Weidmannsheil - Bignami
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cannarigata<br />
Sauer 202 Classic Synthetic in .308 Win.<br />
La serie 202 ha conquistato<br />
ampi spazi, nonostante la<br />
sua quotazione la collochi<br />
nella fascia alta del mercato<br />
conducendo a pensare al<br />
ben noto restringimento<br />
della piramide. Non è<br />
assolutamente così e i numeri<br />
di vendita lo dimostrano:<br />
da parte nostra ipotizziamo<br />
i motivi di tale successo.<br />
Il fianco sinistro del castello<br />
è spianato e riporta il<br />
marchio della Casa e il<br />
modello del fucile.<br />
A cura di Emanuele Tabasso<br />
Sauer 202 Classic S ynthetic<br />
in .308 Win.<br />
74 <strong>Weidmannsheil</strong><br />
Q<br />
uando la Sauer & Sohn affiancò<br />
alla poderosa Modello 90/92<br />
una nuova arma lunga rigata<br />
non dette l’avvio a quelle usuali diatribe<br />
di maniera tra i fautori del vecchio e<br />
del nuovo corso: diversi i motivi di tale<br />
situazione che ci pare di poter indicare,<br />
almeno parzialmente, in questa breve<br />
somma di osservazioni. La Casa tedesca<br />
che data dal 1751 ha seminato bene, in<br />
maniera diremmo esemplare, e specie<br />
nell’ultimo secolo, quando sono avvenute<br />
le variazioni tecniche e balistiche più<br />
consistenti, non ha sbagliato un colpo:<br />
armi lunghe lisce e rigate insieme ad armi<br />
corte hanno sempre lasciato un’impronta<br />
di serietà e di accuratezza di idee<br />
e di esecuzione. Nella mente degli appassionati<br />
tutto ciò si rivela un legame<br />
forte e duraturo chiamato fiducia. Le soluzioni<br />
tecniche elementari sono un fattore<br />
da rispettare e da seguire se si mira<br />
a produzioni di massa dove il prezzo rimane<br />
una componente primaria; se per<br />
contro si va alla ricerca dell’eccellenza ecco<br />
che il pensiero non può arrestarsi alle<br />
cose normali, ma deve spaziare su idee<br />
diverse e peculiari in modo da diversificarsi<br />
e consentire di spuntare quotazioni<br />
anche elevate, motivate da studi<br />
e messe in opera che non sono da tutti.<br />
Tali prerogative vanno poi supportate<br />
in ultimo da una resa sul campo esente<br />
<strong>Weidmannsheil</strong> 75
canna rigata<br />
Sauer 202 Classic Synthetic in .308 Win.<br />
L’asta ben sagomata consente<br />
uno stabile appoggio sullo zaino<br />
e una presa confortevole<br />
e sicura nel tiro a braccio<br />
sciolto. A sinistra, la maglietta<br />
anteriore illustra il sistema<br />
di vincolo alla propria<br />
sede tramite le sferette<br />
retraibili tramite<br />
il pulsante apicale.<br />
sore a piolo hanno entrambi la propria<br />
molla di registro interna. Il manubrio con<br />
braccio cilindrico rastremato e piegato indietro,<br />
dotato di una comodissima nocca<br />
tonda, ci sembra in acciaio: viene saldato<br />
all’anello di supporto ricavato da microfusione<br />
e calettato sul cilindro otturatore<br />
cui segue il tappo apicale, ottenuto con lo<br />
stesso sistema, e smussato in modo da<br />
seguire la linea del castello.<br />
Il calcio dalle pratiche forme<br />
americaneggianti con linea dritta,<br />
nasello evidente e dorso Montecarlo.<br />
da critiche. Dopo diversi anni oramai di<br />
produzione e un gran numero di pezzi<br />
venduti in giro per il mondo possiamo<br />
affermare che la Sauer 202 è un punto di<br />
riferimento e di comparazione: cerchiamo<br />
di comprendere i motivi di tale successo<br />
