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ENRICO DINDO E I SOLISTI DI PAVIA - UBI Banca

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<strong>ENRICO</strong> <strong><strong>DI</strong>NDO</strong><br />

E I <strong>SOLISTI</strong> <strong>DI</strong> <strong>PAVIA</strong><br />

Tre anni fa, il 9 dicembre 2001, Mstislav<br />

Rostropovich accettava la presidenza onoraria<br />

dei Solisti di Pavia, un’orchestra d’archi di<br />

nuova formazione nata dall’entusiasmo di<br />

Enrico Dindo e dalla nuova voglia di protagonismo<br />

della città di Pavia. Che cosa aveva<br />

portato il grande maestro, una delle massime<br />

icone del mondo musicale, nella città lombarda?<br />

Certamente l’amicizia e la stima per<br />

Dindo, il fondatore dell’orchestra che era stato<br />

proiettato proprio dalla vittoria al Concorso<br />

Rostropovich in una carriera solistica internazionale.<br />

Ma anche l’unicità del progetto culturale:<br />

fondare a Pavia un’orchestra da camera<br />

che unisse giovani di talento a musicisti già<br />

affermati e servisse da portavoce della rinascita<br />

della città a livello nazionale e internazionale.<br />

E proprio all’estero i Solisti ottengono<br />

un immediato successo: nel giugno 2002 sono<br />

a Mosca, San Pietroburgo e Vilnius, nel 2003<br />

ad Algeri per un concerto straordinario<br />

per il Semestre Italiano di presidenza della<br />

Comunità Europea, nel 2004 ospiti del governo<br />

libanese per il concerto ufficiale per la Festa<br />

dell’Indipendenza nel Palazzo del Gran<br />

Serraglio. In Italia vengono subito invitati<br />

dalle Settimane Musicali di Stresa, dal Teatro<br />

dal Verme di Milano e da numerosi teatri tra<br />

cui il Bellini di Messina, il Mercadante di<br />

Napoli, il Comunale di Modena e il Bibiena<br />

di Mantova. Ma fulcro dell’attività dei Solisti<br />

resta il rapporto con la loro città: dal primo<br />

anno si organizza una stagione al teatro<br />

Fraschini, di cui divengono orchestra residente,<br />

e si inaugura la tradizione del Concerto di<br />

Pasqua in San Pietro in Ciel d’Oro. Le straordinarie<br />

ricchezze artistiche e architettoniche<br />

della città permettono all’orchestra di esibirsi<br />

in contesti di grande suggestione: oltre<br />

al Teatro Fraschini e a San Pietro, la chiesa<br />

di San Francesco Maggiore, dove ha luogo<br />

il primo concerto con Rostropovich.<br />

UN’ORCHESTRA PER LA CITTÀ <strong>DI</strong> <strong>PAVIA</strong><br />

Uno sviluppo così rapido aveva bisogno di<br />

alcuni presupposti: certezze artistiche, una<br />

sede adeguata e un impegno economico.<br />

Per questo nel novembre 2001 si è costituita<br />

l’Associazione I Quattro Cavalieri, decisa a<br />

promuovere e valorizzare la città e il territorio<br />

di Pavia investendo in un’impresa culturale.<br />

Dell’Associazione, presieduta da Salvatore<br />

Veca, fanno parte la Fondazione <strong>Banca</strong> del<br />

<strong>DI</strong> PAOLO BESANA<br />

