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kit didattico - Greenpeace Italia

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le sette foreste<br />

del pianeta<br />

In viaggio<br />

attraverso il pianeta<br />

Boog ed Elliot sono in viaggio.<br />

Eh si’, si sono informati e ora ne sanno abbastanza: e’ tempo<br />

di agire! Hanno deciso di visitare tutti i propri amici, di<br />

conoscere le loro foreste una per una, affrontare con loro<br />

le micce che corrono e aiutarli a trovare una soluzione.<br />

Siete pronti ad accompagnarli? Attenzione, si tratta di<br />

una cosa seria, perche’ oltre a fare un mucchio di scoperte<br />

interessanti e di conoscere nuovi amici specialissimi,<br />

dovrete affrontare imprese complicate per trovare una<br />

soluzione e fermare la distruzione delle foreste. Una cosa<br />

certa, Boog ed Elliot sono in gamba, ma da soli non ce la<br />

possono fare, quindi ogni amico al loro fianco sara’<br />

preziosissimo. Tutti pronti a partire?<br />

introduzione


GREENPEACE È UN’ASSOCIAZIONE<br />

NON VIOLENTA, CHE UTILIZZA AZIONI<br />

DIRETTE PER DENUNCIARE IN MANIERA<br />

CREATIVA I PROBLEMI AMBIENTALI<br />

E PROMUOVERE SOLUZIONI PER<br />

UN FUTURO VERDE E DI PACE.<br />

GREENPEACE È INDIPENDENTE E NON<br />

ACCETTA FONDI DA ENTI PUBBLICI,<br />

AZIENDE O PARTITI POLITICI.<br />

Piazza dell'Enciclopedia <strong>Italia</strong>na 50<br />

00186 Roma<br />

telefono 06.68136061<br />

fax 06.45439793<br />

info@greenpeace.it<br />

www.greenpeace.it<br />

al cinema dal 7 dicembre<br />

Via Cantalupo in Sabina, 29<br />

00191 Roma<br />

telefono 06.330841<br />

fax 06.33084251<br />

www.sonypictures.it<br />

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foreste<br />

"Hey, Boog, ma che sono poi queste foreste primarie?"<br />

"Non dirmi che non lo sai, Elliot. Ci vivi dentro!<br />

Hai presente casa nostra? Ecco, quella<br />

e’ una foresta primaria."<br />

"Ah, be', io la chiamavo foresta e basta"<br />

"E infatti hai ragione. Ma primaria vale di piu’. Perche’ mica tutte le foreste<br />

sono come la nostra! Ci sono un sacco di boschi - carini, mica no - che pero’<br />

sono molto meno importanti. Alcuni sono piccoli piccoli, tanto che noi non ci<br />

potremmo vivere, proprio non basterebbero. Oppure sono tagliati in due da<br />

autostrade, villaggi, impianti. C'e’ sempre un sacco d'umani che vanno in giro,<br />

e gli animaletti piu’ timidi se ne vanno da un'altra parte.<br />

Poi ci sono foreste secondarie, ossia dove sono passati i taglialegna e hanno<br />

portato via un bel po' d'alberi. Ora ne sono ricresciuti di nuovi, ma sono un<br />

po' tutti uguali… Insomma e’ pur sempre un bosco, ma non e’ piu’ come prima…"<br />

"Eccerto! Ci vogliono migliaia d'anni per fare una foresta come si deve,<br />

mica basta piantare due alberelli…"<br />

"Bravo Elliot, proprio cosi’. Per questo le nostre foreste<br />

primarie valgono tanto!"<br />

1<br />

DESCRIZIONE<br />

Il bosco e la foresta


•<br />

FORESTE<br />

DESCRIZIONE<br />

1<br />

Con il termine di foreste primarie<br />

s'intende quell'insieme d'ecosistemi<br />

forestali sviluppatisi spontaneamente nel<br />

corso dei millenni. Si stima che fino a<br />

circa 8.000 anni fa questo tipo di<br />

copertura vegetale interessasse buona<br />

parte del Nordamerica, la regione centronord<br />

del Sudamerica, buona parte<br />

dell'Africa centrale, tutta l'Europa e larga<br />

parte dell'Asia. Nel complesso, circa il<br />

50% delle terre emerse era ricoperto di<br />

foreste primarie.<br />

In <strong>Italia</strong> non ci sono più grandi foreste<br />

incontaminate. Le foreste primarie sono<br />

grandi boschi che non hanno mai<br />

I diversi alberi delle foreste primarie si<br />

sono formati attraverso i secoli all'interno<br />

dell'ambiente circostante, nel quale<br />

vivono in perfetta armonia (a differenza<br />

degli alberi di piantagione).<br />

Le foreste primarie custodiscono il tesoro<br />

del pianeta: esse conservano più della<br />

metà della diversità biologica (dei tipi<br />

d'animali e piante). Questa biodiversità e<br />

l'affascinante relazione tra specie diverse<br />

in un unico grande ambiente naturale,<br />

rende le foreste così preziose. L'uomo<br />

deve imparare ad essere parte di<br />

quest'ambiente naturale, e a non esserne<br />

più il "distruttore".<br />

4<br />

1<br />

3<br />

6<br />

2<br />

7<br />

Dove si trovano<br />

le grandi foreste<br />

del pianeta?<br />

Quando pensiamo alle<br />

foreste, ci viene subito in<br />

mente 1'Amazzonia. Pochi<br />

sanno che le grandi foreste<br />

vergini si trovano anche in<br />

altri continenti.<br />

5<br />

conosciuto un utilizzo industriale da<br />

parte dell'uomo. Vi crescono alberi<br />

antichi, che danno vita a centinaia di<br />

creature. Alberi alti fino a cento metri,<br />

con mille anni d'età. Il tronco arriva ad<br />

un diametro di 3,5 metri. Intorno<br />

crescono i giovani alberi. Le ampie<br />

fronde degli alberi adulti proteggono<br />

l'umidità e il clima. Quando i vecchi<br />

alberi muoiono e cadono al suolo,<br />

aprono lo spazio alle giovani piante per<br />

slanciarsi verso l'alto. Al tempo stesso<br />

creano uno strato protettivo di soffice<br />

terriccio di legno, su cui crescono<br />

funghi, insetti e nuove piante.<br />

In nessun luogo ci sono tanti tipi<br />

d'animali e piante diverse come nelle<br />

ultime foreste primarie del pianeta. Molti<br />

ancora non sono stati scoperti. Il suolo<br />

brulica d'insetti, animaletti e<br />

microorganismi. Sono loro a trasformare<br />

rapidamente le foglie morte e i rami<br />

secchi in humus, per creare nuova vita.<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

Ecco le sette grandi foreste,<br />

le Magnifiche Sette del<br />

nostro pianeta:<br />

La foresta tropicale amazzonica<br />

Le giungle del sud-est asiatico<br />

La foresta pluviale africana<br />

del Bacino del Congo<br />

Le foreste vergini del Nordamerica<br />

La foresta pluviale temperata<br />

del Sudamerica<br />

Le ultime grandi foreste europee<br />

in Russia<br />

Le foreste innevate della<br />

taiga siberiana<br />

al cinema dal 7 dicembre<br />

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foreste<br />

Sette amici<br />

per sette foreste<br />

Voi non ci crederete, ma Boog ed Elliot hanno un sacco<br />

d'amici per il mondo. Ognuno di loro vive in una grande<br />

foresta, assieme a tanti altri animali. Si tratta di luoghi<br />

diversissimi tra loro, caldi come un forno o coperti di neve<br />

e di ghiaccio. Ma ovunque ci sono tanti alberi antichissimi,<br />

e sono tutti animati da forme di vita incredibili.<br />

Ma andiamo a vedere gli amici di Boog e Elliot. Attenzione,<br />

perche’ saranno loro ad invitarci nelle loro foreste.<br />

2<br />

GLI ANMALI


•<br />

FORESTE<br />

ANIMALI<br />

2<br />

I lupi hanno la pessima fama d'animali<br />

cattivi e sanguinari, ma è un'ingiustizia.<br />

In realtà sono molto sociali, vivono e<br />

cacciano sempre insieme. I lupi, un<br />

tempo vivevano in gran parte<br />

dell'Europa, in Asia e in Nord America.<br />

Il loro ambiente naturale nel frattempo si<br />

è molto ristretto, e spesso sono uccisi<br />

non appena si avvicinano ad un<br />

insediamento umano.<br />

Il giaguaro è il più grande felino delle<br />

Americhe. È lungo fino a 1,80 m. Il suo<br />

territorio arriva a 30 Km per ogni<br />

singolo animale. I suoi artigli possono<br />

attaccare la corazza di un carro armato.<br />

È in grado di arrampicarsi sugli alberi e<br />

di nuotare. Vive nascosto nel profondo<br />

della foresta, ma quando è spaventato si<br />

difende con furia.<br />

L'elefante di foresta ha delle grandi<br />

orecchie e una lunga proboscide con la<br />

quale odora, tasta e tira via foglie ed erba.<br />

Ma bevono come qualsiasi altro animale,<br />

non usano il naso! Cacciati dalla presenza<br />

dei taglialegna, a volte gli elefanti si<br />

concentrano così tanti nelle piccole aree<br />

protette che alcuni devono essere<br />

abbattuti, altrimenti distruggerebbero<br />

tutta la natura circostante.<br />

La tigre siberiana ha una pelliccia più<br />

lunga e folta delle altre tigri, e molto più<br />

grassa, perché l'inverno siberiano è<br />

estremamente freddo. La pelliccia è<br />

anche più chiara, per mimetizzarsi nella<br />

neve. La distruzione dei boschi siberiani<br />

ha ridotto il suo ambiente naturale e,<br />

spinta dalla fame, a volte attacca anche<br />

gli animali domestici. Di conseguenza è<br />

cacciata dai contadini, oltre che dai<br />

bracconieri che vendono la sua pelliccia.<br />

Ci sono due tipi di orango, quello del<br />

Borneo e quello di Sumatra. Il nome<br />

significa "uomo della foresta". Per molto<br />

tempo si è conosciuto pochissimo della<br />

sua vita. I ricercatori sanno ora che si<br />

nutre prevalentemente di frutta e piante<br />

ma ogni tanto mangia anche insetti e<br />

uccelli. Ogni notte si costruisce un<br />

nuovo riparo tra i rami degli alberi. .<br />

Il cervo delle Ande (o Hemul, o Taruca)<br />

è detto anche "cervo sudamericano" e ha<br />

strane lunghissime orecchie. Insieme al<br />

Condor delle Ande è un tipico animale<br />

cileno. Le corna le portano solo i maschi,<br />

che possono arrivare ad una lunghezza di<br />

80 cm. e un peso di 100 kg. Le foreste<br />

naturali del Cile sono state distrutte per<br />

creare villaggi e pascoli, e il cervo delle<br />

Ande diventa sempre più raro inoltre<br />

viene anche cacciato, e ora ne restano al<br />

mondo appena 1500 esemplari. Vivono<br />

in piccoli gruppi, ritirati nei pendii<br />

inaccessibili delle Ande.<br />

L'orso bruno è una forza, un vero e<br />

proprio concentrato d'energia! La sua<br />

pelliccia può variare da chiara a marrone<br />

scuro. I cuccioli possono arrampicarsi<br />

sugli alberi utilizzando gli artigli. Gli<br />

adulti perdono questa capacità (per<br />

fortuna: sono troppo pesanti!) nuotano<br />

con agilità e possono alzarsi sulle zampe<br />

posteriori senza difficoltà. Nelle grandi<br />

foreste europee (Scandinavia e Russia)<br />

restano appena 6000 orsi, nei boschi di<br />

pino e abeti, tra laghi e arbustaie. Gli orsi<br />

si nutrono d'erbe, bacche, noci, frutta,<br />

ma anche di formiche, insetti, larve,<br />

miele e pesci.<br />

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foreste<br />

I popoli indigeni<br />

E chi l'ha detto che a Boog e Elliot non piacciono gli umani?<br />

Al contrario, hanno un sacco d'amici tra i popoli della<br />

foresta. Eh si’, perche’ chi davvero vive da centinaia d'anni<br />

nella foresta e si costruisce le capanne con i rami degli<br />

alberi, non ci pensa nemmeno a distruggerla, perche’ sarebbe<br />

come distruggere la propria casa.<br />

Eh si’, sono proprio come amici a due zampe. E una cosa e’<br />

certa, le foreste si salveranno solo se saranno affidate agli<br />

indigeni che le abitano, e che ne sono stati ospiti e guardiani<br />

per tanto tempo.<br />

3<br />

POPOLI


•<br />

FORESTE<br />

POPOLI<br />

3<br />

Le foreste non sono soltanto dei posti<br />

meravigliosi e pieni di vita. Le foreste<br />

sono anche la casa di milioni di persone.<br />

In particolare i popoli indigeni non<br />

possono vivere senza la loro foresta.<br />

I popoli nativi, come gli Indios<br />

amazzonici, i Pigmei in Africa, i Penan in<br />

Malesia, i Sami in Finlandia e Russia<br />

ecc… Tutti vivono nella foresta, vi<br />

trovano il cibo e tutto quello che gli serve<br />

per vivere. Le foreste rappresentano il<br />

loro supermercato, il loro negozio di<br />

casalinghi, la loro biblioteca…<br />

Si tratta di popoli che nei secoli hanno<br />

sviluppato conoscenze profonde e<br />

hanno imparato a convivere con la<br />

foresta senza distruggerla.<br />

In genere sono le prime vittime<br />

dell'assalto alla foresta. L'arrivo<br />

dell'industria porta con se la distruzione<br />

degli alberi che forniscono loro frutti o<br />

medicinali, ma anche punti di<br />

riferimento nei loro spostamenti.<br />

Lungo le strade aperte dalle ruspe, si<br />

muovono bande di bracconieri che<br />

ripuliscono la foresta di tutta la<br />

selvaggina. Le successive ondate<br />

d'insediamenti tolgono loro la terra, la<br />

cultura ed il diritto a vivere.<br />

Le foreste danno da vivere anche a<br />

numerose popolazioni di raccoglitori,<br />

come i "seringueiros" in Amazzonia, che<br />

vivono estraendo gomma o raccogliendo<br />

noce brasiliana.<br />

L'industria del legno tropicale africano<br />

non genera ricchezza per la gente<br />

della foresta. Un esempio? I paesi<br />

africani esportatori di legno sono tra i<br />

50 paesi più poveri del mondo, sono<br />

tra i paesi a più basso indice di<br />

sviluppo umano, e il loro reddito pro<br />

capite è tra i più miserabili. Questi<br />

paesi compaiono nella lista dei Paesi<br />

poveri altamente indebitati. Mentre<br />

immense quantità di legno prezioso<br />

venivano incamminate verso l'Europa<br />

e l'Asia, debito estero dell'Africa subsahariana<br />

cresceva del 225%.<br />

Molti popoli indigeni, che da tempi<br />

immemorabili sono di casa nelle<br />

foreste, sono cacciati dai loro territori e<br />

le loro foreste vengono abbattute.<br />

Quasi mai sono consultati, e finiscono<br />

col ritrovarsi senza casa.<br />

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foreste<br />

Gli alberi<br />

"Secondo te, come sarebbe il mondo senza alberi?"<br />

Si chiede Boog, mentre sdraiato su un letto di foglie guarda incantato i<br />

frammenti azzurri di cielo che trapelano dalle fronde degli alberi.<br />

"Brutto di sicuro" risponde Elliot, ma in realta’ non riesco neppure ad<br />

immaginarmelo. Perche’ senza alberi e foreste, da dove verrebbero fiumi e<br />

ruscelli? Chi ci darebbe l'aria ricca d'ossigeno? Chi ci proteggerebbe dal<br />

deserto? No, davvero, non voglio neppure immaginare un mondo senza alberi".<br />

Ma un ronzio in lontananza disturba il filosofeggiare quieto dei nostri amici.<br />

il verso di una motosega. E questo vuol dire una cosa sola: che se non fanno<br />

qualcosa, presto l'immagine di un mondo senza alberi potrebbe diventare<br />

realta’. Quando si dice un incubo vivente in arrivo?<br />

4<br />

APPROFONDIMENTO


•<br />

FORESTE<br />

APPROFONDIMENTO<br />

4<br />

Il regno vegetale è ricchissimo di forme<br />

viventi molto diverse tra loro, dai<br />

microscopici esseri viventi alle<br />

gigantesche sequoie. La maggior parte di<br />

questi organismi presenta dei tipici<br />

organelli cellulari di forma sferica i<br />

cloroplasti, veri e propri laboratori dove<br />

l'anidride carbonica viene utilizzata per<br />

produrre nuova materia organica<br />

necessaria alla crescita e alla<br />

riproduzione della pianta. Gli alberi,<br />

hanno consistenza legnosa in ogni loro<br />

parte, escluse le foglie, sono alti oltre i<br />

5-6 metri e il tronco è la struttura di<br />

sostegno che consente di tenere molto in<br />

alto le foglie, i fiori e i frutti, così da<br />

garantire la diffusione dei semi e quindi,<br />

della specie.<br />

Immaginiamo di osservare una “fetta” di<br />

tronco. Procedendo dall'esterno verso<br />

l'interno, s'incontra la CORTECCIA, o<br />

sughero, costituita da cellule con pareti<br />

molto spesse: protegge la pianta dagli<br />

sbalzi di temperatura dall'umidità<br />

esterna e dai danni provocati dagli<br />

animali. Viene poi il FLOEMA, o libro,<br />

di colore rosato, formato da cellule di<br />

piccole dimensioni, nel quale scorre la<br />

linfa elaborata. Segue il CAMBIO, non<br />

visibile ad occhio nudo ma<br />

importantissimo: le sue cellule,<br />

dividendosi, raggiungono le altre del<br />

floema, e dello xilema che è lo strato<br />

successivo verso l'interno. Lo XILEMA, o<br />

legno, comprende a sua volta due strati,<br />

l'alburno più esterno e il durame,<br />

all'interno. L'ALBURNO è di colore<br />

chiaro e si concentrano i vasi per il<br />

trasporto della linfa grezza destinata alla<br />

crescita; ha perciò un alto grado<br />

d'umidità che lo rende appetitoso ai<br />

funghi e insetti. Il DURAME o massello,<br />

più scuro e compatto, non è altro che<br />

alburno invecchiato, in cui l'attività di<br />

trasporto della linfa è cessata; ha<br />

funzioni di sostegno ed è la parte del<br />

tronco commercialmente più richiesta,<br />

perché indenne dagli attacchi dei<br />

parassiti e ricca di sostanze che<br />

conferiscono ad ogni legno le sue<br />

particolari caratteristiche di colore e<br />

resistenza. Al centro del tronco c'è il<br />

MIDOLLO, di dimensioni variabili da<br />

specie a specie, privo di funzioni<br />

specifiche nelle piante adulte.<br />

La sezione trasversale del tronco è<br />

caratterizzata da una serie d'anelli<br />

d'accrescimento, concentrici, ognuno<br />

corrispondente ad un anno di vita.<br />

Il periodo di un anno è dunque<br />

segnalato da una striscia chiara alternata<br />

ad una striscia scura.<br />

Glossario<br />

LINFA ELABORATA<br />

Liquido organico prodotto dalla fotosintesi. Si trova<br />

soprattutto nelle foglie-nelle quali è più alto il numero di<br />

cloroplasti -a partire dalla linfa grezza. E' ridistribuito a<br />

tutta la pianta attraverso i vasi del floema.<br />

LINFA GREZZA<br />

Soluzione d'acqua e sostanze disciolte che la pianta assorbe<br />

dal terreno attraverso le radici. Convogliata nei vasi dello<br />

xilema, raggiunge le foglie,<br />

dove è usata per produrre linfa elaborata.<br />

ORGANULI CELLULARI<br />

Strutture presenti nel liquido cellulare dove avvengono<br />

importanti trasformazioni d'energia e materia,<br />

fondamentali per la sopravvivenza degli organismi.<br />

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foreste<br />

Le foreste primarie<br />

Cosa fanno Boog ed Elliot tutto l'inverno, quando fa troppo freddo<br />

per andarsene in giro per la foresta, e le notti sono lunghissime?<br />

Beh, innanzi tutto dormono davvero tanto. E poi scrivono ai loro<br />

amici animali sparsi per il mondo.<br />

Lunghe lettere scritte sulla candida corteccia di betulla, o brevi<br />

messaggi buttati giu’ su foglie dalle forme strane. I loro amici<br />

uccellini portano il messaggio d'albero in albero, poi lo danno in<br />

consegna a un uccello migratore, che lo passa a un collega<br />

transcontinentale. E cosi’ i loro messaggi attraversano deserti e<br />

oceani, portando la voce e le leggende di foreste lontanissime,<br />

tutte antiche come la stessa storia.<br />

5<br />

APPROFONDIMENTO


•<br />

FORESTE<br />

APPROFONDIMENTO<br />

5<br />

EUROPA<br />

Rare parti di foresta primaria boreale<br />

rimangono intatte in zone della<br />

Penisola Scandinava, mentre sono più<br />

abbondanti nella Russia europea, a<br />

partire dal versante occidentale dei<br />

Monti Urali. Circa 30 paesi dell'Europa<br />

occidentale e orientale sono rimasti<br />

privi di questo tipo di foreste, mentre<br />

la Finlandia e la Svezia conservano solo<br />

l'1% e il 3% rispettivamente della<br />

copertura forestale originaria.<br />

AFRICA<br />

La foresta tropicale africana si estende tra<br />

il Camerun, la Repubblica Centrafricana,<br />

il Congo Brazzaville, la Repubblica<br />

Democratica del Congo, la Guinea<br />

Equatoriale e il Gabon.<br />

AMAZZONIA<br />

La foresta vergine amazzonica si<br />

estende quasi interamente nei confini<br />

del Brasile ma tocca anche la Guyana, il<br />

Venezuela, la Colombia, il Suriname, la<br />

Guiana Francese, l'Ecuador, il Perù e la<br />

Bolivia, con una superficie più ampia<br />

dell'Europa occidentale.<br />

NORDAMERICA<br />

Qui le foreste primarie sono<br />

rappresentate da diverse associazioni,<br />

come la foresta boreale che si allunga<br />

tra Terranova e l'Alaska, le foreste<br />

pluviali temperate che si estendono<br />

sulle coste dell'Alaksa (Alaska) e del<br />

Canada occidentale e una miriade di<br />

“isole” di foreste temperate delle aree<br />

più remote. Le foreste di conifere che si<br />

trovano in questa parte di mondo,<br />

ospitano le specie più grandi e vecchie<br />

che si conoscono, ma si stima che<br />

l'odierna superficie forestale sia appena<br />

il 6% di quell'originaria.<br />

PACIFICO ASIATICO<br />

Foreste primarie tropicali sono presenti<br />

in Indonesia, Papua Nuova Guinea e<br />

nell'arcipelago delle Foreste del<br />

Paradiso. Queste sono localizzate sulle<br />

isole che si trovano tra la costa asiatica e<br />

l'Australia. Oltre alle specie sempreverdi,<br />

sono presenti quelle decidue nelle zone<br />

più aride e in quelle montane. Si stima<br />

che le foreste primarie dell'Indonesia e<br />

della Nuova Guinea siano il 35% circa<br />

di quelle originarie.<br />

SUDAMERICA<br />

La giungla temperata copre regioni del<br />

Cile meridionale e dell'Argentina e<br />

rappresenta la maggior estensione al<br />

mondo di foresta temperata primaria.<br />

Glossario<br />

BOREALE<br />

L'emisfero che si trova a nord dell'Equatore. Ma per foresta<br />

boreale, o taiga, s'intende il sistema forestale caratterizzato<br />

da una breve, calda estate e da un lungo inverno. Si trovano<br />

in Europa, Asia, Siberia e America Settentrionale, di solito<br />

tra il cinquantesimo e il sessantesimo parallelo. Sono<br />

caratterizzate da una prevalenza di conifere come pini,<br />

abeti, larici, e alcune latifoglie resistenti al freddo, come le<br />

betulle e i pioppi Due terzi delle foreste boreali si trovano in<br />

Siberia. A causa del freddo, la crescita degli alberi è molto<br />

lenta, ed è altrettanto lenta la rigenerazione dopo il taglio.<br />

DECIDUE o CADUCIFOGLIE<br />

Piante che perdono le foglie durante periodi d'avversità<br />

climatiche. Questo fenomeno è più frequente nelle foreste<br />

delle aree temperate, caratterizzate da un equilibrio tra la<br />

stagione calda e la stagione fredda.<br />

RUSSIA ASIATICA<br />

Questo territorio occupa 1/3 circa del<br />

continente asiatico, con un'estensione di<br />

663 milioni d'ettari, pari a 2/3 circa degli<br />

Stati Uniti. Il 45% dell'intero territorio è<br />

coperto da foreste, che vanno dalla zona<br />

artica nord-orientale alle regioni<br />

subtropicali lungo il corso dei fiumi<br />

Amur e Ussuri nella zona meridionale.<br />

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foreste<br />

Non tutti i messaggi che Boog ed Elliot ricevono dai loro<br />

amici sparsi per il mondo, sono lieti. Certo, le buone<br />

notizie non mancano, un cucciolo nato al giaguaro,<br />

un nuovo ramo di corna per il cervo delle Ande, ma arrivano anche<br />

informazioni preoccupanti.<br />

"La nostra foresta scompare di giorno in giorno! - scrive l'orango<br />

dall'Indonesia - Non sappiamo piu’ dove andare ad abitare! Se continua cosi’<br />

non avremo piu’ figli e sara’ la fine della nostra famiglia".<br />

"La nostra casa cammina sui camion - gli fa eco la tigre siberiana, ma non e’<br />

una roulotte. Sono i nostri alberi che se ne vanno tronco dopo tronco,<br />

verso le grandi cartiere oltre confine!"<br />

No, non sono lamentele. Queste sono richieste d'aiuto. Perche’ l'amicizia serve<br />

proprio a questo, ad aiutarsi nel momento del bisogno. Per questo Boog ed<br />

Elliot hanno deciso di informarsi a fondo su quello che sa succedendo alle<br />

foreste del pianeta. E hanno scoperto una vera e propria catastrofe in arrivo,<br />

ma hanno trovato anche tante soluzioni. Ora cercano nuovi amici che li<br />

aiutino nel loro viaggio e nell'impresa in cui si sono cacciati: salvare le grandi<br />

foreste primarie del pianeta!<br />

6<br />

DENUNCIA<br />

Foreste a rischio


•<br />

FORESTE<br />

DENUNCIA<br />

6<br />

L'80% delle grandi aree originarie di<br />

foresta è stato praticamente distrutto.<br />

Il restante 20% è essenziale per la<br />

sopravvivenza di specie animali e<br />

vegetali, alcune delle quali ci sono<br />

ancora sconosciute.<br />

Queste foreste primarie, sono ancora<br />

abbastanza vaste da assicurare la<br />

sopravvivenza a tutte le specie animali e<br />

vegetali, anche a quelle che per vivere<br />

hanno bisogno di un territorio molto<br />

ampio. Qui da millenni vivono animali e<br />

piante che non sono mai stati disturbati<br />

dalla presenza umana.<br />

Ottomila anni fa le foreste si<br />

stendevano su vaste aree del pianeta.<br />

Oggi ne abbiamo perso la meta’, e solo un quinto<br />

sussiste ancora su vaste aree.<br />

La distruzione marcia ad una velocità<br />

impressionante: ogni giorno sono<br />

distrutti circa 350 chilometri quadrati<br />

di foreste del nostro pianeta. Ogni due<br />

secondi un'area di foresta grande<br />

quanto un campo di calcio è distrutta.<br />

Dove scompare la foresta, scompaiono<br />

anche gli animali e le piante che la<br />

abitano. Possiamo quindi parlare di<br />

una vera e propria crisi globale delle<br />

foreste. Ovunque sulla terra, le ultime<br />

foreste millenarie sono minacciate.<br />

Chi distrugge le foreste? E perchè?<br />

Alberi secolari sono abbattuti per farne<br />

legno o cellulosa, per l'industria del<br />

mobile o della carta. Intere foreste sono<br />

date alle fiamme per farne immensi<br />

pascoli o piantagioni. Che si tratti di<br />

taglio a raso o taglio selettivo - i metodi<br />

di distruzione, sono diversi - il risultato<br />

è sempre lo stesso: ambienti naturali<br />

d'incalcolabile ricchezza biologica<br />

vengono trasformati in paesaggi lunari.<br />

Popoli indigeni, animali e piante sono<br />

vittime d'interessi economici che non si<br />

fermano di fronte a nulla. Le foreste e i<br />

loro abitanti hanno bisogno d'aiuto.<br />

Cambiare dipende anche da noi.<br />

Le attività distruttive dell'industria del<br />

legno sono solo il primo anello di una<br />

lunga catena di distruzione: le strade da<br />

esse costruite nel cuore della foresta,<br />

consentono l'accesso a nuovi<br />

insediamenti, a successive ondate di<br />

abbattimenti, alla caccia su vasta scala<br />

di specie rare, che sta minacciando di<br />

estinzione i grandi primati.<br />

Discorsi e dichiarazioni non aiutano le<br />

foreste... servono azioni concrete.<br />

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foreste<br />

Riusciranno i nostri eroi a salvare le grandi foreste primarie del<br />

pianeta? Noi crediamo di si’. Infatti, ci sono un mucchio di strumenti<br />

per poter proteggere le foreste. Non solo la creazione di aree<br />

protette (quella e’ una decisione dei politici, anche se un po' di pressione<br />

da parte nostra puo’ sempre aiutare!). E come? Boog ed Elliot sembrano avere le idee chiare:<br />

"Beh, tanto per cominciare trovando un modo per "usare" meno foresta. Le foreste vengono<br />

abbattute per fabbricare carta? E allora noi da oggi useremo carta riciclata, ossia<br />

fabbricata con carta vecchia, cosi’ non servira’ abbattere nuovi alberi."<br />

"E poi -aggiunge Elliot - abbiamo saputo che esiste un modo per prendere il legno dalla foresta<br />

senza farle male. Proprio vero! Si chiama certificazione FSC. Sembra una parolaccia, e invece<br />

un'autentica parola magica! Infatti, significa che chi prende il legno si impegna ad essere molto<br />

ma molto attento alla vita della foresta, a non disturbarla. Certo, il legno prelevato alla<br />

fine sara’ un pochino di meno, ma la foresta resta intatta: ne vale la pena! Si tratta di<br />

imitare i fenomeni che avvengono comunemente in natura, che so, un albero che cade, quando c'e’<br />

troppa neve, o un fulmine in un giorno di pioggia. Tutta quest'operazione e’ controllata da<br />

ispezioni accurate, per evitare che qualcuno faccia il furbo, che dica una cosa e ne faccia<br />

poi un'altra. E alla fine, questo legno certificato viene marcato e tenuto separato dal legno<br />

normale (che non si sa come e’ stato tagliato), in modo che noi possiamo riconoscerlo<br />

e sceglierlo! e’ piu’ bello sedersi su una sedia di legno sapendo che nessuna foresta<br />

e’ stata distrutta per fabbricarla, e che tutti gli animali sono ancora la’, che saltellano<br />

di ramo in ramo, a caccia di noci.<br />

7<br />

SOLUZIONI<br />

La certificazione FSC


•<br />

FORESTE<br />

SOLUZIONI<br />

7<br />

Il legno può essere un materiale<br />

prezioso. È ecologico, caldo, naturale.<br />

Un unico dubbio: da dove viene? Cosa è<br />

stato distrutto per portarlo fino a noi?<br />

Quante volte abbiamo sentito dire<br />

"proteggere le foreste vuol dire<br />

rinunciare per sempre ad usare il legno".<br />

Ma non è affatto vero.<br />

La buona notizia è che non tutto il legno<br />

proviene dalla distruzione delle foreste.<br />

Anzi, una foresta gestita bene continuerà<br />

a produrre legno per sempre. Una foresta<br />

distrutta invece smette di darci legno.<br />

Certo, dovremmo evitare di comprare<br />

legno che viene da preziose foreste<br />

incontaminate, da alberi centenari, da<br />

ecosistemi fragili. Eppure produrre legno<br />

senza danneggiare la foresta è possibile.<br />

Si tratta di "imitare" processi che<br />

avvengono comunemente nelle foreste<br />

naturali: piccoli incendi, cadute naturali<br />

eccetera. Questi fenomeni, se non sono<br />

troppo diffusi, contribuiscono alla<br />

crescita della foresta e alla sua<br />

diversificazione. Ma non bisogna<br />

esagerare: il legno certificato FSC<br />

garantisce che la foresta è stata gestita<br />

correttamente e che non subirà alcun<br />

danno dall'estrazione di legno.<br />

Forest Stewardship Council (FSC) buono<br />

per il bosco e buono per gli uomini<br />

Forest Stewardship Council (FSC)<br />

significa Consiglio per la Gestione<br />

Forestale Sostenibile ed è<br />

un'organizzazione internazionale<br />

indipendente e senza scopo di lucro<br />

fondata da un gruppo di associazioni<br />

ambientaliste tra cui <strong>Greenpeace</strong>,<br />

rappresentanze di popoli indigeni,<br />

sindacati, industrie del legno, scienziati e<br />

tecnici forestali per creare un'alternativa<br />

alla distruzione delle foreste: la<br />

certificazione.<br />

Il logo FSC identifica i prodotti<br />

in legno proveniente da foreste<br />

gestite in modo responsabile secondo<br />

i rigorosi riferimenti ambientali,<br />

sociali ed economici del Forest<br />

Stewardship Council.<br />

Questa certificazione avviene secondo<br />

procedure ben definite, trasparenti<br />

e verificabili sul campo, elaborati<br />

insieme da centinaia di rappresentanti<br />

di tutti i settori sociali, economici<br />

e ambientali interessati alla gestione<br />

delle foreste nel mondo.<br />

Il FSC dimostra che il mercato può<br />

cambiare le cose. Chi vuole ora<br />

comprare legno certificato, incontra ora<br />

l'offerta di produttori forestali capaci di<br />

gestire le foreste mantenendo la<br />

biodiversità e portando reali benefici alle<br />

comunità locali.<br />

Già oggi circa 30 milioni d'ettari di<br />

foreste in 56 paesi ed oltre 2.200 aziende<br />

nel mondo sono certificati FSC per la<br />

buona gestione forestale.<br />

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foreste<br />

il giornale<br />

delle foreste<br />

I record<br />

delle foreste<br />

obiettivo<br />

Apprendere parti<br />

dell'ecosistema foreste nelle<br />

sue specificita’, diventare<br />

“giornalisti per le foreste”<br />

e dar vita a “Il Giornale<br />

delle foreste”.<br />

eta’<br />

10-14<br />

8<br />

elaboriamo<br />

Dividetevi in gruppi di lavoro<br />

(3 persone ciascuno).<br />

L'insegnante vi consegnerà un tema o<br />

singole domande sulle foreste.<br />

Tramite questi, sviluppate un<br />

elaborato scritto o un articolo e riportatelo<br />

sul “Giornale delle foreste”.<br />

E' possibile usare il libro di testo<br />

o le schede di conoscenza di questo<br />

<strong>kit</strong> per aiutarsi.<br />

Un'ottima idea è quella di pubblicare il<br />

vostro giornale per poi consegnarlo ad<br />

amici, genitori e insegnanti.<br />

Questa attività vi permette di abituarvi ad<br />

elaborare pensieri e risposte su argomenti<br />

di cui molte persone non conoscono le<br />

soluzioni e che grazie a voi potrebbero<br />

conoscere e imparare ad affrontare.


