GALAPRO: UN PROGETTO PER LA FORMAZIONE ... - Galanet.eu
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De Carlo, M. (à paraitre). <strong>GA<strong>LA</strong>PRO</strong>: un progetto <strong>GA<strong>LA</strong>PRO</strong>: per la un formazione progetto dei per docenti la formazione di lingua all’intercomprensione.<br />
dei docenti di lingua<br />
Atti del convegno "Le lingue dell´educazione in un mondo senza frontiere",<br />
Dipartimento di Italianistica dell'Università di Parma, Provincia di Parma e Associazione DILLE.<br />
<strong>GA<strong>LA</strong>PRO</strong>: un progetto per la formazione dei docenti di lingua<br />
all’intercomprensione<br />
Maddalena De Carlo, Università di Cassino<br />
1. Introduzione<br />
Tutti i gli approcci basati sull’intercomprensione (d’ora in poi IC) partono dal presupposto<br />
che parlanti di lingue prossime sono in grado di comprendere il senso globale di un<br />
testo scritto (e, in misura minore, orale) in una lingua affine senza averla praticata o studiata<br />
prima.<br />
Si tratta di una pratica comunicativa in realtà molto antica, ma il suo ingresso nell’ambito<br />
dell’educazione linguistica data di circa quindici anni ed è riconducibile da una parte<br />
agli studi comparativi dei sistemi linguistici, dall’altra alle ricerche sull’acquisizione delle<br />
lingue seconde e straniere.<br />
La nuova interpretazione del transfert operatasi a partire degli anni ‘70 supera, infatti,<br />
la nozione di interferenza e apre la strada all’idea di trasversalità dei saperi linguistici, che<br />
permette di costruire “una grammatica di ipotesi” necessaria a decodificare un testo in una<br />
lingua sconosciuta sulla base delle grammatiche di cui già il locutore dispone.<br />
L’IC allora, risulta essere coerente sia con l’evoluzione delle ricerche in glottodidattica,<br />
sia con le posizioni assunte dalle politiche linguistiche <strong>eu</strong>ropee, in quanto, nonostante sia<br />
ancora un concetto in corso di definizione, si costruisce e si consolida intorno ai seguenti<br />
assi tematici:<br />
- promozione del plurilinguismo,<br />
- sviluppo della consapevolezza linguistica e interculturale,<br />
- stimolo a un apprendimento per tutto il corso della vita,<br />
- sviluppo di conoscenze e competenze strategiche e metacognitive.<br />
L’intercomprensione si propone, infatti, di sviluppare la consapevolezza di ciò che ogni<br />
parlante già conosce sulla natura del linguaggio, sui sistemi di comunicazione e sull’interazione<br />
umana e, di conseguenza, rappresenterebbe un valido strumento per la costruzione di<br />
un repertorio globale plurilingue e per agevolare la mobilità <strong>eu</strong>ropea. Ecco come esordisce<br />
il documento di sintesi della Délégation Générale à la langue française et aux langues de<br />
<br />
A partire dal 01.11.08, 28 istituzioni hanno costituito REDINTER (Réseau Européen d’Intercompréhension),<br />
progetto triennale finanziato dalla Commissione Europea e coordinato da Filomena Capucho del Centro Regional<br />
das Beiras da Universidade Católica Portuguesa.<br />
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Maddalena De Carlo<br />
France sull’Intercompréhension entre langues apparantées : “Leggere i giornali italiani, spagnoli<br />
o portoghesi, senza parlare queste lingue? Capire le indicazioni che vi dà uno spagnolo<br />
a Madrid, dare informazioni a un italiano a Parigi, mentre ciascuno parla la propria lingua?<br />
È possibile con l’intercomprensione di lingue prossime (apparentate)” (2007, p. 4).<br />
In questo documento troviamo anche elencati i vantaggi di questo nuovo approccio<br />
all’apprendimento/insegnamento linguistico e alla comunicazione internazionale:<br />
- in primo luogo l’efficacia, la nostra prima lingua è quella che ci permette di esprimere<br />
i nostri stati d’animo e le nostre opinioni con gli strumenti più ricchi e affinati di cui disponiamo.<br />
Inoltre, dovendo facilitare la comprensione di un interlocutore che non parla la<br />
