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fumo - Azienda Ulss 12 veneziana

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guida pratica per il medico di Medicina generale<br />

<strong>fumo</strong><br />

come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Daniela Orlandini<br />

Annarosa Pettenò<br />

Fabio Frascone<br />

Dipartimento<br />

delle dipendenze<br />

Sert terraferma<br />

unità operativa<br />

Prevenzione dipendenze<br />

azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong>


guida pratica per il medico di Medicina generale<br />

<strong>fumo</strong><br />

come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Daniela Orlandini<br />

Annarosa Pettenò<br />

Fabio Frascone<br />

Dipartimento<br />

delle dipendenze<br />

Sert terraferma<br />

unità operativa<br />

Prevenzione dipendenze<br />

azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong>


Fumo. Come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Guida pratica per i medici di Medicina generale<br />

Daniela Orlandini<br />

psicologo e psicoterapeuta, dirigente dell’unità operativa Prevenzione<br />

dipendenze, Sert Venezia terraferma, azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

Annarosa Pettenò<br />

psicologo consulente<br />

Fabio Frascone<br />

assistente sociale dell’unità operativa Prevenzione dipendenze,<br />

Sert Venezia terraferma, azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

Hanno collaborato alla presente pubblicazione i medici<br />

di Medicina generale dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

Francesco Blascovich<br />

Emanuela Blundetto<br />

Franco Fabbro<br />

Raffaella Michieli<br />

Annalisa Rainer<br />

Roberto Savi<br />

azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

unità operativa Prevenzione dipendenze<br />

Sert terraferma<br />

via Don Tosatto 147, 30174 Mestre, Venezia<br />

tel. 041 2608807/08/09, fax 041 2608056<br />

e-mail: uoprevenzione@ulss<strong>12</strong>.ve.it<br />

La presente pubblicazione è stata realizzata all’interno<br />

dei Progetti di educazione alla salute dedicati al<br />

tabagismo, finanziati dalla Regione del Veneto<br />

Assessorato alla sanità.<br />

pubblicazione no profit – vietata la vendita<br />

Progetto grafico, impaginazione e redazione<br />

Studio Scibilia<br />

Stampa<br />

Arti Grafiche Venete srl - Venezia/Quarto d’Altino<br />

stampato in Italia<br />

maggio 2006


sommario<br />

5 presentazione<br />

6 perché occuparsi di <strong>fumo</strong> e di fumatori<br />

un percorso per aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

nell’ambulatorio del medico di Medicina Generale<br />

8 il percorso svolto nell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

10 quattro passi per smettere di fumare<br />

<strong>12</strong> approccio motivazionale<br />

14 indicazioni farmacologiche<br />

17 altri strumenti di supporto<br />

20 le schede operative<br />

1. dati personali<br />

2. momenti critici sui quali far leva<br />

3. vantaggi dello smettere di fumare<br />

4. 10 consigli per smettere di fumare<br />

5. indicazioni comportamentali<br />

6. test di Fagerström<br />

7. diario del fumatore<br />

8. perché smettere di fumare<br />

9. ricaduta: alcuni consigli<br />

10. tenere sotto controllo il peso<br />

11. quanto costa fumare?<br />

<strong>12</strong>. criteri diagnostici<br />

13. le carte del rischio<br />

il tabagismo: dalla dimensione del fenomeno alle buone prassi<br />

43 il fenomeno in numeri<br />

52 indicazioni nazionali e internazionali<br />

apparati<br />

60 domande frequenti<br />

64 Piano sanitario nazionale 2003-05<br />

66 Dichiarazione di Varsavia<br />

68 siti web utili<br />

69 glossario<br />

70 attività promosse dall’unità operativa Prevenzione dipendenze


presentazione<br />

5<br />

Questa pubblicazione è la rinnovata testimonianza del costante impegno<br />

dedicato negli anni dall’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong> alla lotta contro<br />

il <strong>fumo</strong> e al recupero di coloro che già fumano.<br />

Attraverso dépliant e materiale informativo di vario genere, il personale<br />

del Dipartimento per le Dipendenze già da tempo si è impegnato a<br />

diffondere nella collettività la sensibilità e la conoscenza verso questo<br />

tipo di dipendenza, sottolineando non solo le conseguenze negative<br />

scientificamente provate ma anche la possibilità di recuperare – attraverso<br />

il processo di disassuefazione – i danni provocati all’organismo<br />

dal <strong>fumo</strong>.<br />

Questa guida, che fa tesoro delle esperienze già maturate dall’equipe,<br />

contiene riferimenti bibliografici di sicuro interesse, fornisce indicazioni<br />

farmacologiche e una serie di schede molto utili sotto il profilo<br />

operativo.<br />

È dedicata a tutti i medici, e in particolare a quelli di Medicina generale<br />

che, tenuto conto del loro forte radicamento nel territorio, costituiscono<br />

un avamposto insostituibile per la realizzazione di ogni iniziativa<br />

in ambito preventivo. Ancor più quando si tratta di un progetto<br />

finalizzato ad aiutare i pazienti a smettere di fumare, ambito nel quale<br />

il sostegno umano e psicologico da parte del medico riveste un’importanza<br />

decisiva per il conseguimento di risultati positivi.<br />

Il testo, realizzato all’interno dei progetti di educazione alla salute finanziati<br />

dall’Assessorato alla Sanità della Regione del Veneto, è stato<br />

inserito dall’<strong>Azienda</strong> nella propria collana di pubblicazioni e sarà consultabile<br />

anche sul sito web aziendale: www.ulss<strong>12</strong>.ve.it.<br />

Desidero ringraziare il gruppo di lavoro e segnatamente i medici di<br />

Medicina generale che hanno collaborato con entusiasmo e passione<br />

alla stesura della guida.<br />

Venezia – Mestre, 20 aprile 2006<br />

Antonio Padoan<br />

direttore generale azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


6 perché occuparsi di <strong>fumo</strong> e di fumatori<br />

Fumare è fenomeno antico ma il tabagismo come problematica <strong>fumo</strong>-correlata è acquisizione<br />

recente e in continua evoluzione.<br />

In modo analogo alla storia di altre sostanze e del loro lento riconoscimento come problema<br />

individuale e sociale, solo da poco tempo il tabagismo è visto con una nuova e più<br />

adeguata attenzione e sta perdendo i suoi connotati di “innocente abitudine” o generico<br />

“vizio”. La società si sta finalmente interrogando sulla natura di questo fenomeno e sul<br />

perché sia così diffuso e difficile da affrontare.<br />

La riflessione sulle conseguenze negative a livello corporeo, ha preceduto come sempre<br />

l’approccio più complesso alla dimensione culturale, sociale e psicologica del tabagismo.<br />

Da molti anni ormai sono conosciuti e studiati i molteplici danni fisici che il <strong>fumo</strong> comporta<br />

nel suo consumatore: dalle broncopatie croniche, ai disturbi cardiovascolari, fino<br />

alla neoplasia polmonare. Però, mano a mano che si approfondivano le conoscenze sulle<br />

conseguenze negative dell’uso del tabacco e si sottolineavano i rischi per il fumatore, si<br />

andava percependo che, paradossalmente, ciò non contribuiva a ridurre il consumo di tabacco<br />

nella popolazione. Le informazioni sulla negatività del <strong>fumo</strong> per la salute venivano<br />

razionalmente accettate e fatte proprie dal fumatore ma raramente portavano di per sé alla<br />

cessazione dell’uso.<br />

Come affrontare allora un fenomeno cui la “medicina del corpo” assisteva impotente,<br />

come di fronte a una contraddizione autolesiva che rivelava l’inefficacia degli strumenti<br />

tradizionali di intervento? Perché nel caso del <strong>fumo</strong> sembrava non avere valore la trasmissione<br />

al paziente delle conoscenze scientifiche? Perché non sembrava sufficiente la “paura”<br />

del danno come possibile fattore del cambiamento comportamentale del fumatore?<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Questa è stata una fase cruciale perché, di fronte a queste difficoltà di approccio e di<br />

lettura del fenomeno, una parte della società, ma anche del mondo sanitario, ha assunto<br />

una posizione fatalista e rinunciataria, finendo per minimizzare o addirittura negare per<br />

lungo tempo il tabagismo, semplificandone la complessità e riducendolo a condotta, al<br />

massimo eticamente riprovevole. Il fumare, in definitiva, è stato visto come qualcosa che<br />

esulava dall’ambito medico per ricollocarsi come fatto privato e come scelta autonoma<br />

della persona.<br />

È stato soltanto quando questa difficoltà di relazionarsi con il fumatore è stata interpretata<br />

come espressione di un legame forte con la sostanza, e ci si è interrogati sulla natura di<br />

questo legame, che è avvenuto il grande cambiamento ed è nata la concreta possibilità di<br />

un intervento efficace.<br />

Si è ormai faticosamente capito che l’uso del tabacco è per alcuni aspetti assimilabile ai<br />

fenomeni delle dipendenze. Solo affrontando gli aspetti profondi legati ai comportamenti<br />

di compulsione, di reiterazione e di ricerca di gratificazione si può aiutare il fumatore a<br />

rinunciare alla sostanza e a quello che rappresenta come aiuto, come piacere, come autocura<br />

o come espressione di disagio.<br />

Questa guida vuol essere un contributo per approfondire questa visione complessa del<br />

problema <strong>fumo</strong> e uno strumento di aiuto al medico di Medicina generale nel suo approccio<br />

con il fumatore impegnato nella difficile scelta di smettere. Nella consapevolezza che<br />

cimentarsi con i problemi delle dipendenze richiede a noi tutti competenze specifiche<br />

ma anche molta costanza e pazienza, accompagnate dalla fiducia nelle possibilità di un<br />

cambiamento laddove riusciamo a favorirlo con interventi appropriati di informazione e<br />

motivazione.<br />

Pier Guido Nardi<br />

direttore del Sert Venezia terraferma


7<br />

un percorso per aiutare<br />

i pazienti a smettere di<br />

fumare nell’ambulatorio<br />

del medico di<br />

Medicina generale<br />

in collaborazione con:<br />

Francesco Blascovich<br />

Emanuela Blundetto<br />

Franco Fabbro<br />

Raffaella Michieli<br />

Annalisa Rainer<br />

Roberto Savi<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


8 il percorso svolto<br />

nell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

gruppo di lavoro<br />

anno 1997<br />

medici di Medicina generale<br />

Francesco Blascovich<br />

Alessandro Di Giulio<br />

Franco Fabbro<br />

Raffaella Michieli<br />

Maurizio Scassola<br />

Sandro Severi<br />

unità operativa<br />

Prevenzione dipendenze<br />

Daniela Orlandini<br />

Annarosa Pettenò<br />

All’interno della strategia di intervento nell’ambito della prevenzione e del trattamento<br />

delle problematiche <strong>fumo</strong>-correlate messa in atto dal 1997 dall’azienda<br />

<strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong> (unità operativa Prevenzione dipendenze, ³ p. 70), la figura del<br />

medico di Medicina generale fin dall’inizio ha ricoperto un ruolo importante. Il<br />

coinvolgimento del medico di Medicina generale è necessario per poter incidere<br />

sul fenomeno del <strong>fumo</strong> di tabacco all’interno della rete territoriale promossa, al<br />

fine di offrire risposte nuove, integrate e coordinate, come raccomandato a livello<br />

internazione dall’Organizzazione mondiale della sanità (oms).<br />

Il medico di Medicina generale risulta essere, infatti, uno dei nodi fondamentali<br />

della comunità, notoriamente il punto di riferimento più importante per la popolazione.<br />

In un anno ogni medico di famiglia vede circa il 75% dei propri assistiti<br />

almeno una volta e, per il ruolo che riveste, può fornire consigli personalizzati e<br />

mirati svolgendo un’importante azione educativa per quanto riguarda gli stili di<br />

vita e la maturazione della decisione di smettere di fumare. Infatti diversi studi<br />

evidenziano che le raccomandazioni fornite dal medico di Medicina generale sono<br />

efficaci nel ridurre il numero dei fumatori e che l’efficacia nella modificazione dei<br />

comportamenti dei propri assistiti rispetto all’abitudine al <strong>fumo</strong> può essere aumentata<br />

utilizzando tecniche e strumenti educativi e di counselling standardizzati<br />

e sperimentati.<br />

Alla luce di tali considerazioni, il primo passo è stato la costituzione di un gruppo<br />

di lavoro (1997) composto da operatori dell’unità operativa Prevenzione dipendenze<br />

e da alcuni medici di Medicina generale.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

gruppo di lavoro<br />

anno 1998<br />

medici di Medicina generale<br />

Alessandro Di Giulio<br />

Franco Fabbro<br />

Maurizio Scassola<br />

Sandro Severi<br />

distretto socio-sanitario<br />

di Marcon e Quarto d’Altino<br />

Federico Munarin<br />

Rossana Brognaro<br />

unità operativa Prevenzione<br />

dipendenze<br />

Pier Guido Nardi<br />

Daniela Orlandini<br />

Annarosa Pettenò<br />

Martina Di Pieri<br />

Daniela Sanavio<br />

Direzione sanitaria<br />

Cristina Potì<br />

Nel corso del tempo il gruppo si è andato arricchendo di altre risorse e collaborazioni<br />

e sono state programmate e realizzate numerose iniziative.<br />

Giornata di aggiornamento sul tema Il ruolo del medico di Medicina generale e<br />

del pediatra nella prevenzione del <strong>fumo</strong> di tabacco (21 marzo 1998), organizzata<br />

dall’unità operativa Prevenzione dipendenze in collaborazione con il distretto sanitario<br />

di Marcon e Quarto d’Altino e alcuni medici di Medicina generale.<br />

Ai 46 medici presenti è stato distribuito un questionario per conoscere le loro opinioni,<br />

atteggiamenti e valutazioni del fenomeno <strong>fumo</strong>, in relazione alla propria<br />

esperienza professionale. Tale questionario è stato inviato successivamente anche<br />

ai medici di Medicina generale e ai pediatri di libera scelta assenti. Nel complesso<br />

sono stati raccolti ed elaborati i risultati di 61 questionari. Infine seguiva la possibilità<br />

di aderire all’iniziativa Ambulatorio libero dal <strong>fumo</strong>, che consisteva nell’affiggere<br />

una locandina e nel mettere a disposizione dei pazienti materiale informativo<br />

specifico, nel non esporre oggetti associati al <strong>fumo</strong> (posacenere, accendini, etc.) e,<br />

naturalmente, nel rispettare nel proprio ambulatorio il divieto di fumare.<br />

Da questa iniziativa sono nate delle collaborazioni continuative con alcuni medici<br />

di Medicina generale e il riconoscimento ufficiale da parte dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong><br />

<strong>veneziana</strong> di un “referente <strong>fumo</strong>” per i medici di Medicina generale nella figura<br />

di Franco Fabbro.<br />

Allestimento e realizzazione dell’indagine Il medico di Medicina generale e il <strong>fumo</strong><br />

di tabacco (1998/1999) grazie al lavoro di un gruppo locale (1998-1999) e a un<br />

finanziamento della Regione del Veneto quale ricerca sanitaria finalizzata. Tale<br />

indagine ha visto coinvolti 32 medici di Medicina generale, pari al 10,8% dei medici<br />

di Medicina generale dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong>, che hanno raccolto ben<br />

2799 questionari tra i propri assistiti. I dati emersi hanno fornito una fotografia<br />

del fenomeno <strong>fumo</strong> di tabacco nella nostra realtà territoriale (³ p. 46). In data


29 maggio 1999 è stata organizzata una giornata per la restituzione ai medici di<br />

Medicina generale di una prima analisi statistica dell’indagine epidemiologica.<br />

Collaborazione ai corsi per smettere di fumare. Alcuni medici di Medicina generale<br />

partecipano attivamente ai corsi fin dal primo, organizzato a Marcon nel marzo<br />

1997. La loro presenza accanto al conduttore del corso contribuisce a motivare<br />

i partecipanti a scegliere uno stile di vita libero dal <strong>fumo</strong>, mettendone in evidenza<br />

i vantaggi e i benefici, rassicurando sui sintomi di astinenza dalla nicotina e indicando<br />

alcune strategie per fronteggiarli.<br />

Invio dei propri assistiti ai corsi per smettere di fumare.<br />

Partecipazione attiva alle manifestazioni nelle piazze organizzate in occasione<br />

della Giornata mondiale senza tabacco del 2000 e 2002. Azioni di sensibilizzazione<br />

della comunità che hanno visto i medici di Medicina generale impegnati<br />

a vario titolo nelle diverse edizioni: dalla premiazione delle classi vincitrici del<br />

concorso europeo Smoke Free Class, alla presenza nello stand per misurare la<br />

capacità respiratoria con la spirometria e per il counselling breve per motivare i<br />

fumatori a smettere.<br />

Giornata di aggiornamento per i medici di Medicina generale organizzato dall’unità<br />

operativa Prevenzione dipendenze finalizzato all’apprendimento del counselling<br />

per aiutare a smettere di fumare (9 ottobre 1999). Nel corso della giornata<br />

sono stati messi a disposizione dei 15 medici partecipanti opuscoli, locandine e<br />

dépliant informativi specifici. Tale iniziativa ha permesso l’avvio del progetto regionale<br />

Come aiutare i pazienti a smettere di fumare che prevedeva un monitoraggio<br />

di un anno attraverso un registro cartaceo o informatico.<br />

Applicazione a livello locale della ricerca Il cittadino veneto e i problemi alcol <strong>fumo</strong>correlati<br />

– Conoscere per cambiare promossa e finanziata dalla Regione del Vene-<br />

to (2000-2001). Per la realizzazione di tale ricerca è stata costituita una apposita<br />

commissione scientifica (2000-2001) e l’elaborazione<br />

statistica e grafica dei dati raccolti è stata affidata a<br />

commissione scientifica ricerca Conoscere per cambiare<br />

anno 2000-2001<br />

Roberta Potente, psicologo consulente.<br />

In seguito a due incontri di presentazione svolti uno<br />

per i medici di Venezia e uno per quelli della terraferma,<br />

hanno aderito alla ricerca 165 medici di Medicina<br />

generale dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong> (pari<br />

Domenico Casagrande<br />

Rocco Cacciacarne<br />

Maurizio Scassola<br />

servizio Medicina di comunità<br />

ufficio Educazione alla salute<br />

delegato Ordine provinciale<br />

dei medici di Venezia<br />

al 62,3%) che hanno somministrato 4336 questionari<br />

ai propri assistiti nel periodo dal 22 gennaio al 25<br />

Franco Fabbro<br />

referente medici di Medicina generale<br />

per il tabagismo<br />

Daniela Orlandini unità operativa Prevenzione dipendenze<br />

febbraio 2001 (³ p. 47). I dati della ricerca sono stati<br />

Pier Guido Nardi Sert terraferma<br />

presentati in occasione di due giornate specifiche<br />

di aggiornamento organizzate a Mestre (<strong>12</strong> ottobre<br />

2002) e a Venezia (19 ottobre 2002).<br />

Antonio Fallica<br />

Servizio per le convenzioni<br />

Ricostituzione del gruppo di lavoro (2002-2003) al fine di sviluppare prassi operative<br />

concretamente applicabili in ambulatorio dal medico di Medicina generale<br />

per motivare e sostenere i pazienti che desiderano smettere di fumare.<br />

Il gruppo si è riunito per la prima volta nell’aprile del 2002 e in tale occasione ha<br />

definito un programma di azione:<br />

L elaborazione di una proposta di percorso basato sul counselling, attuabile nell’ambulatorio<br />

del medico di Medicina generale;<br />

L incontri di aggiornamento rivolti a tutti i medici di Medicina generale per condividere<br />

e definire insieme il modello di intervento;<br />

L realizzazione di una breve guida rivolta al medico di Medicina generale con<br />

indicato un percorso base e le strategie efficaci per motivare e accompagnare il<br />

paziente a smettere di fumare.<br />

gruppo di lavoro<br />

ricerca sanitaria finalizzata<br />

anno 1998/1999<br />

medici di Medicina generale<br />

Francesco Blascovich<br />

Alessandro Di Giulio<br />

Franco Fabbro<br />

Raffaella Michieli<br />

Maurizio Scassola<br />

Sandro Severi<br />

distretto socio-sanitario di<br />

Marcon e Quarto d’Altino<br />

Rossana Brognaro<br />

Federico Munarin<br />

unità operativa<br />

Prevenzione dipendenze<br />

Luigina Canova<br />

Martina Di Pieri<br />

Fabio Frascone<br />

Daniela Orlandini<br />

Annarosa Pettenò<br />

9<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


10 gruppo di lavoro allargato<br />

Nei quattro incontri successivi il gruppo ha provveduto a:<br />

anno 2002-2003<br />

medici di Medicina generale<br />

Francesco Blascovich<br />

Emanuela Blundetto<br />

Franco Fabbro<br />

Raffaella Michieli<br />

Annalisa Rainer<br />

Roberto Savi<br />

azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

Domenico Casagrande<br />

servizio Medicina di comunità<br />

Pierguido Nardi<br />

Sert terraferma<br />

Gianpaolo Pecere<br />

Distretto socio-sanitario n. 1<br />

Daniela Orlandini<br />

unità operativa Prevenzione<br />

dipendenze<br />

Annarosa Pettenò<br />

unità operativa Prevenzione<br />

dipendenze<br />

Elena Bottignolo<br />

unità operativa Prevenzione<br />

dipendenzn e<br />

L prendere visione della letteratura esistente sull’argomento ed elaborare una<br />

traccia di lavoro da sottoporre a studio e discussione con i colleghi medici nel<br />

corso dell’aggiornamento;<br />

L organizzare due giornate di aggiornamento, sia a Mestre (<strong>12</strong> ottobre 2002) che<br />

a Venezia (19 ottobre 2002), alle quali hanno partecipato rispettivamente 17 e<br />

29 medici di Medicina generale. Le discussioni in piccoli gruppi hanno permesso<br />

di condividere le esperienze maturate e di adattare le linee di azione alle<br />

diverse realtà del territorio.<br />

L revisionare il percorso elaborato sulla base delle indicazioni emerse nel corso<br />

dell’aggiornamento.<br />

quattro passi per smettere di fumare<br />

Il percorso così definito consiste in quattro “passi”: i primi tre relativi a un’azione<br />

di counselling breve, il quarto con un counselling strutturato in più momenti.<br />

La letteratura scientifica evidenzia che il counselling breve, pur impegnando il medico<br />

di Medicina generale dai 3 ai 5 minuti, risulta efficace nel motivare la scelta di<br />

smettere di fumare, permette al medico di arricchire la conoscenza sugli stili di vita<br />

del paziente e di poter “personalizzare” l’intervento in base alla situazione specifica.<br />

Il counselling breve, corrispondente ai primi tre passi, andrebbe applicato ogni<br />

qualvolta fosse possibile, mentre la decisione di procedere con un intervento più<br />

impegnativo dipende dalla scelta del medico di Medicina generale anche in base<br />

alle condizioni del paziene.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

1<br />

fuma o non fuma?<br />

Tale dato dovrebbe essere rilevato dal medico in occasione della raccolta dell’anamnesi<br />

e riportato in un apposito spazio creato all’interno della cartella clinica,<br />

cartacea o informatizzata, qualora non sia già presente tale voce. La domanda<br />

posta dal proprio medico diventa per l’assistito non fumatore un’occasione per<br />

rinforzare questa scelta, mentre per il fumatore è un primo approccio al problema<br />

e l’aggancio per i passi successivi.<br />

Questa domanda risulta essere<br />

particolarmente efficace se posta<br />

in alcune situazioni considerate<br />

momenti “critici” nella<br />

storia di una persona, momenti<br />

nei quali è possibile far leva<br />

per incidere sulla motivazione<br />

a smettere di fumare. Tali momenti<br />

comprendono sia stati<br />

patologici che problemi, situazioni<br />

o condizioni particolari<br />

(> scheda operativa 2).<br />

momenti critici per il<br />

paziente fumatore:<br />

L uso di contraccettivi orali<br />

L HRT – terapia ormonale sostitutiva<br />

L ipercolesterolemia<br />

L diabete<br />

L disfunzione erettile<br />

L gravidanza e allattamento<br />

L paternità<br />

L patologie cardio-vascolari<br />

L patologie polmonari<br />

L asma e allergie<br />

L patologie gastro-intestinali<br />

L ipertensione<br />

L patologie ischemiche<br />

L patologie ORL<br />

L insonnia<br />

L assunzione di ansiolitici<br />

L problemi odontoiatrici<br />

L problemi familiari<br />

L prevenzione tumori<br />

L richiesta di certificati sportivi<br />

L adolescenti


da quanto tempo fuma?<br />

quante sigarette fuma al giorno?<br />

A quale età ha iniziato a fumare, gli anni di <strong>fumo</strong> attivo e il numero di sigarette<br />

giornaliere sono gli elementi di base per definire le abitudini del fumatore. Anche<br />

le risposte a tali domande dovrebbero essere indicate nella cartella clinica o in un<br />

apposito foglio (> scheda operativa 1). Porre tali domande ha la duplice funzione:<br />

L per il medico di Medicina generale è un inquadramento del problema e della<br />

sua rilevanza nella storia del paziente;<br />

L per l’assistito è l’occasione per soffermarsi su un comportamento che lo accompagna,<br />

spesso, da decenni.<br />

per tutti questi motivi deve smettere di fumare<br />

A questo punto è necessario spiegare al fumatore in modo chiaro e “personalizzato”,<br />

a fronte di una delle situazioni sopra indicate, la necessità di smettere di<br />

fumare per migliorare la propria salute o per non metterla a rischio, sottolineando<br />

i vantaggi che ne deriverebbero (> scheda operativa 3).<br />

A conclusione di questo passo il medico deve ribadire in modo assertivo “Per tutti<br />

questi motivi Lei deve smettere di fumare” ed eventualmente proporre al paziente<br />

una copia delle schede relative ai consigli per smettere (> schede operative 4 e 5).<br />

A questo punto il medico di Medicina generale può decidere di fermarsi o di continuare<br />

l’azione passando ad un counselling strutturato, ovvero al passo 4.<br />

2<br />

3<br />

11<br />

desidera smettere di fumare?<br />

Sono stati definiti tre possibili percorsi a seconda della risposta data dal paziente<br />

alla suddetta domanda. Tali percorsi di counselling strutturato riflettono la posizione<br />

del fumatore rispetto alla propria motivazione a smettere di fumare e fanno<br />

riferimento al modello transteorico del cambiamento di Prochaska e Di Clemente<br />

(> p. <strong>12</strong>).<br />

risposta A: sì, vorrei smettere di fumare<br />

Durante lo stesso incontro<br />

Il medico di Medicina generale accoglie<br />

questa volontà del fumatore<br />

e prosegue con le seguenti azioni:<br />

L rafforzare la decisione del paziente<br />

rassicurandolo che, seppur difficile,<br />

smettere di fumare è possibile<br />

e che a riguardo si riportano<br />

esempi positivi;<br />

L misurare la pressione;<br />

L somministrare la versione breve<br />

del test di Fagerström per stabilire<br />

il grado di dipendenza da nicotina<br />

(> scheda operativa 6);<br />

L fornire al paziente il diario ( > scheda<br />

operativa 7) e dare indicazioni<br />

sulla compilazione a casa relativa<br />

all’individuazione dei momenti,<br />

delle situazioni, delle abitudini<br />

legate al <strong>fumo</strong> e dei vantaggi che<br />

si immagina di ottenere smettendo<br />

di fumare;<br />

L fissare un incontro dopo 15 giorni,<br />

se possibile su appuntamento.<br />

II° incontro<br />

Si suggeriscono le seguenti azioni:<br />

L prendere visione del diario compilato dal paziente;<br />

L se non ha smesso di fumare, fissare il giorno nel quale<br />

smettere, possibilmente in tempi ravvicinati, entro<br />

7 giorni, e fare scrivere tale data sul diario;<br />

L illustrare in modo chiaro i vantaggi legati a tale scelta<br />

(> scheda operativa 8 a titolo di rinforzo);<br />

L illustrare al paziente eventuali dispositivi per sostenerlo<br />

nella sua decisione, come i supporti farmacologici<br />

o i corsi per la disassuefazione;<br />

L evidenziare in modo chiaro e completo i sintomi<br />

d’astinenza, gli effetti collaterali dello smettere e la<br />

loro durata, la possibilità di ricadute (> scheda operativa<br />

9);<br />

L dare suggerimenti personalizzati per tenere sotto<br />

controllo il peso (> scheda operativa 10) e per modificare<br />

lo stile di vita, soprattutto per quanto riguarda<br />

l’alimentazione e l’attività fisica (anche con suggerimenti<br />

minimali come, ad esempio, fare le scale<br />

anziché usare l’ascensore, passeggiare dopo cena<br />

anziché guardare la televisione etc.);<br />

L fissare un follow-up, dopo 15 giorni circa, personalizzato<br />

a seconda della situazione, anche telefonico.<br />

4<br />

III° incontro (anche telefonico)<br />

Il medico di Medicina generale<br />

valuta con il paziente i seguenti<br />

aspetti:<br />

L il raggiungimento o il mantenimento<br />

dello stato di astensione<br />

dal <strong>fumo</strong>;<br />

L l’eventuale terapia farmacologia<br />

prescritta nei precedenti<br />

incontri.<br />

Il medico in questa occasione<br />

rinforza ulteriormente la motivazione<br />

a non fumare, soprattutto<br />

facendo leva sui benefici immediati<br />

già ottenuti con la cessazione<br />

del consumo di tabacco.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


<strong>12</strong><br />

risposta B: non so, non ci ho mai pensato<br />

In tal caso il medico di Medicina generale può:<br />

L invitare il paziente a riflettere sulla possibilità di smettere<br />

di fumare;<br />

L rafforzare il messaggio verbale dando al paziente un<br />

promemoria scritto quale “prescrizione” che gli ricordi la<br />

possibilità di smettere di fumare.<br />

In questa situazione il medico dovrà fare particolare attenzione<br />

agli alibi tipici del fumatore (> scheda operativa 5).<br />

Quando il paziente si ripresenta all’ambulatorio del medico<br />

di Medicina generale per un qualsivoglia motivo, è possibile<br />

riprendere il discorso e valutare lo stadio motivazionale<br />

al cambiamento.<br />

risposta C: no, non voglio smettere<br />

cio motivazionale, il medico di Medicina generale deve<br />

accettare la situazione senza colpevolizzare il paziente e<br />

suggerire di provare a ridurre il numero di sigarette, mettendo<br />

in evidenza i vantaggi di tale scelta.<br />

In occasioni successive può essere ripreso il discorso in<br />

base alla motivazione del paziente.<br />

ricapitolando<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

1<br />

C.C. Di Clemente et al.,<br />

The Process of Smoking<br />

Cessation: an Analysis<br />

of Recontemplation,<br />

Contemplation and<br />

Preparation Stages, “Journal<br />

of Consulting and Clinical<br />

Psychology” 1991, 59:295-304.<br />

precontemplazione<br />

Si ribadisce la necessità che il medico prenda in considerazione:<br />

L l’efficacia del counselling breve (> pp. 52-58);<br />

L i momenti critici sui quali far leva, anche comprensivi del rischio di patologie<br />