annotando ancora che insieme allo<br />
studio di fondo si sono sviluppate nel<br />
corso del tempo quelle variazioni che le<br />
esigenze e le mode rendono indispensabili<br />
per soddisfare una clientela sempre<br />
più conoscitrice.<br />
L’eleganza di una superba calciatura in<br />
noce di grado elevato viene talvolta accantonata<br />
per ricercare la funzione e la<br />
rusticità che una calciatura in polimero<br />
può assicurare: il fucile in esame appartiene<br />
a questa linea di pensiero che ha le<br />
sue giuste motivazioni.<br />
La guardia in blocco unico<br />
è inserita nel castello tramite un<br />
incastro e una vite: si nota il grilletto<br />
poco arcuato e la levetta di svincolo<br />
otturatore a fondo corsa.<br />
Le caratteristiche di canna<br />
e otturatore<br />
Dopo la superba Modello 80 e derivate,<br />
retaggio di conoscenze e possibilità<br />
appartenenti a un periodo aureo della<br />
manualità armiera connessa a macchinari<br />
non computerizzati, la Sauer decide<br />
di affiancare nell’offerta un nuovo fucile<br />
in cui racchiudere i nuovi concetti tecnici<br />
e operativi sviluppati con l’avvento del<br />
macchinario a controllo numerico e la<br />
riduzione della mano d’opera altamente<br />
specializzata in grado di eseguire operazioni<br />
particolarmente impegnative. I<br />
punti qualificanti rientrano in una somma<br />
di soluzioni tecniche divenute l’obiettivo<br />
da raggiungere e tutto sta a decidere<br />
come realizzarle. Pare che allo studio della<br />
nuova arma abbia attivamente parte-<br />
cipato Ennio Mattarelli, fenomenale oro<br />
olimpico a Tokio ’64, sagace imprenditore<br />
e mente aperta a idee innovative. Fra<br />
queste la canna intercambiabile, inaugurata<br />
dalla Mauser Europa 66, è molto<br />
importante, come il suo montaggio flottante<br />
per garantire la costanza del tiro<br />
anche su serie ripetute; di concerto occorre<br />
trasferire la tenuta dell’otturatore<br />
direttamente alla canna e non più a una<br />
sua estensione di culatta saldata, come<br />
nella Mauser ‘66, o ancora, come in tutte<br />
le derivazioni del Mauser K98, all’anello<br />
anteriore del castello, passato in questa<br />
specifica realizzazione a ruolo di supporto.<br />
Infatti l’anello è aperto terminando in<br />
basso con una flangia attraversata da tre<br />
brugole: il loro serraggio blocca la canna<br />
stessa infilata nella propria sede ottenendo<br />
anche la misura esatta dello spazio di<br />
testa. Mentre si studiano queste entità<br />
basilari si pone un occhio anche all’otturatore:<br />
il corpo cilindrico di ampia sezione,<br />
sono ben 20 mm, garantisce rigidità<br />
e le alette multiple in testa sono ricavate<br />
dalla sezione maestra con fresature a ribasso<br />
ottenendo sei risalti in due ranghi<br />
da tre, di spessore differente, rimanendo<br />
su un angolo di movimento del manubrio<br />
prossimo ai 60° come divenuta la norma<br />
per celerità di riarmo, ma sempre con un<br />
sufficiente movimento angolare a garanzia<br />
di una valida estrazione primaria. La<br />
faccia marcatamente a ribasso si rivela<br />
ottimo supporto per il fondello cartuccia<br />
mentre estrattore a unghia pivottante,<br />
senza interferenze con le alette, ed espul-<br />
Le caratteristiche del Castello<br />
Per chi ami lo studio dei fucili rigati non<br />
sarà sfuggita l’adozione del cilindro otturatore<br />
di corposa sezione inaugurata per<br />
