare<br />

la pelle? È così che i leader mondiali del<br />

settore alimentare svolgono la propria pianificazione.<br />

Alla base di tutto ciò si trova la<br />

convinzione che nell’era del sovrappeso<br />

l’alimentazione high-tech debba promettere<br />

qualcosa per cui i consumatori siano disposti<br />

a pagare anche in futuro. A titolo esemplificativo,<br />

in Francia la salute rappresenta il<br />

criterio più importante per l’acquisto di prodotti<br />

alimentari, venendo persino prima del<br />

sapore e del piacere.<br />

Il cosiddetto «functional food» di oggi<br />

non promette quindi solo un vantaggio<br />

generale in termini di salute, ma offre<br />

piuttosto la soluzione a problemi specifici.<br />

Previene l’osteoporosi, rigenera la mucosa<br />

gastrica o fornisce combinazioni vitaminiche<br />

per qualsiasi possibile situazione di<br />

vita. La promessa di salute e bellezza diventa<br />

quindi tanto interessante poiché<br />

coinvolge anche malattie e desideri. Proprio<br />

per questo, potrebbero forse affermarsi<br />

prodotti globali, che, diversamente<br />

dagli alimenti tradizionali, non dovrebbero<br />

più prendere in considerazione le e<strong>sig</strong>enze<br />

locali.<br />

Quali che siano le prospettive di questo<br />

mercato, per poter essere commercializzati,<br />

i prodotti funzionali devono essere all’altezza<br />

delle e<strong>sig</strong>enze qualitative – oggi generalmente<br />

piuttosto elevate – dei consumatori.<br />

L’arricchimento degli alimenti non deve<br />

quindi comportare cambiamenti negativi<br />

dell’aspetto, del gusto o della consistenza<br />

dei prodotti.<br />

Prendiamo ad esempio <strong>combibloc</strong><br />

I gusti sono sempre motivo di discussione.<br />

<strong>combibloc</strong> consente di accogliere le diverse<br />

tendenze con innovazioni produttive<br />

che vanno incontro alle abitudini alimentari<br />

in continua trasformazione dei consumatori<br />

e con le quali i fornitori di alimenti possono<br />

Vitalità anche in età avanzata: per i consumatori c’è uno stretto collegamento tra<br />

un’alimentazione salutare e le caratteristiche della qualità della vita.


Soprattutto diversi latticini, come gli yogurt<br />

probiotici e le bevande a base di latte, dominano il<br />

mercato del functional food.<br />

Titolo 14/15<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Titolo<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

Molti consumatori danno molta importanza ad alimenti di qualità dal<br />

ricco sapore in cui sia ancora viva la forza della natura.


posizionarsi sul mercato come società che<br />

stabiliscono nuovi trend.<br />

La tecnica di confezionamento di SIG<br />

Combibloc consente di riempire con cura i<br />

cartoni con alimenti conservabili liquidi, viscosi<br />

o in pezzi e di proteggerli quindi in<br />

maniera duratura. Il primo <strong>combibloc</strong>, nel<br />

quale, nel 1985, vennero confezionate<br />

zuppe con pezzi solidi, è stata una vera e<br />

propria rivoluzione nel packaging dei prodotti<br />

alimentari. Da allora, la procedura è<br />

stata sviluppata di conseguenza: al giorno<br />

d’oggi, per esempio, è possibile confezionare<br />

in cartoni sterili zuppe o salse con cubetti del<br />

diametro massimo di 15 mm o con fibre<br />

della lunghezza massima di 40 mm. Nello<br />

stesso cartone è persino possibile inserire<br />

due alimenti dalla consistenza diversa,<br />

quali sughi e verdure da brodo.<br />

Riassumendo: la procedura di confezionamento<br />

sterile rispetta e protegge in<br />

maniera ottimale anche gli alimenti microbiologicamente<br />

sensibili. I consumatori apprezzano<br />

e richiedono sempre di più questo<br />

vantaggio qualitativo, documentato anche<br />

dai dati di mercato: un esame dei segmenti<br />

di alimenti liquidi rilevanti per i cartoni sterili,<br />

quali zuppe, sughi per la pasta, passate<br />

di pomodoro e pomodoro in pezzi, nonché<br />

omogeneizzati, ha dimostrato che la quan-<br />

Zuppe, salse, prodotti a base di pomodoro, dessert e cibi per neonati: gli alimenti più<br />

disparati sono ben protetti nella confezione asettica in cartone.<br />

tità di prodotti confezionati per il 1998 si<br />

aggirava intorno a 6 milioni di tonnellate.<br />

Per il 2008 si prevede che tale cifra toccherà<br />

i 7,2 milioni di tonnellate*.<br />

Ci abbiamo preso gusto<br />

In molti segmenti di mercato, la confezione<br />

di cartone si è trasformata da una pratica<br />

alternativa ad una variante di imballaggio<br />

di grande successo. Le zuppe, i sughi, i<br />

prodotti a base di pomodoro, così come i<br />

dessert confezionati nell’imballaggio di cartone<br />

ottengono sempre maggiore riscontro.<br />

Persino nell’ambito degli omogeneizzati,<br />

dove la qualità del prodotto e l’igiene hanno<br />

un’importanza decisiva, <strong>combibloc</strong> viene<br />

utilizzato a livello mondiale.<br />

Dalla confezione piccola per i pasti dei<br />

neonati, alla confezione risparmio per la famiglia,<br />

l’offerta di formati con diversi volumi<br />

di contenuto è davvero vasta: ci sono i formati<br />

piccoli <strong>combibloc</strong>Small (150 ml – 350 ml) e<br />

<strong>combibloc</strong>Compact (200 ml – 500 ml), ideali<br />

per i single, il formato medio <strong>combibloc</strong>Standard<br />

(500 ml, 750 ml e 1.000 ml) e il formato<br />

grande <strong>combibloc</strong>Maxi (1,5 e 2 litri).<br />

I vantaggi per i consumatori più e<strong>sig</strong>enti<br />

La confezione di cartone sterile offre<br />

vantaggi sia al consumatore finale sia al pro-<br />

* Fonte: Euromonitor<br />

Titolo 16/17<br />

duttore alimentare e al commerciante. La<br />

confezione, interessante e maneggevole, ha<br />

la funzione di attirare l’attenzione dei consumatori.<br />

La superficie espositiva piuttosto<br />

estesa consente di disporre i prodotti in maniera<br />

visivamente interessante, fornendo<br />

una maggiore differenziazione nel punto di<br />

vendita.<br />

I consumatori vengono convinti in particolar<br />

modo dalla comodità di questa pratica<br />

soluzione per l’imballaggio, che si rivela<br />

leggera e maneggevole sia in fase di trasporto<br />

sia durante l’utilizzo. Come se non bastasse,<br />

il cartone (dopo l’uso è sufficiente ripiegarlo)<br />

è riciclabile al 100%.<br />

Infine, questa soluzione offre anche<br />

vantaggi logistici. I costi e il tempo impiegati<br />

per il trasporto e lo stoccaggio sono minori<br />

rispetto a quelli sostenuti per altri tipi di<br />

imballaggio. I punti di vendita traggono poi<br />

vantaggio dall’ottimale sfruttamento degli<br />

scaffali e dalla semplicità nell’impilare e nel<br />

conservare le confezioni di cartone.<br />

L’utilizzo di confezioni di cartone sterile<br />

non è soltanto una questione di gusto, bensì<br />

una soluzione per il futuro, indipendentemente<br />

dalle tendenze alimentari che si affermeranno<br />

domani.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/title<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Ritratto<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