Il maestro Enrico<br />

Dindo, con<br />

l’orchestra<br />

dei Solisti,<br />

ha proiettato<br />

Pavia ai massimi<br />

livelli<br />

internazionali<br />

di eccellenza<br />

musicale.<br />

Monte di Lombardia, l’Istituzione Teatro<br />

Gaetano Fraschini, il Comune di Pavia ed<br />

Enrico Dindo. La Fondazione <strong>Banca</strong> del<br />

Monte di Lombardia, storicamente legata<br />

al territorio pavese e già impegnata a favore<br />

del Teatro Fraschini, ha contribuito alla nascita<br />

dei Solisti con un apposito finanziamento in<br />

linea con gli impegni statutari che prevedono<br />

interventi a favore della cultura nel territorio<br />

lombardo. L’Istituzione Teatro Gaetano<br />

Fraschini, in origine Teatro dei Quattro<br />

Cavalieri, offre ai Solisti una residenza ideale<br />

in cui sviluppare sia il repertorio che il rapporto<br />

con il pubblico. Costruito tra il 1771<br />

e il 1773 dal celebre architetto Antonio Galli<br />

di Bibiena, autore tra l’altro del Teatro della<br />

Pergola di Firenze, del Comunale di Bologna<br />

e dello Scientifico di Mantova, il Fraschini è<br />

uno splendido esempio di teatro settecentesco<br />

che l’ottima acustica, la giusta dimensione<br />

e lo splendore architettonico rendono ideale<br />

per la musica da camera. All’impianto già<br />

neoclassico della facciata corrisponde un<br />

interno ancora memore della tradizione del<br />

teatro barocco. Con lo sviluppo dell’attività<br />

dei Solisti accanto alla stagione lirica e di<br />

prosa e alle prestigiose ospitalità musicali,<br />

il Teatro riafferma la sua funzione culturale<br />

e civile di teatro “per la città”, luogo di<br />

diffusione dell’arte e insieme di ricerca di<br />

sempre nuovi modelli produttivi.<br />

42 • RASSEGNA N. 18 INVERNO 2004/2005


Questo progetto, interamente finanziato con<br />

risorse private e volto alla valorizzazione della<br />

cultura musicale, può essere considerato come<br />

la costituzione di un’impresa di cultura la cui<br />

finalità è contribuire allo sviluppo economico<br />

e culturale del territorio pavese e lombardo<br />

diventando ambasciatrice della città in Italia<br />

e all’estero. Il legame tra l’orchestra e la città<br />

è stato ulteriormente sottolineato dalla scelta<br />

di un concerto dei Solisti per celebrare l’apertura<br />

dell’anno accademico dell’Università<br />

di Pavia il 13 dicembre 2004. La figura di<br />

Salvatore Veca, che oltre ad essere presidente<br />

dell’Associazione i Quattro Cavalieri è Preside<br />

della Facoltà di Scienze politiche e Prorettore<br />

per la Didattica dell’Università di Pavia e<br />

Rettore del Collegio Giasone del Maino,<br />

assicura infatti l’integrazione dei Solisti nel<br />

tessuto culturale della città e in particolare<br />

il rapporto con un’Università che attraversa<br />

una fase di sviluppo e di nuova autorevolezza.<br />

<strong>ENRICO</strong> <strong><strong>DI</strong>NDO</strong>: L’ENTUSIASMO<br />