le armi industriali dalla Steyr Mannlicher<br />
della fine degli Anni Sessanta. C’è ancora<br />
un accenno a un’altra innovazione della<br />
stessa arma dove l’incassatura posteriore<br />
del castello si rivelava un sostanzioso<br />
ausilio alla stabilità di giunzione fra meccanica<br />
e legno per l’ampiezza delle superfici<br />
in gioco giovandosene la precisione<br />
di tiro. Nella Sauer il concetto è stato<br />
ripreso ampliandolo e modificandolo radicalmente.<br />
Di solito la meccanica viene<br />
calata nella calciatura, con o senza bedding,<br />
mentre la soluzione del Mod. 200<br />
e 202 vede un castello portante a cui si<br />
aggiungono il calcio e l’astina. Il ritrovato<br />
suscita al suo apparire una giusta sensazione<br />
di stupore, soprattutto a un esame<br />
superficiale dove si apparenta un poco la<br />
suddivisione in due parti della calciatura<br />
a quella di un basculante. Qui le macchi-<br />
ne a controllo numerico sfoggiano tutto<br />
il loro potenziale e un occhio curioso<br />
potrebbe osservare come la Sauer abbia<br />
avuto una gagliarda sicurezza di sé e di<br />
tale progetto per attivare le dispendiose<br />
procedure di un simile impianto: i costi<br />
vanno ripartiti su un gran numero di<br />
pezzi prodotti e i prodromi di spesa conducevano<br />
a un prezzo unitario del fucile<br />
decisamente ai vertici della categoria.<br />
Ciò detto vediamo come da una billetta<br />
di acciaio per l’originario 200 e poi da un<br />
estruso di ergal per la serie 202 (salvo<br />
alcune versioni particolari sempre in<br />
acciaio) si sia ricavato un castello<br />
del tutto inconsueto. La forma prismatica<br />
stretta e alta è una scatola con poche<br />
aperture: quella inferiore che ospita il caricatore<br />
a pacchetto staccabile e il gruppo<br />
di scatto, poi la finestra di espulsione sul<br />
fianco destro di contenuta dimensione;<br />
anello di sezione rotonda molto allungato<br />
e ponte compatto con fianchi spianati.<br />
Già si immagina la rigidità del complesso,<br />
ma ancora si deve arrivare al punto<br />
La pistola è allungata, scampanata e con<br />
una giusta corrugazione dando modo a mani<br />
di misure diverse di impugnare l’arma con<br />
sicurezza. Sopra alla guardia spicca il traversino<br />
inclinato del castello su cui appoggiano sia il<br />
calcio, sia l’asta.<br />
Nella foto sopra, la punzonatura del calibro<br />
adottato spicca sulla culatta della canna.<br />
76 <strong>Weidmannsheil</strong><br />
febbraio 2013 febbraio 2013<br />
<strong>Weidmannsheil</strong> 77
alistica<br />
Sauer 202 Classic Synthetic in .308 Win.<br />
La testa dell’otturatore Modello 202 reca sei<br />
alette di spessore differenziato fra i due ranghi<br />
da tre: vengono ricavate a ribasso dalla sezione<br />
di 20 mm del corpo cilindrico. Nella faccia<br />
incassata dell’otturatore sono evidenti l’unghia<br />
dell’estrattore, che non interferisce con l’aletta,<br />
il foro del percussore e il nottolino dell’espulsore.<br />
All’anello di base calettato sul corpo otturatore<br />
è saldato il manubrio; il tappo di chiusura<br />
posteriore segue coerentemente la linea<br />
smussata del castello (foto sotto).<br />
A destra, il pacchetto caricatore in spessa lamiera<br />
imbutita contiene tre cartucce nei calibri normali<br />
come il .308 Win.<br />
Sopra, il manubrio dell’otturatore con il corto<br />
braccetto e la nocca tonda si rivela molto pratico<br />
nell’uso: al di sotto si nota l’altro traversino<br />