Il Signore dei Mobili<br />

Ingvar Kamprad, il pioniere del settore dei mobili fai da te, è un uomo d’affari brillante<br />

e fuori del comune. Il nome della sua ditta di mobili si compone delle iniziali del suo nome<br />

e della sua città d’origine: Ingvar Kamprad di Hof Elmtaryd a Agunnaryd. Tutto ciò<br />

Ingvar Kamprad sul lago ghiacciato di Möckeln,<br />

nella sua patria svedese.<br />

Si narra che Kamprad, già da bambino,<br />

vendeva fiammiferi ai vicini, in bicicletta. In<br />

seguito, si occupò del commercio di pesce e<br />

penne a sfera. Con l’oro regalatogli da suo<br />

padre, nel 1943 fondò l’azienda di vendita<br />

per corrispondenza IKEA, vendendo orologi<br />

e collant. Più tardi si aggiunsero i mobili in<br />

legno d’abete, che Kamprad trasportava con<br />

un furgone del latte. Oggi Kamprad è l’imprenditore<br />

svedese di maggior successo: nel<br />

accadeva oltre 60 fa, quando lui aveva 17 anni.<br />

2004 il suo nome, con un patrimonio privato<br />

di ca. 18 miliardi di euro, è il tredicesimo<br />

della lista Forbes delle persone più<br />

ricche del mondo.<br />

L’impero svedese<br />

I molti aneddoti fanno presto scordare<br />

che IKEA è una holding gestita con risolutezza.<br />

Sebbene l’azienda trasmetta all’esterno<br />

un’immagine rilassata, internazionale,


semplice, al suo interno sono le antiche virtù<br />

a far crescere i guadagni: parsimonia, modestia<br />

e strategie calcolate. Chiunque abbia accompagnato<br />

una volta Ingvar Kamprad in<br />

un’ispezione delle sue filiali, comprende perché<br />

quest’uomo sia diventato miliardario.<br />

Non si concede un ufficio proprio, e parcheggia<br />

sempre nel parcheggio meno costoso.<br />

Oggi IKEA è il maggiore marchio di mobili<br />

per arredamento, a livello mondiale. L’impresa<br />

è presente in 31 paesi (tra cui USA,<br />

Russia, Cina) con circa 200 filiali e ha stabilimenti<br />

di produzione in tutto il mondo. Nel<br />

2003, il fatturato di IKEA era di ca. 11 miliardi<br />

di euro e l’impresa dava lavoro a 76.000<br />

persone in 43 paesi. Fanno parte dell’impero<br />

anche segherie, una compagnia di assicurazioni,<br />

una banca, i centri d’arredamento Habitat,<br />

amministrazioni di immobili e finanziarie<br />

e una società di trasporto merci su rotaia.<br />

Mobili per un mondo migliore<br />

Motivi del successo strabiliante dell’impresa<br />

sono tanti. Ad esempio, la gamma di<br />

prodotti ideata dal personale IKEA in Svezia:<br />

una gamma di circa 10.000 articoli<br />

uguale in tutto il mondo. Il principale obiettivo<br />

di questa strategia è far sì che ognuno si<br />

possa permettere oggetti d’arredamento<br />

funzionali ed estetici grazie ai loro prezzi<br />

bassi. IKEA la chiama «de<strong>sig</strong>n democratico».<br />

Ma la quota maggiore di fatturato<br />

non deriva dalla vendita di mobili, bensì dai<br />

cosiddetti «articoli satellite» (ad.es. candele,<br />

coperte e lenzuola, attaccapanni).<br />

Ancora oggi la tradizione impone un<br />

nome ad ogni prodotto IKEA. Per esempio,<br />

gli scaffali si chiamano Billy, a Berlino così<br />

come a Mosca. I nomi sono gli stessi in tutto<br />

il mondo, e sono stati dati da due collaboratrici<br />

presso IKEA Svezia: per esempio, i mobili<br />

imbottiti ricevono nomi di località svedesi<br />

(Klippan), tutte le sedie e le scrivanie<br />

nomi maschili (Tore), le tende nomi femminili<br />

(Gudrun).<br />

IKEA è diventato un nome conosciuto<br />

per il suo principio, per quei tempi nuovissimo,<br />

secondo cui il cliente porta a casa e<br />

monta da sé i propri mobili. L’impresa, inoltre,<br />

distribuisce dalla sua nascita cataloghi<br />

illustrati in cui i mobili non sono rappresentati<br />

solo come singoli oggetti, ma come elementi<br />

di una stanza completamente arredata.<br />

Alla fine fare acquisti da IKEA si è trasformato<br />

in una gita di famiglia, in un avvenimento,<br />

molto prima della nascita dei centri<br />

commerciali fuori porta.<br />

Lascito in vita<br />

IKEA è Kamprad, Kamprad è IKEA.<br />

Finché vivrà. Per il poi, Ingvar Kamprad ha<br />

dato un lascito, il «Testamento di un commerciante<br />

di mobili«. Un manuale di montaggio<br />

del suo impero – una lettura d’obbligo<br />

per ognuno dei suoi collaboratori, in cui<br />

Kamprad racconta le sui visioni e fornisce<br />

subito l’interpretazione dei suoi comandamenti<br />

in una «piccola lista di vocaboli«. Qui<br />

egli postula la volontà assoluta di fare<br />

profitti e include il sesto comandamento,<br />

che Kamprad chiama «la linea diversa«.<br />

«Solo non facendo le cose così, solo perché<br />

sono sempre state fatte così, progrediamo.<br />

Ci proviamo in modo diverso!«<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/portrait<br />

Ritratto 18/19<br />

In alto: nel 1963 IKEA aprì a Stoccolma il suo<br />

centro d’arredamento «Kungens Kurva».<br />

In basso: la zona bambini Småland per i piccoli<br />

visitatori di IKEA.<br />

Fonte delle immagini: Inter IKEA Systems B. V.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Culture<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Nella foto: dolci preparati con la noce di cocco –<br />

le cosiddette Cocadas.<br />

Un mix esotico<br />

Erbette indiane, spezie di Europa e Africa e gli influssi gastronomici di molti immigrati:<br />

la cucina latinoamericana raccoglie il retaggio di molti popoli diversi. Le molte ondate di<br />

colonializzazione e sviluppo hanno fatto nascere in ogni paese una propria cultura gastro-<br />