nostra lingua, saremo costretti ad acquistare una maggiore consapevolezza rispetto alle nostre<br />
produzioni, privilegiando la chiarezza e sviluppando una particolare attenzione all’effetto<br />
del nostro discorso sull’altro (Balboni 2009);<br />
- la rapidità con cui si raggiungono risultati soddisfacenti (soprattutto per quel che<br />
riguarda la lingua scritta) in confronto a un apprendimento globale delle singole lingue.<br />
Questo è possibile da una parte grazie al fatto che ci si concentra sulle sole abilità di ricezione,<br />
dall’altra, perché si sfruttano le conoscenze linguistiche già possedute per trasferirle<br />
a lingue prossime.<br />
Le ricadute sono notevoli sul piano educativo, etico e conseguentemente sulla costruzione<br />
della coesione sociale:<br />
- la diversità linguistica e culturale viene valorizzata, il contatto linguistico si arricchisce,<br />
le lingue che circolano nello spazio comune non sono solo le poche lingue internazionali ma<br />
tutte le lingue acquisiscono uguale dignità e uguale diritto di cittadinanza;<br />
- la motivazione ad apprendere nuove lingue si accresce in virtù del fatto che in tempi<br />
relativamente rapidi si riesce a interagire con successo con parlanti di molte lingue;<br />
- si scoprono le radici comuni e si sviluppa un sentimento di appartenenza a una comunità<br />
più vasta, si facilita così la costruzione di una cittadinanza <strong>eu</strong>ropea;<br />
- gli interlocutori sono sempre posti su un piano di parità e reciprocità, tutti devono<br />
sforzarsi di capire e di farsi capire, la percezione della “naturalità” della propria lingua si<br />
modifica.<br />
Promuovere una didattica dell’IC può allora contribuire a realizzare concretamente un<br />
contesto <strong>eu</strong>ropeo plurilingue e pluriculturale, evitando in questo modo il rischio di impoverimento<br />
culturale legato all’uso di una sola lingua di comunicazione.<br />
La competenza plurilingue è stata, infatti, definita da D. Coste, G. Zarate, D. Moore<br />
(1997, p. 12) come: « la compétence à communiquer langagièrement et à interagir culturellement<br />
possédée par un act<strong>eu</strong>r qui maîtrise, à des degrés divers, plusi<strong>eu</strong>rs langues, et a, à des<br />
degrés divers, l’expérience de plusi<strong>eu</strong>rs cultures, tout en étant à même de gérer l’ensemble<br />
de ce capital langagier et culturel. L’option maj<strong>eu</strong>re est de considérer qu’il n’y a pas là superposition<br />
ou juxtaposition de compétences toujours distinctes, mais bien existence d’une<br />
<br />
Documento di sintesi dell’opuscolo Références su “L’intercompréhension entre langues apparenteées” (gennaio<br />
2007) disponibile in francese al seguente indirizzo internet: http://www.culture.gouv.fr/culture/dglf/publications/intercomprehension.pdf<br />
(ultima consultazione in data 10/11/2009).<br />
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<strong>GA<strong>LA</strong>PRO</strong>: un progetto per la formazione dei docenti di lingua<br />
compétence plurielle, complexe, voire composite et hétérogène, qui inclut des compétences<br />
singulières, voire partielles, mais qui est une en tant que répertoire disponible pour l’act<strong>eu</strong>r<br />
social concerné».<br />
2. I progetti del partenariato<br />
2.1 Sviluppare le capacità di comprensione in una lingua romanza sconosciuta: Galatea<br />
Dalla metà degli anni ’90, un certo numero di università si sono costituite in partenariato<br />
per sviluppare progetti sulla didattica dell’IC fra lingue romanze a partire dai lavori<br />
di Louise Dabène e successivamente di Christian Degache (Dabène, Degache 1996).<br />
Il primo progetto, GA<strong>LA</strong>TEA (1996-1998) , era finalizzato allo sviluppo della comprensione<br />
di testi scritti italiani, francesi, spagnoli, portoghesi da parte di parlanti di una<br />
qualsiasi di queste lingue romanze. Il prodotto finale, un CD-Rom per ogni coppia di lingue,<br />
attraverso testi autentici e attività didattiche elabora una vera e propria grammatica della<br />
comprensione che si propone di<br />