inclinato, parte integrante del castello. Sul codolo<br />
di culatta spicca il bottone della sicura, qui in<br />
posizione di fuoco.<br />
A destra, il calciolo in gomma morbida<br />
ammortizzante ha il foro per la lunga chiave a<br />
brugola prevista per lo smontaggio della parte<br />
posteriore della calciatura.<br />
Accanto, la particolare modellatura del castello,<br />
la finestra di espulsione, la giunzione della canna<br />
denotano attenzione massima alle forme e alle<br />
lavorazioni anche dei particolari.<br />
Sotto, premendo il bottone della sicura sul codolo<br />
sporge il gemello davanti al grilletto avvisando il<br />
dito di scatto che non si può far fuoco.<br />
essenziale: nel sostanzioso spessore dei<br />
fianchi si lavora di fresa scavando per<br />
porre in evidenza due nervature inclinate,<br />
poste all’altezza del manubrio, che<br />
fungono da ulteriore irrigidimento e da<br />
battuta per il calcio e per l’asta. Il primo<br />
viene così a disporre di una superficie di<br />
appoggio molto ampia e di diversa forma<br />
dove linee rette e inclinate si sommano<br />
ad altre curve per uno scarico ottimale<br />
della forza sotto sparo; parimenti l’asta<br />
consente all’occorrenza una solidissima<br />
impugnatura serrando il fucile contro la<br />
spalla. Sempre a carico della lavorazione<br />
del castello, ripetiamo monolitico, si nota<br />
il codolo di culatta, sede del bottone della<br />
sicura, sotto a cui sporge un tubetto con<br />
filettatura interna in cui si avvita il tirante<br />
del calcio; anteriormente un analogo<br />
sistema consente il montaggio dell’asta.<br />
In questo modello i due componenti della<br />
calciatura sono ricavati da stampaggio<br />
di polimeri. Il disegno è molto funzionale<br />
sommando la linea del calcio, diritta e<br />
con stop Montecarlo all’uso americano,<br />
nasello alto con sgusci profondi che ben<br />
lo evidenziano, pistola allungata con sezione<br />
crescente verso la coccia inclinata<br />
per dare una presa comoda e sicura<br />
a mani di varie dimensioni, calciolo in<br />
gomma morbida; l’asta a fondo piano e<br />
modellature sui fianchi si presta tanto al<br />
tiro in appoggio come a quello d’imbracciata<br />
mentre l’apice svasato richiama lo<br />
stile tedesco. Con tali prerogative il rinculo<br />
si scarica quasi in asse smorzando<br />
decisamente il rilevamento della volata<br />
e mantenendo nell’ottica il bersaglio. I<br />
campi di presa recano un corrugamento<br />
di buona tenuta anche con mani umide<br />
e l’appoggio del viso sul calcio non desta<br />
sensazioni sgradevoli. Le due magliette<br />
portacinghia sono inseribili nei supporti,<br />
annegati nel calcio, tramite il sistema a<br />
piolo con sferette ad espansione.<br />
Canna, scatto e caricatore<br />
La canna cilindro conica con sezione<br />
in volata pari a 16 mm è lunga 56 cm,<br />
misura adeguata per una pratica maneggevolezza,<br />
un favorevole sfruttamento<br />
della cartuccia calibro .308 Win. e una<br />
adeguata regolazione al tiro. Ben finito il<br />
Sotto, la robusta tacca di mira con visuale a U<br />
consente la regolazione in brandeggio sulla<br />
sede a coda di rondine; inclinazione e svasature<br />
annullano i riflessi di luce. Accanto, il vivo<br />
di volata arrotondato e con leggera conicità<br />
protegge l’egresso delle righe e minimizza le<br />
interferenze del soffio di bocca sulla palla. Il<br />