•<br />

FORESTE<br />

ELABORIAMO<br />

8 Riflettici su<br />

Tabella<br />

di lavoro<br />

Dividetevi in piccoli gruppi di lavoro<br />

dopo aver letto le schede di conoscenza e<br />

approfondimento del Kit<br />

e scrivi!<br />

obiettivo<br />

Il gioco consiste nel<br />

rispondere alle domande della<br />

“tabella di lavoro” riportata<br />

di seguito. Il primo gruppo<br />

che completa le risposte<br />

correttamente, e’ il vincitore<br />

eta’<br />

10-14<br />

Cosa identifica il logo FSC?<br />

❏ Le iniziali di una compagnia del legno<br />

❏ Una marca di dentifricio<br />

❏ Una gestione forestale sostenibile<br />

Cosa si intende per foreste primarie?<br />

❏ Le prime foreste ad essere state<br />

visitate dall'uomo.<br />

❏ Le foreste arrivate prime nei<br />

guinness dei primati.<br />

❏ Foreste sviluppatesi spontaneamente<br />

nel corso dei millenni.<br />

Come si chiamano gli organelli<br />

presenti nelle foglie?<br />

❏ Corteccia<br />

❏ Linfa<br />

❏ Cloroplasti<br />

Dove vive il Giaguaro?<br />

❏ Nella taiga siberiana<br />

❏ Nelle foreste dell'America<br />

❏ Nelle foreste costiere canadesi<br />

La piu’ grande foresta del mondo<br />

si trova:<br />

❏ In Amazzonia<br />

❏ In Siberia<br />

❏ In Africa<br />

Ogni due secondi muore una parte<br />

di foresta quanto:<br />

❏ L’aula della vostra classe<br />

❏ Un campo di calcio<br />

❏ Un campo di tennis<br />

L'Hemul delle Ande ha delle strane:<br />

❏ Corna<br />

❏ Zampe<br />

❏ Orecchie<br />

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foreste<br />

obiettivo<br />

Per crescere le piante<br />

hanno bisogno di luce solare.<br />

Con quest'esperimento<br />

scopriremo che e’ vero.<br />

eta’<br />

8-14<br />

piante<br />

affamate<br />

9<br />

FORESTA<br />

IN CLASSE<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

Prendete dei tovagliolini, bagnateli bene e<br />

spargeteci sopra alcuni semini.<br />

Infilate tutto in un sacchetto chiudetelo e<br />

mettetelo su un davanzale soleggiato<br />

Nel frattempo riempite due vasetti di<br />

sabbia.Mescolate terra e compost e<br />

riempite gli altri due vasetti<br />

Metteteli su una teglia e aggiungete acqua<br />

fino a 1 cm d'altezza.<br />

In ogni vasetto piantate due germogli<br />

(saranno ormai cresciuti nei vostri<br />

tovagliolini!)<br />

Mettete la teglia in un luogo assolato e<br />

innaffiate i vasi ogni 3 4 giorni.<br />

Nei vasetti di sabbia sono quasi assenti le<br />

sostanze nutritive in quelli pieni di terra e<br />

compost sono invece abbondanti.<br />

Quale terreno preferiscono i vostri semini?


•<br />

FORESTE<br />

Per iniziare:<br />

1<br />

FORESTA<br />

9<br />

IN<br />

CLASSE<br />

A caccia<br />

di sole…<br />

Prendete una scatola di cartone<br />

e ritagliate un buco su uno dei lati.<br />

obiettivo<br />

Per crescere le piante<br />

hanno bisogno di luce solare.<br />

Con quest'esperimento<br />

scoprirete che e’ vero.<br />

eta’<br />

8-14<br />

2<br />

Chiudete la pianta nella scatola<br />

e mettetela sul davanzale.<br />

3<br />

Innaffiate due volte a settimana.<br />

Dopo qualche giorno toglietela<br />

dalla scatola e osservate.<br />

4<br />

Si piega verso il sole? E' affamata di luce!<br />

Ora mettetela in una scatola<br />

con un buco in un'altra posizione.<br />

Cosa succede?<br />

obiettivo<br />

Attraverso quest'esperimento<br />

si puo’ osservare come le<br />

piante acquatiche cosi’ come<br />

quelle terrestri alla<br />

presenza di luce solare<br />

liberano ossigeno.<br />

eta’<br />

10-14<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

…e di<br />

ossigeno<br />

Riempite d'acqua una bacinella<br />

Ponete alcuni rametti in un vaso<br />

di vetro e riempitelo d'acqua.<br />

Chiudete l'imboccatura del vaso<br />

con una cartolina e capovolgetelo<br />

tenendo la mano sul cartoncino.<br />

Immergete tutto nella bacinella.<br />

Togliere la cartolina ed esponete la<br />

bacinella alla luce del sole.<br />

Che cosa succede?<br />

Sulle foglie compaiono delle bollicine<br />

d'aria (sono piene d'ossigeno)che salgono<br />

verso la superficie. Data la trasparenza<br />

dell'ossigeno questa funzione delle foglie<br />

è visibile solo nell'acqua.<br />

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foreste<br />

Agisci!<br />

Stand informativo<br />

per le foreste<br />

Montate un banchetto informativo (potete<br />

utilizzare un banco della classe su cui sistemerete<br />

del materiale informativo). I vostri compagni<br />

diventeranno curiosi se c'è qualcosa da vedere o da<br />

fare; per esempio se lo stand delle foreste è molto<br />

colorato o ha un bello striscione ed offerte<br />

allettanti. Ecco alcune idee che potete usare:<br />

Mettere una cassetta con suoni della foresta<br />

e di una motosega;<br />

obiettivo<br />

Azioni informative<br />

sulle foreste e giornate<br />

dedicate ai progetti.<br />

eta’<br />

10-14<br />

10<br />

attivita’<br />

Appendere su una corda per stendere i panni,<br />

un panno di un bel verde intenso con animali di<br />

stoffa e fiori di carta;<br />

Travestirvi e truccarvi da alberi o da animali della<br />

foresta (rane, leopardi, renne, tigri, orsi, uccelli<br />

del paradiso, gorilla…). Basta ritagliare delle<br />

sagome di cartone e verniciarle con le tempere.<br />

Prendere magliette e dipingetele e pitturarle o<br />

stamparle con disegni della foresta;<br />

Costruire delle sculture con materiali e oggetti di<br />

legno della foresta (per esempio carta igienica e<br />

riviste) e metterci accanto una scritta: "io una<br />

volta ero un albero della foresta";<br />

Dipingere una carta del mondo su uno striscione<br />

per lo stand con le zone di foresta e gli animali;<br />

Disegnare cartoline postali con disegni della<br />

foresta: farne più copie e metterli in bella vista<br />

nello stand della foresta (ad esempio come<br />

premio per un quiz sulla foresta).<br />

Verifica dello zainetto<br />

amico delle foreste.<br />

Ottima azione da fare la mattina poco prima<br />

dell'inizio della scuola o durante l'intervallo:<br />

travestitevi da animali della foresta oppure<br />

mettetevi delle tute con la scritta : "Pattuglia<br />

Forestale" (le tute potete trovarle nei negozi di<br />

articoli da costruzioni. Molto più economico è<br />

una fascetta sul braccio, dipinta in casa).<br />

Cominciate a parlare con insegnanti e studenti e<br />

chiedetegli di farvi ai loro zaini. Poi con l'aiuto di<br />

una lista "Zaino amico della foresta" fate il<br />

controllo chi ha una buona media avrà una<br />

"ricompensa forestosa"


•<br />

FORESTE<br />

ATTIVITA’<br />

10<br />

Teatro vivo:<br />

cura intensiva per una<br />

foresta malata.<br />

Costruite una capanna di arbusti nell'aula magna.<br />

Accanto ad una targa con la scritta "cura intensiva per<br />

la foresta morente" alcuni studenti travestiti da medici<br />

operano un albero di cartapesta. Insegnati studenti e<br />

genitori curiosi vengono trascinati nella capanna che<br />

in realtà è uno stand informativo, dove vengono messi<br />

a conoscenza sulla "Scuola della foresta" e viene<br />

spiegato loro come ognuno può contribuire.<br />

Importante: Quando il vostro progetto è terminato<br />

mandate a <strong>Greenpeace</strong> i lavori di cui vi riuscite a<br />

separare. Degli altri mandateci la foto!<br />

E ancora..<br />

Per chi conosce un guardaboschi:<br />

fatevi dare una fetta di un tronco e dipingetela.<br />

Forse vi potrà dare anche un piccolo tronco da<br />

dipingere per farne un Totem.<br />

Costruire degli animali con carta pesta<br />

o legno di scarto, mettendoli insieme segandoli.<br />

Dipingere con colori allegri e metterli come<br />

elemento di attrazione.<br />

Disegnare i contorni di un'immagine della foresta<br />

con animali su un lenzuolo (aiutandovi con<br />

un proiettore per lucidi) e colorarlo insieme<br />

agli studenti.<br />

Costruire un Totem con scatole di cartone<br />

ammucchiate una sull'altra e colorarlo insieme:<br />

i cartoni delle scarpe vanno benissimo, ed i negozi<br />

spesso sono felici di liberarsene.<br />

Fare un'inchiesta tra gli insegnati. Ad esempio:<br />

"che carta utilizza?" "Trova giusto che le foreste<br />

vengano distrutte per fare carta?", eccetera.<br />

I risultati vengono poi pubblicati allo stand.<br />

Potete farlo anche con i vostri compagni.<br />

Decorare una parete di legno o un cartone con<br />

animali della foresta, e aggiungere degli slogan.<br />

Tagliate un buco per la testa e fateci mettere i<br />

vostri compagni e fotografateli. Mandate le foto a<br />

<strong>Greenpeace</strong> (http: //www.greenpeace.it/kids).<br />

Albero informativo<br />

sulla foresta<br />

Fare un albero cavo con carta pesta, dipingetelo per poi<br />

affiggervi le informazioni sulla foresta o sullo stato del<br />

vostro progetto nella scuola e piazzarlo nell'aula magna.<br />

Fate una pausa in mezzo<br />

alla foresta<br />

Travestiti da animali della foresta potete portare nella<br />

vostra pancia dei biscotti o dei dolci, ispirati alla vita nelle<br />

foreste, assieme informazioni sul vostro progetto. Chi si<br />

dichiara pronto a collaborare e riempie il questionario di<br />

"Ambasciatore delle foreste" avrà un dolce.<br />

Piazzisti<br />

Esporre nello stand informativo carta ecologica e carta<br />

"cattiva". Annunciare come un piazzista vantaggi e<br />

svantaggi (per la foresta e per il produttore). Quando<br />

parlate della carta bianca mettetevi gli occhiali da sole<br />

e dite: "La carta degli imbroglioni acceca". Spiegate ai<br />

vostri compagni curiosi cosa c'entra la carta con la<br />

distruzione della foresta, e che cosa possono fare loro<br />

per contribuire.<br />

Spettacolo della<br />

foresta. Titolo: "Fuga<br />

degli animali"<br />

Costruitevi dei costumi della foresta o degli animali.<br />

Negli intervalli o durante le giornate di progetto<br />

attraversate la scuola, distribuite volantini e informate<br />

tutti: "Noi animali della foresta stiamo perdendo la<br />

nostra casa. Per favore aiutateci, e partecipate<br />

all'azione Scuola per la Foresta!" Informate i vostri<br />

compagni circa i vostri obiettivi e le possibilità di<br />

partecipare al progetto.<br />

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foreste<br />

Ma davvero?<br />

obiettivo<br />

Riflettere sugli<br />

argomenti appresi<br />

attraverso le schede<br />

di questo modulo.<br />

eta’<br />

10-14<br />

Ma lo sai che...?<br />

11<br />

TEST<br />

L'80 per cento delle grandi foreste<br />

primarie è già stato distrutto?<br />

Le poche foreste primarie rimaste<br />

vengono deforestate con metodi illegali<br />

o distruttivi (taglio a raso)?<br />

Più della metà degli animali e delle<br />

piante della terra vivono nelle foreste<br />

tropicali e scompariranno con loro?<br />

Con la deforestazione scompaiono per<br />

sempre anche i popoli che le abitano e<br />

le loro antiche culture, lingue, religioni?<br />

Con la distruzione delle foreste<br />

cambia il clima?<br />

Preziosissimi alberi millenari delle<br />

foreste vergini vengono abbattuti per<br />

farne prodotti di basso valore,<br />

come compensato e carta igienica?<br />

Di molte delle grandi aree di foresta<br />

non si sa neppure a chi appartengano<br />

e chi le stia sfruttando?<br />

La maggior parte delle foreste tropicali<br />

viene distrutta dalla fame di carta e di<br />

legno dei paesi più ricchi del mondo?<br />

Se le foreste vengono ancora usate come è<br />

accaduto finora, i poveri saranno sempre<br />

più poveri, e i ricchi sempre più ricchi?<br />

Distruggiamo molte più foreste di quante<br />

ne possano ricrescere, e le poche leggi che<br />

le proteggono non vengono rispettate?<br />

Molte foreste millenarie vengono distrutte<br />

per far posto alle piantagioni?<br />

La maggior parte delle piantagioni sono<br />

gestite in modo tale che creano molti più<br />

danni di quanti non ne risolvano<br />

(erosione del suolo, prosciugamento della<br />

falda acquifera, disturbo concorrenza alle<br />

specie native ecc).


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africa<br />

Il cuore verde<br />

Boog ed Elliot non credono ai loro occhi,<br />

lo spettacolo che hanno di fronte e’ meraviglioso.<br />

Alberi giganteschi sostengono il cielo, grandi uccelli azzurri volteggiano<br />

sbattendo le ali (Flap-flap-flap!).<br />

I due amici si inoltrano nella foresta alla ricerca del<br />

loro amico elefante.<br />

"Ma non ci saranno pericolosissime tigri?" Domanda Boog preoccupato.<br />

"Ma no, intanto la tigre e’ amica nostra. E poi la incontreremo<br />

in Asia, mica vive in Africa".<br />

"Pero’ il leone si’ che vive in Africa. L'ho visto nei film di Tarzan!"<br />

"e’ vero, ma si sono sbagliati. Infatti, il leone vive nella savana,<br />

in questa foresta non si e’ mai visto. Invece, chi vedremo, e molto presto,<br />

e’ il nostro amico elefante di foresta!"<br />

1<br />

DESCRIZIONE


•<br />

AFRICA<br />

DESCRIZIONE<br />

1<br />

La Foresta Africana, si estende attraverso<br />

il Camerun, Repubblica Centroafricana,<br />

Congo Brazzaville, Repubblica<br />

Democratica del Congo,Guinea<br />

Equatoriale e Gabon.<br />

La sua estensione è seconda solo alla<br />

Foresta pluviale Amazzonica ed è la<br />

regione più ricca di specie di tutta<br />

l'Africa. La foresta africana del Bacino del<br />

Congo è meravigliosamente ricca.. ospita<br />

oltre 1000 Specie di uccelli e 400 Specie<br />

di mammiferi, molti dei quali non si<br />

trovano in nessun altro luogo del pianeta.<br />

Queste foreste sono particolarmente fitte<br />

e ricche di specie vegetali proprie di<br />

regioni a clima caldo con piogge<br />

abbondanti in tutte le stagioni.<br />

Queste regioni forestali forniscono una<br />

gran quantità d'ossigeno.<br />

Il massiccio disboscamento a cui sono<br />

sottoposte le foreste pluviali provoca<br />

quindi conseguenze molto gravi non<br />

solo per le popolazioni locali, ma anche<br />

per l'intera umanità, perché si riduce un<br />

vero e proprio "polmone della Terra”.<br />

al cinema dal 7 dicembre<br />

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africa<br />

L'elefante di foresta<br />

"E infatti eccolo, e’ la!!"<br />

Nel mezzo di una radura circondata da alberi altissimi, il nostro<br />

amico elefante sta avvisando i suoi compagni del pericolo<br />

imminente.”Sapevo che li avrei trovati tutti qui! -spiega Boog<br />

ad Elliot- infatti noi elefanti andiamo pazzi per l'acqua salata<br />

di queste pozze. La verdura che mangiamo e’ senza sale, lo sapete,<br />

e quindi integriamo i sali in questo modo. Guarda la’ quella e’ la zia<br />

Trudy, che bello ha un cucciolo! L'ultima volta che l'ho vista<br />

e’ stato 5 anni fa. Noi elefanti viaggiamo tutto il tempo,<br />

ma poi torniamo sulle stesse strade.”Abbiamo proprio una memoria<br />

da elefanti!!” He he he!<br />

2<br />

ANIMALI


•<br />

AFRICA<br />

ANIMALI<br />

2<br />

L'Elefante di foresta (Loxodonta<br />

africana cyclotis) vive nelle foreste<br />

pluviali dell'Africa. È una sottospecie<br />

più piccola dell'elefante africano<br />

(Loxodonta africana africana) che vive<br />

nell'Africa occidentale e centrale.<br />

È più piccolino, perchè deve muoversi<br />

in mezzo agli alberi (se fosse grosso<br />

grosso non ci passerebbe).<br />

Questo animale ha enormi orecchi che<br />

oltre ad assicurargli un udito molto fine<br />

sono anche utili per la dispersione di<br />

calore. La struttura fisica presenta<br />

diverse differenze con il parente<br />

asiatico. Le dimensioni sono più<br />

piccole, le orecchie di forma rotonda e<br />

la proboscide presenta due “dita”,<br />

le quali odorano, tastano tirano via<br />

foglie ed erba. Le zanne che sono gli<br />

incisivi superiori allungati, sono molto<br />

grandi e nei maschi superano il metro e<br />

mezzo di lunghezza. Il suo nome<br />

scientifico "Loxodonta" significa in<br />

greco "dente obliquo" e si riferisce<br />

proprio a queste poderose appendici.<br />

Gli elefanti nutrono un sentimento<br />

molto forte per la famiglia. Essi<br />

osservano con simpatia i piccoli che<br />

con agili movimenti si danno la caccia,<br />

si azzuffano e sgambettano. Gli elefanti<br />

appena nati inclinano la proboscide<br />

lateralmente per succhiare con le<br />

labbra il latte della mamma. Da quando<br />

è stato proibito il commercio delle sue<br />

zanne per ricavarne l'avorio, la<br />

maggiore minaccia per elefante viene<br />

dalla distruzione delle foreste che abita.<br />

La caccia rappresenta un pericolo,<br />

favorita dall'apertura di strade nel cuore<br />

della foresta, costruite per portare via i<br />

tronchi, utilizzate anche da bande<br />

organizzate di bracconieri, che possono<br />

così raggiungere rapidamente anche<br />

aree remote.<br />

Nella Foresta Africana vivono anche<br />

tanti altri animali. Tra cui i nostri<br />

quattro più vicini parenti del regno<br />

animale:i grandi primati. Delle cinque<br />

specie di grandi Scimmie, solo l'Homo<br />

Sapiens cioè noi -non rischia<br />

l'estinzione. Tre delle altre - il Gorilla,<br />

lo Scimpanze’ e il Bonobo, dipendono<br />

dalle foreste pluviali africane (resta<br />

l'Orango, delle foreste asiatiche). Altri<br />

animali della foresta sono l'okapi<br />

animale di medie dimensioni che<br />

assomiglia alla giraffa per le strisce<br />

bianche orizzontali sulle zampe nere.<br />

La loro lingua è talmente lunga che è<br />

l'unico mammifero in grado di leccare<br />

le proprie orecchie.<br />

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africa<br />

I "Pigmei"<br />

“Ah! Che caldo, che sete…<br />

ci vorrebbe un po' di frutta fresca!”<br />

“Vuoi una banana? L'ho raccolta proprio ora dall'albero.”<br />

“Mmmh … buona… ma… la senti anche tu questa voce? La’ dietro<br />

quel grande albero, c'e’ qualcuno che parla”<br />

Improvvisamente di fronte a loro compare una figura minuta,<br />

un bambino con la pelle color cappuccino.<br />

"Che ci fa tutto solo nella foresta? Si e’ perso? Allora dobbiamo<br />

aiutarlo” “No, non ti preoccupare: e’ un ragazzo “Pigmeo”- spiega<br />

l'elefante - abita nella foresta e ne custodisce ogni segreto<br />

da generazioni e generazioni. Come farebbe a perdersi?"<br />

"Ciao, io mi chiamo Elliot, e questo e’ il mio amico Boog.<br />

Che ne dici di fare amicizia?<br />

3<br />

POPOLI


•<br />

AFRICA<br />

POPOLI<br />

3<br />

Circa 12 milioni di persone abitano le<br />

foreste africane, tra cui i “Pigmei”, per i<br />

quali la foresta è dimora, cibo, medicina,<br />

oltre che cultura e vita spirituale.<br />

Sono molto probabilmente la<br />

popolazione più antica che abiti le<br />

foreste equatoriali e tropicali africane.<br />

Le popolazioni “Pigmee” sono<br />

distribuite lungo tutta la zona tropicoequatoriale<br />

di questi stati: Camerun,<br />

Repubblica Centro-Africana, Gabon,<br />

Repubblica del Congo (capitale:<br />

Brazzaville), Repubblica Democratica<br />

del Congo (ex Zaire, capitale:<br />

Kinshasa), EST Uganda e EST Ruanda<br />

(regione del massiccio del Ruwenzori e<br />

dei vulcani che delimitano il confine<br />

tra Uganda e Ruanda e la Repubblica<br />

Democratica del Congo).<br />

Alcune popolazioni “Pigmee”sono:<br />

BAKA (Camerun), BABINGA (Gabon),<br />

BAMBUTI-BASHWA-BAEFE, BAPOO,<br />

BALESE (Repubblica Democratica del<br />

Congo), BATWA (Uganda e Ruanda),<br />

Il nome di “Pigmeo” deriva dalla parola<br />

greca "pygmâios" = alto un cubito, cioè<br />

piccolo. Infatti gli uomini sono alti in<br />

media 140cm e le donne 130cm.<br />

Vivono in villaggi di capanne, mentre<br />

nella stagione della caccia migrano per<br />

alcuni mesi, costruendo degli<br />

accampamenti fatti di piccoli igloo di<br />

foglie e rami.<br />

Ogni villaggio è composto di 15-20<br />

capanne. In ogni capanna vive una<br />

famiglia composta in media da: papà,<br />

mamma e almeno 4 figli. Vi sono anche<br />

capanne adibite a diversi usi: tribunali,<br />

scuola, incontri per racconti popolari e<br />

talvolta anche per ospiti di passaggio.<br />

Le capanne sono costruite con rami o<br />

alberelli e con specie d'alberi resistenti<br />

alle termiti. All'interno delle capanne<br />

non è presente nessun mobile e il letto<br />

si riduce a due grandi foglie di banano<br />

a terra. I vestiti sono appesi alle liane<br />

tese tra i pali dei muri.<br />

Si procurano il cibo direttamente dalla<br />

foresta attraverso la caccia, la pesca e la<br />

raccolta dei prodotti spontanei. Dalla<br />

foresta i “Pigmei” traggono tutto ciò<br />

che è necessario per soddisfare i propri<br />

bisogni quotidiani.<br />

Lo strumento di caccia che utilizzano è<br />

l'arco con frecce di legno imbevute di<br />

veleno vegetale. I frutti sono raccolti<br />

quotidianamente dalle donne, uomini e<br />

bambini. Si raccolgono funghi, radici,<br />

erbe e frutti selvatici, piccoli animali e<br />

insetti commestibili.<br />

La giornata ha inizio al canto del gallo<br />

verso le 5:30 del mattino. Il primo a<br />

svegliarsi è il capo villaggio che<br />

accende il fuoco da una brace al centro<br />

del villaggio. Una volta che tutti si sono<br />

alzati mangiano il pasto rimasto della<br />

sera precedente e la giornata ha inizio.<br />

Le donne alla ricerca di frutta nella<br />

foresta, gli uomini a caccia o pesca, altri<br />

con il capo e altri ancora rimangono al<br />

villaggio a rammendare le reti di caccia<br />

o a confezionare archi frecce o lance.<br />

Di tanto in tanto mangiucchiano una<br />

banana,o una radice di manioca<br />

arrostita, ma il vero pranzo è alla sera,<br />

tra le 18:00 e le 19:00.<br />

Dopo cena le donne si preparano per le<br />

danze dipingendosi il viso con il succo<br />

della frutta, mentre gli uomini<br />

occupano il tempo libero con il gioco<br />

del pallone insieme a bambini e ragazzi.<br />

Alla sera dopo aver mangiato, passano<br />

il tempo insieme intorno al fuoco.<br />

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africa<br />

La vegetazione<br />

“Mamma mia che caldo…<br />

sembra di stare dentro una serra.”.<br />

"Macche’ serra, pare una sauna. Sono tutto sudato. E poi ad ogni passo bisogna<br />

scavalcare un tronco una liana o un cespuglio. Non ce la faccio proprio piu’!"<br />

"Pero’, quando si dice foresta millenaria… Questa foresta invece ha milioni di<br />

anni. Milioni di anni… Riesci a immaginartelo? I resti dei primi uomini<br />

(Australopiteco, si chiamava) sono stati trovati proprio in Africa.<br />

Non qui, ma in Etiopia. Anche li’ milioni di anni fa un tempo era pieno di foreste,<br />

poi quella regione e’ diventata secca, e quei primi uomini hanno dovuto<br />

adattarsi alla savana, e sono diventati nomadi. Alla fine, cammina cammina,<br />

hanno colonizzato tutto il mondo."<br />

"Si’, e a momenti non colonizzavano anche la nostra foresta… Li abbiamo<br />

cacciati via giusto in tempo!"<br />

4<br />

APPROFONDIMENTO


•<br />

AFRICA<br />

APPROFONDIMENTO<br />

4<br />

Nella foresta africana prosperano alberi<br />

giganti fornitori di preziosi legni come<br />

ad esempio il sapelli ed il mogano<br />

africano (Meliacee). Altre forme vegetali<br />

proprio delle foreste sono le epifite.<br />

Le liane si sviluppano enormemente in<br />

altezza avvolgendo gli alberi e svolgendo<br />

in tal modo un importante azione nel<br />

sostenerli che avendo radici molto corte<br />

sfruttano le liane come ancore. Queste<br />

foreste tropicali sono ecosistemi<br />

organizzati in strutture stratificate. Il<br />

gradiente luminoso che si sviluppa in<br />

questa struttura consente la formazione<br />

di numerose nicchie ecologiche occupati<br />

da differenti gruppi faunistici.<br />

Glossario<br />

BIODIVERSITÀ<br />

L'insieme delle forme di vita sulla Terra, di tutte le specie animali e vegetali.<br />

ECOSISTEMA<br />

Sistema costituito da una comunità e dall'ambiente circostante<br />

con cui si vengono a creare delle interazioni.<br />

EPIFITA<br />

Piante autotrofe che vivono su un altra pianta,<br />

non come parassita ma condividendo uno spazio insieme.<br />

GRADIENTE LUMINOSO<br />

Variazione della luminosità percepibile lungo una verticale<br />

immaginaria dall' alto verso il basso.<br />

NICCHIA ECOLOGICA<br />

Indica il posto che una specie occupa in un ecosistema<br />

determinato dalle condizioni che gli permettono di vivere.<br />

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africa<br />

I predatori<br />

della foresta<br />

Le ruspe corrono come impazzite nella foresta buttando<br />

giu’ alberi e terrorizzando tutti gli animali col loro<br />

frastuono. Boog ed Elliot si guardano intorno esterrefatti.<br />

Ovunque alberi abbattuti, piante morte mentre<br />

bande di cacciatori perlustrano la foresta a caccia<br />

del loro amico elefante.<br />

“Nasconditi bene” -si raccomandano- “Intanto noi<br />

cerchiamo di contattare i nostri amici nelle scuole per<br />

ottenere aiuto. Ci servono rinforzi!!<br />

5<br />

DENUNCIA


•<br />

AFRICA<br />

DENUNCIA<br />

5<br />

Le foreste dell'Africa Occidentale<br />

Nigeria, Ghana e Costa d'Avorio sono<br />

state quasi interamente distrutte. Gran<br />

parte delle ricche foreste millenarie,<br />

che ospitavano l'elefante e i grandi<br />

primati, sono perdute per sempre e il<br />

futuro di questi animali è incerto. Negli<br />

ultimi 30 anni l'Africa ha perso due<br />

terzi delle proprie foreste tropicali e le<br />

foreste millenarie sono ora ridotte<br />

all'8% della superficie originaria.<br />

La minaccia più grave della foresta<br />

tropicale in Africa è il taglio illegale o<br />

distruttivo degli alberi. L' industria del<br />

legno non riesce a gestire le proprie<br />

foreste in modo responsabile. Spesso<br />

sono costruite intere strade nel cuore<br />

della vegetazione su cui scorazzano<br />

buldozzer che portano via i tronchi, o le<br />

compagnie del legno attuano un taglio<br />

selettivo solo su alcuni alberi: Moabi,<br />

Afrormosia, Bubinga, Ayous e Wengè,<br />

questi sono ricercati con tanta intensità<br />

da correre il rischio d'estinzione.<br />

Questo processo è alimentato dalla<br />

richiesta sempre più insistente che arriva<br />

da <strong>Italia</strong>, Francia, Spagna e Portogallo.<br />

L' <strong>Italia</strong> in particolare compra legno<br />

africano, che trasforma in mobili che<br />

successivamente esporta all'estero.<br />

L'aspetto più preoccupante è che la<br />

distruzione delle foreste nei paesi più<br />

poveri aumenta i problemi economici e<br />

non aiuta il paese a svilupparsi. I<br />

guadagni, infatti, vanno alle aziende<br />

multinazionali e agli amministratori<br />

corrotti, mentre la foresta muore, con<br />

le sue risorse necessarie alla gente del<br />

posto. Molti alberi forniscono anche<br />

oli, frutti o principi attivi, questi<br />

prodotti superano notevolmente il<br />

valore del legname: per esempio, in<br />

una decina d'anni, un albero di moabi<br />

fornisce prezioso olio per un valore più<br />

alto di tutto il legno che può fornire<br />

una volta abbattuto.<br />

In alcuni casi l'industria del legno, è<br />

direttamente legata alla guerra. Come<br />

accade per il petrolio, i diamanti, l'oro<br />

e l'uranio, spesso le ricchezze naturali<br />

si rivelano una minaccia per le<br />

popolazioni locali, in quanto attirano<br />

spietati eserciti desiderosi di<br />

appropriarsene. Il legno è scambiato<br />

con i carichi d’armi trasportati dagli<br />

stessi mezzi dei mercanti di legno.<br />

Le compagnie del legno, si rendono<br />

complici delle guerre e del traffico<br />

d'armi senza curarsi delle conseguenze.<br />

Dobbiamo fare qualcosa!<br />

Glossario<br />

TAGLIO ILLEGALE<br />

Il taglio illegale è così chiamato quando il legname è<br />

estratto, trasportato, acquistato o venduto in violazione alle<br />

leggi nazionali. È illegale: usare la corruzione per ottenere<br />

l'accesso alla foresta, recidere gli alberi in aree protette,<br />

rimuovere specie d’alberi in via d'estinzione senza avere un<br />

permesso per poterlo fare, estrarre quantità di legno in<br />

eccesso rispetto ai limiti consentiti.<br />

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africa<br />

Proteggere<br />

queste foreste<br />

"Non posso giocare con voi ora,<br />

mi dispiace davvero" dice il bambino pigmeo.<br />

"Devo subito avvertire la mia gente che stanno arrivando le ruspe. Dovremo<br />

trovare un'altra casa, un'altra foresta intatta, se ce n'e’ ancora"<br />

"No, non puo’ andare a finire cosi’.<br />

Non possiamo sempre subire. Dobbiamo fermare la distruzione". "Eh, mica e’ facile<br />

amici miei… Quel legno e’ molto richiesto in tanti paesi lontani, come l'<strong>Italia</strong>,<br />

la Cina, la Francia, la Malesia… Sono tutti paese che consumano tantissimo<br />

legname per produrre mobili… e lasciano noi senza casa!"<br />

"No, non ci possiamo rassegnare! Avanti Elliot, all'attacco! Dobbiamo difendere<br />

la foresta!""Si’, si’, d'accordo, sono pronto. Ma prima di partire all'attacco,<br />

dobbiamo pensare alle soluzioni".<br />

"Le soluzioni? Uhm… non ci avevo pensato. Mi sa che dobbiamo chiedere un<br />

consiglio ai nostri amici di <strong>Greenpeace</strong>.."<br />

6<br />

SOLUZIONI


•<br />

AFRICA<br />

SOLUZIONI<br />

6<br />

<strong>Greenpeace</strong> si batte per fermare<br />

l'avanzata delle ruspe e sta da anni<br />

investigando per denunciare gli abusi<br />

illegali della foresta. L'obiettivo?<br />

Nessuna occupazione di foreste<br />

primarie! Le foreste primarie sono<br />

troppo ricche per metterle a<br />

rischio. Per questo e’ necessario<br />

adottare il "Principio Precauzionale"<br />

che significa fermare l'espansione del<br />

taglio industriale su nuove aree di<br />

foresta primaria.<br />

le operazioni forestali gia’ attive<br />

devono essere controllate per<br />

eliminare davvero gli abusi<br />

e i comportamenti illegali.<br />

I controlli devono essere<br />

rafforzate e le istituzioni aiutate<br />

a svolgere il loro compito.<br />

Ma questo non basta: le imprese del<br />

legno devono impegnarsi a<br />

rispettare la foresta e le<br />

comunita’ che la abitano,<br />

innanzitutto certificandosi FSC.<br />

servono nuove aree protette, dove<br />

gli animali possano vivere in pace, e<br />

i popoli della foresta come i<br />

"Pigmei" possano continuare a<br />

condurre il proprio stile di vita,<br />

senza paura. Soprattutto nella<br />

Repubblica Democratica del Congo,<br />

dove vaste aree di foresta<br />

primaria sono ancora intatte, e’<br />

necessario fermare l'espansione<br />

dell'industria e sperimentare<br />

soluzioni diverse, creando una rete<br />

di aree protette, riserve indigene,<br />

piccole aree di foresta gestite<br />

dalla gente del posto, aree<br />

riservate alla raccolta di<br />

prodotti alternativi al legno<br />

(noci, olii, piante medicinali) e aree<br />

dedicate all'ecoturismo che<br />

permette di vedere le bellezze<br />

naturali senza distruggerle.<br />

Glossario<br />

PRINCIPIO PRECAUZIONALE<br />

Significa che si deve evitare qualsiasi attività che possa danneggiare in modo<br />

serio l'ambiente, la salute o la sicurezza. Non è necessario avere le prove degli<br />

effetti dannosi di un'attività (un impianto industriale, un'installazione o altro),<br />

al contrario, è necessario provare scientificamente che quest'attività non<br />

rappresenti nessun rischio. Nel dubbio è meglio non correre rischi. Per esempio,<br />

nessuno scienziato 30 anni fa era in grado di provare scientificamente che la<br />

distruzione delle foreste avrebbe avuto gravi impatti sul clima del pianeta.Oggi<br />

sappiamo che è così, ma nel frattempo un grave danno si è già verificato, se<br />

allora fosse stato adottato il principio precauzionale, oggi forse avremmo<br />

evitato tanti disastri e catastrofi naturali legate al cambiamento climatico.<br />