nomica. Un viaggio culinario.<br />

L’America Latina è una regione dei superlativi:<br />

per esempio, qui vivono oltre 550<br />

milioni di persone in 32 stati. Il maggiore<br />

paese dell’America Latina, il Brasile, noto<br />

per i suoi balli, le sue leggende, le feste e gli<br />

usi e costumi, ha molto da offrire anche in<br />

fatto di cucina.<br />

Favole per tavole<br />

Già prima dell’arrivo dei coloni portoghesi,<br />

la cucina delle popolazioni native<br />

comprendeva molte pietanze e bevande a<br />

base di mais o della cassava o manioca, un<br />

tubero simile alla patata. Papaie, banane e<br />

anacardi erano parte del menu tanto quanto<br />

il pesce o la piccola selvaggina tipica delle<br />

zone delle foreste pluviali, come gli armadilli<br />

o i pecari (mammiferi selvatici affini al<br />

maiale). Ancora oggi molti piatti tipici a<br />

base di erbette, verdura e tuberi, tra cui la<br />

cicoria selvatica, i cuori di palma e le patate<br />

dolci, si rifanno a questo antico retaggio.<br />

I portoghesi importarono manzi e pollame<br />

e introdussero ingredienti completamente<br />

nuovi come uova, latte e latticini.<br />

Proprio loro danno ai piatti, ai dolci, alle<br />

salse e alle torte del luogo quella nota speciale<br />

particolarmente amata anche dai brasiliani<br />

di oggi.<br />

Fagioli neri e drink ghiacciati<br />

Ma cosa sarebbe la cucina brasiliana<br />

senza il suo piatto nazionale Feijoada e la<br />

famosissima Caipirinha? Il primo è un piatto<br />

a base di carne di maiale e fagioli neri, la<br />

cui ricetta risale ai tempi del regno del XIX<br />

secolo. La Feijoada è la simbiosi degli usi gastronomici<br />

portoghesi – la cottura di carne e<br />

Culture 20/21<br />

verdura in un’unica padella – e della cucina<br />

nativa ricca di leguminose. Narra la leggenda<br />

che, a quei tempi, gli schiavi avevano<br />

creato questo piatto sfruttando i resti dei<br />

pasti dei loro padroni.<br />

Anche sulla Caipirinha, l’apprezzato<br />

cocktail con i pezzetti di limetta, lo zucchero<br />

di canna e la Cachaça (distillato di canna<br />

da zucchero) esistono molte leggende. Probabilmente,<br />

anche in questo caso la sua origine<br />

è da ricercare presso gli schiavi, che<br />

hanno preso a variare i loro distillati aggiungendo<br />

diversi tipi di frutta. Secondo<br />

altre fonti, il cocktail deriverebbe da una<br />

medicina contro l’influenza a base di limetta,<br />

miele e aglio. Qualunque sia la vera origine<br />

della bevanda nazionale: in tutte le teorie,<br />

l’interscambio di diversi elementi culinari,<br />

ancora oggi un fattore determinante della<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Culture<br />

cucina brasiliana, svolge un ruolo fondamentale.<br />

Asados, vino e tango argentino<br />

L’Argentina, la patria di Carlos Gardel e<br />

Evita Perón, il paese dei panorami mozzafiato<br />

e della pasión, ha una cucina indimenticabile.<br />

Il clima moderato delle pampas<br />

stuzzica l’appetito per pietanze dai sapori<br />

forti, alle quali ben si accompagnano vini<br />

vigorosi. Gli Asados, tipico piatto a base di<br />

carne dell’Argentina, sono grigliate sul fuoco<br />

o sulla brace di Tiras (costine), Vacíos (bistecche),<br />

Morcillas (sanguinaccio), Chorizos<br />

(salamini) e interiora come per esempio<br />

Mollejas (ghiandole), Riñones (rognoni) e<br />

Chinchulines (trippa). Come contorno si<br />

servono di solito patatine fritte, insalate o la<br />

speziata provoletta altrettanto preparata<br />

alla griglia.<br />

I piatti a base di mais provenienti dai<br />

popoli delle pampas, come ad empio i Locro<br />

(casseruola di carne di maiale o di manzo<br />

con patate e mais), sono ancora oggi parte<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

integrante dei menu nel nord del paese. Ma<br />

anche i piatti che risalgono ai coloni spagnoli<br />

sono un ingrediente fisso della cucina argentina.<br />

Le Empanadas, ravioloni ripieni di pezzetti<br />

di carne, cipolla, uova, olive e spezie,<br />

sono le eredi dell’Empanada gallega, un piatto<br />

spagnolo a base di pesce. Gli immigranti arabi,<br />

tedeschi e ebrei hanno infine arricchito questo<br />

melting pot culturale con le loro specialità<br />

gastronomiche, contribuendo così alla molteplicità<br />

della cucina argentina.<br />

Il sapore del segreto, il sale e il mare<br />

In Cile, paese di estensione latitudinale<br />

ma dalla straordinaria estensione lungo<br />

quasi tutta la costa occidentale del continente<br />

sudamericano, la vita si concentra<br />

ovviamente lungo la costa. La spiaggia infinita<br />

e il paesaggio esotico hanno fatto nascere<br />

una cultura gastronomica del tutto<br />

originale. A seconda della regione, si possono<br />

individuare gli influssi spagnoli, indiani<br />

e internazionali che rendono sempre diversi<br />

i gustosi piatti a base di pesce – ad es. la<br />

In alto: Una specialità argentina: gustosa carne<br />

di manzo alla griglia.<br />

In basso: Il marchio della cucina messicana è il<br />

piccante chili, con il quale si condiscono i piatti a<br />

base di carne e verdura e anche minestre.<br />

sogliola, il pesce corvallo o il salmone – e di<br />

frutti di mare, tra i quali vi sono anche la<br />

ricciola e le ostriche. Uno dei piatti più conosciuti<br />

è il Curanto, tipico soprattutto di<br />

Chiloé e dell’Isola di Pasqua. Originariamente,<br />

la pietanza era fatta fermentare in<br />

una fossa praticata nel terreno, dove la carne,<br />

il pesce, i frutti di mare e la verdura erano<br />

disposti a strati su pietre riscaldate.<br />

Ovviamente, in Cile esistono anche<br />

piatti a base di carne di manzo, di maiale,<br />

d’agnello e carni bianche. Molto apprezzate<br />

sono, per esempio, le Empanadas de pino<br />

(tortelli di farina di frumento ripieni di carne<br />

macinata, uova, olive e uvetta), oppure<br />

una variante delle Humitas argentine (purè<br />

di mais insaporito con sale, pepe, erbette<br />

aromatiche e cipolle tritate, servito su foglie<br />

di mais). Per accompagnare queste prelibatezze<br />

si beve vino cileno, la bevanda nazionale<br />

Pisco Sour (distillato d’uva) o la famosa<br />

«coda di scimmia» (Cola de mono) fatta<br />

con distillato, latte, caffè, uova e estratto di<br />

vaniglia.