mirino a prisma è regolabile in elevazione.<br />
vivo di volata con invaso conico di circa<br />
11° per proteggere l’egresso della rigatura<br />
a quattro principi destrorsi e passo 1/9”<br />
eludendo le perturbazioni del soffio di<br />
bocca sul proiettile. Superfluo sottolineare<br />
la perfetta lappatura interna che, dopo<br />
la rotomartellatura, rende superfici lucidate<br />
e spigoli netti. La brunitura esterna<br />
semiopaca ben si adatta al polimero della<br />
calciatura offrendo anche poca visibilità<br />
e rifrangenza in zone molto luminose.<br />
Sono presenti le mire metalliche con una<br />
robusta tacca regolabile in brandeggio<br />
sulla base a coda di rondine, e un mirino a<br />
prisma con vite di registro in elevazione.<br />
Le due basi ad anello sfruttano le slitte<br />
ricavate nel cielo del castello e qui troviamo<br />
montato un cannocchiale di vertice:<br />
lo Zeiss Victory 3-12x56 HT, quindi con<br />
ingrandimenti adeguati a quasi tutte le<br />
situazioni, obiettivo della massima luminosità<br />
e lenti dell’ultima generazione che<br />
trasmettono il 95% della luce intercettata.<br />
In aggiunta la torretta ASV+ consente<br />
di adeguare con opportuni anelli metallici<br />
prestampati le regolazioni in base a<br />
distanze fino a oltre 600 m. Un invito a<br />
non esagerare è d’obbligo parametrando<br />
le inusitate potenzialità del trinomio arma,<br />
cartuccia e ottica a quelle proprie e<br />
della situazione specifica in cui ci si trova<br />
ad operare.<br />
Il pacchetto di scatto, fissato al castello<br />
tramite un incastro e una vite, è dotato di<br />
grilletto singolo con possibilità di sgancio<br />
diretto oppure con stecher alla francese:<br />
la forma piuttosto dritta si rivela di comodo<br />
impiego sia nell’inserire l’acceleratore,<br />
sia nello sgancio dove il colpo fila<br />
via liscio senza trascinamenti e con solo<br />
un’ombra di collasso finale che non influisce<br />
sull’esito del tiro. I pesi controllati con<br />
l’attrezzo della Lyman danno 1.492 g con<br />
azione diretta e una media di 280 g con lo<br />
78 <strong>Weidmannsheil</strong><br />
febbraio 2013 febbraio 2013<br />
<strong>Weidmannsheil</strong> 79
canna rigata<br />
Sauer 202 Classic Synthetic in .308 Win.<br />
Nel caricatore una nuovissima cartuccia RWS con<br />
palla Evo Green senza piombo e con struttura e<br />
composizione metallica complessa e funzionale:<br />
sono assicurati i vantaggi della non tossicità<br />
e di prestazioni di vertice quanto a radenza,<br />
precisione e letalità. Sotto, parziale retrazione di<br />
una cartuccia: il sistema non ha la corsa guidata<br />
come quella del K98 tuttavia l’estrazione si rivela<br />
potente e sicura.<br />
La soletta del caricatore<br />
monofilare staccabile reca in<br />
bella evidenza marchio e nome<br />
della Casa: nell’incavo anteriore<br />
è situato il bottone di svincolo in<br />
posizione defilata.<br />
stecher inserito con scostamenti minimi<br />
di una diecina di grammi fra una prova<br />
e l’altra. La sicura è azionata da un bottone,<br />
opportunamente bordato di rosso,<br />
posto nel codolo di culatta: premendolo<br />
la si inserisce e una protuberanza similare<br />
sporge nell’ovale della guardia, proprio<br />
davanti al grilletto avvisando quindi della<br />
sua presenza se si pone il dito per lo sparo.<br />
Per toglierla si preme in alto dovendo<br />
spostare un poco la mano dall’impugnatura,<br />
ma senza rumori molesti: resta il<br />
