brochure - Centro Storico
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...taglio delle inquadrature, colori cupi e spazi indefiniti<br />
regalano al film un innegabile fascino visivo. (Ciak)<br />
Una storia drammatica di pregevole incisività<br />
narrativa e raffinatezza visiva. (Il Mattino)<br />
Ale ha sette anni e ha perso il padre quando cominciava a muovere i primi passi.<br />
Dopo molti anni e in modo improvviso nella vita del bambino riappare Claudio, lo zio,<br />
un uomo inafferrabile, testardo e deciso a vendere la villetta sul lago dove il piccolo<br />
vive con la mamma. Visioni surreali tormentano Ale che prova un rancore incomprensibile<br />
e violento nei confronti dell’uomo. Una sera il piccolo, preso dalla follia,<br />
opera maldestramente sui freni dell’auto di Claudio su cui a sorpresa all’indomani<br />
sale anche la mamma. Ale si lancia in un disperato inseguimento, invano. L’auto non<br />
risponde ai comandi, i due hanno un incidente. Il Commissario di polizia si prende<br />
cura del piccolo per cercare la verità e aiutarlo a districarsi nel buio dei ricordi.
SPUNTI DIDATTICI<br />
Accolto con calore a Giffoni Film Festival 2010, La Fisica dell’Acqua<br />
ha avuto un confronto assai interessante e produttivo con il pubblico<br />
giovanile anche in altre iniziative come “Sguardi” (Monopoli,<br />
2010) e Vittorio Veneto FF 2010, dove una giuria di ragazzi delle<br />
medie ha conferito il premio di miglior attore al piccolo protagonista,<br />
Lorenzo Vavassori. In varie occasioni è quindi emerso che il film<br />
può costituire<br />
un’ottima occasione per<br />
parlare con i ragazzi di argomenti<br />
che vanno al di là delle commedie<br />
con il lieto fine. E’ un film particolare,<br />
un viaggio nella memoria<br />
e nell’inconscio di cui l’acqua del<br />
titolo è una chiara metafora, utilizzata<br />
in tutto il film per crearne<br />
il clima e le suggestioni emotive.<br />
L’uso tematico di questo elemento<br />
primario da cui la vita nasce e<br />
ritorna, unito alla forma di thriller<br />
psicologico, un genere decisamente poco esplorato dal cinema italiano, configurano<br />
spunti di discussione sia di natura letteraria che più specificamente sulle forme e il linguaggio<br />
del cinema.<br />
Il mondo del film è visto attraverso gli occhi di un bambino, un mondo semplice e lineare<br />
ed allo stesso tempo inspiegabile; lo sguardo soggettivo del piccolo protagonista ci fa<br />
trovare continuamente in bilico tra il piano del reale e quello dell’inconscio, rendendo<br />
importanti le emozioni, le riflessioni che questo film spinge a fare.<br />
Altro elemento d’interesse è il legame del film con la tragedia classica. Lo scheletro della<br />
storia, la fabula, riprende i punti narrativi fondamentali dell’Amleto di Shakespeare, in<br />
una riscrittura moderna che preserva però lo schema essenziale dei personaggi e le loro<br />
relazioni (Paola Cortellesi si rifà a Gertrude, Claudio Amendola al re Claudio). Protagonista<br />
del film è un Amleto bambino che conserva l’istinto verso la verità e la curiosità<br />
per l’osservazione del mondo del suo archetipo shakespeariano. La sua voce narrante,<br />
prendendo a prestito le frasi della maestra o dei documentari di National Geographics,<br />
è quella di un bambino appassionato che tenta di usare la ragione per cercare di capire<br />
ciò che di inspiegabile accade nella sua vita. La necessità di ristabilire la verità (occultata<br />
dallo zio usurpatore) è il motore che sospinge tutta la storia, che si distacca dalla<br />
tragedia soltanto nel finale, con un invito alla crescita e all’autonomia.<br />
Le ambientazioni principali del film<br />
sono due, fortemente caratterizzate:<br />
la casa, col pontile e la darsena, collocata<br />
sulla riva di uno scorcio del Lago<br />
Maggiore, e la ricostruzione di una<br />
stazione di polizia nel Palazzo del Lavoro<br />
in corso Unità a Torino, costruito<br />
da Pierluigi Nervi nel 1960: un luogo<br />
che ha la caratteristica non comune<br />
di costituire un universo autonomo,<br />
che reagisce alla macchina da presa<br />
in modo imprevedibile e avvolgente.
