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Il Futuro dei Longobardi - UBI Banca

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44 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000


IL FUTURO<br />

DEI LONGOBARDI<br />

A BRESCIA UNA MOSTRA<br />

DI RILIEVO INTERNAZIONALE<br />

La più importante esposizione sinora<br />

dedicata alla cultura longobarda,<br />

alla sua eredità artistica, al suo ruolo<br />

nella costruzione dell’Europa.<br />

45 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000


IL PROGETTO EUROPEO<br />

CHARLEMAGNE.<br />

THE MAKING OF EUROPE<br />

La mostra Ò<strong>Il</strong> <strong>Futuro</strong> <strong>dei</strong> <strong>Longobardi</strong>Ó fa<br />

parte di un ambizioso progetto europeo<br />

dedicato alla costruzione dellÕEuropa<br />

carolingia dal titolo ÒCharlemagne.<br />

The making of EuropeÓ che vede la cittˆ<br />

di Brescia affiancata a quelle di<br />

Paderborn, Barcellona, Spalato e York e<br />

che ha trovato il sostegno dellÕUnione<br />

Europea, tramite il programma Raffaello.<br />

La volontˆ quella di rileggere e di interpretare<br />

un periodo storico cruciale per<br />

lÕEuropa, attraverso cinque importanti<br />

mostre - concepite autonomamente nello<br />

e delle tradizioni municipali antiche, ebbero conseguenze<br />

profonde e durature. Avversari dellÕImpero<br />

Bizantino in Italia e <strong>dei</strong> suoi decreti contro le<br />

icone, i <strong>Longobardi</strong> furono cultori delle arti<br />

figurative, delle lettere e <strong>dei</strong> resti dellÕantichitˆ,<br />

anticipando la cos“ detta rinascita carolingia nelle<br />

arti e nelle lettere. Dopo Paderborn, il testimone<br />

passato a Barcellona e al Museo Nazionale<br />

dÕArte della Catalogna che ha inaugurato il 16<br />

dicembre 1999 la mostra ÒCatalogna carolingiaÓ<br />

quindi a Brescia, a Spalato (nel 2001: ÒCroati e<br />

carolingiÓ), in seguito a York (ÒLÕetˆ dÕoro di<br />

YorkÓ), in una mostra, conclusiva, incentrata sulla<br />

figura del grande intellettuale Alcuino, che<br />

appunto a Parma, in pieno regno longobardo, fu<br />

ÒscopertoÓ da Carlo Magno nella sua ricerca di<br />

Òcervelli per lÕImperoÓ.<br />

stesso quadro di riferimento - dando vita ad<br />

un itinerario storico e geografico estremamente<br />

significativo. La prima e grande<br />

mostra stata realizzata nel 1999 a<br />

Paderborn, in Germania, la cittˆ dove nel<br />

799 avvenne lÕincontro fra il Papa Leone III<br />

e il Re Carlo Magno. LÕanno dopo, esattamente<br />

nella notte di Natale dellÕanno 800,<br />

il Papa incoron˜ Carlo Magno imperatore del<br />

Sacro Romano Impero. <strong>Il</strong> mondo cristiano<br />

vedeva ora due imperi, quello dellÕasse Roma<br />

- Aquisgrana e quello di Costantinopoli,<br />

indebolito, questÕultimo, dalle conquiste<br />

arabe e dalla perdita <strong>dei</strong> territori italiani.<br />

Alla divisione del Mediterraneo corrispondeva<br />

la divisione dellÕItalia, dove nel 774<br />

Carlo Magno aveva abbattuto il regno<br />

Longobardo, o italico, mentre a sud, il<br />

genero dello sconfitto re longobardo Desiderio,<br />

Arechi, dava impulso a una societˆ e a una cultura<br />

che si sarebbero fuse dopo tre secoli con gli<br />

invasori normanni. La mostra di Brescia (aperta<br />

nel giugno scorso) racconta lÕantefatto dellÕimpero<br />

carolingio e il permanere del costume e della<br />

cultura <strong>dei</strong> longobardi nellÕItalia del nord e del<br />

sud anche dopo la caduta del regno longobardo.<br />

<strong>Il</strong> sogno longobardo di unificazione dellÕintera<br />

penisola italiana non si era verificato, ma la trasformazione<br />

<strong>dei</strong> <strong>Longobardi</strong>, da invasori a uomini<br />

di stato, il loro impegno nel recupero della cultura<br />

Pagine precedenti:<br />

lastra trapezoidale<br />

con pavone in<br />

