Livello di approfondimento IL SACERDOTE - RnS Sicilia

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A questo scopo viene utile un altro passo dell’Esortazione Apostolica “Pastores dabo vobis” al N°10. “Questo discernimento evangelico si fonda sulla fiducia nell’amore di Gesù Cristo, che sempre instancabilmente si prende cura della sua Chiesa (cf Ef 5,29), lui che è il Signore e il Maestro, chiave di volta, centro e fine di tutta la storia umana; si nutre della luce e della forza dello Spirito Santo, che suscita ovunque e in ogni circostanza l’obbedienza della fede, il coraggio gioioso della sequela di Gesù, il dono della sapienza che tutto giudica e non è giudicata da nessuno (cf 1Cor 2,15); riposa sulla fedeltà del Padre alle sue promesse. In questo modo la Chiesa sente di poter affrontare le difficoltà e le sfide di questo nuovo periodo della storia e di poter assicurare anche al presente e per il futuro sacerdoti ben formati, che siano convinti e ferventi ministri della “nuova evangelizzazione”, servitori fedeli e generosi di Gesù Cristo e degli uomini. Brani biblici Luca 14,28-33; Atti 6,1-7; 15,1-35; Efesini 5,8-20; 1Giovanni 1,5-7. Bibliografia M.I.Rupnik- Il discernimento- Lipa. T.H.Green- Il grano e la zizzania- Edizione CVX. S.Fausti- Occasione o tentazione-Arte di discernere e decidere- Edizione Ancora. 10
IV capitolo IL SACERDOTE E IL SERVIZIO DELLA PAROLA NEI GRUPPI E COMUNITÁ Proclamazione della Parola “Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore, perché io portavo il tuo nome, Signore, Dio degli eserciti…Ha risposto allora il Signore: se tu ritornerai a me, io ti riprenderò e starai alla mia presenza; se saprai distinguere ciò che è prezioso da ciò che è vile, sarai come la mia bocca” (Ger 15,16.19). “…Le parole che tu hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato” (Gv 17,8). “Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere, e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigile attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del vangelo, adempi il tuo ministero (2Tm 3,16; 4,1- 5). Riflessione Biblica Gesù è la Parola (cf Gv 1,ss) . La Parola è “spirito e vita” (Gv 6,63). Questa Parola è sulle labbra e nel cuore del sacerdote perché la doni ai fedeli di Cristo. Geremia si sente dire dal Signore che potrà diventare “bocca di Dio” se saprà fare una scelta tra ciò che conta o non conta per il Regno di Dio. La Parola si presenta come criterio di discernimento e nello stesso tempo garanzia di scelte secondo Dio. Ci si deve quindi accostare al ministero della Parola con intenzioni pure e cuore distaccato dal peccato e dalla mentalità mondana, dedicarsi all’annuncio senza riserve e impegnando tutto se stessi. Il popolo di Dio ha sete della Parola e necessità di incontrare sacerdoti che la donino con generosità e competenza. Tutto questo porta il sacerdote a un ascolto più intenso e prolungato della Parola di Dio per ricevere tutta la forza e la sapienza necessarie al ministero di evangelizzatore. Oggi più che mai il Signore scongiura con le parole di Paolo a non tacere, a insegnare, a correggere, ad esortare, ad incoraggiare il popolo di Dio sottoposto alla pressione di continui messaggi contrari alla fede e alla vita morale. Tutto questo il Sacerdote lo fa “con ogni magnanimità e dottrina”, parole che significano: cuore grande e generoso, competenza che vengono dalla preghiera, dallo studio, dall’esperienza pastorale e da un costante aggiornamento nelle discipline teologiche. 11
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