Questo principio è stato riconosciuto dal vertice dei Capi di Stato di tutto il<br />

mondo (adottato alla Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo di<br />

Rio de Janeiro nel 1992) e dovrebbe regolare l'azione dei governi.<br />

"Al fine di proteggere l'ambiente, l'approccio precauzionale dovrebbe essere<br />

ampiamente utilizzato dagli Stati in relazione alle loro rispettive possibilità”.<br />

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africa<br />

Confrontiamoci<br />

obiettivo<br />

Familiarizzare con<br />

la gestione sostenibile<br />

della foresta e avviare<br />

una riflessione.<br />

eta’<br />

11-14<br />

7<br />

elaboriamo<br />

Per cominciare l'insegnante può leggervi<br />

alcune definizioni di sostenibilità per<br />

analizzarne il senso del termine e ciò<br />

che richiama in ciascuno di voi.<br />

Alcune domande sorgeranno spontanee,<br />

proprio perché ognuno di voi ha<br />

interpretato, capito o forse non ancora, il<br />

significato e l'importanza d'alcuni concetti.<br />

Cercate di dare voce ad ogni dubbio,<br />

perplessità, idee quello che state facendo è<br />

un momento molto importante che vi<br />

aiuterà a consolidare le vostre conoscenze.<br />

Al termine del confronto l'insegnante<br />

vi consegnerà un foglietto di carta<br />

chiedendo di scrivere tutto ciò che<br />

vi è venuto in mente.<br />

Tutti i foglietti saranno attaccati su un<br />

unico cartellone e saranno appesi in classe<br />

o nel corridoio della scuola.<br />

Questa attività è molto importante perché vi<br />

abitua a prendere confidenza con le vostre<br />

opinioni e a renderle visibili agli altri!!<br />

Sviluppo Sostenibile: alcune definizioni:<br />

“..uno sviluppo che va incontro alle<br />

necessità del presente senza<br />

compromettere la possibilità per le future<br />

generazioni di andare incontro alle loro”<br />

(World Commission on the Environment<br />

and Development)<br />

“..migliorare la qualità della vita umana,<br />

rimanendo all'interno della capacità di<br />

carico di un ecosistema.”<br />

(Caring for the Earth)<br />

“Sviluppo sostenibile è il processo<br />

di costruzione di strutture produttive<br />

eque e partecipative che siano gestite e<br />

controllate dalle comunità locali.<br />

(Interfaith Center on Corporate<br />

Responsabilità)<br />

“Una comunità sostenibile: valorizza e<br />

rispetta tutti i popoli, favorisce relazioni<br />

di rispetto tra i popoli, le organizzazioni e<br />

le istituzioni, coopera per il bene comune,<br />

favorisce le opportunità di comunicazione<br />

e d'insegnamenti, prosegue uno sviluppo<br />

e non solamente una crescita economica”<br />

(MACED Comunities by Choice)


•<br />

AFRICA<br />

ELABORIAMO<br />

7 Due giornate<br />

a confronto<br />

Confrontate tramite la tabella in basso la<br />

vostra giornata tipo e quella di un coetaneo<br />

“Pigmeo”. Insieme all'insegnante potrete<br />

osservare le varietà di situazioni,<br />

analizzarne i fattori in comune e prendere<br />

atto delle differenti risorse a disposizione.<br />

obiettivo<br />

Riflettere su come le azioni<br />

per soddisfare i propri<br />

bisogni cambino secondo<br />

l'ambiente circostante.<br />

eta’<br />

8-10<br />

La mia giornata<br />

Mi alzo alle……………..........................<br />

La giornata di un<br />

ragazzo” Pigmeo”<br />

Mi alzo alle……………..........................<br />

Mangio………........................................<br />

Mangio………........................................<br />

Mi lavo…………....................................<br />

Mi lavo…………....................................<br />

Vado a scuola……………......................<br />

Vado a scuola……………......................<br />

Il mio gioco preferito è………………....<br />

Il mio gioco preferito è………………....<br />

In famiglia siamo……………….............<br />

In famiglia siamo……………….............<br />

Domande:<br />

Quali sono le differenze più evidenti che avete<br />

riscontrato nel compilare la tabella?<br />

Quali i fattori in comune?<br />

Riflettete se e come le risorse possono modificare<br />

nei diversi ambienti in cui vi trovate.<br />

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africa<br />

Quanta foresta<br />

nella mia camera?<br />

Non vorrete mica dormire<br />

in un letto fatto<br />

con il legno di foresta<br />

di uno scimpanze’! vero?<br />

Il risultato di questa ricerca deve essere<br />

presentato in maniera creativa.<br />

Ovviamente potete fare questo lavoro anche<br />

con tutti gli altri materiali di legno di casa<br />

vostra (tavoli, sedie) o addirittura farne un<br />

lavoro in classe con diversi gruppi di lavoro.<br />

Se scoprite che il legno utilizzato deriva dalle<br />

foreste, potete proporre al rivenditore con<br />

gentilezza ma anche con fermezza le<br />

alternative compatibili con le foreste.<br />

4<br />

obiettivo<br />

Scoprire da quale regione<br />

arriva il legno con cui sono<br />

fatti i mobili della camera<br />

da letto, che tipo di legno e’<br />

stato utilizzato e qual e’<br />

stato il percorso dall'albero<br />

al negozio.<br />

eta’<br />

11-14<br />

8<br />

FORESTA<br />

IN CLASSE<br />

Disegnate in un fumetto i protagonisti<br />

del ciclo del guadagno.<br />

Multinazionali, compagnie del legno,<br />

popoli indigeni, consumatori finali.<br />

1<br />

2<br />

3<br />

Indagate con la aiuto dell'insegnante,<br />

su chi sono i produttori dei vostri mobili<br />

della vostra cameretta e chiedetegli la<br />

provenienza del legno su cui lavorano.<br />

Dopo aver ricevuto le informazioni<br />

richieste, seguendo il tracciato<br />

sul mappamondo scoprite quale<br />

viaggio ha compiuto il tronco<br />

dell''albero dal momento del taglio<br />

alla vendita in negozio.<br />

Riflettete: chi ci ha guadagnato in<br />

quest'operazione e chi invece ci ha perso?<br />

Se tu fossi un venditore di mobili quale<br />

alternativa proporresti?<br />

5<br />

6<br />

7<br />

Spedite il disegno ai produttori del legno<br />

e chiedete garanzie che non sia utilizzato<br />

legno proveniente da queste foreste.<br />

RICORDATE! È IMPORTANTE CHE<br />

INFORMIATE TUTTI E CHE FACCIATE<br />

PUBBLICITA'DELLA VOSTRA<br />

INIZIATIVA!<br />

Aprite gli occhi. Se non riuscite a sapere<br />

dal rivenditore da dove viene il legno,<br />

fermatevi a riflettere: potrebbe provenire<br />

da qualsiasi foresta. Ma allora qualcosa<br />

non va! Vendere un prodotto senza sapere<br />

da dove arriva non garantisce nessun<br />

controllo e tutela.


•<br />

AFRICA<br />

FORESTA<br />

8<br />

IN<br />

CLASSE<br />

Salviamo una foresta<br />

obiettivo<br />

Apprendere come l'ambiente di<br />

tutte le forme di vita a<br />

causa della distruzione<br />

degli alberi, si restringe<br />

sempre piu’.<br />

eta’<br />

11-14<br />

Dopo che insieme all'insegnante avrete<br />

discusso del problema della distruzione<br />

delle foreste seguite questi piccoli passi:<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

L'insegnante disegna sul suolo<br />

un cerchio di circa 6 metri di diametro<br />

con alcuni vecchi giornali che avete<br />

prima raccolto in classe e che<br />

rappresenteranno ognuno di loro un albero.<br />

Ognuno di voi sceglierà un essere vivente<br />

della foresta da interpretare e si cercherà<br />

un posto sopra il cerchio di giornali.<br />

Se non ricordate quali animali sono<br />

presenti, sfogliate il <strong>kit</strong> e trascrivetevi su<br />

un foglio una lista di nomi.<br />

Quando tutti avrete preso posto,<br />

l'insegnante ricorderà alcune cause della<br />

distruzione della foresta dell'Africa Allo<br />

stesso tempo allontanerà un giornale dal<br />

cerchio. Per ogni causa sarà allontanato<br />

un foglio A mano a mano che si enumera<br />

le cause della distruzione, il cerchio di<br />

giornali si farà sempre più ristretto.<br />

Dovrete stringervi sempre di più, fino a,<br />

quando non riuscirete più a mantenervi in<br />

bilico sui giornali rimasti.<br />

5<br />

6<br />

Il gioco finisce qui.<br />

Sarebbe utile discutere in cerchio sulle<br />

sensazioni che avete provato, mentre i<br />

fogli venivano tolti da sotto i piedi e porvi<br />

alcune domande: Come sarebbe per me se<br />

le piante scomparissero dalla foresta?<br />

Quali animali potrebbero sopravvivere<br />

ancora nella foresta rappresentata dai<br />

pochi giornali rimasti? Quante possibilità<br />

di sopravvivenza hanno gli animali nel<br />

lungo periodo?<br />

Potreste proporre questo gioco ad altri<br />

amici dopo avergli spiegato le<br />

conseguenze del taglio illegale in Africa.<br />

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africa<br />

Aiutaci a salvare la<br />

foresta! La cartolina<br />

obiettivo<br />

eta’<br />

11-14<br />

Dare voce alle proprie<br />

opinioni<br />

Pensate se tutti i ragazzi<br />

e i bambini di tutto il mondo<br />

spedissero cartoline<br />

a quei furboni dei rivenditori...<br />

vorrei proprio vedere le loro<br />

facce!! Ha Ha Ha!<br />

C' è un modo per far sentire il “peso”<br />

delle vostre opinioni a chi produce mobili<br />

con legno non certificato.<br />

Non è di certo stando seduti a<br />

non far niente che le cose cambiano<br />

intorno a noi.<br />

Attraverso la costanza, il coinvolgimento e<br />

l'azione concreta possiamo migliorare la<br />

realtà intorno a noi, diventando<br />

consumatori responsabili e decidendo noi<br />

cosa comprare o meno.<br />

Una buon'idea è quella di spedire ai<br />

produttori non certificati una cartolina<br />

con un disegno e un breve messaggio che<br />

testimoni la vostra disapprovazione alle<br />

loro scelte di mercato.<br />

Quindi:<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

9<br />

ATTIVITA'<br />

Prendete un cartoncino o un foglio FSC<br />

e ritagliate un rettangolo di circa<br />

15 cm per 10 cm.<br />

Su un lato disegnate e rappresentate il<br />

vostro messaggio.<br />

Sull' altro scrivete una frase semplice<br />

e immediato tipo: “NON VOGLIO<br />

ALBERI TAGLIATI ILLEGALMENTE<br />

A CASA MIA!”<br />

Invitate i vostri amici a preparare<br />

altre cartoline creando immagini<br />

e messaggi nuovi.<br />

Spedite!


•<br />

AFRICA<br />

ATTIVITA’<br />

9<br />

Aiutaci a salvare<br />

la foresta!<br />

Che fare?<br />

Sensibilizzare<br />

Informare più persone possibili creando un passa<br />

parola, favorisce la comunicazione e diffonde la<br />

possibilità e la volontà di scelta sugli acquisti.<br />

In che modo?<br />

Attraverso un evento specifico<br />

Non dobbiamo essere solo spettatori di quello<br />

che accade: attraverso il coinvolgimento<br />

personale possiamo migliorare le cose.<br />

obiettivo<br />

Organizzare una<br />

giornata dedicata alla<br />

protezione della<br />

foresta africana.<br />

eta’<br />

11-14<br />

Le attivita’ che potete<br />

organizzare durante la<br />

giornata di sensibilizzazione<br />

sono diverse:<br />

Tombola delle foreste<br />

Fare una tombola con domande sulla foresta. I<br />

premi per esempio possono essere cartoline<br />

delle foreste fatte a mano, oppure piccole<br />

piantine d'alberi dentro dei vasetti come<br />

polmone verde della casa (questi si trovano<br />

nei parchi o nella foresta).<br />

Organizzate una vostra<br />

esposizione della foresta<br />

Fate diventare creativi i vostri compagni,<br />

facendoli partecipare a giornate a progetto o a<br />

singole lezioni. Potete addirittura organizzare un<br />

concorso all'interno della scuola “quale classe<br />

contribuisce con il miglior lavoro alla vostra<br />

esposizione sulla foresta?”. L'esposizione rimarrà<br />

poi nella vostra aula o nel corridoio per tutta la<br />

durata del progetto, per catturare l'attenzione di<br />

studenti, insegnanti, genitori e stampa.<br />

Con quali strumenti?<br />

Con una raccolta firme<br />

Potete dimostrare e spedire ai produttori del<br />

legno che i bambini e ragazzi della vostra<br />

scuola sostengono comportamenti ambientali<br />

corretti. La lista delle firme deve contenere la<br />

vostra richiesta esatta (a chi vi rivolgete e cosa<br />

volete) e quattro spazi per la raccolta delle<br />

firme: nome e cognome, via e numero civico,<br />

CAP, Comune e firma. Ricordatevi di scrivere<br />

in maniera chiara e cortese.<br />

Teatro della foresta<br />

Allestite nel cortile della scuola uno spazio di 50<br />

metri quadrati con un nastro bianco e rosso.<br />

Questa è la quantità di foresta che è distrutta<br />

ogni decimo di secondo. Fate ascoltare agli<br />

studenti i rumori di una motosega e travestitevi<br />

da animali. Poi proponete la soluzione: una<br />

“Scuola per la foresta” degli attivisti (con tute<br />

bianche che si possono comprare nei negozi<br />

specializzati, con una scritta fatta in casa)<br />

entrano sulla scena e rimettono in piedi gli<br />

alberi. Lo stand informativo serve ad informare<br />

tutti del vostro progetto e di come si può<br />

contribuire alla preservazione della foresta.<br />

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amazzonia<br />

La piu’ grande<br />

foresta tropicale<br />

No, non e’ un concerto rock, e’ rumoroso,<br />

ma molto piu’ antico. In effetti, e’ il concerto piu’ antico<br />

della terra: sono migliaia di uccelli dAi colori mai visti che<br />

cantano tutti assieme. Un insieme di Kjiouu, Schkiopp, Craacuqcl, Pfiiiumpf, Chiiietschchiouok,<br />

Toc-toc-toc, Uick-uick… Boog ed Elliot devono gridare per potersi parlare,<br />

tanto e’ il frastuono. Pero’ gli sembra un sogno… Avevano sempre desiderato visitare<br />

la foresta amazzonica. “Maestosa, meravigliosa, immensa”… solo versi di stupore<br />

riuscivano a dire i nostri amici. “Ehi Boog visto quanti animali abitano qui?”<br />

“Si’ Elliot. E quanti pesci in quel fiume.. ”<br />

“Ma guarda che frutti bellissimi! Gnam gnam ho giusto una fame.”<br />

“E quanti tipi di piante e -Aiii!-quanti insetti.” In effetti, quella che in un primo<br />

momento sembrava un'aria umida e densa, e’ un brulicare di zanzare, moscerini, tafani,<br />

ed un'infinita serie di microscopici animaletti dalle forme e dai colori piu’ impensati,<br />

tutti a caccia del sangue fresco dei nostri amici.<br />

Boog non si preoccupa, intento com'e’ a riempirsi la pancia di frutti buonissimi, ma<br />

Elliot non vede l'ora di incontrare il suo amico giaguaro...<br />

1<br />

DESCRIZIONE


AMAZZONIA<br />

•<br />

DESCRIZIONE<br />

1<br />

Gran parte della foresta pluviale si<br />

trova in Brasile, solo in questo Stato è<br />

grande quanto l'Europa occidentale o<br />

come gli Stati Uniti. Questa foresta<br />

millenaria si estende anche su Guyana,<br />

Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù<br />

Bolivia Suriname e Guyana Francese. .<br />

Il bacino amazzonico copre il cinque<br />

per cento della superficie del pianeta,<br />

estendendosi su 7,8 milioni di km2. Vi<br />

si trovano 25.000 km di fiumi<br />

navigabili che rappresentano il 20%<br />

dell'acqua dolce del pianeta. Le sue<br />

foreste rappresentano il più ricco<br />

ecosistema della terra, che rappresenta<br />

da solo il 45% delle foreste tropicali e<br />

immagazzina il 40% del carbonio della<br />

vegetazione terrestre. Circa la metà<br />

Questa regione è stata a lungo<br />

considerata solo sotto l'aspetto dello<br />

sfruttamento, in quanto terra di<br />

favolose ricchezze era l'ultima frontiera<br />

da conquistare a causa d'imprenditori<br />

disonesti. A favorire l'emergenza<br />

ambientale vi sono interessi economici<br />

e politici che favoriscono un modello di<br />

sviluppo che sta portando negli ultimi<br />

anni ad una rapida deforestazione.<br />

Secondo un rapporto pubblicato nel<br />

2002 da IMAZON (Istituto dell'Uomo e<br />

dell'Ambiente dell'Amazzonia) circa il<br />

95% del legno estratto nell'Amazzonia<br />

brasiliana è prodotto con pratiche<br />

distruttive. Il risultato è che<br />

l'Amazzonia ha uno dei più alti livelli<br />

di deforestazione. Compagnie del<br />

legno, latifondisti, allevatori e molti<br />

politici vedono ancora oggi<br />

l'Amazzonia come un vasto territorio<br />

da sequestrare, occupare e sfruttare.<br />

delle specie animali conosciute vive in<br />

Amazzonia. Tra loro, 353 specie di<br />

mammiferi, 3.000 specie di pesci,<br />

1.000 specie di uccelli, 60.000 specie<br />

di piante e un numero enorme di<br />

specie di insetti, stimato attorno ai 10<br />

milioni. L'Amazzonia svolge un ruolo<br />

essenziale nel preservare la biodiversità<br />

e il clima su scala planetaria. Secondo<br />

la comunità scientifica ogni giorno<br />

circa 150 tipi di piante o animali<br />

scompaiono, e nella maggior parte dei<br />

casi questo avviene a causa della<br />

perdita di habitat.<br />

al cinema dal 7 dicembre<br />

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amazzonia<br />

Il giaguaro<br />

La notte e’ ancora animata:<br />

i canti degli uccelli lasciano il posto al gracidare delle rane e al<br />

Cri-cri dei grilli. Ma non pensiate che si limitino a un banale Cra-cra<br />

o cri-cri…. Eh, no, qui siamo in Amazzonia. Le rane fanno rumori<br />

stranissimi: Tic-tic-tic, Crglouack, Poc-tic-tock,<br />

e anche i grilli non sono da meno.<br />

Ma un suono improvviso dritto dritto dentro l'orecchio<br />

fa saltare Boog fino a battere la testa sul primo ramo dell'albero<br />

cui era appoggiato.<br />

Era solo un "Salve amici!" dell'amico giaguaro. Solo che e’ talmente<br />

silenzioso nella foresta, che i due viaggiatori non l'avevano neppure<br />

sentito arrivare.<br />

2<br />

ANIMALI


AMAZZONIA<br />

•<br />

ANIMALI<br />

2<br />

Il giaguaro ( Pantera onca) è il più<br />

grande felino delle Americhe. È lungo<br />

fino a 1,80 m, la coda tocca i 60-70 cm<br />

e può pesare da 130 a 180 kg.<br />

La pelliccia nella parte superiore è<br />

prevalentemente giallo-rossiccia<br />

macchiata di nero con macchie grandi<br />

irregolari o circolari. È un ottimo<br />

nuotatore e tende ad agguati a tapiri<br />

ma anche agli uccelli, tartarughe ratti e<br />

pesci di cui si nutre.<br />

L'Amazzonia è il paradiso di tanti altri<br />

animali. Per esempio le scimmie<br />

urlatrici rosse sono scimmie musicanti<br />

instancabili delle foreste vergini<br />

dell'America meridionale, le quali<br />

specialmente al mattino e alla sera<br />

fanno udire i loro concerti sonori ma<br />

all' avvicinarsi di un pericolo<br />

rimangono in silenzio ritirate sulle<br />

cime più alte degli alberi.<br />

Più coraggiosi sono i grossi felini<br />

rampicatori come il Puma che compie,<br />

infatti, potenti e grandi slanci di 5-6<br />

metri. I suoi nemici sono serpenti come<br />

l'Anaconda e l'uomo.<br />

La più strana è senza dubbio la<br />

Scimmia ragno che con il corpo smilzo<br />

e gli arti lunghi quando si stende tra i<br />

rami assomiglia proprio ad un ragno!<br />

Il suo territorio arriva a 30 Km per<br />

ogni singolo animale, caccia<br />

preferibilmente di notte è un solitario e<br />

non caccia mai in gruppo. I suoi artigli<br />

possono attaccare la corazza di un<br />

carro armato. È in grado di<br />

arrampicarsi sugli alberi e di nuotare.<br />

Vive nascosto nel profondo della<br />

foresta, ma quando è spaventato si<br />

difende con furia. Alla nascita del<br />

piccolo giaguaro, cieco ma ricoperto di<br />

pelo, è la mamma che se ne prende<br />

cura e lo protegge.<br />

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amazzonia<br />

I Deni<br />

"Ma allora, giaguaro, riusciremo a conoscere<br />

i mitici Indios amazzonici?"<br />

"Certo. Siamo gia’ nel territorio del popolo Deni, uno di popoli<br />

indios… Ecco le prime capanne… Ora pero’ sono andati a caccia.<br />

Dovremo aspettarli qui. Ma nel frattempo vi posso<br />

raccontare di come sono riusciti a salvare la loro foresta.<br />

Non e’ una storia lunga, ma vale la pena di ascoltarla".<br />

3<br />

POPOLI


AMAZZONIA<br />

POPOLI<br />

•<br />

3<br />

Quando <strong>Greenpeace</strong> ha saputo che una<br />

compagnia del legno si apprestava a<br />

tagliare nella foresta ancestrale dei Deni,<br />

ha subito avvertito questo popolo, ma a<br />

quel punto è sorto un problema: le loro<br />

terre non erano demarcate, ossia, non<br />

erano stati depositati alle autorità i loro<br />

confini. Allora i Deni hanno chiesto a<br />

<strong>Greenpeace</strong> di aiutarli a identificare e<br />

segnalare questi confini, per evitare che<br />

altri vi entrassero a danno: compagnie<br />

del legno, pescherecci a caccia di pesce,<br />

cacciatori di tartarughe o selvaggina.<br />

TABELLA DESCRITTIVA<br />

Famiglia linguistica<br />

Arawa<br />

Popolazione totale<br />

666 persone (censimento 1998)<br />

distribuite tra 116 regioni,<br />

9 villaggi lungo i fiumi..<br />

Area di demarcazione<br />

1530000 ettari di terreno.<br />

Posizione<br />

Sud Est dello Stato dell'Amazzonia.<br />

Glossario<br />

LA DEMARCAZIONE DEI TERRITORI INDIGENI<br />

La demarcazione dei territori è un riconoscimento del governo<br />

del dominio indigeno un veicolo legale che usato dalle<br />

popolazioni preserva il loro territorio e garantisce il diritto di<br />

tenere l'invasore(le compagnie del legno)fuori dei loro confini e<br />

di scegliere i mezzi di sostentamento all'interno della foresta.<br />

Una volta che sono demarcati i confini, questi divengono<br />

protetti dall'Unione Federale e sono designati per l'uso<br />

esclusivo della popolazione indigena che hanno quindi diritto<br />

di sfruttare le risorse naturali, fiumi, laghi e suolo. Il FUNAI,<br />

l'agenzia governativa ha come obiettivo di mettere in atto i<br />

diritti degli indigeni. Secondo l'agenzia solo la metà dei<br />

territori in Amazzonia è stata demarcata.<br />

La demarcazione dei territori è basata su studi antropologici<br />

che identificano i confini, i dati sociali, storici e ambientali.<br />

Dieta<br />

Pesce, cacciagione, tapiri e maiali<br />

selvatici, polli domestici e anatre, piccole<br />

piantagione di manioca, patate, banane e<br />

papaia frutti selvatici (frutti di palma).<br />

Artigianato<br />

Realizzazione di prodotti artigianali<br />

esperti nella manifattura di collane, anelli,<br />

frecce, giocattoli, archi e altri oggetti.<br />

Economia<br />

Si basa sulla raccolta dell'olio estratto<br />

dall'albero copaiba è il prodotto<br />

principale commerciato dai Deni, anche<br />

se a loro viene pagato un quinto del suo<br />

valore in città. L'olio di copaiba è<br />

utilizzato nell'industria cosmetica<br />

farmaceutica e per produrre vernici.<br />

Farmacologia etnica<br />

I Deni raccolgono molte specie di piante<br />

rampicanti, usano veleni per pescare e<br />

cacciare e lattice per malattie e dolori.<br />

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amazzonia<br />

La terra delle<br />

Amazzoni<br />

"Guardate questo fiume" dice il giaguaro mostrando un fiume<br />

grande quanto il mare. "Hey, e’ mezzo bianco e mezzo nero!"<br />

"Eh si, qui si incontrano due fiumi, si chiamano Rio Negro e Rio<br />

Solim es, uno dall'acqua nera di terra e uno dall'acqua chiara, e se ne vanno<br />

braccetto senza mescolarsi per chilometri e chilometri. E diventano il Rio delle<br />

Amazzoni, il grande fiume dell'Amazzonia!<br />

"E le amazzoni dove stanno?" "Nella leggenda, come sempre"<br />

"Amazzoni? Che roba sono?"<br />

"Boog, ma non hai studiato neppure un po' di mitologia greca?<br />

"No, pero’ ho studiato la scienza delle api. Ma invece di fare il secchioncello,<br />

dimmi che sono 'sti amazzoni, se sei cosi’ bavo"<br />

"Tanto per cominciare sono LE amazzoni. Infatti erano donne guerriere<br />

che vivevano sulle sponde del Mar Nero…"<br />

"Ma che Mar Nero e Mar Nero, qui siamo sulle sponde del Rio Negro! Insomma,<br />

non capisco piu’ niente." "E infatti c'e’ stata un po' di confusione.<br />

Se hai un po' di pazienza ti racconto la buffa storia delle Amazzoni dell'Amazzonia.<br />