marmo, metà<br />

dell’VIII secolo<br />

(Brescia, Santa<br />

Giulia, Museo della<br />

Città); Fibula<br />

Castellani, VII o<br />

VIII secolo (Londra,<br />

British Museum).<br />

Sopra: Croce in lamina<br />

d’oro dalla tomba<br />

cosiddetta “del Duca<br />

Gisulfo”, VII secolo<br />

(Cividale del Friuli,<br />

Udine, Museo<br />

Archeologico<br />

Nazionale);<br />

Brescia, interno della<br />

basilica di San<br />

Salvatore, VIII secolo.<br />

A fianco: piatto longobardo<br />

d’argento<br />

di Isola Rizza, VII<br />

secolo (Verona,<br />

Museo di<br />

Castelvecchio).<br />

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4 7 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000


BRESCIA RIVISITA LA SUA<br />

STORIA LONGOBARDA<br />

Rileggere ed interpretare la storia sulla scorta<br />

delle pi recenti conoscenze, di nuove scoperte<br />

archeologiche, di intuizioni e confronti tra esperti,<br />

liberandosi cos“ da vecchi stereotipi e facili preconcetti,<br />

operazione doverosa e insieme affascinante.<br />

Brescia, guardando al suo passato, si proposta<br />

questo intento affrontando la sfida di ripercorrere<br />

le vicende che lÕhanno vista grande<br />

ducato longobardo, protagonista di una fase cruciale<br />

nella storia della formazione dellÕEuropa di<br />

Carlo Magno. Cos“ la grande mostra allestita fino<br />

a fine novembre nelle sale del Museo di Santa<br />

Giulia, Ò<strong>Il</strong> <strong>Futuro</strong> <strong>dei</strong> <strong>Longobardi</strong>Ó - promossa dal<br />

Comune di Brescia - Civici Musei dÕArte e Storia -<br />

dalla Fondazione CAB e dal Banco di Brescia con<br />

il sostegno dellÕASM - non una semplice esposizione<br />

di opere dÕarte straordinarie e di testimonianze<br />

archeologiche provenienti da tutto il<br />

mondo ma soprattutto lÕoccasione per riconsiderare,<br />

sotto una nuova e inedita luce, vicende,<br />

personalitˆ, popoli e culture che ci appaiono ora<br />

molto diversi da quanto eravamo abituati a<br />

ritenere. Fin dalle scuole elementari ci avevano<br />

insegnato che i <strong>Longobardi</strong>, giunti in Italia dalla<br />

Pannonia nel VI secolo, erano un popolo di invasori,<br />

rozzi e ignoranti, capaci solo di distruggere<br />

quanto era sul loro cammino e non di costruire,<br />

sviluppare, tramandare. Ci avevano insegnato che<br />

solo grazie a Carlo Magno lÕItalia si era liberata<br />

dagli invasori barbari e lÕEuropa era riuscita a sviluppare<br />

unÕarte e una cultura raffinate e mature.<br />

La mostra di Brescia sfata tutto questo, guardando<br />

ai longobardi nel loro divenire, nel loro trasformarsi<br />

da guerrieri a politici e cultori delle arti, da<br />

pagani a cattolici, da invasori ad abitanti integrati<br />

con le popolazioni locali - nelle regioni del nord<br />

come in quelle del sud - tanto da dar vita ad una<br />

nuova cultura e identitˆ, non pi germanica nŽ<br />

latina ma, in un certo senso, italiana; tanto da<br />

lasciare unÕereditˆ importante e feconda a<br />

quellÕEuropa che i Franchi, con lÕaiuto del Papa,<br />

sarebbero riusciti a formare a scapito <strong>dei</strong> sogni<br />

politici di unificazione della nostra penisola inseguiti<br />

dai <strong>Longobardi</strong>. Una tesi ÒforteÓ dunque,<br />

che trovava riscontro in anni di studi, ricerche,<br />

indagini in diversi siti archeologici e su importanti<br />

architetture in alzato, condotti da numerosi<br />

studiosi: Gian Pietro Brogiolo, archeologo e cura-<br />

Valva di dittico in<br />

avorio con la<br />

lavanda <strong>dei</strong> piedi e<br />

la Crocifissione, IX<br />

secolo (Bonn,<br />

Rheinisches<br />

Landesmuseum).<br />

A fianco: Brescia,<br />

aula superiore di<br />

Santa Maria in<br />

Solario.<br />

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49 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000