<strong>fumo</strong>-correlate (> scheda operativa 13);<br />

L i vantaggi, ma anche i sintomi di astinenza e gli effetti collaterali legati allo<br />

smettere (> scheda operativa <strong>12</strong>);<br />

L i supporti farmacologici (> p. 14-16);<br />

L l’importanza di valorizzare e rafforzare un più sano stile di vita.<br />

approccio motivazionale<br />

Prochaska e Di Clemente 1 hanno elaborato un modello transteorico secondo il<br />

quale il processo di cambiamento dei problemi comportamentali si svolge attraverso<br />

un percorso a stadi discreti. Tale modello dimostra, quindi, che non tutti i<br />

pazienti sono egualmente pronti a modificare il loro comportamento in un dato<br />

momento.<br />

stadi del modello Prochaska e Di Clemente<br />

determinazione<br />

contemplazione<br />

ricaduta<br />

azione<br />

mantenimento<br />

uscita definitiva


13<br />

precontemplazione Il fumatore è solidamente attaccato alla sua abitudine e non<br />

intende modificare tale comportamento ad alto rischio nel prossimo futuro, ossia<br />

nei sei mesi successivi. Il <strong>fumo</strong> non costituisce per lui in questo momento un<br />

problema o almeno non quanto per le persone che lo circondano; è convinto che<br />

gli aspetti piacevoli e positivi superino quelli negativi o che il comportamento<br />

possa essere controllato (“smetto quando voglio”). In tale momento, quindi, non<br />

è disposto ad accogliere alcuna sollecitazione a smettere di fumare.<br />

contemplazione Il fumatore è seriamente intenzionato a smettere di fumare,<br />

ma nonostante questa intenzione non è pronto ad agire e soppesa i pro e i contro<br />

che tale cambiamento comporterebbe; comincia a considerare i problemi attuali e<br />

futuri legati al <strong>fumo</strong>; comincia a rendersi conto che smettere di fumare potrebbe<br />

avere degli effetti positivi. L’incertezza si manifesta con ansia, atteggiamenti conflittuali,<br />

sofferenza.<br />

determinazione In tale fase il fumatore acquisisce consapevolezza sull’importanza<br />

dello smettere di fumare e si propone di agire nel futuro prossimo, entro il<br />

mese successivo. Comincia a chiedersi come fare e a elaborare un piano d’azione<br />

seguito solitamente da alcuni modesti cambiamenti comportamentali, come una<br />

riduzione del numero delle sigarette fumate al giorno. Per raggiungere l’obiettivo<br />

è necessario definirlo in modo chiaro, impegnarsi fortemente e ponderare attentamente<br />

le strategie possibili da adottare.<br />

azione In tale fase il fumatore mette in atto il piano di azione programmato.<br />

Si tratta di modificare un comportamento acquisito per strutturare un nuovo<br />

stile di vita e una nuova immagine di sé. Questo processo richiede un notevole<br />

sforzo mentale ed emotivo che rende tale fase estremamente complessa in quanto<br />

entrano in gioco molti fattori intrapersonali, interpersonali e ambientali che sono<br />

determinanti perché il nuovo comportamento possa consolidarsi (3-6 mesi).<br />

mantenimento Inizia una volta che il cambiamento si è consolidato, oltre i<br />

sei mesi, e si caratterizza per l’impegno da parte del paziente di mantenere e di<br />

integrare completamente e stabilmente questo cambiamento nel proprio stile<br />

di vita.<br />

ricaduta La ricaduta è un fenomeno “fisiologico” nel ciclo dei disturbi comportamentali<br />

e segnatamente nel campo delle dipendenze ovvero quando una persona<br />

cerca di modificare un comportamento strutturato e radicato nel tempo. In media<br />

i fumatori fanno 3-7 tentativi prima di riuscire a smettere definitivamente. Ogni<br />

tentativo rappresenta un’esperienza che può aumentare le abilità e le strategie acquisite,<br />

ma può anche concorrere all’instaurarsi di un senso di colpa e di sfiducia<br />

per aver infranto l’impegno preso con se stessi e con il medico.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


14 indicazioni farmacologiche<br />

a cura di<br />

Emanuela Blundetto<br />

Franco Fabbro<br />

Annalisa Rainer<br />

medici di Medicina generale<br />

dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

Il processo che può condurre a smettere di fumare è caratterizzato da:<br />

L apprendimento (sviluppo di capacità imitative verso stili di vita liberi dal<br />

<strong>fumo</strong>);<br />

L rimozione (quotidianità vissuta in un contesto che sostiene e impone uno<br />

stile di vita libero dal <strong>fumo</strong>);<br />

L estinzione e (risultato dell’efficienza delle prime due fasi).<br />

Una forte motivazione è il requisito necessario ma non sufficiente per smettere di<br />

fumare in quanto non sempre si ha a disposizione la necessaria forza di volontà<br />

nel momento in cui se ne ha maggiore bisogno. In tale contesto le terapie farmacologiche<br />

possono rappresentare un valido supporto nella disassuefazione del<br />

fumatore.<br />

Sono disponibili due strade: quella dei farmaci di prima scelta e quella dei farmaci<br />

di seconda scelta.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Nicotinosimili.<br />

farmaci di prima scelta<br />

I sostitutivi della nicotina<br />

La terapia sostitutiva della nicotina parte dal presupposto di fornire una fonte<br />

alternativa di nicotina a coloro che desiderino smettere di fumare, in modo tale<br />

che si trovino a fronteggiare la sola dipendenza psicologica.<br />

Questa terapia deve essere iniziata lo stesso giorno in cui si smette di fumare, al<br />

mattino appena svegli, e va mantenuta ogni giorno, riducendo periodicamente le<br />

dosi senza superare i tre mesi di trattamento.<br />

La sostanza più utilizzata è il polacrile di nicotina che si trova in commercio sotto<br />

forma di chewingum, pastiglie da succhiare, cerotto transdermico, inalazioni o<br />

compresse sublinguali. Tutti comportano, dall’inizio del trattamento, la riduzione<br />

sistematica dei livelli di nicotina. Per tre formulazioni (inalatore e gomme da 2 mg)<br />

il massimo livello di efficacia si raggiunge nell’arco di pochi minuti, mentre per i<br />

cerotti transdermici il valore massimo è raggiunto dopo circa 8 ore.<br />

Le meta-analisi effettuate per queste terapie sostitutive hanno dimostrato che<br />

possono essere efficaci nell’aiutare i soggetti che vogliono smettere di fumare.<br />

tipo di formulazione dosaggio vantaggi svantaggi<br />

cerotti transdermici<br />

Nicotinell da 7, 14 e 21 mg/pezzo<br />

per rispettivi 10, 20 e 30 cmq<br />

NiQuitinCQ da 7, 14 e 21 mg<br />

Nicorette da 5, 10 e 15 mg/pezzo<br />

per rispettivi 10, 20 e 30 cmq<br />

chewingum<br />

Nicorette da 2 e 4 mg<br />

Nicorette Mint da 2, 4 mg<br />

inalazioni<br />

Nicorette Inhaler<br />

(capsule da 10 mg)<br />

compresse sublinguali<br />

Nicorette Microtab 2 mg<br />

pastiglie da succhiare<br />

Nicotinel Mint da 2 e 4 mg<br />

NiQuitinCQ da 2 e 4 mg<br />

iniziare con alti dosaggi se<br />

il soggetto è un forte fumatore<br />

e proseguire per 3 mesi<br />

(rimuovere alla sera se causa<br />

di insonnia)<br />

la via migliore di<br />

somministrazione per la<br />

biodisponibilità ottimale,<br />

buona compliance rapida<br />

8-<strong>12</strong> pezzi/die (1/ora) buona accettabilità da parte<br />

del paziente<br />

1-2 inalazioni al bisogno,<br />

4-10 cartucce/die<br />

per chi è legato al rito e alla<br />

gestualità della sigaretta<br />

1 compressa ogni 1-2 ore alternativa più discreta<br />

della gomma da masticare<br />

1 pastiglia ogni 2-4 ore alternativa più discreta<br />

della gomma da masticare<br />

possibili disturbi del sonno<br />

con le formulazioni 24 ore,<br />

difficoltà di reperimento in<br />

farmacia per scadenza del<br />

principio attivo<br />

rapido assorbimento ma<br />

anche rapida eliminazione,<br />

negativa immagine sociale<br />

non discreto,<br />

bruciore alla gola<br />

non va inghiottita,<br />

irritazione alla bocca<br />

e alla gola<br />

irritazione alla bocca<br />

e alla gola


15<br />

In particolare, i risultati migliori si sono ottenuti con il<br />

cerotto transdermico. Esso è disponibile in farmacia in<br />

diversi formati, offre la sicurezza del rilascio costante della<br />

nicotina ed evita l’aspetto antiestetico del masticare la<br />

gomma. È consigliabile iniziare con la dose più elevata<br />

corrispondente al numero di sigarette fumate per 4 settimane<br />

e poi scalare in modo graduale, tenendo sempre<br />

presente il consumo precedente di tabacco, e rimuovendo<br />

il cerotto alla sera o comunque dopo 16 ore.<br />

effetti collaterali Sono possibili disturbi del sonno, reazioni<br />

cutanee locali, cefalea, nausea, bruciore allo stomaco<br />

e singhiozzo.<br />

cerotti alla nicotina<br />

n. sigarette /die cerotto<br />

meno di 10<br />

da 5 a 10 mg<br />

da 10 a 20<br />

da 14-15 mg<br />

più di 20<br />

da 15-21 mg<br />

precauzioni È necessaria cautela in caso di disturbi gastrointestinali, infarto del<br />

miocardio recente (entro 2 settimane), aritmie maggiori, angina ingravescente,<br />

accidenti cerebrovascolari.<br />

controindicazioni Sono legate all’ipersensibilità, all’ipertiroidismo e al feocromocitoma.<br />

Infine il cerotto non deve essere usato in zone pelose perché verrebbe<br />

ridotto l’assorbimento di nicotina, né in zone rasate, per non correre il rischio di<br />

aumentarlo.<br />

La gomma da masticare permette di autoregolare la dose di nicotina assunta; occorre<br />

però ricordare che sono necessari 15 atti masticatori per liberare la nicotina<br />

e che ogni gomma deve essere masticata per circa 20-30 minuti. Bisogna inoltre<br />

evitare di bere prima o dopo la masticazione, per non alterare il ph della saliva e<br />

quindi rischiare di ridurre l’assorbimento della nicotina.<br />

Tutti gli studi concludono che è comunque necessario associare alla terapia sostitutiva<br />

un’azione di counselling e per i casi più complessi una terapia comportamentale.<br />

Il bupropione<br />

Il bupropione viene somministrato come sintomatico nella fase di disintossicazione.<br />

Si tratta di un farmaco originariamente usato come antidepressivo che,<br />

assunto oralmente e inserito in un adeguato programma di supporto, si è rivelato<br />

un efficace trattamento per smettere di fumare. È disponibile in farmacia a seguito<br />

di prescrizione da parte del medico, che valuterà se il paziente può assumere il<br />

farmaco o meno; ad esempio, il bupropione è controindicato in caso di epilessia,<br />

disordini alimentari come anoressia e bulimia, o di accertata allergia a esso; inoltre,<br />

non è raccomandato per donne in stato di gravidanza o che stanno allattando<br />

al seno. Sotto stretto controllo medico può essere usato anche in combinazione<br />

con i sostitutivi della nicotina.<br />

tipo di formulazione dosaggio vantaggi svantaggi<br />

compresse da 150 mg<br />

1 compressa/die per 6 gg.<br />

prima di smettere di fumare<br />

poi 2 compresse/die per 7-<strong>12</strong><br />

settimane<br />

nei forti fumatori<br />

riduce le ricadute<br />

e il craving cioè il<br />

desiderio impellente<br />

di fumare<br />

gomme da masticare<br />

n. sigarette/die gomma 2 mg gomma 4 mg<br />

meno di 10 da 7 a 8 da 4 a 5<br />

da 10 a 20 da 9 a 15 da 6 a 8<br />

più di 20 più di 15 da 9 a 15<br />

nel 35-40% dei casi provoca insonnia e nel<br />

10% secchezza delle fauci; può determinare<br />

orticaria, rash, nausea, sensazione di<br />

instabilità, angioedema, crisi convulsive;<br />

è controindicato se vi sono epilessia, storia di<br />

convulsioni, anoressia, cirrosi epatica, disturbi<br />

bipolari e in persone che assumono anti-mao.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


16<br />

farmaci di seconda scelta<br />

clonidina<br />

L’utilizzo di questo farmaco antipertensivo nell’astinenza da nicotina non presenta<br />

sinora risultati che ne giustifichino la scelta. La depressione e la sonnolenza<br />

sono suoi effetti collaterali, perciò se la clonidina è in grado di risolvere qualcuno<br />

dei sintomi dell’astinenza, il suo impiego va inserito in un preciso programma di<br />

trattamento.<br />

come agisce<br />

Agonista alfa adrenergico ad azione centrale.<br />

posologia e dosaggi<br />

10-17 mg/kg/die in dosi refratte per le compresse oppure cerotti 1-2 mg (0,15-0,75 mg/kg/die).<br />

effetti collaterali<br />

Secchezza della bocca, sedazione, ipotensione ortostatica, capogiri, sonnolenza.<br />

ansiolitici<br />

L’impiego di meprobamato o, più recentemente, di benzodiazepine risulta basato<br />

su studi non controllati; d’altronde non è chiaro come un farmaco specificamente<br />

ansiolitico possa essere efficace nel trattamento di entrambi i tipi di ansia, quella<br />

comportamentale e quella indotta dalla mancanza di nicotina. Ancora più oscuro<br />

appare l’uso del buspirone, un ansiolitico non benzodiazepinico, che si è dimostrato<br />

privo di effetti sull’astinenza.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

1<br />

A.V. Prochaska, M.J.Weaver,<br />

R.T. Keller,<br />

G.E. Fryer, r<br />

P.A. Licari, D. Lofaso,<br />

A Randomized Trial of<br />

Nortriptyline for Smoking<br />

Cessation, “Archives of Internal<br />

Medicine”, <strong>12</strong> ottobre 1998,<br />

158(18): 2035-2039.<br />

2<br />

G. Invernizzi, Real-Time<br />

Measurement of Particulate<br />

Matter Produced by<br />

Environmental Tobacco Smoke:<br />

a New Way to Monitor Indoor<br />

Air Quality, simg.<br />

antidepressivi<br />

Dato che la depressione è spesso presente nel fumatore, e può acuirsi nei tentativi<br />

di disassuefazione, gli antidepressivi sembrano una categoria di farmaci da tenere<br />

in considerazione.<br />

La nortriptilina è risultata efficace in un programma per la cessazione del <strong>fumo</strong><br />

che porta la firma di A.V. Prochaska 1 , vera autorità nel campo della psicologia del<br />

fumatore e ideatore del cosiddetto “anello di Prochaska” (³ pp. <strong>12</strong>-13). In questo<br />

studio randomizzato in doppio cieco controllato con placebo, i candidati a smettere<br />

venivano trattati con nortriptilina a dosi di 25 mg/die a partire da 10 giorni<br />

prima di smettere, con incremento fino a 75 mg/die nel corso del programma, che<br />

prevedeva 2 sedute di terapia comportamentale collettiva. I risultati (controllati<br />

biochimicamente) hanno dimostrato una percentuale di stop al <strong>fumo</strong> a sei mesi<br />

del 14% nel gruppo trattato, contro il 3% nel gruppo placebo. Dunque un risultato<br />

non disprezzabile, anche se vanno messi in conto i frequenti effetti collaterali<br />

(secchezza della bocca nel 64% e disgeusia nel 20% dei soggetti 2 ).<br />

come agisce<br />

antidepressivo triciclico<br />

posologia e dosaggi<br />

75-100 mg/die<br />

effetti collaterali<br />

cardiotossicità, secchezza della bocca, offuscamento della vista,<br />

ritenzione urinaria, ipotensione ortostatica, capogiri, aumento della sudorazione


altri strumenti di supporto<br />

17<br />

Il medico di famiglia può incontrare situazioni particolarmente bisognose di sostegno<br />

intensivo e per tale motivo può inviare il paziente a un corso per smettere<br />

di fumare. Un altro ausilio da utilizzare in ambulatorio è quello di proporre ai<br />

propri assistiti di partecipare a Smetti & vinci, concorso biennale a premi (anni<br />

2000, 2002 e 2004). Per questo l’unità operativa Prevenzione dipendenze si è fatta<br />

carico di inviare il materiale relativo a tale concorso (dépliant e manifesti) fornito<br />

dalla Regione del Veneto a tutti i medici di Medicina generale, ai servizi distrettuali<br />

e ai reparti ospedalieri dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong>.<br />

corsi per smettere di fumare<br />

L’unità operativa Prevenzione dipendenze ha adottato, secondo le indicazioni<br />

della Regione del Veneto, un trattamento intensivo specialistico per la disassuefazione<br />

dal <strong>fumo</strong> di tabacco, ovvero un approccio psicologico di tipo cognitivocomportamentale<br />

di gruppo, i cosiddetti corsi per smettere di fumare. Si tratta<br />

di un metodo consolidato e di comprovata efficacia: esperienze condotte da più<br />

parti confermano che partecipare ad un gruppo nel quale le persone condividono<br />

tra loro impegno ed obiettivi, permette più facilmente di smettere di fumare e di<br />

mantenere nel tempo tale scelta positiva.<br />

I gruppi sono condotti da uno psicologo esperto in materia, con un massimo di<br />

25 partecipanti. Accanto all’intervento di counselling strutturato messo in atto dal<br />

medico di Medicina generale, si può prescrivere al paziente fumatore la partecipazione<br />

ad un corso. I corsi sono rivolti a fumatori che:<br />

L manifestano particolari difficoltà a raggiungere la completa astinenza dal <strong>fumo</strong>,<br />

senza distinzione di sesso, età, intensità dell’abitudine al <strong>fumo</strong> (numero di sigarette<br />

fumate) e punteggio ottenuto al test di Fagerström;<br />

L presentano difficoltà a mantenere l’astinenza nel tempo.<br />

Il corso è strutturato in tre parti, che prevedono compessivamente tredici incontri<br />

di due ore ciascuno.<br />

fase intensiva composta di cinque incontri consecutivi, dal lunedì al venerdì.<br />

Ogni incontro si apre con una breve parte informativa riguardante il <strong>fumo</strong> e i benefici<br />

dello smettere di fumare e di uno stile di vita sano, seguita da una discussione<br />

e un confronto in gruppo, condotti da uno psicologo, al fine di modificare gli<br />

atteggiamenti e i comportamenti relativi al <strong>fumo</strong>. Il fine consiste nell’analizzare e<br />

nel far riflettere sui significati personali e collettivi attribuiti al <strong>fumo</strong>, nel rafforzare<br />

le motivazioni personali che portano alla scelta di smettere di fumare sancita dalla<br />

sottoscrizione del contratto di astensione dal <strong>fumo</strong>, nell’affrontare ed elaborare le<br />

paure legate alla cessazione, nel valorizzare i benefici che si ottengono smettendo<br />

di fumare, nel promuovere un clima di collaborazione e di aiuto reciproco. Attraverso<br />

rinforzi positivi quali l’approvazione, il sostegno, la valorizzazione dei<br />

successi quotidiani, l’identificazione di auto-ricompense, si contribuisce ad aumentare<br />

e rafforzare l’autostima.<br />

fase di sostegno composta da sette incontri a cadenza prima bisettimanale e poi<br />

settimanale allo scopo di rafforzare e mantenere nel tempo la decisione di smettere<br />

di fumare e prevenire le ricadute. Grazie al supporto di gruppo vengono identificate<br />

le situazioni a rischio e le strategie utili per la gestione della ricaduta, oltre<br />

all’elaborazione della nuova immagine di sé che emerge dalla nuova esperienza di<br />

non fumatore.<br />

fase di follow-up composta da un primo incontro a distanza di un mese e di<br />

successivi quattro incontri ogni sei mesi per due anni. I follow-up vengono svolti<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


18<br />

corsi per smettere di fumare<br />

data luogo conduttore n. partecipanti<br />

in collaborazione con i medici di Medicina generale e il distretto socio-sanitario di Marcon e Quarto d’Altino, Comune di Marcon<br />

marzo 1997 Marcon Daniela Sanavio e Rossana Brognaro 9<br />

maggio 1998 Mestre Chirignago Daniela Sanavio e Annarosa Pettenò 42<br />

ottobre 1998 Mestre Chirignago Annarosa Pettenò e Martina Di Pieri 33<br />

gennaio 1999 Mestre Chirignago Annarosa Pettenò 25<br />

ottobre 1999 Mestre Chirignago Annarosa Pettenò 26<br />

ottobre 2001 Marghera Annarosa Pettenò 25<br />

in collaborazione con i medici di Medicina generale e il distretto socio-sanitario di Venezia centro storico<br />

dicembre 2001 Venezia Martina Di Pieri 14<br />

in collaborazione con i medici di Medicina generale e l’unità operativa di Cardiologia e Amici del cuore di Venezia<br />

maggio 2004 Venezia Annarosa Pettenò 22<br />

settembre 2004 Venezia Annarosa Pettenò 22<br />

aprile 2005 Venezia Annarosa Pettenò 20<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Astensione dal tabacco.<br />

58%<br />

fine corso<br />

attraverso un incontro di gruppo per permettere di condividere le esperienze vissute<br />

nel periodo trascorso, di verificare e discutere in gruppo problemi e difficoltà<br />

incontrate, e anche i successi ottenuti. Nel caso la persona sia assente all’incontro,<br />

il follow-up viene svolto telefonicamente.<br />

Dal 1997 ad oggi l’unità operativa Prevenzione dipendenze ha organizzato direttamente<br />

o ha fornito la propria collaborazione per la realizzazione di dieci corsi che<br />

hanno coinvolto complessivamente 238 persone.<br />

Le percentuali di successo riportate dai corsi per smettere di fumare secondo la<br />

stima della Regione del Veneto oscillano dal 20 al 40% di astinenti a distanza di<br />

un anno. La percentuale di persone che hanno smesso di fumare nei corsi svolti<br />

nell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong> sono del 33% a <strong>12</strong> mesi.<br />

Dai risultati emersi possiamo osservare che il periodo più critico per le ricadute<br />

sembra essere il primo anno, mentre nel secondo anno si nota un assestamento<br />

nel numero di ex fumatori. Inoltre, ci sembra importante sottolineare ciò che non<br />

emerge da queste percentuali e cioè il lavoro svolto a livello motivazionale. Benché<br />

alcune persone non abbiano smesso durante il corso, hanno maturato comunque<br />

una maggiore consapevolezza e hanno ridotto alcuni comportamenti dannosi per<br />

gli altri (<strong>fumo</strong> passivo).<br />

45%<br />

dope 6 mesi<br />

33%<br />

dopo <strong>12</strong> mesi<br />

32%<br />

dopo 18 mesi<br />

31%<br />

dopo 24 mesi


19<br />

smetti & vinci<br />

Smetti & vinci è un concorso internazionale a premi per fumatori ai quali si chiede<br />

di smettere di fumare per tutto il mese di maggio. Chi desidera partecipare deve<br />

compilare una scheda e trovare un testimone (solitamente il medico di famiglia o<br />

un altro operatore sanitario) che garantisca l’astinenza dal <strong>fumo</strong> per tutto il periodo<br />

del concorso. Al termine delle quattro settimane vengono estratti i vincitori e il<br />

comitato organizzatore effettua una verifica attraverso il testimone e due test non<br />

invasivi (uno per misurare il valore di monossido di carbonio nel respiro, l’altro la<br />

quantità di cotinina presente nelle urine).<br />

Il concorso Smetti & vinci i non si svolge solo in Italia: l’iniziativa denominata Quit<br />

and Win è nata negli anni ottanta ed è stata organizzata a livello internazionale in<br />

sei edizioni (1994, 1996, 1998, 2000, 2002 e 2004) dal ktl (Istituto nazionale per<br />

la sanità pubblica finlandese) con il supporto dell’oms.<br />

L’Italia ha aderito all’iniziativa per la prima volta nel 1998 con la sola partecipazione<br />

della Regione del Veneto. Nel 2004 hanno aderito: Veneto, Emilia Romagna,<br />

Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, otto aziende sanitarie locali Lombarde<br />

(Pavia, Como, Lecco, Cremona, Sondrio, Bergamo, Varese e Lodi), tre del Friuli<br />

(Trieste, Gorizia e Pordenone) e quella di Brindisi. A quest’ultima edizione ita-<br />

liana – che ha visto il patrocinio dell’oms, dell’Osservatorio <strong>fumo</strong>, alcol e droga<br />

(Istituto superiore di sanità), della Lega italiana per la lotta contro i tumori, della<br />

Federfarma, di Assofarm, della Federazione italiana contro le malattie polmonari<br />

sociali e la tubercolosi e della Rete italiana città sane dell’oms – hanno partecipato<br />

8172 fumatori.<br />

L’aspetto più importante è la dimostrazione dell’efficacia del concorso, verificata<br />

in tutte le precedenti edizioni attraverso un follow-up standardizzato: dopo un<br />

anno la percentuale media di successo era del 20%. Un risultato di grande rilievo<br />

se pensiamo che ogni anno meno del 3% dei fumatori riesce a smettere da solo.<br />

All’edizione italiana del 2002 hanno partecipato 6368 fumatori. Al follow-up, effettuato<br />

su un campione di 1000 partecipanti, addiritturaa il 36% (pari a 2300<br />

fumatori) riferiva un’astinenza continuativa a un anno dal concorso.<br />

Il concorso Smetti & vinci i è un modo innovativo di fare promozione alla salute<br />

con le stesse tecniche di comunicazione delle multinazionali che promuovono le<br />

sigarette. È ormai dimostrato infatti che i messaggi positivi (i benefici derivanti<br />

dallo smettere) sono molto più efficaci di quelli “terroristici” (i danni del tabagismo),<br />

sia sul piano dei consigli personali al fumatore sia negli interventi di comunità<br />

con informazioni diffuse attraverso i media alla popolazione.<br />

tratto da www.smettievinci.it<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


le schede operative<br />

Al fine di rendere più completa la proposta del percorso in 4 passi (> p. 10) sono state<br />

predisposte delle schede operative che possono essere agevolmente fotocopiate o stampate<br />

direttamente scaricandole dal sito www.ulss<strong>12</strong>.ve.it.it<br />

M Schede che contengono degli strumenti utilizzabili dal medico per inquadrare<br />

meglio il caso e seguirlo nel suo percorso.<br />

P Schede<br />

direttamente utilizzabili dal fumatore e il cui contenuto aiuta<br />

il medico nella gestione terapeutica.<br />

C Schede con consigli da fornire al fumatore durante il suo percorso di disassuefazione e che<br />

possono essere utilizzate a integrazione delle indicazioni specifiche fornite dal medico.<br />