E LA CONCRETEZZA<br />

Direttore, direttore artistico e violoncellista,<br />

Enrico Dindo è l’anima dei Solisti. Nato a<br />

Torino nel 1965 da una famiglia di musicisti,<br />

a ventidue anni viene scelto da Riccardo Muti<br />

come Primo violoncello dell’Orchestra del<br />

Teatro alla Scala e della Filarmonica: un ruolo<br />

che ricoprirà per undici anni, fino al 1998.<br />

Nel 1997 vince il premio Rostropovich, e il<br />

grande Slava (così lo chiamano familiarmente<br />

gli appassionati di musica di tutto il mondo)<br />

dice di lui: “è un violoncellista di straordinarie<br />

qualità, artista compiuto e musicista formato<br />

e possiede un suono eccezionale che<br />

fluisce come una splendida voce italiana”. E’<br />

l’inizio di una carriera internazionale folgorante,<br />

che lo vede esibirsi con le maggiori<br />

orchestre (dalla Filarmonica della Scala alla<br />

Chicago Symphony, all’Orchestre Nationale de<br />

France e alla Filarmonica di San Pietroburgo)<br />

e direttori come Riccardo Muti, Valery<br />

Gergiev, Myung-Whun Chung oltre allo stesso<br />

Rostropovich. Nel 2000 l’Associazione dei<br />

Critici Musicali Italiani lo insignisce del prestigioso<br />

Premio Abbiati come miglior solista<br />

della stagione. Ma il 1997 aveva segnato<br />

anche l’inizio dell’impegno di Dindo come<br />

docente dell’Accademia Alessandro Rolla di<br />

Pavia. E’ proprio l’impegno nell’Accademia a<br />

far concepire a Dindo l’idea di un ensemble<br />

strumentale che offra ai numerosi giovani<br />

strumentisti italiani di valore l’occasione di<br />

crescere lavorando al fianco di musicisti di<br />

grande esperienza, sfruttando l’ambiente<br />

ideale offerto dal Teatro Fraschini. Nascono<br />

così i Solisti di Pavia, venti giovani virtuosi<br />

degli strumenti ad arco cui si aggiungono<br />

a seconda delle necessità solisti di fiati e percussioni<br />

in nodo da poter affrontare un repertorio<br />

con organico variabile dal duo all’orchestra<br />

sinfonica. Molti dei musicisti vantano<br />

collaborazioni con le più prestigiose istituzioni<br />

concertistiche del nostro paese, dalla Filarmonica<br />

della Scala all’Accademia di Santa Cecilia,<br />

e spesso svolgono un’autonoma attività da<br />

solisti. Scrive Dindo: “Ogni musicista sogna<br />

un giorno di avere un’orchestra per realizzare<br />

i propri desideri: una vera e propria estensione<br />

dello strumento che gli permetta di ampliare<br />

il repertorio e di presentare al pubblico la<br />

musica dei compositori che più ama”. Il suo<br />

sogno si è realizzato grazie all’entusiasmo di<br />

un’intera città. Il legame di Dindo con la vita<br />

musicale pavese si sviluppa anche oltre l’esperienza<br />

dei Solisti, con la creazione dell’Accademia<br />

Musicale di Pavia di alto perfezionamento<br />

musicale. L’Accademia prepara i giovani<br />

diplomati all’attività concertistica, sia orchestrale<br />

sia solistica, completando il panorama<br />

delle istituzioni musicali cittadine in cui<br />

spicca il ruolo dell’Istituto Musicale Vittadini,<br />

recentemente parificato. Dindo ha assunto la<br />

Direzione artistica dell’Accademia e l’insegnamento<br />

del violoncello: gli altri docenti sono<br />

Massimo Quarta per il violino, Danilo Rossi<br />

per la viola e Antonio Sciancalepore per il<br />

violoncello.<br />

IL REPERTORIO: TRA<strong>DI</strong>ZIONE<br />

E FLESSIBILITÀ<br />

Il repertorio dei Solisti è improntato alla massima<br />

varietà e flessibilità, come si conviene<br />

ad un’orchestra mossa soprattutto dal desiderio<br />

e dal piacere di far musica insieme, senza<br />

steccati o specializzazioni: all’attenzione per<br />

il Settecento (saranno subito memorabili<br />

Le quattro stagioni di Vivaldi con Giuliano<br />

Carmignola al violino e il Concerto per violoncello<br />

in Do Maggiore di Haydn con Dindo<br />

al violoncello, vero cavallo di battaglia della<br />

formazione, mentre si approfondisce il percorso<br />

dedicato a Mozart, anche in vista dell’anno<br />

mozartiano 2006) si accompagnano la passione<br />