Una leggenda nella leggenda!"<br />

4<br />

APPROFONDIMENTO


AMAZZONIA<br />

•<br />

APPROFONDIMENTO<br />

4<br />

L'Amazzonia prende il nome dal<br />

grande fiume che l'attraversa, il Rio<br />

delle Amazzoni. Ma questo fiume da<br />

chi prende il nome? I conquistatori<br />

spagnoli credevano che vi fosse un<br />

regno di donne guerriere, come le<br />

amazzoni della mitologia, forse<br />

scambiandole con l'indomabile tribù<br />

india degli Yanguas, e i cui membri<br />

portavano capelli fino alla cintura (e<br />

quindi agli spagnoli dovevano<br />

sembrare donne).<br />

Il primo a scoprire la tribù di guerriere<br />

o di guerrieri chiomati fu Francisco de<br />

Orellana, che faceva parte dell'esercito<br />

dello spagnolo Francisco Pizarro.<br />

Orellana si era imbarcato sul Rio delle<br />

Amazzoni per una spedizione<br />

abbastanza semplice: doveva trovare<br />

viveri per rifocillare i combattenti<br />

spagnoli che si apprestavano a partire<br />

per la caccia all'Eldorado e per scoprire<br />

dov'era la leggendaria "terra della<br />

Cannella". Invece di trovare cibo e<br />

rifornimenti, scoprì il fiume che<br />

attraversa quasi tutto il Sudamerica.<br />

Da Iquitos, in Perù, discese il fiume<br />

assieme a Gonzalo Pizarro e una truppa<br />

di 220 spagnoli e 4 mila indigeni. La<br />

spedizione dovette affrontare ben presto<br />

molti problemi: diserzioni, morti per<br />

malattia, attacchi di tribù ostili.<br />

Orellana, assieme a 50 uomini e al frate<br />

domenicano Gaspare di Carvajal, fu<br />

inviato lungo il fiume Napo alla ricerca<br />

di viveri. "Orellana", scrive Carvajal,<br />

"prese con sé 57 uomini con i quali<br />

salparono a bordo di tre barche per<br />

seguire il flusso della corrente. E subito<br />

rischiammo di perderci, perché<br />

confluiva nel nostro fiume un altro con<br />

acque turbolente e piene di tronchi<br />

d'albero". Ma dopo i primi problemi con<br />

la corrente (che avrebbe trasportato<br />

inesorabilmente le barche fino all'oceano<br />

Atlantico) finalmente la spedizione<br />

riuscì a fermarsi in un villaggio.<br />

Qui, nella piazza centrale, Orellana e i<br />

suoi uomini scoprirono un curioso<br />

bassorilievo di legno che raffigurava<br />

una città murata con torri, cancelli e<br />

due grandi leoni, o forse giaguari, che<br />

facevano la guardia. Nel villaggio<br />

successivo, Orellana scoprì un altro<br />

tronco d'albero decorato con gli stessi<br />

intagli. E questo accese la sua curiosità.<br />

La flotta spagnola venne attaccata da<br />

un gruppo di indiani, che erano guidati<br />

da una dozzina di "Amazzoni".<br />

"Queste donne, le Amazzoni, hanno la<br />

pelle molto bianca, e davvero una di loro<br />

lanciò tante di quelle frecce su una delle<br />

nostre imbarcazioni da farlo sembrare un<br />

porcospino" scrive frate Carvajal nel suo<br />

diario, dopo la battaglia nel corso della<br />

quale perse un occhio, colpito da una<br />

freccia. Lui non se la passò molto bene. I<br />

poveri indios, sterminati prima dagli<br />

spagnoli e poi dai portoghesi, se la<br />

passarono molto peggio. Ma intanto è<br />

nata così la leggenda - il nome - del Rio<br />

delle Amazzoni.<br />

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amazzonia<br />

La guerra<br />

contro la vita<br />

"Hey Elliot, senti anche tu qualcosa di strano?"<br />

"Beh, in effetti, sento te. Voglio dire, riesco a sentirti,<br />

e questo e’ strano. Il concerto degli uccelli si e’<br />

improvvisamente zittito. Che succede, amico giaguaro?"<br />

"Sssst! Lasciatemi ascoltare... Dannazione, sono proprio loro!"<br />

Un improvviso rumore assordante colpi’ la loro attenzione sembrava<br />

pervadesse ogni angolo della foresta, gli uccelli che da prima volavano da un<br />

ramo all'altro ora svolazzavano spaventati in modo disordinato, sbattendo le<br />

ali sui tronchi degli alberi. I nostri amici si nascosero dietro un gruppo di<br />

liane si avvicinarono verso la provenienza del rumore cio’ che videro sconvolse<br />

le loro menti. Alberi che cadevano come birilli, trascinando con se’ altri<br />

alberi, abbattendo nidi e tane, mentre la luce, improvvisamente penetrata nel<br />

cuore della foresta, accecava tutti gli animali.<br />

"Ecco quello che vi volevo mostrare - fece il giaguaro -<br />

dobbiamo fermarli!"<br />

5<br />

Denuncia


AMAZZONIA<br />

•<br />

DENUNCIA<br />

5<br />

La Foresta Amazzonica è l'ecosistema<br />

più ricco del pianeta. Essa ospita: 6000<br />

specie di piante, 1.000 specie di uccelli<br />

e oltre 300 specie di mammiferi .<br />

Inoltre il Rio delle Amazzoni ospita<br />

2.000 specie di pesci d'acqua dolce,<br />

oltre a mammiferi acquatici come il<br />

delfino rosa e la lontra gigante.<br />

La Foresta Amazzonica è patria di 20<br />

milioni di persone, tra cui 180.000<br />

amerindi e molti cabocli - tradizionali<br />

abitanti della foresta, discendenti da<br />

amerindi e portoghesi.Questi popoli<br />

contano sulla foresta per sopravvivere:<br />

essa assicura loro cibo, riparo, medicine,<br />

e svolge un ruolo importantissimo nella<br />

loro vita spirituale.<br />

violenza e minacce. Pistoleros e banditi<br />

assoldati dai latifondisti eliminano ogni<br />

residua resistenza da parte delle<br />

comunità locali.<br />

Alberi di prezioso mogano sono<br />

individuati perfino con l'elicottero, e si<br />

aprono strade nel cuore della foresta<br />

per prelevare anche una singola pianta<br />

di "oro verde". Di tutta questa ricchezza<br />

predata, non rimane nulla nelle mani<br />

della gente del posto. I tagliaboschi<br />

sono attirati con promesse di facili<br />

guadagni, ma quando si trovano nella<br />

foresta possono comprare cibo e attrezzi<br />

solo dal barone del legno che li ha<br />

assunti (non ci sono negozi nella<br />

foresta!) a prezzi esorbitanti. Così in<br />

poco tempo s'indebitano e sono<br />

costretti ad abbattere sempre più alberi,<br />

perché non sono più liberi di<br />

andarsene. La foresta continua a morire.<br />

In aree remote, polizia e giudizio non<br />

arrivano, e vige la legge del più forte.<br />

Qui i "baroni del legno" fabbricano false<br />

certificazioni di proprietà, invadono le<br />

terre pubbliche e cacciano i piccoli<br />

contadini che vi abitano, facendo uso di<br />

Dobbiamo fare qualcosa!<br />

Il 58% della foresta amazzonica è già<br />

stata distrutta. Dagli anni '70 un'area<br />

grande come la Francia è andata<br />

perduta. Un'altra metà di quel che<br />

rimane è seriamente minacciato.<br />

Dal 1992, quando il Brasile ha ospitato<br />

il Summit della Terra delle Nazioni<br />

Unite a Rio, si è fatto ben poco per<br />

proteggere la Foresta pluviale<br />

Amazzonica. Si calcola che tra il 1990 e<br />

il 1995 l'Amazzonia abbia perso diversi<br />

milioni d'ettari di foresta naturale.<br />

Glossario<br />

LATIFONDISTI<br />

Proprietari terrieri che dispongono di vaste<br />

estensioni di terra, grandi fino quanto<br />

un'intera regione italiana, ottenuta legalmente<br />

o con titoli falsificati. Centinaia di contadini vi<br />

lavorano la terra o allevano bestiame per<br />

conto del proprietario.<br />

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amazzonia<br />

Salviamo l'Amazzonia!<br />

"Guarda quella nave sul fiume?"<br />

"Strano, Boog. Sembra un rompighiaccio, di quelli che circolano<br />

d'inverno dalle nostre parti… Che ci fa qui ai tropici, che non c'e’<br />

manco un ghiacciolo mezzo squagliato?"<br />

"Ma davvero non lo sapete? - fece il giaguaro - e’ la nave di<br />

Greenepace! Si chiama Arctic Sunrise, che vuol dire “alba sull’artico”,<br />

perche’ in effetti e’ davvero un rompighiacci. Ma e’ stata riadattata<br />

per navigare lungo il Rio delle Amazzoni, per andare a fermare i<br />

predatori della foresta. Siamo venuti qui proprio per cercare<br />

aiuto… Se c'e’ qualcuno che ci dara’ una mano a fermare le<br />

motoseghe, beh, sono proprio loro!"<br />

6<br />

SOLUZIONI


AMAZZONIA<br />

•<br />

SOLUZIONI<br />

6<br />

<strong>Greenpeace</strong> da dieci anni ha una base<br />

nel cuore dell'Amazzonia, a Manaus.<br />

Dotata di mezzi quali imbarcazioni<br />

fluviali ed un piccolo aereo.<br />

<strong>Greenpeace</strong> è riuscita a salvare<br />

3.600.0000 ettari di foresta aiutando il<br />

popolo indigeno dei Deni a demarcare<br />

le proprie foreste, dove una compagnia<br />

malese del legname aveva già iniziato<br />

ad abbattere alberi e acquistato terreni<br />

a loro insaputa. Per lunghi tempi<br />

attivisti di GP, uomini e bambini dei<br />

Deni si sono uniti per demarcare le<br />

loro terre e mandare un messaggio<br />

chiaro al resto del mondo: via le<br />

multinazionali dai territori indigeni.<br />

organizzatissime organizzazioni<br />

mafiose, legate al commercio<br />

internazionale di legname.<br />

"Eh già, ma noi che possiamo fare?" si<br />

chiedono Boog ed Elliot. Semplice:<br />

comprare il legno certificato FSC, che di<br />

certo non è illegale, e che viene da una<br />

gestione forestale attenta e responsabile.<br />

Un'altra cosa è usare i prodotti della<br />

foresta, come la noce brasiliana (si trova<br />

nelle botteghe del commercio equo e in<br />

diverse catene di supermercati). Infatti<br />

questi prodotti sono raccolti dalle<br />

cooperative degli abitanti<br />

dell'Amazzonia: raccolgono la gomma<br />

naturale, la noce brasiliana, oli e frutti,<br />

così la foresta offre loro un reddito, e al<br />

tempo stesso nessuno la abbatte.<br />

E per difenderla si oppongono ai grandi<br />

baroni del legno e della terra (allevatori<br />

o grandi coltivatori di soia) e gli<br />

impediscono di abbattere la loro foresta.<br />

Ma non basta: in Parà <strong>Greenpeace</strong> si è<br />

alleata alle comunità locali ed è<br />

riuscita, ad ottenere la proteggere altri<br />

1.300.000 ettari di foresta, per fermare<br />

l'avanzata dei baroni del legname e dei<br />

grandi allevatori di bestiame.<br />

Contemporaneamente <strong>Greenpeace</strong> ha<br />

seguito le rotte del legno tagliato<br />

illegalmente, aiutando a sventare<br />

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amazzonia<br />

Viaggio in Amazzonia<br />

obiettivo<br />

eta’<br />

8-10<br />

Evidenziare le<br />

sensazioni provate<br />

durante il gioco<br />

Immaginiamo<br />

la foresta<br />

7<br />

elaboriamo<br />

In classe a turno ogni bambino/ragazzo<br />

con gli occhi chiusi immagina la foresta<br />

descrivendo ogni più piccolo particolare:<br />

suoni, colori, animali, l'insegnante<br />

trascrive le impressioni di tutti e insieme<br />

si elaborano le sensazioni provate.<br />

La foresta<br />

umana<br />

Ogni partecipante sceglie un animale o<br />

una pianta della foresta che più lo ispira e<br />

s'immedesima. Ancora meglio se siete una<br />

classe numerosa, perchè potete creare<br />

diversi suoni e versi degli animali o se<br />

siete un albero muovervi al soffiare del<br />

vento. Potrete interpretare di diventare un<br />

tucano che riposa su un albero o un<br />

pappagallo dallo splendido piumaggio blu<br />

o un picchio che lavora attivamente per<br />

bucare un tronco di legno Concentrandovi<br />

vi sembrerà d'essere proprio in foresta.


Immaginate un palazzo dall’alto verso il basso.<br />

Il tetto e composto dalle fronde degli alberi più alti.<br />

Diversi alberi delle foreste pluviali tropicali possono<br />

raggiungere i 70 metri (come l'albero della noce<br />

brasiliana), quanto un palazzo di venti piani. Per<br />

proteggersi dal sole e dai parassiti, le foglie sono<br />

resistenti o capaci di crescere rapidamente. A causa del<br />

sole e delle forti piogge, a questo piano vivono pochi animali, a<br />

parte le scimmie. Il primo piano si trova circa a 45 metri dal<br />

suolo. Le fronde del piano superiore fermano la violenza della<br />

pioggia e lasciano passare appena alcuni raggi di sole. Qui vive<br />

la maggior parte degli animali: volano fin qui o ci si<br />

arrampicano. Sui tronchi e sui rami degli alberi crescono anche<br />

il muschio, i licheni e le piante epifite, come le bromelie e le<br />

orchidee. Le liane pendono dall'alto verso il suolo.<br />

Il piano terra è già privo di vento. Qui vivono tutte le piante<br />

e gli animali che non hanno bisogno del sole diretto. Muschi,<br />

felci e funghi qui prosperano. È umido e scuro, come in mezzo<br />

ad una serra. Al contrario dei nostri boschi, qui non ci sono<br />

molte foglie, e neppure molti animali, a parte le formiche e le<br />

termiti, e numerosi insetti. Molti alberi hanno le radici<br />

sollevate dal suolo, altri invece scendono dal fusto fino a terra.<br />

Attorno ai tronchi si annodano le piante rampicanti.<br />

La lotta<br />

per la luce<br />

obiettivo<br />

AMAZZONIA<br />

eta’<br />

12-14<br />

Gli studenti apprendono come appena 11%<br />

della luce raggiunge il suolo nelle foreste<br />

pluviali dei tropici, e che le piante vi si<br />

devono adattare per vivere. Apprendono che<br />

le foreste pluviali dei tropici si sviluppano<br />

su tre livelli caratterizzati da ambienti e<br />

organismi molto differenti.<br />

•<br />

ELABORIAMO<br />

7<br />

Strategie delle piante per arrivare alla luce:<br />

Crescita veloce<br />

Grandi scorte nel seme, per poter crescere più a lungo.<br />

Aggrapparsi ai tronchi come le piante rampicanti e le liane.<br />

Crescere direttamente in alto, sui rami degli alberi<br />

(bromelie, orchidee ecc).<br />

6<br />

Ora provate voi: disegnante le varie piante (liane,<br />

piante rampicanti, piante parassite, bromelie ecc)<br />

ordinate a seconda del piano che occupano, sulla base<br />

delle loro caratteristiche. In un grande foglio di carta<br />

dipingete una foresta pluviale dei tropici, divisa sui tre<br />

piani. Il disegno può essere anche un po'<br />

tridimensionale: per esempio, le liane possono essere<br />

fatte con pezzetti di corda, e così via. Insieme<br />

discutete quale pianta deve essere in quale piano, e in<br />

quale parte della foresta ognuno preferirebbe vivere.<br />

Iniziamo:<br />

Solo l'11% della luce del sole arriva al suolo<br />

1 della foresta, quali sono le difficoltà che devono<br />

affrontare le piante che crescono dal basso? Le luci<br />

sono spente e le finestre serrate, si accende una<br />

candela. Inizia un viaggio verso l'immaginazione.<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

Come secondo passo l'insegnante vi consegnerà<br />

un foglietto con il nome di una pianta, da decifrare<br />

quanto più velocemente possibile.<br />

Per farlo vi porterete ovviamente verso la candela,<br />

verso la fonte della luce, ma sarete tanti,<br />

e la candela è una sola. In questo modo<br />

capirete subito cosa vuol dire la lotta per la luce.<br />

Con l'aiuto dell'insegnante potete discutere<br />

sull'esperienza fatta, sulla necessità per le piante di<br />

arrivare alla luce, che nelle foreste tropicali è<br />

trattenuta dalle fitte fronde degli alberi adulti.<br />

Ponetevi questa domanda quali strategie<br />

svilupperanno le piante per raggiungere la luce?<br />

Riflettete sulle diverse strategie delle piante.<br />

L'insegnante può aiutarvi consegnandovi la scheda<br />

d'approfondimento.<br />

Glossario<br />

PIANTE EPIFITE<br />

Il nome significa che queste piante crescono direttamente sui rami o sui<br />

tronchi degli alberi. Utilizzano altri alberi per raggiungere la luce. In<br />

alcuni casi possono prendere il nutrimento e l'acqua dall'atmosfera,<br />

attraverso le radici aeree. Queste piante non hanno bisogno di terra<br />

per crescere. Sono i muschi, le felci, le orchidee, le bromelie.<br />

LIANE<br />

Le liane sono piante rampicanti. Appena il loro seme si apre, il<br />

germoglio si arrampica lungo i tronchi degli alberi in tempo<br />

rapidissimo, fino a raggiungere i 400 metri di lunghezza ma anche loro<br />

hanno bisogno d'altri alberi per vivere eppure sono fortissime e<br />

resistentissime, e sono usate come mezzo di trasporto dagli animali.<br />

Gli uomini a volte le usano, per costruire ponti sui fiumi.<br />

STRANGOLATRICI<br />

Sono piante come il ficus benghalensis, che cresce su un altro albero,<br />

lasciando strisciare radici verso il suolo. A mano a mano che la pianta<br />

ospite cresce, le radici avvolgono l'albero stringendolo in una morsa<br />

che blocca la linfa, fino a, quando l'albero circondato muore, dopo una<br />

lotta che può durare centinaia d'anni.<br />

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amazzonia<br />

Foresta animata<br />

obiettivo<br />

eta’<br />

9-12<br />

Imparare a realizzare<br />

un cartone animato<br />

8<br />

FORESTA<br />

IN CLASSE<br />

Disegnate su un bloc-notes o un quaderno<br />

con molte pagine, un tagliaboschi nell'atto di<br />

tagliare un albero, è importante che il disegno<br />

rappresenti una scena in movimento.<br />

Procedete in questo modo: disegnate la scena<br />

iniziale e poi pagina dopo pagina, trascrivete<br />

tutti gli impercettibili movimenti che portano<br />

alla caduta dell'albero, fate attenzione a<br />

disegnare foglio dopo foglio sempre nella<br />

stessa posizione.<br />

Coloratelo bene anche nei particolari<br />

A lavoro finito potrete facendo scorrere<br />

velocemente gli angoli del foglio vedere quel<br />

che accade in una foresta.<br />

Proponete quest'attività anche nelle altre<br />

classi, ognuno può disegnare altre scene e<br />

farle vedere in giro.


AMAZZONIA<br />

•<br />

FORESTA<br />

8<br />

IN<br />

CLASSE<br />

La pianta auto<br />

innaffiante<br />

obiettivo<br />

Osservare come l'acqua<br />

assorbita dal terreno, sale fino<br />

alle foglie che trasudando<br />

vapore acqueo e non potendo<br />

uscire rimane attaccata alle<br />

pareti del sacchetto ricadendo<br />

sulla pianta.<br />

eta’<br />

12-14<br />

Cosa vi occorre:<br />

Una pianta in vaso<br />

Un sacchetto di plastica<br />

Un laccio metallico<br />

Annaffiate la pianta come fareste<br />

normalmente, mettetela nel sacchetto e<br />

chiudete bene con un laccio.<br />

Lasciate la pianta al solito posto e osservate<br />

ciò che succede nei giorni seguenti.<br />

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amazzonia<br />

La banana<br />

in viaggio<br />

obiettivo<br />

Individuare gli alimenti<br />

che provengono dalla foresta<br />

e analizzare le tappe del<br />

lungo viaggio.<br />

eta’<br />

12-14<br />

“Boog hai capito come<br />

comprare un prodotto<br />

puo’ avere ripercussioni<br />

su un altro Stato anche<br />

cosi’ tanto distante<br />

da casa nostra?”<br />

Ognuno di voi può portare in classe<br />

(meglio sarebbe in mensa! si possono<br />

informare più bambini, insegnanti e<br />

personale della cucina) un prodotto<br />

alimentare che proviene dalla foresta.<br />

Al centro della sala disponete un<br />

mappamondo grande per terra e cercate<br />

di attribuire ogni prodotto alla regione<br />

di provenienza. Può aiutarvi l'insegnante<br />

o un libro in questo compito.<br />

Insieme agli altri bambini o ragazzi<br />

cercate di invogliare alla discussione<br />

i vostri compagni magari aiutandovi<br />

con queste domande:<br />

Quali altri prodotti provengono dalle<br />

foreste in Amazzonia?<br />

9<br />

ATTIVITA'<br />

Quale sarà la ragione del basso prezzo di<br />

questi prodotti? (basso costo del lavoro,<br />

materia prima già esistente...)<br />

Quali saranno le conseguenze del basso<br />

prezzo? (aumento della richiesta e quindi<br />

della distruzione...)<br />

Quali potrebbero essere le alternative?<br />

(guadagno maggiore dei lavoratori,<br />

più rispetto dell'ambiente, gestione<br />

sostenibile...)<br />

Non dimenticate di annotare tutte le risposte<br />

su un foglio potrebbero diventare dei cartelloni<br />

da attaccare all' entrata della mensa.<br />

Avete idea del perché questi prodotti sono<br />

così diffusi? (grande fabbisogno dei paesi<br />

industrializzati, alimenti gustosi, materia<br />

prima per altri prodotti, proprietà<br />

vantaggiose per l’industria...)


AMAZZONIA<br />

•<br />

ATTIVITA’<br />

9<br />

Musica per<br />

la foresta<br />

obiettivo<br />

Organizzare un concerto con<br />

strumenti musicali costruiti con<br />

materiale da riciclo e riprodurre i<br />

suoni dei popoli indigeni per attirare<br />

l'attenzione dei propri compagni.<br />

eta’<br />

10-14<br />

Cosa ti occorre:<br />

• Bottiglie di plastica vuote e asciutte<br />

• Graffette<br />

• Piselli secchi<br />

• Chicchi di riso<br />

• Pasta grossa<br />

1<br />

2<br />

3<br />

Infila nelle bottiglie i diversi materiali: in una<br />

delle graffette, in un'altra i piselli, in un'altra<br />

ancora i chicchi di riso.<br />

Chiudi bene le bottiglie con il tappo<br />

Ora con i tuoi amici prova suonare diversi ritmi.<br />

Cosa ti occorre:<br />

• Una bottiglia di plastica<br />

• Cartone<br />

• Colla<br />

1<br />

2<br />

maracas<br />

animale maracas<br />

1. Taglia il fondo di una bottiglia di plastica per<br />

ottenere il corpo dell'animale.<br />

Su di un cartone spesso disegna una sagoma di un<br />

animale che caratterizza la foresta dell'Amazzonia.<br />

Cosa ti occorre:<br />

• Una cannuccia<br />

• Un paio di forbici<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

oboe<br />

Schiacciate una delle due punte di una cannuccia<br />

per 12-19 mm.<br />

Tagliate via i due angoli in modo che rimanga<br />

una specie di cuneo.<br />

Fate tre piccoli tagli allineati longitudinalmente<br />

sulla cannuccia, distanti circa 2,5 cm l'uno<br />

dall'altro e apriteli in modo che diventino rotondi.<br />

Ora tenendola con una mano, portate la punta<br />

della cannuccia tra le labbra fino al limite degli<br />

angoli ma senza stringerle, e, chiudendo con un<br />

dito dell'altra mano il primo foro soffiate forte.<br />

Fate la stessa cosa con il secondo e terzo foro.<br />

trombone<br />

ad acqua<br />

Cosa ti occorre:<br />

• Una bottiglia vuota<br />

• Una cannuccia<br />

3<br />

Ritagliala (stai attento a non tagliarti!).<br />

1<br />

Riempite fino al bordo la bottiglietta d'acqua<br />

4<br />

5<br />

Colora la sagoma e lascia asciugare<br />

Spalma la colla a caldo sulla sagoma<br />

del bordo della bottiglia.<br />

2<br />

3<br />

Infilate la cannuccia nella bottiglia e soffiate<br />

lateralmente all'estremo libero.<br />

Producete il suono<br />

6<br />

7<br />

Introduci un po' di semi all'interno del fondo<br />

di bottiglia e incollalo alla sagoma<br />

Attendi che la colla asciughi bene<br />

e la maracas è pronta.<br />

4<br />

Alzate la cannuccia o, che è lo stesso, abbassate<br />

leggermente la bottiglia, continuando a soffiare<br />

Ora che sapete come fare per diventare dei musicisti,<br />

esercitatevi proponendo dei brevi brani da alternare<br />

con messaggi di sensibilizzazione sulla foresta.<br />

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asia<br />

Le foreste<br />

del Paradiso<br />

"Hey, Elliot, guarda che bello qui.<br />

Secondo te li incontriamo Adamo ed Eva?"<br />

"Ma no, stupidotto, le chiamano foreste del Paradiso perche’ sono<br />

bellissime, ma non c’entrano niente con il Paradiso Terrestre. Anche se<br />

devono assomigliargli un bel po'. Guarda che natura rigogliosa, e che<br />

bellezza di colori. Facesse solo un pochino meno caldo…"<br />

I due camminavano nella foresta scivolando tra liane e orchidee<br />

abbarbicate agli alti tronchi degli alberi. Piante di tutti i tipi<br />

giocavano a rincorrersi verso la luce, e uccelli multicolori<br />

saltavano di ramo in ramo lanciando richiami stranissimi.<br />

1<br />

DESCRIZIONE


•<br />

ASIA<br />

DESCRIZIONE<br />

1<br />

Tra le foreste più minacciate figurano le<br />

Foreste del Paradiso. Queste si<br />

estendono dal Sud-est Asiatico fino alle<br />

isole indonesiani, alla Papua Nuova<br />

Guinea e alle Isole Salomone nel<br />

Pacifico. Queste meravigliose foreste,<br />

abitate da specie animali introvabili<br />

altrove, ospitano anche centinaia di<br />

culture indigene.<br />

Nell'isola della Nuova Guinea, la<br />

seconda nel modo, si trovano i più ampi<br />

tratti di foresta primaria di tutta la<br />

regione asiatica. L'isola è divisa in due<br />

regioni, il territorio indonesiano nella<br />

parte occidentale dell'isola, e lo stato<br />

della Papua Nuova Guinea. Pochi luoghi<br />

al mondo sono in grado di eguagliare in<br />

varietà, volume e importanza la ricca<br />

biodiversità delle Foreste del Paradiso.<br />

al cinema dal 7 dicembre<br />

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asia<br />

L'Orango<br />

L'orango gonfio’ le guance e<br />

lancio’ il suo richiamo:<br />

"Hey, siamo qui, siamo qui! Venite, presto!"<br />

L'uccello del paradiso muoveva elegantemente la propria coda<br />

multicolore per dare il benvenuto ai nostri amici.<br />

La tigre e il rinoceronte salutavano con la testa.<br />

E poi c'erano animali stranissimi, farfalle giganti, enormi lucertoloni verdi,<br />

dei tipi simili a struzzi ma piu’ eleganti, e perfino degli umani, ognuno<br />

vestito in modo diverso… Insomma, un vero e proprio Gran Consiglio.<br />

Appena Boog ed Elliot si sedettero, la riunione inizio’ ufficialmente.<br />

L'orango prese la parola e dichiaro’:<br />

"Le nostre foreste sono in pericolo. Tutti siamo minacciati, dalla piu’<br />

piccola delle formiche al piu’ grande dei rinoceronti, ed anche i nostri<br />

amici umani dei clan indigeni rischiano di sparire dalla faccia della<br />

terra. Dobbiamo agire subito."<br />

2<br />

ANIMALI


•<br />

ASIA<br />

ANIMALI<br />

2<br />

Ci sono due tipi di orango:<br />

l'Orangutan del Borneo e l'Orangutan<br />

di Sumatra. Il nome significa "uomo<br />

della foresta". Per molto tempo si è<br />

conosciuto pochissimo della sua vita.<br />

I ricercatori sanno ora che si nutre<br />

prevalentemente di frutta e piante ma<br />

ogni tanto mangia anche insetti e<br />

uccelli. Ogni notte si costruisce un<br />

nuovo riparo tra i rami degli alberi.<br />

L'Orangutan è il più pesante abitante<br />

degli alberi! I maschi adulti possono<br />

pesare fino a 90 kg e rigonfiano in modo<br />

impressionante le guance, per lanciare il<br />

loro poderoso richiamo nella foresta.<br />

Ma l'orango non è solo.<br />

C'e' una folla di animali straordinari<br />

con lui in queste foreste.<br />

Delle 43 specie conosciute dell'uccello<br />

del paradiso, 38 si trovano nella sola<br />

Nuova Guinea. Le residue foreste<br />

millenarie dell'Indonesia offrono rifugio<br />

anche al al rinoceronte di Sumatra e<br />

Java che un tempo popolava tutto il<br />

Sud-est asiatico.<br />

L'isola della Nuova Guinea ospita<br />

17.000 specie di piante, 233<br />

mammiferi, 650 tipi d'uccelli e 275<br />

specie di rettili. La metà dei mammiferi<br />

identificati in quest'isola non si trova in<br />

nessun'altra regione - e si tratta solo<br />

degli animali fino ad oggi identificati,<br />

mentre vengono scoperte di volta in<br />

volta nuove specie.<br />

Una recente spedizione scientifica nelle<br />

montagne di Foja in Papua, nel<br />

dicembre 2005 ha scoperto un mondo<br />

perduto ed incontaminato nel cuore<br />

delle Foreste del Paradiso. Un'area che<br />

non ha mai visto la presenza<br />

dell'uomo, ricca di animali sconosciuti.<br />

Nel corso della spedizione sono state<br />

scoperte 20 specie di rane, quattro di<br />

farfalle, un canguro arboricolo dalla<br />

pelle d'oro, oltre a nuove specie di<br />

palma ed a molte altre piante ancora<br />

non classificate, tra cui il più grande<br />

fiore di rododendro.<br />

E ancora, la spettacolare farfalla Queen<br />

Alexandra's Birdwing, si trova solo<br />

nelle foreste di pianura di specifiche<br />

aree della provincia settentrionale della<br />

Papua Nuova Guinea. Con un'apertura<br />

alare di 30 centimetri, questo<br />

gigantesco insetto è minacciato come<br />

la foresta in cui vive.<br />

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asia<br />

700 lingue indigene!<br />

Prese la parola uno degli uomini.<br />

"Sono d'accordo con voi. Le ruspe delle compagnie del legno<br />

distruggono la casa di tutti, e anche la nostra gente non ha piu’ dove andare.<br />

Per noi la foresta e’ come il supermercato, la ferramenta, la chiesa, la<br />

biblioteca. Ci troviamo il cibo, gli strumenti di tutti i giorni, la nostra<br />

cultura, la nostra spiritualita’ e la nostra conoscenza sono basate sulla<br />

foresta. Quando la foresta muore anche noi moriamo. Per questo siamo qui a<br />

firmare un'alleanza: tutti assieme per proteggere la nostra foresta. Sara’ una<br />

guerra pacifica, ma dura. Dobbiamo vincerla per il futuro del pianeta ".<br />

Diamine, questi sembrano proprio decisi - pensava Boog, mentre gli indigeni<br />

disegnavano nella terra con un bastone i confini della foresta,<br />

e indicavano le strade dove avrebbero bloccato i camion dei tronchi<br />

per fermare la distruzione - Vuoi vedere che stavolta riescono davvero<br />

a salvare la loro foresta?<br />

3<br />

POPOLI


•<br />

ASIA<br />

POPOLI<br />

3<br />

Milioni di persone vivono nelle Foreste<br />

del Paradiso. Le loro comunità hanno<br />

sviluppato una relazione con la foresta<br />

che non siamo neppure in grado di<br />

immaginare. La foresta per loro è<br />

essenziale come per noi l'acqua del<br />

rubinetto, il negozio di alimentari,<br />

l'ospedale o la farmacia.<br />

La diversità culturale di queste<br />

comunità è stupefacente. Nella sola<br />

isola di Nuova Guinea vengono parlate<br />

più di 700: un sesto di tutte le lingue<br />

parlate nel mondo!<br />

Il taglio di alberi illegale o distruttivo<br />

ha conseguenze spaventose su queste<br />

comunità. Distrugge la loro casa, la<br />

fonte di vita e l'ambiente della loro<br />

cultura. La loro vita, sostenuta dalla<br />

foresta per migliaia di anni, si<br />

trasforma in una povertà senza radici<br />

né mezzi di sussistenza dignitosi.<br />

"Ha distrutto il nostro sistema di<br />

fiumi. Non possiamo pescare, non<br />

possiamo bere l'acqua.<br />

E ha distrutto la nostra fonte di vita.<br />

La nostra foresta era il nostro<br />

supermercato. Oggi non à più così"<br />

John Danaiye, leader del villaggio di<br />

Musula, Provincia occidentale, Papua<br />

Nuova Guinea<br />

La foresta in Papua Nuova Guinea<br />

appartiene alle tribù indigene, ma<br />

sempre più spesso vengono violate.<br />

Per questi popoli, i confini del<br />

territorio tradizionale, non sono scritti<br />

negli atlanti, ma nei racconti degli<br />

antenati, nelle storie dei loro viaggi,<br />

nelle loro battute di caccia, nelle loro<br />

avventure. Per loro sono chiarissimi,<br />

ma per l'amministrazione, che si basa<br />

sulle carte geografiche, non vogliono<br />

dire molto. Di questa incertezza<br />

approfittano imprese senza scrupoli per<br />

impossessarsi della loro terra.<br />

Quindi corrompono i funzionari<br />

pubblici (in aree remote vige spesso la<br />

legge del più forte, e perfino i<br />

funzionari statali possono essere<br />

corrotti da chi fa la voce grossa e<br />

dispone di molto denaro), affinché<br />

minacciano la popolazione. In alcuni<br />

casi si arriva a veri e propri episodi di<br />

violenza contro le famiglie indigene.<br />

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asia<br />

Ridateci il Paradiso<br />

Si’. Stavolta forse il lieto fine e’<br />

anche grazie agli umani, alleati agli animali. I popoli indigeni<br />

si vogliono riprendere il paradiso rubato.<br />

Un uomo, il piu’ vecchio, con la barba bianca e la schiena curva aggiunse:<br />

"La foresta e’ di chi ci abita. Noi e gli animali, la rispettiamo<br />

e la usiamo con parsimonia. Ora che sono di nuovo nostre, non lasceremo<br />

piu’ che qualcuno venuto da chissa’ dove le distrugga,<br />

ma ci batteremo tutti insieme pacificamente, per proteggerle.”<br />

Il suo sguardo era determinato, il tono della sua<br />

voce calmo e sicuro.<br />

Ora erano davvero pronti…<br />

4<br />

Denuncia


•<br />

ASIA<br />

DENUNCIA<br />

4<br />

La straordinaria biodiversità di queste<br />

foreste è minacciata da operazioni<br />

forestali distruttive, volte a rifornire il<br />

mercato del legno.<br />

Il taglio illegale si sta espandendo<br />

nelle Foreste del Paradiso. Una delle<br />

principali sfide è assicurare il rispetto<br />

della legge ed eliminare la corruzione<br />

diffusa tra le compagnie del legno e i<br />

pubblici ufficiali.<br />

Si stima che in Indonesia il taglio<br />

illegale sia tra il 76% e l'80% di tutto il<br />

legname in circolazione.<br />

Praticamente tutto il legname abbattuto<br />

in Papua Nuova Guinea è illegale, in<br />

quanto prelevato senza il pieno ed<br />

informato consenso da parte dei<br />

proprietari tradizionali.<br />

Nelle Isole Salomone, il taglio è<br />

controllato da una manciata di<br />

multinazionali asiatiche. Queste<br />

imprese hanno un lungo curriculum di<br />

pratiche distruttive ed illegali, mentre<br />

ben pochi benefici hanno portato al<br />

paese. Di volta in volta sono state<br />

coinvolte nel taglio illegale,<br />

nell'esportazione illegale di legname,<br />

nella corruzione, nella distruzione delle<br />

fonti idriche e nella prostituzione.<br />

Benché in Papua Nuova Guinea tutta la<br />

terra sia teoricamente di proprietà delle<br />

comunità indigene, le compagnie del<br />

legno sono ancora in grado di<br />

distruggere la foresta a ritmi di record.<br />

Queste si sono già impadronite del<br />

70% delle risorse forestali disponibili in<br />

Papua Nuova Guinea. Il governo sta<br />

ora pianificando di assegnare in<br />

concessione alle compagnie del legno<br />

gran parte delle restanti foreste<br />

facilmente raggiungibili, a costo di<br />

violare la legge.<br />

Il risultato è la distruzione di questo<br />

meraviglioso paradiso. Il rinoceronte di<br />

Java, un tempo esteso in tutto il Sudest<br />

Asiatico, si riduce oggi ad una<br />

popolazione di meno di 100 individui.<br />

La tigre di Sumatra, l'ultima delle tigri<br />

insulari, è anch'essa in pericolo, e non<br />

supera il numero di 500 individui t<br />

500 in natura.<br />

L'orango-tango vive solo nelle Foreste<br />

del Paradiso. Uno de nostri parenti più<br />

vicini nel mondo animale, l'orango<br />

deve far fronte a numerose minacce,<br />

tra cui il taglio di alberi e la caccia.<br />

Alla fine del 2002, nell'isola di<br />

Sumatra, era ridotto a 3.500 individui,<br />

ma questi si trovano in aree protette<br />

troppo ristrette per assicurarne la<br />

sopravvivenza. Il rapporto redatto dalla<br />

Banca Mondiale per il 2001 avverte che<br />

diverse tra le più ricche aree di foresta<br />

della regione indonesiana rischiano di<br />

scomparire tra i 3 e i 10 anni, se il<br />

governo non prenderà misure concrete<br />

per fermare le pratiche illegali e la<br />

distruzione dell'ambiente.<br />

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asia<br />

Demarcare le foreste<br />

E che diamine, aveva funzionato. Chi l'avrebbe mai detto?<br />

Non era stato semplice. Mentre i clan indigeni bloccavano<br />

pacificamente ma con determinazione la strada ai camion<br />

dei tronchi, gli animali tiravano noci, rami e pallette di cacca sugli ingegneri che<br />

comandavano le ruspe (si sa, quando gli animali si arrabbiano davvero sono un po'<br />

meno pacifici di quel che si dovrebbe… ma hanno anche le loro ragioni).<br />

Intanto <strong>Greenpeace</strong> in tutto il mondo avvertiva i consumatori di non comprare quel<br />

legno che proveniva dalla distruzione della foresta: chi distrugge non deve piu’<br />

trovare clienti! Poi c'erano state cause legali, processi, articoli sui giornali…<br />

