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Sintesi non tecnica - Valutazione Ambientale - Regione Piemonte

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<strong>Sintesi</strong> in linguaggio <strong>non</strong> tecnico<br />

Rinnovo concessione mineraria “ Cumiona” – 2012-2027 – Borgomanero<br />

Concessionario Geom. Giuseppe Savoini<br />

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In altri punti il castagneto è fortemente infiltrato da altre latifoglie. Sporadicamente<br />

si sono incontrati rari castagneti da frutto o ceppaie derivate dalla utilizzazione di vecchi<br />

esemplari franchi di piede. In generale la presenza attuale del castagno appare relitta da<br />

epoche passate di assidua coltivazione a causa del valore economico posseduto dal<br />

castagneto.<br />

Il castagneto ceduo è una formazione forestale di forte impronta antropica, favorita<br />

nella sua espansione e nel suo mantenimento dall'interesse economico che l'uomo ha<br />

sempre avuto per questa specie nel corso dei secoli.<br />

Attualmente, per mancanza di cure colturali, e con la diffusione del cancro corticale,<br />

il ceduo di castagno, presente nell'area vasta che circonda la miniera, evidenzia uno stato<br />

di deterioramento fisiologico. Tale stato si evince dal forte aumento di polloni per ceppaia,<br />

la maggior parte dei quali rinsecchiti ed attaccati dal cancro corticale. Come se ciò <strong>non</strong><br />

bastasse è recentissima e già segnalata in zona la comparsa del Cinipide galligeno,<br />

insetto di origine asiatica che si sta diffondendo a macchia d’olio.<br />

L’età dei castagneti presenti nell’area e nelle vicinanze è molto variabile:<br />

normalmente si tratta di popolamenti maturi o submaturi di 35 anni o più, ma si incontrano<br />

anche boschi più giovani, specialmente laddove, dopo il passaggio degli incendi, si è<br />

provveduto con lo sgombero del materiale danneggiato o con tagli di successione.<br />

Castagneto degradato a brughiera<br />

In una superficie di alcuni ettari nella posizione nord dell’area all’interno di<br />

castagneti cedui che hanno conservato le caratteristiche tipiche della cenosi, il degrado<br />

causato dalle cause sopra ricordate e soprattutto dal ripetuto passaggio di incendi, ha<br />

portato al decadimento del castagneto a brughiera.<br />

La fitta copertura erbaceo-arbustiva è formata soprattutto da ginestra dei carbonai<br />

(Cytisus scoparius), brugo (Calluna vulgaris), molinia (Molina arundinacea) e felce<br />

aquilina (Pteridium aquilinum).<br />

Rimboschimenti di quercia rossa e altre latifoglie<br />

Il tentativo di conversione delle colture tradizionali, quali prato e vigneto in<br />

coltivazioni meno impegnative, alla portata anche di aziende marginali, ha trovato spazio<br />

nell’arboricoltura da legno.<br />

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