1 dati personali M<br />

2 momenti critici sui quali far leva M<br />

3 vantaggi dello smettere di fumare C<br />

4 10 consigli per smettere di fumare C<br />

5 indicazioni comportamentali M<br />

6 test di Fagerström P<br />

7 diario del fumatore P<br />

8 perché smettere di fumare C<br />

9 ricaduta: alcuni consigli C<br />

10 tenere sotto controllo il peso C<br />

11 quanto costa fumare? P<br />

<strong>12</strong> criteri diagnostici M<br />

13 le carte del rischio M


a cura del<br />

Gruppo di lavoro <strong>fumo</strong> e dei<br />

medici di Medicina generale<br />

dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

dati personali<br />

scheda<br />

1<br />

nome e cognome<br />

data di nascita<br />

telefono<br />

a quanti anni ha iniziato a fumare?<br />

quante sigarette fuma al giorno?<br />

che sigarette fuma?<br />

quante volte ha cercato di smettere?<br />

fattori di rischio<br />

vantaggi attesi<br />

cardiovascolare Q no Q sì<br />

polmonare Q no Q sì<br />

obesità/sovrappeso Q no Q sì<br />

dislipidemia Q no Q sì<br />

diabete mellito Q no Q sì<br />

contraccezione Q no Q sì<br />

sedentarietà Q no Q sì<br />

altri<br />

data di compilazione della scheda<br />

prossimo appuntamento<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


a cura del<br />

Gruppo di lavoro <strong>fumo</strong> e dei<br />

medici di Medicina generale<br />

dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

momenti critici sui quali far leva<br />

Di seguito vengono elencate le situazioni a particolare rischio per il paziente<br />

fumatore che vanno considerate come momenti critici nella storia della<br />

persona sui quali far leva per incidere sulla decisione di smettere di fumare:<br />

scheda<br />

2<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

uso di contraccettivi orali<br />

HRT – terapia ormonale sostitutiva<br />

ipercolesterolemia<br />

diabete<br />

disfunzione erettile<br />

gravidanza e allattamento<br />

paternità<br />

patologie cardio-vascolari<br />

patologie polmonari<br />

asma e allergie<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

Q<br />

patologie gastro-intestinali<br />

ipertensione<br />

patologie ischemiche<br />

patologie ORL<br />

insonnia<br />

uso di ansiolitici<br />

problemi odontoiatrici<br />

problemi familiari<br />

prevenzione tumori<br />

richiesta di certificati sportivi<br />

adolescenti<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


a cura di<br />

Franco Fabbro del Gruppo<br />

di lavoro <strong>fumo</strong> e medico di<br />

Medicina generale dell’azienda<br />

<strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

vantaggi dello smettere di fumare<br />

Smettere di fumare produce, nelle situazioni specifiche qui indicate,<br />

i seguenti effetti positivi:<br />

scheda<br />

3<br />

contraccettivi riduce i rischi tromboembolici<br />

HRT – terapia ormonale sostitutiva riduce i rischi tromboembolici<br />

ipercolesterolemia innalza il colesterolo HDL<br />

diabete riduce l’incidenza della malattia<br />

impotenza minor rischio e minor incidenza<br />

gravidanza maggiore peso del feto (da 40 a 400 grammi), minore abortività<br />

menopausa innalzamento dell’età<br />

patologie cardiovascolari riduce di 1,7 volte il rischio di coronaropatie<br />

smettere<br />

di fumare<br />

aumenta<br />

l’aspettativa<br />

di vita di<br />

5,8 anni<br />

patologie polmonari riduce di 6,1 volte bronchite ed enfisema;<br />

riduce di 10,8 volte nel fumatore moderato e di 30 volte nel forte fumatore<br />

il rischio di tumore del polmone<br />

patologie gastrointestinali riduce di 2,8 volte il rischio di ulcera peptica<br />

ipertensione riduce di 1,5 volte il rischio<br />

patologie ORL riduce di 3,4 volte il rischio di cancro della bocca e di 5,4 volte<br />

il cancro della laringe<br />

prevenzione di altri tumori riduce di 1,9 volte il rischio di cancro della vescica<br />

e di 1,5 quello del rene.<br />

Smettere di fumare a 50 anni evita i due terzi del rischio cumulativo di tumore<br />

del polmone e smettere a 40 anni evita la quasi totalità del rischio di cancro,<br />

oltre che di malattie vascolari e respiratorie.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


tratto da<br />

www.smettievinci.it<br />

1<br />

Smettere<br />

10 consigli per smettere di fumare<br />

completamente da un giorno all’altro.<br />

Decidere il giorno in cui si vuole smettere.<br />

scheda<br />

4<br />

2<br />

Eliminare<br />

ogni pacchetto di sigarette, ogni accendino e tutti gli<br />

oggetti che possono ricordare il <strong>fumo</strong>: è noto che la sigaretta<br />

o il pacchetto superstite sono spesso causa di ricaduta.<br />

3<br />

Cercare<br />

l’aiuto e il sostegno dei familiari e dei colleghi di<br />

lavoro. Informarli della decisione di smettere e chiedere la loro<br />

collaborazione.<br />

4<br />

Individuare<br />

tutte le circostanze che venivano associate alla sigaretta<br />

(caffè/sigaretta, pausa lavoro/sigaretta, televisione/sigaretta) e<br />

mantenere alta l’ attenzione in queste occasioni. Imparare ad<br />

affrontarle in modo nuovo, scoprendo altri motivi di piacere.<br />

5<br />

Se<br />

la voglia di fumare è forte (la crisi, in realtà, dura solo 3-5 minuti),<br />

bere molta acqua, fare alcune profonde inspirazioni e ripassare o<br />

rileggere le ragioni che hanno portato a smettere.<br />

6<br />

La<br />

7<br />

Cercare<br />

8<br />

Aumentare<br />

9<br />

L’eventuale<br />

10<br />

difficoltà a rilassarsi o a concentrarsi e altri disturbi sono legati<br />

alla dipendenza da nicotina e durano poche settimane.<br />

Chiedere consiglio al medico di fiducia.<br />

di frequentare ambienti in cui non si fuma ed evitare<br />

per i primi tempi la compagnia di fumatori.<br />

l’attività sportiva o motoria. Mangiare leggero,<br />

consumare molta frutta e verdura, evitare alcol e caffè.<br />

tendenza a ingrassare può essere tenuta sotto controllo:<br />

è dovuta per lo più al fatto che si tende a sostituire la sigaretta<br />

con il cibo.<br />

È vero che la maggior parte dei fumatori smette solo dopo alcuni<br />

tentativi, ma occorre ricordare che ogni tentativo è diverso dal<br />

precedente e questo potrebbe essere quello buono.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


a cura del<br />

Gruppo di lavoro <strong>fumo</strong> e dei<br />

medici di Medicina generale<br />

dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

indicazioni comportamentali<br />

Per affrontare le situazioni che potrebbero presentarsi in seguito alla cessazione del<br />

consumo di sigarette è necessario che il paziente sia adeguatamente preparato.<br />

aumento di peso<br />

È una preoccupazione molto frequente per chi decide di smettere di fumare, soprattutto<br />

per le donne: a volte è il più importante dei motivi per cui si ritorna<br />

a fumare. L’aumento di peso non è superiore ai 2-3 chili e comunque non tutti<br />

ingrassano. Non è necessario seguire una dieta rigida che, soprattutto nelle prime<br />

settimane, sarebbe troppo difficile da sostenere; è più importante cambiare gradualmente<br />

le proprie abitudini alimentari. Ecco delle semplici regole:<br />

L mangiare con tranquillità, lentamente: il senso di sazietà, infatti, insorge dopo circa<br />

15 minuti;<br />

L preferire frutta e verdura fresche e cibi cotti alla griglia o bolliti;<br />

L consumare caramelle e gomme senza zucchero;<br />

L bere molta acqua;<br />

L comprare e consumare per abitudine cibi a basso contenuto calorico;<br />

L evitare di smettere di fumare in prossimità di un periodo di festività o di vacanza: in<br />

queste occasioni, infatti, si tende sempre a mangiare più del necessario;<br />

L bere un bicchiere di acqua prima dei pasti (si può far notare al paziente che i cibi sembreranno<br />

avere un altro sapore e gli odori saranno molto più intensi di prima);<br />

scheda<br />

5<br />

1/3<br />

L praticare attività fisica, anche minima: salire le scale a piedi, andare in bicicletta, scendere<br />

dall’autobus una fermata prima del necessario, parcheggiare l’auto un po’ più lontano<br />

del solito, in modo da camminare almeno trenta minuti al dì a passo svelto.<br />

stipsi<br />

Alcune persone, smettendo di fumare, riferiscono di andare incontro a stipsi.<br />

Ciò è superabile:<br />

L bevendo molta acqua;<br />

L mangiando cibi ricchi di fibre (frutta, verdura e alimenti integrali) che aiutano anche<br />

a disintossicare l’organismo;<br />

L Facendo un po’ di attività fisica, anche leggera, ogni giorno;<br />

L Se il problema persiste, si può eventualmente fornire un aiuto con rimedi<br />

farmacologici per brevi periodi di tempo.<br />

disturbi del sonno<br />

Alcune persone lamentano disturbi del sonno dopo aver smesso di fumare.<br />

Per evitare ciò è utile:<br />

L non bere il caffè dopo cena e ridurre il consumo di bevande ricche di caffeina, come<br />

tè e Coca Cola;<br />

L bere un bicchiere di latte caldo prima di coricarsi.<br />

Irritabilità e difficoltà di concentrazione<br />

Possono presentarsi nel 50-75% delle persone che smettono di fumare. Tali fenomeni<br />

in genere raggiungono la loro massima intensità nelle prime due settimane e<br />

scompaiono nel giro di un mese. Per evitare questi problemi può essere utile:<br />

L prendersi delle piccole pause durante l’attività quotidiana e cercare di riposare un po’<br />

durante il giorno;<br />

L dormire più ore rispetto al solito durante la notte, in modo da essere più riposati<br />

durante la giornata.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


Bisogna inoltre far presente al paziente che consumare alcol, anche in piccole<br />

quantità, può far sentire la necessità impellente di fumare. Pertanto è consigliabile<br />

evitare gli alcolici nelle prime settimane dopo la cessazione del <strong>fumo</strong>, anche perché<br />

bere riduce l’autocontrollo.<br />

Altre situazioni difficili da gestire, perché associate alla sigaretta, possono essere:<br />

il risveglio mattutino, il dopocena (soprattutto se in compagnia di amici), una telefonata,<br />

guidare l’automobile (soprattutto per lunghi viaggi o come passeggero),<br />

guardare la televisione in relax o in compagnia di amici.<br />

Ciò avviene perché la nicotina può dare una sensazione di rilassamento che ben si<br />

associa a questi momenti.<br />

scheda<br />

5<br />

2/3<br />

a cura di<br />

Emanuela Blundetto<br />

del Gruppo di lavoro <strong>fumo</strong><br />

e medico di Medicina generale<br />

dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

alibi del fumatore<br />

non ce la posso fare, non ho abbastanza forza di volontà<br />

Si tratta di una sfida importante, troppo importante perché si possa gettare la<br />

spugna senza tentare seriamente. Smettere di fumare, in quanto impegnativo, ti<br />

permette di acquistare maggiore fiducia in te stesso, di aumentare il tuo orgoglio<br />

e l’ammirazione di parenti e amici.<br />

Rivedi le ragioni che ti hanno portato a questa decisione, analizza le situazioni di<br />

maggior desiderio del <strong>fumo</strong> e cerca alcune strategie per superare questi momenti<br />

di difficoltà, perché smettere di fumare è possibile con una buona organizzazione<br />

e non dipende solo dalla forza di volontà, ma dalla capacità di reinventare il proprio<br />

stile di vita.<br />

aumenterò di peso<br />

È opportuno aumentare da subito l’attività fisica e scegliere più frutta e verdura<br />

fresca, bere più acqua e mangiare lentamente.<br />

sono irrequieto, ansioso e ho difficoltà nel dormire<br />

Questi sono dei sintomi d’astinenza da nicotina e sono del tutto transitori, si<br />

superano spontaneamente in poche settimane. Occorre ridurre il numero di caffè<br />

nell’arco della giornata ed evitare quello dopo cena, prenditi delle piccole pause<br />

durante il lavoro, fai delle brevi passeggiate o dei respiri profondi.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


comportamenti che possono aiutare a scongiurare la ripresa del <strong>fumo</strong><br />

L Rileggere la lista delle ragioni per le quali si ha deciso di smettere di fumare<br />

per ricordare quanto è importante questa scelta.<br />

scheda<br />

5<br />

3/3<br />

L Buttare via sigarette, accendini e nascondere il portacenere: è inutile<br />

smettere riducendo il numero di sigarette o fumandone di più leggere.<br />

L Se si sente la mancanza della sigaretta tra le dita, tenere le mani incrociate<br />

o occupate a giocherellare con piccoli oggetti (penna, chiavi, etc.).<br />

L Tutte le volte che si prova una forte tentazione a fumare, contare fino a<br />

cento, fare lunghe inspirazioni ed espirazioni, rileggere le motivazioni per<br />

smettere di fumare.<br />

L Se si sente il desiderio di fumare, masticare caramelle e gomme senza<br />

zucchero.<br />

L Bere molti liquidi non zuccherati e non gasati, acqua e succhi di frutta,<br />

specialmente all’inizio dei pasti.<br />

L Evitare le bevande alcoliche, il caffè o altre bevande di solito associate<br />

alla sigaretta.<br />

L Aumentare il consumo di frutta e verdura. Se si sente il bisogno di mangiare<br />

qualcosa tra i pasti, accontentarsi di un frutto, un pacchetto di crackers o<br />

due-tre grissini.<br />

L Alzarsi subito da tavola, lavarsi i denti, fare una passeggiata o tenersi<br />

comunque occupati in un modo piacevole (andare al cinema, praticare un<br />

hobby, etc.).<br />

L Pulire accuratamente l’auto, la casa e gli indumenti, in modo da togliere ogni<br />

odore di <strong>fumo</strong>.<br />

L Lavarsi i denti.<br />

L Far sapere a familiari e amici che si è deciso di smettere di fumare e chiedere<br />

il loro supporto per mantenere tale decisione.<br />

L Frequentare ambienti dove non si fuma ed evitare la compagnia di fumatori,<br />

almeno per i primi tempi.<br />

L Evitare di mettersi alla prova: essere un non-fumatore è un impegno a lungo<br />

termine e un cambiamento importante dello stile di vita.<br />

L Non scoraggiarsi se si è verificata una ricaduta: ricominciare da capo, con<br />

fiducia in se stessi e determinazione, sfruttando l’esperienza maturata.<br />

L Mettere da parte i soldi che si risparmiano non fumando e farsi un regalo,<br />

magari per festeggiare la prima settimana senza <strong>fumo</strong>.<br />

L Prendere nota di tutti i benefici (alito più fresco, abiti e casa più profumati,<br />

etc.) che si sono notati da quando si è smesso di fumare: tenerli sempre a<br />

mente per rafforzare la propria decisione di smettere.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


test di Fagerström<br />

grado di dipendenza da nicotina<br />

scheda<br />

6<br />

Dopo quanto tempo dal risveglio<br />

accende la prima sigaretta?<br />

entro 5 minuti 3<br />

entro 6-30 minuti 2<br />

entro 31-60 minuti 1<br />

dopo 1 ora 0<br />

Fatica a non fumare in luoghi<br />

in cui è proibito?<br />

sì 1<br />

no 0<br />

A quale sigaretta le costa di più<br />

rinunciare?<br />

la prima del mattino 1<br />

qualsiasi altra 0<br />

Quante sigarette fuma al giorno?<br />

10 o meno 0<br />

11-20 1<br />

21-30 2<br />

31 o più 3<br />

Fuma più frequentemente durante la<br />

prima ora dal risveglio che durante il<br />

resto del giorno?<br />

Fuma anche quando è così malato da<br />

passare a letto la maggior parte del<br />

giorno?<br />

sì 1<br />

no 0<br />

sì 1<br />

no 0<br />

Livelli di dipendenza<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

molto forte<br />

forte<br />

media<br />

lieve<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


ealizzato da<br />

Daniela Orlandini e<br />

Annarosa Pettenò<br />

azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong>,<br />

unità operativa Prevenzione<br />

dipendenze<br />

diario del fumatore<br />

La ricerca di uno stile di vita libero dal <strong>fumo</strong> verrà accompagnata da un diario di<br />

a<br />

viaggio dove annotare, giorno dopo giorno, i momenti critici, le difficoltà incontrate,<br />

ma anche i successi ottenuti.<br />

Fermarsi a riflettere e fare quotidianamente il punto della situazione sarà utile per<br />

analizzare le circostanze che vengono associate con maggior frequenza alla sigaretta,<br />

per riconoscere i momenti in cui c’è maggior bisogno di sostegno, per mettere<br />

a fuoco le motivazioni per smettere di fumare.<br />

scheda<br />

7<br />

perché ho deciso di smettere di fumare<br />

Per rafforzare la decisione di smettere di fumare è importante evidenziare tutti i<br />

motivi per cui si vuol smettere.<br />

Riflettere sulle ragioni che spingono a fare questa scelta.<br />

Scrivere i vantaggi che possono derivare dalla decisione di smettere di fumare:<br />

per queste ragioni decido di smettere di fumare dal giorno...<br />

quando mi è venuta voglia di fumare.<br />

ora<br />

... e adesso facciamo i conti!<br />

Q non ho fumato<br />

descrizione<br />

della situazione<br />

per abitudine<br />

per situazione<br />

favorevole<br />

Q ho fumato n. sigarette<br />

cosa posso fare<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


tratto da<br />

www.non<strong>fumo</strong>piu.com<br />

www.nonfumatori.it<br />

www.istitutotumori.mi.it<br />

www.smettere.com<br />

www.ionon<strong>fumo</strong>.it<br />

perché smettere di fumare?<br />

perché dopo<br />

8 ore l’ossigeno contenuto nel sangue torna alla normalità<br />

24 ore il monossido di carbonio viene eliminato dal corpo<br />

2 giorni i sensi del gusto e dell’olfatto migliorano<br />

3 giorni con il rilassamento del tubo bronchiale è più facile respirare,<br />

aumenta la capacità polmonare in quanto si sta eliminando la<br />

nicotina dal corpo<br />

1 settimana ci si accorge di avere più fiato, più forza, più energia, più voglia<br />

di fare… più tempo per se stessi<br />

3 settimane il lavoro o le attività che si svolgono risultano più facili<br />

scheda<br />

8<br />

1/2<br />

un mese<br />

il sesso migliora: secondo molti studi, il <strong>fumo</strong> causa impotenza,<br />

dopo un mese senza sigarette la circolazione sanguigna si potenzia,<br />

aumentando la possibilità di avere una sana erezione<br />

3 mesi la tosse cronica solitamente sparisce<br />

3-6 mesi 1/3 della popolazione che è aumentata di peso ritorna al peso<br />

normale<br />

altri benefici<br />

il viso appare generalmente più<br />

disteso e più pulito, il colorito<br />

diviene più roseo;<br />

gli occhi sono più limpidi,<br />

si riducono le occhiaie e<br />

le borse palpebrali;<br />

l’alito è più fresco;<br />

i capelli non sono più impregnati<br />

di <strong>fumo</strong> stantio;<br />

tutta la persona appare più ordinata.<br />

3-9 mesi la respirazione migliora e la funzione polmonare aumenta<br />

del 20/30%<br />

cosa dicono alcune persone che hanno smesso di fumare<br />

L Ho più energia.<br />

L Mi sento più in forma.<br />

L Le mie prestazioni sportive sono migliorate.<br />

L Quando mi sveglio la mattina mi sento più fresco.<br />

L Respiro meglio.<br />

L Ho riscoperto i sapori e gli odori.<br />

L Risparmio <strong>12</strong>0 euro al mese!<br />

L L’odore sui vestiti è sparito.<br />

L Ho un aspetto migliore.<br />

L Non mi devo più preoccupare dei miei polmoni.<br />

L Non tossisco più.<br />

L Non ho più mal di testa.<br />

L Ho mal di gola più raramente.<br />

L Sono meno nervosa.<br />

L Mi dicono che sono ringiovanita.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


Continuando a fumare si rischia di ammalarsi seriamente. Smettere di fumare è il gesto più importante<br />

che si può fare, indipendentemente dall’età e dal numero di anni durante i quali si è<br />

stati fumatori. Sul <strong>fumo</strong> sopravvivono autentiche bugie e false idee, in molti casi perpetuate dalla<br />

pubblicità e dai “venditori di <strong>fumo</strong>”. Smascheriamo alcune tra le più diffuse.<br />

chi fuma ha più fascino<br />

Denti e dita ingialliti, alito pesante, occhi arrossati, pelle spenta e solcata da rughe, il respiro mozzato<br />

alla prima rampa di scala: sarebbe questo il bel biglietto di presentazione che rende più affascinante<br />

un fumatore? Al contrario, chi fuma sarà tenuto a distanza da tutti coloro, e sono sempre<br />

di più, che non ne vogliono proprio sapere di farsi affumicare dai propri vicini.<br />

scheda<br />

8<br />

2/2<br />

il <strong>fumo</strong> fa bene all’amore<br />

Forse è vero nei film e nella pubblicità delle sigarette, vale a dire nel mondo delle illusioni. Quando<br />

facciamo ritorno nella realtà, scopriamo che il <strong>fumo</strong> fa male all’amore del maschio e aumenta<br />

sensibilmente il rischio di impotenza. La ragione è semplice: la nicotina tende a stringere i vasi<br />

sanguigni e a ridurre l’afflusso al pene del sangue necessario all’erezione. Gli uomini e le donne<br />

che fumano sono anche meno fecondi: il <strong>fumo</strong> riduce la densità dello sperma e altera gli assetti<br />

ormonali.<br />

fumare vuol dire “sono grande”<br />

Questa idea è diffusa soprattutto tra gli adolescenti. Ed è un’idea debole. Con una sigaretta in bocca<br />

a 13 o 14 anni si diventa solamente una “pecora” che imita un modello imposto da altri. “Grande”<br />

è semmai chi raggiunge autonomia e consapevolezza di sé, chi fa le proprie scelte e decide da<br />

solo il proprio stile di vita, senza farsi condizionare dal “gregge” o dal “capobranco”.<br />

fumare aiuta la concentrazione<br />

Il <strong>fumo</strong> produce questo risultato solo a breve termine, poi segue un effetto opposto. Anche nei<br />

confronti dello stress, il <strong>fumo</strong> sviluppa una reazione analoga.<br />

se si smette, s’ingrassa<br />

Gli ex fumatori tendono a ingrassare di alcuni chili: mangiano più cibo e bevono più alcol per<br />

compensare la mancanza di sigarette, perché il <strong>fumo</strong> tende a ridurre l’appetito e la nicotina tende<br />

ad accelerare il metabolismo. Non si tratta però di una condanna ineluttabile. C’è chi smette senza<br />

ingrassare, facendo un po’ di esercizio fisico e seguendo una dieta equilibrata e ricca di vegetali.<br />

il <strong>fumo</strong> passivo non fa male<br />

Le prove scientifiche sui danni del <strong>fumo</strong> passivo sono ormai molte. Chi assorbe il <strong>fumo</strong> degli<br />

altri, solo per citare alcune delle conseguenze, aumenta del 50% il rischio di ammalarsi di cancro<br />

al polmone, di bronchite cronica e di enfisema polmonare. Bronchite cronica e altre patologie respiratorie<br />

affliggono molti bambini, principali vittime del <strong>fumo</strong> subìto. Si può discutere sull’entità<br />

dei danni provocati dal <strong>fumo</strong> passivo, non certo sulla loro esistenza.<br />

non è vero che fa male a tutti<br />

“Mio nonno ha 90 anni, ha sempre fumato molto, eppure non ha il cancro”. Fumare non dà la certezza<br />

di sviluppare il cancro, ma aumenta sensibilmente la probabilità che prima o poi ciò accada.<br />

Il nonno fumatore, insomma, è stato fortunato.<br />

ormai è tardi per smettere<br />

Non è mai troppo tardi. Già dopo 2 ore che si è spenta l’ultima sigaretta, la nicotina comincia a<br />

essere eliminata dal corpo, dopo 24 il monossido di carbonio scompare dall’organismo e i polmoni<br />

cominciano ad espellere sostanze nocive. Dopo due settimane migliora la circolazione. Nel giro di<br />

un anno diminuisce il rischio di infarto, in cinque anni si dimezza il rischio di cancro al polmone.<br />

Dopo 15-20 anni il rischio di tumore o di un infarto torna a essere uguale a quello di un non<br />

fumatore.<br />

le sigarette light non sono nocive<br />

Falso. Le sigarette a basso tenore di catrame e nicotina servono a poco perché si finisce per fumarne<br />

di più e si tende ad aspirarle in modo più profondo, perché il fumatore cerca di raggiungere<br />

comunque la dose di nicotina a cui è assuefatto.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


icaduta: alcuni consigli<br />

In caso di ricaduta non bisogna disperare, perché molti ex fumatori sono riusciti<br />

solo dopo vari tentativi a smettere in modo definitivo: soffermarsi a considerare i<br />

motivi della ricaduta aiuta a conoscere meglio la propria situazione e può essere<br />

utile per preparare un nuovo programma anti<strong>fumo</strong>.<br />

Le principali situazioni che facilitano le ricadute, e che devono essere evitate,<br />

sono quelle che prima stimolavano il desiderio maggiore di <strong>fumo</strong>. Ecco quattro<br />

strategie antiricaduta:<br />

scheda<br />

9<br />

strategia elusiva evitare feste, inviti di fumatori, cene prolungate e tutte le situazioni<br />

maggiormente rischiose per le abitudini del fumatore;<br />

strategia di ripiegamento cercare di dimenticare l’impellente desiderio di fumare,<br />

che fortunatamente dura breve tempo, distraendosi e cercando una via<br />

d’uscita o un’alternativa;<br />

strategia difensiva se la voglia si manifesta quando non è possibile reagire fisicamente,<br />

per esempio mentre si guida, bisogna cercare di indirizzare il pensiero su<br />

altri problemi, oppure masticare una gomma o concentrarsi su immagini spiacevoli<br />

inerenti ai danni che il <strong>fumo</strong> causa;<br />

strategia di differimento se il desiderio compare improvvisamente, cercare di<br />

aspettare almeno 5 minuti prima di tentare di soddisfarlo, perché probabilmente<br />

dopo questo breve tempo la voglia passerà.<br />

L Non disperare. A molti è successo lo stesso.<br />

L Procedere con lucidità: è più utile il ragionamento<br />

che l’autocommiserazione.<br />

L Stabilire un nuovo giorno per smettere di fumare e<br />

procedere come nell’ultimo tentativo.<br />

L Ricordare che ogni sigaretta in più fa mettere radici<br />

sempre più profonde all’abitudine di fumare e<br />

smettere diventa più difficile.<br />

L Se si prova un grande desiderio di fumare, scrivere<br />

i vantaggi avuti da quando si è smesso (ad es.<br />

benessere fisico, accettazione sociale, sensazione di<br />

libertà, miglioramento prestazioni sportive, nessun<br />

odore di <strong>fumo</strong> addosso, risparmio, etc.).<br />

L Se non ci si sente sicuri, procedere per piccoli passi:<br />

impegnarsi a non fumare per 24 ore e, se ci si riesce,<br />

farlo anche per le 24 ore successive.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


tratto da<br />

www.letitbe.ch<br />

tenere sotto controllo il peso<br />

scheda<br />

10<br />

Spesso i fumatori che intendono abbandonare la sigaretta temono di aumentare di<br />

peso. L’aumento effettivo risulta però spesso molto più limitato di quanto si può<br />

pensare in un primo momento. In media, dopo aver smesso di fumare, si riscontra<br />

un aumento che varia dai due ai quattro chili; per la metà degli ex fumatori l’aumento<br />

risulta addirittura inferiore.<br />

L’aumento di peso ha diverse cause, che presentano anche lati positivi.<br />

L<br />

L<br />

L<br />

Già due giorni dopo aver smesso di fumare l’olfatto e il gusto sono più raffinati.<br />

I cibi hanno un gusto migliore e, per il piacere di un buon piatto, cresce<br />

l’appetito.<br />

Il <strong>fumo</strong> aumenta il bisogno di energie e quindi l’organismo “consuma di più”.<br />

Per questo molti ricorrono alla sigaretta per tenere sotto scacco il peso corporeo.<br />