tore della mostra assieme allo storico dellÕarte<br />

Carlo Bertelli, ma anche John Mitchell, Federico<br />

Marazzi, Guglielmo Cavallo, Flavia De Rubeis e<br />

tanti altri membri del nutrito Comitato Scientifico<br />

di questa mostra-evento, Comitato la cui direzione<br />

affidata a Jacques Le Goff considerato il pi<br />

famoso medievalista al mondo. Ai promotori il<br />

merito di aver compreso la portata di questa tesi<br />

ÒrivoluzionariaÓ e il ruolo di Brescia in questa<br />

vicenda, simbolo - con il grande monastero fondato<br />

da Desiderio ultimo re longobardo e da sua<br />

moglie Ansa, e soprattutto con la splendida<br />

basilica di S. Salvatore - della raffinatezza<br />

culturale raggiunta dai <strong>Longobardi</strong> nella<br />

ultima fase del loro regno. Comune,<br />

Fondazione e <strong>Banca</strong> - pubblico e privato<br />

insieme dunque - hanno compreso che<br />

poteva essere questa lÕoccasione per il<br />

rilancio definitivo di Brescia come cittˆ<br />

dÕarte e cultura e per la valorizzazione di<br />

quellÕineguagliabile complesso architettonico<br />

che il Monastero di Santa Giulia,<br />

trasformato lo scorso anno, grazie anche a<br />

questa forte partnership, in uno <strong>dei</strong> musei civici<br />

italiani pi apprezzati e lodati dal pubblico e dalla<br />

stampa nazionale e internazionale. Ecco allora il<br />

grande investimento in termini finanziari e umani<br />

che i partners, con lÕappoggio anche dellÕAzienda<br />

Servizi Municipalizzati di Brescia, hanno voluto<br />

e saputo affrontare, ciascuno sfruttando al meglio<br />

le proprie competenze e peculiaritˆ di ente pubblico<br />

e soggetto privato. Ecco gli anni - quasi tre -<br />

di lavoro e impegno; il coinvolgimento attento<br />

della cittˆ; la ricerca di un pool di studiosi (oltre<br />

50) che potesse dar conto delle nuove emergenze<br />

e scoperte (di cui il catalogo Skira e il libro di<br />

saggi, pubblicato dalla medesima casa editrice,<br />

danno ampio riscontro); ecco il faticoso e complesso<br />

contatto con i musei per il prestito delle<br />

opere in un anno, come il 2000, considerato<br />

Òa rischioÓ per i trasferimenti dÕarte in Italia<br />

(sono oltre 170 gli enti prestatori, americani ed<br />

europei, in questa mostra e pi di 800 reperti<br />

esposti). Ecco i rilievi fotogrammetrici effettuati<br />

appositamente su 16 monumenti e rielaborati in<br />

tridimensionale; la ricerca di nuove forme di<br />

comunicazione che - in unÕepoca di multilinguaggi<br />

e di nuove tecnologie - ha compreso unÕattenta e<br />

impegnativa ricerca di apparati e sistemi virtuali<br />

e multimediali di supporto al percorso espositivo,<br />

che costituiscono unÕaltra delle grandi novitˆ<br />

introdotte da questa esposizione.<br />

Fibula a disco in<br />

oro smalto da<br />

Oldenburg-<br />

Wechloy, inizio IX<br />

secolo (Oldenburg,<br />

Landesmuseum für<br />

Kunst und<br />

Kulturgeschichte).<br />

Ecco la decisione di affidare lÕallestimento ad una<br />

grande firma come quello dello studio Cerri &<br />

Associati; lÕidea di ridare vita e ÒfuturoÓ ad un<br />

personaggio tanto caro al pubblico e soprattutto ai<br />

bresciani come Ermengarda, attraverso la penna<br />

acuta e ironica del vignettista Marco Biassoni;<br />

la capacitˆ di mettere insieme forze e interessi<br />

diversi per rendere Brescia cittˆ ospitale e attrezzata,<br />

pronta a ricevere i numerosi visitatori che<br />

questa mostra porterˆ: con lÕideazione della Santa<br />

Giulia Card, <strong>dei</strong> men longobardi, <strong>dei</strong> bus<br />

navetta. Cos“ Ò<strong>Il</strong> <strong>Futuro</strong> <strong>dei</strong> <strong>Longobardi</strong>Ó -<br />