- incoraggiare un atteggiamento esplorativo nei confronti delle lingue romanze sconosciute,<br />
e un uso consapevole delle conoscenze già possedute;<br />
- sviluppare una grammatica della comprensione con regole di passaggio da una lingua<br />
all’altra (trasformazione di tratti originari comuni, somiglianze) e regole di vigilanza (reperimento<br />
dei falsi amici, delle zone di opacità).<br />
La fase sperimentale del progetto ha previsto l’osservazione delle strategie di decodifica<br />
nel processo di comprensione di un testo di una lingua romanza sconosciuta, da parte<br />
di un campione di locutori romanofoni e l’identificazione delle zone che potenzialmente<br />
costituiscono un ostacolo alla comprensione fra coppie di lingue. A questo ha fatto seguito<br />
la realizzazione del supporto didattico vero e proprio.<br />
2.2 Sviluppare le capacità di interazione con parlanti di altre lingue romanze: <strong>Galanet</strong><br />
Il progetto successivo GA<strong>LA</strong>NET (2001-2004) ha permesso di realizzare una piattaforma<br />
che offre a parlanti di diverse lingue romanze la possibilità di una formazione plurilingue<br />
<br />
Le istituzioni coinvolte sono: Universidade de Aveiro (PT); Universitat Autònoma de Barcelona (ES); Università<br />
degli Studi di Cassino - (Università di Pisa - associata) (IT); Universidad Complutense de Madrid (ES);<br />
Université Lumière Lyon 2 (FR); Université Stendhal Grenoble III (FR); Université de Mons-Hainaut (BE);<br />
Université «Al.I.Cuza» - Faculté des Lettres (RO). Quest’ultima istituzione si è unita al partenariato per il<br />
progetto Galapro.<br />
<br />
Nell’ambito del progetto Galapro, all’inizio del 2008 sono stati recensiti 37 altri progetti sull’IC fra lingue<br />
affini.<br />
<br />
Coordinato da Louise Dabène dell’Università Stendhal Grenoble III (Francia)<br />
<br />
È importante ricordare che la dichiarazione d’intenti del progetto risale al 1991.<br />
<br />
Coordinato da Christian Degache dell’Università Stendhal Grenoble III (Francia).<br />
309
Maddalena De Carlo<br />
(francese, italiano, portoghese e spagnolo), attraverso la pratica dell’intercomprensione.<br />
Questo dispositivo, basato sulla dissociazione temporale delle competenze comunicative e<br />
i principi della formazione in modalità mista (on line e in presenza), prevede spazi comunicativi<br />
sincroni e asincroni. Lo scopo della piattaforma è lo sviluppo di progetti collaborativi<br />
(in particolare l’elaborazione di una rassegna stampa su un tema prescelto) fra gruppi di<br />
studenti di diversi paesi romanofoni.<br />
Le sessioni del progetto <strong>Galanet</strong> si sviluppano in 4 fasi:<br />
- rompere il ghiaccio e scelta del tema – gli studenti si presentano, conoscono gli altri partecipanti<br />
e propongono diversi temi di discussione;<br />
- brainstorming – discussione, votazione e definizione del tema da sviluppare nelle fasi<br />
successive;<br />
- ricerca di documenti e dibattito – i partecipanti raccolgono il materiale utile alla realizzazione<br />
della rassegna stampa sul tema scelto e sottopongono al gruppo le loro riflessioni<br />
personali;<br />
- elaborazione e pubblicazione di una rassegna stampa – le équipe preparano una sintesi<br />
di ciascun dibattito interno; una équipe incaricata dell’editing raccoglie il materiale e lo<br />
organizza in una rassegna stampa finale.<br />
Le seguenti caratteristiche garantiscono la valenza pedagogica del progetto:<br />
- l’inquadramento generale e la presenza dei tutor garantiscono un ordine coerente negli<br />
scambi e assicurano un’interazione regolata, fra pari geograficamente lontani, stimolando<br />
così lo nascita di una comunità di interlocutori on line (Kramsch, Thorne 2002);<br />
- lo sviluppo di una competenza sia linguistica sia culturale: il fatto di ritrovare delle etimologie<br />
comuni, di poter tracciare una storia almeno in parte parallela, la possibilità di seguire<br />
la migrazione delle parole da una lingua all’altra, possono sviluppare un sentimento di<br />
reciprocità e facilitare la comunicazione;<br />