particolare di agire col dito proprio a ridosso<br />
del grilletto con l’arma carica. La<br />
funzione della sicura agisce sullo scatto,<br />
sul percussore e sull’apertura dell’otturatore:<br />
non si può quindi estrarre dalla camera<br />
una cartuccia con la sicura inserita.<br />
Premendo il tasto a lamina sporgente dal<br />
fianco sinistro della guardia si svincola<br />
l’otturatore a fondo corsa sfilandolo dal<br />
castello.<br />
Il caricatore a pacchetto monofilare è<br />
ricavato da spessa lamiera imbutita con<br />
piegature antisbattimento: la soletta arrotondata<br />
con il marchio aziendale e la<br />
suola elevatrice sono in polimero. La capienza<br />
per le cartucce normali è pari a 3 e<br />
scende a 2 per i magnum: da considerare<br />
che il sistema di estrazione consente la<br />
cameratura manuale della prima cartuccia.<br />
Buona la facilità di inserimento nella<br />
sede ricavata dal castello e molto comoda<br />
l’estrazione: premendo il pulsante anteriore<br />
con il dito indice si riceve nel palmo<br />
della mano aperta il caricatore senza timore<br />
di vederlo cadere a terra.<br />
La prova e le considerazioni finali<br />
La maggioranza delle Mod. 202, specie<br />
per il mercato italiano, ha il castello in ergal:<br />
il peso totale di circa 3,0 kg, riferito<br />
al modello in esame e ovviamente senza<br />
attacchi e ottica, si rivela un viatico essenziale<br />
per catturare l’interesse del compratore,<br />
già per altro ben disposto verso<br />
questo fucile dalle caratteristiche peculiari.<br />
Il marchio, la funzionalità generale,<br />
la precisione intrinseca che queste soluzioni<br />
garantiscono, la praticità nel porto<br />
nello zaino durante l’avvicinamento (la<br />
chiave di smontaggio è piccola e leggera<br />
ed è questione di un minuto riassemblare<br />
le due componenti quando si è giunti<br />
nella zona di caccia), si sono rivelate l’argomento<br />
vincente nel superare anche<br />
l’impatto di una quotazione non certo<br />
leggera, ma molto ben motivata. La prova<br />
di tiro e stata condotta sulla distanza dei<br />
100 m impiegando le cartucce RWS con la<br />
nuova palla Evolution Green da 8,8 g (136<br />
gr), soluzione della grande produttrice<br />
tedesca di munizioni per evitare l’impiego<br />
di piombo offrendo un’alternativa alle<br />
monolitiche in rame. Questi proiettili saranno<br />
oggetto di una prossima trattazione<br />
specifica e qui anticipiamo le caratteristiche<br />
salienti: nucleo anteriore in stagno<br />
SCHEDA TECNICA<br />
Costruttore: J.P. Sauer & Sohn GmbH – Sauerstraße 2-6, D – 24340<br />
Eckernförde (D)<br />
Modello: 202 Classic Synthetic<br />
Tipo: carabina da caccia e tiro a canna rigata<br />
Funzionamento: otturatore girevole scorrevole con ripetizione ordinaria<br />
Chiusura: sei alette anteriori su due ranghi da tre con profilo a ribasso e<br />
mortise nella culatta della canna<br />
Percussione: percussore con molla coassiale interno all’otturatore<br />
Estrattore: a unghia con movimento pivottante e molla di registro elicoidale<br />
Espulsore: bottone a molla in testa all’otturatore<br />
Canna: in acciaio con 4 rigature destrorse, passo 1:10”, ottenute per<br />
martellatura lunghezza 560 mm e diametro volata 16 mm<br />
Scatto: regolabile con grilletto unico e stecher alla francese<br />
Sicura: a pulsante nel codolo del castello con due posizioni: fuoco o blocco<br />
dello scatto, del percussore e dell’otturatore<br />
