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L'attacco alla polveriera di Sangano - Rivolidistoria.it

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CAPITOLO V<br />

L’ATTACCO ALLA POLVERIERA DI SANGANO<br />

5.1 Il 26 Giugno 1944<br />

Dalle ricerche bibliografiche, dalle testimonianze dei partigiani che sono venuti a<br />

scuola a raccontare le esperienze vissute in quegli anni, dalle lezioni in classe, è<br />

emerso che nella primavera del 1944 i Tedeschi avevano inse<strong>di</strong>ato un presi<strong>di</strong>o<br />

<strong>alla</strong> Polveriera <strong>di</strong> <strong>Sangano</strong>, utilizzata come depos<strong>it</strong>o <strong>di</strong> armi e munizioni mentre<br />

tutta la zona a monte <strong>di</strong> Avigliana-Bruino-Cumiana era controllata dalle <strong>di</strong>visioni<br />

partigiane. Nel giugno del 1944 il movimento resistenziale della Val Sangone,<br />

dopo i tragici rastrellamenti del mese <strong>di</strong> maggio, si riorganizza e <strong>di</strong>venta la<br />

“Brigata Autonoma della Val Sangone”. Le formazioni che ne facevano parte<br />

erano le Brigate o Bande che in tutto erano cinque:<br />

Dopo la morte <strong>di</strong> Sergio de V<strong>it</strong>is, la Divisione Autonoma Val Sangone sarà a lui<br />

int<strong>it</strong>olata (43° Divisione De V<strong>it</strong>is)<br />

L’attacco <strong>alla</strong> Polveriera <strong>di</strong> <strong>Sangano</strong>, il cui scopo era quello <strong>di</strong> reperire armi e<br />

munizioni, rientrava nel piano <strong>di</strong> un’ azione combinata <strong>di</strong> tutte le formazioni par-<br />

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tigiane della Val Sangone e della Val <strong>di</strong> Susa per colpire i Tedeschi nelle rispettive<br />

zone.<br />

- una formazione avrebbe puntato su Rivoli, per occupare il presi<strong>di</strong>o del Castello<br />

e controllare la linea ferroviaria;<br />

- la “ Carlo Carli”avrebbe attaccato il <strong>di</strong>nam<strong>it</strong>ificio Nobel-Alleman<strong>di</strong> <strong>di</strong> Avigliana;<br />

- un’ altra sarebbe scesa a Bussoleno per bloccare la ferrovia;<br />

- la formazione “Sergio De V<strong>it</strong>is” avrebbe occupato la Polveriera <strong>di</strong> <strong>Sangano</strong>;<br />

- gli altri uomini della Divisione Autonoma Val Sangone, infine, si sarebbero <strong>di</strong>sposti<br />

fra Avigliana e Trana, pronte all’intervento in caso <strong>di</strong> necess<strong>it</strong>à.<br />

La data stabil<strong>it</strong>a per questa azione combinata era il 26 giugno.<br />

Gli uomini <strong>di</strong> Sergio De V<strong>it</strong>is, che si erano concentrati a Piossasco, avevano stu<strong>di</strong>ato<br />

nei minimi particolari il percorso per raggiungere la Polveriera.<br />

L’attacco si concludeva in mezz’ora senza nessuna per<strong>di</strong>ta; i Tedeschi lasciavano<br />

17 prigionieri, 8 pistole, 16 m<strong>it</strong>ragliatrici, casse <strong>di</strong> munizioni e viveri e un autocarro<br />

che doveva essere caricato <strong>di</strong> ciò che era stato rinvenuto.<br />

Un gruppo <strong>di</strong> compagni prendeva in consegna i prigionieri e li portava negli accampamenti<br />

<strong>di</strong> Forno <strong>di</strong> Coazze, altri perquisivano la Polveriera raccogliendo tutto<br />

ciò che poteva essere utile, altri ancora, tra cui lo stesso De V<strong>it</strong>is, provvedevano<br />

al minamento della zona.<br />

La Polveriera doveva essere presi<strong>di</strong>ata fino al tramonto e minata per essere <strong>di</strong>strutta,<br />

perciò Sergio De V<strong>it</strong>is stabiliva una linea <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, appostando delle<br />

squadre sul costone sovrastante <strong>Sangano</strong> e controllando la statale Giaveno-<br />

Orbassano.<br />

Dopo una mattinata trascorsa senza <strong>alla</strong>rmi, alle ore 14… accadeva l’imprevisto!<br />

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Una colonna <strong>di</strong> autocarri e autoblindo, proveniente da Bruino, raggiunse la collina<br />

della Polveriera: circa 200-300 uomini, per la maggior parte tedeschi, ma<br />

anche fascisti, scesero dai mezzi per iniziare il combattimento.<br />

Lo scontro fu inev<strong>it</strong>abile e durò fino al pomeriggio inoltrato, con i Tedeschi bloccati<br />

a fondovalle. Verso le 17.00, la pressione nemica si fece più forte e De V<strong>it</strong>is<br />

or<strong>di</strong>nò ai suoi la r<strong>it</strong>irata verso le Prese <strong>di</strong> Piossasco.<br />