- la presenza di un input comprensibile: le ricerche sull’acquisizione linguistica hanno dimostrato<br />
che l’esposizione alla lingua straniera è condizione necessaria ma non sufficiente<br />
all’apprendimento. Perché l’input sia produttivo deve essere comprensibile (Krashen 1985;<br />
Larsen-Freeman, Long 1991; Long 1996) e seguire certi criteri, che sembrano essere pienamente<br />
soddisfatti dalle comunicazioni scambiate sui forum e nelle chat, si tratta della<br />
possibilità di:<br />
- contestualizzare e strutturare le produzioni: le coordinate sociolinguistiche dell’interazione<br />
sono condivise da tutti i partecipanti; inoltre, la lingua dei partecipanti garantisce un alto<br />
livello di comprensibilità e di efficacia grazie all’uso della lingua madre;<br />
- negoziare il significato: gli interlocutori possono ricorrere a richieste di spiegazione e di<br />
riformulazioni, proprio in virtù del contratto pedagogico sancito dal progetto.<br />
<br />
Dall’inizio del progetto sono state svolte mediamente due sessioni l’anno.<br />
310
<strong>GA<strong>LA</strong>PRO</strong>: un progetto per la formazione dei docenti di lingua<br />
2.3 Formare gli insegnanti all’intercomprensione: Galapro<br />
Attualmente, il partenariato è impegnato in <strong>GA<strong>LA</strong>PRO</strong> (1/01/2008 – 31/12/2009)<br />
– Formazione di Formatori per l’Intercomprensione fra Lingue Romanze - un progetto<br />
multilaterale di formazione di formatori, concepito intorno a due assi principali: formazione<br />
alla didattica dell’intercomprensione e costituzione di una comunità pedagogica plurilingue<br />
per l’insegnamento-apprendimento collaborativo dell’intercomprensione, con i seguenti<br />
obiettivi principali:<br />
- sviluppare competenze professionali di educazione linguistica nell’ambito dell’intercomprensione;<br />
- consolidare, nei professionisti che operano nel campo dell’educazione linguistica, il sentimento<br />
di appartenenza ad una comunità allargata;<br />
- sviluppare competenze trasversali nell’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della<br />
Comunicazione a fini comunicativi e professionali;<br />
- divulgare e consolidare una cultura scolastica dell’intercomprensione.<br />
<strong>GA<strong>LA</strong>PRO</strong> coinvolge 6 paesi, più di 50 ricercatori, 8 istituzioni universitarie e si rivolge<br />
in particolare a:<br />
- docenti di lingue (materna, straniere, seconde):<br />
in formazione iniziale;<br />
in formazione continua;<br />
- docenti di altre discipline interessati alla diffusione e alla costruzione di saperi in contesti<br />
plurilingui e interculturali;<br />
- tutor e animatori di azioni di formazione a distanza orientate all’intercomprensione;<br />
- studenti (specialisti di lingua e non), in:<br />
scienze della comunicazione;<br />
scienze del linguaggio;<br />
scienze dell’educazione;<br />
lingue e culture (materne, straniere, seconde).<br />
Come già detto, Galapro è un progetto che si propone di costruire e valutare percorsi<br />
di formazione all’IC, focalizzati su una metodologia a vocazione cooperativa, plurilingue e<br />
interculturale attraverso la creazione di scenari e strumenti di lavoro flessibili che permettano<br />
il loro riutilizzo in diversi contesti educativi e con pubblici scolatici diversificati.<br />
La formazione all’IC si realizza attraverso la pratica simultanea delle 6 lingue romanze<br />
presenti sulla piattaforma 10 , pratica che costituisce allo stesso tempo il fine e il mezzo della<br />
formazione.<br />
L’ambizione principale è quella di riuscire a diffondere in pubblici scolastici diversi<br />
i saperi, i percorsi e gli strumenti sviluppati nell’ambito del progetto stesso, dei progetti<br />
precedenti e delle sessioni di formazione, fornendo ai formatori competenze teoriche, metodologiche<br />
e pratiche che permetteranno loro di intervenire in maniera consapevole nelle<br />
proprie realtà educative.<br />
<br />
alapro è coordinato da Maria Helena Araújo e Sá, dell’Università di Aveiro (Portogallo).<br />
