IL FUTURO DEI LONGOBARDI A BRESCIA UNA MOSTRA DI RILIEVO INTERNAZIONALE La più importante esposizione sinora dedicata alla cultura longobarda, alla sua eredità artistica, al suo ruolo nella costruzione dell’Europa. 45 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000
IL PROGETTO EUROPEO CHARLEMAGNE. THE MAKING OF EUROPE La mostra Ò<strong>Il</strong> <strong>Futuro</strong> <strong>dei</strong> <strong>Longobardi</strong>Ó fa parte di un ambizioso progetto europeo dedicato alla costruzione dellÕEuropa carolingia dal titolo ÒCharlemagne. The making of EuropeÓ che vede la cittˆ di Brescia affiancata a quelle di Paderborn, Barcellona, Spalato e York e che ha trovato il sostegno dellÕUnione Europea, tramite il programma Raffaello. La volontˆ quella di rileggere e di interpretare un periodo storico cruciale per lÕEuropa, attraverso cinque importanti mostre - concepite autonomamente nello e delle tradizioni municipali antiche, ebbero conseguenze profonde e durature. Avversari dellÕImpero Bizantino in Italia e <strong>dei</strong> suoi decreti contro le icone, i <strong>Longobardi</strong> furono cultori delle arti figurative, delle lettere e <strong>dei</strong> resti dellÕantichitˆ, anticipando la cos“ detta rinascita carolingia nelle arti e nelle lettere. Dopo Paderborn, il testimone passato a Barcellona e al Museo Nazionale dÕArte della Catalogna che ha inaugurato il 16 dicembre 1999 la mostra ÒCatalogna carolingiaÓ quindi a Brescia, a Spalato (nel 2001: ÒCroati e carolingiÓ), in seguito a York (ÒLÕetˆ dÕoro di YorkÓ), in una mostra, conclusiva, incentrata sulla figura del grande intellettuale Alcuino, che appunto a Parma, in pieno regno longobardo, fu ÒscopertoÓ da Carlo Magno nella sua ricerca di Òcervelli per lÕImperoÓ. stesso quadro di riferimento - dando vita ad un itinerario storico e geografico estremamente significativo. La prima e grande mostra stata realizzata nel 1999 a Paderborn, in Germania, la cittˆ dove nel 799 avvenne lÕincontro fra il Papa Leone III e il Re Carlo Magno. LÕanno dopo, esattamente nella notte di Natale dellÕanno 800, il Papa incoron˜ Carlo Magno imperatore del Sacro Romano Impero. <strong>Il</strong> mondo cristiano vedeva ora due imperi, quello dellÕasse Roma - Aquisgrana e quello di Costantinopoli, indebolito, questÕultimo, dalle conquiste arabe e dalla perdita <strong>dei</strong> territori italiani. Alla divisione del Mediterraneo corrispondeva la divisione dellÕItalia, dove nel 774 Carlo Magno aveva abbattuto il regno Longobardo, o italico, mentre a sud, il genero dello sconfitto re longobardo Desiderio, Arechi, dava impulso a una societˆ e a una cultura che si sarebbero fuse dopo tre secoli con gli invasori normanni. La mostra di Brescia (aperta nel giugno scorso) racconta lÕantefatto dellÕimpero carolingio e il permanere del costume e della cultura <strong>dei</strong> longobardi nellÕItalia del nord e del sud anche dopo la caduta del regno longobardo. <strong>Il</strong> sogno longobardo di unificazione dellÕintera penisola italiana non si era verificato, ma la trasformazione <strong>dei</strong> <strong>Longobardi</strong>, da invasori a uomini di stato, il loro impegno nel recupero della cultura Pagine precedenti: lastra trapezoidale con pavone in marmo, metà dell’VIII secolo (Brescia, Santa Giulia, Museo della Città); Fibula Castellani, VII o VIII secolo (Londra, British Museum). Sopra: Croce in lamina d’oro dalla tomba cosiddetta “del Duca Gisulfo”, VII secolo (Cividale del Friuli, Udine, Museo Archeologico Nazionale); Brescia, interno della basilica di San Salvatore, VIII secolo. A fianco: piatto longobardo d’argento di Isola Rizza, VII secolo (Verona, Museo di Castelvecchio). 46 • RASSEGNA N. 9 NOVEMBRE 2000