che mira a mettere in luce quello che<br />

sopravvissuto di questo grande popolo<br />

e della cultura anche dopo la caduta<br />

del regno (vedi i ducati meridionali,<br />

lÕinvenzione dello smalto cloisonnŽ,<br />

la diffusione della cosidetta scrittura<br />

beneventana ecc.) e ad evidenziare<br />

il diffondersi in Europa e nel<br />

Mediterraneo delle sue istanze artistiche<br />

- consente di guardare anche al<br />

futuro di Brescia con nuovo slancio.<br />

50 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000


LE OPERE PIÙ SIGNIFICATIVE ESPOSTE NELLA MOSTRA<br />

In mostra si possono ammirare opere famose e<br />

assolute novitˆ. Notissima la ÒLamina di AgilulfoÓ<br />

proveniente dal Museo Nazionale del Bargello di<br />

Firenze, rame dorato e sbalzato che canta il<br />

trionfo del re longobardo, tra figure di guerrieri<br />

e Vittorie volanti; famosi ÒlÕEditto di RotariÓ e il<br />

ÒCodex MatritensisÓ con le leges langobardorum<br />

provenienti rispettivamente dalla Stiftsbibliothek<br />

di Sankt Gallen e dalla Biblioteca Nazionale di<br />

Madrid. E le leggi longobarde saranno una delle<br />

ereditˆ pi importanti del popolo barbaro: diritto<br />

consuetudinario che si distacca da quello romano,<br />

esso sarˆ infatti alla base del diritto comunale<br />

italiano. Affascinanti le lastre del ÒSarcofago di<br />

TeodoteÓ dal Museo Civico di Pavia, considerata<br />

una delle pi significative testimonianze di quellÕincontro<br />

tra il Nord e lÕOriente mediterraneo<br />

che nellÕItalia settentrionale infuse nuovo vigore<br />

alla produzione artistica dellÕVIII secolo, cos“<br />

come la bellissima placca con ÒLa Pace del Duca<br />

Orso di CenedaÓ, opera in avorio e gemme,<br />

conservata al Museo Archeologico Nazionale di<br />

Cividale. Tante le testimonianze <strong>dei</strong> corredi<br />

tombali: dalla Òtomba SÓ di Castel Trosino,<br />

famosa per i suoi affascinanti gioielli, alla cosiddetta<br />

Òtomba di GisulfoÓ di Cividale del Friuli,<br />

a qualle di Nocera Umbra fino ad alcuni <strong>dei</strong><br />

reperti recentementi rinvenuti e mai esposti delle<br />

sepolture di Vicienne.<br />

Quindi i codici, le miscellanee e i volumi da<br />

Parigi, Londra, Berna, Cittˆ del Vaticano, Berlino,<br />

Heidelberg, che testimoniano la trasmissione del<br />

sapere anche ad opera <strong>dei</strong> <strong>Longobardi</strong>, la loro<br />