L’enorme varietà di frutti ha fatto nascere in<br />

Brasile una cucina molto creativa.<br />

Benedetti dal Dio Sole<br />

La cucina messicana è apprezzata in<br />

tutto il mondo ed è caratterizzata – come<br />

del resto quelle dei suoi vicini – dall’eredità<br />

europea. Ciononostante, proprio qui sono<br />

chiari gli influssi indiani. Gli Aztechi, popolo<br />

molto evoluto e profondamente religioso,<br />

sono gli autori di piatti originali senza<br />

carne a base di mais, pomodori, peperoncino<br />

e zucca. I coloni spagnoli introdussero<br />

nel paese la carne di maiale, il vino, la farina<br />

di frumento, lo zucchero e l’olio d’oliva.<br />

Un ingrediente fondamentale della cucina<br />

messicana è il mais, utilizzato in infinite<br />

variazioni insieme al chili, il principale<br />

condimento messicano, per preparare le<br />

tortillas. Le tortillas sono piadine di mais<br />

con ripieni che variano a seconda della regione<br />

e della stagione dell’anno. Esse sono<br />

fatte a mano, poi fritte o cotte alla griglia,<br />

quindi servite calde o fredde con verdure,<br />

carne o guacamole, la tipica salsa di avocado.<br />

Pratico «fast food», le tortillas hanno introdotto<br />

nelle città forme completamente<br />

nuove della cultura del mangiare. Molti<br />

«chef» offrono varianti triangolari o arrotolate<br />

della tortilla originale con dips e salse, e<br />

hanno inoltre ideato anche piatti nuovi<br />

come i wrap, le piadine arrotolate con ripieno<br />

piccante che hanno conquistato molte<br />

città in tutto il mondo.<br />

Oltre alle tortillas, il paese offre anche<br />

molte prelibatezze a base di farina di mais o<br />

di frumento con ripieno piccante: Burritos,<br />

Tacos, Enchiladas, Fajitas, Tostadas, Chimichangas,<br />

Flautas, Quesadillas e Nachos.<br />

La calma è la virtù dei forti<br />

Già al mattino vengono spesso serviti<br />

piatti piccanti. La tipica colazione messicana<br />

è la trippa, Chilaquiles (strisce di tortilla fritte<br />

con panna e salsa piccante), le Puntas de<br />

filete (strisce sottili di carne con salsa piccante),<br />

oppure una tazza di cioccolata calda con<br />

Churros. La colazione può anche però essere<br />

con uova strapazzate, speck, prosciutto, avena,<br />

pane tostato, burro e marmellata.<br />

Il sapore piccante della cucina messicana<br />

Culture 22/23<br />

si deve tra l’altro al peperoncino Jalapeño<br />

che, se consumato in grandi quantità, può<br />

anche causare mal di stomaco e per questo<br />

viene anche chiamato «la vendetta di Montezuma»<br />

in memoria dell’ultimo imperatore<br />

azteco.<br />

Per riuscire a digerire veramente una<br />

colazione o un pranzo tanto saporiti, bisogna<br />

naturalmente fare una piccola siesta, il tradizionale<br />

pisolino dopopasto. Le prestazioni sul<br />

lavoro non se subiscono alcun danno – al<br />

contrario: studi medici hanno dimostrato<br />

che questa usanza aumenta la produttività e<br />

la capacità di apprendere dopo la fase di<br />

calma. E forse è proprio questo che spiega<br />

l’incredibile creatività della cucina messicana.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/cultures<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Profilo<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

L’artista Richard Caston sta lavorando ad un quadro per<br />

l’Aseptic Center of Campbell’s a Toronto.


La ricetta del successo<br />

La partnership tra la Campbell Soup Company e SIG Combibloc dura oramai da due<br />

decenni. L’ultimo apice di questo rapporto di successo è la realizzazione di una pro-<br />

pria sede di produzione in Canada. Dopo un lavoro di sviluppo durato tre anni, nel<br />

marzo 2004 è stato aperto a Toronto l’Aseptic Center of Campbell’s (A. C. C.).<br />

Per mettere in piedi questo am<strong>biz</strong>ioso<br />

progetto ci si è basati sul know-how combinato<br />

di entrambe le imprese – da varie sedi<br />

in tutto il mondo – nel campo del confezionamento<br />

degli alimenti. Grazie alla comprovata<br />

collaborazione di successo, ci sono<br />

voluti solo quattro mesi per passare dall’installazione<br />

alla messa in servizio delle macchine.<br />

Da allora, presso il centro A. C. C. lavorano<br />

in tutto quattro macchine della<br />

terza generazione, soprattutto per confezionamento<br />

di vari tipi di brodo e per la zuppa<br />

di verdura Gardennay. La produzione di<br />

quest’ultima per la vendita sul mercato nordamericano<br />

avveniva l’anno scorso ancora<br />

in Australia.<br />

Il potenziale per un futuro di successo<br />

Il prodotto Premium Gardennay, confezionato<br />

nel formato <strong>combibloc</strong>Compact<br />

(500 ml), è disponibile in dieci varianti di<br />

gusto. Contenendo solo ingredienti naturali<br />

di qualità, esso soddisfa il desiderio di qualità<br />

e naturalezza dei clienti.<br />

Gli alimenti sono molto sensibili: nel<br />

processo di lavorazione sono messe a dura<br />

prova non solo componenti fondamentali<br />

come le vitamine, ma anche il sapore,<br />

l’aspetto e la consistenza del prodotto. Il<br />

sistema di riempimento in asettico protegge<br />

e rispetta l’alimento in modo ideale. Questo<br />

vantaggio in termini di qualità è sempre più<br />

apprezzato e richiesto dai clienti nordamericani.<br />

Su questo sfondo, la realizzazione del<br />

centro A. C. C. rappresenta una decisione<br />

strategica volta al futuro, con la quale si intende<br />

sfruttare il potenziale di crescita del<br />

mercato americano e scrivere un nuovo<br />

capitolo nella storia di successo della Campbell<br />

Soup Company. Le brillanti prospettive<br />

del centro A. C. C. derivano dall’idea che il<br />

passaggio alla confezione asettica in cartone<br />

sia un’innovazione rivoluzionaria, paragonabile<br />

solo all’introduzione della lattina<br />

oltre cento anni fa.<br />

America’s most wanted<br />

Nel 1869 a Camden, nello stato federale<br />

del New Jersey (USA), il commerciante di<br />

frutta e verdura Joseph Campbell e il produttore<br />

di frigoriferi Abraham Anderson<br />

fondarono insieme un’azienda destinata a<br />

divenire, un giorno, uno dei marchi più noti<br />

al mondo e uno dei simboli dell’America: la<br />

Profilo 24/25<br />

Campbell Soup Company. Allora l’azienda<br />

si chiamava ancora Joseph A. Campbell<br />

Preserve Company e produceva conserve di<br />

pomodori con verdura, gelatine, zuppe,<br />

aromi e carne macinata in lattina. L’anno<br />

1897 segna una pietra miliare nella storia<br />

della ditta: il Dr. John T. Dorrance, un chimico<br />

di formazione europea, ideò la minestra<br />

condensata. Estraendo il contenuto in<br />

liquidi dalla zuppa in barattolo era possibile<br />

ridurne il volume: le lattine si fecero più<br />

piccole, più leggere e più pratiche da immagazzinare.<br />

Ciò permise di abbattere in un<br />

sol colpo i costi di confezionamento, distribuzione<br />

e magazzino. Questi risparmi si tradussero<br />

in prezzi più vantaggiosi per il<br />

cliente. L’idea ebbe un tale successo presso<br />

gli americani, che nel 1922 la Campbell<br />

Company decise di includere la parola<br />

«Soup» al centro del nome della ditta. Il<br />

marchio Campbell’s deve la sua notorietà<br />

mondiale non per ultimo anche all’artista<br />

americano della pop-art Andy Warhol, che<br />

negli anni sessanta prese a motivo di una<br />

delle sue famose serie proprio le lattine delle<br />

minestre Campbell’s.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Profilo<br />