ESTRATTI dalla CRITICA<br />
Circolare come un vortice, La fisica<br />
dell’acqua spiazza con spietati<br />
sentimenti che incantano<br />
il cauto panorama del cinema<br />
italiano che predilige le trame<br />
moderatamente divertenti, gli<br />
attori lievi, le riprese composte<br />
come quelle della tv. (Silvana<br />
Silvestri, Il Manifesto)<br />
•<br />
Un noir che maneggia ossessioni,<br />
fobie e paure infantili in una<br />
chiave sottilmente psicoanalitica,<br />
ma senza perdere di vista le<br />
esigenze dello spettatore. (Michele<br />
Anselmi, Il Riformista)<br />
•<br />
Farina ha dosato gli effetti. Sia<br />
quando disegna l’avversione lì<br />
per lì inspiegabile del bambino<br />
nei confronti dello zio, sia quando, procedendo<br />
a gradi, con tensioni soprattutto interiori, fa scaturire<br />
dall’inconscio del piccolo protagonista, assistito<br />
forse dal ricordo addirittura tangibile del<br />
padre, tutti i particolari di quell’evento lontano.<br />
Chiarendo il mistero quasi come un poliziesco<br />
giunto a conclusione. (Gian Luigi Rondi, Il Tempo)<br />
•<br />
Il tema c’è, svolto in modo molto pertinente, e<br />
la verità viene fuori a poco a poco, costruendo<br />
un racconto a metà tra thriller e dramma, tra le<br />
suggestioni del genere e quelle dei vari “punti<br />
di vista” (...) va a merito di Farina aver messo<br />
in piedi una storia comunque ben scritta, girata<br />
e interpretata con aderenza: e esser riuscito<br />
a realizzare uno di quei prodotti ‘medi’ di cui il<br />
cinema italiano ha grande bisogno. Dal punto di<br />
vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile<br />
e nell’insieme semplice.<br />
(Recensione pastorale Acec)<br />
•<br />
Un film italiano di qualità e profondità, che<br />
riconferma l’abilità poliedrica della Cortellesi,<br />
non solo regina della comicità impegnata ma<br />
anche espressiva voce del drammi del quotidiano.<br />
(Out of the box)<br />
•<br />
Sembra Amleto, ma è un giallo italiano. Ben<br />
fatto. Atmosfere allucinate comprese e lo<br />
sguardo del bambino sull’orrore (ottimo il piccolo<br />
Lorenzo Vavassori) e un miracolo di equilibrismo.<br />
(Io Donna)<br />
•<br />
Una pellicola come La Fisica dell’Acqua è una<br />
perla rara nel panorama cinematografico italiano<br />
(...) per le cure che il regista Felice Farina<br />
ha prestato alla forma, al modo in cui mostrare<br />
sullo schermo la sua storia (...) per il cast, perfettamente<br />
celato in questa realtâ di inganni<br />
e tradimenti. Non esistono parole per descrivere<br />
l’abilità con cui Lorenzo Vavassori riesce<br />
ad esprimere, con parole, gesti e, soprattutto,<br />
sguardi, il travaglio emotivo-psicologico vissuto<br />
da Alessandro. E i tre adulti, non sono da<br />
meno nel dar vita ad un “triangolo” generato<br />
non dall’amore ma dal rimorso e della rivalsa<br />
(...) Nel vedere La fisica dell’acqua di Felice<br />
Farina vengono alla mente i film di Michael<br />
Haneke ed il modo sottile ma tragico con cui<br />
il regista austriaco mette in scena le piccole,<br />
brutali crudeltá che quotidianamente gil esseri<br />
umani, anche i bambini, si fanno l’un laltro,<br />
mossi dagli istinti inconsapevoli della loro<br />
natura animale. (Piercarlo Fabi, Movie Sushi)
Il risultato finale è inconsueto<br />
(...) gradualmente<br />
il film abbandona<br />
il territorio del<br />
reale per trasformarsi<br />
in un thriller onirico,<br />
che immerge lo spettatore<br />
in un’atmosfera<br />
liquida, simbolica e<br />
sospesa (...) taglio<br />
delle inquadrature,<br />
colori cupi e spazi indefiniti<br />
regalano al<br />
film un innegabile fascino<br />
visivo. (Ciak)<br />
•<br />
(...) Farina gioca con<br />
