estratti - Aguaplano

zi a carico del nostro dialetto, talvolta spregiato per
una sua presunta “rozzezza”, pur se nobilitato dalla
pagina di autori antichi e contemporanei.
* * *
Proprio per soddisfare una personale curiosità,
ho cominciato a indagare le ragioni di tante denominazioni,
spesso bizzarre, specialmente quando si
richiamano a lemmi storici, a figure o a espressioni
tipiche della peruginità.
Nel volumetto, il riferimento ai personaggi avviene
solo nel caso di intestazioni nelle quali sia stato
proprio il dialetto a farla da padrone, avendo concretamente
determinato le ragioni di una scelta.
Il “vizio rubricatorio” che anima il libro discende
da una mia antica passione, che si sta traducendo
in un dizionario della lingua del Grifo (Frammenti
di lingua perugina), articolato in cinque tomi, dei
quali il terzo è in uscita.
Se, dunque, i punti di partenza sono stati il caso e
la curiosità (oltre al costante interesse per la lingua,
la storia, la cultura locale), altri stimoli sono venuti
da amici dell’Accademia del Dónca, da compagni e
colleghi, da studiosi e amanti della lingua perugina,
oltre che dall’insuperabile volume di Maria Rita
Zappelli, Caro Viario (Guerra, 2000).
Ne è uscito un libriccino in grado di soddisfare
alcune curiosità, ma che può anche risultare istruttivo
e divertente.
Mi rendo conto del fatto che alcune derivazioni,
pur individuate nella loro eziologia lessicale, resta-
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