La minestra di verdura Gardennay viene riempita<br />

in <strong>combibloc</strong>Compact (500 ml) per il mercato<br />

nordamericano.<br />

Sulle tracce della tendenza<br />

Oggi la Campbell Soup Company è il<br />

leader mondiale di mercato nel settore della<br />

minestre in scatola. L’impresa internazionale<br />

occupa oltre 24.000 collaboratori e nello scorso<br />

esercizio 2003 ha conseguito un fatturato<br />

pari a circa 6,7 miliardi di dollari. I prodotti<br />

Campbell’s sono venduti in 120 paesi.<br />

La competenza internazionale, combinata<br />

con l’attenzione alle e<strong>sig</strong>enze del cliente<br />

nel paese, sono il segreto del vantaggio<br />

decisivo: con l’obiettivo costante di sfruttare<br />

i cambiamenti sociali prima e in maniera<br />

più mirata della concorrenza. La base di<br />

questo successo e la massima della filosofia<br />

dell’impresa sono una spiccata coscienza<br />

della qualità e dell’efficienza dell’impresa.<br />

Questi valori sono molto sentiti anche<br />

all’interno dell’azienda e costituiscono il<br />

fondamento di un’impresa ottimista e<br />

orientata al successo che vive del supporto<br />

dato, ma anche richiesto in cambio, ai suoi<br />

collaboratori.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

La Deli Soup di Campbell’s, disponibile sul<br />

mercato belga nel formato <strong>combibloc</strong>Standard<br />

(1.000 ml).<br />

Desiderate ardentemente:<br />

le minestre di Campbell’s<br />

Negli USA si consumano oltre 10 miliardi<br />

di piatti di minestra all’anno, prima<br />

fra tutte la minestra condensata di Campbell’s.<br />

Un pasto cucinato da sé su dieci è<br />

preparato con una minestra in scatola condensata<br />

Campbell’s. I tipi più venduti sono<br />

il brodo di pollo con pastina e la minestra al<br />

pomodoro, entrambi tra i dieci generi alimentari<br />

più venduti in assoluto nel commercio<br />

al dettaglio.<br />

Inoltre, Campbell’s offre due varianti<br />

molto apprezzate di minestre ready-to-serve<br />

(Campbell’s Select ® e Campbell’s Chunky ® ),<br />

nonchè il marchio Campbell’s Healthy<br />

Request ® per i consumatori particolarmente<br />

attenti all’alimentazione sana.<br />

La produzione delle minestre è, oggi<br />

come in passato, una delle colonne portanti<br />

e la competenza chiave dell’impresa. Il<br />

gruppo detiene una quota del 70% nel mercato<br />

delle minestre. Campbell’s, però, pro-<br />

Il marchio leader sul mercato francese delle<br />

minestre: Liebig Pur Soup in <strong>combibloc</strong>Standard<br />

(1.000 ml).<br />

duce anche bevande, snack, dadi per brodo,<br />

salse e contorni. Questi prodotti sono confezionati<br />

e commercializzati nelle confezioni<br />

più disparate, data la loro variabile consistenza,<br />

i diversi gruppi target e le differenti<br />

situazioni di consumo.<br />

In forte avanzata: la confezione in cartone<br />

Senza dubbio, il barattolo continua ad<br />

essere in tutto il mondo la forma di confezionamento<br />

dominante per le minestre.<br />

Tuttavia, i trend verso confezioni più vicine<br />

ai desideri dei consumatori, in grado di soddisfarne<br />

appieno le e<strong>sig</strong>enze in fatto di convenience<br />

e adatte al consumo anche fuori<br />

casa, hanno di recente favorito la crescita<br />

della confezione asettica in cartone anche<br />

in questo segmento di mercato.<br />

In Francia, ad esempio, la confezione<br />

asettica in cartone ha da tempo superato il<br />

barattolo. In questo paese le minestre<br />

pronte, con o senza pezzi solidi, del marchio<br />

Liebig della Campell’s, vengono con-


I consumatori apprezzano e ricercano sempre<br />

più la qualità e la naturalezza dei prodotti.<br />

fezionate già dal 1987 nei formati <strong>combibloc</strong>-<br />

Small 300 ml e <strong>combibloc</strong>Standard 1.000 ml.<br />

Ma anche in Belgio, Gran Bretagna e Australia<br />

il consumatore trova prodotti Campbell’s<br />

in confezioni asettiche in cartone. Una storia<br />

di successo che ha ulteriormente spinto i<br />

responsabili a dare vita al progetto A. C. C.<br />

Al momento, SIG Combibloc è l’unico<br />

fornitore di confezioni asettiche in cartone<br />

per Campbell’s in tutto il mondo. Per la fine<br />

del 2004, Campbell’s impiegherà in tutto 16<br />

macchine SIG Combibloc. Per tanti ottimi<br />

motivi.<br />

Ricco di vantaggi: <strong>combibloc</strong><br />

La tecnica di confezionamento di SIG<br />

Combibloc è l’unica al mondo a consentire di<br />

riempire confezioni in cartone con alimenti<br />

pastosi o contenenti pezzi, oltre che con i<br />

classici prodotti liquidi come succo o latte.<br />

Inoltre, la confezione in cartone offre<br />

vantaggi tangibili in termini di convenience:<br />

<strong>combibloc</strong> è leggera, pratica e manegge-<br />

vole. Garantisce un handling sicuro e semplice<br />

in tutti i sensi – in fase di trasporto<br />

come durante la preparazione.<br />

Non importa con quale formato: <strong>combibloc</strong><br />

spicca sugli altri prodotti nello scaffale di<br />

vendita. La sua forma pratica e originale<br />

attira lo sguardo e invoglia all’acquisto. Un<br />

de<strong>sig</strong>n elaborato, per il quale la grande<br />

superficie offre abbastanza posto, è un ulteriore<br />

incentivo all’attenzione.<br />

Le confezioni di SIG Combibloc colpiscono<br />

per la loro robustezza e bellezza delle<br />

forme, altri punti forti in termini di acquisto.<br />

Non per ultimo il commercio apprezza<br />

la confezione in cartone, dato che essa offre<br />

notevoli vantaggi logistici: è facile da impilare<br />

e da trasportare, e garantisce l’ideale<br />

sfruttamento delle superfici di magazzino.<br />

Le migliori prospettive<br />

Questo concetto sembra essere vincente<br />

anche in America del Nord: negli ultimi tre<br />

mesi, la minestra di verdura Gardennay è<br />

Profilo 26/27<br />

Ardentemente desiderate in tutto il mondo: le<br />

minestre pronte della Campbell Soup Company.<br />

ascesa al primo posto nel mercato canadese<br />

delle minestre pronte. Campbell’s ha già in<br />

cantiere altri progetti am<strong>biz</strong>iosi per il futuro:<br />

nel luglio 2005 il centro A. C. C. vanterà<br />

una capacità nettamente più alta nella produzione<br />

di minestre con pezzi solidi. Inoltre,<br />

è prevista la realizzazione di un centro di<br />

ricerche e sviluppo, nel quale si intende sviluppare<br />

nuovi prodotti e passare quindi alla<br />

produzione, sterilizzazione e al riempimento<br />

di prodotti Campbell’s.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/profile<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Panorama<br />

La conservazione degli alimenti<br />

La terza parte della nostra serie storica è dedicata alla conservazione degli alimenti nell’era<br />

moderna. È infatti solo in questo periodo che gli uomini hanno scoperto la possibilità di mantenere<br />

il cibo commestibile per periodi prolungati. Non solo: di farlo migliorandone il gusto, per non<br />

essere più costretti a mangiare per tutto l’inverno solo carne secca, pesce sotto sale o crauti.<br />

Di largo uso ancora all’inizio del XX secolo:<br />

cuocere frutta e verdura nella propria cucina.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