per il romanticismo di Èajkovskij ed un<br />

occhio di riguardo per il Novecento storico,<br />

con le preziose esecuzioni del Divertimento<br />

per Archi di Bartòk e delle impegnative<br />

Kammermusik di Hindemith. In apertura di<br />

ogni stagione di concerti i Solisti commissionano<br />

un nuovo brano per violoncello ed archi<br />

ad un compositore contemporaneo: il primo<br />

è Carlo Boccadoro, che con Asa Nisi Masa,<br />

dedicato a Enrico Dindo, propone una sua<br />

rilettura del mondo incantato di Otto e Mezzo<br />

di Fellini. Nel 2003 è la volta di Carlo Galante<br />

e delle atmosfere sospese di Luna in acquario,<br />

mentre a gennaio 2005 si ascolterà un nuovo<br />

brano di Roberto Molinelli, compositore,<br />

arrangiatore e orchestratore dal gusto decisa-<br />

43 • RASSEGNA N. 18 INVERNO 2004/2005


mentre a gennaio 2005 si ascolterà un nuovo<br />

brano di Roberto Molinelli, compositore,<br />

arrangiatore e orchestratore dal gusto decisamente<br />

classico, noto al grande pubblico per<br />

le pagine seducenti e comunicative scritte per<br />

alcuni dei più noti spot pubblicitari televisivi.<br />

Molinelli ha anche collaborato con importanti<br />

personaggi del mondo della musica classica<br />

come Andrea Bocelli (sua l’orchestrazione di<br />

Con te partirò), Gustav Kuhn e Anna Caterina<br />

Antonacci, mentre il suo concerto per sassofono<br />

Four Pictures from New York è stato eseguito<br />

alla Carnegie Hall nel 2000.<br />

Di grande importanza anche l’impegno della<br />

orchestra nella diffusione della musica strumentale<br />

italiana attraverso un importante<br />

contributo alla riscoperta di autori come<br />

Giuseppe Martucci, Ottorino Respighi e anche<br />

Nino Rota, troppo a lungo considerato soltanto<br />

come compositore di indimenticabili colonne<br />

sonore per Fellini e Visconti.<br />

La peculiare versatilità dell’orchestra si traduce<br />

anche in diverse possibilità riguardo all’organico:<br />

i Solisti si sono presentati al pubblico in<br />

formazioni diversissime, dal trio all’orchestra,<br />

affrontando l’esperienza della musica da<br />

camera, fondamentale per ogni strumentista,<br />

accanto alla disciplina della dimensione sinfonica.<br />

E allargando ulteriormente il repertorio<br />

con pagine cameristiche di Beethoven,<br />

Brahms, Debussy, Ravel e Schoenberg.<br />

L’IMPEGNO PER LA SOLIDARIETÀ<br />

L’attività dei solisti è caratterizzata da una<br />

particolare sensibilità ai temi dell’impegno<br />

civile e sociale e dell’ambiente. E’ nata così<br />

la tournée italiana che nell’autunno 2004<br />

li ha portati ad esibirsi in tre città italiane a<br />

favore di altrettante istituzioni benefiche con<br />

il sostegno della Fondazione <strong>Banca</strong> del Monte<br />

di Lombardia. La prima è stata Parma, il 2<br />

ottobre, con un concerto a favore dell’Istituto<br />

Missioni Estere promosso dai Cavalieri degli<br />

Ordini Dinastici della Casa di Borbone Parma<br />

e destinato a raccogliere fondi per la scolarizzazione<br />

degli orfani della missione di<br />

Shabunda, in Congo. La serata, che ha segnato<br />

il debutto dei Solisti nella magnifica sala<br />

dell’Auditorium Paganini, progettata nel 2001<br />

da Renzo Piano, ha richiamato a Parma alcuni<br />

dei nomi più prestigiosi dell’aristocrazia europea<br />

intorno alla figura del Duca Carlo Ugo<br />

di Borbone Parma. Il secondo concerto della<br />

tournée si è svolto a Milano, nella Basilica<br />

di Sant’Eustorgio gremita di più di settecento<br />

persone, a Favore del CeLIM, Centro Laici<br />

Italiani per le Missioni: una realtà che agisce<br />

sia all’estero, gestendo progetti di cooperazione<br />

internazionale in Albania, Costa d’Avorio,<br />

Kossovo, Mozambico e Zambia, sia in Italia<br />

dove ha dato vita a CeliMondo, un centro<br />

di intercultura che organizza percorsi didattici<br />

con lo scopo di avvicinare mondi e culture<br />

diverse. L’ultimo concerto, a favore del FAI -<br />

Fondo per l’Ambiente Italiano, ha avuto luogo<br />

a Venezia il 19 novembre, nella sontuosa<br />

Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, sotto<br />

la gigantesca tela di Palma il Giovane raffigurante<br />

il Giudizio Universale. Il giorno seguente<br />

Il Gazzettino scriveva, a firma di Letizia<br />

Michielon: “Il gruppo rivela coesione, brillantezza,<br />

sapiente gioco di prospettive sonore<br />

e un accurato equilibrio tra le varie sezioni<br />

orchestrali, rispetto alle quali il solista emerge<br />

come un primus inter pares”. Ma a ribadire<br />

l’impegno di Dindo e dei Solisti nel campo<br />

della solidarietà è giunto il concerto del 3<br />

dicembre nell’Aula Magna del Politecnico<br />

di Torino in occasione della Giornata Europea<br />

delle Persone Disabili. Una serata toccante<br />

in cui le note di Rota, Haydn e Respighi sono<br />

state “tradotte” in gesti da una professionista<br />

del linguaggio dei non udenti: un esperimento<br />

già operato più volte all’estero ma che veniva<br />

tentato per la prima volta in Italia.<br />

IL CICLO BACH: L’ULTIMO SUCCESSO<br />

L’autunno 2004 ha portato i Solisti anche<br />

a Roma, il 5 novembre, per un concerto<br />

che si è rivelato un’autentica consacrazione<br />

all’Auditorium Parco della Musica, nella prestigiosa<br />

stagione da Camera dell’Accademia<br />

di Santa Cecilia che comprende artisti come<br />

il pianista Andràs Schiff e il violinista Uto<br />

Ughi. Tuttavia l’evento principale degli ultimi<br />

mesi è stato con ogni probabilità il Ciclo Bach<br />

in San Francesco, una serie di tre concerti<br />

in cui Dindo e i Solisti hanno affrontato le<br />

sei Suites per violoncello solo alternate ai<br />

sei Concerti Brandeburghesi. La maestria<br />

di Dindo al violoncello ha fatto da contraltare<br />

alla brillante scrittura dei concerti, che hanno<br />

valorizzato la musicalità e il virtuosismo dei<br />

singoli strumentisti nella maestosa cornice di<br />

uno dei più significativi esempi di architettura<br />

gotica a Pavia. Le serate, realizzate anche<br />

grazie al contributo della <strong>Banca</strong> Regionale<br />

44 • RASSEGNA N. 18 INVERNO 2004/2005


Europea, erano completate da una breve<br />

introduzione ai tesori artistici, storici e architettonici<br />

della chiesa, a sottolineare il legame<br />

tra l’attività dell’orchestra e la tradizione<br />

culturale della città. E il pubblico ha risposto<br />

oltre ogni aspettativa, con più di quattrocento<br />

abbonamenti ai tre concerti e una partecipazione<br />

complessiva di più di seicento spettatori<br />

per ciascuna delle serate. Un risultato che<br />

conferma che l’orchestra ha saputo in soli tre<br />

anni imporsi come nuovo punto di riferimento<br />

nella città di Pavia.<br />

LA <strong>DI</strong>SCOGRAFIA:<br />

CINQUE CD ENTRO IL 2005<br />

L’attività dei Solisti di Pavia non si esaurisce<br />

in concerto: è stato avviato un progetto discografico<br />

con Velut Luna, etichetta indipendente<br />

di Padova, per la produzione di cinque cd tra<br />

il 2004 e il 2005. Il progetto prevede la scelta<br />

di brani che nel corso di poche registrazioni<br />

possano costruire un percorso esauriente nella<br />

musica per orchestra da camera composta fra<br />

la fine dell’Ottocento, il Novecento storico<br />

ed i giorni nostri. Verranno quindi incisi alcuni<br />

capisaldi del repertorio accanto a pagine poco<br />

conosciute, in particolare di autori italiani<br />

contemporanei. Il primo cd, uscito nel giugno<br />

2004, include grandi pagine per violoncello<br />

e archi della letteratura europea: la Serenata<br />

in do maggiore op.48, il Notturno e l’Andante<br />

Cantabile di Èajkovskij ed il Divertimento per<br />

Archi di Bartók. Gian Mario Benzing ha<br />

scritto nella rubrica dei dischi di Vivimilano,<br />

il supplemento del Corriere della Sera:<br />

“Nel Notturno e nell’Andante il virtuoso<br />

affascina, da solista, con un lirismo finissimo,<br />

il suo canto sa essere sussurro avvolgente,<br />

confessione d’amore. Nella Serenata Dindo<br />

trattiene i suoi in un chiarore come di lontananza,<br />

tutto sfuma in levità, rende esilissima<br />