Dopo che si è smesso di fumare, il metabolismo si regolarizza e l’organismo<br />

richiede meno energie. Così, se si continua a mangiare come prima, si<br />

mette su qualche chilo. Le calorie sono fornite soprattutto da grassi, zuccheri<br />

e alcol.<br />

Il cibo può assumere il ruolo di sostituto del <strong>fumo</strong>. Invece della sigaretta ci si<br />

infila in bocca un boccone dopo l’altro.<br />

Lo sguardo alla bilancia però non deve assolutamente distogliere dal traguardo<br />

che ci si è prefissati: smettere di fumare. Molto presto ci si accorgerà dei numerosi<br />

pro di una vita senza <strong>fumo</strong>.<br />

consigli per evitare i chili di troppo<br />

II peso può essere tenuto sotto controllo affrontando il problema su due fronti:<br />

mangiare quello che piace, senza appesantire il fisico con una dose eccessiva di<br />

calorie; fare più attività fisica durante le abitudini quotidiane, perché l’organismo<br />

bruci più calorie.<br />

alimentazione<br />

Mangiare cose sane. Fidarsi del senso<br />

del gusto appena riscoperto e intraprendere<br />

nuovi percorsi culinari. Variare<br />

l’alimentazione: frutta e verdura<br />

fresca, insalata, pesce, pollo. Attenzione<br />

però ai grassi, che si annidano soprattutto<br />

in alcune carni, in insaccati,<br />

formaggi, salse, maionese.<br />

Gustare il cibo, anche se si ha una fame<br />

da lupi. Analizzare il proprio comportamento,<br />

cercare di capire quando si è<br />

sazi e non continuare a mangiare solo<br />

per golosità. Masticare bene: saliva e<br />

cibo ben sminuzzato facilitano la digestione.<br />

Bere molta acqua: almeno<br />

un litro e mezzo al giorno.<br />

movimento<br />

Senza <strong>fumo</strong> ci si sente più in forma. Si può così tornare a vivere<br />

la giornata con più slancio: usare le scale invece dell’ascensore,<br />

fare la spesa in bicicletta, scendere dall’autobus una o due fermate<br />

prima e continuare a piedi. Si può cominciare pian piano,<br />

per aumentare poi col tempo, in modo da fare ogni giorno, con<br />

energia, trenta minuti di movimento.<br />

Chi già prima di smettere di fumare praticava un’attività fisica,<br />

ha maggiori probabilità di liberarsi definitivamente del <strong>fumo</strong>:<br />

– grazie allo sport compaiono più raramente, o addirittura mai,<br />

i sintomi dell’astinenza, quali cattivo umore, irritabilità, mal di<br />

testa, stanchezza e disturbi del sonno;<br />

– lo sport rilassa e perciò la sigaretta per combattere lo stress<br />

diventa superflua.<br />

Sono particolarmente indicate le pratiche sportive che richiedono<br />

resistenza: camminare con andatura veloce, corsa, bicicletta,<br />

nuoto. Se durante la corsa o pedalando si ha ancora abbastanza<br />

fiato per chiacchierare con frasi intere, significa che si<br />

sta tenendo l’andatura giusta.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


tratto da<br />

Smettere di fumare...<br />

Guida pratica da leggere,<br />

compilare e personalizzare,<br />

Istituto Superiore di Sanità,<br />

Osservatorio Fumo, Alcol e<br />

Droga, 2003<br />

quanto costa fumare?<br />

Come avrà più volte avuto modo di constatare, fumare comporta una grossa<br />

spesa per le sue tasche. La invitiamo quindi a fare un rapido calcolo dei soldi<br />

che spende per le sigarette.<br />

scheda<br />

11<br />

sigarette fumate al giorno n.<br />

prezzo del pacchetto<br />

euro<br />

Ora calcoli quanto spende:<br />

al giorno<br />

euro<br />

alla settimana<br />

euro<br />

al mese<br />

euro<br />

all’anno<br />

euro<br />

Probabilmente è la prima volta che si ferma a fare questo calcolo. I soldi che si<br />

possono risparmiare sono molti. A questo punto può fare un elenco delle cose<br />

che può comprare con i soldi che risparmierà non fumando più.<br />

1.<br />

2.<br />

3.<br />

4.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


1<br />

American Psychiatric<br />

Association, Diagnostic and<br />

Statistical Manual of Mental<br />

Disorders dsm iv, Washington<br />

dc, American Psychiatric<br />

Press 1994.<br />

criteri diagnostici per la dipendenza<br />

da nicotina<br />

tolleranza Assenza di nausea, vertigini<br />

e altri sintomi caratteristici nonostante<br />

l’uso di quantità considerevoli di<br />

nicotina o da una diminuzione dell’effetto<br />

che si osserva con l’uso continuativo<br />

della stessa quantità di prodotti contenenti<br />

nicotina.<br />

astinenza La cessazione dell’uso<br />

di nicotina produce una ben definita<br />

sindrome di astinenza.<br />

criteri diagnostici<br />

Secondo il dsm iv 1 la dipendenza da nicotina fa parte dell’ampia categoria delle<br />

dipendenze da sostanze, anche se alcuni dei criteri generici non sembrano applicabili,<br />

mentre altri richiedono ulteriori dimostrazioni.<br />

La dipendenza e l’astinenza da nicotina si possono sviluppare con l’uso di tutte le<br />

forme di tabacco (sigarette, tabacco da masticare, tabacco da fiuto, pipe e sigari).<br />

La relativa capacità di questi prodotti di dare dipendenza o di indurre astinenza è<br />

associata alla rapidità caratteristica della via di somministrazione (decrescente dal<br />

<strong>fumo</strong>, alla via orale e a quella transdermica) e al contenuto in nicotina<br />

del prodotto.<br />

La dipendenza da nicotina si caratterizza per la presenza di tolleranza<br />

alla nicotina e, alla cessazione dell’uso, di una sindrome di astinenza<br />

ben definita. Molti soggetti che fanno uso di nicotina infatti la assumono<br />

per attenuare o evitare i sintomi di astinenza, al mattino appena<br />

svegli o dopo essere stati in ambienti dove l’uso era proibito.<br />

scheda<br />

<strong>12</strong><br />

1/2<br />

altre caratteristiche della dipendenza da nicotina<br />

secondo il DSM IV sono:<br />

L la sostanza è spesso assunta in quantità maggiori o per periodi più lunghi<br />

rispetto a quanto previsto dal soggetto (ad esempio le proprie scorte di<br />

sigarette vengono consumate più rapidamente del previsto);<br />

L desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso;<br />

L una grande quantità di tempo viene spesa a fumare (ad esempio fumando a<br />

catena);<br />

L il soggetto decide di rinunciare a una attività perché si svolge in ambienti dove<br />

il <strong>fumo</strong> è proibito con conseguente interruzione o riduzione di importanti<br />

momenti sociali, lavorativi o ricreativi;<br />

L uso continuativo della sostanza nonostante la consapevolezza dei danni che<br />

il <strong>fumo</strong> comporta per la salute (ad esempio continuare a fumare in presenza<br />

di una patologia indotta dal <strong>fumo</strong>, come una bronchite o una malattia<br />

polmonare cronica ostruttiva).<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


criteri diagnostici per astinenza da nicotina<br />

A Uso giornaliero di nicotina per almeno<br />

alcune settimane.<br />

B Brusca cessazione dell’uso, o riduzione della<br />

quantità di nicotina usata, seguita entro<br />

24 ore da quattro (o più) dei seguenti segni:<br />

umore disforico o depresso;<br />

insonnia;<br />

irritabilità, frustazione o rabbia;<br />

ansia;<br />

difficoltà di concentrazione;<br />

irrequietezza;<br />

diminuzione della frequenza cardiaca;<br />

aumento dell’appetito o del peso.<br />

C I sintomi del criterio B provocano disagio<br />

clinicamente significativo o menomazione<br />

del funzionamento sociale, lavorativo o<br />

di altre aree importanti.<br />

D I sintomi non sono dovuti a una condizione<br />

medica generale e non sono meglio spiegati<br />

con un altro disturbo mentale.<br />

1<br />

www.ministerosalute.<br />

it classificazione statistica<br />

internazionale delle malattie<br />

e dei problemi sanitari<br />

correlati icd-10.<br />

Diversi comportamenti associati alla dipendenza da nicotina sembrano predittivi<br />

di una maggiore difficoltà a interromperne l’uso: fumare presto dopo il risveglio,<br />

fumare anche quando si è ammalati, difficoltà di trattenersi dal fumare, il riscontrare<br />

che la prima sigaretta del giorno è quella a cui è più difficile rinunciare. Anche<br />

il numero di sigarette fumate al giorno, il contenuto in nicotina e il numero<br />

di pacchetti consumati all’anno sono correlati alla probabilità che il soggetto ha<br />

di smettere di fumare.<br />

La dipendenza da nicotina è più comune fra i soggetti affetti da altri disturbi<br />

mentali. A seconda della popolazione studiata, fumano dal 55%<br />

al 90% dei soggetti con altri disturbi mentali, contro un 30%<br />

di fumatori nella popolazione generale. I disturbi dell’umore, di<br />

ansia e i disturbi correlati a sostanze diverse possono essere più<br />

frequenti in soggetti che fumano rispetto agli ex fumatori e a<br />

quelli che non hanno mai fumato.<br />

L’astinenza da nicotina è una sindrome che si sviluppa in<br />

seguito alla brusca cessazione, o riduzione, dell’uso di prodotti<br />

contenenti nicotina, dopo un periodo prolungato (almeno di<br />

parecchie settimane) di uso giornaliero (> criterio A).<br />

La sindrome di astinenza include quattro o più dei sintomi<br />

elencati (> criterio B).<br />

I sintomi di astinenza causano disagio clinicamente significativo<br />

o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre<br />

aree importanti (criterio C).<br />

Nei soggetti che fumano sigarette, la frequenza cardiaca diminuisce<br />

da 5 a <strong>12</strong> battiti al minuto nei primi giorni successivi alla<br />

cessazione del <strong>fumo</strong> e il peso aumenta mediamente di 2-3 kg durante<br />

il primo anno dalla interruzione. Lievi sintomi di astinenza<br />

possono verificarsi dopo il passaggio a sigarette a basso contenuto<br />

di catrame/nicotina e dopo sospensione dell’uso di tabacco in<br />

altre forme (da masticare, gomma o cerotti alla nicotina).<br />

Il bisogno impellente (craving) g è un elemento importante nell’astinenza da nicoti-<br />

na e può rendere conto della difficoltà che i soggetti incontrano nell’interrompere<br />

l’uso di prodotti contenenti nicotina. Altri sintomi associati all’astinenza da nicotina<br />

comprendono il desiderio di dolci e la compromissione delle prestazioni nelle<br />

prove che richiedono vigilanza.<br />

relazione con i criteri diagnostici ICD-10<br />

I set di criteri del dsm-iv e dell’ icd-10 per astinenza da nicotina presentano alcuni<br />

item differenti. La lista dell’icd-10 1 include: craving, malessere, tosse e ulcerazioni<br />

della bocca; non include, invece, la diminuzione della frequenza cardiaca indicata<br />

dal dsm-iv. Inoltre l’icd-10 considera i disturbi psichici e comportamentali dovuti<br />

all’uso di tabacco (F17), non limitandosi alla sola nicotina.<br />

scheda<br />

<strong>12</strong><br />

2/2<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


tratto da<br />

Prevenzione della malattia<br />

coronarica nella pratica clinica,<br />

raccomandazioni della seconda<br />

joint task force di società<br />

scientifiche europee e di altre<br />

società sulla prevenzione<br />

coronaria, redatto da David<br />

Wood, Guy De Backer, Ole<br />

Faergeman, Lan Graham,<br />

Giuseppe Mancia, Kalevi Pyörälä<br />

e dai membri della task force,<br />

tratto da “European Heart<br />

Journal” 1998, 19:1434-1503.<br />

le carte del rischio<br />

carta del rischio di malattia coronarica<br />

Vi sono dimostrazioni irrefutabili dell’effetto sfavorevole del <strong>fumo</strong> sul rischio di<br />

malattia coronarica e di altre malattie aterosclerotiche. Il <strong>fumo</strong> è responsabile del<br />

50% di tutte le morti evitabili e la metà di queste sono causate da malattie cardiovascolari.<br />

Questo effetto sfavorevole del <strong>fumo</strong> è correlato alla quantità di tabacco<br />

fumata giornalmente e alla durata dell’abitudine al <strong>fumo</strong>. L’effetto è presente in<br />

entrambi i sessi e può essere persino maggiore nelle donne, abolendo così, almeno<br />

in parte, la protezione relativa conferita dal sesso femminile nei confronti<br />

della malattia aterosclerotica. Il rischio di malattia cardiovascolare futura è particolarmente<br />

elevato se il <strong>fumo</strong> inizia prima dei 15 anni d’età. Sebbene l’esatto<br />

meccanismo mediante il quale il <strong>fumo</strong> di tabacco aumenta il rischio di malattia<br />

aterosclerotica non sia del tutto compreso, il <strong>fumo</strong> aumenta sia lo sviluppo di<br />

aterosclerosi che il verificarsi di fenomeni trombotici sovrapposti. Quest’ultimo<br />

effetto potrebbe essere persino più importante, dato che l’interruzione del <strong>fumo</strong><br />

conduce a una più rapida riduzione del rischio di eventi coronarici successivi nei<br />

pazienti con malattia coronarica già diagnosticata rispetto ai soggetti asintomatici;<br />

nei pazienti con malattia coronarica già diagnosticata, il rischio si riduce, nell’arco<br />

di 2-3 anni, al livello di quei pazienti con malattia coronarica che non hanno mai<br />

fumato, mentre nei soggetti asintomatici sono necessari anche 10 anni per raggiungere<br />

il livello di rischio di coloro che non hanno mai fumato.<br />

scheda<br />

13<br />

1/5<br />

Per un paziente con malattia coronarica o altra malattia aterosclerotica il fermo<br />

consiglio del medico di smettere di fumare è il fattore più importante affinché<br />

inizi il processo di cessazione. Particolarmente significativo è il momentum della<br />

diagnosi di una malattia coronarica o di altra malattia aterosclerotica, in associazione<br />

a un trattamento invasivo quale un bypass aortocoronarico o un’angioplastica<br />

coronarica transluminale percutanea. Il consiglio del medico è egualmente<br />

importante nell’aiutare i soggetti sani ad alto rischio. L’esplicito consiglio del medico<br />

di smettere completamente di fumare e l’accertarsi del fatto che il soggetto<br />

desidera farlo sono i primi passi decisivi. Passare brevemente in rassegna i rischi<br />

cardiovascolari e per la salute in genere, fornire la letteratura appropriata e accordarsi<br />

su un piano specifico che preveda controlli periodici, sono i punti essenziali<br />

del “consiglio breve” circa la cessazione del <strong>fumo</strong> nella pratica clinica.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


il progetto cuore<br />

metodologia per la misurazione dei fattori di rischio<br />

Per la valutazione del rischio cardiovascolare sono necessarie<br />

misurazioni standardizzate. Qui di seguito vengono illustrate le<br />

metodologie per raccogliere i valori di pressione arteriosa, diabete,<br />

colesterolemia e <strong>fumo</strong>. Al fine della valutazione del rischio<br />

cardiovascolare gli esami clinici di colesterolemia sono utilizzabili<br />

se eseguiti da non più di tre mesi.<br />

diabete<br />

1. La determinazione della glicemia a digiuno deve essere eseguita<br />

nei laboratori sottoposti a periodici controlli di qualità;<br />

2. il prelievo di sangue deve essere eseguito a digiuno da almeno<br />

<strong>12</strong> ore;<br />

3. il prelievo deve essere venoso, non capillare;<br />

4. viene definita diabetica la persona che presenta, in almeno<br />

due misurazioni successive nell’arco di una settimana, la<br />

glicemia a digiuno uguale o superiore a <strong>12</strong>6 mg/dl o è sottoposta<br />

a trattamento con ipoglicemizzanti orali o insulina<br />

oppure presenta storia clinica personale di diabete.<br />

pressione arteriosa<br />

La pressione arteriosa sistolica deve essere misurata due volte,<br />

a distanza di qualche minuto l’una dall’altra. Il valore della pressione<br />

da utilizzare per la valutazione del rischio è la media delle<br />

due misure.<br />

procedura<br />

1. Prima dell’applicazione del bracciale è necessario rimuovere<br />

tutti gli indumenti che costringono il braccio. La misura va<br />

effettuata per due volte di seguito al braccio destro.<br />

2. Applicato il bracciale, la persona deve essere lasciata tranquilla<br />

in posizione seduta e deve rilassarsi per circa cinque<br />

minuti prima della misurazione.<br />

3. Il braccio destro deve trovarsi a 45 gradi rispetto al tronco; il<br />

bracciale deve essere posizionato all’altezza del cuore.<br />

4. Durante la misurazione, sia la persona che l’operatore devono<br />

stare seduti.<br />

5. Palpare il polso dell’arteria radiale e insufflare nel bracciale<br />

fino a 20-30 mmHg sopra la scomparsa del polso. Questo è<br />

il livello massimo a cui deve essere mandata la colonnina di<br />

mercurio durante la misurazione. Sgonfiare il manicotto, attendere<br />

qualche secondo.<br />

6. Gonfiare il manicotto. Posizionare il diaframma dello stetoscopio<br />

sull’arteria brachiale nella fossa antecubitale e sgonfiare<br />

lentamente il bracciale, facendo scendere la colonnina<br />

di mercurio alla velocità di 2 mmHg al secondo. Non posizionare<br />

la membrana del fonendoscopio sotto il manicotto.<br />

7. Registrare il primo tono udibile seguito da uno identico, corrispondente<br />

al livello della pressione arteriosa sistolica; registrare<br />

l’ultimo tono udibile, corrispondente alla pressione<br />

arteriosa diastolica. La misura della pressione arteriosa deve<br />

essere effettuata con l’approssimazione di 2 mmHg.<br />

8. Dopo aver sgonfiato completamente il manicotto, eseguire<br />

una seconda misurazione a distanza di qualche minuto; ripartire<br />

dal punto 6. Utilizzare come valore la media fra due misure<br />

successive.<br />

Lo sfigmomanometro a mercurio è da preferirsi rispetto agli<br />

strumenti anaeroidi, che sono difficili da standardizzare e<br />

possono deteriorarsi.<br />

comuni cause di imprecisione<br />

1. Apparecchiatura difettosa;<br />

2. mancato azzeramento della colonna di mercurio;<br />

3. intasamento dello scarico dell’aria;<br />

4. perdite dai tubi di connessione;<br />

5. inadeguate dimensioni del bracciale.<br />

tecnica difettosa<br />

1. Bracciale in posizione non corretta cioè non a livello del<br />

cuore;<br />

2. tubicini schiacciati dal braccio;<br />

3. posizione scomoda;<br />

4. sgonfiamento troppo rapido del bracciale;<br />

5. ipoacusia (sordità) del misuratore;<br />

6. preferenza per le cifre (in particolare per lo zero):<br />

imprecisione legata all’osservatore, in quanto la scala dello<br />

sfigmomanometro a mercurio è tarata di 2 mmHg in 2<br />

mmHg.<br />

colesterolemia totale e HDL<br />

1. Il prelievo di sangue deve essere eseguito a digiuno da<br />

almeno <strong>12</strong> ore;<br />

2. il prelievo deve essere venoso, non capillare;<br />

3. la determinazione della colesterolemia totale e HDL va<br />

effettuata nei laboratori sottoposti a periodici controlli di<br />

qualità.<br />

<strong>fumo</strong><br />

Si definisce fumatore chi fuma regolarmente ogni giorno (anche<br />

una sola sigaretta) oppure ha smesso da meno di <strong>12</strong> mesi. Si considera<br />

non fumatore chi non ha mai fumato o ha smesso da più<br />

di <strong>12</strong> mesi.<br />

carta del rischio cardiovascolare<br />

come utilizzare la carta<br />

J posizionarsi nella zona<br />

fumatore/non fumatore<br />

J identificare il decennio di età<br />

J collocarsi sul livello corrispondente<br />

a pressione arteriosa sistolica e<br />

colesterolemia<br />

J identificare il colore, leggere nella<br />

legenda a fianco il livello di rischio<br />

livelli di rischio<br />

cardiovascolare<br />

a 10 anni<br />

tratto da www.iss.it<br />

VI<br />

V<br />

IV<br />

III<br />

II<br />

I<br />

30%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

scheda<br />

13<br />

2/5<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


colesterolemia (mg/dl)<br />

pressione<br />

arteriosa<br />

sistolica<br />

(mmHg)<br />

200<br />

uomini diabetici<br />

170<br />

150<br />

130<br />

90<br />

200<br />

170<br />

150<br />

40-49 anni<br />

130 174 213 252 291 320<br />

130 174 213 252 291 320<br />

50-59 anni<br />

130 174 213 252 291 320<br />

130 174 213 252 291 320<br />

60-69 anni<br />

130 174 213 252 291 320<br />

130 174 213 252 291 320<br />

scheda<br />

13<br />

3/5<br />

130<br />

90<br />

130 174 213 252 291 320<br />

130 174 213 252 291 320<br />

130 174 213 252 291 320<br />

200<br />

uomini non diabetici<br />

170<br />

150<br />

130<br />

90<br />

130 174 213 252 291 320<br />

200<br />

170<br />

150<br />

130<br />

130 174 213 252 291 320<br />

130 174 213 252 291 320<br />

90<br />

donne non diabetiche donne diabetiche<br />

40-49 anni<br />

130 174 213 252 291 320<br />

200<br />

170<br />

150<br />

130<br />

90<br />

130 174 213 252 291 320<br />

200<br />

170<br />

150<br />

130<br />

90<br />

130 174 213 252 291 320<br />

200<br />

170<br />

150<br />

130<br />

90<br />

130 174 213 252 291 320<br />

200<br />

170<br />

150<br />

130<br />

50-59 anni<br />

130 174 213 252 291 320<br />

130 174 213 252 291 320<br />

130 174 213 252 291 320<br />

130 174 213 252 291 320<br />

60-69 anni<br />

130 174 213 252 291 320<br />

130 174 213 252 291 320<br />

130 174 213 252 291 320<br />

130 174 213 252 291 320<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

90


tratto da<br />

Fumo e patologie respiratorie.<br />

Le carte del rischio per<br />

broncopneumopatia cronica<br />

ostruttiva e tumore al polmone<br />

a cura di P. Zuccaro, S. Pichini,<br />

C. Mortali, R. Pacifici, G.Viegi,<br />

S. Baldacci, A. Angino,<br />

F. Martini, M. Borbotti,<br />

A. Scognamiglio, M. Simoni,<br />

P. Silvi, F. Di Pede, L. Carrozzi,<br />

D. Porta, L. Simonato, A. Crispo,<br />

F. Merletti, F. Forastiere,<br />

G. Caraffa, Istituto superiore<br />

di sanità, Roma maggio 2004.<br />

http://progetti.iss.it/ofad/<br />

carte del rischio per broncopneumopatia cronica ostruttiva<br />

e tumore al polmone<br />

Le patologie correlate al <strong>fumo</strong> sono responsabili del 10% dei decessi nella popolazione<br />

adulta. In Italia, come in tutto il mondo occidentale, il <strong>fumo</strong> attivo è la<br />

principale causa evitabile di morbosità e mortalità. Le patologie maggiormente<br />

chiamate in causa sono la broncopneumopatia cronica ostruttiva (bpco), il tumore<br />

al polmone e le malattie cardiovascolari. Per tale motivo l’Istituto superiore di<br />

sanità ha promosso e coordinato una ricerca con lo scopo di elaborare delle carte<br />

del rischio italiane per la bpco e il tumore al polmone.<br />

Il rischio di contrarre queste malattie è stato valutato in funzione dell’età, dell’abitudine<br />

al <strong>fumo</strong> di tabacco e di altre variabili legate a condizioni ambientali:<br />

esposizione lavorativa a polveri, sostanze chimiche, gas e vicinanza dell’abitazione<br />

a fonti di inquinamento atmosferico.<br />

La ricerca è stata eseguita dall’unità di Epidemiologia ambientale polmonare dell’Istituto<br />

di fisiologia clinica del cnr di Pisa e dal Dipartimento di epidemiologia<br />

dell’Asl Roma e.<br />

La carta del rischio respiratorio si propone come uno strumento di educazione<br />

sanitaria e ha lo scopo di fornire al medico e al cittadino una stima quantitativa<br />

sia del rischio di sviluppare determinate patologie respiratorie in presenza di date<br />

condizioni, sia dei benefici derivanti da variazioni di una o più componenti delle<br />

stesse.<br />

scheda<br />

13<br />

4/5<br />

hanno smesso<br />

a 60 anni<br />

50 anni<br />

40 anni<br />

30 anni<br />

carta del rischio per tumore al polmone<br />

rischio assoluto<br />

È calcolato, prendendo in considerazione l’abitudine al<br />

<strong>fumo</strong>, la probabilità del soggetto di ammalarsi di tumore<br />

al polmone a una certa età. Nella tabella riscontriamo il<br />

rischio per le diverse classi di età e, per gli ex fumatori,<br />

anche relativamente all’età nella quale hanno smesso di<br />

fumare.<br />

40 45 50 55 60 65 70 75<br />

hanno smesso<br />

a 60 anni<br />

50 anni<br />

40 anni<br />

30 anni<br />

molto alto<br />

alto<br />

moderato<br />

lieve<br />

basso<br />

molto basso<br />

10%<br />

6%<br />

3%<br />

1,5%<br />

40 45 50 55 60 65 70 75<br />

5%<br />

0%<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


Carta del rischio<br />

per broncopneumopatia<br />

cronica ostruttiva<br />

rischio assoluto<br />

probabilità di contrarre<br />

la malattia nei 10 anni<br />

successivi all’età attuale,<br />

in funzione dei fattori<br />

di rischio considerati<br />

scheda<br />

13<br />

rischio relativo<br />

n. di volte in più che il 5/5<br />

soggetto rischia di ammalarsi<br />

nei 10 anni successivi all’età<br />

attuale rispetto ai non<br />

fumatori non esposti<br />

molto alto<br />

alto<br />

moderato<br />

lieve<br />

basso<br />

molto basso<br />

40%<br />

20%<br />

10%<br />

5%<br />

3%<br />

0%<br />

molto alto<br />

alto<br />

moderato<br />

lieve<br />

basso<br />

molto basso<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

15 25 35 45 55 65<br />

15 25 35 45 55 65<br />

entrambe le esposizioni<br />

esposizione lavorativa<br />

esposizione ambientale<br />

nessuna esposizione<br />

fumatori<br />

15 25 35 45 55 65<br />

15 25 35 45 55 65<br />

ex fumatori<br />

non fumatori<br />

fumatrici<br />

ex fumatrici<br />

non fumatrici<br />

15 25 35 45 55 65<br />

15 25 35 45 55 65<br />

15 25 35 45 55 65<br />

15 25 35 45 55 65<br />

15 25 35 45 55 65<br />

15 25 35 45 55 65<br />

15 25 35 45 55 65<br />

15 25 35 45 55 65<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


il tabagismo:<br />

dalla dimensione del fenomeno<br />

alle buone prassi<br />

%


il fenomeno in numeri<br />

43<br />

stili di vita e salute<br />

Esistono ormai prove scientifiche convincenti che un’alimentazione sbagliata, il<br />

<strong>fumo</strong>, l’abuso di alcol e un’insufficiente attività fisica costituiscano fattori di rischio<br />

causali per numerose malattie quali, ad esempio, le malattie coronariche, gli<br />

accidenti cerebrovascolari, varie forme di cancro, il diabete di tipo due, l’ipertensione,<br />

l’obesità, l’osteoporosi, le carie dentali e per molte altre patologie.<br />

Il numero di decessi e di anni di vita perduti e il numero di anni vissuti in condizioni<br />

di disabilità per patologie croniche attribuibili a stili di vita errati e dannosi<br />

per la salute è enorme nel mondo e in Europa. In particolare, l’obesità appare<br />

in aumento nell’insieme della popolazione e nei giovani, i ragazzi e le donne<br />

mostrano andamenti in crescita per il <strong>fumo</strong> di tabacco e le classi economiche più<br />

disagiate continuano a essere quelle che più si espongono al <strong>fumo</strong>, all’alcol, alla<br />

sedentarietà e a una alimentazione errata.<br />

Complessivamente l’oms stima che gli stili di vita non salutari spieghino quasi<br />

il 50% delle malattie negli uomini e quasi il 25% nelle donne, nei paesi europei<br />

più sviluppati 1 .<br />

stili di vita in Italia<br />

Dai grafici che seguono si può ricavare un quadro sia pur generico sugli stili di<br />

vita adottati dagli italiani: i dati ci dicono, ad esempio, che per quasi tutte le classi<br />

di età sono in diminuzione le persone che praticano regolarmente uno sport o<br />

un’attività fisica, che ad avere problemi di sovrappeso e obesità sono soprattutto<br />

gli uomini rispetto alle donne, che il maggior numero di dimessi per diagnosi<br />

totalmente attribuibile all’alcol appartiene alla classe di età over 55 2 .<br />

