Ricordo di Francesco Riitano - Accademia Italiana Endodonzia
Ricordo di Francesco Riitano - Accademia Italiana Endodonzia
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<strong>Ricordo</strong> <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>Riitano</strong><br />
Il 23 Aprile c.a. , dopo una normale<br />
giornata <strong>di</strong> lavoro in stu<strong>di</strong>o, colto da<br />
improvviso malore decedeva il<br />
Dottor <strong>Francesco</strong> <strong>Riitano</strong>.<br />
<strong>Francesco</strong> è stato indubbiamente un<br />
personaggio <strong>di</strong> grande intelletto e<br />
cultura , dotato <strong>di</strong> acuta inventiva<br />
sempre pronta a realizzare progetti<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi operativi che<br />
consentissero <strong>di</strong> effettuare una<br />
migliore endodonzia in tempi brevi<br />
ed a costi contenuti.<br />
Profondo conoscitore della fine<br />
anatomia endodontica , conoscenza<br />
ottenuta con lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> sezioni dentarie e <strong>di</strong>afanizzazioni dei<br />
canali ra<strong>di</strong>colari , si riallacciava alla grande scuola mitteleuropea <strong>di</strong><br />
morfologia <strong>di</strong>sgraziatamente caduta nell’oblio nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra.<br />
“L’altra faccia della luna” come lui definiva la vera e fine morfologia dei<br />
canali e degli apici ra<strong>di</strong>colari la portarono ben presto alla elaborazione <strong>di</strong> una<br />
sistematica <strong>di</strong> preparazione dei canali ra<strong>di</strong>colari da lui denominata “tre<br />
tempi”.<br />
Allorchè su Dental Cadmos N° 4 1976 apparve il suo primo importante<br />
lavoro : “ La sistematica tre tempi” Derivazione critica e formulazione <strong>di</strong> una<br />
nuova sistematica operativa ”in tre tempi” per lo svuotamento chimicomeccanico<br />
del cavo pulpo-ra<strong>di</strong>colare in <strong>Endodonzia</strong> “, pochi dentisti<br />
riuscirono a comprendere quella meto<strong>di</strong>ca razionale e forse troppo semplice<br />
che andava contro a tutte le altre tecniche in uso.<br />
In sintesi la “tre tempi” , considerando la variazione <strong>di</strong> morfologia dei canali<br />
ra<strong>di</strong>colari a livello del terzo coronale, del terzo me<strong>di</strong>o e del terzo apicale<br />
consigliava un approccio <strong>di</strong>fferenziato e progressivo alle tre zone allo scopo<br />
<strong>di</strong> eliminare le interferenze che si opponevano al raggiungimento in linea più<br />
<strong>di</strong>retta possibile al terzo apicale che poteva essere quin<strong>di</strong> trattato in modo<br />
biologicamente corretto.
Le tecniche <strong>di</strong> preparazione corono-apicale o Crown-down erano già state<br />
descritte nel 1927 dal tedesco Wilhelm Balters e , in<strong>di</strong>pendentemente da lui,<br />
dall’americano Edouard Hall nel 1928 e successivamente nel 1936 Edgar<br />
Coolidge , grande endodontista <strong>di</strong> Chicago, <strong>di</strong>ede loro risonanza<br />
internazionale al IX Congresso internazionale F.D.I. <strong>di</strong> Vienna.<br />
Le tecniche corono-apicali erano le tecniche endodontiche <strong>di</strong> elezione<br />
dell’anteguerra specie nei paesi <strong>di</strong> lingua tedesca ed in Svizzera e in <strong>di</strong>versi<br />
stati nord-americani.<br />
La seconda guerra mon<strong>di</strong>ale oltre che a seppellire nell’oblio gli stu<strong>di</strong><br />
morfologici <strong>di</strong> Hess, <strong>di</strong> Keller, <strong>di</strong> Zurcher, <strong>di</strong> Ficher etc.. , fece perdere<br />
memoria anche delle tecniche corono-apicali e pertanto nell’endodonzia del<br />
dopoguerra vennero a predominare tecniche spesso ru<strong>di</strong>mentali, spesso<br />
pretestuose e talvolta veri e propri rituali privi <strong>di</strong> effettiva rilevanza<br />
scientifica.<br />
<strong>Francesco</strong> <strong>Riitano</strong> giunse a formulare questa tecnica non essendo<br />
minimamente a conoscenza degli stu<strong>di</strong>, a tal riguardo, effettuati negli anni 20<br />
e 30, rifacendo probabilmente lo stesso percorso mentale , me<strong>di</strong>ato dalla fine<br />
conoscenza morfologica, <strong>di</strong> chi lo aveva preceduto mezzo secolo prima.<br />
Il più grande cruccio <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong> fu l’in<strong>di</strong>fferenza con cui fu accolta la sua<br />