Insomma, alla fine la compagnia del legno aveva dovuto abbandonare la foresta.<br />

Ora tra gli alberi si sentiva solo il richiamo dei piccioni selvatici (piccioni si’, ma<br />

vedessi che piumaggio!!!) e degli uccelli del paradiso. Ah, ora ci riposiamo -<br />

penso’ Boog. Macche’, invece bisognava rimboccarsi le maniche.<br />

"Ma va'? "Certo! - risposero in coro tutti gli animali della foresta - Mica<br />

possiamo addormentarci sugli allori… ora dobbiamo assicurare per sempre<br />

che la nostra foresta sia protetta!"<br />

5<br />

SOLUZIONI


•<br />

ASIA<br />

SOLUZIONI<br />

5<br />

Non c'è solo distruzione, nelle Foreste<br />

del Paradiso. C'è anche una nuova<br />

speranza: per oltre un decennio,<br />

Greenepace ha lavorato assieme ai<br />

proprietari tradizionali e ad<br />

associazioni locali, per proteggere le<br />

Foreste del Paradiso. Innanzitutto<br />

mandando via le compagnie illegali, e<br />

poi aiutando i clan indigeni a<br />

demarcare le loro terre tradizionali,<br />

ossia segnando sulla carta i confini<br />

della loro foresta in modo che nessuno<br />

gliela possa più rubare.<br />

In alcune aree, i proprietari tradizionali<br />

hanno invitato <strong>Greenpeace</strong> ad aiutarli a<br />

demarcare le proprie foreste. Cosa<br />

significa? Vuol dire riportare i loro<br />

confini delle foreste dalla memoria<br />

degli antichi racconti alla carta<br />

geografica, utilizzando sistemi satellitari<br />

per ottenere coordinate geografiche che<br />

non possano essere messe in<br />

discussione (Global Position System).<br />

Insomma, tradurre i confini della<br />

foresta dalla memoria tradizionale alle<br />

carte geografiche ufficiali, e registrarle<br />

presso gli archivi pubblici.<br />

Una volta demarcate e protette le<br />

proprie foreste, i clan decidono di<br />

usarle da soli, senza invasioni delle<br />

multinazionali, alternando il prelievo<br />

responsabile di legno agli altri usi<br />

tradizionali della foresta (raccolta di<br />

frutti e erbe, pesca ecc.)<br />

Così al posto della distruzione, creano<br />

soluzioni che permettono loro una vita<br />

dignitosa, nel pieno rispetto della foresta.<br />

Utilizzo comunitario, demarcazione dei<br />

confini e mappatura delle terre<br />

ancestrali, sono le prime basi su cui<br />

sviluppare progetti per un utilizzo<br />

ecologico della foresta, al riparo dalle<br />

mire delle compagnie del legno.<br />

Glossario<br />

GPS<br />

Il Global Position System (abbreviato in GPS), è un sistema satellitare<br />

che consente di individuare con estrema precisione le coordinate<br />

geografiche del luogo in cui si trova la persona che lo sta usando (con un<br />

margine di errore di circa 10-20 m).<br />

Il sistema e' a copertura globale, ed e supportato da un sistema di 24<br />

satelliti artificiali. Il principio di funzionamento consiste nel misurare il<br />

tempo impiegato dal segnale a percorrere la distanza satellite-ricevitore.<br />

Conoscendo l'esatta posizione di almeno 3 satelliti per avere una<br />

posizione 2D (bidimensionale) e 4<br />

Per avere una posizione 3D (tridimensionale) ed il tempo impiegato dal<br />

segnale per giungere al ricevitore, è possibile determinare la posizione<br />

nello spazio del ricevitore stesso.<br />

Il GPS è stato inizialmente progettato per scopi militari, ma fin da subito<br />

sono apparse evidenti le potenzialità per uso anche civile.<br />

Esistono in commercio ricevitori GPS ("esterni") connettibili mediante<br />

porta USB o connessioni senza fili come il Bluetooth che consentono di<br />

realizzare navigatori GPS su vari dispositivi: palmari, PC, computer<br />

portatili, cellulari se dotati di sufficiente memoria.<br />

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asia<br />

Geografia della<br />

foresta<br />

obiettivo<br />

Confronto tra<br />

la geografia della memoria<br />

e la geografia delle carte<br />

eta’<br />

12-14<br />

6<br />

elaboriamo<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

Descrivi la strada che fai per andare da<br />

casa a scuola (esco dal portone, giro a<br />

destra fino all'edicola, attraverso la<br />

strada… ecc.)<br />

Disegna il percorso aiutandoti con una<br />

carta stradale<br />

Individua le coordinate geografiche di<br />

ogni punto di svolta del percorso (per<br />

esempio utilizzando Google map sul web)<br />

Ragiona su questi tre diversi sistemi di<br />

descrivere geograficamente il tuo percorso<br />

(geografia della memoria, geografia<br />

topografica, geografia cartografica)


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asia<br />

Si parteee…!<br />

obiettivo<br />

Immaginate un viaggio<br />

all'interno di una foresta,<br />

unendo alla fantasia le<br />

conoscenze apprese grazie<br />

alla lettura delle schede.<br />

eta’<br />

10-14<br />

Quante volte avete immaginato di poter<br />

fare un viaggio da soli, in una bellissima<br />

isola per vivere un avventura<br />

indimenticabile...Tante?! Bene, perché<br />

questo è il momento per partire!<br />

Per iniziare vi occorrono una cartina o un<br />

atlante geografico. Aprite alla pagina in<br />

cui sono rappresentate le isole in cui si<br />

espandono le foreste del paradiso. Le<br />

ricordate? Isole Indonesiane, Papa Nuova<br />

Guinea, Isole Salomone nel Pacifico.<br />

Ora chiudete gli occhi, afferrate una<br />

matita e puntate su un punto a caso di<br />

una di queste splendide isole…proprio<br />

quello sarà il punto in cui sarete<br />

magicamente catapultati e da dove<br />

inizierà la vostra avventura!<br />

A vostra disposizione avrete:<br />

Una borraccia piena d'acqua<br />

Un panino<br />

Uno zainetto<br />

Una mappa<br />

7<br />

FORESTA<br />

IN CLASSE<br />

Lo zainetto vi servirà non per portar via i<br />

prodotti delle foreste ma per trasportare i<br />

valori, esperienze e riflessioni durante il<br />

vostro viaggio.<br />

A questo punto stabilite un luogo dell'isola<br />

da raggiungere: sarà l'obiettivo della vostra<br />

missione. Non solo: descrivete tutto il<br />

percorso che farete per arrivare al luogo<br />

che avete scelto, segnatevi come vi<br />

procurate da mangiare e cosa mangiate,<br />

quali animali incontrerete e quali persone<br />

vi aiuteranno nella vostra missione.<br />

Tutte queste preziose informazioni vi<br />

serviranno una volta raggiunto il vostro<br />

obiettivo, perché sarà allora che, per<br />

completare la missione, dovrete fare un<br />

resoconto del vostro viaggio e di tutto ciò<br />

che avrete imparato. Controllate il vostro<br />

zaino e guardate quante cose avete<br />

raccolto! Ne rimarrete stupiti!


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asia<br />

Burattini per<br />

la foresta<br />

Con i burattini, ancora meglio se costruiti<br />

da voi è possibile:<br />

Intrattenere e sensibilizzare con racconti a<br />

tema ecologico.<br />

Mostrare situazioni del mondo reale (il<br />

taglio degli alberi, la vita degli animali,<br />

le funzioni di un ecosistema)<br />

obiettivo<br />

Affrontare tramite uno spettacolo<br />

di burattini, temi di sensibilizzazione<br />

delle foreste in modo che bambini e<br />

ragazzi facciano propri principi e<br />

modi di comportamento che siano<br />

strumenti per migliorare la<br />

situazione attuale.<br />

eta’<br />

12-14<br />

8<br />

ATTIVITA'<br />

Portare alle riflessioni<br />

Trovare soluzioni ai problemi<br />

Una gran risorsa per costruire burattini è<br />

utilizzare cose che andrebbero buttate,<br />

utilizzare una scatola di fiammiferi o un<br />

fiore che dialoga con le forbici che lo<br />

hanno tagliato un rotolo di carta igienica<br />

finito. Se invece volete costruire dei veri<br />

personaggi leggete di seguito:<br />

Cosa vi occorre:<br />

• Carta da giornale<br />

• Colla<br />

• 1 Calza<br />

• Semi di riso<br />

• Stoffa colorata<br />

1<br />

2<br />

Spezzate finemente della carta da<br />

giornale in un secchio d' acqua lasciate<br />

a mollo per almeno una settimana.<br />

Per preparare la colla fate bollire tre<br />

tazze di farina con 9 d'acqua,<br />

se verserete un cucchiaio d'aceto<br />

impedirete che vada tutto a male.<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

Impastate la colla con la carta, dopo<br />

averla lavorata e spezzata finemente.<br />

Attenzione: nell'impastare non devono<br />

rimanere bolle d'aria.<br />

Riempite una calza con semi di riso e<br />

fissatela ad un bastone. Bagnate<br />

velocemente il calzettino con la colla<br />

diluita e si inizia a modellare la testa con<br />

l'impasto di carta.<br />

Lo strato di cartapesta deve essere sottile e<br />

uniforme ad eccezione del collo.<br />

Una volta asciutto si svuota il sacchettino.<br />

Si dipinge e si aggiungono particolari<br />

(baffi, capelli).<br />

Con della stoffa potete modellare<br />

dei vestiti per poi muoverli inserendo<br />

la mano all'interno.<br />

In questo modo è possibile costruire<br />

burattini che personificano vari personaggi.


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FINLANDIA<br />

Le ultime foreste<br />

d'Europa<br />

"Ma che freddo che fa da queste parti!"<br />

borbotta Boog.<br />

"Ovvio, siamo al di sopra del Circolo Polare Artico!<br />

Eppure la magia di questa foresta mi ricorda le meraviglie della<br />

nostra. Anche se qui tutto sembra essere piu’ antico, piu’ lento…"<br />

"Brrrr… Mi stai inquietando. Speriamo che il nostro amico<br />

orso bruno arrivi subito".<br />

"Ma non dire sciocchezze! Guarda che pace… E poi vedi tutte queste<br />

renne? Se ci fosse un pericolo scapperebbero via."<br />

"Quante sono… Chissa’ se si trova proprio qui la casa di Babbo Natale!<br />

"Beh, non lontano di certo!"<br />

1<br />

DESCRIZIONE


FINLANDIA<br />

•<br />

DESCRIZIONE<br />

1<br />

L'Europa ha perso quasi tutte le proprie<br />

grandi foreste primarie. Le residue<br />

foreste primarie europee sono<br />

composte da tratti di taiga (foresta<br />

boreale) della Finlandia e dalle foreste<br />

temperate della Russia Europea.<br />

Assieme, queste foreste, benché<br />

frammentate, hanno assicurato la<br />

sopravvivenza di una ricca biodiversità.<br />

Governo finlandese e industria della<br />

carta dichiarano di seguire alti standard<br />

ambientali, ma lo standard di<br />

certificazione forestale creato<br />

dall'industria non ha alcuna credibilità<br />

tra gli ambientalisti.<br />

In Finlandia queste foreste sono<br />

concentrate nella regione nordorientale.<br />

Si tratta appena del 5%<br />

delle foreste del pianeta, che si<br />

estendono su 20 milioni di ettari,<br />

un'area non essenziale all'industria.<br />

Queste foreste sono importantissime<br />

per la conservazione degli organismi<br />

viventi, come per la vita e la cultura dei<br />

popoli nativi Sami. Malgrado gli appelli<br />

della comunità scientifica alla<br />

protezione di questo prezioso<br />

patrimonio, il governo continua a<br />

tagliare in habitat fragili e rari, spinto<br />

dalla domanda internazionale di carta e<br />

legno. Dietro questo scenario di<br />

distruzione, appaiono i giganti<br />

industriali della carta.<br />

al cinema dal 7 dicembre<br />

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FINLANDIA<br />

"Diamine Boog, non sapevo che avessi un cugino europeo.<br />

Siete proprio forti voi orsi!"<br />

"e’ vero, e’ che non abbiamo poi molti contatti…<br />

Guarda, e eccolo la’, siamo arrivati!"<br />

"Ma che fa, legge il giornale? Questa si’ che e’ una cosa originale"<br />

"No, ragazzi - fa loro l'orso bruno accogliendoli nella sua caverna - non<br />

leggo il giornale, noi orsi mica sappiamo leggere. Stavo cercando il cibo".<br />

"Il cibo nel giornale? Ma questo e’ tutto matto!"<br />

sussurra Elliot all'orecchio di Boog.<br />

"No, non sono tutto matto, e per inciso, ci sento benissimo. Questo giornale<br />

tutto quello che mi resta del mio bosco. L'hanno buttato giu’ per<br />

fabbricare la carta. Niente piu’ miele, niente frutti di bosco. Su questo<br />

hai ragione tu, e’ stupido cercare il cibo dentro un giornale. Ma allora a<br />

me chi mi rida’ indietro la mia foresta?<br />

2<br />

GLI ANIMALI<br />

L'orso bruno


FINLANDIA<br />

ANIMALI<br />

•<br />

2<br />

L'orso bruno è una forza, un vero e<br />

proprio concentrato di energia!<br />

La sua pelliccia può variare da chiara a<br />

marrone scuro. I cuccioli possono<br />

arrampicarsi sugli alberi utilizzando gli<br />

artigli. Gli adulti perdono questa<br />

capacità (per fortuna: sono troppo<br />

pesanti!) ma nuotano con agilità e<br />

possono alzarsi sulle zampe posteriori<br />

senza difficoltà.<br />

Nelle grandi foreste europee<br />

(Scandinavia e Russia) restano appena<br />

seimila orsi, nei boschi di pino, larice e<br />

abete, tra laghi e arbustaie.<br />

Gli orsi si nutrono di erbe, bacche,<br />

noci, frutta, ma anche di formiche,<br />

insetti, larve, miele e pesci.<br />

In Nord America vive il cugino più<br />

grande dell'orso bruno,il grizzly, che è<br />

anche l'orso più grande del mondo,<br />

infatti può pesare fino a 500 chili<br />

raggiungere un'altezza di un metro e<br />

venti centimetri. È una animale pacifico<br />

e solitario, ma può divenire molto<br />

feroce ed aggressivo se molestato o<br />

affamato; ha paura di ben poche cose:<br />

l'uomo, suo nemico per eccellenza,il<br />

fuoco e probabilmente i fulmini.<br />

Le foreste della Finlandia sono<br />

assolutamente necessarie per centinaia<br />

di altri animali, alcuni dei quali<br />

minacciati di estinzione: lo scoiattolo<br />

volante (Pteromy volans), la Ghiandaia<br />

siberiana (Perisoreus infaustus) e il<br />

Picchio Tridattilo (Picoides tridactylus).<br />

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FINLANDIA<br />

I Sami<br />

"Ecco Babbo Natale con le renne!"<br />

"Babbo Natale? Guarda che sembra un pastore. Non ha<br />

neppure il costume rosso… Hey, signor pastore, come va la<br />

vita da queste parti?"<br />

"Eh, mica tanto bene… Le mie povere renne sono affamate.<br />

L'estate mangiano l'erba, ma quando c'e’ la neve si nutrono<br />

dei licheni che crescono sugli alberi piu’ antichi.<br />

Voi li vedete gli alberi antichi qui attorno? Io no, li hanno<br />

tagliati tutti per farne carta. Di che vivranno le mie<br />

povere renne il prossimo inverno?"<br />

3<br />

POPOLI


FINLANDIA<br />

POPOLI<br />

•<br />

3<br />

Un migliaio di chilometri a nord della<br />

capitale finlandese Helsinki, si trovano<br />

alcune delle più vaste aree di foreste di<br />

renne della Lapponia.<br />

In queste foreste vive l'unico popolo<br />

indigeno europeo, i Sami.<br />

I Sami vivono nelle regioni<br />

settentrionali della Svezia, Norvegia,<br />

Finlandia e nella penisola russa di<br />

Kola. Le loro renne si nutrono dei<br />

licheni che crescono abbondanti nelle<br />

foreste primarie.<br />

L'allevamento all'aperto di renne è alla<br />

base della cultura Sami.<br />

Nel lungo inverno artico, le foreste<br />

centenarie della Lapponia assicurano<br />

loro la sopravvivenza: sui rami e sul<br />

tronco degli alberi cresce il lichene<br />

delle renne, che diventa il cibo<br />

invernale di questi animali quando<br />

l'erba è irraggiungibile.<br />

Il diritto al pascolo dei popoli Sami è<br />

protetto dalla legge e dalla stessa<br />

costituzione, ma l'agenzia forestale di<br />

stato continua a tagliare le foreste<br />

primarie, anche nelle terre Sami, ai<br />

danni dei “pascoli” delle renne. Infatti,<br />

anche quando nuovi alberi crescono, vi<br />

si trovano molti meno licheni che sugli<br />

alberi secolari.<br />

Negli ultimi due decenni, l'agenzia<br />

forestale statale ha però continuato a<br />

tagliare alberi in importanti forestepascolo<br />

delle renne. Oggi molte di<br />

queste aree sono già state tagliate.<br />

Nel 2003 gli allevatori di renne Sami<br />

della Lapponia settentrionale, assieme a<br />

<strong>Greenpeace</strong> e all'Associazione<br />

Finlandese per la Protezione della<br />

Natura (FANC) hanno creato delle<br />

carte delle foreste essenziali al pascolo<br />

invernale delle renne.<br />

Sulla base di queste mappe,hanno<br />

richiesto una sospensione del taglio in<br />

queste aree, fino a quando non fosse<br />

stato raggiunto un accordo sul futuro<br />

delle foreste e sulla loro protezione dal<br />

taglio industriale. Questa richiesta è<br />

stata ignorata.<br />

Intanto, per ogni foglio di carta che<br />

viene stampato usato e buttato via, le<br />

renne perdono ampi pezzi di foresta, e<br />

i Sami con loro.<br />

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FINLANDIA<br />

Foreste nel cestino<br />

della carta straccia?<br />

"Eh, ma qui a me mica la stanno raccontando giusta!<br />

Secondo me esagerate un po'. Del resto con un albero si fa un bel<br />

mucchio di carta… Non sara’ mica qualche foglietto sottile<br />

sottile a buttare giu’ il bosco, no?"<br />

"Magari fosse vero - gli risponde il cugino orso scuotendo la<br />

testa - ma foglio dopo foglio, sai quanta carta viene prodotta<br />

ogni anno? 300 milioni di tonnellate! Se si facesse una pila di<br />

tutta questa carta, ne verrebbe una torre enorme, alta quanto<br />

la distanza dalla terra alla luna moltiplicata per sedici<br />

volte! E lo chiami qualche foglietto?”<br />

4<br />

Denuncia


FINLANDIA<br />

DENUNCIA<br />

•<br />

4<br />

Stime del World Watch Institute ci<br />

ricordano che oggi più del 40% del<br />

legno viene tagliato per produrre carta.<br />

Questo legno proviene in gran parte<br />

dalle foreste primarie. La distruzione<br />

delle foreste primarie potrebbe quindi<br />

essere contenuta, se nei paesi che<br />

consumano più si consumasse di meno<br />

e si usasse più carta riciclata.<br />

sottobosco, che per crescere<br />

rapidamente hanno bisogno di concimi<br />

e veleni con prevedibili effetti sui livelli<br />

di inquinamento. Spesso si tratta di<br />

specie aliene, ossia che vengono da altri<br />

continenti e che possono creare seri<br />

problemi alla biodiversità locale. Questi<br />

alberi inoltre sono a crescita rapida, e<br />

creano diversi danni al suolo (erosione,<br />

assorbimento eccessivo di acqua).<br />

Senza contare le conseguenze della<br />

deforestazione e la minaccia di<br />

estinzione delle specie animali che<br />

avevano nelle foreste il loro habitat e la<br />

minaccia per le popolazioni indigene<br />

che vi abitano. Nelle foreste canadesi,<br />

alberi che raggiungono altezze anche di<br />

100 metri e 1000 anni di età vengono<br />

abbattuti per farne cellulosa e finiscono<br />

in cartiere, che fabbricano carta per<br />

scrivere, carta igienica, riviste e giornali!<br />

L'<strong>Italia</strong> consuma molto ma ha poche<br />

risorse di foreste, dunque importa<br />

legno e cellulosa e carta dall'estero<br />

(Canada, Scandinavia, Russia,<br />

Indonesia, Cile ecc.). Spesso, al posto<br />

delle originarie foreste primarie,<br />

subentrano le piantagioni, vale a dire<br />

un paesaggio di alberi tutti uguali, della<br />

stessa età e della stessa specie, senza<br />

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FINLANDIA<br />

La carta e le foreste<br />

"Questa storia delle foreste triturate<br />

e trasformate in giornali e quaderni non mi convince<br />

per niente!" borbotta Boog.<br />

"Dobbiamo saperne di piu’" annuisce Elliot.<br />

"E a chi chiediamo? Guarda che siamo nel mezzo di un bosco!"<br />

"Appunto. Basta trovare uno gnomo dei boschi. Sono gente sapiente, e pronta<br />

ad aiutare. Aiutami a cercare una Ammanita Muscaria"<br />

"Amma che???"<br />

"Ammanita Muscaria. Quel simpatico funghetto rosso a puntini bianchi. Ma non<br />

prenderlo perche’ e’ velenoso. Pero’ quasi sempre ci vive uno gnomo dei boschi."<br />

"Toc! Toc! Signor gnomo? Siamo venuti per saperne di piu’ sulla carta.<br />

Non e’ che gentilmente ci potrebbe spiegare un po' cos'e’ questa storia delle<br />

foreste distrutte per fare carta?"<br />

Gli gnomi non perdono tempo in convenevoli. Gli gnomi agiscono. E questo comincia<br />

subito a raccontare la storia delle foreste e della carta.<br />

5<br />

APPROFONDIMENTO


FINLANDIA<br />

•<br />

APPROFONDIMENTO<br />

5<br />

Quanta carta proviene dalle foreste<br />

primarie? È presto detto: la maggior<br />

parte della carta per uso grafico (quella<br />

impiegata per produrre quaderni e<br />

risme da fotocopie e stampante, per<br />

stampare libri e diari) viene fabbricata<br />

con cellulosa vergine, proveniente<br />

anche dall'abbattimento di alberi<br />

millenari in Finlandia, Canada, Russia<br />

e perfino Indonesia.<br />

Una notevole percentuale della carta<br />

prodotta la ritroviamo quotidianamente<br />

anche in forma di riviste e volantini<br />

pubblicitari. Una parte della carta finisce<br />

anche in imballaggi e carta igienica.<br />

Quanta di questa carta proviene dalle<br />

foreste primarie? Il problema è che non<br />

è facile stabilirlo perché nessun<br />

produttore garantisce che nella carta<br />

non ci sia una percentuale pur piccola<br />

di legno proveniente dalle foreste.<br />

Certo è che la maggior parte della carta<br />

per uso grafico (quella impiegata per<br />

produrre quaderni e risme da fotocopie<br />

e stampante, per stampare libri e diari)<br />

viene fabbricata con cellulosa vergine,<br />

proveniente anche dall'abbattimento di<br />

alberi millenari in Finlandia, Canada,<br />

Russia e perfino Indonesia.<br />

In tutto il mondo il consumo di carta<br />

ammonta a circa 300 milioni di<br />

tonnellate ogni anno, ed è un dato<br />

sempre crescente. L'<strong>Italia</strong> partecipa in<br />

misura considerevole alla costruzione<br />

di questa torre gigante. Nel 2000<br />

abbiamo consumato quasi 11 milioni<br />

di tonnellate, pari a 250 milioni di<br />

alberi. Ogni italiano in media consuma<br />

circa 200 kg.<br />

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FINLANDIA<br />

Storia della carta<br />

"Bah… allora io la carta<br />

non la voglio piu’ vedere" bofonchia Boog.<br />

"Ahem - lo interrompe lo gnomo - non credo che sia una buona<br />

soluzione. Senza carta non ci sarebbero libri, racconti,<br />

favole, disegni. Non ci sarebbero neppure i fumetti! E poi mica<br />

e’ necessario buttar giu’ tutti quegli alberi per fare la<br />

carta! Si possono usare altre fibre vegetali, come la canapa,<br />

il mais, le alghe, o ancora meglio si puo’ riciclare la carta<br />

vecchia! Mi sa che dovete ascoltare un'altra storia, ben piu’<br />

antica: la storia della carta".<br />

6<br />

UN PO'<br />

DI STORIA


FINLANDIA<br />

STORIA<br />

•<br />

6<br />

La carta è nata in Cina agli inizi dell'era<br />

cristiana; la data più accreditata sembra<br />

essere quella del 105 d.C. quando, secondo<br />

alcuni antichi cronisti, il gran dignitario di<br />

corte Ts'ai Lun presentò all'imperatore cinese<br />

i primi fogli di carta.<br />

Da allora in Cina la carta fu adibita agli usi<br />

più disparati: carta per scrivere cronache e<br />

bibliografie, carta per ornare case e templi,<br />

carta per avvolgere, tovaglioli di carta e<br />

perfino carta igienica. E svariate erano anche<br />

le modalità di produzione della carta (con la<br />

canapa, con steli di bambù,coi bozzoli del<br />

baco da seta, con paglia di grano e riso, con<br />

la scorza del gelso, con germogli di giunco,<br />

con muschio e licheni), anche se la più<br />

diffusa rimase quella che adoperava gli<br />

stracci. A lungo, fino all'VIII secolo, la carta<br />

rimase un segreto della Cina e ci vollero<br />

molti secoli perché, attraverso il mondo<br />

arabo, si diffondesse anche in Europa.<br />

Per capire questa lentezza nella sua diffusione<br />

vanno tenuti presenti alcuni aspetti che<br />

resero le località cinesi particolarmente<br />

idonee ad ospitare le prime cartiere e che al<br />

contrario ne ostacolarono la diffusione<br />

altrove: l'esistenza delle materie prime, la<br />

vicinanza di un centro abitato e la presenza<br />

di un flusso d'acqua puro e uniforme erano<br />

tre condizioni che si ritrovavano in Cina fin<br />

dal I secolo, mentre in Europa una simile<br />

favorevole congiuntura si presenterà solo<br />

gradualmente tra il XII e il XVI secolo.<br />

Inoltre, mentre in Cina la carta non subiva la<br />

concorrenza di altri prodotti, in Europa la<br />

pergamena rivaleggiò a lungo con le prime<br />

carte e cedette il passo solo progressivamente<br />

con lo sviluppo dell'arte tipografica. Va infine<br />

tenuto presente che il livello di cultura<br />

dell'Europa medievale era assai meno elevato<br />

di quello cinese o arabo.<br />

A lungo, dunque, furono le città arabe<br />

(Samarcanda, Baghdad, Tunisi, Fez) ad essere<br />

le capitali della fabbricazione della carta. Ed è<br />

proprio dalla città di Fez nell'Africa del Nord<br />

che la carta penetrò in Spagna, dove sorse la<br />

prima cartiera d'Europa, per diffondersi poi<br />

nelle città dell'<strong>Italia</strong> settentrionale e centrale<br />

che divennero rapidamente importanti centri<br />

cartari. Amalfi nel 1220 e Fabriano nel 1276<br />

furono le prime cartiere italiane a cui si<br />

aggiunsero in seguito Bologna, Padova,<br />

Genova e molte altre. Per 200 anni l'<strong>Italia</strong><br />

domino il mercato della carta, sostituendosi<br />

nell' approvvigionamento dell'Europa alla<br />

Spagna e a Damasco.<br />

La carta veniva fabbricata logorando i tessuti<br />

di lino fino a ridurli in stracci; il problema<br />

fondamentale del cartaio era dunque quello<br />

di procurarsi in grande quantità stracci o<br />

cordami usati, perciò le cartiere vennero<br />

installate di preferenza vicino alle città o ai<br />

porti e l'attività dei cenciaioli (raccoglitori e<br />

rivenditori di stracci) divenne<br />

particolarmente redditizia. Furono proprio le<br />

crisi nell' approvvigionamento di stracci a<br />

sollecitare già nel XIII secolo la ricerca di<br />

materiali sostitutivi coma la pasta di legno, il<br />

cui impiego però si diffonderà solo nel XIX<br />

secolo. Prima di allora, nel 700,<br />

un'importante innovazione fu introdotta<br />

grazie all'invenzione del cilindro olandese, un<br />

cilindro munito di lame metalliche che<br />

tagliavano, strappavano e riducevano gli<br />

stracci in poltiglia. Ciò permetteva di ottenere<br />

carta più raffinata in tempi molto più brevi.<br />

Un'altra rivoluzione fu rappresentata<br />

dall'introduzione della macchina "sans fin"<br />

ideata nel 1799 da Nicolas Louis Robert, che<br />

oltre a meccanizzare la fabbricazione dei fogli<br />

di carta, indusse anche dei cambiamenti nei<br />

luoghi di produzione, essendo la macchina di<br />

notevoli dimensioni.<br />

Si deve attendere invece la metà dell'800 per<br />

la scoperta della cellulosa alla quale sono<br />

legati i nomi di Meiller e Tilgham che riuscì a<br />

produrre cellulosa partendo dal legno e<br />

usando una soluzione di bisolfito di calcio.<br />

Oggi la carta viene prodotta utilizzando<br />

essenzialmente le fibre vegetali provenienti<br />

dagli alberi di conifere (pino, abete: fibre<br />

lunghe) e di latifoglie (eucalipto, pioppo,<br />

betulla, faggio, acacia: fibre corte). Ed è dalla<br />

diversa combinazione delle fibre, lunghe o<br />

corte, e dalla presenza o meno di lignina (la<br />

lignina è il collante naturale che tiene unite le<br />

fibre di cellulosa contenute nel legno) che<br />

derivano i diversi tipi di carta. Ultimamente<br />

si sta riscoprendo l'utilizzo delle piante<br />

annuali e delle erbacee (kenaf, sorgo, paglia<br />

di grano o di riso, canne, canapa, lino,) che<br />

era stato del tutto abbandonato perché poco<br />

adatte ad un uso industriale. Una maggiore<br />

diffusione di tali fibre annuali sarebbe<br />

auspicabile perché permetterebbe di ridurre<br />

fino ad un 20% l'uso delle cellulose ricavate<br />

dalle specie arboree.<br />

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FINLANDIA<br />

Un elefante sul banco<br />

Scusa, ma che ci fa<br />

quell'elefante sul banco?<br />

"Elefante? Quale elefante Mica siamo in Africa qui?<br />

Ma no, e’ un modo di dire: una classe di 30 alunni consuma in<br />

un anno scolastico una quantita’ di carta pari al peso di un<br />

elefante adulto. Infatti ogni individuo in <strong>Italia</strong> consuma in<br />