Le straordinarie invenzioni di questa<br />

era hanno segnato la nascita della moderna<br />

industria degli alimenti e hanno migliorato<br />

in modo duraturo l’approvvigionamento di<br />

alimenti della popolazione: Liebig ideò il suo<br />

estratto di carne, Pasteur scoprì il procedimento<br />

per rendere conservabile il latte grazie<br />

ad una breve cottura, Maggi ha creato i<br />

dadi da brodo e Knorr ha introdotto sul<br />

mercato la versione vegetariana del salame,<br />

il cosiddetto «salame di piselli». Le principali<br />

innovazioni tecniche nel settore della conservazione<br />

furono la conserva e il raffreddamento<br />

o congelamento.<br />

Fare di una necessità una virtù<br />

Prima che potesse essere creato il primo<br />

vasetto per conserve, i ricercatori dovettero<br />

concentrarsi su due principi della fisica: la<br />

chiusura sotto vuoto e la sterilizzazione<br />

tramite riscaldamento. Otto von Guericke<br />

(1602–1686) e Denis Papin (1647–1712)<br />

fecero esperimenti sull’evacuazione dei recipienti<br />

e svilupparono così la chiusura sotto<br />

vuoto in uso ancora oggi. Essa impedisce la<br />

penetrazione di microorganismi nel vasetto<br />

chiuso. Il fatto che ovunque ci siano batteri,<br />

e la possibilità di ucciderli mediante riscaldamento,<br />

fu descritta per la prima volta in<br />

maniera scientifica dal chimico Louis Pasteur<br />

(1822–1895). Francois Nicolas Appert<br />

(1752–1841) riconobbe già prima le opportunità<br />

offerte da entrambi i principi sopra<br />

citati. Per questo egli è visto a ragione quale<br />

inventore del vasetto per conserve.<br />

In nome della lattina<br />

Nel 1804 Appert fece dei test su un<br />

procedimento di sua invenzione per conservare<br />

gli alimenti tramite riscaldamento in


contenitori di vetro <strong>sig</strong>illati. Era il periodo<br />

delle guerre napoleoniche, l’esercito aveva<br />

bisogno di provviste, la campagna di Russia<br />

non era ancora iniziata. Il governo francese<br />

aveva offerto un premio di 12.000 franchi a<br />

chi avesse scoperto un modo per fornire alle<br />

truppe alimenti conservabili a lungo. Cinque<br />

anni dopo Appert vinse il premio. Egli,<br />

però, non registrò il brevetto: gli inglesi e gli<br />

americani adottarono il suo metodo e sostituirono<br />

i pesanti e costosi contenitori in vetro<br />

con lattine leggere e di poco prezzo. Ben<br />

presto gli esploratori iniziarono a prendere<br />

cibo in scalola con sé nei loro lunghi viaggi,<br />

verdura e carne in scalola entrarono a far<br />

parte delle provviste degli equipaggi navali<br />

e di molti eserciti. Per molti, comunque,<br />

frutta e verdura in scalola in inverno continuavano<br />

ad essere un lusso, e la carne in<br />

scalola divenne più conveniente di quella<br />

fresca solo verso la fine del XIX secolo.<br />

Sotto ghiaccio<br />

Nel frattempo aveva fatto il suo ingresso<br />

sul mercato una concorrenza più gustosa:<br />

il cibo in fresco o congelato. All’inizio del<br />

XIX secolo ebbe inizio, nell’America del<br />

Nord, una vera e propria attività di commercio<br />

di riso naturale, che ben presto arrivò<br />

anche in Europa. Il ghiaccio dei ghiacciai<br />

norvegesi e svizzeri veniva trasportato e<br />

fornito a birrerie, mattatoi, fabbriche di<br />

cioccolata e altri tipi di aziende. Ma i costi<br />

per la raccolta, la conservazione e il trasporto<br />

del ghiaccio erano talmente alti che questa<br />

tecnica non ebbe grande successo. Il raffreddamento<br />

degli alimenti divenne più facile<br />

e meno costoso solo con l’ideazione di<br />

tecniche per la fabbricazione del ghiaccio<br />

artificiale. Nel 1850 l’australiano James<br />

Harrison costruì una macchina per la fabbricazione<br />

del ghiaccio grazie all’evaporazione<br />

e alla compressione dell’aria. L’ingegnere<br />

francese Ferdinand Carré realizzò nel<br />

1857 una macchina del ghiaccio funzionante<br />

a base di ammoniaca. Era stato fatto il<br />

gran passo: la tecnica della refrigerazione<br />

conquistò il mondo con la sua offerta di<br />

frutta, verdura e carni perfettamente conservate<br />

e disponibili anche fuori stagione. I<br />

primi frigoriferi elettrici per abitazioni furono<br />

fabbricati intorno al 1920, ma all’inizio<br />

solo le famiglie benestanti potevano permetterseli.<br />

Oggi quasi ogni abitazione ha un<br />

frigorifero. Aprire il frigorifero è per noi<br />

un’azione talmente ovvia, che non ci fermiamo<br />

mai a pensare al lungo cammino<br />

che ci è voluto fino a qui.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/spectrum<br />

Panorama 28/29<br />

Fresco confort: il frigorifero fa ormai parte di<br />

ogni abitazione moderna.<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Panorama<br />

Nuovo stabilimento<br />

a Wittenberg<br />

Alla fine del luglio 2004 è entrato in produzione un nuovo stabilimento di confezionamento a<br />

Wittenberg, in Germania. Questo investimento è teso ad ampliare la produzione a Wittenberg per<br />

fare di questa sede una centrale ad alte prestazioni per le confezioni in cartone nei formati medio<br />

e grande. Tenendo presente che la sede ha anche compiuto i suoi primi dieci anni, c’erano due<br />

motivi per festeggiare.<br />

Con una giornata aperta al pubblico la SIG<br />

Combibloc di Wittenberg ha voluto festeggiare<br />

i suoi dieci anni d’attività e l’inaugurazione<br />

del nuovo stabilimento di confezioni.<br />

Lo scorso 19 settembre 2004 la SIG<br />

Combibloc ha festeggiato il decennale della<br />

sua sede di Wittenberg e la messa in produzione<br />

di un nuovo stabilimento di confezionamento<br />

con una giornata aperta al pubblico.<br />

Circa 10.000 visitatori hanno avuto<br />

modo di gettare uno sguardo «dietro le<br />

quinte» e di osservare da vicino come viene<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