tecnica unita all’astiosità e opposizione preconcetta <strong>di</strong> alcuni personaggi<br />
dell’endodonzia italiana presunti depositari della scienza endodontica.<br />
L’esterofilia <strong>di</strong> tanta parte della odontoiatria italiana è ben <strong>di</strong>mostrata dal<br />
fatto che ben 20 anni dopo l’apparizione della “tre tempi” <strong>di</strong> <strong>Riitano</strong> apparve<br />
con grande clamore l’articolo <strong>di</strong> C.Ruddle che “inaugurava la nuova era<br />
dell’endodonzia mon<strong>di</strong>ale”: “ La preparazione dei canali ra<strong>di</strong>colari. Nuove<br />
strategie per la detersione e sagomatura”che ripeva gli stessi concetti<br />
riportati da <strong>Francesco</strong> in tempi non sospetti.<br />
Non si può fare a meno in questo caso a pensare al capolavoro <strong>di</strong> Leonardo<br />
Sciascia “ Il giorno della civetta” dove l’autore fa una splen<strong>di</strong>da<br />
classificazione degli “uomini”.<br />
Il mio primo incontro con <strong>Francesco</strong> risale al 1975 , in occasione del XVIII<br />
Congresso degli Amici <strong>di</strong> Brugg, in una splen<strong>di</strong>da serata <strong>di</strong> aprile dove,<br />
passeggiando sul lungolago <strong>di</strong> Gardone Riviera feci la sua conoscenza<br />
tramite il comune amico Vincenzino Spina.
<strong>Ricordo</strong> che parlammo a lungo della loro relazione al Congresso “Nuova<br />
sistematica della terapia canalare” dove <strong>Francesco</strong> aveva presentato per la<br />
prima volta e descritto la serie dei “Rispi”, primi strumenti endodontici a<br />
conicita progressiva e <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> punta costante per l’alesaggio e la<br />
rettificazione dei primi due terzi dei canali ra<strong>di</strong>colari, progenitori <strong>di</strong> tutta la<br />
moderna strumentazione per l’impostazione crown-down della sua tecnica in<br />
“tre tempi”. La simpatia fu reciproca e iniziammo un rapporto <strong>di</strong><br />
collaborazione in istologia per valutare le modalità <strong>di</strong> taglio dei Rispi e le<br />
capacità detergenti <strong>di</strong> un irrigante <strong>di</strong> sua formulazione.<br />
Da Gardone si è <strong>di</strong>spiegato un lungo rapporto <strong>di</strong> amicizia sia nel GISE<br />
(Gruppo Italiano <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Endodontici) che nella SIE (Società <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Endodonzia</strong>) della quale fummo ambedue Membri fondatori e Presidenti per<br />
continuare nell’AIE (<strong>Accademia</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> <strong>Endodonzia</strong>) ed in altre Società<br />
Scientifiche Italiane.<br />
<strong>Ricordo</strong> con tanto affetto e nostalgia tutte le volte che, approfittando del suo<br />
carattere permaloso, mi <strong>di</strong>vertivo a fargli una infinità <strong>di</strong> scherzi ed il tutto<br />
terminava poi in gran<strong>di</strong> risate. Mi mancheranno le sue telefonate<br />
chilometriche !<br />
Di <strong>Francesco</strong> è giusto ricordare anche un <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> sua invenzione nel<br />
1974 (Aspir), il primo cemento ZnO-Eu caricato con idrossilapatite<br />
micronizzata, cui da il nome <strong>di</strong> “Bioseal”(1980).<br />
Negli anni 1983-84 contribuì in modo determinante alla messa a punto del<br />
manipolo a vibrazione sonica ESA 3000, ne descrisse il “cono <strong>di</strong> lavoro”, curò<br />
la sperimentazione pratica riportata in un “Manuale <strong>di</strong> tecnica endosonica”.<br />
Nel 1997 aggiornò la sua “tre tempi” nella versione AET (Anatomic<br />
Endodontic Technology) e nel 2005 pubblicò su International Endodontic<br />
Journal (38,575-87) la sintesi della sua vita <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ( Anatomic<br />
Endodontic Technology AET – a crown-down root canal preparation<br />
technique : basic concepts, operative procedure and instruments).<br />
Indubbiamente con <strong>Francesco</strong> per<strong>di</strong>amo l’esponente più significativo<br />
dell’<strong>Endodonzia</strong> <strong>Italiana</strong> della seconda metà del 900 ed in questo triste<br />
momento ci stringiamo tutti con grande affetto alla sua famiglia ed alla sua<br />
amata Giuseppina.<br />
Nicola Perrini Pistoia, 7/05/2012