Atti Conferenza - Ministero della Salute
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Analisi e considerazioni sulle esperienze realizzate<br />
Maria Paola Di Martino<br />
Direttore Generale Direzione per i Rapporti con l’Unione Europea e i Rapporti Internazionali, <strong>Ministero</strong> <strong>della</strong><br />
<strong>Salute</strong>, Roma<br />
Pietro Malara<br />
Direttore Ufficio V, Direzione per i Rapporti con l’Unione Europea e i Rapporti Internazionali, <strong>Ministero</strong><br />
<strong>della</strong> <strong>Salute</strong>, Roma<br />
Riassunto: I relatori hanno illustrato in maniera esaustiva la situazione sanitaria<br />
nell’area mediterranea e medio orientale soffermandosi sui progressi verso il<br />
raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio. Sono stati inoltre presentati molti<br />
dei progetti di attività di cooperazione realizzati non solo dal <strong>Ministero</strong> degli Affari Esteri<br />
e dal <strong>Ministero</strong> <strong>della</strong> <strong>Salute</strong>, ma anche da ASL, AO, IRCSS, Facoltà di Medicina e<br />
Chirurgia, ISS, CNR e numerose ONG. Le aree <strong>della</strong> cooperazione sono risultate<br />
molteplici: Ematologia, Telemedicina e formazione, Medicina e oncologia, <strong>Salute</strong> materno<br />
infantile, Ortopedia, Sistemi Informativi e Malattie Infettive.<br />
1. Introduzione<br />
L’approccio scelto nell’attivare la “diplomazia <strong>della</strong> salute” nell’area mediterraneamediorientale<br />
è quello del partenariato. Vale a dire, operare attraverso un sistema di<br />
relazioni istituzionali, su base paritaria e solidale, articolato in tutti i settori di reciproco<br />
interesse ed esteso alle componenti del mondo accademico, scientifico e <strong>della</strong> società<br />
civile.<br />
L’esperienza <strong>della</strong> collaborazione in campo sanitario e delle scienze mediche ha<br />
messo in luce da un lato la ritualità di alcuni Accordi risultati poi di difficile attuazione,<br />
seppure basati sulla volontà di promuovere tavoli di lavoro per coordinare iniziative tra<br />
istituzioni italiane e straniere, sostenute da specifici piani di azione e di monitoraggio;<br />
dall’altro la limitata conoscenza di quanto istituzioni pubbliche e private o singoli soggetti<br />
realizzavano in quelle stesse aree geografiche. Le Regioni stesse stipulano Accordi<br />
bilaterali di natura programmatica finalizzati a favorire lo sviluppo economico, culturale e<br />
sociale. Su di essi esprime parere il <strong>Ministero</strong> <strong>della</strong> salute. Ciò ha determinato il<br />
convincimento <strong>della</strong> necessità di fare sistema, dove tutti traggono vantaggi da una politica<br />
coordinata da valorizzare nelle sedi istituzionali di confronto.<br />
Su impulso e in coerenza con le scelte strategiche di governo, è stato pertanto<br />
avviato un primo approfondimento tecnico tra i ministeri promotori (esteri e salute) e i<br />
rappresentanti delle regioni. Si è dato concreto avvio a una cabina di pilotaggio di un<br />
gruppo di lavoro per mettere a sistema gli interventi di collaborazione nell’area medioorientale,<br />
per coniugare la salute con la sicurezza dei popoli.<br />
Il sistema sanitario nazionale italiano, universale e solidale, che pone la salute<br />
costituzionalmente garantita tra i diritti di cittadinanza, può guardare e proporsi al<br />
Mediterraneo come sistema europeo, dove ormai i sistemi sanitari formano una parte<br />
centrale <strong>della</strong> protezione sociale e contribuiscono concretamente alla coesione e alla<br />
giustizia sociale.<br />
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