media 200kg di carta all'anno.<br />

Tutta la classe mette assieme sei tonnellate di carta -<br />

o meglio, sei tonnellate di foresta abbattuta.<br />

Siamo proprio sicuri che non ci sia una soluzione?<br />

7<br />

SOLUZIONI


FINLANDIA<br />

SOLUZIONI<br />

•<br />

7<br />

Quanta di questa carta proviene dalle<br />

foreste primarie? non è facile stabilirlo<br />

perché nessun produttore garantisce che<br />

nella carta non ci sia una percentuale<br />

pur piccola di legno proveniente dalle<br />

foreste. Ma la soluzione c'e' ed è a<br />

disposizione di tutti: comprare libri e<br />

quaderni fabbricati con carta riciclata:<br />

per fabbricarla non è stato abbattuto<br />

nessun albero. Ovviamente bisogna fare<br />

attenzione che nella fabbricazione di<br />

carta riciclata non siano stati utilizzati<br />

prodotti nocivi, come il cloro.<br />

RICICLARE 1000 KG DI CARTA...<br />

SALVA 17 ALBERI<br />

SALVA ENERGIA SUFFICIENTE A RIFORNIRE UNA CASA PER 6 MESI<br />

ELIMINA 3 METRI CUBI DI MATERIALI INERTI<br />

RISPARMIA 31.780 LITRI D'ACQUA<br />

PRODUCE IL 75% IN MENO DI INQUINAMENTO NELL'ARIA<br />

IMPIEGA IL 57% DELL'ENERGIA IMPIEGATA PER PRODURRE<br />

UNA TONNELLATA DI FIBRA VERGINE<br />

PRODUCE IL 35% IN MENO DI INQUINAMENTO DELL'ACQUA.<br />

Fonte: http://www.oldgrowthfree.com<br />

CARTA RICICLATA-CARTA DA FIBRE<br />

VERGINI: CHI VINCE?<br />

PER QUANTO RIGUARDA IL CONSUMO<br />

1 DI LEGNO (E DI FORESTE)<br />

La carta riciclata non salvaguarda solo<br />

le foreste primarie, ma anche i nostri<br />

boschi. Le fibre da macero invece<br />

possono essere riutilizzate fino a sei<br />

volte. Ogni tonnellata di carta riciclata<br />

salva 1,8 tonnellate di legno.<br />

2 PER CONSUMO DI ENERGIA<br />

Le cartiere sono grossi consumatori di<br />

energia, indispensabile per sfibrare il<br />

legno e per sbiancare la carta. Per la<br />

produzione di carta riciclata è<br />

necessario tra il 28% e il 70% in meno<br />

di energia. Meno consumo di energia<br />

vuol dire anche meno anidride<br />

carbonica e quindi più respiro per<br />

l'atmosfera del nostro pianeta.<br />

CONSUMO TOTALE DI ENERGIA (IN GJ) PER OGNI TONNELLATA DI CARTA<br />

CARTA DI FIBRE<br />

VERGINI SENZA LEGNO<br />

(CELLULOSA SBIANCATA)<br />

3<br />

4<br />

5<br />

CARTA DI FIBRE<br />

VERGINI<br />

CON LEGNO<br />

PER CONSUMO E INQUINAMENTO<br />

DELL'ACQUA<br />

Anche qui vince la carta riciclata.<br />

Serve meno acqua e si producono<br />

minori acque di scarico, che sono<br />

anche meno inquinanti.<br />

PER INQUINAMENTO DELL'ARIA<br />

Le cartiere sono tra le industrie più<br />

inquinanti per la nostra aria. Fumi<br />

inquinanti fuoriescono per esempio<br />

dalla "cottura" della carta. Per<br />

produrre carta da fibre vergini senza<br />

legno , la cellulosa va separata dalla<br />

lignina e ciò produce velenosi<br />

composti solforosi, polveri, e ossidi di<br />

azoto. Anche la produzione di carta<br />

riciclata ha bisogno di energia, ma in<br />

misura molto minore ed inoltre<br />

produce meno anidride solforosa e<br />

ossidi di azoto.<br />

PER I RIFIUTI<br />

Qualsiasi produzione crea scarti, vale a<br />

dire materiali residui. Nel caso della<br />

produzione di carta si tratta di fanghi<br />

che si formano durante il processo di<br />

sbiancamento della carta fatta di fibre<br />

vergini, o durante la<br />

disinchiostrazione della carta da<br />

macero. Però anche in questa<br />

categoria, la carta riciclata vince.<br />

CARTA<br />

RICICLATA<br />

53,4 - 34,6<br />

36,8 - 29,1<br />

(Fonte: Tiedemann, A.: Umweltargumente zum<br />

Recyclingpapier. Hrsg. Umweltbundesamt, 1992)<br />

13,0 - 16,8<br />

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FINLANDIA<br />

Quanta carta<br />

usiamo?<br />

obiettivo<br />

Rendere i ragazzi consapevoli<br />

di quanta carta consumano,<br />

cosi’ da poter successivamente<br />

elaborare delle strategie per<br />

ridurre lo spreco di questa<br />

risorsa.<br />

eta’<br />

12-14<br />

8<br />

elaboriamo<br />

Ogni italiano consuma circa 200 Kg di<br />

carta all'anno. Una classe consuma in<br />

media una quantità di carta pari al peso di<br />

un elefante adulto. Fotocopie, disegni,<br />

fogli di lavoro, libri, quaderni... la carta è<br />

davvero ovunque nella scuola. L'<strong>Italia</strong> è<br />

un importante consumatore di cellulosa<br />

per fabbricare carta.<br />

Calcolate quanto legno è necessario per<br />

produrre la carta consumata in un anno,<br />

ed elaborate possibili strategie per ridurre<br />

il consumo.<br />

Nella discussione in classe raccogliete tutti<br />

gli usi che fate della carta. Considerate<br />

che in media una persona consuma 200kg<br />

all'anno. Per poter immaginare<br />

concretamente una quantità simile,<br />

potreste procedere a pesare risme di carta,<br />

quaderni e libri, in modo da arrivare ad<br />

una rappresentazione possibile di una pila<br />

di carta del peso di 200kg. Ricordatevi<br />

che la carta viene prodotta dalla cellulosa,<br />

la quale proviene dal legno. Calcolate<br />

quanti metri cubi di legno servono per<br />

produrre la carta che consumate.


FINLANDIA<br />

•<br />

ELABORIAMO<br />

8<br />

1<br />

Base del<br />

calcolo<br />

1kg di carta necessita<br />

0, 7kg cellulosa<br />

1kg di cellulosa viene prodotta<br />

da 0,0036 m3 di legno<br />

(questi sono valori medi)<br />

Chi ha finito calcola quanto legno<br />

consuma tutta la classe.<br />

3<br />

Tornati in classe ogni gruppo calcola il<br />

volume dei loro alberi secondo la<br />

formula diametro x diametro (in<br />

decimetri) diviso 10 = volume in m3<br />

Quale gruppo è più vicino al<br />

fabbisogno della classe? Quanti alberi<br />

devono essere abbattuti ogni anno per<br />

soddisfare il consumo della classe?<br />

2<br />

In gruppi di due, scegliete nella<br />

vicinanza della scuola tutti gli alberi che<br />

secondo voi servono per produrre il<br />

legno che serve per il fabbisogno di<br />

carta della classe intera. Di questi alberi<br />

misurate il diametro dell' albero<br />

all'altezza di un metro dal suolo. (Per<br />

misurare facilmente il diametro<br />

dell'albero, uno studente posa due<br />

righelli o aste sul tronco dell'albero,<br />

paralleli tra di loro ai due lati opposti,<br />

ed il secondo studente misura la<br />

distanza tra essi.)<br />

4<br />

Discussione: Cosa possiamo fare come<br />

singolo, come classe, come scuola per<br />

ridurre il nostro consumo di carta?<br />

Cambiare abitudini negli acquisti non sempre è così<br />

facile, l'importante è non arrendersi di fronte alle<br />

prime difficoltà: potreste, infatti, ritrovarvi a chiedere<br />

carta riciclata in una cartoleria ed avere come unica<br />

risposta "Carta riciclata? No, non ne abbiamo".<br />

Purtroppo la legge del mercato fa sì che se per un<br />

prodotto non c'è richiesta, finisce col diventare<br />

un'impresa riuscire a trovarlo. Ciò non significa che il<br />

gioco non possa essere invertito, esercitando<br />

consapevolmente il proprio potere di consumatore: se<br />

aumenta la richiesta, allora forse qualcuno comincerà<br />

a provvedere! Dunque, non arrendetevi e continuate a<br />

chiedere, anche le richieste che sembrano andare a<br />

vuoto, servono a cambiare il mercato.<br />

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FINLANDIA<br />

Stavolta<br />

ricicliamo noi!<br />

obiettivo<br />

Prendere coscienza<br />

sull'importanza<br />

dell'uso razionale<br />

della carta e imparare<br />

a riciclarla noi stessi<br />

eta’<br />

8-14<br />

9<br />

FORESTA<br />

IN CLASSE<br />

Come si fa?<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

Strappate le pagine di più quotidiani<br />

in minuscoli pezzettini (tagliuzzatela<br />

per bene)<br />

Mettete i pezzetti di carta in una bacinella<br />

e aggiungete 1 litro d’acqua.<br />

Prendete un passaverdura(di quelli che<br />

la mamma utilizza per fare quei<br />

buonissimi minestroni di verdure) e<br />

tritate per alcuni secondi o finché non<br />

vedete che la carta è ridotta in poltiglia.<br />

Versate nel catino la poltiglia<br />

Mettete un telaio (tipo un setaccio da<br />

farina con i bordi rialzati in legno) e<br />

sollevate facendo scolare l'acqua.<br />

Rigirate il telaio su un pezzo<br />

di stoffa o su una tavola di legno.<br />

Fate asciugare!<br />

Per ottenere 100 chilogrammi di carta<br />

servono 200 chilogrammi di legname è<br />

quindi un bene prezioso che possiamo<br />

riutilizzare più volte. Abituiamoci quindi a<br />

recuperarla per avviarla al riciclo.<br />

Spunti di riflessione<br />

Calcola il tuo consumo settimanale di<br />

fogli e quello della tua classe.<br />

Un foglio di carta non riciclata è costituito<br />

per il 70-80% da pasta di legno.<br />

Considerando che un foglio di carta pera<br />

sui 5 grammi, quanti chilogrammi<br />

d'albero consumi in un anno?


FINLANDIA<br />

FORESTA<br />

•<br />

9<br />

IN<br />

CLASSE<br />

"Perche’ usare carta riciclata?"<br />

Sommario degli<br />

argomenti convincenti<br />

la carta riciclata:<br />

1. salvaguarda le ultime foreste<br />

2. salvaguarda l'ambiente<br />

3. crea meno inquinamento dell'aria e dell'acqua<br />

4. fa risparmiare risorse<br />

importanti come legno, energia e acqua<br />

5. crea meno residui chimici<br />

La carta riciclata e’ utile.<br />

I pregiudizi verso la carta riciclata<br />

sono solo dannosi<br />

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FINLANDIA<br />

Idee per azioni<br />

e sulla carta<br />

Azione "Raccolta<br />

differenziata"<br />

Una vostra ricerca sulla situazione nella scuola ha<br />

evidenziato che la raccolta differenziata nella vostra<br />

scuola non è efficace? Allora è arrivato il momento<br />

dell'azione "Raccolta Differenziata". Procuratevi dei<br />

raccoglitori per carta e cartone (magari decorati in<br />

maniera simpatica) e distribuirteli nelle classi.<br />

Possibilmente con un'azione di grande impatto, per<br />

esempio: travestiti da spazzini entrate nella classe<br />

all'inizio delle lezioni (mettersi d'accordo con gli<br />

insegnanti) e piazzate con gran fracasso i<br />

raccoglitori. Perché non mettere anche in palio un<br />

premio per la classe che suddivide meglio la<br />

spazzatura? Questi raccoglitori possono essere<br />

vuotati o dalle persone addette o da studenti<br />

incaricati due volte a settimana. Posizionate anche<br />

in alcuni punti dell'edificio scolastico dei<br />

raccoglitori per sola carta.<br />

Questa azione di raccolta differenziata potrebbe<br />

iniziare in maniera fantasiosa, ad esempio facendo<br />

un'asta per i raccoglitori.<br />

Azione da fare durante<br />

l'intervallo: "Percorso<br />

della carta"<br />

Durante l'intervallo costruite un percorso formato<br />

da varie postazioni. In queste postazioni i vostri<br />

compagni otterranno informazioni importanti<br />

circa il tema "Carta e Foresta". All'ultima<br />

postazione verrà distribuito un questionario, e ci<br />

saranno dei premi per chi risponde meglio. Quali<br />

premi? Ovviamente quaderni di carta riciclata,<br />

oppure piccole piantine di alberi da mettere a<br />

casa come polmone verde.<br />

obiettivo<br />

Comprendere l'importanza<br />

del riciclo. attraverso<br />

attivita’ di gioco<br />

eta’<br />

8-14<br />

10<br />

ATTIVITA'<br />

Buffi mostri di carta<br />

come "Mostri pubblicitari<br />

per risparmiare la carta"<br />

Costruite un grande mostro di carta con la carta<br />

straccia che avete raccolto nella scuola in una<br />

settimana. La parte interna del mostro è fatta di fil<br />

di ferro. Su questa impalcatura fate il mostro con la<br />

cartapesta. Ovviamente il mostro trasmette anche<br />

un messaggio: su una targhetta c'è scritto per<br />

esempio: "Questa è la carta utilizzata da una classe<br />

in una settimana/un mese/un anno. Risparmiare<br />

carta significa salvare le foreste".<br />

Ovviamente il mostro verrà piazzato in una parte<br />

importante della scuola.<br />

La lista dei "Meglio"<br />

Meglio asciugamani di spugna che<br />

di carta nei bagni.<br />

Meglio piatti veri che piatti<br />

di carta nella mensa.<br />

Meglio bottiglie di vetro che buste<br />

per le bevande.<br />

Meglio un'unica circolare che tante<br />

fotocopie per tutti gli insegnanti.<br />

Meglio fotocopie fronte-retro che il<br />

doppio dei fogli su singola facciata.


Cartelloni con<br />

effetto sorpresa<br />

Visita alla<br />

cartiera<br />

FINLANDIA<br />

ATTIVITA’<br />

•<br />

10<br />

Appendete alla parete dei grandi, cartelloni<br />

completamente vuoti sui quali c'è scritto, in un<br />

angolino in basso: "Soltanto il 10% dei quaderni<br />

di scuola sono in carta riciclata. La carta riciclata<br />

aiuta a salvare le foreste della Terra". Poi si<br />

aggiunge una grossa freccia che punta a questa<br />

informazione. Questo è anche un'ottima<br />

pubblicità per un punto vendita di carta riciclata<br />

nella scuola. Questa idea funziona ovviamente<br />

anche con altre informazioni, per esempio: "80%<br />

delle foreste di questa terra sono già distrutte. Se<br />

vuoi collaborare per salvare le foreste mettiti in<br />

comunicazione con....". Il testo si scrive su una<br />

parte del cartellone che corrisponde al 20% del<br />

cartellone stesso.<br />

Consigli per la<br />

fotocopiatrice<br />

Riflettete prima se le fotocopie sono<br />

davvero necessarie.<br />

Riflettete prima: ho messo l'originale giusto,<br />

nella posizione giusta? Ho premuto i tasti<br />

giusti? Quante fotocopie mi servono?<br />

Vecchie fotocopie su singola facciata possono<br />

servirvi per scriverci sopra. Mettete una<br />

scatola per raccoglierle vicino alla<br />

fotocopiatrice. Chi ha bisogno di carta per<br />

appunti si fornisca lì.<br />

Fotocopiate sempre sui due lati.<br />

Idee per la casa<br />

La carta per regali può essere facilmente fatta con<br />

carta di vecchi giornali, colorata. Provate a<br />

mettere un "Non si desidera pubblicità" sulla<br />

vostra cassetta delle lettere: la pubblicità è molto<br />

spesso solo un inutile spreco di carta.<br />

Perché non farsi un'idea concreta di cosa succede in<br />

una cartiera? Può essere un' ottima occasione per<br />

porre delle domande, magari anche un po' critiche,<br />

sui criteri utilizzati per la salvaguardia dell'ambiente.<br />

Il mondo della<br />

carta in classe<br />

Si può organizzare una giornata della carta a classi<br />

aperte, in modo da coinvolgere più studenti<br />

affidando a ciascun gruppo una diversa funzione.<br />

Potreste così imbastire una sorta di percorso da<br />

presentare agli altri: uno o più raccontastorie<br />

danno il benvenuto ai visitatori esponendo la storia<br />

della carta; altri studenti possono quindi preparare<br />

la carta con le proprie mani (vedi istruzioni). Il<br />

percorso può continuare con una mostra sulla<br />

relazione tra il consumo di carta e la distruzione<br />

delle foreste. Al mostro di carta viene quindi<br />

affidato il compito di illustrare le possibili<br />

alternative che consentono di partecipare<br />

attivamente alla salvaguardia delle foreste<br />

(risparmio di carta, uso di carta riciclata).<br />

Nell'ultima aula potrebbero essere proiettate delle<br />

diapositive, utilizzando come sottofondo i suoni<br />

della foresta, interrotti dal rumore delle motoseghe.<br />

Sulla Luna,<br />

andata e ritorno<br />

Fate una grande torre di carta, e in cima metteteci<br />

una luna fatta da voi. Attaccateci una targhetta con<br />

scritto: "Otto volte alla luna e ritorno, questa è la<br />

quantità di carta che viene usata in tutto il mondo<br />

in un anno (circa 300 miliardi di tonnellate)".<br />

Oppure dipingete un elefante su un grande<br />

cartellone con la nuvoletta: "La vostra classe usa in<br />

un anno tanta carta quanto il mio peso". Accanto<br />

mettete delle idee su come risparmiare la carta. Il<br />

poster dell'elefante viene fatto passare in tutte le<br />

classi o viene messo in aula magna.<br />

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CANADA<br />

La foresta pluviale<br />

"Elliot, dove sei?"<br />

"Sono qui, dietro di te, Boog".<br />

"Che nebbia! Non vedo niente".<br />

"e’ ovvio che ci sia nebbia: e’ una foresta pluviale…"<br />

"Elliot, hai parlato tu?"<br />

"No, io sto qua dietro…"<br />

"Aaaargh!!! Oddio un lupo!!!<br />

"Scendimi dalle spalle Boog, che non vedo niente!"<br />

"Hey ragazzi, niente paura, sono il vostro amico".<br />

"Scusa, hai ragione, e’ che con tutta questa nebbia…"<br />

"Si’ si’ … intanto pero’ ce l'avete tutti con noi lupi, ancora per quella storia<br />

di Cappuccetto Rosso, che poi era tutta colpa dei cacciatori. Brutta storia,<br />

quella. Va bene, comunque benvenuti a casa mia. Bella no? e’ una delle<br />

pochissime foreste pluviali temperate, vi piace? Sembra una foresta tropicale,<br />

perche’ piove sempre ed e’ molto umido, ma mica fa caldo. e’ una vera e propria<br />

meraviglia della natura! E poi guardate che alberi… Questo qui si chiama Red<br />

Cedar, e’ germogliato quando Carlo Magno veniva incoronato in Francia."<br />

"Fiuuu!!!! Vecchietto l'amico!"<br />

1<br />

DESCRIZIONE


CANADA<br />

DESCRIZIONE<br />

•<br />

1<br />

È un paesaggio da sogno. Fitte foreste<br />

che scendono a picco sull'oceano e su<br />

fiordi coperti di nebbia, animali quasi<br />

mitologici come lo "Spirit Bear", un orso<br />

bruno dal mantello candido, fiori dai<br />

colori intensi, ed una vegetazione<br />

rigogliosa sempre verde, come riesce ad<br />

esserlo solo dove l'acqua non cessa mai<br />

di scorrere. Sembra una terra<br />

dimenticata. Eppure sotto le brue sottili<br />

si combatte un conflitto che dura da<br />

decenni. Da quando cioè l'industria del<br />

legno meccanizzata ha iniziato a portar<br />

via su larga scala ampie fette di quel vero<br />

e proprio tesoro universale che è l'ultima<br />

grande foresta pluviale del pianeta.<br />

Secoli fa, le foreste pluviali si estendevano<br />

lungo le fasce costiere degli Stati Uniti<br />

occidentali, della Norvegia, della Scozia,<br />

dell'Irlanda, della Russia, dell'Australia e<br />

della Nuova Zelanda.<br />

Oggi, soltanto la Columbia Britannica,<br />

l'Alaska ed il Cile conservano parti<br />

significative di foresta costiera.<br />

Anticamente, nella Columbia Britannica<br />

le foreste fluviali ricoprivano l'intera<br />

superficie della fascia costiera. Circa metà<br />

dell'estensione originaria è scomparsa. Il<br />

responsabile di questa distruzione ha un<br />

nome: industria del legno.<br />

Come in ogni sistema naturale, la vita<br />

nelle foreste costiere canadesi è<br />

fortemente interconnessa: ogni<br />

intervento su di una parte (una specie<br />

animale, una pianta, un'area) finisce<br />

inevitabilmente per avere effetti su<br />

tutto l'ecosistema. Ad esempio, la<br />

distruzione di un semplice corso<br />

d'acqua attraversato dai salmoni può<br />

avere profonde ripercussioni sugli orsi,<br />

sulle aquile, e anche sulle orche, che<br />

dei salmoni si cibano. Uno Sitka<br />

Spruce, che può sembrare un semplice<br />

albero, rappresenta invece un<br />

popolatissimo condominio per un<br />

vasto spettro di creature della foresta.<br />

La vita nella foresta pluviale è stabile e<br />

tranquilla, se non disturbata<br />

gravemente dall'intervento umano.<br />

al cinema dal 7 dicembre<br />

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CANADA<br />

Il lupo<br />

Eh si, sono proprio io, il lupo grigio. Mi dipingono<br />

come quello cattivo, zanne bianche e occhi<br />

cattivi nel buio della foresta, la macchina per<br />

uccidere, pronta a saltare addosso al<br />

viaggiatore sprovveduto. Ma non e’ cosi’.<br />

Al contrario, noi siamo stati vittima di calunnie<br />

e di una vera e propria persecuzione, per secoli<br />

e secoli. Invece non siamo affatto aggressivi,<br />

anzi, a dire il vero siamo piuttosto timidi.<br />

E siamo molto socievoli. Pochi animali sono<br />

socievoli come noi!<br />

2<br />

GLI ANMALI


CANADA<br />

ANIMALI<br />

•<br />

2<br />

Il Lupo Grigio è un autentico corridore.<br />

Infatti ha un'ottima capacità di resistenza<br />

grazie alla quale può coprire oltre 30 km<br />

con un trotto costante alla velocità di 6-<br />

10 chilometri orari. L'odorato è il senso<br />

più sviluppato del lupo. Infatti l'olfatto è<br />

100 volte più sensibile di quello<br />

dell'uomo. Il branco tipico comprende<br />

dai 4-5 membri ai 20 o 30. I più giovani<br />

si mettono costantemente alla prova:<br />

i più veloci, forti, coraggiosi e intelligenti<br />

dominano sugli altri. Una popolazione di<br />

circa 8.000 esemplari caratterizza la<br />

Foresta del Grande Orso, lungo la costa<br />

occidentale del Canada.<br />

Il Grizzly è un altro degli abitanti della<br />

foresta della Foresta del Grande Orso,<br />

che offre habitat ad una delle più alte<br />

concentrazioni residue di tale orso.<br />

Il grizzly vive cacciando salmoni nei<br />

torrenti della foresta. I salmoni<br />

costituiscono un 95% della dieta delle<br />

popolazioni che abitano le foreste<br />

costiere. L'erosione dei corsi d'acqua<br />

minori da parte di pratiche forestali<br />

inappropriate, pone a rischio le<br />

popolazioni di salmoni, e con esse quelli<br />

di orsi grizzly. Il grizzly è considerato in<br />

via di estinzione.<br />

La capra di montagna è un altro tipico<br />

abitante della foresta del Grande Orso.<br />

Se ne trovano a centinaia nel Gardner<br />

Canal, e spesso scendono fino alla costa<br />

per nutrirsi di alghe.<br />

La capra è alta alle spalle da 100 a 115<br />

cm e lunga da 1,2 a 1,8 m, con una coda<br />

che va da 8 a 20 cm. La femmina è più<br />

piccola del maschio e il colore va dal<br />

bianco al grigio. La capra delle nevi è<br />

attiva tutto il giorno, rosicchia da<br />

mattina a sera ed è in grado di digerire<br />

cibi che gli altri non tollererebbero.<br />

Lo Spirit Bear, o Kermode, è il più<br />

caratteristico e particolare tra le decine<br />

di orsi che popolano la Foresta del<br />

Grande Orso. Fa parte della famiglia<br />

dell'orso bruno, ma ha un gene<br />

recessivo che rende il manto bianco<br />

(un esemplare su dieci circa).<br />

Lo Spirit Bear vive esclusivamente nella<br />

costa settentrionale della Columbia<br />

Britannica. La maggiore concentrazione<br />

si trova sulla Princess Royas Island, nelle<br />

isole adiacenti, e in alcune vallate della<br />

vicina terraferma.<br />

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CANADA<br />

Indiani o "First Nation"?<br />

"Gli indiani, guarda Boog, gli indiani!"<br />

"Che bello Elliot! Guarda che bei copricapo di penne…. Speriamo che arrivi anche<br />

il generale Custer"<br />

"Speriamo proprio di no, cari amici, senno’ qui e’ una carneficina.<br />

Ma vi consiglio di non chiamarli indiani, a loro non piace. Infatti siamo mica in<br />

India qui. Cristoforo Colombo che quando e’ arrivato pensava di avere<br />

raggiunto l'India, e ha chiamato tutti "indiani". Poteva almeno chiedere…"<br />

"E allora come li devo chiamare"<br />

"Loro chiamano se’ stessi 'First Nation' ossia le nazioni che c'erano per prima".<br />

"Prima di che?"<br />

"Prima che gli europei si prendessero tutta la loro terra e la chiamassero<br />

America, Canada, Stati Uniti eccetera. Eh si, questa era la loro terra prima.<br />

E la terra di noi animali, perche’ la condividevamo senza troppi problemi.<br />

Vedrete, sono dei veri amici, gente di prima qualita’!"<br />

3<br />

I POPOLI


CANADA<br />

POPOLI<br />

•<br />

3<br />

Nelle foreste del Canada i popoli nativi<br />

"First Nation" vedono i propri territori<br />

tradizionali sempre più ridotti dalle<br />

compagnie. Diritti ambientali e diritti dei<br />

popoli nativi si fondono strettamente nei<br />

boschi che conservano le anime<br />

ancestrali e un'identità sempre più<br />

minacciata. Quel che resta delle loro<br />

foreste dopo il taglio a raso, è un deserto<br />

dilavato dalle piogge.<br />

Dipinti per secoli come i 'feroci<br />

indiani' in realtà sono gente<br />

pacifica, per questo tutti si<br />

ritengono in diritto di rubar loro<br />

la terra. Dall'Ontario, all'Alberta, al<br />

Quebec, il governo continua a dare in<br />

concessione alle grandi compagnie terre<br />

tradizionali dei popoli 'First Nation'<br />

spesso senza consultarli. Una pratica la<br />

cui legalità è messa in dubbio da molti,<br />

mentre l'intera comunità scientifica<br />

concorda sul grave prezzo che l'ambiente<br />

paga per i profitti di poche compagnie<br />

del legname e della carta.<br />

I loro fiumi sono inquinati dalle cartiere,<br />

le foreste saccheggiate per prendere il<br />

legno. Alle First Nation non resta che<br />

rinunciare alla loro identità culturale e<br />

assimilarsi nelle città.<br />

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CANADA<br />

Il taglio a raso<br />

"Aaaaargh! Aiutooo!!!!"<br />

"Elliot, stai bene?"<br />

"Ora si, ma quel bulldozer quasi quasi mi abbatteva"<br />

"Beh, in effetti e' il suo mestiere abbattere tutto quello che<br />

trova. In genere abbatte la foresta… Venite, guardate qui dietro…"<br />

Boog e Elliot seguono il loro amico lupo attraverso gli alberi,<br />

e appena giunti in cima ad una collinetta uno spettacolo terribile<br />

si apre di fronte ai loro occhi. Una spianata immensa<br />

di trucioli e segatura. Valli e colline, a perdita d'occhio,<br />

sono nudi, senza piu’ un albero. Sembra un paesaggio lunare.<br />

"Ma… ma che e’ successo?"<br />

"e’ il taglio a raso, amici miei. Il modo con cui l'industria<br />

del legno si porta via la nostra foresta.<br />

4<br />

DENUNCIA


CANADA<br />

DENUNCIA<br />

•<br />

4<br />

Le foreste canadesi sono un autentica<br />

meraviglia. Estese su spazi immensi - il<br />

20% della superficie del paese - sono<br />

composte da conifere e latifoglie, ed<br />

ospitano specie come la renna, il lupo, il<br />

castoro canadese, l'alce e l'orso bruno,<br />

oltre a una grande quantità di uccelli, tra<br />

cui anatre migratorie e l'oca del Canada.<br />

Le foreste boreali canadesi sono tagliate a<br />

raso ad un ritmo allarmante per<br />

produrre carta e legname da costruzione.<br />

Ogni anno l'industria del legno sta<br />

buttando giù alberi in oltre 400.00 ettari<br />

di foresta nel Quebec e oltre 220.000<br />

ettari in Ontario. La martora del<br />

Labrador e la lince canadese sono già<br />

minacciate, così come la renna e il<br />

licaone sono considerati “vulnerabili”.<br />

Le compagnie del legno sostengono che<br />

il taglio a raso riproduce fenomeni che<br />

avvengono naturalmente nella foresta.<br />

Non è vero: un'apertura naturale nella<br />

foresta non supera generalmente i due<br />

alberi. Nelle rarissime occasioni in cui<br />

avvengono fenomeni di più ampia scala,<br />

non arrivano comunque ad uccidere tutti<br />

gli alberi e a rimuoverli sin dalla base.<br />

Anche dopo un incendio, un gran parte<br />

del manto rimane intatto, garantendo<br />

l'ombra e il microclima necessari alla<br />

protezione degli alberi più giovani. In<br />

seguito ad un taglio a raso, questo<br />

processo di crescita è completamente<br />

interrotto: quando la copertura della<br />

foresta è compromessa, gli arbusti<br />

rimangono esposti alla piena luce del<br />

sole, che ne minaccia la crescita. Al<br />

tempo stesso è molto più facile che<br />

acqua e piogge impoveriscano il terreno,<br />

non più protetto dagli alberi.<br />

Si chiama clearcutting, taglio a raso,<br />

ossia l'abbattimento di tutti gli alberi in<br />

vaste aree di foresta - a volte oltre 100<br />

ettari di terreno: da paradiso a deserto di<br />

trucioli. Questo sistema è ovviamente il<br />

più conveniente per le compagnie: è<br />

molto più facile rimuovere i tronchi coi<br />

mezzi cingolati e trasportarli fino alla<br />

strada dove li attendono i camion. Ma è<br />

un sistema molto dannoso, perché<br />

distrugge per sempre intere parti di<br />

foresta. Se anche un giorno gli alberi<br />

ricresceranno, la complessità della foresta<br />

millenaria coi suoi equilibri costruiti nel<br />

tempo sarà perduta per sempre.<br />

Inoltre l'abbattimento a raso rimuove<br />

tanto gli alberi morti quanto i vivi:<br />

almeno 56 specie di mammiferi ed<br />

uccelli usano come casa gli alberi morti,<br />

rimasti ancora in piedi. E quando, alla<br />

fine, un albero si schianta al suolo,<br />

diventa la casa di tutta un'altra serie di<br />

piante, animali ed insetti: infine, gli alberi<br />

morti e in decomposizione garantiscono<br />

il letto spugnoso, umido e nutriente che<br />

occorre ai nuovi arbusti per germogliare e<br />

crescere. Fino al 97% degli arbusti di<br />

conifere della Columbia Britannica cresce<br />

su alberi in decomposizione.<br />

Alberi centenari sono tagliati senza<br />

discriminazioni e finiscono in quaderni,<br />

carta igienica, fazzolettini da naso. Ogni<br />

volta che gettiamo via della carta<br />

inutilmente e che evitiamo di metterla<br />

nei contenitori per il riciclo, è come se<br />

tirassimo via un pezzo di questi alberi.<br />

E con gli alberi perdiamo un intero<br />

mondo, perché le foreste pluviali<br />

temperate ospitano animali unici.<br />

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CANADA<br />

Il Grande Orso e’ salvo.<br />

E gli altri?<br />

"Ma e’ terribile… Allora non si puo’ proprio fare niente!"<br />

"Non dire cosi’ Boog. Siamo qui per trovare una soluzione,<br />

non ricordi?"<br />

"Non e’ per vantarmi, ma qui la soluzione ce la siamo gia’ trovata".<br />

"Ma va?"<br />

"Certo. Assieme a <strong>Greenpeace</strong>, alle First Nation e a tante altre associazioni, ci<br />

siamo battuti per decenni per proteggere queste foreste. E ora ce l'abbiamo<br />

fatta. Non tutte, non credete. Come avete visto la distruzione continua piu’ a<br />

est. Ma nella mia foresta, qui sulla costa occidentale, ora le cose sono ben<br />

diverse. Qui nella "Foresta del Grande Orso" alla fine anche il governo e<br />

l'industria hanno concordato un piano intelligente di gestione.<br />

Questo vuol dire che molte di queste foreste sono ora protette, sono parchi<br />

naturali. Al tempo stesso sono stati promossi usi diversi della foresta (ossia<br />

non prendere il legno ma bacche, funghi e altro, lasciando la foresta in piedi).<br />

E anche dove si possono tagliare alberi, bisogna seguire delle regole molto ma<br />

molto attente: quelle del FSC. Mica male, no? Ora si tratta di fare lo stesso<br />

in tutto il resto del paese!"<br />

5<br />

SOLUZIONI


CANADA<br />

SOLUZIONI<br />

•<br />

5<br />

Si chiama Foresta del Grande Orso.<br />

È la foresta costiera occidentale, l'ultima<br />

vasta area di foresta pluviale temperata.<br />

Un ecosistema unico, caratterizzato da<br />

una speciale combinazione di condizioni<br />

climatiche riscontrabili all'estremità<br />

orientale dei mari costieri e degli oceani:<br />

i venti che soffiano dal largo incontrano<br />

le montagne costiere e rilasciano umidità<br />

in abbondanza, favorendo una rigogliosa<br />

vegetazione. Queste condizioni<br />

climatiche hanno permesso il formarsi di<br />

uno degli scenari naturali più ricchi e<br />

spettacolari del pianeta. Lo sitka spruce<br />

(Picea sitchensis) e il cedro rosso<br />

occidentale (Thuja plicata) raggiungono i<br />

100 metri di altezza, e possono arrivare a<br />

1500 anni di età.<br />

Dopo un decennio di conflitto<br />

ambientale che ha visto Greenepace e i<br />

popoli nativi affrontare pacificamente<br />

l'industria del legno, oggi è stata<br />

finalmente trovata una soluzione:<br />

L'industria ha accettato<br />

ad rinunciare a molte aree di<br />

foresta, e si e’ impegnata<br />

a metodologie di taglio molto<br />

attente e responsabili.<br />

Il governo si e’ impegnato non solo<br />

a finanziare le aree protette, ma a<br />

sostenere le forme di gestione<br />

forestale alternativa al taglio<br />

(turismo, raccolta di prodotti<br />

non legnosi ecc.)<br />

Un modello che potrebbe essere<br />

riprodotto non solo in tutto il<br />

Canada, ma in tutto il mondo.<br />

E salvare le foreste.<br />

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CANADA<br />

Il peso delle<br />

nostre scelte<br />

obiettivo<br />

eta’<br />

12-14<br />

“Pesare” il contributo<br />

di ognuno per ridurre<br />

il consumo di carta<br />

in classe.<br />

6<br />

elaboriamo<br />

Cosa vi occorre:<br />

• Scatolone di cartone<br />

• Barattolo di vetro<br />

• Sassolini<br />

Per prima cosa eleggete un<br />

rappresentante che gestirà<br />

e coordinerà il gioco, questo<br />

sarà utile per organizzarvi meglio.<br />

Coinvolgete tutte le classi in<br />

una riunione straordinaria per<br />

spiegare le regole del gioco.<br />

Su ciascun barattolo incollate<br />

un'etichetta con la classe<br />

e il numero dei partecipanti.<br />

.<br />

Procuratevi dei ceci e iniziate.<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

FASI DEL GIOCO<br />

Ogni classe costruisce un eco carta il più<br />

creativo, colorato e divertente possibile<br />

d'uguale dimensione per tutte le classi.<br />

La carta che NON può più essere riutilizzata<br />

è buttata nell'eco carta. Nel caso in cui<br />

finissero fogli di carta bianca riutilizzabili, il<br />

rappresentante sarà autorizzato a togliere un<br />

semino dal barattolo della classe che ha<br />

commesso l'errore.<br />

Ogni volta che l'eco carta sarà pieno<br />

di fogli non più utilizzabili, potrete<br />

mettere un sassolino in un barattolo<br />

di vetro trasparente.<br />

Alla fine del mese pesate il barattolo su<br />

una bilancia o contate i semini.<br />

Vincerà la classe che ha accumulato un<br />

maggio numero di semini.