3<br />

6<br />

11<br />

15<br />

18<br />

20<br />

25<br />

35<br />

45<br />

55<br />

60<br />

65<br />

100<br />

totale<br />

10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%<br />

2001<br />

23,3<br />

21,7<br />

30,0<br />

29,5<br />

29,7<br />

29,0<br />

26,8<br />

27,8<br />

28,7<br />

29,3<br />

1997<br />

30,2<br />

30,9<br />

36,0<br />

35,4<br />

34,4<br />

33,6<br />

41,8<br />

42,0<br />

47,6<br />

44,5<br />

55,9<br />

54,7<br />

60,5<br />

60,0<br />

65,0<br />

64,1<br />

a cura di<br />

Daniela Orlandini<br />

e Roberta Potente<br />

1<br />

Stili di vita salutari:<br />

educazione, informazione e<br />

comunicazione in Europa,<br />

sintesi del rapporto predisposto<br />

dal Ministero della salute in<br />

preparazione del Semestre di<br />

presidenza italiana, 2003;<br />

www.ministerosalute.it.<br />

2<br />

Relazione sullo stato sanitario<br />

del Paese 2001-2002;<br />

www.ministerosalute.it.<br />

Italianii<br />

che praticano<br />

uno sport o un’attività<br />

fisica regolare e ( 1997-2001,<br />

per classi di età).<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


44<br />

Italiani secondo<br />

l’indice di massa<br />

corporea (<br />

1999-2000,<br />

età superiore a<br />

18 anni).<br />

10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%<br />

9,2<br />

8,8<br />

femmine<br />

26,0<br />

maschi<br />

42,4<br />

obeso<br />

sovrappeso<br />

47,4<br />

59,2<br />

normopeso<br />

1,0<br />

6,0<br />

sottopeso<br />

Italiani i con abitudine<br />

al <strong>fumo</strong> (2001, per<br />

classi di età)<br />

.<br />

14<br />

18<br />

7,5<br />

3,4<br />

85,4<br />

20,7<br />

20,7<br />

71,5<br />

20<br />

28,5<br />

28,5<br />

60,1<br />

25<br />

29,8<br />

29,8<br />

55,0<br />

35<br />

32,1<br />

32,1<br />

45,6<br />

45<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Italiani<br />

ricoverati per<br />

diagnosi totalmente<br />

attribuibile all’alcol<br />

(2000, per classi di età<br />

e sesso).<br />

55<br />

60<br />

65<br />

75<br />

100<br />

totale<br />

0<br />

15<br />

35<br />

55<br />

100<br />

totale<br />

29,7<br />

25,8<br />

19,1<br />

13,1<br />

6,8<br />

23,8<br />

3,9<br />

1,8<br />

34,5<br />

femmine<br />

fumatori<br />

6,8<br />

131,6<br />

109,5<br />

104,8<br />

172,2<br />

maschi<br />

29,7<br />

19,1<br />

13,1<br />

23,8<br />

ex-fumatori<br />

25,8<br />

396,4<br />

486,9<br />

non fumatori<br />

43,7<br />

45,3<br />

52,7<br />

56,7<br />

64,7<br />

53,9


45<br />

gli italiani e il <strong>fumo</strong><br />

Le fonti ufficiali consultabili in relazione alle abitudini al <strong>fumo</strong> degli italiani sono<br />

quelle dell’Istat e della Doxa: per quanto riguarda la prima i dati sono relativi al<br />

2001, mentre per la seconda si dispongono di dati più recenti del 2004. I dati delle<br />

due fonti non sono perfettamente sovrapponibili a causa delle differenti metodologie<br />

di rilevazione utilizzate 1 .<br />

1<br />

C. Poropat et al., I numeri del<br />

tabagismo in Italia ed altri stati,<br />

“Tabaccologia”, 2003, 1:20-28,<br />

www.tabaccologia.org.<br />

Secondo l’ultimo rapporto Istat 2 i fumatori in Italia sono il 24,1% della popolazione<br />

con più di 14 anni, con una maggior frequenza di fumatori per i maschi nel<br />

gruppo di età compresa fra i 25 e i 34 anni (39,1%), per le femmine in quello fra i<br />

35 e i 44 anni (27,7%). Poco meno della metà dei fumatori consuma da mezzo a<br />

un pacchetto di sigarette al giorno, cioè il 45% dei fumatori di sigarette ne fuma<br />

un numero compreso tra 11 e 20; questa percentuale sale al 50,8% tra i maschi e<br />

scende al 35,5% tra le femmine. Il numero medio di sigarette fumate quotidianamente<br />

è 14,6: gli uomini ne fumano in media 16,3 al giorno, mentre le donne<br />

11,9. Emergono dati significativi anche in riferimento alla popolazione giovanile:<br />

già a 18-19 anni, infatti, il 20,7% dei ragazzi fuma, percentuale che sale al 29,2%<br />

fra i 20 e i 24 anni. Una buona parte dei fumatori molto giovani si limita ancora<br />

nel numero quotidiano di sigarette: a 18-19 anni il 66,5% fuma meno di mezzo<br />

pacchetto al giorno (da 1 a 10 sigarette), mentre da 20 a 24 anni aumenta la quota<br />

di coloro che fumano di più (55,8%).<br />

Nel nord-est la stessa indagine indica la presenza del 23% di fumatori (nel Veneto<br />

del 21,1%), con il 28% di maschi e il 18,3% di femmine che fumano in media rispettivamente<br />

15,4 e 11,6 sigarette al giorno.<br />

Secondo l’ultima indagine Doxa 3 condotta nel periodo marzo-aprile 2004 commissionata<br />

dall’Istituto superiore di sanità, gli italiani che fumano sono il 26,2%<br />

della popolazione adulta contro il 27,6% del 2003 e il 35,4% del 1957. Si tratta della<br />

percentuale più bassa registrata negli ultimi 47 anni e accompagnata, per la prima<br />

volta negli ultimi 20 anni, da una diminuzione delle vendite di sigarette, in calo<br />

dell’1,3% nel 2003 rispetto al 2002. La riduzione di fumatori ha riguardato maggiormente<br />

gli uomini, passati dal 33,2% del 2003 al 30% del 2004, mentre l’abitudine<br />

al <strong>fumo</strong> risulta, tra le donne, stabile. Aumentano, contemporaneamente, gli ex<br />

fumatori, passati dal 16,6% del 2003 al 17,9% del 2004, con un aumento più deciso<br />

fra gli uomini (dal 22,5 a 24,8%).<br />

I fumatori si dividono in tre gruppi secondo il consumo medio quotidiano di<br />

sigarette: l’11,7% dichiara di fumare meno di 15 sigarette al giorno, il <strong>12</strong>,1% di fumare<br />

15-24 sigarette al giorno; mentre i forti fumatori, coloro cioè che fumano 25<br />

o più sigarette al giorno, sono una stretta minoranza (il 2,4% degli italiani adulti).<br />

A diminuire leggermente sono i fumatori del primo gruppo, quelli cioè che fumano<br />

meno di 15 sigarette giornaliere, che passano dal 13,5% all’11,7%. Sostanzialmente<br />

stabili invece sia i medi fumatori che i forti fumatori. In media, gli italiani<br />

fumano 17 sigarette al giorno (19 i maschi e 14 le femmine). L’indagine ha inoltre<br />

rivelato che l’85% dei fumatori è favorevole al fatto che il divieto di fumare sul<br />

posto di lavoro venga esteso a tutte le aziende e che l’87% dei fumatori è favorevole<br />

alla creazione di spazi per fumatori nei locali pubblici.<br />

Nella parte dell’indagine dedicata al ruolo del medico di Medicina generale è<br />

emerso che almeno il 18,3% di essi fuma. Al 23% dei fumatori è capitato nel corso<br />

degli ultimi <strong>12</strong> mesi che il proprio medico suggerisse di smettere di fumare.<br />

2<br />

Stili di vita e condizioni di salute,<br />

2001; www.istat.it alla voce<br />

società/comportamenti sociali.<br />

3<br />

Istituto superiore di<br />

sanità, 27 maggio 2004,<br />

www.ministerosalute.it.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


46<br />

i dati a livello locale<br />

Per quanto riguarda la popolazione adulta abitante nell’area di competenza dell’azienda<br />

<strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong> sono state svolte due ricerche nell’ambito degli ambulatori<br />

dei medici di Medicina generale. Questi studi hanno evidenziato, rispettivamente,<br />

la presenza del 23,3% e del 23,2% di fumatori tra gli intervistati.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

1<br />

AA.VV., Il medico di Medicina<br />

generale e e il <strong>fumo</strong> da tabacco,<br />

ricerca sanitaria finalizzata<br />

negli ambulatori dei medici<br />

di Medicina generale, Cetid,<br />

Venezia Mestre 2000;<br />

D. Orlandini, Il medico<br />

di famiglia e il <strong>fumo</strong>,<br />

“Prevenzione Respiratoria”<br />

n. 4, dicembre 2000,<br />

pp. 19-20.<br />

Il medico di Medicina generale e il <strong>fumo</strong> di tabacco – 1999<br />

Questa ricerca sanitaria finalizzata è stata finanziata dalla Regione del Veneto.<br />

Trentadue medici di Medicina generale, pari al 10,8% dei totali presenti nell’azienda,<br />

hanno somministrato 2799 questionari in cinque momenti diversi, da settembre<br />

1998 a gennaio 1999 1 .<br />

Sintesi dei dati più significativi emersi:<br />

L l’età media degli intervistati è risultata pari a 52 anni;<br />

L il 23,3% dichiara di essere fumatore, percentuale inferiore rispetto<br />

ai dati Istat 1997 a livello nazionale (26,1%), ma superiore a quelli<br />

a livello regionale veneto (22%);<br />

L il 55,6% dei fumatori sono maschi e il 46,4% femmine;<br />

L l’età media di inizio si situa attorno ai 19 anni<br />

(18 per i maschi e 20 per le femmine);<br />

L la maggior parte dei fumatori accende la prima sigaretta alle ore 8;<br />

L la media delle sigarette fumate al giorno è di 14<br />

(15 per i maschi e <strong>12</strong> per le femmine);<br />

L alla domanda “in casa ci sono fumatori?” il 29,9% risponde affermativamente;<br />

tra questi il 38,2% sono maschi e il 61,8% femmine.<br />

Le donne, fumatrici e non, hanno più spesso degli uomini fumatori in casa;<br />

chi fuma ha più spesso in casa familiari che fumano (39,8%) rispetto<br />

a chi non fuma (16,3%).<br />

L il 50% dei fumatori intervistati dichiara di essere disposto nei prossimi mesi<br />

a smettere di fumare.<br />

A questa indagine hanno fatto seguito momenti specifici di aggiornamento per i<br />

medici di Medicina generale del nostro territorio, invio di materiale formativo per<br />

i medici di Medicina generale e informativo per i loro pazienti, promozione dei<br />

corsi per smettere di fumare, sensibilizzazione del personale operante nei distretti<br />

socio-sanitari, iniziative specifiche di prevenzione primaria nelle scuole medie inferiori<br />

e superiori, in diversi gruppi associativi e a livello di popolazione generale.


47<br />

Il cittadino veneto e i problemi alcol e <strong>fumo</strong>-correlati.<br />

Conoscere per cambiare – 2001<br />

La ricerca, effettuata in tutte le aziende sanitarie regionali, è stata promossa e finanziata<br />

dalla Regione del Veneto, Assessorato alle politiche sanitarie.<br />

L’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong> al fine di apportare un più puntuale contributo alla<br />

comprensione di tali problemi ha provveduto autonomamente all’elaborazione<br />

statistica dei questionari raccolti da 165 medici di Medicina generale (pari al 62,3%<br />

del totale dei medici di Medicina generale dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong> 1 ) e somministrati<br />

a 4336 assistiti presentatisi nei propri ambulatori di terraferma, Venezia<br />

centro storico ed estuario (pari all’1,6% del totale degli assistiti dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong><br />

<strong>veneziana</strong> 2 ). I soggetti coinvolti nell’indagine (1977 maschi e 2252 femmine) hanno<br />

un’età media di circa 51 anni (50,7 anni; d.s.= 18,9), con un range compreso tra<br />

i 7 e i 95 anni e l’età maggiormente rappresentata è quella dei 60 e 70 anni.<br />

Di seguito riportiamo i dati descrittivi e alcune significatività statistiche emerse.<br />

il <strong>fumo</strong> di tabacco<br />

I fumatori presenti nel territorio dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong> sono circa un<br />

quarto della popolazione. Dai grafici si ricavaa che la<br />

percentuale maggiore di non<br />

fumatori è tra le femmine, mentre quella di ex fumatori tra i maschi e tra i soggetti<br />

di età superiore ai 45 anni. Emerge anche che la percentuale maggiore di fumatori<br />

è presente tra i soggetti più giovani.<br />

1 Il numero complessivo dei<br />

medici di Medicina generale<br />

nell’agosto 2001 era di 267.<br />

2 277.197 assistiti in carico alla<br />

data della ricerca.<br />

10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%<br />

0,9<br />

0,7<br />

0,8<br />

0,7<br />

0,4<br />

0,9<br />

1,0<br />

7,2<br />

11,8<br />

14,1<br />

13,6<br />

23,2<br />

19,1<br />

maschi<br />

25,6<br />

21,4<br />

29,2<br />

35,6<br />

29,2<br />

26<br />

19,3<br />

28,0<br />

44,5<br />

56,1<br />

femmine<br />

56,5<br />

56,8<br />

53,8<br />

56,9<br />

66,0<br />

non fumatore<br />

fumatore<br />

ex fumatore<br />

non risponde<br />

non fumatore<br />

fumatore<br />

ex fumatore<br />

non risponde<br />

non fumatore<br />

fumatore<br />

ex fumatore<br />

non risponde<br />

Abitudine al <strong>fumo</strong>.<br />

fasce d’età<br />

0<br />

30<br />

45<br />

60<br />

100<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


48<br />

Tra coloro che avevano dichiarato di fumare tabacco, l’assunzione regolare (alme-<br />

no una sigaretta al giorno) coinvolge il 76,2% dei pazienti. La metà delle femmine<br />

fuma meno di 10 sigarette al giorno mentre la maggior parte dei maschi fuma più<br />

di 10 sigarette al giorno.<br />

10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%<br />

Sigarette giornal<br />

iere.<br />

15,9<br />

più di 20 sigarette al giorno<br />

44,1<br />

da 10 a 20 sigarette al giorno<br />

40,0<br />

meno di 10 sigarette al giorno<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Considerazioni<br />

sul <strong>fumo</strong> secondo<br />

il genere sessuale.<br />

Il 31% ha dichiarato di avere in casa persone che fumano; in particolare le femmine,<br />

i soggetti di età inferiore ai 29 anni e quelli di età compresa tra i 45 e i 59 anni.<br />

Il 2,4% di chi convive con fumatori, inoltre, dichiara la presenza in casa di giovani<br />

fumatori di età inferiore ai 18 anni.<br />

Dall’analisi degli atteggiamenti e delle opinioni sul <strong>fumo</strong> emerge che l’offerta di<br />

una sigaretta per il 35,4% è considerata come un gesto di cortesia (soprattutto per<br />

i maschi) mentre il 34,6% e il 25,2% (soprattutto femmine) considera l’offerta<br />

rispettivamente come un gesto di normalità e un gesto inopportuno. I più giovani<br />

considerano maggiormente l’offerta di una sigaretta come un gesto normale,<br />

mentre gli anziani come un gesto di cortesia o come inopportuno.<br />

Chiedere il permesso di fumare viene considerato dal 58% come un gesto di buona<br />

educazione, dal 17% come un gesto di irresponsabilità verso gli altri, dal 15% un<br />

gesto normale e dall’8% un gesto di maleducazione.<br />

Correlando il consumo personale di tabacco e i significati attribuiti al <strong>fumo</strong> di<br />

sigaretta, è emerso che i fumatori considerano in numero maggiore l’offerta di<br />

una sigaretta come gesto di cortesia e come gesto normale. Il permesso di fumare<br />

è considerato dai fumatori come un gesto di buona educazione; i non fumatori e<br />

gli ex fumatori, invece, lo considerano maggiormente come un gesto di maleducazione<br />

e di irresponsabilità verso gli altri.<br />

La percezione che il <strong>fumo</strong> fa male non è avvertita dalla totalità delle persone, in<br />

particolare dai maschi non più giovani.<br />

Come si può vedere la correlazione tra le opinioni espresse circa il tabacco e lo stile<br />

di consumo personale indicano una tendenza dei fumatori ad attribuire aspetti<br />

positivi o comunque non negativi al <strong>fumo</strong>.<br />

79,8<br />

83,4<br />

6,6<br />

4,8<br />

4,8<br />

3,7<br />

maschi<br />

femmine<br />

10,7<br />

10,3<br />

50,4<br />

45,9<br />

il <strong>fumo</strong> di sigarette aiuta a digerire<br />

il <strong>fumo</strong> di sigarette è una droga<br />

il <strong>fumo</strong> fa sempre male, anche il solo <strong>fumo</strong> passivo<br />

non fa male fumare fino ad un max di 5 sigarette al dì<br />

non fa male fino ad un max di 10 sigarette al dì<br />

50,8<br />

58,9<br />

fa male in gravidanza


49<br />

10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%<br />

1,3<br />

1,3<br />

13,1<br />

fumatore<br />

non fumatore<br />

ex fumatore<br />

47,5<br />

47,6<br />

48,9<br />

il <strong>fumo</strong> di sigarette aiuta a digerire<br />

il <strong>fumo</strong> di sigarette è una droga<br />

Considerazioni sul <strong>fumo</strong><br />

sulla base del consumo<br />

personale di tabacco.<br />

71,9<br />

85,5<br />

81,2<br />

il <strong>fumo</strong> fa sempre male, anche il solo <strong>fumo</strong> passivo<br />

6,1<br />

<strong>12</strong>,4<br />

20<br />

non fa male fumare fino ad un max di 5 sigarette al dì<br />

2,0<br />

3,3<br />

10,9<br />

non fa male fino ad un max di 10 sigarette al dì<br />

fasce d’età<br />

0<br />

56,9<br />

54,4<br />

54,0<br />

fa male in gravidanza<br />

30<br />

45<br />

60<br />

e oltre<br />

le bevande alcoliche<br />

Viene chiesto cosa generalmente è offerto a casa propria a un ospite. La percentuale<br />

di maschi che offre un bicchiere di vino a un ospite è maggiore a quella delle<br />

femmine, le quali offrono maggiormente un caffè.<br />

0<br />

30<br />

45<br />

60<br />

100<br />

anni<br />

0,9<br />

0,6<br />

3,6<br />

3,5<br />

14,7<br />

15,1<br />

un caffè<br />

una bibita analcolica<br />

un bicchiere di vino<br />

un bicchiere di birra<br />

vino naturale fatto in casa<br />

un bicchierino di whisky o grappa<br />

non risponde<br />

Le bevande alcoliche sono offerte soprattutto dai maschi di età superiore ai 45<br />

anni.<br />

82,7<br />

79,8<br />

75,8<br />

74,9<br />

bevande analcoliche<br />

Più della metà dei soggetti, in particolare maschi, riconosce alle bevande alcoliche<br />

effetti positivi. Il 43% dei soggetti, per la maggior parte donne, non considera<br />

alcuna delle alternative proposte.<br />

61,7<br />

alcoliche<br />

17,3<br />

20,2<br />

24,2<br />

25,1<br />

Bevande offerte<br />

a un ospite.<br />

Bevande alcoliche e<br />

analcoliche offerte a un<br />

ospite sulla base delle<br />

fasce di età.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


50<br />

10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%<br />

Qualità attribuite<br />

all’alcol. l<br />

femmine<br />

16<br />

23,2<br />

maschi<br />

30,0<br />

47,9<br />

facilita l’amicizia e migliora l’atmosfera<br />

aiuta a digerire<br />

8,5<br />

13<br />

aiuta a prevenire l’infarto<br />

4,4<br />

3,2<br />

2,5<br />

8<br />

è un ottimo alimento<br />

non fa ingrassare<br />

33,5<br />

52,1<br />

nessuna delle risposte precedenti<br />

Non tutti percepiscono la pericolosità dell’alcol. Molti anziani ritengono che l’alcol<br />

aiuti a prevenire l’infarto e che non faccia ingrassare. Sono soprattutto gli<br />

uomini di età superiore ai 45 anni a ritenere che piccole dosi d’alcol migliorino la<br />

capacità di attenzione; le femmine, con più frequenza, lo considerano dannoso,<br />

soprattutto in gravidanza.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Percezione degli effetti<br />

dell’alcol. l<br />

femmine<br />

<strong>12</strong>,9<br />

maschi<br />

22,8<br />

31,2<br />

35,4<br />

37<br />

60,7<br />

62,9<br />

42,8<br />

46,5<br />

44,5<br />

è pericoloso se assunto con farmaci<br />

può nel tempo portare a dipendenza<br />

è dannoso nelle donne in gravidanza<br />

fa male<br />

a piccole dosi migliora le capacità di attenzione<br />

L’assunzione di bevande alcoliche, indipendentemente dalla quantità e dalla frequenza,<br />

riguarda il 67% dei soggetti, in particolare i maschi e gli individui compresi<br />

tra i 45-59 anni. La maggior parte dei consumatori, soprattutto uomini, assume<br />

bevande alcoliche nelle situazioni conviviali e durante i pasti; più della metà<br />

di essi beve birra quando ha sete e consuma bevande alcoliche nei fine settimana.<br />

Coloro che hanno 45 anni e oltre più spesso assumono bevande alcoliche durante<br />

i pasti e bevono un superalcolico dopo i pasti, mentre i soggetti di età inferiore<br />

bevono durante le situazioni conviviali e nel fine settimana.<br />

Il consumo abituale, in particolar modo nei maschi, avviene principalmente durante<br />

i pasti, mentre quello occasionale, che coinvolge per la maggior parte le<br />

donne, riguarda le situazioni conviviali.<br />

Anche per l’alcol si sono indagati alcuni aspetti familiari e si è riscontrato che il<br />

6,7% dei soggetti, per la maggior parte donne, dichiara di avere un familiare che<br />

beve troppo.<br />

Analogamente al tabacco, si è dimostrata una correlazione tra significati positivi<br />

attribuiti all’alcol e l’essere bevitore.


51<br />

10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%<br />

45,6<br />

43,8<br />

41,7<br />

35,1<br />

57,8<br />

27,0<br />

32,1<br />

40,6<br />

39,5<br />

56,2<br />

57,6<br />

56,0<br />

46,7<br />

33,8<br />

51,9<br />

83,0<br />

95,1<br />

94,5<br />

93,1<br />

nelle situazioni conviviali<br />

un aperitivo alcolico prima del pasto<br />

82,0<br />

88,6<br />

89,1<br />

durante i pasti<br />

dopo i pasti un superalcolico da solo o nel caffè<br />

62,2<br />

80,6<br />

birra quando ho sete<br />

nel fine settimana<br />

Occasioni i di consumo di<br />

alcol l in base all’età.<br />

fasce d’età<br />

0<br />

30<br />

45<br />

60<br />

e oltre<br />

L’indagine dello stile di vita personale in base ai quattro tradizionali fattori di<br />

rischio per la salute, ha messo in luce che il 16,6% e il 7,4% è stato infastidito da<br />

qualcuno che ha detto loro di ridurre o smettere di fumare e di bere.<br />

Più specificatamente, l’8,3% dei pazienti si è sentito a disagio o in difficoltà quando<br />

ha fumato, in particolare i giovani adulti e gli adulti maturi, e il 3,7% quando<br />

ha bevuto, in particolare i maschi.<br />

4,4<br />

9,2<br />

10,7<br />

11,1<br />

3,3<br />

3,3<br />

4,6<br />

3,4<br />

9,2<br />

10,8<br />

14,1<br />

15,4<br />

21,4<br />

28,7<br />

32,9<br />

29,0<br />

peso<br />

<strong>fumo</strong><br />

alcol<br />

attività fisica<br />

Il <strong>12</strong>,4% e il 2,3% degli assistiti, soprattutto maschi, negli ultimi tre mesi si è svegliato<br />

con la voglia, rispettivamente, di fumare una sigaretta e di assumere una<br />

bevanda alcolica. La voglia di fumare una sigaretta al risveglio è stata avvertita in<br />

particolare dai più giovani.<br />

1,3<br />

2,3<br />

2,8<br />

2,2<br />

8,7<br />

18,6<br />

14,1<br />

13,8<br />

34,5<br />

30,1<br />

33,9<br />

32,2<br />

44,9<br />

42,2<br />

46,8<br />

fare esercizio per mantenersi in forma<br />

62,4<br />

fumare una sigaretta<br />

bere una bevanda alcolica<br />

mangiare qualcosa<br />

Disagio legato a<br />

situazioni specifiche<br />

vissuto negli ultimi tre<br />

mesi in base all’età.<br />

Desideri “al risveglio”<br />

negli ultimi tre mesi in<br />

base all’età.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


52 a cura di<br />

indicazioni nazionali e internazionali<br />

Daniela Orlandini<br />

Quando si mette in atto un qualsivoglia intervento teso a fare smettere di fumare<br />

è necessario tener conto delle caratteristiche comuni a tutte le dipendenze da sostanze<br />

psicoattive, vale a dire:<br />

L la dipendenza intesa nella sua dimensione fisica e soprattutto psicologica;<br />

L l’astensione completa e a lungo termine come obiettivo prioritario del<br />

trattamento;<br />

L la ricaduta come evenienza frequente nel corso del trattamento.<br />

Basti pensare infatti che nonostante il 70-80% dei fumatori dichiari di voler smettere<br />

di fumare, solo uno su tre ci riesce e poi, molto spesso, ci ricade.<br />

1<br />

J.L. Schwartz, Methods for<br />

smoking cessation, “Clinics in<br />

Chest Medicine”, vol. <strong>12</strong>, n.4,<br />

1991. 737-753.<br />

I primi programmi clinici strutturati per la disassuefazione furono avviati a Stoccolma<br />

nel 1955. Negli anni successivi si svilupparono via via molteplici tecniche<br />

basate su terapie farmacologiche, psicologiche, individuali, di gruppo, self help,<br />

sino ad arrivare a programmi multipli 1 . Si sono inoltre sviluppati programmi di<br />

comunità soprattutto come rinforzo e sensibilizzazione al problema, come ad<br />

esempio il concorso Smetti & vinci (> p. 19).<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

terapie psicologiche<br />

counselling<br />

terapie di guppo<br />

tecniche cognitivo-comportamentali<br />

tecniche avversive<br />

ipnosi<br />

programmi di comunità<br />

terapie farmacologiche<br />

terapie sostitutive<br />

antidepressivi<br />

ansiolitici<br />

clonidina<br />

altri farmaci<br />

agopuntura<br />

self-care<br />

self-help


53<br />

efficacia delle terapie<br />

Non tutte queste terapie si sono rilevate efficaci. Vediamo ora una sintesi delle<br />

terapie efficaci, cioé che hanno dimostrato evidenza scientifica, secondo sperimentazioni<br />

condotte prevalentemente negli Stati Uniti, Europa occidentale e Australia.<br />

A tal proposito un autorevole comitato di esperti della Society for Research<br />

on Nicotine and Tobacco e dell’oms ha stilato il seguente quadro di interventi in<br />

base alla loro efficacia 1 .<br />

1 www.treatobacco.net<br />

interventi comportamentali per qualsiasi fumatore, indipendentemente<br />

dal suo interesse per la disassuefazione e la sua reale motivazione a<br />

smettere di fumare<br />

I consigli brevi su come smettere di fumare, forniti da un medico nel corso di una<br />

normale visita di controllo, sono efficaci nell’aumentare il numero di fumatori che<br />

smettono per almeno sei mesi.<br />

Alcuni studi suggeriscono che i materiali di autosostegno studiati su misura per le<br />

esigenze di singoli fumatori sono più efficaci dei materiali generici.<br />

Gli interventi di autosostegno (materiali generici prestampati contenenti consigli<br />

su come smettere di fumare) erogati senza assistenza personalizzata hanno un<br />

effetto limitato sulle percentuali di successo. Le telefonate del terapeuta possono<br />

essere più efficaci dei soli materiali di autosostegno.<br />

interventi comportamentali per fumatori che desiderano<br />

smettere di fumare<br />

Esiste una correlazione dose-risposta tra la quantità di contatto terapeuta-paziente<br />

e il successo nello smettere di fumare. La disponibilità di una linea di assistenza<br />

telefonica può incrementare le percentuali di successo.<br />

Il sostegno comportamentale, con molteplici sessioni di terapia individuale o di<br />

gruppo, favorisce lo smettere di fumare.<br />

Le seguenti componenti di un simile intervento facilitano lo smettere di fumare:<br />