conoscenza <strong>dei</strong> testi classici, lÕorgoglio di aver<br />

creato una scrittura comune capace di diffondersi<br />

e di resistere allÕomologazione carolingia, anche<br />

dopo la caduta del regno. Ancora ceramiche,<br />

iscrizioni funerarie, sculture altomedioevali spesso<br />

riccamente decorate - capitelli, archi di ciborio,<br />

lastre di sarcofaghi, - e<br />

poi splendidi afffreschi<br />

come quelli provenienti<br />

da San Vincenzo<br />

al Volturno, fino agli<br />

affreschi della scomparsa<br />

chiesa di San<br />

Martino in Serravalle e<br />

della chiesa di Sankt<br />

Johann a MŸstair.<br />

Mentre Roma, che si<br />

oppose vittoriosamente<br />

alle pretese longobarde,<br />

rappresentata dagli<br />

affreschi di Santa Maria<br />

Antiqua e dai frammenti<br />

musivi<br />

dellÕOratorio di Giovanni<br />

VII in San Pietro al<br />

Vaticano (dallÕinizio VIII<br />

secolo) attualmente al<br />

Museo Puskin di Mosca<br />

e al Museo Diocesano<br />

dÕArte Sacra di Orte, che<br />

sono qui affiancati<br />

definendo cos“ lÕunitˆ<br />

culturale di unÕarea<br />

alpina. A documentare<br />

infine i rapporti tra<br />

lÕEuropa e la cultura lombarda<br />

e la continuitˆ di<br />

tale tradizione anche<br />

allÕepoca di Carlo Magno<br />

(pensiamo ai numerosi<br />

artisti lombardi che lavorarono<br />

ad Aquisgrana o<br />

agli artisti irlandesi e<br />

A fianco: Madre di<br />

Dio con Cristo<br />

Bambino, Bisanzio<br />

prima metà del VI<br />

secolo (Kijev, The<br />

Khanenko<br />

Museum).<br />

Sopra: frammento<br />

di legatura di libro,<br />

in avorio e pasta<br />

vitrea, raffigurante<br />

l’Arcangelo Gabriele,<br />

scuola di Carlo<br />

Magno, 810 circa<br />

(Lipsia, Museum<br />

für Kunsthandwerk/<br />

Grassimuseum).<br />

5 1 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000


52 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000<br />

Brescia, Santa<br />

Giulia, Museo della<br />

Città. <strong>Il</strong> chiostro<br />

rinascimentale,<br />

vedute di alcune<br />

sezioni del Museo.


SCHEDA INFORMATIVA<br />

anglosassoni operanti nel Nord Italia) vi sono opere<br />

straordinarie e numerosi prestiti stranieri, come<br />

la bellissima e poco nota Òplacca in avorio con<br />

Scene della vita di DavideÓ, dal WŸrttembergische<br />

Landesmuseum di Stuttgart o la splendida<br />

ÒOrmside bowlÓ, coppa liturgica in argento, rame<br />

dorato e vetro, proveniente dallo Yorkshire<br />

Museum; vanno ricordati, i ÒVangeli<br />

BarberiniÓ della Biblioteca<br />

Apostolica Vaticana, realizzati in<br />

Northumbia (regno dellÕInghilterra<br />

del Nord) con motivi decorativi<br />

mediterranei, la grande croce di<br />

intonaco dipinto prestata da<br />

Paderborn e la bella cattedra<br />

episcopale, dellÕVIII secolo, che<br />

giunge da Parenzo, nonchŽ reperti<br />

scultorei da Durham, Earsham, Mainz,<br />

Aachen, Lindisfarne, Newcastle Upon<br />

Tyne, ecc. Una nota ÒbrillanteÓ per concludere:<br />

le magiche forme dello smalto cloisonnŽ e lÕestetica<br />

delle luce costituiscono una parentesi preziosa.<br />

La pregiata fibula in oro, bronzo e vetro di<br />

Oldenburg la Òcorona votivaÓ in argento dorato,<br />

smalti e cristalli di rocca del Tesoro di San Marco<br />

(a documentare la tradizione bizantina) la famosa<br />

ÒFibula CastellaniÓ del British Museum e una serie<br />

di materiali associati provenienti<br />

dallÕofficina degli smalti di San Vincenzo al<br />

Volturno testimoniano una tecnica sofisticata di<br />

grande fascino, che si ritiene avviata - in Occidente,<br />

nel primo periodo post-classico, proprio da artigiani<br />

operanti per committenti longobardi in Italia.<br />

<strong>Il</strong> catalogo della mostra edito da Skira, lÕorganizzazione<br />

di Villaggio<br />

Globale International s.r.l.<br />

Pluteo, VIII secolo<br />

(Trento, Museo<br />

Provinciale d’Arte<br />

Castello del<br />

Buonconsiglio).<br />

Sotto: Codex legum<br />

langobardorum<br />

(Cava <strong>dei</strong> Tirreni,<br />

Abbazia della<br />

Trinità).<br />

IL FUTURO DEI LONGOBARDI<br />

L’Italia e la costruzione dell’Europa di Carlo<br />

Magno, Brescia, Museo di Santa Giulia.<br />

La mostra è stata prorogata al 10.XII.2000.<br />

Orario: martedi-domenica 9.00-21.00,<br />

lunedi 9.00-13.00 (solo per le scolaresche).<br />

Ingresso: lire 12.000, ridotto: lire 8.000,<br />

gruppi e convenzioni: lire 10.000,<br />

scolaresche lire 5.000.<br />

In via eccezionale, dato il tema<br />

dell’evento espositivo, il biglietto<br />

della mostra dà diritto all’ingresso<br />

gratuito al Museo di Santa Giulia.<br />

Per informazioni e prenotazioni:<br />

numero verde 800762811<br />

www.ilongobardi.it<br />

53 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000


L’IMPEGNO DELLA FONDAZIONE CAB<br />

PER BRESCIA CITTÀ D’ARTE E CULTURA<br />

Ò<strong>Il</strong> <strong>Futuro</strong> <strong>dei</strong> <strong>Longobardi</strong>Ó un aspetto del nostro<br />

