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<strong>FUCILI</strong><br />
Il problema della crepa<br />
Il lower receiver delle prime versioni dell’<br />
SL8 soffriva di un piccolo difetto che<br />
faceva sì che venisse a crearsi una crepa,<br />
molto sottile, dall’alto in basso nella<br />
parte anteriore del ponticello del grilletto,<br />
dove questo va a costituire il bocchettone<br />
d’alimentazione. H&K assicura che la<br />
crepa non ha alcuna influenza funzionale,<br />
è un difetto puramente estetico. Tuttavia,<br />
la casa tedesca riconosce che si tratta<br />
di un difetto di produzione e offre la<br />
sostituzione gratuita del lower receiver<br />
(anche fuori garanzia, anche su armi<br />
acquistate usate). Unico costo per il<br />
proprietario sono le spese di spedizione.<br />
L’arma dal lato destro. Nell’assieme la<br />
linea è alquanto avveniristica<br />
L’unificazione delle due Germanie, con<br />
le difficoltà prodotte dall’incorporazione<br />
della disastrata economia della Germania<br />
Est, portò però a una serie di drastici<br />
tagli alla difesa e il programma di<br />
sviluppo del G11 fu una delle vittime<br />
della riduzione dei fondi. L’interesse<br />
dell’esercito per un’arma camerata in<br />
un calibro intermedio però permaneva,<br />
ed H&K provò a proporre il G41, che<br />
venne tuttavia rifiutato. Si decise allora<br />
di cominciare un progetto completamente<br />
nuovo, denominato “Progetto<br />
50” (o anche “HK50”). L’arma venne<br />
sottoposta a test in competizione con<br />
lo Steyr AUG Austriaco, risultando alla<br />
fine superiore: la Bundeswehr ordinò<br />
una fornitura iniziale di 33.000 fucili,<br />
denominati Gewehr G36, e le prime<br />
76|Diana Armi<br />
consegne furono effettuate nella seconda<br />
metà del 1997 alla NATO Quick<br />
Reaction force, seguite da un’opzione<br />
per ulteriori 17.000 pezzi e, nel 1998,<br />
dall’adozione del G36 da parte di Spagna<br />
ed Arabia Saudita.<br />
Caratteristiche tecniche<br />
Se non è il fucile da fantascienza che<br />
avrebbe dovuto essere il G11, certamente<br />
il G36 è stato comunque un’arma<br />
innovativa per H&K (con in più il<br />
pregio aggiuntivo rispetto al G11 di<br />
funzionare per davvero). Analogamente<br />
a quanto già fatto dagli austriaci<br />
con l’AUG, la costruzione è quasi interamente<br />
in compositi (poliammide<br />
rinforzato con fibra di carbonio) che<br />
costituisce il telaio inferiore con l’impugnatura<br />
e la calciatura, e il castello vero<br />
e proprio, completo di maniglione di trasporto<br />
e astina. Persino le componenti<br />
del gruppo di scatto sono realizzate nel<br />
medesimo materiale. Le parti in metallo<br />
sono limitate alla canna rotomartellata<br />
a freddo con passo 1:7 e interamente<br />
cromata all’interno, alcuni perni<br />
e molle, le guide del portaotturatore,<br />
il tenone della canna e, naturalmente,<br />
il gruppo otturatore-portaotturatore<br />
e il gruppo presa di gas. A differenza<br />
delle precedenti armi di H&K, caratterizzate<br />
dal ben noto sistema di ritardo<br />
di apertura a rulli, il G36 adotta infatti<br />
un sistema a presa di gas con pistone<br />
a corsa corta. Si tratta, se vogliamo, di<br />
un sistema ibrido tra il sistema Stoner<br />
a presa di gas diretta dell’AR-15, in<br />
cui sono i gas prelevati dalla canna a<br />
essere portati tramite un tubetto fino