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CANADA<br />

Facciamo la carta<br />

all'antica<br />

obiettivo<br />

Imparare a fare la carta<br />

riciclata in modo semplice<br />

senza l'aiuto di un<br />

frullatore e di un telaio<br />

per l' asciugatura.<br />

eta’<br />

9-14<br />

7<br />

FORESTA<br />

IN CLASSE<br />

Che cosa occorre:<br />

• Fogli d'alluminio<br />

• Un paio di forbici<br />

• Una matita<br />

• Un giornale<br />

• Un vaso di vetro con tappo<br />

• Acqua calda<br />

• Un cucchiaio o una spatola di legno<br />

• Una teglia metallica<br />

da forno rettangolare.<br />

• 3 cucchiai di farina di granoturco<br />

4<br />

5<br />

6<br />

Mettete i pezzetti di carta nel vaso di vetro<br />

e riempitelo fino al bordo con acqua calda<br />

e lasciate macerare per tre ore.<br />

Quando la carta è diventata una zappetta<br />

versatela nella teglia.<br />

Spalmatela con il chucchiaio di legno in<br />

modo da individuare e rimuovere<br />

eventuali grumi.<br />

Che cosa fare:<br />

Tagliate 4 pezzi di fogli d'alluminio e<br />

1<br />

ripiegateli su se stessi fino realizzare<br />

quattro quadrati di 15 cm di lato.<br />

(saranno usati come supporti per<br />

la pasta di carta macera e per consentire<br />

il drenaggio dell'acqua.).<br />

2<br />

3<br />

Con la punta della matita fate dei<br />

forellini in questi supporti distanziati<br />

di circa 1 cm e in file verticali.<br />

Tagliate il giornale in strisce<br />

lunghe e sottili e poi tagliate queste<br />

strisce in tanti pezzettini.<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

Sciogliete 3 cucchiai di farina in mezza<br />

tazza d'acqua calda e versatela nella teglia.<br />

Mettete sopra all'impasto uno dei telaietti<br />

d'alluminio che avete preparato.<br />

Premete con il palmo della mano sul<br />

fondo della teglia in modo che sia<br />

ricoperto dalla poltiglia(che filtrerà<br />

attraverso i fori) e appoggiatelo sul tavolo.<br />

Mettete i telaietti ad asciugare e dopo 3<br />

ore con delicatezza togliete dal telaietto lo<br />

strato di carta e tagliatelo con precisione<br />

nella misura che preferite.


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CANADA<br />

Giu’ le mani<br />

dagli alberi!!<br />

obiettivo<br />

eta’<br />

10-14<br />

Impedire ai tagliaboschi di<br />

tagliare gli alberi della<br />

foresta canadese.<br />

Chiedete la possibilità di usufruire<br />

del campo della scuola oppure incontratevi<br />

in un parco o in un centro sportivo.<br />

Dividetevi in tre squadre:<br />

Squadra alberi<br />

Squadra d'uomini che lavorano<br />

in una compagnia del legno.<br />

Squadra Popoli indigeni<br />

Scegliete voi chi volete essere.<br />

Gli alberi si riuniscono con i popoli<br />

1 indigeni.<br />

2<br />

Ad ogni bambino è assegnato un numero,<br />

da 1 fino all'ultimo in modo da poter<br />

assegnare ad ogni bambino un numero.<br />

6<br />

7<br />

8<br />

8<br />

ATTIVITA'<br />

Se indovina può portarsi via l'albero<br />

altrimenti un membro del popolo<br />

indigeno può allontanare il taglialegna<br />

fuori dall'area di gioco.<br />

Ora tocca al popolo indigeno, anche lui<br />

cerca di indovinare il numero di un<br />

taglialegna nel caso ci riesce è autorizzato<br />

a mandarlo via altrimenti dovrà<br />

consegnargli un albero.<br />

Vince la squadra che allontana per<br />

prima gli avversari.<br />

3<br />

4<br />

5<br />

Devono esserci tanti tagliaboschi<br />

quanti indigeni.<br />

Gli alberi si dispongono nella piazza fermi<br />

e con i piedi ben saldi per terra.<br />

Il taglialegna cerca di indovinare a quale<br />

numero corrisponde l'albero scelto.


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ussia<br />

La Foresta delle Nevi<br />

"Questa foresta non finisce mai".<br />

"E infatti e’ la piu’ grande del mondo".<br />

"Sara’, pero’ io intanto ho una certa fame…. Oh ecco, finalmente si vede una<br />

casa. Proviamo a bussare, magari potremmo fermarci per uno spuntino…"<br />

"Dunque, qui non … Neppure qui… Ma che strano… Questa casa non ha la porta!"<br />

"Credo di sapere perche’ "<br />

"Dai Elliot, ma non e’ possibile, come fanno a entrare in casa…<br />

Saltano dal tetto?"<br />

"Mi sa che abbiamo trovato la casa della strega BabaYaga’. Vedi? Invece che su<br />

fondamenta, poggia su zampe di gallina, che fanno girare la casa, cosi’ gli<br />

ospiti indesiderati non trovano mai la porta. Meglio cosi’, non sono sicuro che<br />

vorrei entrare la’ dentro. Andiamo a cercare la nostra amica tigre, che e’<br />

meglio. Da lei un pasto caldo non ce lo nega nessuno!<br />

1<br />

DESCRIZIONE


•<br />

RUSSIA<br />

DESCRIZIONE<br />

1<br />

È la più grande foresta del mondo. La<br />

foresta delle Nevi della Russia asiatica<br />

comprende aree di foresta intatta che<br />

vanno dall'area artica della Sakha<br />

settentrionale, fino alle regioni<br />

subtropicali che costeggiano i fiumi<br />

Amur e Ussuri. Le foreste coprono il<br />

45% del territorio, e vanno dalle<br />

arbustaie della tundra settentrionale,<br />

alle ricche foreste composte del sud.<br />

Un'area di oltre 663 milioni di ettari<br />

(oltre due terzi della superficie degli<br />

Stati Uniti).<br />

Per esempio, il distretto di Primorye<br />

(Regione della Russia posizionata di<br />

fronte al Mar del Giappone)è stato<br />

definito dall'IUCN (Unione Mondiale<br />

per la Conservazione della Natura)<br />

centro fondamentale per la diversità<br />

vegetale (Centre of Plant Diversity).<br />

Infatti, secondo lo IUCN, nella regione<br />

vivono almeno 2.000 specie vegetali,<br />

tra cui 150 piante medicinali (questa<br />

regione è parte dell'area di<br />

distribuzione del ginseng coreano, il<br />

più raro e prezioso). La regione ospita<br />

anche 60 aree protette, 100 riserve<br />

naturali ed una riserva di biosfera di<br />

3470 chilometri quadrati.<br />

Le foreste siberiane rappresentano il<br />

25% delle riserve mondiali di legname,<br />

il doppio cioè dell'Amazzonia.<br />

Queste foreste sono assai diversificate e<br />

offrono habitat a molte specie di animali<br />

e piante, tra cui il leopardo dell'estremo<br />

oriente, l'orso dell'Himalaya, il cervo<br />

muschiato e soprattutto la famosa tigre<br />

siberiana (o tigre dell'Amur), uno tra gli<br />

animali più minacciati.<br />

al cinema dal 7 dicembre<br />

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ussia<br />

La tigre siberiana<br />

"Ma che freddo che fa qui.<br />

Non abbiamo un termosifone portatile?"<br />

"No, ma ci scaldera’ la nostra amica tigre, facendoci<br />

accomodare nella sua folta pelliccia invernale".<br />

"Salve amici, benvenuti nella mia grotta! Venite subito<br />

a scaldarvi, prima che il mago Gelo vi porti con se’."<br />

Entrate prego, cosa vi posso offrire? Un formichiere alla<br />

brace? oppure un pezzetto di cinghiale arrosto?<br />

2<br />

GLI ANMALI


•<br />

RUSSIA<br />

ANIMALI<br />

2<br />

La tigre più grande è la tigre siberiana<br />

(Pantera tigris altaica) i maschi<br />

raggiungono anche i 380 kg di peso e<br />

la lunghezza di quasi 4 metri.<br />

La tigre è un'animale solitario.<br />

C'è un comportamento sociale<br />

differente tra la femmina e il maschio:<br />

la femmina vive con i suoi cuccioli fino<br />

a circa 3 anni dalla loro nascita,<br />

praticamente fino a che non riescono a<br />

cacciare le prede da soli. Non caccia<br />

dunque in branco e predilige attaccare<br />

le sue prede nascosta tra la vegetazione,<br />

dove poi tende agguati a cervi, capre e<br />

pecore selvatiche, formichieri, gibboni,<br />

tapiri, cinghiali (preda preferita) e,<br />

talvolta, bufali e bestiame.<br />

La tigre può mangiare anche 30\35 kg<br />

di carne al giorno, ma di solito arriva a<br />

malapena a 15 kg, visto la grande<br />

difficoltà ad appropriarsi della<br />

selvaggina. La tigre della Siberia ha<br />

una pelliccia più lunga e folta delle<br />

altre tigri, e molto più grassa, perché<br />

l'inverno siberiano è estremamente<br />

freddo. La pelliccia è anche più chiara,<br />

per mimetizzarsi nella neve. Le strisce<br />

sulla pelliccia la rendono invisibile,<br />

quando si avvicina ad antilopi, cervi o<br />

cinghiali. La distruzione dei boschi<br />

siberiani ha ridotto il suo ambiente<br />

naturale e, spinta dalla fame, a volte<br />

attacca anche gli animali domestici.<br />

Di conseguenza viene cacciata dai<br />

contadini, oltre che dai bracconieri che<br />

vendono la sua pelliccia.<br />

La pressione delle compagnie del legno<br />

nella Siberia,minaccia gli ultimi 300<br />

esemplari di tigre siberiana.<br />

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ussia<br />

I 'piccoli popoli'<br />

della Siberia<br />

"Guarda, gli igloo degli esquimesi!"<br />

"Ma va’ la’ gli esquimesi sono molto piu’ a nord. E poi non<br />

vedi che quelle sono tende di pelle?<br />

"E allora di chi sono?"<br />

"Sono di uno dei popoli piu’ antichi della terra". Spiego’ la tigre. "Hanno dei nome<br />

che per voi saranno stranissimi e nuovi, come Nanai o Uedege. Ma per noi che<br />

viviamo in queste foreste, sono gente conosciuta da secoli e secoli. Alcuni di<br />

loro adorano l'albero sacro, un albero gigantesco che unisce il cielo e la<br />

terra, e in pratica tiene assieme tutto l'universo. Secondo loro le anime dei<br />

morti vanno a posarsi come uccelli sui rami di questo immenso albero, e non<br />

soffrono piu’ il freddo dell'inverno siberiano. A volte ci vanno anche gli<br />

sciamani, che sono una specie di sacerdoti, quando compiono un viaggio mistico<br />

per guarire la gente del villaggio".<br />

"Noi pero’ dobbiamo proseguire il nostro di viaggio".<br />

"Si’, ma non prima di aver salvato anche questa foresta!"<br />

3<br />

I POPOLI


•<br />

RUSSIA<br />

POPOLI<br />

3<br />

Anche la Foresta delle Nevi della<br />

Russia asiatica offre riparo e vita a<br />

numerosi popoli indigeni, come i<br />

Nanai della regione di Khabarovsk o i<br />

Uedege, presso i fiumi Kungari e<br />

Anyuy. I russi li hanno chiamati 'piccoli<br />

popoli' per contrapporli al loro (il<br />

'grande popolo' russo).<br />

Vivono nella foresta e vi traggono tutto<br />

ciò che serve per la loro vita. Infatti<br />

vivono della raccolta di piante<br />

selvatiche, di pesca e dell'allevamento<br />

delle renne.<br />

I circa 170 Nanai sono per tradizione<br />

pescatori e cacciatori sedentari.<br />

La maggioranza vive sul continente e<br />

solo un piccolo gruppo vive su<br />

Sakhalin. Sono dediti prevalentemente<br />

alla pesca e all'allevamento di bestiame.<br />

Gli Udege invece raggiungono quasi le<br />

duemila persone, e vivono nel sud est<br />

della Siberia. Malgrado il numero,<br />

eppure continuano a preservare le loro<br />

tradizioni. Il loro mondo è ricco di<br />

spiriti e forze naturali, e si tramandano<br />

di padre in figlio complessi racconti<br />

della creazione del mondo. I loro<br />

sciamani compiono viaggi mentali per<br />

mettersi in contatto con gli spiriti al<br />

fine di guarire malattie o altri disagi,<br />

per lo più offrendo sacrifici.<br />

In Siberia vivono oltre 30 popoli<br />

tribali. Nonostante la politica russa di<br />

insediamento fin nei territori più isolati<br />

della tundra e della taiga, i popoli<br />

indigeni riuscirono a conservare le loro<br />

strutture tradizionali.<br />

Il loro territorio dei 'piccoli popoli'<br />

ricopre circa il 50% del suolo russo, ma<br />

spesso il suolo è ricco di risorse naturali<br />

(minerali e petrolio nel sottosuolo o<br />

foreste in superficie) e questa ricchezza<br />

attira avventurieri e imprese.<br />

La vita delle 26 comunità indigene che<br />

vivono nelle foreste di caccia e pesca è<br />

messa in pericolo dall'arrivo delle<br />

compagnie multinazionali che<br />

distruggono le foreste ormai da anni,<br />

violando le leggi e tagliando la raso. Le<br />

popolazioni locali soffrono delle<br />

conseguenze del taglio indiscriminato<br />

lungo i fiumi, dell'inquinamento delle<br />

acque causato dallo scarico di<br />

lubrificanti, che ha portato a diverse<br />

morie di salmoni, loro alimento base.<br />

Di fronte all'avanzata delle compagnie<br />

del legno russe e multinazionali nel<br />

loro piccolo territorio, gli Uedege<br />

chiedono che questo sia protetto e<br />

dedicati esclusivamente all'utilizzo<br />

tradizionale delle risorse naturali.<br />

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ussia<br />

Laggiu’ nel Far-East<br />

"Davvero pensi che incontreremo i cow-boy?"<br />

Fece Boog. La tigre se lo guardo’ come fosse matto…<br />

"Ma quali cow-boy? e’ il 'Far-east, non il Far-west. Significa<br />

l'estremo oriente. Infatti qui c'e’ il punto piu’ a est del continente.<br />

"e’ un area sterminata…."<br />

"Si’, ma e’ un gigante malato. I nostri alberi cadono uno ad uno,<br />

e senza riparo siamo alla merce’ della caccia. Ma lo sai che ci sono<br />

piu’ tigri siberiane nei vari zoo del mondo che non in liberta’?<br />

Io in prigione nello zoo non ci voglio andare, non ho fatto niente<br />

di male. Ma non voglio neppure finire appesa al muro<br />

di qualche cacciatore!"<br />

4<br />

Denuncia


•<br />

RUSSIA<br />

DENUNCIA<br />

4<br />

Il taglio di alberi, insieme alle attività<br />

minerarie e ad altri interventi<br />

industriali su larga scala, mette a<br />

repentaglio il futuro della Foresta delle<br />

Nevi della Russia asiatica. In diverse<br />

regioni le foreste millenarie sono già<br />

state distrutte e negli ultimi anni<br />

compagnie multinazionali del legno,<br />

con una pessima fama di distruzione<br />

nei paesi asiatici, si sono assicurate<br />

contratti di sfruttamento a lungo<br />

termine in queste foreste. Il gigante<br />

malese Rimbunan Hijau, ha appena<br />

ottenuto due contratti che gli<br />

assicurano per 50 anni lo sfruttamento<br />

delle foreste lungo il Mar del<br />

Giappone, per esportare tronchi grezzi<br />

verso i mercati della Cina, del<br />

Giappone e della Corea del Sud.<br />

Il taglio illegale e l'esaurimento delle<br />

singole specie di maggior valore, sono<br />

fortemente incentivati dalla pressante<br />

richiesta dei mercati cinese e giapponese,<br />

che rappresentano al momento la<br />

maggiore minaccia per queste ricche<br />

foreste temperate della regione<br />

sudorientale della Foresta delle Nevi.<br />

Questa, insieme alla crescita della<br />

domanda russa che preme sulle foreste<br />

nordorientali, rappresenta nei prossimi<br />

10 anni una grave minaccia<br />

alla sopravvivenza di queste<br />

stupefacenti foreste.<br />

Sebbene la Russia abbia une<br />

legislazione forestale assai rigorosa,<br />

molte delle infrazioni non sono<br />

punibili, e il sistema di controllo e<br />

verifica è carente e antiquato. Il crollo<br />

del sistema sovietico, l'incertezza<br />

economica e la frammentazione<br />

dell'apparato burocratico centralizzato<br />

e della struttura integrata di<br />

produzione economica, hanno aperto<br />

la strada alla massiccia penetrazione<br />

delle compagnie multinazionali<br />

asiatiche. Per accedere alle ricche<br />

risorse forestali della regione del Far-<br />

East (Primorye, Vladivostok), diverse<br />

compagnie giapponesi, hanno concluso<br />

contratti di joint-venture con le<br />

autorità locali , e possono operare<br />

indisturbate nella regione, aiutate dalla<br />

tacita complicità delle autorità che<br />

dovrebbero proteggere le foreste.<br />

Il taglio illegale di legno è divenuto<br />

purtroppo una pratica comune in<br />

Russia, e a seconda delle regioni,<br />

l'estrazione illegale di legno continua a<br />

crescere. Almeno un 20% del legname<br />

russo è estratto illegalmente, ma si tratta<br />

di una pratica in forte espansione.<br />

Nel 2.000 l'amministrazione è stata in<br />

grado di condurre investigazioni su<br />

8.253 violazioni del codice forestale, che<br />

hanno portato a 860 processi. Ma si<br />

tratta appena della punta dell'iceberg,<br />

rispetto alle 30.000 violazioni del codice<br />

forestale, riportate dalle stese autorità.<br />

Il danno provocato dall'estrazione<br />

illegale è duplice: la minaccia alla<br />

biodiversità, e il calo delle entrate in<br />

seguito alla corruzione. Il taglio<br />

illegale è sostenuto dalla pressante<br />

richiesta del mercato internazionale.<br />

Innanzitutto Cina e Giappone, ma<br />

anche l'<strong>Italia</strong> importa sempre più abete<br />

russo e larice siberiano. Questa<br />

richiesta di legno rappresenta per i<br />

prossimi 10 anni il maggiore fattore di<br />

rischio per queste stupefacenti foreste.<br />

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ussia<br />

Fai la scelta giusta!!<br />

"Uhm… Eliot, dobbiamo trovare un modo per salvare la nostra<br />

amica Tigre Siberiana e la sua foresta!"<br />

"Si’, diamoci da fare… C'e’ una guardia forestale, forse puo’<br />

aiutarci. Hey! Venga qua, guardi che distruzione!"<br />

"Come posso aiutarvi?"<br />

"Deve fermare quei signori che stanno abbattendo alberi illegalmente"<br />

"Ehm, beh, non saprei, in base alla legge 1233bis, articolo 49c, comma 119 possono tagliare se<br />

sono in accordo con la legge 9239a articolo 12 comma 4, 5 e 18. Ma secondo gli articoli<br />

123, 125 e 131 del codice forestale, sentiti i pareri dell'autorita’ provinciale in base alla<br />

normativa speciale numero…" "Aaaaargh!!! Basta! Non se ne verra’ mai a capo in questo modo!"<br />

"Unm… Mi sa che se vogliamo riuscire a salvare la Foresta delle Nevi e la Tigre Siberiana<br />

convincere il governo russo a cambiare la legge, semplificandola e facendola rispettare<br />

con controlli efficaci, e proteggendo le terre tradizionali".<br />

"Beh, sara’ una bella battaglia. Parola di Tigre! Pero’ c'e’ una cosa che potete fare: cambiare<br />

il mercato, ossia convincere chi compra prodotti in legno. Per esempio, di recente sono stati<br />

certificate grandi foreste russe secondo gli standard FSC, proprio grazie alla richiesta di<br />

legno certificato. In questo modo, e’ possibile aiutare a proteggere anche la mia foresta.<br />

Ma bisogna far presto, non c'e’ piu’ tanto tempo!"<br />

5<br />

SOLUZIONI


•<br />

RUSSIA<br />

SOLUZIONI<br />

5<br />

Cosa si può fare per aiutare Boog ed<br />

Elliot a salvare anche questa foresta?<br />

Beh, ci aiuterà l'esperienza…<br />

camminando in giro per le altre foreste,<br />

avete raccolto diversi strumenti che vi<br />

saranno utili per proteggerle!<br />

Si tratta di usarli!<br />

Usa la testa: compra solo<br />

legno certificato FSC<br />

Ricicla: Butta la carta solo<br />

nel contenitore per il riciclo!<br />

Ancora ricicla: Usa carta<br />

riciclata!<br />

Risparmia: usa meno e usa<br />

meglio!<br />

Riusa: l'altro lato del foglio,<br />

i pezzi di mobili vecchi ecc.<br />

In questo modo la foresta<br />

vive meglio… E noi potremo<br />

continuare a utilizzare il<br />

legno e la carta!<br />

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ussia<br />

Due impronte<br />

a confronto<br />

obiettivo<br />

eta’<br />

10-14<br />

Osservare due impronte<br />

differenti, la mano<br />

e la foglia.<br />

L'impronta<br />

della foglia<br />

Occorrente:<br />

• 750 g di gesso<br />

• 1⁄2 litro d acqua<br />

• Una scatola di cartone<br />

• Olio<br />

• Una foglia<br />

• Un bastoncino<br />

6<br />

elaboriamo<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

Procuratevi una scatola dai bordi rialzati<br />

Ungete il fondo della scatola di cartone<br />

con un po' d’olio.<br />

Ungete anche la parte inferiore<br />

della foglia.<br />

Deponete la foglia sul fondo della scatola<br />

Mescolate acqua e gesso fino a quando<br />

non otterrete un impasto morbido.<br />

Versate l'impasto sulla foglia per<br />

almeno 2-3 cm.<br />

Lasciate asciugare per almeno 1 giorno<br />

Togliete la tavoletta di gesso dalla scatola<br />

compresa anche la foglia.<br />

Osservate l'impronta lasciata dalla foglia<br />

1<br />

2<br />

3<br />

L'impronta della<br />

vostra mano<br />

Appoggiate la vostra mano su un foglio di<br />

carta, disegnate i contorni e ritagliatela.<br />

Seguite la stessa procedura che avete<br />

svolto per la foglia.<br />

Osservate la vostra impronta<br />

Come le mani sono le nostre<br />

impronte non pensi che le foglie siano<br />

le impronte degli alberi?


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ussia<br />

Alto tanto quanto..<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

Lavorate a coppie<br />

Uno di voi due si disporrà a fianco<br />

del tronco dell'albero (servirà da unità<br />

di riferimento)<br />

L'altro (l'osservatore) si sistema ad una<br />

distanza sufficiente che gli permetta di<br />

vedere l'intera altezza dell' albero.<br />

L'osservatore deve riuscire ad<br />

immaginare quanti bambini vanno<br />

sovrapposti uno sull'altro per arrivare<br />

fino alla cima dell'albero.<br />

obiettivo<br />

misurare l'altezza di un albero per<br />

riconoscere la differenza fra un bosco<br />

naturale ed uno artificiale. In natura<br />

gli individui non hanno la stessa eta’,<br />

lo stesso vale per gli alberi. Gli alberi<br />

di un bosco, hanno quindi altezze<br />

differenti l'uno dall'altro. Gruppi di<br />

alberi con altezze identiche indicano<br />

che gli alberi sono stati piantati<br />

artificialmente tutti assieme.<br />

eta’<br />

12-14<br />

7<br />

FORESTA<br />

IN CLASSE<br />

A questo punto va effettuata la moltiplicazione<br />

fra l'altezza del compagno a fianco all'albero<br />

per il numero di bambini che servirebbero per<br />

raggiungere la cima (importante: contate anche<br />

il primo bambino, cioè il vostro compagno).