Caricatore: a pacchetto estraibile monofilare<br />
da 3 cartucce calibri standard – 2 calibri<br />
magnum (opzionali da 5 e 4) – lamiera di<br />
acciaio – soletta e suola elevatrice in polimero<br />
per alimenti, con punti<br />
radiali di rottura controllata<br />
per un’alta efficacia, punta Speed – Tip<br />
per una traiettoria radente e un sicuro<br />
effetto sul bersaglio grazie alla porzione<br />
anteriore del mantello assottigliata per<br />
un immediata azione sul selvatico, mantello<br />
rinforzato per una fuoriuscita sicura<br />
e bordo mediano tagliente (ricorda il famoso<br />
anello delle palle Torpedo Stop Ring)<br />
per fustellare la pelle all’entrata, mantello<br />
nichelato a protezione della canna,<br />
nucleo posteriore stabile per assicurare<br />
la massima penetrazione<br />
(sul genere delle H-Mantel).<br />
Da segnalare infine una perfetta rispondenza<br />
della prevista deformazione della<br />
palla anche alle lunghe distanze dove la<br />
minor velocità rende talvolta inefficaci altri<br />
tipi di proiettili monolitici. Il risultato<br />
di tiro parla da sé affiancandosi a quello<br />
di fabbrica allegato al fucile e ottenuto<br />
con munizione Norma e palla Alaska da<br />
11,7 g (180 gr), quindi con una costanza<br />
notevole pur impiegando pesi diversi.<br />
Evidentemente l’equilibrio generale del<br />
fucile e delle sue prestazioni sono una<br />
garanzia finale degna in tutto e per tutto<br />
del marchio Sauer & Sohn.<br />
c<br />
Su una simile carabina si è formalmente obbligati a montare un’ottica di vertice: la Zeiss Victory<br />
3-12x56 HT è una scelta eccellente per ogni situazione venatoria. La torretta ASV+ per tiro a<br />
lunga distanza completa adeguatamente la meccanica Zeiss Victory e le esclusive lenti HT con<br />
trasmissione di luce pari al 95% .<br />
Mire: tacca a U regolabile in scostamento e mirino a prisma regolabile in<br />
elevazione predisposizione per attacco dell’ottica con 4 fori filettati sul castello<br />
Calciatura: in due pezzi – polimero stampato con punti di presa corrugati e<br />
calciolo in gomma nera<br />
Calibro: .308 Win. (in alternativa: .243 Win. – 6,5x55 – 6,5x57 - .25-06 Rem.<br />
– 7x64 - .30-06 Sprg. - .270 Win. – 9,3x62 – Magnum: 6,5x68 Schuler – 8x68S<br />
Schuler – 7 Rem. Mag. .300 Win. Mag. - .300 Weat. Mag. - .375 H.H. Mag.)<br />
Materiali: ergal fresato per castello, acciaio trattato per otturatore - sicura e<br />
tasto caricatore microfusi – canna in acciaio al carbonio<br />
Lunghezza: 1070 mm con canna da 560 mm<br />
Peso: g 3000 circa senza attacchi e ottica (calibri standard)<br />
Finiture: corpo centrale otturatore lucidato e brunitura delle parti restanti<br />
Numero del Catalogo Nazionale: 13820<br />
Importatore: <strong>Bignami</strong> spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ) – tel. 0471/803000<br />
fax. 0471/810899 – www.bignami.it<br />
email@bignami.it<br />
In alto, bersaglio di fabbrica ottenuto a 100 m<br />
con cartucce Norma e palla Alaska da 11,7 g.<br />
Sopra, il bersaglio di prova a 100 m realizzato<br />
con le cartucce RWS Evo Green da 136 gr:<br />
precisione decisamente notevole e in assonanza<br />
con la rosata di fabbrica ottenuta con ben<br />
diverso peso di palla, segno che la rigatura<br />
padroneggia adeguatamente anche gli estremi<br />
di peso del calibro.<br />
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febbraio 2013 febbraio 2013<br />
<strong>Weidmannsheil</strong> 81