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Atti Conferenza - Ministero della Salute

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MEDEVAC - IRAQ 2003-2005<br />

Pazienti<br />

35<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

Toscana<br />

20<br />

Veneto<br />

15<br />

Liguria<br />

6<br />

Lombardia<br />

31<br />

Umbria<br />

15<br />

Lazio<br />

30<br />

Emilia<br />

Romagna<br />

Basilicata<br />

5<br />

2<br />

Alto Adige Abruzzo<br />

Marche<br />

2 2<br />

1<br />

Campania<br />

17<br />

Sicilia<br />

Calabria 7<br />

3 Friuli<br />

1<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15<br />

Regioni<br />

5. Esempi di sinergie delle Regioni con il MAE, L’Unione europea e le<br />

Organizzazioni Internazionali<br />

La realizzazione degli interventi finora esposti è stata permessa dalle sinergie che le<br />

Regioni hanno saputo di volta in volta creare con il <strong>Ministero</strong> degli Affari Esteri (MAE),<br />

con l’Unione europea e con le Organizzazioni Internazionali, quali l’OMS, l’UNICEF e<br />

l’UNDP e le ONG. Attraverso la partecipazione ai diversi programmi, in partenariato con<br />

istituzioni pubbliche e private, le Regioni hanno aumentato – in tempi molto rapidi - la<br />

capacità di lavorare in rete e adattato le proprie metodologie lavorative ai modelli e<br />

standard più avanzati come quelli proposti dalla Commissione europea e/o dalle Agenzie<br />

delle Nazioni Unite.<br />

Dall’adozione degli strumenti formativi messi a disposizione dall’OMS e<br />

dall’Unicef -in particolare per l’area materno infantile - dal supporto economico e tecnico<br />

dell’Unione europea – in particolare nell’utilizzo delle nuove tecnologie e <strong>della</strong><br />

telemedicina - alla collaborazione attiva con MAE, ONG e Organizzazioni Internazionali<br />

operanti nei Paesi in via di sviluppo, le Regioni hanno ampiamente usufruito dello scambio<br />

di buone pratiche, di expertise, di informazioni ed esperienze che i progetti di cooperazione<br />

permettono di acquisire. Questi ultimi infatti, necessitano per la loro buona riuscita, di un<br />

importante lavoro sinergico – a livello locale, nazionale ed internazionale – e di un<br />

decisivo investimento nelle risorse umane da destinare alle attività di cooperazione, sia in<br />

termini di tempo-lavoro che di formazione.<br />

Dal dicembre del 2004, le Regioni italiane sono state coinvolte nel “Programma di<br />

sostegno alla cooperazione regionale” promosso dal <strong>Ministero</strong> degli Affari Esteri-<br />

Direzione Generale Mediterraneo e Medio Oriente e Direzione Generale Paesi dell’Europa<br />

- che mira al rafforzamento delle capacità di cooperazione interistituzionale del MAE e<br />

delle Regioni nell’ambito dei processi di apertura internazionale dei territori. Il<br />

programma, finanziato con fondi CIPE (n.17/2003 e 139/1999) e realizzato con il supporto<br />

tecnico del Formez e dell’OICS (Osservatorio Interregionale Cooperazione Sviluppo),<br />

intende rafforzare la collaborazione fra le Regioni e fra queste e il <strong>Ministero</strong> degli Esteri.<br />

In attuazione del programma in oggetto le Regioni hanno identificato una serie di progetti<br />

interregionali integrati da attuare nei Balcani occidentali e nei Paesi <strong>della</strong> Sponda Sud del<br />

Mediterraneo nel 2007-2008. Le attività previste contribuiranno alla definizione di una<br />

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