Mentre il comandante rimaneva nella postazione verso <strong>Sangano</strong>, con pochi uomini<br />

per proteggere la r<strong>it</strong>irata, il grosso della formazione riusciva superare la<br />

cresta della collina.<br />

De V<strong>it</strong>is, con pochi compagni, lasciò la Polveriera quando i Tedeschi erano ormai<br />

a ridosso: stava risalendo la collina in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Trana, quando venne intercettato<br />

da una pattuglia tedesca che aveva aggirato la collina senza essere vista<br />

ed era risal<strong>it</strong>a dal versante opposto.<br />

Lo scontro, quasi corpo a corpo, fu furioso: il primo a cadere fu Giovanni Impiombato,<br />

raggiunto da una raffica <strong>di</strong> m<strong>it</strong>ra;<br />

il secondo fu Sergio De V<strong>it</strong>is, colp<strong>it</strong>o da un proiettile in fronte; quin<strong>di</strong>, uno dopo<br />

l’altro caddero i suoi compagni … Stefano Maria Nicoletti si accascia a<br />

fianco <strong>di</strong> Sergio De V<strong>it</strong>is; seguirono poi Mario Bertucci, Massimo De Petris,<br />

Giuseppe Vottero, Bruno Bottino, Pantaleone Monelli.<br />

Teresio Gallo, partigiano <strong>di</strong> Orbassano, venne catturato e deportato in un campo<br />

<strong>di</strong> concentramento in Germania;<br />

Giancarlo Bressi e Arrigo Craveia che avevano <strong>di</strong>sertato pochi giorni prima d<strong>alla</strong><br />

base <strong>di</strong> Airasca, vennero riportati al loro reparto e furono fucilati;<br />

Eugenio Masiero scappa, ma fer<strong>it</strong>o, muore più tar<strong>di</strong>, a Orbassano.<br />

Soltanto Luciano Vettore riesce ad uscire dall’accerchiamento tedesco e a salvarsi.<br />

Una testimonianza <strong>di</strong> Maria De V<strong>it</strong>is, raccolta da Gianni Oliva nel suo libro “La<br />

resistenza alle porte <strong>di</strong> Torino” ci informa che l’arrivo così massiccio <strong>di</strong> camion e<br />

autoblinde aveva potuto verificarsi così velocemente perché al mattino era sceso<br />

a <strong>Sangano</strong>, dal trenino, un soldato del locale presi<strong>di</strong>o che rientrava d<strong>alla</strong> licenza:<br />

sent<strong>it</strong>i gli spari aveva avvisato sub<strong>it</strong>o i coman<strong>di</strong> <strong>di</strong> Airasca e <strong>di</strong> Torino e il colonnello<br />

Von Klass, responsabile della zona, aveva or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> occupare imme<strong>di</strong>atamente<br />

la Polveriera.<br />

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5.2. L’attacco visto dai ragazzi<br />

È sembrato interessante riportare i <strong>di</strong>segni che i ragazzi hanno realizzato per<br />

descrivere le varie fasi dell’attacco.<br />

Accampamenti partigiani in Val Sangone<br />

Il Tricolore<br />

Sopralluogo partigiano in prossim<strong>it</strong>à del<br />

Monte San Giorgio,<br />

tra Piossasco e <strong>Sangano</strong><br />

Eserc<strong>it</strong>azione <strong>di</strong> tiro in montagna<br />

da parte dei Partigiani<br />

Eserc<strong>it</strong>azione <strong>di</strong> tiro in pianura<br />

Appostamenti partigiani<br />

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Appostamenti e linee <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa<br />

in prossim<strong>it</strong>à della Polveriera<br />

Partigiani a ridosso<br />

del camminamento delle sentinelle<br />

Attacco partigiano<br />

Occupazione della Polveriera:<br />

Sergio De V<strong>it</strong>is e i suoi occupano<br />

la Polveriera<br />

Minamento e <strong>di</strong>fesa della Polveriera<br />

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Arrivo dei carri armati da Bruino


Carro armato tedesco<br />

Arrivo <strong>di</strong> autocarri e autoblindo d<strong>alla</strong> statale<br />

Sal<strong>it</strong>a dei carri verso la Polveriera<br />

Contrattacco tedesco<br />

Carro armato con soldati tedeschi<br />

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M<strong>it</strong>ragliatrice tedesca in prossim<strong>it</strong>à<br />

della Polveriera


Appostamento tedesco<br />

R<strong>it</strong>irata partigiana<br />

Fuga partigiana<br />

De V<strong>it</strong>is colp<strong>it</strong>o da una raffica <strong>di</strong> m<strong>it</strong>ra<br />

mentre copre i suoi Partigiani<br />

perché possano salvarsi<br />

Morte <strong>di</strong> De V<strong>it</strong>is<br />

Sergio De V<strong>it</strong>is avvolto nel drappo<br />

tricolore inviato dai Tedeschi per<br />

<strong>di</strong>mostrare il rispetto e l’ammirazione per<br />

un uomo <strong>di</strong> così grande valore<br />

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5.3 Documenti<br />

Ci è sembrato interessante riportare integralmente questo documento che riporta<br />

completamente l’ attacco <strong>alla</strong> Polveriera, rinvenuto negli archivi del Comune<br />

<strong>di</strong> Bruino <strong>di</strong> cui <strong>Sangano</strong>, nel 1944, faceva parte.<br />

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