J sostegno sociale intra-terapeutico;<br />

J sostegno sociale extra-terapeutico;<br />

J problem solving;<br />

J insegnamento di abilità.<br />

terapia sostitutiva della nicotina (NRT)<br />

Le terapie sostitutive della nicotina sono efficaci nell’aiutare i fumatori a smettere<br />

di fumare. Tutte sembrano avere un’efficacia simile e la scelta può essere basata<br />

sulla suscettibilità agli effetti collaterali, sulla preferenza del paziente e sulla disponibilità<br />

dei prodotti.<br />

Alcune prove suggeriscono che i fumatori incalliti ottengono maggiori successi<br />

con la gomma da 4 mg piuttosto che con la gomma da 2 mg. L’efficacia della<br />

terapia sostitutiva della nicotina non dipende dalla quantità di sostegno comportamentale<br />

faccia a faccia. La combinazione di sostegno comportamentale e terapia<br />

sostitutiva della nicotina aumenta le percentuali di successo rispetto a ciascuna<br />

terapia condotta da sola. Sono state eseguite poche ricerche sulle combinazioni di<br />

diversi tipi di terapia sostitutiva della nicotina. Esistono poche prove che un’altra<br />

forma di terapia sostitutiva della nicotina in aggiunta alla a terapia con i cerotti<br />

determini un incremento delle percentuali di successo.<br />

alcuni esempi:<br />

identificare i momenti<br />

a rischio di ricaduta (ad<br />

esempio dopo i pasti);<br />

evitare le situazioni a rischio<br />

in cui è più difficile resistere<br />

(ad esempio le serate con<br />

amici fumatori);<br />

cercare sostegno sociale<br />

al di fuori del trattamento:<br />

familiari, amici, colleghi non<br />

fumatori.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


54 farmacoterapie senza impiego di nicotina<br />

L Il bupropione è un efficace aiuto per smettere di fumare.<br />

L La clonidina è risultata efficace, ma la sua utilità è limitata da un’elevata incidenza<br />

di effetti collaterali. Va considerata come una terapia di seconda scelta.<br />

L La nortriptilina, antidepressivo triciclico, ha delle prove di efficacia ma, a causa<br />

degli effetti collaterali, dovrebbe essere considerato solo come una terapia di seconda<br />

scelta, dopo aver provato il bupropione e la nrt.<br />

L I seguenti farmaci sembrano promettenti, ma non sono di provata efficacia:<br />

moclobemide (esistono alcune prove dell’efficacia di questo inibitore antimonoamminossidasi),<br />

compresse di destrosio (esistono alcune prove dell’efficacia di<br />

questo integratore alimentare).<br />

L I seguenti farmaci sono stati valutati, ma limitazioni di studio o risultati contraddittori<br />

impediscono di trarre delle conclusioni: inibitori dell’appetito, benzodiazepine,<br />

betabloccanti, buspirone, caffeina/efedrina, cimetidina, lobelina, ssri<br />

(bloccanti specifici del re-uptakee<br />

della serotonina).<br />

terapie alternative<br />

Agopuntura e ipnoterapia non sono risultate più efficaci nell’agevolare la cessazione<br />

del <strong>fumo</strong> di un qualsiasi effetto placebo.<br />

efficacia in termini di costi<br />

Esistono forti prove che gli interventi miranti a far smettere di fumare sono estremamente<br />

efficaci sotto il profilo dei costi 1 .<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

1 Analisi costo-benefici condotte<br />

in Usa e Gran Bretagna hanno<br />

dimostrato che intervenire per<br />

aiutare i fumatori a smettere<br />

ha un costo molto relativo<br />

rispetto ad altri interventi<br />

di prevenzione primaria<br />

o di screening.<br />

2<br />

A tal proposito si veda il<br />

sito del Cochrane Tobacco<br />

Addiction Review Group<br />

(www.cochrane.org/reviews/en/<br />

topics/94.html).<br />

3<br />

A. Miglionico, Manuale di<br />

comunicazione e counselling per<br />

medici, psicologi e professionisti<br />

d’aiuto, Centro Scientifico<br />

Editore, Torino 2000.<br />

approcci basati sulla popolazione<br />

Le politiche applicate, quali divieti o restrizioni sul <strong>fumo</strong> nei luoghi di lavoro o in<br />

altri luoghi pubblici e un aumento delle tasse sui prodotti a base di tabacco, possono<br />

con probabilità incoraggiare a cessare l’abitudine al <strong>fumo</strong> nonché aumentare<br />

il numero di tentativi di cessazione.<br />

Le campagne di lotta al tabagismo dei mass media possono ridurre il consumo e<br />

aumentare i tassi di cessazione, se attuate insieme ad altri interventi quali un’informazione<br />

mirata nell’ambito della comunità o un aumento delle tasse specifiche.<br />

counselling<br />

Un elemento fondamentale per ottenere esiti di trattamento favorevoli è il counselling<br />

utilizzato, nelle sue varie forme, da solo o in combinazione con altre terapie.<br />

Il counselling è un processo di dialogo e di interazione duale attraverso il quale il<br />

consulente aiuta il consultante a prendere delle decisioni e ad agire di conseguenza,<br />

oltre a fornire un’accurata e attenta informazione e un sostegno psicologico<br />

adeguato. Il counselling è diretto ad aiutare il paziente in un momento di crisi, a<br />

incoraggiare cambiamenti nel suo stile di vita, se necessario, proponendo azioni e<br />

comportamenti realistici, ed è volto a metterlo in grado di accettare informazioni<br />

ansiogene favorendo l’adattamento alle relative implicazioni 1 .<br />

Counselling è una voce non traducibile in italiano con “consulenza” dato che non<br />

è un’attività professionale centrata sul fornire consigli o pareri. Nel counselling<br />

non si offrono soluzioni a risolvere problemi, non si danno cioé consigli perché<br />

questi limitano l’autonomia della persona e non la rispettano nelle proprie capacità,<br />

anche potenziali, di autodeterminazione. Il counselling è una pratica o prestazione<br />

professionale atta a guidare un individuo verso una migliore comprensione<br />

dei suoi problemi e potenzialità attraverso l’uso di princìpi e metodi psicologici 2 .<br />

Nel trattamento del tabagismo il counselling è stato utilizzato in numerose forme<br />

che ora esamineremo anche rispetto alla loro efficacia 3 .


Il counselling breve (o incoraggiamento) dato da un medico di Medicina generale<br />

nel corso di una visita di routine per qualunque motivo (medicina di opportunità)<br />

è efficace nell’aumentare il numero di coloro che smettono di fumare. Il<br />

counselling breve può determinare un tentativo di smettere di fumare nel 40% dei<br />

contatti; l’effetto si riduce con esposizioni ripetute e ha un effetto minimo sui forti<br />

fumatori in assenza di nrt/ bupropione o sostegno comportamentale. Solitamente<br />

i medici di Medicina generale preferiscono dare consigli a pazienti con malattie<br />

correlate al <strong>fumo</strong>, ma va ricordato che in questo gruppo l’effetto dell’intervento è<br />

modesto, cioè non è maggiore rispetto a nessun intervento.<br />

Elementi di base comuni a tutti i tipi di<br />

Il counselling intensivo o supporto comportamentale clinico frontale<br />

(vis à vis) con sessioni multiple individuali o di gruppo<br />

counselling sono:<br />

migliora<br />

J ascoltare;<br />

J non interpretare;<br />

gli esiti del trattamento.<br />

Il counselling individuale e quello di gruppo sono ugualmente efficaci.<br />

I seguenti elementi aiutano la disassuefazione:<br />

L problem solving;<br />

L insegnamento di tecniche/abilità;<br />

L supporto sociale durante la terapia.<br />

Va ricordato che vi è un correlazione diretta dose-risposta fra la durata<br />

del counselling e l’efficacia: all’aumentare della durata da 3 fino a<br />

20 minuti aumenta in modo significativo la percentuale di astinenti,<br />

così come all’aumentare del numero di incontri. Ad esempio l’efficacia aumenta<br />

quando il counselling individuale è effettuato da uno specialista in più incontri di<br />

almeno 10 minuti ciascuno e da successivi contatti telefonici.<br />

Il counselling telefonico attivo, vale a dire quando un operatore sanitario contatta<br />

direttamente la persona per fornire sostegno nello smettere o per evitare le<br />

ricadute, ha una sua utilità all’interno di un trattamento faccia a faccia. Da solo è<br />

risultato più efficace del materiale cartaceo di autoaiuto non personalizzato.<br />

In Italia esiste un numero verde gestito dall’Istituto superiore di sanità che fornisce<br />

informazioni sul <strong>fumo</strong>, counselling e indicazioni dei centri ai quali è possibile<br />

rivolgersi per smettere.<br />

tratto da www.ossfad.iss.it<br />

telefono verde contro il <strong>fumo</strong> 800 554088<br />

J riconoscere ed accettare il quadro di<br />

riferimento dell’assistito;<br />

J non giudicare, non moralizzare, non<br />

sovrapporre il proprio modo di pensare<br />

e di decidere a quello dell’assistito;<br />

J esprimersi in modo chiaro e<br />

comprensibile;<br />

J usare le domande in modo ordinato,<br />

organizzato e chiaramente finalizzato.<br />

Il Telefono verde contro il <strong>fumo</strong> dell’Osservatorio <strong>fumo</strong>, alcol e droga dell’Istituto superiore di sanità è un servizio nazionale anonimo<br />

e gratuito aperto dal lunedì al venerdì (ore 10-16), che svolge attività di consulenza sulle problematiche legate al fenomeno<br />

tabagismo. Il servizio si rivolge a chiunque sia interessato alle problematiche generate dal <strong>fumo</strong> di tabacco: fumatori, fumatori<br />

passivi, familiari di fumatori, ex fumatori, istituzioni e servizi socio-sanitari.<br />

Il Telefono verde contro il <strong>fumo</strong> fornisce informazioni su strutture sanitarie pubbliche (ospedali, Asl) e associazioni onlus nazionali,<br />

informazioni scientifiche sugli effetti prodotti dal tabacco, sulle terapie possibili e sulla legislazione in materia, counselling<br />

telefonico al fine di stimolare le risorse dell’utente per affrontare il proprio problema, iniziative di sensibilizzazione al problema<br />

del tabagismo in un’ottica di promozione della salute, studi e ricerche sui temi del tabagismo.<br />

Nello specifico il counselling telefonico è un servizio di consulenza per le persone che vogliono smettere di fumare. L’utente<br />

viene aiutato nel cambiamento a mobilitare risorse interne ed esterne per affrontare il problema. Il counselling telefonico è un<br />

intervento strettamente personalizzato e per questo non ci sono né risposte automatiche, né telefonate predefinite. Gli operatori,<br />

attraverso un ascolto attivo, analizzano con l’utente la sua problematica, danno informazioni scientifiche sui danni provocati<br />

dal <strong>fumo</strong>, un sostegno psicologico e indicazioni sulle strutture sanitarie che offrono assistenza a chi vuole smettere di fumare.<br />

Il servizio sostiene anche i fumatori passivi e i familiari di fumatori che nell’anonimato possono parlare di questo problema, avere<br />

consigli anche pratici e burocratici su come muoversi per tutelarsi dal <strong>fumo</strong> passivo e aiutare un loro caro. Il servizio è rivolto<br />

anche agli ex fumatori che possono trovare un sostegno per affrontare momenti di crisi legati alla dipendenza fisica e psichica<br />

dalle sigarette.<br />

l’ascolto attivo è un metodo<br />

per migliorare la capacità<br />

di ascolto; è un feedback su<br />

quello che si è appena ascoltato<br />

che il ricevente dà alla<br />

sua fonte di comunicazione.<br />

L’ascoltatore risponde a chi<br />

parla basandosi su quanto ha<br />

compreso del messaggio che<br />

gli è stato inviato. In questo<br />

caso si parla anche di “riformulazione”.<br />

55<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


56<br />

La tabella sintetizza i risultati degli studi<br />

che si sono occupati della valutazione<br />

dell’effi cacia dei diversi interventi<br />

terapeutici. I risultati si riferiscono alla<br />

popolazione adulta, a dato che le ricerche<br />

riguardanti gli adolescenti fumatori sono<br />

limitate e non esistono prove definitve.<br />

intervento popolazione target portata dell’effetto (la differenza<br />

nel tasso di astinenza > 6 mesi<br />

tra intervento e controllo/<br />

placebo)<br />

consiglio opportunistico breve da parte del<br />

medico di Medicina generale<br />

supporto comportamentale intensivo<br />

clinico<br />

supporto comportamentale intensivo<br />

clinico<br />

supporto comportamentale moderato più<br />

NRT o bupropione<br />

NRT con limitato supporto<br />

comportamentale<br />

NRT con supporto comportamentale<br />

intensivo<br />

bupropione con supporto<br />

comportamentale intensivo<br />

supporto telefonico attivo<br />

fumatori che vanno dal medico di Medicina<br />

generale o in ambulatori ospedalieri<br />

2% (1-3%)<br />

fumatori moderati e forti che richiedono aiuto 7% (3-10%)<br />

per smettere di fumare<br />

fumatori ospedalizzati 4% (0-8%)<br />

fumatori moderati e forti che richiedono<br />

aiuto presso un ambulatorio specialistico per<br />

fumatori<br />

fumatori moderati<br />

e forti<br />

fumatori moderati<br />

e forti<br />

fumatori moderati<br />

e forti<br />

fumatori che desiderano smettere ma che non<br />

ricevono supporto clinico frontale<br />

13-19%<br />

gomme 5% (4-6%)<br />

cerotti 5% (4-7%)<br />

gomme 8% (6-10%)<br />

cerotti 6% (5-8%)<br />

9% (5-14%)<br />

2% (1-4%)<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

1 Clinical Practice Guideline,<br />

Treating Tobacco Use and<br />

Dependence, U.S. Department<br />

of Health and Human Services,<br />

Public Health Service, giugno<br />

2000.<br />

Gli studi sull’efficacia del trattamento nei fumatori hanno portato alla pubblicazione<br />

di autorevoli linee guida: linee guida della English Health Development<br />

Agency e quelle dello US Public Health Service, alle quali si sono ispirate molte<br />

delle altre linee guida, tra cui quelle italiane.<br />

Di seguito riportiamo una sintesi delle linee guida americane e di quelle italiane.<br />

le linee guida americane<br />

Treating Tobacco Use and Dependence 1 è una guida clinica pratica prodotta da un<br />

gruppo di trenta esperti incaricati di identificare trattamenti efficaci convalidati<br />

sperimentalmente per la dipendenza da tabacco.<br />

Queste linee guida contengono le strategie e le raccomandazioni individuate per<br />

facilitare clinici, specialisti dei trattamenti per la dipendenza da tabacco e amministratori<br />

della sanità al fine di sostenere trattamenti efficaci del tabagismo. Le<br />

raccomandazioni sono state formulate a seguito di una revisione e di una analisi<br />

sistematiche della letteratura scientifica, utilizzando la metanalisi come tecnica<br />

analitica principale.<br />

Raccomandazioni chiave<br />

1. La dipendenza da tabacco è una condizione cronica che spesso richiede interventi<br />

ripetuti. Tuttavia esistono trattamenti efficaci che possono produrre a<br />

lunga scadenza astensione permanente.


2. Dato che esistono trattamenti efficaci per la dipendenza da tabacco, a ogni<br />

paziente fumatore dovrebbe essere offerto almeno uno di questi trattamenti. Ai<br />

pazienti che vogliono provare a smettere dovrebbero essere offerti i trattamenti<br />

identificati come efficaci in questa direttiva. Ai pazienti riluttanti dovrebbe<br />

essere fornito un intervento per aumentare la loro motivazione a smettere.<br />

57<br />

3. È essenziale che clinici e personale sanitario rendano istituzionale l’identificazione,<br />

la documentazione e il trattamento di ogni utente fumatore incontrato<br />

in ambito sanitario.<br />

4. Il trattamento breve per la dipendenza da tabacco è efficace. A ogni paziente<br />

fumatore dovrebbe essere offerto almeno il trattamento breve.<br />

5. C’è una forte relazione dose-risposta tra l’intensità del counselling per il tabagismo<br />

e la sua efficacia. Trattamenti che implicano un contatto da persona a<br />

persona (counselling individuale, di gruppo, telefonico proattivo) sono considerevolmente<br />

efficaci, e la loro efficacia aumenta con l’intensità (per esempio,<br />

minuti di contatto).<br />

6. Si è trovato che tre tipi di counselling e di terapia comportamentale sono risultati<br />

particolarmente efficaci e dovrebbero essere utilizzati con tutti i pazienti<br />

che tentano di smettere:<br />

L counselling pratico (problem solving/skills training);<br />

L sostegno sociale come parte di trattamento (intra-treatment social support);<br />

L sostegno sociale fuori dal trattamento.<br />

7. Attualmente esistono numerose farmacoterapie efficaci per la cessazione del<br />

<strong>fumo</strong>. Eccetto che in presenza di controindicazioni, dovrebbero essere utilizzate<br />

con tutti pazienti che tentano di smettere di fumare. Farmaci di prima scelta<br />

identificati come efficaci sono:<br />

L bupropione;<br />

L sostitutivi nicotinici.<br />

Soprattutto i cerotti alla nicotina sono risultati efficaci rispetto al placebo, e il<br />

loro uso dovrebbe essere incoraggiato.<br />

Due farmaci di seconda scelta sono stati identificati come alternativa ai farmaci<br />

di prima scelta:<br />

L clonidina;<br />

L nortriptylina.<br />

8. I trattamenti per la dipendenza da tabacco sono sia clinicamente efficaci sia<br />

vantaggiosi in termini di costo-benefici rispetto alle visite mediche e agli interventi<br />

di prevenzione. Come tali, gli assicuratori e gli utenti dovrebbero garantire<br />

che tutti i piani assicurativi includano il rimborso dei trattamenti di counselling<br />

e delle farmacoterapie identificati come efficaci in questa guida e che i<br />

clinici siano risarciti per la fornitura di tali trattamenti, come sono risarciti per<br />

il trattamento di altre condizioni croniche.<br />

Il successo di qualsiasi strategia o sforzo di trattamento per la dipendenza da tabacco<br />

non può essere separata dal sistema di assistenza sanitaria in cui è inserito.<br />

Come il clinico deve intervenire con il suo paziente, l’amministratore e l’assicuratore<br />

devono sostenere tale intervento come parte integrante del servizio sanitario.<br />

Gli amministratori devono garantire ai clinici l’addestramento perché possano<br />

agire in modo coerente ed efficace nei confronti degli utenti fumatori.<br />

Come conclusione la guida incoraggia una cultura sanitaria che consideri il tabacco<br />

come principale causa di malattia e di morte prevenibile.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


58 le linee guida italiane<br />

1 Linee guida cliniche per<br />

promuovere la cessazione<br />

dell’abitudine al <strong>fumo</strong>,<br />

Osservatorio <strong>fumo</strong>, alcol<br />

e droga, iss, 2002;<br />

http://progetti.iss.it/ofad/<br />

Obiettivo delle linee guida 1 è quello di promuovere la cessazione dell’abitudine<br />

al <strong>fumo</strong> nella popolazione italiana, in accordo con quanto dichiarato nel Piano<br />

sanitario nazionale 2002-2004.<br />

Tale obiettivo può essere raggiunto anche attraverso interventi brevi nel corso<br />

dell’attività ambulatoriale. In letteratura è ampiamente dimostrato che il semplice<br />

consiglio del medico curante può incrementare il numero di fumatori che fanno<br />

seri tentativi di smettere. Anche se la percentuale di soggetti che riesce a ottenere<br />

un risultato in maniera stabile sembra limitata, questo tipo di approccio ha il<br />

grande vantaggio di poter facilmente raggiungere un notevole numero di persone,<br />

ottenendo, su così grandi numeri, risultati di grande rilevanza.<br />

Le linee guida sono rivolte a tutti gli operatori sanitari, non solo ai medici, che<br />

lavorano nell’assistenza di primo e di secondo livello, nel corso della loro attività<br />

ambulatoriale e ospedaliera, e in particolare è rivolta ai medici di famiglia.<br />

sintesi delle raccomandazioni<br />

Sulla base della forza delle prove di efficacia disponibili, le raccomandazioni<br />

contenute in queste linee guida sono state suddivise in tre livelli.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Racc<br />

omandazioni molto forti (prove di efficacia basate su revisioni sistematiche<br />

o su studi controllati randomizzati):<br />

L domandare a tutti i soggetti che si presentano in ambulatorio,<br />

indipendentemente dal motivo della visita, se sono fumatori;<br />

L raccomandare a tutti i soggetti fumatori di smettere di fumare, fornendo<br />

consigli chiari, forti e personalizzati;<br />

L fornire materiale cartaceo di supporto (manuali, opuscoli);<br />

L proporre la terapia farmacologica a tutti i soggetti che fumano più di<br />

10 sigarette al giorno o che risultino dipendenti al test di Fagerström;<br />

L proporre a tutti i soggetti che vogliono smettere, la terapia<br />

cognitivo-comportamentale o il counselling professionale.<br />

Raccomandazioni abbastanza forti (prove di efficacia basate su studi<br />

controllati non randomizzati o studi osservazionali):<br />

L riportare in cartella, per ogni assistito, la condizione di fumatore,<br />

non fumatore, ex fumatore;<br />

L valutare il livello di dipendenza da nicotina dei fumatori utilizzando<br />

il test di Fagerström.<br />

Raccomandazioni deboli (prove di efficacia basate solo su parere di esperti):<br />

L identificare i fumatori motivati a smettere;<br />

L se il soggetto indica chiaramente che non desidera smettere in questo<br />

momento, fornire un intervento per motivarlo;<br />

L con i soggetti intenzionati definire una data per smettere, possibilmente<br />

entro le due settimane;<br />

L prevedere contatti per il follow-up; questi contatti potranno essere tenuti<br />

sia in modo diretto che per telefono;<br />

L i soggetti che hanno ripreso a fumare vanno valutati per vedere se sono<br />

disponibili ad altri tentativi.


59<br />

apparati<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


60<br />

tratto da<br />

www.codacons.it/<strong>fumo</strong><br />

www.iss.it/sitp/ofad/<br />

http://it.geocities.com/<br />

miticotore/nosmoke.html<br />

www.benessere.com/salute/<br />

<strong>fumo</strong>/come.htm<br />

www.noal<strong>fumo</strong>.rai.it<br />

www.legatumori.it<br />

www.<strong>fumo</strong>.it<br />

www.ministerosalute.it<br />

domande frequenti<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

vizio, dipendenza e malattia<br />

Il <strong>fumo</strong> è un vizio?<br />

Assolutamente no. Finora si è sempre detto e pensato<br />

che il <strong>fumo</strong> di sigaretta fosse un vizio. E cosa<br />

affermano molti fumatori sul <strong>fumo</strong>? “È un vizio che<br />

posso abbandonare in qualsiasi momento”. Niente<br />

di più falso. Il <strong>fumo</strong> di sigaretta non è un vizio, non<br />

è un’abitudine, ma una vera e propria tossicodipendenza.<br />

Il tabagismo è una malattia, lo afferma anche<br />

l’oms nella decima revisione della Classificazione internazionale<br />

delle malattie che include la dipendenza<br />

da tabacco nella lista dei disturbi legati all’uso di<br />

sostanze psicoattive e come tale deve essere trattata.<br />

Perché si parla di dipendenza dal <strong>fumo</strong>?<br />

È ormai riconosciuto anche dai produttori di tabacco<br />

che la nicotina contenuta nella sigaretta è in grado<br />

di creare una dipendenza simile a quella indotta da<br />

droghe come eroina e cocaina. Quando parliamo di<br />

tabacco, tuttavia, il termine “dipendenza” va inteso<br />

in un senso più ampio, comprendendo tre aspetti<br />

strettamente legati tra loro: dipendenza fisica, provocata<br />

dalla nicotina e responsabile della sindrome di<br />

astinenza; dipendenza psicologica, che caratterizza il<br />

fumatore per il quale il tabacco è “l’amico” senza la<br />

compagnia del quale non è più possibile vivere determinate<br />

situazioni e circostanze; dipendenza sociale,<br />

basata sull’accettazione del tabagismo e sulle pressioni<br />

ambientali che esortano al consumo di tabacco (pubblicità,<br />

pressioni di gruppo, etc.).<br />

danni e malanni<br />

Quali sostanze contiene il <strong>fumo</strong> di sigaretta?<br />

Sostanze irritanti, tossiche e cancerogene.<br />

Le sostanze che si aspirano dalle sigarette sono parecchie<br />

e ognuna di queste causa danni più o meno gravi<br />

al nostro organismo. Dalla combustione del tabacco<br />

e della carta che lo avvolge si sviluppa un <strong>fumo</strong> contenente<br />

circa 4000 sostanze diverse:<br />

L sostanze irritanti e tossiche sistemiche come<br />

acido cianidrico, diossido di zolfo, monossido<br />

di carbonio, ammoniaca, nichel e formaldeide;<br />

L sostanze cancerogene e mutagene come cromo,<br />

arsenico, benzopirene (contenuto nel catrame);<br />

L tossine riproduttive come la nicotina, il cadmio<br />

e il monossido di carbonio.<br />

È vero che l’inquinamento ambientale è più<br />

pericoloso del <strong>fumo</strong>?<br />

No. Il <strong>fumo</strong> di tabacco ha una concentrazione di alcuni<br />

prodotti tossici 400 volte superiore rispetto ai<br />

livelli massimi permessi internazionalmente riguardo<br />

all’ambiente. Le sostanze irritanti inalate col <strong>fumo</strong>,<br />

inoltre, danneggiando il sistema di protezione delle<br />

nostre vie respiratorie, facilitano il passaggio di sostanze<br />

dannose nei polmoni.<br />

Qual è il tumore più frequentemente associato<br />

al <strong>fumo</strong> di sigaretta?<br />

Il tumore del polmone, per entrambi i sessi.<br />

Il carcinoma polmonare è legato al <strong>fumo</strong> di sigaretta<br />

da un rapporto causa-effetto molto rilevante: nei<br />

fumatori la frequenza del tumore è 20 volte superiore<br />

rispetto ai non fumatori e circa il 90% dei tumori<br />

polmonari riguarda i fumatori di sigarette.<br />

Il <strong>fumo</strong> di sigaretta fa male alla pelle?<br />

Sì, contribuisce a invecchiarla prima.<br />

Indipendentemente dalla quantità di sigarette fumate,<br />

il <strong>fumo</strong> fa male alla bellezza e alla freschezza<br />

dell’aspetto. Questo a causa dell’aumento dei radicali<br />

liberi e del rallentamento della microcircolazione. Gli<br />

effetti si manifestano già dopo alcuni anni di abitudine.<br />

La pelle comincia ad assumere un colorito spento<br />

e opaco, possono comparire antiestetiche macchie<br />

gialle sulle dita, sulle unghie e sui denti, anche a causa<br />

della nicotina presente nelle sigarette. La microcircolazione<br />

compromessa, inoltre, provocando ristagno di<br />

liquidi e riduzione del metabolismo, può aumentare<br />

lo spessore dei cuscinetti di cellulite. Anche il continuo<br />

movimento delle labbra nell’atto di aspirare il


<strong>fumo</strong>, si traduce in un’accentuazione delle rughe nella<br />

zona della bocca.<br />

Il tabacco può essere causa di impotenza sessuale?<br />

Cosa fare eventualmente per risolvere il problema?<br />

La funzione sessuale implica due principi: da un lato<br />

il sistema nervoso centrale (stimolazione mentale) che<br />

agisce assieme agli ormoni, dall’altro il cuore e i vasi<br />

che pompano il sangue nei tessuti muscolari mantenendo<br />

l’erezione. Il tabagismo può deteriorare questi<br />

due sistemi e, conseguentemente, causare l’impotenza,<br />

in quanto il tabagismo è legato a un abbassamento<br />

anormale della pressione del sangue nel pene. Alcuni<br />

studi hanno dimostrato che i fumatori corrono un rischio<br />

due volte maggiore di incontrare un’impotenza<br />

grave o media.<br />

Cosa fare? Gli uomini che si sono trovati in situazioni<br />

di perdere l’erezione prima dell’orgasmo, hanno superato<br />

completamente la loro impotenza smettendo<br />

di fumare, come dimostrato da un importante studio<br />

(Cfr. D.M. Mannino, R.M. Klevens, W.D. Flanders,<br />

Cigarette Smoking: An Independent Risk Factor for Impotence?<br />

“American Journal of Epidemiology”, dicembre<br />

1994; 140 11: 1003-1008).<br />

Le sigarette a basso contenuto di nicotina<br />

e catrame fanno meno male?<br />

No, provocano le stesse conseguenze delle altre.<br />

Le sigarette leggere contengono le stesse sostanze pericolose<br />

del tabacco normale, sono solo ridotti i livelli di<br />

nicotina e catrame. Molti fumatori, inoltre, per compensare<br />

i bassi livelli di nicotina di queste sigarette, ne<br />

fumano di più o inalano con maggiore intensità, aumentando<br />

l’ingestione delle altre sostanze tossiche.<br />

Come si spiega che ci sono fumatori estremamente<br />

anziani che stanno benissimo?<br />

Si tratta di eccezioni, e in molti casi di aneddoti.<br />

Si sa scientificamente e statisticamente che il tabacco<br />

riduce mediamente la speranza di vita dei fumatori<br />

di 8-10 anni; chi inizia a fumare da giovane, inoltre,<br />

peggiora la propria qualità della vita già prima dei 45<br />

anni a causa delle importanti malattie che si possono<br />

presentare (bronchite, infarto del miocardio, ulcera,<br />

cancro, etc.).<br />

le mamme non fumano<br />

Fumare in gravidanza è rischioso?<br />

Sì, a prescindere dal numero di sigarette fumate.<br />

La nicotina, assorbita tramite i vasi del cordone<br />

ombelicale e la placenta, provoca una diminuzione<br />

dell’irrorazione sanguigna e un minore apporto di<br />

sostanze vitali al nascituro. In termini di danno, il<br />

<strong>fumo</strong> aumenta l’incidenza di basso peso alla nascita,<br />

di mortalità neonatale e di morte improvvisa del neonato<br />

(la cosiddetta “morte in culla”).<br />

Mamme e <strong>fumo</strong>: quale relazione c’è?<br />

Il <strong>fumo</strong> fa male, ma centinaia di milioni di persone in<br />

tutto il mondo continuano a fumare e ogni anno, si<br />

aggiunge un numero sempre maggiore di donne.<br />

Puntando sulla falsa immagine della fumatrice come<br />

donna emancipata e con più charme, l’industria del<br />

tabacco ha trasformato il gentil sesso in un target privilegiato.<br />

Non è un caso che le strategie di marketing<br />

spesso associno il prodotto a persone di sesso femminile<br />

e favoriscano la diffusione di una cultura in cui la<br />

donna di successo e di classe è una fumatrice. La verità<br />

è che il <strong>fumo</strong>, anziché aumentare il fascino della<br />

donna, provoca gravi danni non soltanto alla salute,<br />

ma anche alla sua immagine. Le rughe compaiono<br />

più velocemente, le dita e i denti ingialliscono, i capelli<br />

perdono vitalità e lucentezza.<br />

Un capitolo a parte è quello dedicato alle madri e alle<br />

gestanti. La donna in gravidanza non è esposta soltanto<br />

ai rischi che condivide con gli altri fumatori,<br />

ma anche ad altri problemi legati alla sua condizione.<br />

A repentaglio è anche la salute dei figli, vittime del<br />

<strong>fumo</strong> passivo.<br />

A riguardo, i dati epidemiologici a disposizione dipingono<br />

il seguente quadro:<br />

L il numero delle giovani donne fumatrici in Italia è<br />

in aumento (circa il 20% fuma);<br />

L circa il 50% dei bambini ha almeno un genitore<br />

fumatore;<br />

L a fianco del gran numero di donne che cessano di<br />

fumare durante la gravidanza, un’alta percentuale<br />

riprende dopo il parto o dopo l’allattamento.<br />

Ci sono ricerche che mettono in relazione lo sviluppo<br />

fetale e l’esposizione alla nicotina?<br />

L’esposizione prenatale alla nicotina può causare danni<br />

a lungo termine che renderebbero in futuro più<br />

vulnerabili alla dipendenza. Lo sostiene una ricerca<br />

sugli animali condotta da farmacologi del Medical<br />

Center della Duke University . Il team ha infatti scoperto,<br />

grazie a studi sui topi, che l’esposizione alla<br />

nicotina durante lo sviluppo fetale altera le strutture<br />

del cervello e l’attività delle cellule cerebrali in regioni<br />

fondamentali per l’apprendimento, la memoria e la<br />

ricompensa. La ricerca, disponibile online, pubblicata<br />

sulla rivista Neuropsychopharmacologyy<br />

è stata finan-<br />

ziata dalla Philip Morris Usa.<br />

61<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


62 fumare senza fumare<br />

ho detto basta al <strong>fumo</strong>!<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Cosa si sa sul <strong>fumo</strong> passivo?<br />