ÒsentireÓ nei confronti del Museo della Cittˆ: un<br />

museo che abbiamo fortissimamente voluto e contribuito<br />

a realizzare affiancandoci come Fondazione<br />

allÕAmministrazione Comunale di Brescia e in<br />

prima persona al sindaco prof. Paolo Corsini; un<br />

museo che ancora, grazie anche allÕimpegno della<br />

Direzione <strong>dei</strong> Civici Musei, continuerˆ a crescere e<br />

a migliorare; un museo che ha ricevuto ampi riconoscimenti<br />

per il corretto e fruttuoso rapporto tra<br />

pubblico e privato nella valorizzazione <strong>dei</strong> Beni<br />

Culturali, un museo che deve continuare ad essere<br />

vivo e partecipato anche grazie ad eventi espositivi<br />

come questo e alle diverse iniziative che potranno<br />

contribuire ad avvicinare e a coinvolgere il pubblico<br />

e gli utenti. Ò<strong>Il</strong> <strong>Futuro</strong> <strong>dei</strong> <strong>Longobardi</strong>Ó<br />

dunque unÕulteriore testimonianza della nostra<br />

profonda convinzione: che una cittˆ, Brescia nel<br />

nostro secolo, possa aggiungere, ad unÕidentitˆ e ad<br />

una riconoscibilitˆ consolidata e meritata in campo<br />

imprenditoriale, anche una nuova forte identitˆ<br />

culturale, attrattiva e dinamica e che Santa Giulia -<br />

sia il fulcro e il motore di questa crescita. PerchŽ<br />

la cittˆ venga percepita come centro dÕarte e cultura<br />

necessario infatti e prima di tutto che siano<br />

i suoi abitanti a riscoprire il sapore e il valore della<br />

propria storia e della propria grande tradizione.<br />

Ò<strong>Il</strong> <strong>Futuro</strong> <strong>dei</strong> <strong>Longobardi</strong>Ó mira anche a questo.<br />

Alberto Folonari<br />

Presidente Fondazione CAB<br />

Sotto: elementi<br />

decorativi di Sella<br />

in oro della necropoli<br />

di Nocera<br />

Umbra, fine VI - inizio<br />

VII secolo<br />

(Roma, Museo<br />

Nazionale dell’Alto<br />

Medioevo).<br />

Fibula ad arco in<br />

argento dalla<br />

tomba femminile<br />

100 della necropoli<br />

di Nocera Umbra,<br />

inizio del VII secolo<br />

(Milano, Civiche<br />

Raccolte<br />

Archeologiche e<br />

Numismatiche).<br />

Pagina a fianco:<br />

Brescia, navata<br />

laterale della<br />

basilica di San<br />

Salvatore e<br />

chiostro centrale<br />

del monastero di<br />

Santa Giulia.<br />

La Fondazione CAB - partner e primo stimolo del<br />

Comune di Brescia nellÕiniziativa - ha seguito con<br />

trepidazione e attenzione la genesi e lo sviluppo<br />

di questa mostra, i dibattiti degli autorevoli studiosi<br />

del comitato scientifico, la richiesta difficile<br />

e complessa di opere preziosissime e spesso delicate,<br />

il rapporto di collaborazione e la ÔstaffettaÕ<br />

con le altre cittˆ europee coinvolte nel progetto.<br />

E con un certo orgoglio abbiamo constatato la<br />

fama e la notorietˆ di cui gode la nostra cittˆ, il<br />

riconoscimento dellÕimportanza delle testimonianze<br />

storico-archeologiche che essa pu˜ vantare e<br />

lÕammirazione unanime per la straordinaria<br />

basilica di San Salvatore, voluta proprio da re<br />

Desiderio e soprattutto dalla moglie Ansa:<br />

Òconiux pulcherrima regisÓ come la defin“ Paolo<br />

Diacono, ÒgloriosaÓ e ÒreverendissimaÓ regina,<br />

in alcuni documenti pubblici dellÕepoca.<br />

E un tributo, doverosamente, va proprio alle<br />

protagoniste femminili di questa mostra e del<br />

monastero di Santa Giulia, alla loro forza e alla<br />

loro personalitˆ: dalla prima badessa, Anselperga,<br />

che ne fece un centro religioso, economico e<br />

politico di primo piano, ad Ermengarda, figura<br />

alla quale tutti siamo legati, vittima - secondo la<br />

tradizione manzoniana - di strategie politiche<br />

superiori, ma la cui vera storia ancora da<br />

scrivere.<br />

Angelo Rampinelli<br />

Consigliere Fondazione CAB per lÕEvento 2000<br />

5 4 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000


55 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000

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