10<br />
catalano, spagnolo, francese, italiano, portoghese e rumeno.<br />
311
Maddalena De Carlo<br />
2.3.1 Come funziona una sessione Galapro<br />
Una sessione sulla piattaforma Galapro è stata concepita con una durata media di 13-15<br />
settimane e si sviluppa in 5 fasi:<br />
- «Fase 0 - preliminare»: è la fase di preparazione della sessione, i partecipanti sono organizzati<br />
nei gruppi locali (gruppi istituzionali, d’ora in poi GI) e entrano in contatto con l’IC<br />
attraverso gli strumenti offerti dalla piattaforma scoprendone al tempo stesso il funzionamento.<br />
Questa fase è anche necessaria per cominciare ad individuare i bisogni di formazione<br />
e le problematiche da sviluppare nelle fasi successive;<br />
- «Fase 1 - Le nostre problematiche»: è la fase in cui si costituiscono i gruppi di lavoro<br />
plurilingui (Groupes de Travail, d’ora in poi GT) intorno alle problematiche individuate<br />
nella fase precedente;<br />
- «Fase 2 - Informarsi per formarsi»: è la fase in cui ogni GT mette a punto il piano di lavoro:<br />
esplicita la problematica; definisce il prodotto finale da realizzare (analisi di materiali<br />
pedagogici, di testi ufficiali, sintesi di concetti teorici, elaborazione di criteri e metodi di<br />
valutazione delle competenze, schede di formazione, percorsi didattici in IC), individua<br />
strumenti e metodi di lavoro;<br />
- «Fase 3 - In formazione»: è la fase di realizzazione vera e propria del piano di lavoro e,<br />
di conseguenza, è quella che richiede più tempo. Tutte le risorse messe a disposizione dalla<br />
piattaforma (così come le risorse di <strong>Galanet</strong>) possono essere sfruttate dai partecipanti per<br />
raggiungere gli obiettivi prefissati dal GT;<br />
- «Fase 4 - Valutazione e bilancio»: in questa fase ogni GT deposita in un spazio comune i<br />
lavori effettuati per poi procedere all’auto- ed etero-valutazione dei prodotti realizzati, della<br />
piattaforma, del funzionamento dello scenario di formazione, della dinamica sviluppatasi<br />
nei gruppi e infine della partecipazione individuale di ciascun partecipante.<br />
3. Un approccio riflessivo alla formazione<br />
Negli ultimi anni, la ricerca internazionale sulla formazione degli insegnanti è caratterizzata<br />
da un approccio di tipo riflessivo (Freeman 1989; Kennedy 1990; Wallace 1991)<br />
che considera il docente in formazione come un soggetto attivo impegnato a costruire in<br />
prima persona il proprio sviluppo professionale. Le azioni di formazione che consistevano<br />
prevalentemente nella trasmissione di contenuti e di abilità di gestione della classe hanno<br />
progressivamente privilegiato la centralità del portato individuale del docente in formazione<br />
attraverso programmi orientati alla ricerca e attività fondate sulla riflessione.<br />
Coerentemente con queste posizioni, lo scenario di Galapro propone a ogni partecipante<br />
un “dossier di formazione”, il cui obiettivo principale è quello di stimolare lo sviluppo di<br />
una consapevolezza rispetto al proprio processo di formazione e alle competenze acquisite<br />
grazie alla partecipazione al progetto.<br />
Seguendo le differenti fasi della sessione, il dossier è articolato in due parti:<br />
- il profilo linguistico comunicativo e professionale: stimola la riflessione sull’identità<br />
dei soggetti e sulle circostanze della sua costruzione;<br />
312
<strong>GA<strong>LA</strong>PRO</strong>: un progetto per la formazione dei docenti di lingua<br />
- il quaderno di riflessione: spinge i partecipanti a indagare sulle motivazioni iniziali, sugli<br />
atteggiamenti e le rappresentazioni di ciascuno sulle lingue e sull’insegnamento/apprendimento,<br />
a valutare la propria partecipazione alle fasi della sessione, a fare eventuali scelte di<br />
cambiamento. Allo stesso modo, per sviluppare l’autonomia dei partecipanti, la piattaforma<br />
offre delle risorse di auto-formazione quali schede bibliografiche di pubblicazioni scientifiche<br />
sull’IC, schede sintetiche di informazione sui progetti esistenti in IC e percorsi di auto-formazione<br />
