LE OPERE PIÙ SIGNIFICATIVE ESPOSTE NELLA MOSTRA In mostra si possono ammirare opere famose e assolute novitˆ. Notissima la ÒLamina di AgilulfoÓ proveniente dal Museo Nazionale del Bargello di Firenze, rame dorato e sbalzato che canta il trionfo del re longobardo, tra figure di guerrieri e Vittorie volanti; famosi ÒlÕEditto di RotariÓ e il ÒCodex MatritensisÓ con le leges langobardorum provenienti rispettivamente dalla Stiftsbibliothek di Sankt Gallen e dalla Biblioteca Nazionale di Madrid. E le leggi longobarde saranno una delle ereditˆ pi importanti del popolo barbaro: diritto consuetudinario che si distacca da quello romano, esso sarˆ infatti alla base del diritto comunale italiano. Affascinanti le lastre del ÒSarcofago di TeodoteÓ dal Museo Civico di Pavia, considerata una delle pi significative testimonianze di quellÕincontro tra il Nord e lÕOriente mediterraneo che nellÕItalia settentrionale infuse nuovo vigore alla produzione artistica dellÕVIII secolo, cos“ come la bellissima placca con ÒLa Pace del Duca Orso di CenedaÓ, opera in avorio e gemme, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Cividale. Tante le testimonianze <strong>dei</strong> corredi tombali: dalla Òtomba SÓ di Castel Trosino, famosa per i suoi affascinanti gioielli, alla cosiddetta Òtomba di GisulfoÓ di Cividale del Friuli, a qualle di Nocera Umbra fino ad alcuni <strong>dei</strong> reperti recentementi rinvenuti e mai esposti delle sepolture di Vicienne. Quindi i codici, le miscellanee e i volumi da Parigi, Londra, Berna, Cittˆ del Vaticano, Berlino, Heidelberg, che testimoniano la trasmissione del sapere anche ad opera <strong>dei</strong> <strong>Longobardi</strong>, la loro conoscenza <strong>dei</strong> testi classici, lÕorgoglio di aver creato una scrittura comune capace di diffondersi e di resistere allÕomologazione carolingia, anche dopo la caduta del regno. Ancora ceramiche, iscrizioni funerarie, sculture altomedioevali spesso riccamente decorate - capitelli, archi di ciborio, lastre di sarcofaghi, - e poi splendidi afffreschi come quelli provenienti da San Vincenzo al Volturno, fino agli affreschi della scomparsa chiesa di San Martino in Serravalle e della chiesa di Sankt Johann a MŸstair. Mentre Roma, che si oppose vittoriosamente alle pretese longobarde, rappresentata dagli affreschi di Santa Maria Antiqua e dai frammenti musivi dellÕOratorio di Giovanni VII in San Pietro al Vaticano (dallÕinizio VIII secolo) attualmente al Museo Puskin di Mosca e al Museo Diocesano dÕArte Sacra di Orte, che sono qui affiancati definendo cos“ lÕunitˆ culturale di unÕarea alpina. A documentare infine i rapporti tra lÕEuropa e la cultura lombarda e la continuitˆ di tale tradizione anche allÕepoca di Carlo Magno (pensiamo ai numerosi artisti lombardi che lavorarono ad Aquisgrana o agli artisti irlandesi e A fianco: Madre di Dio con Cristo Bambino, Bisanzio prima metà del VI secolo (Kijev, The Khanenko Museum). Sopra: frammento di legatura di libro, in avorio e pasta vitrea, raffigurante l’Arcangelo Gabriele, scuola di Carlo Magno, 810 circa (Lipsia, Museum für Kunsthandwerk/ Grassimuseum). 5 1 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000
52 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000 Brescia, Santa Giulia, Museo della Città. <strong>Il</strong> chiostro rinascimentale, vedute di alcune sezioni del Museo.