Si definisce “<strong>fumo</strong> passivo”, “<strong>fumo</strong> di seconda mano”,<br />

“<strong>fumo</strong> involontario” o “esposizione al <strong>fumo</strong> di tabacco<br />

ambientale”. È il <strong>fumo</strong> di sigaretta inalato da chi<br />

è costretto a respirare il <strong>fumo</strong> altrui. Un rilevante<br />

agente di inquinamento al chiuso, che provoca danni<br />

all’ambiente e alle persone e che in Italia, secondo<br />

stime ufficiali, nel 1999 è stato responsabile di 2800<br />

decessi.<br />

Lavorare fianco a fianco con un fumatore, viverci<br />

insieme, farsi avvolgere dalla nuvola azzurrina delle<br />

sigarette altrui è molto pericoloso. Il non fumatore<br />

respira sia una componente indiretta, emessa dalla sigaretta,<br />

sia una componente diretta, il <strong>fumo</strong> inalato<br />

ed espirato dal fumatore. Una miscela esplosiva di oltre<br />

4000 sostanze chimiche, sotto forma di particelle<br />

solide e di gas. Ci sono irritanti e sostanze tossiche<br />

sistemiche come acido cianidico, diossido di zolfo,<br />

monossido di carbonio, ammoniaca e formaldeide. Il<br />

<strong>fumo</strong> passivo contiene anche carcinogeni e mutageni<br />

come arsenico, cromo e benzopirene. Molti degli<br />

elementi chimici sono tossine riproduttive come la<br />

nicotina, il cadmio e il monossido di carbonio. La<br />

United States Environmental Agency ha incluso il<br />

<strong>fumo</strong> passivo tra i carcinogeni di classe a, per i quali<br />

non esiste un livello di esposizione senza rischi.<br />

Particolarmente sensibili al danno da <strong>fumo</strong> passivo<br />

sono i bambini, gli anziani, le persone affette da malattie<br />

del cuore e gli asmatici.<br />

Il <strong>fumo</strong> passivo danneggia davvero la salute<br />

dei non fumatori?<br />

Sì. Esistono prove scientifiche del fatto che il <strong>fumo</strong><br />

passivo rappresenta una seria minaccia per la salute. I<br />

non fumatori che inalano <strong>fumo</strong> passivo vengono colpiti<br />

da molte delle malattie di cui soffrono i fumatori<br />

attivi. La mortalità per patologie cardiovascolari e per<br />

cancro ai polmoni è direttamente correlata all’esposizione<br />

al <strong>fumo</strong> passivo. Per quanto riguarda i bambini,<br />

si registrano bronchiti e polmoniti, peggioramenti<br />

nelle crisi asmatiche e otite media sierosa, che è la<br />

causa principale di sordità nei bambini.<br />

L’esposizione al <strong>fumo</strong> passivo durante la gravidanza,<br />

inoltre, può provocare la riduzione nella crescita fetale;<br />

esistono anche prove del fatto che viene aumentato<br />

il rischio di sindrome di morte improvvisa per i<br />

neonati.<br />

Gli effetti più immediati dell’esposizione al <strong>fumo</strong><br />

passivo sono irritazione agli occhi e al naso, mal di<br />

testa, secchezza della gola, vertigini, nausea, tosse e<br />

altri problemi respiratori.<br />

Entro quanto tempo dall’ultima sigaretta si hanno<br />

miglioramenti dell’aspetto fisico?<br />

Dopo 2-<strong>12</strong> settimane: la pelle ritorna più luminosa,<br />

l’alito diventa più gradevole e l’odore complessivo più<br />

piacevole.<br />

Quanto tempo deve trascorrere perché cessino gli effetti<br />

negativi causati dalla cessazione del <strong>fumo</strong>, che portano<br />

a dormire anche 1 o 2 ore in meno del solito?<br />

Questi disturbi sono causati dall’astinenza e possono<br />

essere attenuati da farmaci sostitutivi della nicotina.<br />

Le insonnie possono durare alcune settimane dal momento<br />

in cui si è smesso di fumare.<br />

Le persone che smettono di fumare sono<br />

particolarmente stanche e nervose?<br />

È bene sapere che nelle persone che soffrono di depressione,<br />

lo smettere di fumare può provocare una<br />

nuova comparsa di sintomi depressivi. Il consiglio è<br />

di consultare un medico, che potrebbe valutare opportuno<br />

prescrivere un antidepressivo, prima della<br />

data della cessazione del <strong>fumo</strong>, a titolo preventivo.<br />

C’è un giorno adatto per smettere di fumare?<br />

Ogni giorno può essere quello giusto! Potrebbe essere<br />

utile, tuttavia, scegliere insieme al proprio medico un<br />

giorno tranquillo, libero da stress, che non porti a situazioni<br />

dove il desiderio di fumare è molto forte.<br />

Se non si riesce a smettere al primo colpo<br />

non ci si riuscirà mai?<br />

Non è assolutamente detto. Ogni giorno sempre più<br />

gente smette di fumare. C’è chi riesce al primo tentativo,<br />

ma la maggior parte delle persone deve provarci<br />

più volte prima di riuscirci. Le statistiche riportano<br />

che solo uno su quattro ci riesce subito.<br />

Chi smette di fumare ingrassa?<br />

Non tutti gli ex fumatori ingrassano, e chi ingrassa<br />

aumenta di pochi chili. Però il peso iniziale si può<br />

recuperare nel giro di pochi mesi. Al principio non è<br />

necessario mantenere una dieta rigida. L’esercizio fisico<br />

è una buona tecnica per affrontare la sindrome da<br />

astinenza ed evitare di prendere chili.


divieti e limitazioni<br />

63<br />

Cosa si può fare per controllare la voglia di fumare?<br />

L’ansia di sigarette costituisce una parte normale<br />

dell’astinenza. L’ansia si può ridurre in vario modo:<br />

masticando gomme, respirando lentamente e profondamente,<br />

facendosi un massaggio alle tempie e alla<br />

nuca, mangiando frutta, bevendo acqua in abbondanza.<br />

È importante ricordarsi sempre il motivo per<br />

cui si è smesso. L’ansia dura solo pochi minuti.<br />

Dopo aver smesso di fumare è possibile fumare<br />

solo una sigaretta ogni tanto?<br />

Categoricamente no. Occorre ricordare che la dipendenza<br />

appena superata è iniziata da un “tiro”. Non<br />

bisogna correre il rischio di ricaderci un’altra volta.<br />

Si può fumare nei negozi e nei locali pubblici?<br />

Il negoziante o il gestore come datore di lavoro dovrebbe<br />

proteggere i suoi dipendenti, se ne ha, dal<br />

<strong>fumo</strong> passivo, quindi non fumare comunque. Dal<br />

gennaio 2005 in tutti i locali frequentati dal pubblico<br />

è vietato fumare, tranne che in apposite e distinte salette<br />

fumatori che devono rispettare rigidi parametri<br />

di ventilazione, e che non è comunque obbligatorio<br />

predisporre. Inoltre è possibile riservare interi esercizi<br />

ai fumatori. È questo, in sintesi, il contenuto della<br />

nota emessa il 27 maggio scorso dal Ministero della<br />

salute, Direzione generale della prevenzione sanitaria,<br />

in risposta ai quesiti della Fiepet, l’associazione dei<br />

pubblici esercizi aderente a Confesercenti.<br />

Ridurre il consumo di sigarette può essere suffi ciente?<br />

È un inizio ma non risolve il problema. Molti fumatori<br />

hanno ridotto il numero di sigarette ma fanno<br />

inalazioni più frequenti e più intense, per cui mantengono<br />

la dipendenza e tornano ai precedenti livelli<br />

di consumo. È meglio smettere di fumare completamente.<br />

Perché smettere di fumare quando si è ancora giovani<br />

e non si hanno disturbi fisici?<br />

Non è mai troppo presto per smettere di fumare: migliorerà<br />

il funzionamento del cuore e dei polmoni e<br />

di conseguenza il rendimento fisico generale, allontanando<br />

il rischio di soffrire di qualsiasi malattia associata<br />

al tabagismo. Si respirerà meglio, e si gusteranno<br />

di più i sapori e i pasti.<br />

Se fumare aiuta a rendere meglio sul lavoro,<br />

come fare quando si smette?<br />

La difficoltà di concentrazione può essere un sintomo<br />

iniziale della sindrome di astinenza, ma dura pochi<br />

giorni. Al contrario è stato dimostrato che è il tabacco<br />

a causare la riduzione del rendimento lavorativo dei<br />

fumatori.<br />

Assumere nicotina per sostituire la sigaretta<br />

può essere dannoso?<br />

La nicotina contenuta nelle sigarette non è la sostanza<br />

più dannosa, in quanto genera solo la dipendenza.<br />

Esistono altre sostanze molto più dannose per l’organismo<br />

come il catrame e il monossido di carbonio,<br />

principali cause di tumori e malattie cardiovascolari.<br />

Paradossalmente, quindi, assumere nicotina in dosi<br />

graduali e controllate solleva dagli spiacevoli sintomi<br />

da astinenza da <strong>fumo</strong>, senza però fornire le sostanze<br />

tossiche nocive per l’organismo.<br />

Quale normativa tutela il lavoratore<br />

dall’esposizione al <strong>fumo</strong>?<br />

Il decreto legislativo n. 626 del 19 settembre 1994<br />

Attuazione delle direttive riguardanti il miglioramento<br />

della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di<br />

lavoro stabilisce che il datore di lavoro ha l’obbligo<br />

– con responsabilità penale che si estende al responsabile<br />

della sicurezza e al medico competente – di tutelare<br />

la salute dei suoi dipendenti dal <strong>fumo</strong> passivo.<br />

Con il titolo vii (Protezione P da agenti cancerogeni) dal<br />

giugno 2002 il <strong>fumo</strong> passivo è stato inserito dall’oms<br />

nel gruppo delle “sostanze sicuramente cancerogene”<br />

per cui svanisce ogni margine interpretativo del titolo<br />

vii: è questo il motivo che induce le aziende a prendere<br />

provvedimenti che tengano conto del fatto che<br />

il <strong>fumo</strong> è materia gassosa che non rispetta le divisioni<br />

virtuali fra gli ambienti. Ogni singolo cittadino ha la<br />

facoltà di segnalare le inadempienze alla normativa<br />

alla azienda sanitaria locale di competenza.<br />

E il diritto di fumare?<br />

La sentenza della Corte costituzionale n. 399, dell’11<br />

dicembre 1996 dice testualmente: “Ove si profili una<br />

incompatibilità tra il diritto alla tutela della salute,<br />

costituzionalmente protetto, e i liberi comportamenti<br />

che non hanno una diretta copertura costituzionale,<br />

deve ovviamente darsi prevalenza al primo” (diritto<br />

alla salute: art. 32 della Costituzione italiana).<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


64<br />

tratto da www.ministerosalute.it<br />

Piano sanitario nazionale 2003-2005<br />

2.9 promuovere gli stili di vita salutari, la prevenzione<br />

e la comunicazione pubblica sulla salute<br />

Il fenomeno del tabagismo è molto complesso sia per<br />

i risvolti economici, psicologici e sociali sia, soprattutto,<br />

per la pesante compromissione della salute e<br />

della qualità di vita dei cittadini, siano essi soggetti<br />

attivi (fumatori) o soggetti passivi (non fumatori).<br />

Negli usa è stato ufficialmente confermato il dato<br />

epidemiologico che l’uso del tabacco e specificamente<br />

il <strong>fumo</strong> di sigaretta costituisce la prima causa prevenibile<br />

di morte: ebbene il <strong>fumo</strong> passivo, secondo alcuni<br />

studi, ne rappresenterebbe la terza!<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Oggi la comunità scientifica è unanime nel considerare<br />

il <strong>fumo</strong> di tabacco la principale causa di morbosità<br />

e mortalità prevenibile. Infatti è scientificamente<br />

dimostrato l’aumento della mortalità nei fumatori<br />

rispetto ai non fumatori per molte neoplasie quali ad<br />

esempio il tumore del polmone, delle vie aeree superiori<br />

(labbra, bocca, faringe e laringe), della vescica<br />

e del pancreas. Il <strong>fumo</strong> è causa anche di un aumento<br />

della mortalità per affezioni cardiovascolari, aneurisma<br />

dell’aorta e broncopneumopatie croniche ostruttive.<br />

Si stima che, ad oggi, i fumatori nel mondo siano circa<br />

1 miliardo e 100 mila, 1/3 della popolazione globale<br />

sopra i 15 anni, e 1/3 di questi siano donne. In Europa<br />

sono stati stimati 230 milioni di fumatori, cioè circa<br />

il 30% dell’intera popolazione europea. In Italia, dalle<br />

indagini multiscopo dell’Istat, risulta che nel 2000 la<br />

percentuale di fumatori era pari al 24,1%: il 31,5% della<br />

popolazione maschile, il 17,2% della popolazione<br />

femminile e ben il 21,3% dei giovani tra i 14 e i 24<br />

anni. I fumatori più accaniti, in termini di numero<br />

medio di sigarette fumate al giorno, sono gli uomini<br />

con 16 sigarette al giorno contro le <strong>12</strong> delle donne.<br />

È stato provato che le industrie del tabacco erano al<br />

corrente dei danni sulla salute derivanti dal <strong>fumo</strong>,<br />

ma che hanno dolosamente sviato l’attenzione della<br />

popolazione dal problema, minimizzando i danni da<br />

tabacco attraverso i media e manipolando inoltre i<br />

livelli di nicotina per incrementare deliberatamente<br />

e illegalmente il potenziale di dipendenza delle sigarette.<br />

Queste notizie sono state pubblicate, a cura di<br />

uno specifico comitato istituito dall’oms, sulla rivista<br />

scientifica jama a del dicembre 2001. Il comitato ha poi<br />

stilato ben 58 raccomandazioni tese a svelare i sotterfugi<br />

escogitati dall’industria del tabacco. Nella stessa<br />

rivista jama a è stato pubblicato nel giugno 2002 il ri-<br />

sultato dell’analisi di documenti riservati riguardanti<br />

le strategie di marketing delle industrie del tabacco:<br />

in spregio della salute pubblica, sulla base di tali strategie<br />

l’obiettivo è indurre al <strong>fumo</strong> consumatori di<br />

ogni età sulla base dei loro comportamenti, aspirazioni<br />

e stili di vita, con particolare attenzione alle fasce<br />

di più giovane età.<br />

Un gruppo di ricercatori ha pubblicato recentemente<br />

i risultati di uno studio che dimostra come la quantità<br />

di <strong>fumo</strong> presente in diversi ambienti, dalle sale bingo<br />

all’interno di un’automobile, calcolabile tramite la<br />

concentrazione di monossido di carbonio, è in grado<br />

di indurre un danno endoteliale alle arterie coronarie<br />

dei non fumatori. Secondo stime diverse, i decessi<br />

attribuibili al <strong>fumo</strong> passivo negli usa sarebbero tra i<br />

53.000 e i 64.000 ogni anno a fronte di 430.000 decessi<br />

tra fumatori, mentre in Italia sono stati stimati<br />

almeno 3000 decessi da attribuire al <strong>fumo</strong> passivo.<br />

È importante comunque sapere che dal punto di vista<br />

normativo un recente rapporto del Surgeon General<br />

americano ha identificato tre approcci legislativi che<br />

potrebbero risultare particolarmente efficaci: 1) riduzione<br />

della pubblicità sul tabacco; 2) promozione<br />

dell’aria pulita; 3) restrizioni all’accesso dei giovani ai<br />

prodotti derivanti dal tabacco.<br />

L’esperienza della California e di altri stati americani<br />

consente di prevedere che un efficace e aggressivo<br />

programma di controllo del <strong>fumo</strong> mediante azioni<br />

sociali, politiche e legali può ridurre l’incidenza del<br />

<strong>fumo</strong> in misura dell’1% annuo con un obiettivo minimo<br />

di riduzione della prevalenza al 10% in cinque<br />

anni. Si deve inoltre sapere che è falso affermare che<br />

il divieto di fumare nei ristoranti, bar e alberghi possa<br />

incidere negativamente sui flussi turistici: una pubblicazione,<br />

sempre su jama, ma già nel 1999, dimostrava<br />

che il turismo, a livello internazionale, non è stato<br />

influenzato o incrementato a seguito dell’emanazione<br />

di divieti sul <strong>fumo</strong>.<br />

Nel nostro paese nel 1998 si sono verificati 570.000<br />

decessi: il 15% di questi, pari a 84.000 sono stati attribuiti<br />

al <strong>fumo</strong>, 72.000 nella popolazione maschile<br />

e <strong>12</strong>.000 in quella femminile. Attualmente il tumore<br />

al polmone è la decima causa di morte nel mondo.<br />

Alcuni studi predicono che, qualora non si adottino<br />

più concrete politiche anti<strong>fumo</strong>, il tumore al polmone<br />

sarà nel 2020 tra le prime cinque cause di morte<br />

al mondo.


65<br />

L’analisi della distribuzione percentuale dei fumatori<br />

negli ultimi 10 anni (1991-2000), che non mostra diminuzioni<br />

significative, ci induce a pensare che le politiche<br />

intraprese finora dai vari governi e supportate<br />

anche da organizzazioni sopranazionali, quali l’oms,<br />

non hanno ottenuto i risultati attesi.<br />

La normativa nazionale sul divieto di <strong>fumo</strong> nei locali<br />

pubblici utilizzata finora, risulta essere limitata e<br />

inefficace nella sua applicazione. Il divieto di <strong>fumo</strong>,<br />

così come regolamentato sostanzialmente dalla legge<br />

n. 584 dell’11 novembre 1975 e dalla direttiva 14<br />

dicembre 1995, non è sufficiente. Questa normativa,<br />

nel tentativo di puntualizzare i luoghi ove è vietato<br />

fumare e di affidare il rispetto delle norme a responsabili<br />

sprovvisti dall’autorità necessaria, ha di fatto<br />

creato incertezze e difficoltà che hanno vanificato lo<br />

sforzo del legislatore. Al fine di attivare una più incisiva<br />

azione di dissuasione, con l’articolo 52 comma<br />

20 della legge finanziaria 2002 sono state inasprite le<br />

sanzioni per i trasgressori del divieto di <strong>fumo</strong>. Contemporaneamente,<br />

sono state intensificate e stimolate<br />

procedure di controllo e rilevamento delle infrazioni<br />

da parte delle forze dell’ordine.<br />

Un ulteriore sviluppo normativo approvato in via<br />

definitiva dal parlamento il 21 dicembre 2002 prevede<br />

l’applicazione del divieto di <strong>fumo</strong> a tutti gli spazi<br />

confinati, a eccezione di quelli adibiti ad uso privato<br />

e a quelli eventualmente riservati ai fumatori che dovranno<br />

essere dotati di appositi dispositivi di ricambio<br />

d’aria per tutelare la salute dei lavoratori addetti.<br />

Gli interventi legislativi, comunque, devono essere<br />

coniugati con maggiori e più incisive campagne di<br />

educazione e informazione sui danni procurati dal<br />

<strong>fumo</strong> attivo e/o passivo, la cui efficacia potrà essere<br />

maggiore se verranno rivolte soprattutto ai giovani in<br />

età scolare e alle donne in età fertile.<br />

Una campagna indirizzata ai ragazzi di 14 e 15 anni<br />

è stata iniziata nelle scuole dal Ministero della salute<br />

e dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca<br />

scientifica con l’iniziativa denominata Missione salute<br />

che si propone di supportare l’educazione alla salute<br />

nelle nostre scuole.<br />

In particolare per i giovani va tenuto conto che si è registrato<br />

un abbassamento dell’età in cui questi iniziano<br />

a fumare (15 anni) e che il 90% dei fumatori inizia<br />

a consumare sigarette prima dei 20 anni. Inoltre, se si<br />

considera che l’iniziazione alle sigarette è fortemente<br />

influenzata, sia nelle ragazze sia nei ragazzi, da pressioni<br />

sociali, da bisogni psicologici, da condizionamenti<br />

legati a compagni e amici e da fattori familiari quali la<br />

presenza di genitori che fumano, risulta evidente che<br />

un appropriato intervento deve essere perseguito con<br />

un adeguato comportamento di coloro che rivestono<br />

ruoli percepiti dai ragazzi come carismatici, inclusi i<br />

genitori, gli insegnanti, gli operatori sanitari e i mass<br />

media. Sarà da modificare in particolare il modello<br />

proposto nei decenni precedenti che presentava il fumatore<br />

come un personaggio emancipato e carismatico;<br />

al contrario la nuova politica adottata negli Usa,<br />

che attribuisce al fumatore un basso livello socio-culturale,<br />

è quella che più si avvicina alla realtà e che<br />

meglio può contrastare la cultura del secolo scorso.<br />

Essendo scientificamente provata la correlazione tra<br />

<strong>fumo</strong> e patologie del feto, risulta di particolare rilievo<br />

l’intervento di sensibilizzazione destinato alle donne<br />

in età fertile. Infatti, ad esempio, il deficit congenito<br />

di un arto, nel quale una parte o tutto l’arto del feto<br />

può non svilupparsi, è doppio nelle donne fumatrici<br />

rispetto alle non fumatrici. L’aborto spontaneo, si<br />

produce in quasi 4000 donne su 100.000 che fumano<br />

e il rischio di gravidanza ectopica è doppio rispetto<br />

alle non fumatrici. I bambini di madri fumatrici pesano<br />

alla nascita in media 150-200 grammi in meno.<br />

Le donne fumatrici sono più soggette a fenomeni<br />

quali la placenta previa, il distacco di placenta, le<br />

emorragie gestazionali, la rottura precoce della membrana<br />

amniotica, le infezioni del liquido amniotico.<br />

Inoltre alcuni studi dimostrano che l’esposizione dei<br />

neonati al <strong>fumo</strong> passivo aumenta il rischio di sids<br />

(Sudden infant death sindrome) e in particolare è<br />

direttamente proporzionale al consumo di sigarette<br />

fumate dalla madre e al numero di sigarette fumate<br />

in sua presenza.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


66<br />

tratta da<br />

Panorama della sanità<br />

anno XV n. 7, febbraio 2002<br />

Dichiarazione di Varsavia<br />

19 febbraio 2002<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

La dichiarazione di Varsavia Per un’Europa senza tabacco<br />

è stata adottata dalle delegazioni dei ministeri<br />

della sanità dei 51 paesi della Regione europea dell’Organizzazione<br />

mondiale della sanità a seguito dei lavori<br />

che si sono svolti il 18 e il 19 febbraio nella capitale polacca.<br />

La dichiarazione costituisce la posizione comune<br />

dell’Europa rispetto alle politiche di controllo del tabacco<br />

e consegna la leadership alla Regione europea per la ratifica<br />

dell’accordo quadro nel 2003 da parte dei 191 stati<br />

membri, il primo trattato globale dell’O<br />

rganizzazione<br />

mondiale della sanità con valore legale.<br />

L Riconoscendo che il tabacco è una sostanza tossica<br />

che provoca dipendenza e che l’epidemia del<br />

tabacco è la sfida principale della Regione europea<br />

dell’oms, che dunque necessita una risposta congiunta;<br />

L enfatizzando l’esistenza di una crescente eterogeneità<br />

tra gli stati membri appartenenti alle diverse aree<br />

della Regione europea nelle politiche di controllo<br />

del tabacco;<br />

L notando che, nonostante i successi ottenuti in Europa,<br />

molti stati membri devono ancora definire<br />

ampie politiche di controllo del tabacco;<br />

L riconoscendo che le generazioni presenti e future<br />

meritano di respirare aria senza <strong>fumo</strong> e di essere tutelate<br />

dalle esposizioni involontarie al <strong>fumo</strong> passivo<br />

e dagli impatti negativi sulla salute, sull’economia e<br />

sulla società derivanti dall’uso del tabacco;<br />

L sottolineando che la cessazione del <strong>fumo</strong> contribuisce<br />

fortemente alla riduzione della prevalenza dei<br />

fumatori;<br />

L partendo dai principi della prima Conferenza europea<br />

sulle politiche del tabacco (Madrid, 1988) e<br />

dei seguenti tre piani di azione per un’Europa senza<br />

tabacco nel periodo 1987-2001;<br />

L sostenendo il ruolo centrale dei governi nel concordare,<br />

revisionare e rafforzare i piani d’azione nazionali,<br />

raccogliendo i contributi delle organizzazioni<br />

governative, non governative e degli esperti del settore<br />

sanitario;<br />

L evidenziando la competenza e il ruolo guida dell’oms<br />

all’interno del sistema delle Nazioni unite<br />

relativamente al controllo del tabacco;<br />

L sottolineando il valore essenziale del rafforzamento<br />

della collaborazione e della solidarietà europea per<br />

un’azione efficace contro il consumo di tabacco;<br />

noi, ministri e delegati degli stati partecipanti alla<br />

conferenza ministeriale dell’oms per un’Europa senza<br />

tabacco, siamo seriamente preoccupati per la continua<br />

minaccia che il <strong>fumo</strong> rappresenta per la salute<br />

globale.<br />

In conseguenza noi:<br />

1 ci impegniamo a preparare e adottare la Strategia<br />

europea per il controllo del tabacco (quarto piano<br />

d’azione) per un’Europa senza tabacco in base alle<br />

seguenti linee guida:<br />

L il controllo del tabacco è in cima alle nostre priorità<br />

nella sanità pubblica;<br />

L combattere l’epidemia di tabacco è fondamentale<br />

per la tutela della salute degli individui, in particolare<br />

bambini e giovani, che saranno propriamente<br />

informati sulla natura letale e sulla dipendenza provocata<br />

dal consumo di tabacco e sulle tattiche di<br />

“reclutamento” da parte dell’industria del tabacco;<br />

L saranno effettivamente implementate nella Regione<br />

europea ampie politiche che abbiano un impatto<br />

misurabile sulla riduzione dell’uso del tabacco; i<br />

principali elementi che costituiscono queste ampie<br />

politiche sono: l’elevata tassazione, i divieti sulle<br />

pubblicità, sponsorizzazioni e promozioni, la protezione<br />

contro l’esposizione involontaria al <strong>fumo</strong><br />

passivo nei luoghi pubblici e sui posti di lavoro,<br />

l’accesso alle misure per smettere di fumare ed il<br />

rigido controllo del contrabbando;<br />

L la nuova strategia, che si basa sui risultati dei precedenti<br />

piani, dovrebbe stabilire obiettivi chiari e specifici<br />

da raggiungere nella Regione europea entro il<br />

2007;<br />

L deve essere rivolta la massima attenzione alle allarmanti<br />

tendenze nel consumo di tabacco tra i giovani,<br />

le donne e le persone appartenenti a gruppi<br />

socioeconomicamente vulnerabili e di minoranza;<br />

L la tutela della salute pubblica ha la priorità rispetto<br />

alla produzione del tabacco, perciò dovrebbero<br />

essere promosse attività economiche sostenibili<br />

alternative alla produzione del tabacco insieme al<br />

graduale trasferimento dei relativi sussidi ad altre<br />

attività;