con attività da svolgere in autonomia secondo quattro aeree di ricerca:<br />
- presa di coscienza dell’IC: per stimolare a mettere in discussione rappresentazioni, convinzioni<br />
e atteggiamenti riguardanti l’apprendimento plurilingue e le possibilità di realizzare un<br />
insegnamento con esso coerente, lo status delle diverse lingue coinvolte nel progetto, ecc.<br />
- scoperta del mondo dell’IC: riguarda soprattutto la conoscenza teorica di questo approccio;<br />
- osservazione di pratiche in IC: permette di conoscere le iniziative esistenti;<br />
- intervento professionale: propone attività e sequenze didattiche da utilizzare in classe.<br />
Nella prima sessione questi materiali erano ancora in corso d’opera; nella seconda, molti<br />
sono stati completati, è ancora necessario però perfezionarli e rendere più efficace il loro<br />
ruolo all’interno della sessione nel suo insieme.<br />
3.1 I risultati della prima sessione sperimentale<br />
A partire dai dati raccolti, è possibile trarre una serie di considerazioni sui risultati della<br />
prima sessione e sulle modifiche da apportare nelle sessioni future.<br />
La prima sessione sperimentale si è svolta tra il 22 aprile e il 23 maggio 2009 11 e ha visto<br />
la presenza di 110 iscritti, 89 partecipanti, 1887 messaggi depositati.<br />
L’analisi dei materiali di valutazione (questionari, quaderni di riflessione) rivela una<br />
generale soddisfazione nei confronti dello scenario ipotizzato, il piacere di vivere una situazione<br />
plurilingue con colleghi di altri paesi <strong>eu</strong>ropei è stato espresso da tutti i partecipanti,<br />
lo sviluppo professionale sembra favorito dalla stimolo a riflettere sulla propria azione e a<br />
portare uno sguardo critico sulle proprie convinzioni e abitudini.<br />
Non sono d’altronde mancate anche le critiche, in particolare molti partecipanti hanno<br />
richiesto di consacrare un tempo maggiore a un percorso di iniziazione alle lingue meno<br />
trasparenti fra loro; per quanto riguarda la piattaforma, poi, è stata espressa l’esigenza di non<br />
disperdere l’informazione in un gran numero di forum, di curare maggiormente la transizione<br />
fra una fase e l’altra, di evitare il moltiplicarsi degli strumenti di valutazione.<br />
Dagli interventi dei partecipanti è stato, infatti, possibile delineare un profilo di formatore<br />
efficace nella formazione a distanza: alcuni comportamenti virtuosi sono stati sottolineati,<br />
quali ad esempio la costanza nell’interazione attraverso messaggi pubblici e privati, la ripresa<br />
del discorso dei formandi per ampliarlo e guidarlo, il feedback costante alle loro produzioni.<br />
Ancor più che nella formazione in presenza, il formatore a distanza deve riempire tutti quei<br />
11<br />
su www.galapro.<strong>eu</strong>/proto mentre la seconda sessione è ora in corso 2/11 - 19/12/2009.<br />
313
Maddalena De Carlo<br />
vuoti creati dal rapporto virtuale e svolgere nei confronti dei propri interlocutori un ruolo di<br />
scaffolding, che permetta loro di costruire il proprio percorso di formazione. Considerazioni<br />
preziose per una messa a punto dello scenario nelle sessioni a venire.<br />
4. Conclusioni<br />
L’esperienza dei progetti precedenti e questi primi dati raccolti in seguito alla prima<br />
sessione sperimentale del progetto Galapro mettono in evidenza, in primo luogo, le potenzialità<br />
della rete a creare una nuova forma di prossimità. Come è possibile osservare,<br />
infatti, l’intercomprensione linguistica e la costruzione cooperativa di significati concettuali<br />
condivisi trovano nello strumento digitale un luogo privilegiato.<br />
Al livello dei contenuti, i risultati mostrano che l’IC rappresenta una possibile risposta<br />
all’esigenza crescente di un’educazione che si confronta con la diversità linguistica e<br />
culturale e che si impegna nella costruzione di uno spazio aperto, condiviso, rispettoso<br />
dell’individualità di ciascuno.<br />
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