La messa in funzione della nuova linea di<br />

finitura, che fustella e <strong>sig</strong>illa i materiali<br />

d’imballaggio patinati e stampati, è avvenuta<br />

conformemente ai piani.<br />

prodotto il materiale per il confezionamento.<br />

Il ricco programma della giornata sull’<br />

area della ditta ha garantito informazione e<br />

intrattenimento.<br />

Durante la serata con concerto prima<br />

dell’avvio della produzione, tenutasi nel<br />

nuovo stabilimento alla presenza di oltre 400<br />

ospiti e collaboratori della sede di Witten-<br />

berg, il primo ministro del Land Sassonia-<br />

Anhalt, Prof. Dr. Wolfgang Böhmer, ha<br />

ringraziato l’azienda per il suo impegno in<br />

Sassonia-Anhalt e lodato la SIG Combibloc<br />

per l’impiego di tecnologie rispettose dell’ambiente.<br />

Anche Deddo Lehmann, assessore<br />

per il Distretto di Wittenberg, e Eckhard<br />

Naumann, sindaco di Lutherstadt Witten-


erg, hanno espresso elogi per l’azienda e i<br />

suoi collaboratori.<br />

Guardando indietro con orgoglio<br />

Quando, negli anni 1990–1991, gli stabilimenti<br />

di confezionamento di Linnich, la<br />

sede di più lunga data e più grande in assoluto<br />

del gruppo SIG Combibloc, erano giunti<br />

ai limiti delle loro capacità produttive, si è<br />

deciso di aprire una nuova sede. Dopo<br />

un’attenta analisi e dopo aver visitato vari<br />

possibili luoghi, la direzione SIG decise di<br />

prendere Wittenberg a nuova centrale produttiva<br />

supplementare per posizionarsi in<br />

maniera strategica anche sui nuovi mercati<br />

dell’Est europeo.<br />

In solo un anno fu quindi realizzato<br />

a Lutherstadt Wittenberg (Sassonia-Anhalt)<br />

uno dei più moderni stabilimenti di<br />

confezionamento al mondo del gruppo<br />

SIG Combibloc. Già un anno dopo la posa<br />

della prima pietra, nel gennaio 1994, lo stabilimento<br />

è entrato nella fase produttiva con<br />

allora 130 collaboratori. All’inizio ci si concentrò<br />

sulla produzione delle confezioni da<br />

1 litro, alle quali si aggiunsero in seguito<br />

anche i formati piccolo, medio e grande.<br />

Hanno finora lasciato lo stabilimento di<br />

Wittenberg ca. 13 miliardi di contenitori<br />

<strong>combibloc</strong>.<br />

In tutto il mondo una produzione vicina<br />

al cliente<br />

Lo stabilimento di Wittenberg è un<br />

ottimo esempio di insediamento di successo<br />

di un’azienda e della creazione di nuovi<br />

posti di lavoro nei nuovi Länder federali. La<br />

realizzazione di un nuovo stabilimento in<br />

Germania è un passo importante per l’intero<br />

gruppo e una nuova pietra miliare nella<br />

strategia perseguita dalla SIG in qualità di<br />

holding nel settore del confezionamento.<br />

Nella sua tendenza a concentrarsi sul confezionamento<br />

di alimenti liquidi e pastosi,<br />

l’anno scorso SIG ha inaugurato un programma<br />

di investimenti per molte centinaia<br />

di milioni di euro. Solo a Linnich e a<br />

Wittenberg saranno investiti entro il 2006<br />

oltre 100 milioni di euro. Altre sedi produttive<br />

di SIG Combibloc si trovano in Austria,<br />

Tailandia, Gran Bretagna e, da poco, in<br />

Cina. All’inizio del 2005 entrerà inoltre in<br />

fase produttiva un nuovo stabilimento a<br />

Riad, in Arabia Saudita.<br />

Buone prospettive per il futuro<br />

Il 19 novembre 2003 ha avuto inizio la<br />

costruzione del quinto stabilimento di confezionamento<br />

SIG Combibloc in Germania.<br />

Questo investimento è volto ad ampliare la<br />

produzione a Wittenberg per fare di questa<br />

sede una centrale ad alte prestazioni per le<br />

confezioni in cartone nei formati medio e<br />

grande. A progetto finito, la nuova centrale<br />

avrà una superficie complessiva pari a ca.<br />

48.000 metri quadri. Il primo lotto è già stato<br />

completato e la prima linea finale di produzione<br />

ha avviato i lavori nel luglio 2004.<br />

Con il secondo lotto, che sarà portato a<br />

termine per la metà del 2005, ci sarà spazio<br />

per più macchine da stampa. La messa in<br />

servizio della prima nuova macchina da<br />

stampa e di una seconda linea di produzione<br />

è prevista per l’autunno del 2005. Il<br />

volume dell’investimento è pari a ca. 50 milioni<br />

di euro.<br />

L’ampliamento dei sistemi a turni nella<br />

produzione consente sia un aumento delle<br />

quantità prodotte, sia una notevole crescita<br />

del personale. Solo negli ultimi due anni, il<br />

totale dei collaboratori a Wittenberg è salito<br />

di circa il 30% ad oltre 300 addetti. Nel<br />

prossimo futuro lo stabilimento occuperà in<br />

previsione ca. 350 persone.<br />

Panorama 30/31<br />

Come viene prodotto un cartone per bevande?<br />

La risposta a questa domanda è stata data ai<br />

circa 10.000 visitatori durante un giro attraverso<br />

la produzione.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

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<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Panorama<br />

Limitare i danni insieme<br />

In Gran Bretagna, SIG Combibloc svolge un ruolo importante nell’ambito del nuovo Carton<br />

User Group (CUG), che tra l’altro commissiona studi di ricerca volti al miglioramento<br />

dell’efficienza delle catene di rifornimento di generi alimentari nel commercio al dettaglio.<br />

Il gruppo CUG raccoglie importanti imprese<br />

industriali con un fatturato combinato<br />

di oltre 2 miliardi di £: SIG Combibloc,<br />

Tetra Pak, Gerber Foods Soft Drinks, Cirio<br />

Del Monte Foods, Histogram, Rubicon Beverages<br />

e Milk Link.<br />

«Negli anni passati, CUG ha portato a<br />

termine indagini di tipo nuovo nell’ambito<br />

del suo impegno per il potenziamento dell’efficienza<br />

della comunicazione nella catena<br />

di rifornimento», spiega Neil Selby, coordinatore<br />

del gruppo. «Questa iniziativa ha<br />

portato allo sviluppo di importanti partnership<br />

con due rinomate organizzazioni di<br />

ricerca e consulenza, il Lean Enterprise<br />

Research Centre dell’Università di Cardiff e<br />

PIRA International, entrambe specializzate<br />

nell’analisi delle peculiarità delle catene di<br />

rifornimento».<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

Imparare dai danni subiti<br />

Scopo dello studio di ricerca era determinare<br />

l’entità dei danni ai quali sono esposte<br />

le merci nelle tipiche catene di rifornimento<br />

in Gran Bretagna: dal confezionamento nello<br />

stabilimento, all’immagazzinaggio e alla distribuzione,<br />

fino al loro arrivo sul banco di<br />

vendita del commerciante al dettaglio. «Insieme<br />

ai membri CUG, il gruppo di ricerca<br />

ha coinvolto nel progetto alcuni commercianti<br />

al dettaglio e grossi produttori britannici<br />

di succhi di frutta, Princes Soft Drinks e<br />

GlaxoSmithKline. Grazie all’ampia possibilità<br />

d’accesso ai loro magazzini è stato possibile<br />

scoprire dove e come si verificano i<br />

danni» spiega Neil Selby. I danni più rilevanti<br />

o critici nelle confezioni in cartone<br />

erano in generale meno del 1% per tutte le<br />

categorie in fase di confezionamento e im-<br />

ballaggio e meno del 2% nei magazzini di<br />

smistamento. Il valore, però, saliva – per<br />

tutti i tipi di confezioni in cartone e in quasi<br />

tutte le catene di rifornimento – una volta<br />

giunti al commerciante al dettaglio.<br />

Aperti a nuovi obiettivi<br />

«I risultati dell’indagine sono stati accolti<br />

con grande interesse, e Procter & Gamble<br />

e Tesco hanno reso noto il loro desiderio<br />

di collaborare con il gruppo nelle prossime<br />

fasi di questa ricerca specializzata. Nelle<br />

prossime fasi si tratterà di analizzare la fase<br />

di immagazzinaggio e di conservazione della<br />

merce», ha spiegato Neil Selby.<br />

Le ricerche svolte finora e i risultati<br />

raggiunti hanno chiaramente evidenziato<br />

quali sono i vantaggi resi possibili da una<br />

collaborazione attiva sotto forma di un interscambio<br />

rapido di informazioni rilevanti,<br />

che può essere sfruttata non solo per le confezioni<br />

in cartone, ma anche – in senso più<br />

ampio – anche per le confezioni e le catene<br />

di rifornimento in generale nel commercio<br />

al dettaglio. Su questo sfondo, il gruppo<br />

CUG spera di allargare la cerchia dei suoi<br />

membri e di poter dare nei prossimi anni un<br />

contributo ancora più importante all’industria.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/spectrum