i suoi personaggi<br />
scrutandoli, studiandoli approfonditamente e seguendoli con la macchina da presa (...) giostra<br />
narrativa a metà fra noir psicologico (e per certi versi paranormale) e dramma familiare, il cui<br />
pathos a più riprese è stemperato da un suggestivo tocco onirico. E idrico: acqua che straborda<br />
dai cancelli della memoria per irrompere nel cuore di un bimbo che soffre, che ricorda,<br />
che si vendica. Un piccolo film dalla grande regia e dal cast convincente, rara flaba a lieto fine<br />
di un cinema artigianale, delicato, potente e prezioso... (Claudia Catalli, D News)<br />
•<br />
Nell’indefinibile forma dell’acqua si muovono correnti contrastanti. Impulsi vitali, ideali di<br />
calma e di purezza si mescolano ad un fascino più oscuro, inquietante, in un flusso che, da<br />
L’Atalante a Il mistero dell’acqua, ha attratto tutti quei cineasti che di volta in volta vi hanno<br />
visto ondeggiare sogni,<br />
ricordi, ossessioni, traumi.<br />
In La fisica dell’acqua<br />
questo riflesso perturbante<br />
dell’elemento liquido<br />
chiama in causa la perdita<br />
dell’innocenza, a partire da<br />
una situazione che utilizza<br />
alcuni degli elementi tipici<br />
dell’acqua “matrigna” (la<br />
casa sul lago, la fobia per il<br />
nuoto, i riflessi inquietanti<br />
delle onde) all’interno di<br />
una storia che riguarda un<br />
bambino e il suo passato<br />
da dipanare come un mistero<br />
da risolvere.<br />
La voce fuori campo di<br />
Alessandro ci immette<br />
(...) in un mondo infantile costruito efficacemente, dove gli affetti per i parenti si reificano in<br />
un oggetto qualsiasi della casa, il senso di colpa si esprime irrazionalmente e le paure scorrono<br />
in superficie ma abitano sotterranee, fra le pieghe della memoria e della coscienza. (...)<br />
il tentativo, magari non sempre raffinato ma senza dubbio condotto in modo sobrio e coinvolgente,<br />
di utilizzare i principi della fisica e le teorie della psicanalisi per costruire una versione<br />
thriller e fanciullesca dell’Amleto shakespeariano, merita attenzione e ammirazione. (Davide<br />
Turini, My Movies)
CAST ARTISTICO<br />
CAST TECNICO<br />
Claudio Amendola<br />
Paola Cortellesi<br />
Stefano Dionisi<br />
Lorenzo Vavassori<br />
Lorenzo Pavanello<br />
Samuele Longhi<br />
Francesca Brizzolara<br />
Fabio Ferrari<br />
Anita Zagaria<br />
35 mm. colore<br />
formato: 1:1.85<br />
durata: 77’<br />
Claudio<br />
Giulia<br />
Daniele<br />
Alessandro<br />
Filippo<br />
Alessandro a 1 anno<br />
Maestra<br />
Manfredi<br />
Infermiera<br />
Regia<br />
Soggetto e sceneggiatura<br />
Casting<br />
Fotografia<br />
Scene e ambientazioni<br />
Scenografo<br />
Costumi<br />
Musiche<br />
Suono in presa diretta<br />
Montaggio<br />
Sound design<br />
Visual effects<br />
Vfx supervisor<br />
Mixage<br />
Felice Farina<br />
Eleonora Fiorini<br />
Mauro Casiraghi<br />
Felice Farina<br />
Lorella Chiapatti<br />
Pietro Sciortino<br />
Gianni Silvestri<br />
Paolo Innocenzi<br />
Grazia Colombini<br />
Franco Piersanti<br />
Filippo Porcari (a.i.t.s.)<br />
Esmeralda Calabria<br />
Luca Anzellotti<br />
Matteo Marson<br />
Felice Farina<br />
Paolo Segat<br />
CONTATTI<br />
Responsabile per il coordinamento delle proiezioni e il noleggio:<br />
Fabia Di Nardo - tel. 331 7961628<br />
e-mail: lafisicadellacqua@gmail.com<br />
PRODUZIONE: NinaFilm srl - V.le Ippocrate, 116<br />
info@ninafilm.it<br />
00161 Roma<br />
DISTRIBUZIONE: Iris Film - P.zza Aruleno Celio Sabino, 40<br />
info@irisfilm.it<br />
00174 Roma<br />
DISTR. INTERNAZIONALE: Intramovies - Via E. Manfredi 15<br />
mail@intramovies.com<br />
00197 Roma<br />
materiale stampa e informativo disponibile su:<br />
www.lafisicadellacqua.com