l’Elegia, trasparente il Walzer...” Il secondo<br />

titolo, pubblicato nel novembre 2004, ha per<br />

titolo Concerto italiano e propone la riscoperta<br />

di pagine per archi dell’Otto e Novecento<br />

italiani: le Antiche arie e danze per Archi di<br />

Respighi, i Crisantemi di Puccini e il Concerto<br />

per archi di Nino Rota. Tutte le registrazioni<br />

sono realizzate nelle scuderie del castello<br />

di Pavia, recentemente ristrutturate: un luogo<br />

storico dotato di una morbida acustica naturale<br />

particolarmente favorevole al suono degli archi.<br />

LA PROSSIMA STAGIONE<br />

Dopo un autunno 2004 dedicato alle tournée<br />

e alle registrazioni, il 2005 vedrà i Solisti<br />

tornare alla loro città e al loro teatro. Il primo<br />

concerto, il 24 gennaio, accosterà Mozart<br />

a Grieg e al nuovo brano commissionato<br />

a Roberto Molinelli. Di Mozart verranno proposte<br />

la celebre Sinfonia Concertante per<br />

violino e viola K 364 e la Sinfonia Concertante<br />

K 320e, solo abbozzata dal grande salisburghese<br />

e restaurata nel 1990 dal violinista<br />

e compositore Philip Wilby per l’Università<br />

di Leeds. Solisti nelle sinfonie saranno, accanto<br />

a Dindo, due grandi musicisti italiani impegnati<br />

come insegnanti all’Accademia Musicale<br />

di Pavia: il violinista Massimo Quarta, che<br />

dopo la vittoria al “Paganini” di Genova si<br />

è imposto sui maggiori palcoscenici internazionali,<br />

e Danilo Rossi, prima viola del Teatro<br />

alla Scala, che è stato diretto come solista<br />

da Muti e Chailly. A conclusione del concerto<br />

la Holberg Suite, vasto affresco biografico<br />

dedicato da Grieg a Ludwig Holberg, padre<br />

nobile del teatro norvegese.<br />

Il 16 marzo, nell’ormai tradizionale concerto<br />

pasquale in S. Pietro in Ciel d’Oro, i Solisti<br />

torneranno all’antico con un programma<br />

dedicato ai Concerti per violino di Bach (ottima<br />

occasione per mettere in luce il brillante<br />

primo violino Marco Rogliano, già specialista<br />

paganininano) e ai Concerti grossi di Corelli.<br />

Resta da definire il programma dell’appuntamento<br />

del 21 aprile, mentre il 25 maggio sarà<br />

dedicato al repertorio da camera di Brahms,<br />

già più volte affrontato dai Solisti, con la rara<br />

esecuzione dei due sestetti op. 18 e op.36.<br />

I Solisti si presentano così all’alba del loro<br />

quarto anno di vita come un segnale positivo<br />

in un panorama musicale e culturale italiano<br />

che desta più di una preoccupazione: dalle<br />

difficoltà di bilancio di molti teatri alla crisi<br />

del mondo discografico, dalla diminuzione<br />

dei biglietti venduti alla difficoltà di trovare<br />

nuovi sponsor in un panorama economico<br />

incerto. L’eccezione rappresentata da Dindo<br />

e dai suoi musicisti ha radici sicure nella<br />

ricerca intransigente della qualità attraverso<br />

un equilibrio tra la serietà e anche la fatica<br />

richieste da un impegno artistico a livelli<br />

di eccellenza e il piacere e il divertimento<br />

di far musica insieme. Ma altrettanto importante<br />

nel successo dei solisti è stata la capacità,<br />

degli artisti come dei loro interlocutori,<br />

di disegnare un modello realista di impresa<br />

culturale in cui l’impegno dello sponsor non<br />

fosse inteso come semplice mecenatismo ma<br />

piuttosto come intelligente investimento sul<br />

territorio, secondo una visione illuminata che<br />

è parte della tradizione lombarda. Essenziale<br />

in questo senso è stato il coinvolgimento<br />

attivo di tutte le componenti della città:<br />

il Comune e l’Istituzione Teatro Fraschini<br />

prima di tutto, ma anche l’Università, le<br />

istituzioni religiose che ospitano i concerti<br />

nelle splendide chiese di Pavia e infine<br />

naturalmente il pubblico, i cittadini di Pavia<br />

che affollano le sale e vedono nell’attività<br />

dei Solisti un segno del nuovo sviluppo<br />

della loro città.<br />

45 • RASSEGNA N. 18 INVERNO 2004/2005

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