•<br />

RUSSIA<br />

FORESTA<br />

7<br />

IN<br />

CLASSE<br />

UN ALBERO,<br />

TANTI ALBERI<br />

obiettivo<br />

Imparare a piantare un<br />

albero per approfondire<br />

alcuni processi della Natura<br />

e imparare a sviluppare un<br />

atteggiamento di cura e<br />

attenzione nei suoi confronti.<br />

eta’<br />

8-14<br />

1<br />

2<br />

3<br />

Scavate una buca larga tre volte la radice<br />

della piantina e si lasciate arieggiare per<br />

qualche giorno.<br />

Deponete la piantina delicatamente e<br />

ricoprite leggermente le radici premendo<br />

il terreno.<br />

Se necessario in caso di siccità annaffiare<br />

con cautela.<br />

Il periodo migliore per piantare<br />

alberi è compreso da: ottobre/novembrefebbraio/<br />

marzo.<br />

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ussia<br />

Gioca ...foresta<br />

obiettivo<br />

eta’<br />

8-14<br />

Coinvolgere attraverso<br />

il gioco<br />

Durante una giornata di sensibilizzazione per la foresta<br />

possiamo costruire giochi e giocattoli da regalare, o<br />

invitare le persone che si avvicinano a costruire dei<br />

giochi. Scoprirete come il gioco è un richiamo di<br />

esperienze passate, di idee, risoluzione dei problemi.<br />

Scoprirete come attraverso il gioco si elabora<br />

concretamente quello che è stato appreso o quello che<br />

si vuole cercare di capire. Il materiale semplice così<br />

come lo ritroviamo in natura c'insegna tante cose.<br />

Scopriamole insieme!<br />

Occorrente:<br />

• Biglie<br />

• Una cassetta di legno della frutta<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

Le biglie<br />

Staccate alcune assicelle dalla cassetta<br />

2 corte, 2 lunghe e il fondo.<br />

Su una delle due disegnate alcune porte e<br />

servendovi dell'archetto da traforo ritagliate<br />

e numeratele in progressione.<br />

Con chiodi e martello assemblate il fondo<br />

che fungerà da tetto e le altre assi rimaste.<br />

Da una lunghezza prestabilita tirate<br />

le vostre biglie e cercate di mirare la porta.<br />

Vince chi ottiene il punteggio più alto.<br />

Occorrente:<br />

• Stoffa leggera<br />

• Filo di cotone<br />

• Tavola di compensato<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

Paracadutista<br />

8<br />

ATTIVITA'<br />

Tagliate un quadrato di stoffa di 30 cm per 30.<br />

Fissate ad ogni angolo con un nodo un filo di<br />

cotone lungo almeno 50 cm.<br />

Su un pezzo di compensato disegnate un omino<br />

che rappresenterà il paracadutista.<br />

Ritagliate e coloratelo.<br />

Fate un foro sulla testa e infilate i quattro fili con<br />

un nodo.<br />

Piegate il paracadute prima a metà e poi<br />

arrotolatelo su se stesso.<br />

Lanciatelo più in alto che potete, una volta<br />

lanciato il paracadute si srotolerà da solo


•<br />

RUSSIA<br />

ATTIVITA’<br />

8<br />

Ping-Pong<br />

Occorrente:<br />

• Tavola di legno<br />

• Carta vetrata<br />

1<br />

Su di una tavola di legno ritagliate le<br />

forme delle due racchette con il seghetto<br />

Yo-Yo<br />

Occorrente:<br />

• asse di legno<br />

• Spago<br />

Prendiamo un'asticella di legno e disegnate due<br />

1<br />

cerchi grandi e uno piccolo.<br />

2 Con il seghetto ritagliate e colorateli.<br />

Prendete un pezzo di spago lungo almeno 1 m e<br />

3 fissatelo a un chiodino che inserirete nel cerchio<br />

più piccolo.<br />

4 Incollate le due ruote più grandi a quella piccola.<br />

5 Colorate con colori vivaci o inserite le vostre iniziali.<br />

Le papere<br />

2<br />

3<br />

4<br />

Con la carta vetrata arrotondate<br />

i contorni e l'impugnatura.<br />

Potete colorare le racchette a vostro piacimento.<br />

Per la pallina prendete un tappo di sughero e infilate<br />

dei fili colorati o dei nastrini in modo che quando<br />

lanciate il tappo i nastrini svolazzino in aria.<br />

Il Coccode’<br />

Occorrente:<br />

• asse di legno<br />

• spago<br />

Prendiamo un'assicella di legno e disegniamo le<br />

1<br />

tre parti che in seguito ritaglieremo con l'archetto.<br />

Due avranno la base di 15 cm e l'altezza di 10. La<br />

2<br />

terza parte avrà compreso nella lunghezza il manico.<br />

3 Con il trapano foriamo in due punti le tra basi.<br />

4 Unite i tre pezzi con uno spago.<br />

5<br />

Agitate velocemente in aria.<br />

Occorrente:<br />

• vasetto di yogurt<br />

• pece greca<br />

• spago<br />

Sciangai<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

Prendiamo un vasetto vuoto di yogurt<br />

e foriamo al centro con un punteruolo.<br />

Prendiamo un pezzo di spago e facciamolo<br />

passare attraverso il foro.<br />

Da un'estremità facciamo un nodo in modo da<br />

non farlo più uscire.<br />

Spalmiamo con le dita su tutta la lunghezza<br />

dello spago della pece greca (si compra<br />

nei negozi di vernice).<br />

Con dei piccoli strappi sentirete il tipico verso<br />

della chioccia.<br />

Occorrente:<br />

• spiedini di legno<br />

• vernici<br />

Prendete un mazzo di 42 spiedini di legno.<br />

1 Colorateli in cinque colori diversi seguendo<br />

questo schema:<br />

20 bastoncini di colore giallo: valore 3 punti<br />

12 bastoncini in rosso: valore 5 punti<br />

5 bastoncini in blu: valore 19 punti<br />

3 Bastoncini in verde: valore 15 punti<br />

2 bastoncini in rosso e bianco: valore 20 punti<br />

Cercate di recuperare il bastoncino con il<br />

2 punteggio più alto senza far cadere gli altri.<br />

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cile<br />

"Secondo me sto sognando.<br />

Sembra di stare nel bosco di casa, ma e’ pieno di animali<br />

strani. Saro’ mica ubriaco?"<br />

"Impossibile, Boog, gli orsi non bevono. E poi li vedo anche io tutti<br />

questi animaletti".<br />

“Be’ allora siamo messi bene tutti e due... pensa se incontriamo un vigile glielo<br />

spieghi tu che non abbiamo bevuto?”<br />

"Ma va'!!! Guardati attorno piuttosto. Chi avrebbe mai pensato di trovare una<br />

foresta pluviale dove non fa caldo"<br />

"Beh, se e’ per questo ne abbiamo vista una quando eravamo in Canada.<br />

Ti ricordi la Foresta del Grande Orso? O ti si e’ spappolata la memoria da<br />

quel microcervelletto che ti porti appresso sotto le corna?"<br />

"Non ti preoccupare, la mia memoria e’ sana come un pesce, ma qui e’ tutta<br />

un'altra cosa. Ci sono animali che non abbiamo visto da nessuna parte"!<br />

1<br />

DESCRIZIONE<br />

Dalle Ande<br />

alla Patagonia


•<br />

CILE<br />

DESCRIZIONE<br />

1<br />

Quando i venti umidi che vengono<br />

dall'oceano incontrano la catena<br />

montuosa delle Ande, Sono costretti a<br />

risalire e a incontrare correnti fredde.<br />

L'umidità diventa pioggia, una pioggia<br />

che cade quasi tutto l'anno<br />

permettendo una vitalità incredibile.<br />

Fino a 5000 litri annui per metro<br />

quadrato, rendono permanentemente<br />

umide le foreste del Cile e<br />

dell'Argentina, che dalle Ande<br />

degradano verso la Patagonia.<br />

La giungla temperata del Sud America<br />

copre le regioni meridionali del Cile e<br />

dell'Argentina e presenta alcune delle<br />

maggiori estensioni al mondo di foresta<br />

temperata essenzialmente incontaminata.<br />

Le foreste temperate del Cile ospitano<br />

almeno 50 specie di alberi da legno, e<br />

almeno 700 altri tipi di piante, metà<br />

delle quali non esistono altrove.<br />

Dominate da faggio, olmo e alloro,<br />

queste foreste millenarie rappresentano<br />

un habitat per numerosi animali e<br />

piante che vivono esclusivamente in<br />

questa regione. Tra essi la rana di<br />

Darwin, il cervo delle Ande, o Pudúla,<br />

la volpe Chilote e il pino cileno.<br />

al cinema dal 7 dicembre<br />

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cile<br />

"Toh, un albero che cammina…"<br />

"Non dire stupidaggini Boog. Non lo vedi che e’ un cervo?"<br />

"Un altro cervo? Uhmpf! Se e’ un furbacchione come te, siamo a<br />

cavallo!" "Certo che e’ un cervo. Brillante e simpatico come il sottoscritto,<br />

ma e’ un cugino molto lontano. Si chiama Cervo delle Ande".<br />

"Ciao ragazzi! Qui mi chiamano anche Hemul, o Taruca, ma voi potete chiamarmi<br />

semplicemente Cervo, che non mi offendo. Benvenuti nella mia foresta! e’ un posto tutto<br />

speciale, vedrete. Pronti alla scalata?”<br />

“Non vorrai mica portarci sulla cima delle Ande spero?”<br />

“E perche’ no? Ci sono dei posti bellissimi! Guardate, si chiama Cordigliere delle Ande perche’<br />

sono piu’ catene montuose parallele tra loro. In mezzo ci sono delle valli profonde e vasti<br />

altopiani. e’ qui che abito io. Vedrete che posti spettacolari!!!<br />

- BROOATHHH!!!! -<br />

Improvvisamente un frastuono impedi’ al cervo di continuare la sua interessante spiegazione.<br />

"Boog, non fare questi versi, sai che e’ maleducazione!"<br />

”Ma non sono io…" si scuso’ Boog leggermente preoccupato.<br />

"Non preoccupatevi amici, sulle Ande e’ normale! Ci sono vulcani ancora attivi che ogni<br />

tanto.. fanno sentire la loro voce”<br />

2<br />

GLI ANMALI<br />

Il Cervo delle Ande


•<br />

CILE<br />

ANIMALI<br />

2<br />

Il Cervo delle Ande (o Hemul, o<br />

Taruca) è detto anche "cervo<br />

sudamericano" e ha strane lunghissime<br />

orecchie. Insieme al Condor delle Ande<br />

è un tipico animale cileno. Le corna le<br />

portano solo i maschi, che possono<br />

arrivare ad una lunghezza di 80 cm. e a<br />

un peso di 100 kg. Le foreste naturali<br />

del Cile sono state distrutte per creare<br />

villaggi e pascoli, e il cervo delle Ande<br />

diventa sempre più raro. Inoltre viene<br />

anche cacciato, e ora ne restano al<br />

mondo appena 1500 esemplari. Vivono<br />

in piccoli gruppi, ritirati nei pendii<br />

inaccessibili delle Ande.<br />

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cile<br />

I Mapuche<br />

"In queste valli abitano i Mapuche"<br />

"I Mapu-che’? Che roba sono?"<br />

"I Mapuche! Sono uno dei popoli nativi. Pensate, che vivono<br />

qua da numerosi millenni. Una cultura antichissima.<br />

E infatti quando sono arrivati i conquistadores spagnoli,<br />

glie ne hanno cantate quattro, mica si sono lasciati<br />

invadere come fosse niente…<br />

“Dai, dai!! raccontaci di quel popolo che ha resistito con<br />

tenacia alle invasioni spagnole”<br />

3<br />

I POPOLI


•<br />

CILE<br />

POPOLI<br />

3<br />

Queste foreste sono anche la terra<br />

ancestrale delle comunità indie di<br />

Pehuenche, nella valle di Quinquen,<br />

degli indios Mapuche di Huitrapulli e di<br />

altre comunità locali che storicamente<br />

dipendono dalla foresta per mantenere il<br />

loro stile di vita fisico, culturale e<br />

spirituale e che per secoli<br />

hanno vissuto in stretta interconnessione<br />

con queste foreste naturali.<br />

I Mapuche rappresentano una cultura<br />

millenaria, dotata di una lingua, uno<br />

stile di vita e un'organizzazione<br />

propria, e che dominava il territorio del<br />

Cile e dell'Argentina.<br />

Queste comunità, situate<br />

geograficamente in Cile e Argentina,<br />

hanno resistito alle invasioni spagnole<br />

fino al 1881, fino alla terribile guerra<br />

che li ha ridotti un una minoranza<br />

etnica oppressa e impoverita. Da allora,<br />

nel solo Cile, lo Stato ha sottratto<br />

illecitamente al popolo Mapuche il 95%<br />

del territorio tradizionale, pari a<br />

9.500.000 ettari di superficie. Lo stesso<br />

è successo in Argentina. Oggi, la<br />

maggior parte delle loro terre sono di<br />

proprietà di grandi aziende, come<br />

imprese forestali, peschiere, minerarie,<br />

petrolifere e idroelettriche.<br />

Lo sfruttamento delle foreste, produce<br />

rischi seri per l'ecosistema. Nel<br />

territorio Mapuche infatti esistono<br />

esemplari di 'alerce' vecchi fino a<br />

quattro mila anni d'età e alti più di 50<br />

metri. Nel parco del Conguillìo poi, si<br />

trova l'unica foresta di sole araucarie<br />

del mondo. I boschi muoiono poco a<br />

poco, avvelenati dagli scarichi chimici<br />

delle cartiere, e sostituiti da alberi di<br />

piantagione. Al posto di encina, maòeo,<br />

roble e rauli (specie vegetali a rischio<br />

d'estinzione) vengono piantati pinus<br />

radiata e eucaliptus, esemplari<br />

d'importazione a rapida crescita. Le<br />

coltivazioni intensive provocano<br />

erosione del suolo e impoverimento<br />

delle risorse idriche.<br />

La riduzione degli spazi, dapprima<br />

destinati alle colture di tradizionali dei<br />

Mapuche e l'impoverimento del suolo<br />

privato, spingono la popolazione<br />

Mapuche verso le città.<br />

Il popolo Mapuche cerca ora di lottare<br />

per recuperare il suo territorio, e<br />

assieme ad esso, la sua dignità e i diritti<br />

civili e sociali e culturali. Più volte i<br />

Mapuche sono stati in conflitto con le<br />

grandi cartiere, che oltre a spazzar via<br />

le foreste native, inquinavano l'aria e<br />

l'acqua delle loro vallate.<br />

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cile<br />

La fabbrica di alberi<br />

"Hey, amico cervo, ma e' un vero bosco o siamo finiti dentro un<br />

videogioco? Questi alberi tutti uguali, cammini e corrono file di<br />

tronchi… Ma dove siamo finiti? Ho paura!"<br />

"Questa un tempo era una foresta bellissima. Ci abitava la mia famiglia, poi<br />

sono arrivate le ruspe e siamo dovuti andare via. La cosa piu’ triste e’ che in tutte le<br />

statistiche del mondo, questa risulta essere ancora una foresta, tale e quale a prima.<br />

"E che cos'e’ invece?"<br />

"e’ una piantagione. Una specie di coltivazione di alberi. Quando vengono a tagliare la<br />

foresta, distruggono tutto, non solo gli alberi piu’ belli, ma proprio tutto quanto. Poi su<br />

quel deserto piantano alberi, e dicono che hanno rimesso tutti a posto. Ma non e’ affatto<br />

cosi’. Spesso sono alberi straneri, importati. E poi sono tutti uguali, non c'e’ vita, non ci sono<br />

animali, non c'e’ la ricca vegetazione delle nostre foreste. E spesso sono pieni di chimica:<br />

concimi e pesticidi. e’ solo una fabbrica di legno a cielo aperto".<br />

"Ma allora quello che scrivono sulle pubblicita’…"<br />

"Si’, lo so: ‘per ogni albero abbattuto ne viene piantato uno nuovo' oppure 'viene da<br />

piantagioni e non da foreste'… Tutto vero, ma cosa c'era prima della piantagione? E che<br />

gusto c'e' a vedere una fila di alberi tutti uguali al posto di una meravigliosa foresta<br />

millenaria, piena di muschi, licheni, felci, di animali diversissimi tra loro?"<br />

4<br />

APPROFONDIMENTO


•<br />

CILE<br />

4<br />

APPROFONDIMENTO<br />

Nella maggior parte dei casi, le foreste<br />

esaurite vengono poi trasformate in<br />

piantagioni, con alberi non nativi<br />

(Pinus radiata ed Eucalyptus). Le<br />

piantagioni, oltre non essere in alcun<br />

modo paragonabili alle foreste naturali,<br />

portano con sé forti guasti di carattere<br />

ambientale e sociale. Invece di<br />

imparare le tecniche di sfruttamento<br />

degli indigeni Araucanos, che per secoli<br />

hanno praticato una gestione<br />

compatibile delle foreste, le imprese<br />

hanno preferito di norma abbattere gli<br />

alberi per sostituirli con specie aliene<br />

a crescita rapida. Il risultato è che la<br />

conversione delle foreste native in<br />

piantagioni nel Cile centrale e<br />

meridionale ha raggiunto i 7 milioni di<br />

ettari nel 1995 .<br />

in Nuova Zelanda e di eucalyptus in<br />

Asia, per quanto riguarda gravi<br />

fenomeni di erosione del suolo e<br />

l'interferenza nel ciclo dell'acqua, che<br />

porta all'esaurimento delle falde<br />

acquifere. Per quanto si sostenga spesso<br />

che le piantagioni siano in genere<br />

stabilite in aree degradate, un recente<br />

studio dell' European Forest Institute<br />

riporta di pratiche di sostituzione<br />

diretta di foreste native con piantagioni<br />

nelle regioni meridionali.<br />

Oltre alla ricaduta sociale dovuta alla<br />

rapida espansione delle piantagioni, tra<br />

cui l'espulsione di centinaia di piccoli<br />

agricoltori dalle loro terre, salta agli<br />

occhi il danno ambientale, che si<br />

risolve in una significativa riduzione<br />

delle popolazioni appartenenti a specie<br />

minacciate o endemiche .<br />

Le piantagioni coprono oggi 2,1<br />

milioni di ettari, e consistono in specie<br />

importate (per il 75% Pinus radiata e<br />

per il restante Eucalyptus e in misura<br />

meno rilevante Acacia e Douglas) .<br />

Innumerevoli studi hanno sottolineato<br />

gli impatti dannosi delle piantagioni .<br />

In particolare sono stati osservati gli<br />

effetti delle piantagioni di pinus radiata<br />

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cile<br />

Foreste in briciole<br />

"Questa era una foresta"<br />

dice il cervo, indicando con le sue corna pelose un'enorme<br />

montagna di trucioli.<br />

"Li chiamano 'woodchips', ossia patatine di legno, e li comprano<br />

fino in Giappone per farne carta. Visto che li riducono in<br />

pezzetti piccolissimi, non gli interessa prendere solo gli<br />

alberi piu’ grandi. Rimuovono tutto e lo sbriciolano. Anche<br />

alberi centenari vengono ridotti in frammenti, come se non<br />

valessero nulla"<br />

5<br />

DENUNCIA


•<br />

CILE<br />

DENUNCIA<br />

5<br />

Una parte significativa della giungla<br />

temperata del Sud America è già stata<br />

distrutta o degradata e tutto quel che<br />

rimane è ora in pericolo. Delle foreste<br />

native cilene, la cui estensione<br />

originaria è stimabile intorno ai 30<br />

milioni di ettari, restano 15 milioni di<br />

ettari In questi anni le foreste primarie<br />

cilene sono state distrutte ad un tasso<br />

di 120.000 - 200.000 ettari l'anno.<br />

Molte delle foreste millenarie del Cile<br />

sono state abbattute per alimentare<br />

l'industria della carta. Un rapporto della<br />

Banca Centrale del Cile ha stimato che<br />

700.000 ettari di foresta sono stati<br />

abbattuti tra il 1984 e il 1994, e<br />

aggiunge che all'attuale tasso di<br />

sfruttamento tutte le foreste native non<br />

salvaguardate dallo status di protezione<br />

(parchi nazionali e aree protette)<br />

saranno perdute nei prossimi 20-30<br />

anni. Tutto il Cile centrale è minacciato.<br />

L'avvertimento non è stato recepito:<br />

all'opposto, una volta esaurite le foreste<br />

centrali, la produzione tende ora a<br />

spostarsi verso le residue foreste del sud.<br />

Il principale impiego delle specie native<br />

sono i trucioli (woodchips, o cippati)<br />

diretti all'industria della carta.<br />

Le foreste native vengono ridotte<br />

in trucioli ed esportate verso<br />

i mercati giapponesi.<br />

La produzione industriale di legno in<br />

Cile è cresciuta dell'83%, negli anni<br />

novanta, rispetto al decennio<br />

precedente. Anche le piantagioni per<br />

produrre cellulosa si sono espanse in<br />

modo impressionante, mentre le aree<br />

protette sono cresciute appena dello<br />

0,4%. Le foreste temperate del Cile<br />

ospitano almeno 50 specie di alberi da<br />

legno, e almeno 700 altri tipi di piante,<br />

metà delle quali endemiche, ossia che<br />

non esistono altrove.<br />

Nel 1995 il Cile ha prodotto 2,5<br />

milioni di m3 di trucioli dei quali 1,55<br />

milioni di metri cubi provenivano da<br />

foreste native. Fino agli anni recenti la<br />

maggior parte erano dirette all'industria<br />

della carta giapponese, mentre gli Stati<br />

Uniti sono divenuti un importante<br />

acquirente di infissi in legno.<br />

Nel 2000, l'insieme delle esportazioni<br />

di legno, di trucioli (woodchips) e<br />

cellulosa hanno superato gli 1,8<br />

miliardi di dollari previsti dal governo<br />

cileno per l'anno.<br />

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cile<br />

"Le foreste non ci piacciono sbriciolate.<br />

Le preferiamo vive!" "Che dici Elliot, ce la faremo a<br />

salvare anche questa foresta?"<br />

"Ma certo! Ti ricordi come abbiamo fatto in Finlandia? Come qui, buttavano giu’<br />

tutto per farne carta. E noi abbiamo riciclato la carta cosi’ servivano molti<br />

meno alberi, no?<br />

"E qui cosa dobbiamo fare allora?"<br />

"Ma riciclare ancora, fessacchiotto! Si puo’ fare fino a sei volte" Mica ci<br />

vorremo fermare!"<br />

"No, no, ma mi sembra che non siano convinti ancora tutti. Non avresti qualche<br />

modo per convincere la gente?"<br />

"Ma certo! Dobbiamo combattere un pericolo in agguato; le leggende<br />

metropolitante secondo cui la carta riciclata fa male, e’ brutta e<br />

inquina…Ecco qui la nostra arma segreta: lo Scaccia-pregiudizi! Contiene<br />

tutti i validi motivi per usare la carta riciclata!!!"<br />

6<br />

SOLUZIONE<br />

Riciclando…


•<br />

CILE<br />

SOLUZIONE<br />

6<br />

LO SCACCIA-PREGIUDIZI<br />

SULLA CARTA RICICLATA.<br />

Circolano molte leggende sulla carta<br />

riciclata. Ma si tratta, appunto,<br />

di leggende. La realtà è un'altra:<br />

Qualita’ di scrittura<br />

Per scrivere sui quaderni di scuola serve<br />

qualità. Bisogna poterci scrivere con<br />

matite, stilo, pennarelli, inchiostro. La<br />

carta riciclata garantisce questa qualità<br />

quanto la carta vergine.<br />

Fotocopiatrici<br />

"Danneggia la nostra fotocopiatrice...".<br />

Non è per niente vero! I più noti<br />

produttori di fotocopiatrici e stampanti<br />

affermano chiaramente che i loro<br />

apparecchi funzionano indistintamente<br />

sia con carta riciclata che con carta<br />

nuova, e in molti paesi, per ogni<br />

prodotto venduto offrono una risma di<br />

carta riciclata. I guasti spesso derivano<br />

dal fatto che la carta è conservata o<br />

caricata in modo scorretto.<br />

Colore<br />

"Ma non posso mica scrivere una<br />

lettera al ministero su questa carta<br />

grigia...". Non necessariamente la carta<br />

riciclata deve essere grigia, esiste anche<br />

bianca. In ogni caso il grigio va<br />

preferito perché inquina meno. Se<br />

proprio deve essere bianchissima (per<br />

esempio per riprodurre quadri e opere<br />

d’arte) si può usare quella contenente<br />

cellulosa vergine certificata FSC.<br />

Prezzo<br />

"Ma la carta riciclata costa di più". Ma<br />

davveroooo? Una cosa è sicura, la<br />

produzione della carta riciclata costa di<br />

meno. Se al consumatore alla fine costa<br />

di più è per un unico motivo: non c'è<br />

una grande richiesta, non c'è mercato in<br />

<strong>Italia</strong>. Tocca a noi cambiarlo! Però già ora<br />

non è detto che la carta riciclata non si<br />

possa trovare a costo uguale o addirittura<br />

inferiore a quello della carta bianca.<br />

Invecchia<br />

Questo a volte è vero. A volte ingiallisce<br />

un po' col tempo. Ma secondo studi<br />

scientifici, la carta recuperata può durare<br />

oltre 100 anni. Non basta???<br />

Inquina di piu’...<br />

Eh no, niente di più sbagliato!!! Al<br />

contrario, se la carta viene riciclata con<br />

procedure ecologiche, evitando il cloro e<br />

gestendo attentamente l'acqua ecc,<br />

contribuisce a evitare l'eccessivo<br />

sfruttamento delle foreste e<br />

l'inquinamento delle acque con sostanze<br />

chimiche. Si risparmia anche molta<br />

energia (carbone, petrolio) a vantaggio<br />

della qualità dell'aria e del clima<br />

Difficile da trovare<br />

Non è vero. Tutti i grandi distributori<br />

offrono carta riciclata.<br />

Non ...riciclabile<br />

Falso. Può essere recuperata fino a sei<br />

volte. Inoltre, dato che non viene<br />

riciclato sempre lo stesso foglio,<br />

nell'impasto vi sarà sempre una certa<br />

percentuale di carta riciclata per la<br />

prima volta. E, qualora servisse un<br />

prodotto più resistente, vi si possono<br />

aggiungere delle parti di cellulosa<br />

vergine certificata FSC.<br />

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cile<br />

Occhio al logo!<br />

La tua carta è riciclata per intero o solo in parte?<br />

Questo ce lo può dire solo un'attenta lettura<br />

dell'etichetta. C'è scritto "carta ecologica"? Ma come<br />

fare a sapere se lo è davvero?<br />

La vera carta riciclata lo è: bisogna assicurarsi che ci<br />

sia scritto "prodotta da 100% di carta riciclata (o carta<br />

da macero)", meglio ancora se provenienti da rifiuti<br />

riciclati, o post-consumo (non tutti i maceri vengono<br />

da rifiuti: ci sono anche i maceri industriali).<br />

Attenzione alle etichette di fantasia:<br />

spesso la carta viene definita "carta ecologica"<br />

anche quando non è carta riciclata. Ma da sola<br />

questa definizione non significa niente: chiunque<br />

può scriverlo, senza impegno. Non ci assicura la<br />

protezione delle foreste primarie.<br />

spesso la carta viene definita "proveniente da<br />

rimboschimento programmato". Ma di nuovo,<br />

non ci dice nulla su cosa c'era prima del<br />

“rimboschimento”. Se è stata distrutta una foresta<br />

primaria, e sostituita con una piantagione ad una<br />

allora si tratta di un bel danno ecologico. Una<br />

foresta è ben di più di un insieme di alberi: una<br />

foresta è un insieme di ecosistemi che vivono e si<br />

sviluppano assieme, in una delicatissima rete di<br />

interdipendenze. Questo viene ignorato dalle<br />

etichette ingannatrici!<br />

spesso la carta viene definita "proveniente da<br />

piantagioni controllate". Che piantagioni? Sono<br />

certificate in qualche modo? Non si sa. Quindi<br />

questa dicitura non certifica un bel niente.<br />

Un simbolo sicuro che certifica la carta<br />

riciclata pura è l'Angelo Azzurro:<br />

'L'angelo azzurro". La carta con questo<br />

marchio è fatta al 100% di carta riciclata<br />

e quindi non avrà certamente<br />

danneggiato le foreste primarie.<br />

7<br />

APPROFONDIMENTO<br />

Un altro simbolo per il rispetto delle<br />

foreste primarie è quello del FSC<br />

(Forest Stewardship Council). Il logo<br />

FSC identifica i prodotti in legno e carta<br />

provenienti da foreste gestite in modo<br />

FSC Trademark © 1996 -<br />

Forest Stewardship Council responsabile secondo i rigorosi standard<br />

A.C. - FSC - ITA 0002<br />

ambientali. Da qualche anno il FSC<br />

certifica anche la carta riciclata, perché aiuta le foreste<br />

a “respirare” abbattendo meno alberi.<br />

Cambiare abitudini è essenziale: gettare sempre la<br />

carta nei cassonetti differenziati, comprare prodotti in<br />

carta riciclata offre un'altra vita alla carta, diminuisce<br />

il consumo di cellulosa vergine e con esso allenta la<br />

pressione sulle foreste, che potranno così essere<br />

gestite secondo pratiche di buona gestione forestale,<br />

come quelle indicate dagli standard del FSC (Forest<br />

Stewardship Council).<br />

Ma a volte trovare la carta riciclata sembra<br />

un'impresa. Benché sia disponibile in grandi quantità<br />

la carta riciclata arriva con fatica all'utente finale.<br />

L'importante è non arrendersi di fronte alle prime<br />

difficoltà, e sapere che anche se non la ritrova, è<br />

sempre importante richiederla. Il potere dei<br />

consumatori è nella richiesta: se aumenta la richiesta,<br />

allora forse qualcuno comincerà a provvedere! Per<br />

questo è importante non arrendersi e continuare a<br />

chiedere: anche le richieste che sembrano andare a<br />

vuoto, servono a cambiare il mercato. Allo stesso<br />

tempo, pochi sanno che esistono delle disposizioni<br />

che impongono per esempio alle amministrazioni di<br />

fare uso di carta riciclata .


•<br />

CILE<br />

7Il valore di<br />

un albero<br />

APPROFONDIMENTO<br />

Prendete un cartone grande e spesso.<br />

(se ne trovano facilmente fuori<br />

dei centri commerciali).<br />

Sdraiatevi sopra e chiedete ad un compagno<br />

di tracciare il vostro contorno a matita.<br />

Ultimate il disegno aggiungendo<br />

i particolari, i vestiti e altro<br />

Colorate e ritagliate.<br />

Cercate un modo per farlo stare in piedi<br />

(per esempio fissatelo ad un sostegno<br />

incrociato oppure fissate nella parte posteriore<br />

due sostegni rigidi).<br />

Nel momento in cui avrete ultimato<br />

questa parte, disegnate su un cartone<br />

la figura di un albero che deve avere<br />

le stesse vostre dimensioni.<br />

Cercate di fissarlo in modo da sostenerlo.<br />

Prendete un quaderno o un diario, dove<br />

saranno appuntate le frasi di seguito.<br />

obiettivo<br />

Riflettere sulle<br />

caratteristiche comuni tra<br />

noi e l'albero.<br />

eta’<br />

8-12<br />

nome<br />

Sono nato a..<br />

Mi nutro di..<br />

Per respirare io..<br />

Sono alto ..<br />

I miei anni sono..<br />

L' energia la ricavo dal..<br />

I miei amici sono..<br />

I pericoli della mia vita sono..<br />

Con me abitano..<br />

La stagione che preferisco è..<br />

Al variare delle stagioni cambio..<br />

Se io non esistessi...<br />

Se aumenta il caldo io..<br />

Per prendere meglio il sole sposto..<br />

Per equilibrare i liquidi dentro me..<br />

Per eliminare le sostanze inutili o in eccesso..<br />

Ho voglia di crescere perché..<br />

I miei genitori si chiamano..<br />

Quando soffia il vento mi si muovono..<br />

Sto bene quando..<br />

albero<br />

Sono nato in..<br />

Mi nutro di..<br />

Per respirare io..<br />

Sono alto ..<br />

I miei anni sono..<br />

L' energia la ricavo dal..<br />

I miei amici sono..<br />

I pericoli della mia vita sono..<br />

Con me abitano..<br />

La stagione che preferisco è..<br />

Al variare delle stagioni cambio..<br />

Se io non esistessi...<br />

Se aumenta il caldo io..<br />

Per prendere meglio il sole sposto..<br />

Per equilibrare i liquidi dentro me..<br />

Per eliminare le sostanze inutili o in eccesso..<br />

Ho voglia di crescere perché..<br />

I miei genitori si chiamano..<br />

Quando soffia il vento mi si muovono..<br />

Sto bene quando..<br />

Potrete scrivere le risposte anche su un gran cartellone<br />

da appendere in classe o nella scuola vicino alla figura<br />

di riferimento. Siete rimasti stupiti?<br />

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cile<br />

Il sudore<br />

delle piante<br />

obiettivo<br />

Osservare come le piante<br />

traspirano rilasciando<br />

vapore acqueo attraverso<br />

gli stomi.<br />

eta’<br />

12-14<br />

Occorrente:<br />

1 Plastilina o creta<br />

2 2 bottiglie di vetro<br />

3 Un chiodo lungo o una matita<br />

4 Una foglia dotata di gambo<br />

5 1 lente d'ingrandimento<br />

Che cosa fare:<br />

8<br />

FORESTA<br />

IN CLASSE<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

Modellate tra le mani un cilindro di creta o<br />

plastilina e formate un cilindro di circa 4 cm.<br />

Infilate il cilindro nel collo delle<br />

bottiglie con la funzione di collegare<br />

una bottiglia sull'altra essendo quella<br />

superiore capovolta.<br />

Fate con un chiodo un foro<br />

nella plastilina.<br />

Infilate il gambo di una foglia nel cilindro<br />

in modo da essere visibile solo un<br />

pezzetto di gambo ad un estremo e la<br />

foglia all' altro estremo.<br />

Premete un pochino sulla plastilina in<br />

modo da far aderire le pareti al gambo.<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

Riempite una bottiglia d’acqua e<br />

introducete il cilindretto con la foglia in<br />

modo che il gambo tocchi l'acqua.<br />

Capovolgete l'altra bottiglia e piano piano<br />

infilate anche la foglia, in modo che le<br />

bottiglie aderiscano collo contro collo con<br />

all' interno il cilindretto di plastilina e con<br />

all' interno una foglia con gambo lungo.<br />

Sigillate bene tutto intorno con la<br />

plastilina e mettete tutto al sole.<br />

Dopo un ora osservate con la lente di<br />

ingrandimento cosa accade sulla foglia.<br />

Nella bottiglia superiore si sono formate<br />

piccole, ma ben visibili goccioline sulla foglia


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cile<br />

Tris di Foreste<br />

obiettivo<br />

Approfondire le<br />

conoscenze attraverso<br />

il gioco delle carte<br />

eta’<br />

8-14<br />

Giocare a carte in classe? Magari anche con<br />

l'insegnante? Ora si può.<br />

Per iniziare fotocopiatevi il retro di questa<br />

scheda che contiene i campioni delle carte:<br />

conoscenza, denuncia e soluzione su cui voi<br />

scriverete i relativi testi (prima di stamparli!).<br />

Lasciatevi sempre una scheda d'originali vuoti,<br />

così potrete giocare cambiando i testi in seguito.<br />

Ogni carta da gioco dovrà essere completata<br />

da voi tramite le vostre conoscenze.<br />

Per giocare sono necessarie:<br />

N 7 Carte Conoscenza<br />

Nelle carte della conoscenza potrete<br />

scrivere tutte le informazioni che avete<br />

appreso fino a d ora.<br />

(Es per la carta Amazzonia potrete<br />

parlare del popolo Deni).<br />

N 7 Carte di denuncia<br />

Denuncia dei problemi della foresta.<br />

N 7 Carte soluzioni<br />

Soluzioni affrontate nel <strong>kit</strong>.<br />

1 Carta <strong>Greenpeace</strong><br />

Questa carta rappresenta il jolly e<br />

sostituisce qualsiasi carta che non<br />

esce dal mazzo.<br />

9<br />

elaboriamo<br />

Importante<br />

Per ogni carta conoscenza vi deve essere la<br />

carta di denuncia e soluzione corrispondente.<br />

Dopo aver preparato il materiale<br />

da gioco potete anche incollare le carte<br />

su un cartoncino rigido in modo da renderle<br />

più resistenti. A questo punto dovreste avere<br />

almeno 21 carte in totale (conoscenza,<br />

denuncia e soluzione) e 1 carta jolly.<br />

Come si gioca?<br />

Mescolate tutte insieme le carte e<br />

distribuitene una per ciascun compagno.<br />

obiettivo<br />

Ogni bambino a turno pesca una carta<br />

e cerca di formare un tris di carte<br />

corrispondente al tipo di foresta.<br />

Esempio:<br />

Carta conoscenza: argomento Amazzonia,<br />

Carta denuncia: taglio illegale.<br />

Carta soluzione: Aree protette.<br />

Il gioco finisce quando il bambino<br />

pescando e scartando forma il tris.<br />

Il jolly cioè la carta di <strong>Greenpeace</strong><br />

rappresenta l'intervento in più e permette<br />

di sostituire la carta mancante.


conoscenza<br />

denuncia<br />

conoscenza<br />

conoscenza<br />

denuncia<br />

denuncia<br />

conoscenza<br />

denuncia<br />

soluzioni<br />

soluzioni<br />

soluzioni<br />

soluzioni<br />

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