lo Sport deve essere lo Sport deve essere - Libertas
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LIBEROSPORT<br />
in copertina<br />
Le istituzioni<br />
parlano<br />
Lo <strong>Sport</strong> <strong>deve</strong> <strong>essere</strong> per Tutti<br />
- di Silvana Pedrini -<br />
Presidente, la fi<strong>lo</strong>sofia<br />
del centro nazionale<br />
<strong>Sport</strong>ivo <strong>Libertas</strong> è<br />
sempre stata quella del<strong>lo</strong><br />
“<strong>Sport</strong> per Tutti”: <strong>lo</strong><br />
sport che aiuta l’individuo<br />
a crescere, ad integrarsi<br />
nel sociale, a rispettare sia in<br />
campo che nella vita le regole<br />
che alla vita stessa donano<br />
dignità. Lei cosa pensa di questo<br />
nostro credo?<br />
Sono completamente d’accordo<br />
con voi. Lo sport è un’attività<br />
che propone modelli di<br />
vita da perseguire e si fonda<br />
su va<strong>lo</strong>ri sociali, culturali ed<br />
educativi essenziali. Lo sport<br />
facilita l’inserimento nella vita<br />
sociale, l’apprendimento del<br />
rispetto delle regole e dei ruoli,<br />
è una disciplina che ci arricchisce<br />
e ci aiuta a crescere.<br />
Forma l’individuo, <strong>lo</strong> aiuta<br />
ad affrontare le difficoltà e a<br />
superare gli ostacoli. Lo sport<br />
<strong>deve</strong> <strong>essere</strong> veico<strong>lo</strong> di solidarietà,<br />
di tolleranza e di integrazione.<br />
Ci dobbiamo tutti<br />
assieme impegnare nel diffondere<br />
una migliore cultura<br />
sportiva tra gli italiani, visto<br />
che la mancata esperienza<br />
sportiva, oltre a incidere sul<strong>lo</strong><br />
sviluppo educativo e sulla<br />
possibilità di integrazione,<br />
non aiuta la salute e il ben<strong>essere</strong><br />
del cittadino. Io condivido<br />
in pieno la fi<strong>lo</strong>sofia del<strong>lo</strong><br />
“<strong>Sport</strong> per Tutti”. I cittadini devono<br />
<strong>essere</strong> messi tutti in<br />
Intervista al Presidente<br />
della Camera dei Deputati<br />
Pier Ferdinando Casini<br />
condizione di poter accedere<br />
alla disciplina sportiva, ovviamente<br />
nel rispetto delle<br />
aspirazioni e delle capacità di<br />
ciascuno. In questo discorso<br />
rientrano a pieno tito<strong>lo</strong> i disabili.<br />
Lo sport, per <strong>lo</strong>ro, è un<br />
eccezionale strumento di abilitazione<br />
e riabilitazione, di sviluppo<br />
individuale e di integrazione<br />
sociale per renderli pienamente<br />
partecipi della nostra<br />
società.<br />
Nel nostro Paese si esalta<br />
moltissimo <strong>lo</strong> sport agonistico<br />
e cioè <strong>lo</strong> sport spettaco<strong>lo</strong>,<br />
<strong>lo</strong> sport per il pubblico.<br />
Pur essendo sempre stata la<br />
<strong>Libertas</strong> fucina di campioni,<br />
noi pensiamo che le istituzioni<br />
italiane dovrebbero<br />
sensibilizzarsi di più verso<br />
la pratica sportiva diffusa,<br />
intesa a formare i giovani a<br />
prescindere dalla competizione.<br />
È d’accordo?<br />
La disciplina sportiva ad alti<br />
livelli va preservata e aiutata,<br />
in quanto è un’ottima vetrina<br />
per tutto <strong>lo</strong> sport italiano a livel<strong>lo</strong><br />
internazionale. Però non<br />
c’è nessun dubbio che bisogna<br />
avere un occhio di riguardo<br />
per <strong>lo</strong> sport di base, anche<br />
per quel<strong>lo</strong> al di fuori dell’attività<br />
agonistica, nel quale milioni<br />
di italiani si cimentano<br />
quotidianamente per il proprio<br />
ben<strong>essere</strong> individuale e per il<br />
puro divertimento. Innanzitutto<br />
bisogna fare in modo che<br />
gli atleti abbiano degli impianti<br />
sportivi adeguati e non fatiscenti,<br />
come purtroppo sono<br />
la maggior parte nel nostro<br />
Paese. È necessario lanciare<br />
una campagna nazionale per<br />
l’impiantistica sportiva che veda<br />
a livel<strong>lo</strong> comprensoriale la<br />
presenza di un impianto polivalente,<br />
di grandi dimensioni,<br />
in grado di ospitare l’attività<br />
sportiva di base. Comunque<br />
già in questa legislatura il Governo<br />
ha destinato 250 milioni<br />
di euro alle Regioni. Va poi<br />
potenziata e meglio qualificata<br />
l’attività sportiva nelle scuole<br />
a partire da quelle elementari.<br />
Assistiamo sempre più<br />
ad un ruo<strong>lo</strong> marginalizzato<br />
dell’educazione fisica nelle<br />
scuole. Questo è inammissibile.<br />
L’educazione fisica <strong>deve</strong><br />
diventare centrale nel progetto<br />
educativo della persona. Infine<br />
non dimentichiamo che<br />
abbiamo varato una legge in<br />
favore delle società dilettantistiche,<br />
riconoscendone il ruo<strong>lo</strong><br />
prioritario nel<strong>lo</strong> sport italiano<br />
e definendone la funzione<br />
sociale. Per il futuro dobbiamo<br />
ricercare maggiori fondi<br />
per le società in sofferenza attraverso<br />
una norma che preveda<br />
agevolazioni fiscali per<br />
chi sostiene attraverso le<br />
sponsorizzazioni <strong>lo</strong> sport dilettantistico<br />
e di base.<br />
Sensibilizzarsi significa contribuire<br />
materialmente al diritto-dovere<br />
di praticare l’attività<br />
motoria. A tal proposito<br />
non pensa che <strong>lo</strong> Stato dovrebbe<br />
finanziare direttamente<br />
<strong>lo</strong> sport non agonistico<br />
senza che gli enti di promozione<br />
sportiva debbano passare<br />
sotto il placet del CONI?<br />
Insomma, non crede che vi<br />
debba <strong>essere</strong> un distinguo<br />
tra i finanziamenti al<strong>lo</strong> sport<br />
di vertice per <strong>lo</strong> spettaco<strong>lo</strong><br />
agonistico (indubbiamente<br />
utile e condiviso) e quelli al<strong>lo</strong><br />
“sport per Tutti” (indubbiamente<br />
utile alla crescita fisica,<br />
umana e sociale dei nostri<br />
giovani)?<br />
Credo che il problema non<br />
sia quel<strong>lo</strong> di limitare le competenze<br />
del CONI so<strong>lo</strong> all’attività<br />
agonistica ma più semplicemente<br />
di far funzionare e<br />
coordinare meglio le diverse<br />
competenze attribuite al CO-<br />
NI. Non dimentichiamo che il<br />
model<strong>lo</strong> sportivo italiano creato<br />
nel dopoguerra con il Coni<br />
ha ben funzionato in tutti<br />
questi anni e che <strong>deve</strong> mantenersi<br />
con la stessa autonomia<br />
e le stesse opportunità.<br />
È vero invece che ci <strong>deve</strong> <strong>essere</strong><br />
una responsabilità più<br />
precisa nella gestione delle<br />
CNS <strong>Libertas</strong> / anno II n. 1