67<br />

L le politiche di controllo del tabacco dovrebbero<br />

prestare attenzione alle differenze tra i sessi e alle<br />

prospettive in tutti gli aspetti del controllo;<br />

2 dichiariamo il nostro forte sostegno alla preparazione<br />

di un ampio Accordo quadro sul controllo del tabacco<br />

(Aqct) e esortiamo tutti gli stati membri della<br />

Regione europea e la Commissione europea a:<br />

L evidenziare la necessità che la prevenzione della<br />

salute pubblica sia prioritaria e contribuire attivamente<br />

allo sviluppo, adozione ed implementazione<br />

di un Aqct forte ed efficace;<br />

L lavorare per raggiungere un insieme di misure di<br />

controllo integrate e di risposte internazionali congiunte<br />

contro l’epidemia di tabacco;<br />

3 esortiamo gli stati membri e le organizzazioni intragovernative<br />

a potenziare la collaborazione e la<br />

solidarietà nel controllo del tabacco in Europa attraverso:<br />

L la creazione di un adeguato meccanismo intergovernativo<br />

per lo scambio regolare di informazioni<br />

nell’ambito tecnico, scientifico e legale del controllo<br />

di tabacco;<br />

L la riduzione delle differenze tra le politiche di controllo<br />

del tabacco nei diversi paesi europei in base<br />

all’esperienza derivata da programmi efficaci;<br />

L l’assistenza allo sviluppo di politiche di controllo<br />

nazionali del tabacco in paesi che attraversano condizioni<br />

particolari, quali gli stati membri in fase di<br />

transizione economica;<br />

L il rafforzamento del ruolo delle controparti nazionali<br />

nella Strategia europea per il controllo del tabacco<br />

per un’Europa senza tabacco quale network<br />

essenziale per efficaci politiche di controllo nella<br />

Regione europea;<br />

L la promozione di sforzi per coinvolgere tutti i segmenti<br />

sociali nella lotta contro il consumo di tabacco;<br />

4 chiediamo al direttore regionale per l’Europa dell’oms<br />

di:<br />

L dare la massima priorità allo sviluppo delle linee<br />

guida e al sostegno agli stati membri nelle loro attività<br />

di progettazione ed implementazione di ampie<br />

politiche di controllo del tabacco;<br />

L continuare a sviluppare la Strategia europea per il<br />

controllo del tabacco per un’Europa senza tabacco<br />

e proporre la sua adozione da parte del Comitato<br />

regionale per l’Europa dell’oms nel 2002;<br />

L assistere gli stati membri dell’Europa orientale, alla<br />

luce della particolare gravità del problema, ad ottenere<br />

sostegno da parte delle agenzie di sviluppo<br />

e donatrici per la definizione ed implementazione<br />

delle politiche di controllo del tabacco;<br />

L facilitare la collaborazione tra gli stati membri e le<br />

rilevanti organizzazioni governative e non governative<br />

per un’azione coordinata contro l’epidemia di<br />

tabacco nella Regione europea<br />

L stabilire e rafforzare sistemi standardizzati di sorveglianza<br />

delle tendenze, delle cause e conseguenze<br />

dell’uso del tabacco e mobilitare a questo scopo<br />

risorse finanziarie ed operative, specialmente per i<br />

paesi in fase transizione economica.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


68<br />

siti web utili<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Presentiamo una selezione di siti nazionali che possono<br />

rappresentare uno strumento sia di approfondimento<br />

che di aggiornamento. Alla fine dell’elenco si<br />

segnalano anche alcuni siti particolarmente rilevanti a<br />

livello europeo o internazionale in lingua inglese.<br />

http://progetti.iss.it/ofad<br />

Sito dell’Osservatorio <strong>fumo</strong>, alcol e droga dell’Istituto<br />

superiore di sanità, che riserva uno spazio specifico al<br />

tabacco, all’interno del quale è possibile reperire utili<br />

informazioni e documentazione aggiornata. Di particolare<br />

interesse l’indirizzario dei Centri anti<strong>fumo</strong><br />

italiani e le linee guida per promuovere la cessazione<br />

dell’abitudine al <strong>fumo</strong>.<br />

www.ministerosalute.it<br />

Dalla home page del sito del Ministero della salute è<br />

possibile accedere alle campagne informative riguardanti<br />

il <strong>fumo</strong>. Inoltre si può accedere all’archivio di<br />

Primo piano, dove si trovano anche dei documenti<br />

sintetici riguardanti il <strong>fumo</strong> in Italia.<br />

www.<strong>fumo</strong>.it<br />

All’interno della sezione dedicata al medico, si segnalano<br />

come interessanti gli aggiornamenti bibliografici,<br />

gli educazionali, l’archivio leggi, i casi clinici.<br />

www.tabaccologia.org<br />

Il sito della Società scientifica sitab per lo studio del<br />

tabacco, del tabagismo e delle patologie <strong>fumo</strong>-correlate<br />

affronta queste tematiche sotto vari aspetti e contiene<br />

anche on-line la rivista della società.<br />

www.legatumori.it<br />

Sito della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori).<br />

Comprende una sezione dedicata al <strong>fumo</strong>.<br />

www.istitutotumori.mi.it<br />

Tramite l’Osservatorio sul tabacco si accede a una<br />

serie di documenti tra i quali un giornalino on-line<br />

sulle problematiche <strong>fumo</strong>-correlate.<br />

www.simg.it/pneumo/<br />

Pagine del sito della Società italiana di medicina generale<br />

dove è possibile reperire alcune informazioni<br />

sul <strong>fumo</strong>.<br />

www.federasma.org<br />

Il sito di Federasma, insieme di associazioni che sostengono<br />

la lotta all’asma e all’allergia, offre interessanti<br />

spunti inerenti al tabagismo e il <strong>fumo</strong> passivo<br />

quali rilevanti fattori di rischio nei confronti delle<br />

suddette patologie.<br />

www.medicichecurano.org<br />

Questo sito riserva una sezione specifica al <strong>fumo</strong> con<br />

documenti, articoli e news.<br />

www.pneumonet.it<br />

All’interno dell’area scientifica dedicata ai medici specialisti<br />

e ai medici di Medicina generale offre un approfondimento<br />

delle problematiche <strong>fumo</strong>-correlate.<br />

www.gea2000.org<br />

Da questo sito è possibile scaricare materiale di carattere<br />

divulgativo, informazioni di vario genere sul<br />

<strong>fumo</strong>, news, ricca documentazione.<br />

www.asl.milano.it/<strong>fumo</strong>/<br />

Contiene il Progetto per la disassuefazione del <strong>fumo</strong><br />

nello studio del medico di Medicina generalee<br />

messo a<br />

punto dal Dipartimento servizi sanitari di base dell’Asl<br />

Città di Milano.<br />

www.who.dk<br />

Sito europeo dell’oms ricco di contenuti inerenti la<br />

salute; all’interno del frame “health topic” alla voce<br />

“smoking and health” si trovano i documenti inerenti<br />

a Tobacco free Europe.<br />

www.surgeongeneral.gov/tobacco/<br />

Sito dell’Office of the Surgeon General; permette di<br />

scaricare le linee guida americane per il trattamento<br />

della dipendenza da tabacco.<br />

www.dphpc.ox.ac.uk/cochrane_tobacco<br />

Sito del Cochrane Tobacco Addiction Review Group<br />

che si occupa delle rassegne inerenti le terapie per la<br />

dipendenza da tabacco; vi si trovano le sintesi in inglese<br />

di tali reviews.


glossario<br />

69<br />

www.inwat.org<br />

Sito della rete europea delle donne contro il <strong>fumo</strong><br />

che raccoglie e divulga documentazione scientifica<br />

riguardante il consumo da parte delle donne, suggerisce<br />

strategie specifiche di trattamento e prevenzione<br />

al femminile.<br />

www.ash.org.uk<br />

Action on Smoking and Health offre informazioni su<br />

numerosi aspetti relativi al <strong>fumo</strong> e mira a favorire lo<br />

sviluppo di politiche che aiutino a prevenire la dipendenza<br />

da tabacco e le problematiche correlate.<br />

www.smoking.drugabuse.gov<br />

Si tratta di una specifica area dedicata al <strong>fumo</strong> da<br />

parte del nida – National Institute on Drug Abuse<br />

del U.S. Department of Health and Human Services;<br />

vi si trovano, oltre a documentazione varia, anche indicazioni<br />

riguardanti il <strong>fumo</strong> tra i giovani.<br />

www.treatobacco.net<br />

Il sito fornisce informazioni sull’efficacia per la cura<br />

della dipendenza da tabacco in 9 lingue compreso<br />

l’italiano. È gestito dalla Society for Research on<br />

Nicotine and Tobacco (srnt) e dall’Organizzazione<br />

mondiale della sanità (oms): tutte le informazioni<br />

contenute sono raccolte ed esaminate da un gruppo<br />

di esperti internazionali e vengono continuamente<br />

aggiornate. È articolato in cinque sezioni, dedicate ad<br />

aree chiave della cura della dipendenza dal tabacco:<br />

efficacia, sicurezza, demografia ed effetti sanitari, economia<br />

sanitaria, politica anti<strong>fumo</strong>. Ciascuna sezione<br />

contiene una gamma di informazioni riguardanti<br />

scoperte chiave in termini di efficacia, raccomandazioni<br />

(direttive politiche o terapeutiche basate su dati<br />

scientifici), diapositive (risorse didattiche e materiali<br />

divulgativi basati sulle informazioni date).<br />

abilità di vita (skills)<br />

Abilità nell’adottare un comportamento di adattamento<br />

positivo che permette agli individui di fare<br />

fronte efficacemente alle esigenze e alle difficoltà della<br />

vita quotidiana. Tra di esse possiamo ricordare la<br />

capacità di prendere delle decisioni e di risolvere problemi<br />

(problem solving<br />

), il ragionamento creativo e la<br />

riflessione critica, la coscienza di sé, le competenze<br />

comunicative e relazionali interpersonali, la capacità<br />

di fare fronte alle proprie emozioni e di affrontare<br />

lo stress (coping) g . Tali abilità sono fondamentali per<br />

l’acquisizione delle competenze personali della promozione<br />

della salute (oms, 1999).<br />

craving<br />

Il craving o appetizione compulsiva è il comune denominatore<br />

di tutte le dipendenze patologiche da<br />

sostanze. Si manifesta come impulso irrefrenabile ad<br />

assumere la sostanza, accompagnato da intensa ansia,<br />

disforia, irritabilità, agitazione e, a volte, da comportamenti<br />

impulsivi e/o esplosivi, nonché da sintomi<br />

somatici quali cefalea e astenia. Il craving può essere<br />

scatenato da stimoli ambientali e può essere correlato<br />

a eventi stressanti o a particolari situazioni psicoemotive.<br />

evidence-based medicine<br />

(medicina basata sulle prove di efficacia)<br />

Nuovo approccio secondo il quale le decisioni cliniche<br />

devono risultare dall’integrazione tra l’esperienza<br />

del medico e l’applicazione delle migliori evidenze<br />

scientifiche al momento disponibili, tenuto conto<br />

anche delle preferenze del paziente. Si deve considerare,<br />

tra l’altro, l’accuratezza dei test diagnostici, la<br />

potenza dei fattori prognostici, l’efficacia e sicurezza<br />

dei trattamenti preventivi, terapeutici e riabilitativi.<br />

follow-up<br />

Termine inglese per indicare controlli periodici e programmati<br />

al fine di valutare il decorso di una malattia<br />

o l’efficacia di una terapia<br />

meta-analisi<br />

Metodo statistico di sintesi delle informazioni raccolte<br />

da studi diversi che sostengono la stessa ipotesi.<br />

Ogni studio deve essere matematicamente e clinicamente<br />

comparabile con ciascuno degli altri. È particolarmente<br />

utilizzata nella messa a punto di linee<br />

guida cliniche.<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


70<br />

attività promosse dall’unità<br />

operativa Prevenzione dipendenze<br />

la prevenzione e il trattamento del tabagismo dal 1997 al 2005<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

interventi in ambito scolastico<br />

Il lavoro di sensibilizzazione, collaborazione e intervento<br />

con le scuole elementari, medie inferiori e superiori<br />

presenti nel territorio dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> <strong>veneziana</strong><br />

sul tema del <strong>fumo</strong> di tabacco inizia nel 1998.<br />

1999/2000 Progetto Baciami non <strong>fumo</strong> in collaborazione<br />

con il distretto socio-sanitario di Marcon-<br />

Quarto d’Altino e il Provveditorato agli studi di<br />

Venezia: seminario di formazione per insegnanti<br />

dell’ultimo ciclo di scuola elementare e delle scuole<br />

medie inferiori, ristampa della guida didattica regionale<br />

Prevenzione del <strong>fumo</strong> a scuola e il suo invio<br />

alle scuole elementari e medie inferiori presenti nel<br />

nostro territorio, produzione di gadget distribuiti<br />

agli studenti.<br />

1998/1999 Ricerca-intervento sulle modalità di consumo,<br />

atteggiamenti e opinioni sul <strong>fumo</strong> di tabacco in<br />

giovani studentesse di un centro di formazione professionale:<br />

sono state coinvolte 60 ragazze tra i 14 e i<br />

30 anni con compilazione questionari (abitudini e<br />

comportamenti legati al <strong>fumo</strong>: sva – scala di valutazione<br />

dell’autoefficacia, mac – motivazione al cambiamento)<br />

e incontri di restituzione e discussione.<br />

Trend <strong>fumo</strong> destinato agli studenti delle scuole medie<br />

inferiori di terraferma, Venezia centro storico ed<br />

estuario; attuazione di interventi di prevenzione primaria<br />

al <strong>fumo</strong> di tabacco in collaborazione con gli<br />

operatori dei distretti socio-sanitari attraverso un incontro<br />

di due ore con il gruppo-classe:<br />

2000-01 4 classi di 3 scuole medie inferiori;<br />

2001-02 57 classi di 19 scuole medie inferiori con rilevazione<br />

delle abitudini al <strong>fumo</strong> di tabacco degli<br />

studenti (n. 939 questionari);<br />

2003-04 98 classi seconde di 21 scuole medie inferiori<br />

per un totale di 2088 studenti coinvolti, con<br />

rilevazione delle abitudini al <strong>fumo</strong> di tabacco (2088<br />

questionari);<br />

2004-05 61 classi seconde di 13 scuole medie inferiori<br />

di terraferma articolate in 21 sedi (dal 2004 la competenza<br />

territoriale dell’unità operativa Prevenzione<br />

dipendenze riguarda solo la terraferma);<br />

2003 pubblicazione Liberi dal <strong>fumo</strong>, liberi di crescere.<br />

Note per interventi di prevenzione al <strong>fumo</strong> di tabacco<br />

nelle scuole medie inferiore e e sua divulgazione.<br />

Concorsi della Regione del Veneto proposti alle scuole<br />

medie inferiori della terraferma, Venezia centro<br />

storico ed estuario:<br />

2000-01 Chi non fuma vince, 5 scuole<br />

con 6 classi per un totale di 137 studenti;<br />

2001-02 Smoke Free Class Competition, 5 scuole<br />

con 6 classi per un totale di <strong>12</strong>0 studenti;<br />

2002-03 Smoke Free Class Competition, 5 scuole<br />

con 10 classi per un totale di 225 studenti;<br />

2003-04 Smoke Free Class Competition, 7 scuole<br />

con 16 classi per un totale di 332 studenti;<br />

2004-05 Smoke Free Class Competition, 7 scuole con<br />

9 classi per un totale di 203 studenti nell’area di<br />

terraferma.<br />

Interventi di prevenzione primaria al tabacco e all’alcol<br />

destinati agli studenti delle scuole medie inferiori<br />

attraverso un incontro di due ore con il gruppo-classe<br />

con l’ausilio di un camper:<br />

2003-04 8 classi terze di 2 scuole per un totale di 173<br />

studenti;<br />

2004-05 7 classi terze di 2 scuole per un totale di <strong>12</strong>3<br />

studenti.<br />

Interventi di sensibilizzazione tramite un incontro di<br />

due ore su sostanze psicoattive e comportamenti a rischio<br />

ivi compreso il tabacco, per genitori delle scuole<br />

medie inferiori e superiori di terraferma, Venezia centro<br />

storico ed estuario:<br />

2000-01, 2001-02, 2002-03 1074 genitori di 23<br />

scuole (<strong>12</strong> istituti superiori, un cpf, 9 scuole medie<br />

inferiori e un istituto comprensivo) per un totale di<br />

45 incontri;<br />

2000-01 rilevazione delle rappresentazioni sociali<br />

delle droghe, compreso il tabacco, tra i genitori<br />

(106 questionari);<br />

2003-04 145 genitori di 3 scuole medie inferiori per<br />

un totale di 4 incontri;<br />

2004-05 841 genitori di 16 scuole della terraferma per<br />

un totale di 32 incontri.<br />

Sfumiamo i dubbi, progetto regionale sperimentale di<br />

prevenzione al tabagismo basato sulla metodologia<br />

della “peer education”:<br />

2003-04 scuola media superiore di Venezia: sono state<br />

coinvolte 6 classi terze (2 incontri per classe per<br />

tutti gli studenti e 8 incontri per i peer educator),


4 classi prime (un incontro per classe per tutti gli<br />

studenti);<br />

2004-05 scuola media superiore di Mestre: sono state<br />

coinvolte 4 classi terze (2 incontri per classe per<br />

tutti gli studenti e 8 incontri per i peer educator),<br />

5 classi prime e 4 classi seconde (un incontro per<br />

classe per tutti gli studenti).<br />

Interventi di aggiornamento su sostanze psicoattive,<br />

compreso tabacco, e comportamenti a rischio per docenti<br />

delle scuole medie inferiori e superiori di terraferma,<br />

Venezia centro storico ed estuario:<br />

2003 seminario La prevenzione al femminilee<br />

in col-<br />

laborazione con la Provincia di Venezia, Settore<br />

scuole, cultura e servizi ai disabili sensoriali, che ha<br />

coinvolto 25 docenti scuole superiori e 16 operatori<br />

di servizi territoriali.<br />

Indagini su atteggiamenti, opinioni, percezione del<br />

rischio, stile di consumo rispetto alle sostanze psicoattive<br />

compreso il tabacco (dati locali):<br />

L tra gli studenti delle scuole superiori<br />

1998-99 Nuove droghe in terraferma, 260 questionari;<br />

1999-2000 Nuove droghe in centro storico,<br />

437 questionari;<br />

2000-01 Rappresentazioni sociali delle droghe,<br />

110 questionari;<br />

L tra i giovani frequentanti luoghi di aggregazione<br />

1998 Indagine Prozac+, 356 questionari;<br />

1999 Sweet Paste, 225 questionari;<br />

L tra i docenti delle scuole medie e superiori<br />

2000-2001 Rappresentazioni sociali delle droghe,<br />

109 questionari.<br />

interventi diretti alla<br />

popolazione generale<br />

Iniziative di sensibilizzazione sul <strong>fumo</strong> da tabacco<br />

nelle piazze:<br />

2000 e 2002 manifestazioni pubbliche in piazza in<br />

collaborazione con altri servizi dell’azienda <strong>Ulss</strong><br />

<strong>12</strong> <strong>veneziana</strong>, medici di Medicina generale e associazioni<br />

del territorio in occasione della Giornata<br />

mondiale senza tabacco con distribuzione di 2000<br />

locandine e 5000 dépliant;<br />

2004 incontri con camper nelle piazze di Mestre,<br />

Marghera, Favaro e Marcon in collaborazione con i<br />

distretti socio-sanitari 3 e 4 e la lilt (3000 dépliant<br />

distribuiti, 526 contatti personalizzati, 113 test di<br />

Fagerström)<br />

Iniziative di sensibilizzazione sul <strong>fumo</strong> da tabacco<br />

con le associazioni:<br />

1999 coinvolgimento di università del tempo libero,<br />

associazione famiglie-Ceis, scuola serale Pacinotti<br />

con due incontri ciascuno per un totale di 155<br />

partecipanti;<br />

2002 seminario di formazione per 15 volontari del<br />

Leo club Mestre;<br />

2004 incontro di sensibilizzazione con gli Amici del<br />

cuore di Venezia.<br />

Promozione del concorso Smetti & vincii<br />

presso me-<br />

dici di Medicina generale, reparti ospedalieri, distretti<br />

socio-sanitari, comuni, scuole, associazioni anni<br />

2000, 2002 e 2004.<br />

interventi con i medici<br />

di Medicina generale<br />

1997 Costituzione del primo gruppo di lavoro unità<br />

operativa Prevenzione dipendenze e medici di Medicina<br />

generale.<br />

1998 Rilevazione dei bisogni formativi circa il ruolo<br />

del medico di Medicina generale nella prevenzione<br />

del <strong>fumo</strong> (61 questionari), organizzazione ed attuazione<br />

di un momento di aggiornamento (44 medici<br />

di Medicina generale presenti), ristampa e divulgazione<br />

ai medici di Medicina generale della guida<br />

Come aiutare i pazienti a smettere di fumare e degli<br />

opuscoli Il piacere di non fumare della Regione del<br />

Veneto.<br />

1998-99 Ricerca sanitaria finalizzata Il medico di Medicina<br />

generale e il <strong>fumo</strong> da tabacco, effettuata sugli<br />

utenti afferenti agli ambulatori di 32 medici di<br />

famiglia del territorio dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong> (pari al<br />

10,8% di quelli presenti nell’azienda) con somministrazione<br />

di 2799 questionari; pubblicazione della<br />

ricerca e sua divulgazione in tutto il territorio.<br />

1999 Corso di aggiornamento sul tema Counselling<br />

dei medici di Medicina generale per aiutare i pazienti<br />

a smettere di fumare; ristampa e invio a tutti i medici<br />

di Medicina generale del manuale regionale per<br />

la realizzazione del counselling.<br />

2001 Ricerca regionale Il cittadino veneto e i problemi<br />

alcol e <strong>fumo</strong>-correlati. Conoscere per cambiare in<br />

collaborazione con 165 medici di Medicina generale<br />

(pari al 62,3% del totale dei medici di Medicina<br />

generale dell’<strong>Azienda</strong>), che hanno somministrato<br />

4336 questionari ai pazienti (pari all’1,6 % del totale<br />

degli assistiti dell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong>).<br />

71<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare


72<br />

bibliografia<br />

Fumo come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

2001 e 2002 Iniziative di formazione e aggiornamento<br />

per medici di Medicina generale con 4 incontri<br />

per un totale di 184 partecipanti.<br />

2002-03 Costituzione di un gruppo di lavoro per<br />

l’elaborazione di una strategia di intervento utilizzabile<br />

negli ambulatori dei medici di Medicina<br />

generale; ideazione di una guida pratica per aiutare<br />

i pazienti a smettere di fumare.<br />

interventi con altri operatori<br />

sanitari e socio sanitari<br />

1998 Organizzazione e attuazione di una giornata<br />

di aggiornamento per operatori socio-sanitari della<br />

nostra <strong>Ulss</strong> (29 presenti).<br />

2000 e 2002 Seminari di aggiornamento sui dati e<br />

i trend dei consumi di sostanze psicoattive, compreso<br />

tabacco, nella popolazione giovanile nel territorio<br />

veneziano destinati agli operatori dei servizi<br />

territoriali <strong>Ulss</strong>, Comune e privato sociale.<br />

2001 Attività di educazione alla salute sul <strong>fumo</strong> da tabacco<br />

con i servizi di Medicina sportiva dell’<strong>Ulss</strong>:<br />

L indagine sulle abitudini al <strong>fumo</strong> (440 questionari);<br />

L intervento di sensibilizzazione nei 440 utenti che<br />

hanno compilato il questionario dei quali il 50%<br />

con età inferiore ai 15 anni.<br />

2004 Corso di formazione per il personale ostetrico<br />

Come aiutare le donne a smettere di fumare al fine<br />

di implementare il programma regionale di counselling<br />

ostetrico Mamme libere dal <strong>fumo</strong>: due corsi<br />

ecm di 10 ore ciascuno per un totale di quattro incontri<br />

che hanno visto la presenza di 27 ostetriche.<br />

corsi per smettere di fumare<br />

Dal 1997 al 2005 l’unità operativa Prevenzione dipendenze<br />

ha organizzato, direttamente o in collaborazione,<br />

dieci corsi per smettere di fumare con la partecipazione<br />

di 238 persone per un totale di <strong>12</strong>1 incontri<br />

di gruppo e 38 incontri di follow-up; a tutti i partecipanti<br />

sono stati sottoposti i test mac e sva.<br />

Pubblicizzazione dei corsi tramite dépliant e locandine<br />

(medici di Medicina generale, distretti, comuni,<br />

associazioni, scuole, etc.) e tramite stampa (Il Gazzettino<br />

e La Nuova Venezia).<br />

aa.vv., Il medico di Medicina generale e il <strong>fumo</strong> da tabacco.<br />

Ricerca sanitaria finalizzata negli ambulatori dei<br />

medici di Medicina generale, Stamperia Cetid, Mestre,<br />

Venezia, 2000.<br />

D. Orlandini, Ricerca sanitaria finalizzata negli ambulatori<br />

dei medici di Medicina generale, “Prevenzione<br />

respiratoria”, anno I, n. 4, dicembre, 2000.<br />

D. Orlandini, M. Di Pieri, F. Frascone, A. Pettenò,<br />

Una panoramica sul <strong>fumo</strong> di tabacco in adolescenza,<br />

“Educazione sanitaria e promozione della salute” , vol.<br />

24, n. 4, pp. 271-283, 2001.<br />

D. Orlandini, M. Di Pieri, A. Pettenò, Il <strong>fumo</strong> di tabacco:<br />

strategie per la prevenzione nelle nuove generazioni,<br />

“Prevenzione, giovani e <strong>fumo</strong>” (a cura di) G.B.<br />

Modonutti, Edizioni Goliardiche, Udine, 2001.<br />

D. Orlandini, I trattamenti per il tabagismo, in Atti<br />

del iv Congresso nazionale sitd “Addiction: una normale<br />

malattia”, Eurograph Padova, 2001.<br />

D. Orlandini, A. Pettenò, E. Bottignolo, M. Di Pieri,<br />

R. Brognaro, Liberi dal <strong>fumo</strong> liberi di crescere, Note<br />

per gli interventi di prevenzione al <strong>fumo</strong> di tabacco nelle<br />

scuole medie inferiori, Arti Grafiche Venete, Quarto<br />

d’Altino (Venezia), 2003.<br />

D. Orlandini, Una rassegna dei metodi psicologici per<br />

smettere di fumare, atti del convegno “Trattamenti<br />

psicologici della dipendenza da tabacco”, Camposampiero<br />

(Padova), 14 febbraio 2003.<br />

D. Orlandini, Prevenzione del <strong>fumo</strong> di tabacco: programmi<br />

effi caci e buone prassi, atti del ii Congresso<br />

nazionale disturbi mentali e tossicodipendenza “Fragil...<br />

mente”, Forte village resort, Cagliari 4-8 ottobre<br />

2004.<br />

M. Lessi, D. Marcolina, F. Micheletto, R. De Noni,<br />

D. Orlandini, M.C. Pavarin, A. Pettenò, L. Sbrogiò,<br />

E. Tamang, Verso una scuola libera dal <strong>fumo</strong>, Direzione<br />

regionale per la prevenzione, Regione del Veneto,<br />

Venezia, 2005.<br />

D. Orlandini, A. Pettenò, F. Frascone, Fumo. Come<br />

aiutare i pazienti a smettere di fumare: Guida pratica<br />

per i medici di Medicina generale, Poligrafica, Venezia<br />

2005.<br />

D. Orlandini, V. Cavallin, Prevenire è meglio che curare:<br />

strategie di prevenzione al <strong>fumo</strong> di tabacco, in corso<br />

di stampa.


Fumo. Come aiutare i pazienti a smettere di fumare<br />

Questa guida vuole essere un contributo, per approfondire<br />

il complesso problema del tabagismo, e uno strumento<br />

pratico per il medico di Medicina generale che<br />

desidera aiutare i propri pazienti a smettere di fumare.<br />

Illustrando il percorso compiuto nell’azienda <strong>Ulss</strong> <strong>12</strong><br />

<strong>veneziana</strong>, si intende mettere a disposizione una serie di<br />

approcci, di metodologie di counselling e di indicazioni<br />

farmacologiche per affrontare con efficacia il problema<br />

<strong>fumo</strong>, considerandone i diversi aspetti e intervenendo<br />

concretamente presso il paziente fumatore anche con<br />

l’ausilio di schede operative fotocopiabili.<br />

Una seconda sezione offre un quadro generale del fenomeno<br />

presso la popolazione, sia a livello nazionale<br />

che locale, e una sintetica rassegna delle indicazioni nazionali<br />

e internazionali del trattamento del tabagismo.<br />

La guida è completata da un estratto del Piano sanitario<br />

nazionale, dalla Dichiarazione di Varsavia, da riferimenti<br />

in rete e altre informazioni utili.

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