Per festeggiare questo giorno<br />

Nel settembre 2004 SIG Combibloc Ltd. in Gran Bretagna, fondata nel 1974<br />

quale Joint Venture tra Rexam plc (ex Bowater) e SIG Combibloc (ex PKL), ha<br />

festeggiato i suoi primi 30 anni.<br />

Giovani e meno giovani si sono buttati nella<br />

corsa bungee.<br />

Oltre ai collaboratori e alle loro famiglie,<br />

anche il sindaco di Sunderland è stato<br />

invitato a partecipare ai variopinti festeggiamenti<br />

ricchi di divertenti gare, musica<br />

dal vivo e grigliate. Durante una visita dello<br />

stabilimento di confezionamento, gli ospiti<br />

hanno inoltre avuto modo di conoscere il<br />

processo di produzione.<br />

L’efficienza di uno specialista<br />

Nel corso degli ultimi 30 anni, l’impresa<br />

ha vissuto molti cambiamenti, tra l’altro<br />

per quanto riguarda i rapporti di proprietà e<br />

la gamma di prodotto. Oggi lo stabilimento<br />

britannico è diventato, grazie ai suoi cicli di<br />

produzione molto brevi, uno degli stabilimenti<br />

SIG Combibloc più concorrenziali a<br />

livello mondiale. Sia in Gran Bretagna, che<br />

all’interno del gruppo SIG, l’impresa ha<br />

consolidato il suo ruolo di produttore spe-<br />

Un’ulteriore attrazione: la lotta Sumo nei giochi<br />

di squadra.<br />

cializzato di prodotti non standard (ad es.<br />

stampe, strutture in cartone o perforazioni<br />

particolari) e di formati speciali. Il totale<br />

delle macchine di nuova installazione presso<br />

rinomati produttori di succhi di frutta<br />

nell’ultimo anno e mezzo, il debutto di<br />

combifit in Gran Bretagna e l’introduzione<br />

della confezione da 1,5 litri hanno ulteriormente<br />

rafforzato la posizione dell’azienda<br />

quale leader sul mercato britannico delle<br />

confezioni asettiche per bevande e delle<br />

macchine di riempimento. Marche apprezzate<br />

come i succhi Del Monte, Ocean Spray<br />

e Libby’s, così come le salse Birds e Ambrosia,<br />

sono vendute in confezioni <strong>combibloc</strong>.<br />

Per un futuro all’insegna del successo<br />

L’obiettivo dell’impresa è continuare<br />

ad evolvere e a conquistare il mercato delle<br />

confezioni. Per far questo, essa punta sì sul<br />

Panorama 32/33<br />

Il sindaco di Sunderland, la sua consorte e<br />

Stefan Haferkorn (amministratore delegato<br />

SIG Combibloc Ltd.).<br />

continuo processo di innovazione, ma anche<br />

sulla promozione di collaboratori e collaboratrici,<br />

per garantire un servizio di qualità<br />

nel tempo. Grazie a questa strategia,<br />

SIG Combibloc Ltd. è riuscita a trasformarsi,<br />

da azienda con 20 collaboratori e un unico<br />

edificio, in un’impresa con 5 stabilimenti<br />

sul proprio terreno e ben 200 collaboratori.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/spectrum<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


Ambiente<br />

Un motivo per festeggiare<br />

Nella cartiera «Fettykil Mills», nell’idilliaca cittadina scozzese di Leslie, il ministro per<br />

l’ambiente Elliot Morley il luglio scorso ha dato il via ufficiale al riciclaggio delle confezioni<br />

in cartone in Gran Bretagna e Irlanda del Nord.<br />

Il Ministro dell’Ambiente britannico Elliot Morley<br />

in visita al nuovo impianto di riciclaggio.<br />

Già dal XIX secolo la regione di Leslie<br />

è un centro per la produzione della carta.<br />

L’azienda Smith Anderson & Co Ltd., che<br />

dal 1859 ha qui la sua sede, è cresciuta fino<br />

a divenire la principale ditta integrata in<br />

tutta Europa per la produzione e il riciclaggio<br />

di prodotti in carta, tra cui soprattutto<br />

le confezioni di marchi famosi come Bur-<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04<br />

ger King e McDonald’s, ma anche The<br />

Body Shop.<br />

Un passo importante verso il futuro<br />

Smith Anderson è il pioniere dell’impiego<br />

delle fibre riciclate. Keith Verden-<br />

Anderson, direttore di Fettykil Mills, ha<br />

saputo vedere l’alto grado di qualità delle<br />

Da sinistra: Malcolm Allum (SIG Combibloc Ltd./<br />

UK), Keith Verden-Anderson (Smith Anderson/<br />

Fettykil Mills), Kevin Bradley (ACE Brussels),<br />

Petra Gerber (SIG Combibloc GmbH Linnich),<br />

Sandra Taylor (SIG Combibloc Ltd./UK) e<br />

Samantha Edgar (Tetra Pak).<br />

lunghe fibre delle confezioni in cartone e<br />

considera l’impegno nel riciclaggio un chiaro<br />

investimento nel futuro. Anche il ministro<br />

per l’ambiente Morley ha ribadito, in occasione<br />

del suo discorso d’apertura davanti a<br />

circa 90 ospiti, che il riciclaggio delle confezioni<br />

in cartone è un passo importante verso<br />

il rispetto della direttiva europea sul confe-


zionamento e i rifiuti. L’impianto di riciclaggio<br />

trasforma al momento circa il 20% della<br />

quantità sul mercato di Gran Bretagna e<br />

Irlanda del Nord – «un sacco di confezioni<br />

in cartone e materia prima», sottolinea<br />

Morley.<br />

Coinvolto l’intero settore delle<br />

confezioni in cartone<br />

L’impianto di riciclaggio è stato realizzato<br />

in stretta collaborazione con la LFCMA<br />

Bilancio positivo<br />

Ambiente 34/35<br />

L’associazione europea dei produttori di contenitori per bevande in cartone Alliance for Beverage<br />

Cartons and the Environment (ACE) con sede a Bruxelles ha reso note le quantità di imballaggi<br />

riciclati e riutilizzati nel 2003.<br />

Secondo quanto reso noto, il 30% di<br />

tutti i contenitori per bevande in cartone<br />

immessi sui mercati dei 15 stati membri<br />

dell’UE è stato reimmesso nel ciclo di utilizzo<br />

delle materie prime. Ciò corrisponde a<br />

circa 280.000 tonnellate di imballaggi usati<br />

raccolti e riciclati in cartiere per la produzione<br />

di, per esempio, cartone per rivestimenti,<br />

carta igienica, e cartone ondulato.<br />

ACE ha inoltre segnalato, sempre per<br />

l’anno scorso, il valore di 28% riferito alla<br />

UE ampliata a 25 membri.<br />

«Anche se siamo responsabili solo di<br />

una minima parte della quantità di imballaggi<br />

prodotti, il nostro obiettivo è quello di<br />

far sì che i contenitori in cartone siano un<br />

valido contributo sia per un utilizzo efficiente<br />

delle risorse nella nostra catena di<br />

(Liquid Food Carton Manufacturers Association),<br />

il gruppo di interesse dei produttori<br />

di confezioni in cartone in GB. Attualmente,<br />

la LFCMA cura insieme ad alcuni comuni<br />

una serie di progetti pilota di raccolta delle<br />

confezioni in cartone in Inghilterra, Scozia<br />

e Irlanda. A differenza che in Germania, qui<br />

non esiste un sistema generale di raccolta e<br />

smaltimento.<br />

L’impegno nel riciclaggio trova il sostegno<br />

di SIG Combibloc Ltd. (UK), nelle persone<br />

produzione del valore, sia per il raggiungimento<br />

delle quote di riciclaggio degli imballaggi<br />

in cartone contenute nella Direttiva<br />

UE sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio»,<br />

sottolinea il Dr. Kevin Bradley, direttore<br />

generale di ACE.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/enviroment<br />

di Sandra Taylor, marketing manager, e<br />

Malcolm Allum, direttore tecnico, così<br />

come di Petra Gerber della sede di Linnich,<br />

responsabile per le questioni ambientali in<br />

Europa occidentale, presenti in occasione<br />

dell’apertura dello stabilimento.<br />

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo<br />

al nostro magazine online:<br />

www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong>/enviroment<br />

<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong> 03/04


www.<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>/<strong>combibloc</strong><br />

SIG Combibloc International AG<br />

Industrieplatz<br />

CH-8212 Neuhausen am Rheinfall<br />

Telefono: +41 52 674 8111<br />

Fax: +41 52 674 8123<br />

info.cbin@<strong>sig</strong>.<strong>biz</strong>

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