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tore della mostra assieme allo storico dellÕarte Carlo Bertelli, ma anche John Mitchell, Federico Marazzi, Guglielmo Cavallo, Flavia De Rubeis e tanti altri membri del nutrito Comitato Scientifico di questa mostra-evento, Comitato la cui direzione affidata a Jacques Le Goff considerato il pi famoso medievalista al mondo. Ai promotori il merito di aver compreso la portata di questa tesi ÒrivoluzionariaÓ e il ruolo di Brescia in questa vicenda, simbolo - con il grande monastero fondato da Desiderio ultimo re longobardo e da sua moglie Ansa, e soprattutto con la splendida basilica di S. Salvatore - della raffinatezza culturale raggiunta dai <strong>Longobardi</strong> nella ultima fase del loro regno. Comune, Fondazione e <strong>Banca</strong> - pubblico e privato insieme dunque - hanno compreso che poteva essere questa lÕoccasione per il rilancio definitivo di Brescia come cittˆ dÕarte e cultura e per la valorizzazione di quellÕineguagliabile complesso architettonico che il Monastero di Santa Giulia, trasformato lo scorso anno, grazie anche a questa forte partnership, in uno <strong>dei</strong> musei civici italiani pi apprezzati e lodati dal pubblico e dalla stampa nazionale e internazionale. Ecco allora il grande investimento in termini finanziari e umani che i partners, con lÕappoggio anche dellÕAzienda Servizi Municipalizzati di Brescia, hanno voluto e saputo affrontare, ciascuno sfruttando al meglio le proprie competenze e peculiaritˆ di ente pubblico e soggetto privato. Ecco gli anni - quasi tre - di lavoro e impegno; il coinvolgimento attento della cittˆ; la ricerca di un pool di studiosi (oltre 50) che potesse dar conto delle nuove emergenze e scoperte (di cui il catalogo Skira e il libro di saggi, pubblicato dalla medesima casa editrice, danno ampio riscontro); ecco il faticoso e complesso contatto con i musei per il prestito delle opere in un anno, come il 2000, considerato Òa rischioÓ per i trasferimenti dÕarte in Italia (sono oltre 170 gli enti prestatori, americani ed europei, in questa mostra e pi di 800 reperti esposti). Ecco i rilievi fotogrammetrici effettuati appositamente su 16 monumenti e rielaborati in tridimensionale; la ricerca di nuove forme di comunicazione che - in unÕepoca di multilinguaggi e di nuove tecnologie - ha compreso unÕattenta e impegnativa ricerca di apparati e sistemi virtuali e multimediali di supporto al percorso espositivo, che costituiscono unÕaltra delle grandi novitˆ introdotte da questa esposizione. Fibula a disco in oro smalto da Oldenburg- Wechloy, inizio IX secolo (Oldenburg, Landesmuseum für Kunst und Kulturgeschichte). Ecco la decisione di affidare lÕallestimento ad una grande firma come quello dello studio Cerri & Associati; lÕidea di ridare vita e ÒfuturoÓ ad un personaggio tanto caro al pubblico e soprattutto ai bresciani come Ermengarda, attraverso la penna acuta e ironica del vignettista Marco Biassoni; la capacitˆ di mettere insieme forze e interessi diversi per rendere Brescia cittˆ ospitale e attrezzata, pronta a ricevere i numerosi visitatori che questa mostra porterˆ: con lÕideazione della Santa Giulia Card, <strong>dei</strong> men longobardi, <strong>dei</strong> bus navetta. Cos“ Ò<strong>Il</strong> <strong>Futuro</strong> <strong>dei</strong> <strong>Longobardi</strong>Ó - che mira a mettere in luce quello che sopravvissuto di questo grande popolo e della cultura anche dopo la caduta del regno (vedi i ducati meridionali, lÕinvenzione dello smalto cloisonnŽ, la diffusione della cosidetta scrittura beneventana ecc.) e ad evidenziare il diffondersi in Europa e nel Mediterraneo delle sue istanze artistiche - consente di guardare anche al futuro di Brescia con nuovo slancio. 50 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000